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Rete notturna Gtt, raddoppiano le corse

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Per tutto il mese di dicembre GTT potenzia il servizio Night Buster per garantire un’offerta adeguata in particolare nei giorni di maggior afflusso, come quelli delle festività natalizie e di fine anno, quando la città si anima di eventi e appuntamenti culturali e di intrattenimento.

Night Buster è il servizio che collega i quartieri periferici di Torino con il centro città nelle ore notturne con 10 linee bus.

A partire dal 1° dicembre, il venerdì, il sabato e nei giorni prefestivi, le corse di tutte le linee Night Buster verranno raddoppiate: le frequenze di passaggio passeranno da un’ora a mezz’ora con prime partenze dai capilinea periferici a mezzanotte e ultime partenze alle 4.00. Da Piazza Vittorio Veneto, le prime partenze saranno all’1.00 e le ultime alle 5.00.

< Per maggiori informazioni su linee e percorsi della rete notturna Night Buster, vai alla pagina dedicata.

Opere pubbliche e messa in sicurezza del territorio, ecco i fondi regionali

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La Regione Piemonte rafforza il suo impegno a sostegno dei Comuni erogando oltre 3,2 milioni per interventi di ripristino infrastrutture, recupero sul patrimonio pubblico, sistemazione della viabilità comunale e messa in sicurezza del territorio.

Lo stanziamento, a valere sulla Legge Regionale 38/78, conferma il costante impegno della Regione a supporto degli Enti Locali.

Sono 62 gli interventi finanziati nei Comuni Piemontesi che hanno subito danni in seguito ad eventi meteorologici, o che dovranno intervenire per prevenire situazioni di criticità.

“Questa Giunta continua a garantire il necessario sostegno economico e finanziario ai Comuni che non riuscirebbero da soli a fronteggiare i danni subiti a causa di calamità naturali”, dichiarano il Presidente della Regione Alberto Cirio e l’Assessore alle Opere Pubbliche e Infrastrutture Marco Gabusi.

“Questa iniziativa non solo dimostra la prontezza nel rispondere alle sfide emergenti, ma sottolinea anche l’assidua collaborazione tra la Giunta e gli Enti Locali, che lavorano insieme per la sicurezza dei cittadini e del territorio” aggiungono Presidente e Assessore.

Il 2023 si è rivelato un anno caratterizzato da forti eventi calamitosi di estensione ridotta seppur di grande potenza, basti ricordare le grandinate estive e l’esondazione a Bardonecchia: in tutti questi casi il sistema Piemonte si è dimostrato efficace e sicuro.

“Lavoriamo per garantire sicurezza e benessere, poiché siamo consapevoli che il nostro impegno impatta direttamente sulla vita di coloro che chiamano “casa” il nostro territorio”, conclude l’Assessore Gabusi.

Gli interventi si suddividono in 11 per i Comuni della Provincia di Alessandria per un totale di circa 300 mila euro, 12 per i Comuni della Provincia di Asti per oltre 415 mila euro, 1 intervento per il Comune di Campiglia Cervo nel Biellese per 65 mila euro, 14 per i Comuni del Cuneese per un ammontare complessivo di 1,1 milioni di euro circa, 5 per i Comuni della Provincia di Novara per oltre 400 mila euro, 14 saranno gli interventi per i Comuni del Torinese per un importo totale di 755 mila euro, 2 destinati ai Comuni del Vco per un importo di circa 33 mila euro e 4 per i Comuni della provincia di Vercelli per un totale di oltre 165 mila euro.

Gl events lamenta disinteresse delle istituzioni per Lingotto Fiere

È trascorso un anno da quando Christophe Cizeron, amministratore delegato di GL events Venues, ha presentato il nuovo amministratore delegato di GL events Italia, e AD anche di Hungexpo, Gàbor Ganczer. Oggi Cizeron torna a Torino e con Ganczer fa il punto sul riposizionamento del Lingotto Fiere, evidenziando “l’impegno del Gruppo internazionale leader di mercato e quotato alla borsa di Parigi, nella concertazione di eventi sempre più trainanti e rappresentativi del tessuto economico, che però non vedono adeguato supporto da parte delle istituzioni locali.”

Pubblichiamo di seguito la nota diffusa ai giornali da Gl events Italia.

In questo anno molto è stato fatto: oltre 1 milione i passaggi(visitatori, operatori professionali, espositori, lavoratori) in 40 eventi corporate, culturali, sportivi, convention, congressi e molto altro, segnando un +30% di manifestazioni ospitate nei100.000 metri quadrati del polo fieristico. L’imponente struttura composta da 3 padiglioni e dall’Oval Lingotto, quest’ultimo non di proprietà ma in gestione, è la più grande location del Nord-Ovest, capace di accogliere eventi come il Salone del Libro, Artissima e Festival dell’Oriente.

Nel 2023 i saloni organizzati da GL events ItaliaTorino Comics, Expocasa, Restructura e XMAS Comics -hanno registrato risultati eccellenti in termini qualitativi, confermati dai numeri: oltre 150.000 visitatori per un migliaio di espositori. Grazie al suo network internazionale GL events Italia ha anche portato a Torino 8 nuovi eventi tra cui Abilmente e QuattroZampeinFiera, l’appuntamento scientifico EACR Congress (European Association for Cancer Research), e 5 sono in arrivo nel 2024 tra cui WordCamp Europe Torino, con più di 3.000 partecipanti previsti da tutta Europa.

Parallelamente allo sviluppo e alla gestione delle manifestazioni in ogni direzione, il gruppo ha investito sulle persone, raddoppiando la squadra operativa di Torino, e sulla struttura, con interventi di miglioramento ed efficientamento: parole chiave sicurezza e sostenibilità, come il relamping di un’area superiore ai 20.000mq (padiglione 1,3 e aree esterne), utilizzando dispositivi LED, dimmerabili e gestibili domoticamente.

Sotto la guida dell’ungherese Ganczer, il polo multifunzionale sta inoltre organizzando nuovi appuntamenti nel 2024 in settori diversi, ad esempio HORECA Expoforum (17-19 marzo), ToVape (sigarette elettroniche) a settembre e AMTS – Auto Moto Turin Show in aprile. Quest’ultimo particolarmente importante per Torino che, da capitale dell’auto è rimasta senza eventi che ben rappresentassero la passione per le due e le quattroruote. Ma in questo sforzo di rilancio GL events Italia si è trovata sola: dov’è il lavoro di squadra lungamente invocato?

Infatti, unico caso in Italia di un polo fieristico che non vede soggetti pubblici tra i suoi gestori, negli anni GL events ha provato a percorrere diverse strade per costruire una collaborazione strutturale proficua con il sistema istituzionale locale, ma il tempo, troppo, è passato senza trovare soluzioni adeguate. «Abbiamo chiesto alle istituzioni di lavorare insieme, di sostenere i nostri eventi con la loro presenza, le loro idee, la loro comunicazione, ma il nostro auspicio è caduto nel vuoto dichiara Ganczer –. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è di pochi giorni fa, quando Città e Regione hanno orgogliosamente annunciato il ritorno del Salone dell’Auto a Torino il prossimo settembre, un ottimo risultato che però non tiene conto del fatto che noi abbiamo già in programma una fiera dedicata all’auto in aprile. Dov’è la collaborazione? Dov’è il sistema Torino-Piemonte?». La solitudine di GL events riecheggia in città.

«Questo territorio è ricco di eccellenze e in questo primo anno ho lavorato e sto lavorando con la mia squadra per portare al Lingotto Fiere nuove manifestazioni, espressione delle filiere trainanti del territorio: il food and wine, l’agritech, lo sport. L’automotive, settore per cui mi ero dato come obiettivo due anni per riportarlo a Torino, tornerà già nell’aprile 2024. Ma la nostra competitività è profondamente legata anche alla collaborazione con le istituzioni» è l’amara riflessione delmanager ungherese.

Gli fa eco Cizeron, arrivato oggi a Torino da Lione «Qual è il futuro di questa “vetrina” piemontese? Siamo uno dei pochi spazi fieristici in Europa ad essere in centro città, collegati dalla metro e in un’area di in straordinario sviluppo. Un anno fa chiedevamo un sostegno di 2 milioni di euro all’anno per 5 anni. Un’istanza ragionevole, che fa seguito a più di 3 anni di discussioni sui diversi scenari per il coinvolgimento delle istituzioni, compresa la possibile acquisizione dell’edificio da parte loro o la creazione di una società con GL events. Non è seguito niente di concreto».

 

La competitività di un territorio, molti studi lo confermano, si fonda su una alleanza strategica tra pubblico e privato e i territori leader in Italia si basano su questo modello. «A Torino, invece, siamo soli da molti anni. La notizia, bellissima, del nuovo Salone dell’Auto, conferma il completo disinteresse per il Lingotto Fiere da parte delle istituzioni – prosegue Cizeron . Il turismo d’affari e le fiere quindi, non sembrano da loro riconosciute come una priorità. A queste condizioni ci riserviamo la possibilità di studiare tutti gli scenari per il futurodel Lingotto Fiere. Non possiamo permetterci ulteriori indugi, entro la prossima edizione del Salone del Libro, quindi metà maggio del 2024, le modalità di lavoro devono cambiare e diventare più concrete».  

Più di seimila ingressi a IO LAVORO

CHIUDE L’ULTIMA EDIZIONE 

Oltre 6mila ingressi con 1.931 studenti, 5.337 offerte di lavoro e 111 aziende presenti alla quinta e ultima tappa di IOLAVORO concluso oggi presso Lingotto Fiere a Torino. L’evento organizzato da Agenzia Piemonte Lavoro, riservato ad aziende, agenzie per il lavoro, enti formativi, professionisti e candidati, è stato promosso da Regione Piemonte, dall’Assessorato all’istruzione e merito, lavoro, formazione professionale e diritto allo studio universitario guidato da Elena Chiorino e realizzato con il sostegno del Fondo sociale europeo FSE+. Giunta al 18° anno di vita, con ben 58 edizioni all’attivo, IOLAVORO, con le tappe di Chivasso, Novara, Biella, Bra e Torino, ha raccontato il mondo dell’occupazione con le sue trasformazioni e i traguardi raggiunti attraverso occasioni di incontro e confronto con scuole, territorio e imprese per costruire il Piemonte del futuro.

Tra le tante iniziative promosse, particolare attenzione è stata dedicata alle fondazioni ITS, la rete di istituti di istruzione superiore piemontese, con momenti di approfondimento destinati ai giovani utili ad esplorare in modalità interattiva settori e filiere produttive del territorio regionale, e allo spazio di orientamento ai mestieri WorldSkills, con un’area rivolta a studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado strutturata per aiutarli a esplorare i mestieri, riconoscere le proprie attitudini e fare scelte consapevoli nel loro percorso scolastico e professionale. Nel pomeriggio di oggi sono stati consegnati i diplomi di partecipazione a 50 tra competitor, expert e tutor che hanno preso parte ai WorldSkills Italy e ai campionati europei EuroSkills che si sono svolti nel 2022 in Polonia.

“IOLAVORO significa far conoscere le opportunità offerte sui vari territori, approfondire le possibilità di formazione per aumentare le competenze ed entrare in contatto con il mondo delle imprese. Nei cinque appuntamenti autunnali di IOLAVORO abbiamo presentato le migliori politiche messe in atto negli ultimi quattro anni e mezzo: progetti ambiziosi e investimenti necessari per rispondere alle esigenze delle imprese, a chi è in cerca di occupazione o a chi vuole intraprendere un nuovo percorso di formazione. Il mio ringraziamento ad Agenzia Piemonte Lavoro e ai Centri per l’Impiego distribuiti in tutte le province, presidi della Regione sul territorio” ha dichiarato l’Assessore al Lavoro e Formazione della Regione Piemonte Elena Chiorino.

“IOLAVORO è soprattutto un’occasione di scambio: di opportunità, di conoscenze, di occasioni che portano valore. Nel nostro tempo, permeato dalla vita on line, la presenza si è rivelata, ancora una volta, un fattore che genera concretezza, per sintonizzare le persone con le imprese, i giovani con le opportunità formative, tutti intrecciati in una rete di reciproco arricchimento” ha dichiarato il direttore di Agenzia Piemonte Lavoro, Federica Deyme.

Per tutti i dettagli è possibile consultare il sito dedicato all’evento al link www.iolavoro.org.

Torino alla conferenza delle Nazioni Unite sul clima Cop28 di Dubai

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La Città di Torino parteciperà, su invito del Presidente Ahmed al Jaber e di Bloomberg Philanthropies ai lavori della 28esima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in programma all’Expo City di Dubai, negli Emirati Arabi.

La COP28 riunisce i leader mondiali per avviare negoziati e assumere impegni cruciali in merito alla crisi climatica e il Sindaco Stefano Lo Russo sarà presente per presentare le soluzioni locali e far sentire la voce di Torino. “Questo invito – dichiara – rappresenta davvero un grande onore per la nostra città e, al tempo stesso, un riconoscimento a livello internazionale delle politiche di contrasto al cambiamento climatico su cui siamo fortemente impegnati e che sono la più grande sfida dei prossimi anni. Siamo tra le 100 città individuate dall’Unione Europea per raggiungere l’ambizioso obiettivo di neutralizzare le emissioni di CO2 entro il 2030. Torino è diventata una ‘mission city’, luogo di sperimentazione e innovazione in ambito climatico e sta lavorando su misure di mitigazione strutturali e permanenti, quali risparmio ed efficientamento energetico, a partire dagli edifici pubblici, e produzione di energia da fonti rinnovabili cosi come sul trasporto pubblico con il rinnovo completo delle flotte e gli investimenti sulle reti di metropolitana. Favorire lo sviluppo di città sostenibili è fondamentale per invertire la rotta e garantire un futuro al nostro pianeta”.

Insieme ad altre 200 città partecipanti, tra cui Parigi, Rio de Janeiro, Tokyo, Varsavia e Washington, la Città di Torino prenderà parte al LCAS – Local Climate Action Summit che, nell’ambito del lavori della COP28, riunirà le città più impegnate nel contribuire agli sforzi messi in campo da ogni nazione per ridurre le emissioni e contrastare gli effetti del cambiamento climatico.

Domani, venerdì 1° dicembre, si terrà l’apertura formale della COP28, dove i 195 paesi del mondo partecipanti, tra cui l’Italia, si confronteranno sul bilancio di attuazione (Global stocktake) degli obiettivi indicati nel 2015 dall’Accordo di Parigi nell’ambito dell’impegno a ridurre i combustibili fossili, aumentare le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica per contenere l’aumento della temperatura globale.

Quattro i temi principali al centro del Local Climate Action Summit tra le città: rafforzare i meccanismi finanziari sostenibili pubblici e privati, incorporare le azioni a livello locale nella progettazione della politica climatica nazionale e internazionale in vista degli obiettivi del 2030, accelerare la transizione energetica e le strategie da mettere in campo per tutelare cittadini e infrastrutture dai rischi del cambiamento climatico.

Sempre nell’ambito del Local Climate Action Summit il primo cittadino parteciperà anche al ‘Mayors Innovation Studio’, in cui i sindaci delle città partecipanti si confronteranno e discuteranno di strategie innovative in tema di politiche di contrasto al cambiamento climatico con esperti di livello internazionale con una particolare attenzione anche agli strumenti per coinvolgere attivamente le comunità cittadine per progettare insieme le nuove politiche climatiche locali.

Per maggiori info sull’evento www.cop28.com/LCAS.

Donna salvata con trapianto di fegato alle Molinette in super emergenza nazionale

COMUNICATO STAMPA Salvata donna colpita da epatite fulminante grazie ad un trapianto di fegato in super-urgenza nazionale, presso l’ospedale Molinette di Torino Esattamente 48 ore tra l’arrivo all’ospedale Molinette e l’ingresso in sala operatoria per essere sottoposta ad un trapianto di fegato in super-urgenza nazionale che le ha salvato la vita. Protagonista è una donna di 42 anni, di origine albanese, ma da molti anni residente in Italia. Dopo alcuni giorni di malessere, febbre e disordini gastrointestinali, la paziente si era rivolta al Pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria di Torino all’inizio della scorsa settimana. Fin dai primissimi accertamenti effettuati, ci si era resi conti della presenza di un gravissimo danno epatico legato ad un’infezione primaria da Virus dell’Epatite B. Insomma un’epatite fulminante. Il fegato della donna, sanissimo fino a pochi giorni prima, stava soffrendo di una necrosi massiva delle sue cellule. Ancora pienamente cosciente, la paziente è stata prontamente trasferita nella serata di mercoledì scorso all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino nella Terapia Intensiva Epatologica (diretta dal dottor Antonio Ottobrelli). Confermata la diagnosi, la paziente è stata posta in strettissima sorveglianza e sottoposta alle terapie mediche convenzionali contro l’epatite acuta B. Già nella mattinata di giovedì, la situazione funzionale epatica stava però peggiorando e la paziente cominciava ad accusare i primi segni di sofferenza cerebrale. Dopo le ultime valutazioni cliniche necessarie per confermare l’idoneità ad un trapianto di fegato, nel primo pomeriggio di giovedì la paziente è stata inserita in lista d’attesa nazionale per poter ricevere in super-urgenza un organo che potesse salvarle la vita. Così è iniziata una corsa contro il tempo. In questa fase, l’allerta diramata dal Centro Regionale Trapianti (diretto dal dottor Federico Genzano) è stata immediatamente recepita dal Centro Nazionale Trapianti (CNT) Operativo di Roma. Nel frattempo la paziente è stata trasferita presso la Rianimazione centrale dell’ospedale Molinette (diretta dal dottor Roberto Balagna), essendo le sue condizioni neurologiche in progressivo deterioramento. La notte tra giovedì e venerdì è trascorsa senza che al CNT Operativo di Roma venisse segnalata alcuna possibile donazione di organi, evenienza rarissima in Italia dato che ogni giorno sono circa 5 i potenziali donatori che vengono proposti ai pazienti più urgenti in lista. Nella mattinata di venerdì le condizioni della paziente si sono ulteriormente aggravate, con l’insorgenza di un coma epatico necessitante l’intubazione tracheale e la ventilazione meccanica. Fortunatamente nel primissimo pomeriggio di venerdì si è reso disponibile un donatore compatibile per gruppo sanguigno e per dimensioni corporee in Lombardia. L’équipe chirurgica del Centro Trapianto Fegato (diretto dal professor Renato Romagnoli) si è subito mobilitata, raggiungendo la sede donativa di lì a 3 ore. Durante il prelievo d’organi la paziente in gravissima insufficienza epatica si è ulteriormente complicata a causa di un importante sanguinamento digestivo acuto a partenza gastrica. L’intervento in urgenza degli endoscopisti dell’Endoscopia Digestiva (diretta dal dottor Dario Reggio) ha consentito di arrestare l’emorragia e stabilizzare la paziente, consentendo il suo trasferimento presso le sale operatorie del Centro Trapianto Fegato, esattamente 48 ore dopo il suo ingresso alle Molinette. Come ormai accade in più della metà dei trapianti, il fegato appena prelevato e trasportato a Torino è stato preparato e collegato alla macchina da perfusione ipotermica ossigenata, allo scopo di massimizzarne le capacità di resistere al danno ischemia-riperfusione al momento del suo impianto in una paziente in così gravi condizioni cliniche. Dopo circa 2 ore di perfusione extra-corporea, l’organo è stato scollegato dalla macchina e quindi trapiantato dall’équipe del professor Romagnoli nella loggia epatica della ricevente, dopo la rimozione del fegato nativo totalmente necrotico. Il fegato donato ha ripreso immediatamente una funzione soddisfacente, già in sala operatoria. Le condizioni generali della paziente sono nettamente migliorate. La paziente è stata estubata. È sveglia e cosciente ed è ricoverata presso l’Area Semintensiva Chirurgica del Centro Trapianto Fegato di Torino. “L’ennesimo miracolo compiuto dai professionisti della Città della Salute e grazie alla collaborazione tra ospedali torinesi che hanno fatto rete. La storia del Centro Trapianti di fegato e del recente traguardo raggiunto dei 4000 trapianti ne sono la dimostrazione. Un’eccellenza italiana ed europea. Un ringraziamento a loro ma soprattutto alla famiglia del donatore che ha permesso di salvare una vita” sottolinea il Direttore generale della Città della Salute Giovanni La Valle.

Un 2023 da record per l’Aeroporto di Torino. I passeggeri in arrivo dall’estero guidano la crescita

Si conferma nel 2023 un recupero post Covid superiore alla media dell’industria. 

  • 1 milione 343 mila stranieri in arrivo nello scalo negli ultimi 12 mesi, in crescita del 72% rispetto ai corrispondenti 12 mesi pre-pandemia
  • Nel 2023, anche miglior ottobre e miglior novembre di sempre
  • Entro pochi giorni atteso il superamento del record annuale di traffico

 

 

 L’aeroporto di Torino registra nuovi record di traffico. Il mese di ottobre 2023, con 395.240 passeggeri trasportati, è stato infatti il miglior ottobre di sempre e ha chiuso una stagione Summer che ha contato 2,8 milioni di passeggeri, stabilendo il primato di miglior Summer di sempre, in crescita del +25% rispetto all’estate 2019 pre-pandemia. Il 2019 è infatti l’anno di riferimento per l’aviazione e per il turismo, al fine di misurare la ripresa post Covid.

Nei primi 9 mesi del 2023 l’Aeroporto di Torino non solo ha recuperato il traffico pre-pandemico, ma è cresciuto del +14,7%, a fronte di una lieve ripresa a livello nazionale del +1,6% e di una contrazione europea del -3,9% e mondiale del -2,7%.*

Anche il mese di novembre che sta per terminare sarà il miglior novembre di sempre, contribuendo così al superamento del numero di passeggeri trasportati a Torino in tutto il 2022 già all’inizio di dicembre. Il precedente record di traffico (4,2 milioni di passeggeri) sarà dunque battuto con un mese di anticipo.

Oltre all’aumento dei volumi di passeggeri trasportati, l’accresciuto numero di tratte dirette (passate da 36 a 44, in incremento di 8 rotte rispetto all’inverno 18/19, pari a +22%; e passate da 31 a 40, in incremento di 9 rotte rispetto all’estate 2019, pari a +29%) con numerosi paesi esteri, ha cambiato la composizione del traffico.

Attraverso l’utilizzo dei big data (analisi della presenza e dei flussi della popolazione in base al dato di posizione sul territorio rilevato sulle celle telefoniche) è stato possibile conoscere il profilo del passeggero, analizzandone la provenienza e confrontando il periodo pre-Covid con gli ultimi 12 mesi. Se pre-pandemia il 58,4% dei passeggeri era outgoing (residenti nel nostro bacino di riferimento che lasciavano il territorio) e il 41,6% incoming (residenti in Paesi esteri e altre regioni italiane che si recavano nel nostro territorio), negli ultimi 12 mesi i passeggeri incoming, con il 50,2%, costituiscono ora la maggioranza del nostro traffico.

In dettaglio, nel corso delle due stagioni Winter e Summer, crescono complessivamente del +72% i flussi incoming dall’estero (per un totale di 1 milione e 343 mila stranieri in arrivo nello scalo), mentre la componente di turismo italiano cresce del 15% (per un totale di 901 mila turisti italiani in arrivo).

Se nella stagione Winter 18-19 i passeggeri incoming dall’estero erano stati 421mila, nella stagione Winter 22-23 sono stati 625 mila (+204 mila passeggeri), in crescita dunque del +48,5%. Sostanzialmente stabili i volumi di turisti dall’Italia (+1,6%).

Dopo i buoni risultati invernali, è stata la stagione dei voli estivi a rivelare il ruolo decisivo dei collegamenti internazionali nell’arrivo di visitatori dall’estero nel nostro territorio.

Sono stati infatti 718 mila i turisti stranieri arrivati all’aeroporto di Torino nell’estate del 2023, raddoppiando di fatto il numero dei turisti esteri arrivati nell’estate del 2019, quando erano stati 361 mila. Con un delta positivo di 357 mila turisti stranieri in più, la crescita arriva al +99%. In significativo aumento anche il numero di turisti provenienti dall’Italia (+28%).

Sul podio dei mercati esteri per numero di turisti in arrivo, Gran Bretagna, Spagna e Francia, seguiti nell’ordine da Albania, Paesi Bassi, Belgio, Germania, Svezia, Romania e Danimarca a chiudere la top ten. Seguono Polonia, Irlanda, Lituania, Stati Uniti, Cechia, Marocco, Israele, Malta, Portogallo, Finlandia.

Guardando alle novità e alla crescita percentualmente più elevata troviamo Lituania, Cechia, Israele, Irlanda, Danimarca e Spagna.

È perciò evidente come l’aeroporto abbia svolto un ruolo fondamentale nell’attrarre nuovi flussi turistici. L’attività dell’Aeroporto di Torino (grazie anche all’apertura della base Ryanair avvenuta a novembre 2021) ha infatti contribuito a determinare e sostenere importanti flussi di visitatori in arrivo che hanno potuto così scoprire Torino e il Piemonte.

Lo scalo di Torino gioca dunque un nuovo ruolo, quello di attrattore turistico 12 mesi all’anno. Ruolo che si affianca alle già consolidate vocazioni neve e business, e riafferma il valore strategico per il territorio su cui insiste, contribuendo sia direttamente che indirettamente alla crescita socio-economica della regione.

Per servire sempre meglio il crescente traffico, negli ultimi due anni gli investimenti nell’infrastruttura sono stati pari a 15 milioni di euro, e hanno riguardato sia il miglioramento dell’esperienza del passeggero in aeroporto (come ad esempio, l’installazione della nuova macchina radiogena che permette di non separare liquidi e device tecnologici dal bagaglio a mano, il rinnovo della Piemonte Lounge, la costruzione di un nuovo parcheggio e l’installazione dei nuovi pontili di imbarco attualmente in corso), sia la sostenibilità ambientale, con la realizzazione e l’avvio lo scorso luglio del più grande impianto fotovoltaico su tetto in un aeroporto italiano e l’entrata in funzione di svariati mezzi elettrici sulla pista e sui piazzali (già ben oltre il 40% del totale dei mezzi).

Gli investimenti fatti dall’aeroporto di Torino si inseriscono in un quadro complessivo di generazione del valore superiore a 57 miliardi di euro per l’intero sistema aeroportuale italiano, con una creazione di valore aggiunto pari a 22,9 miliardi di euro.**

 

«Abbiamo avuto in questi mesi una consapevolezza positiva del buon andamento del turismo e i dati di aumento degli arrivi diffusi da Aeroporto di Torino confermano il trend favorevole del settore. Abbiamo già toccato con mano l’incremento degli arrivi, soprattutto dall’estero e questo è dovuto anche ad un ottimo trasporto aereo che invoglia a raggiungere facilmente la nostra città». Commenta così la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa l’andamento dei flussi diffuso oggi da Aeroporto di Torino.

Ottimiste le attese per l’inverno. «Sono confermati – evidenzia la presidente Coppaanche gli arrivi per la stagione invernale grazie alla presenza dei voli della neve. Tutta la filiera legata al turismo può così guardare con fiducia anche ai mesi a venire. Ringraziamo per questo il management di Aeroporto Torino e tutto il personale del nostro hub aeroportuale per gli sforzi fatti per far ripartire i flussi dopo i difficili anni della pandemia».

*Nota: in base ai dati disponibili, ultimo confronto possibile sul periodo gennaio-settembre 2023 vs gennaio-settembre 2023. Fonti: IATA, ACI Europe, Assaeroporti.

**Nota: i dati relativi al peso dell’industria aeroportuale in Italia derivano da uno studio Nomisma 2023 commissionato da Assaeroporti.

Giachino, ”SiTav pronti a scendere in piazza per il lavoro”

“Preoccupazione per i ritardi da parte italiana. Come nel 2018, non ci abbiamo pensato molto a scendere in piazza, nell’interesse del lavoro noi siamo pronti a scendere nuovamente in piazza”
“Forte preoccupazione per i ritardi nei lavori Tav da parte italiana e dei possibili effetti sulla occupazione”.  Così Mino Bartolomeo Giachino, fondatore del movimento SiTav SiLavoro. “Siccome malgrado le tante chiacchiere – osserva – la crescita del Pil nella area metropolitana di Torino continua a essere inferiore alla media nazionale e con aperta la questione sul settore auto, la Tav rimane l’opera più importante per il futuro di Torino e del Piemonte e pertanto, come nel 2018, non ci abbiamo pensato molto a scendere in piazza, nell’interesse del lavoro noi siamo pronti a scendere nuovamente in piazza, a favore del lavoro di oggi e di domani, anche se Landini non parla mai di Tav”. “La Tav – sostiene – a forte rischio col governo gialloverde e dopo il voto del Consiglio comunale del 29 ottobre 2018 venne salvata dalla nostra grande manifestazione SiTAv del 10 novembre 2018 e dal voto del Senato del 7 agosto 2019, che bocciò a larga maggioranza la mozione NoTav dei Cinquestelle. Purtroppo il governo giallorosso ha tenuto ferma l’opera per quasi due anni come ha tenuto ferma la gronda di Genova. Tempi lunghi favoriscono gli oppositori o gli interessi ad altre vie di transito sopra le Alpi”. “I tempi lunghi dopo l’assegnazione della gara del lotto dalla parte italiana – conclude – rischiano di avere effetti sul lavoro che sarebbero contraddittori e peserebbero su una bassa valle che negli ultimi anni ha perso aziende e posti di lavoro tanto che le stime attribuiscono alla bassa valle un Pil a al livello delle regioni del Sud”.

“Piano neve”: previste più ore di intervento. Maggior attenzione per scuole e pronto soccorsi

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Gli uffici tecnici della Città e Amiat hanno predisposto il piano d’intervento da attuare in caso di nevicata: il testo del “Piano dei servizi di viabilità invernale 2023-2024”, con il relativo preventivo di spesa, sono stati approvati oggi dalla Giunta comunale su proposta dell’assessora Chiara Foglietta.Tra i servizi erogati dalla società rientra infatti anche quello per la viabilità invernale, sulla base del quale Amiat interviene sulla rete stradale con attività di pronto intervento, stoccaggio sale, insalamento e sgombero neve su rete viaria, aree mercatali, marciapiedi degli edifici delle scuole comunali e parcheggi a rotazione dedicati alle persone con disabilità.

 

Restano escluse le aree interne dei cimiteri cittadini e il verde pubblico, ad eccezione dei percorsi asfaltati di accesso ai parchi Valentino, Pellerina e Ruffini. Confermato l’affidamento a GTT del servizio di insalamento e sgombero neve delle fermate dei mezzi pubblici delle quali effettua anche la manutenzione ordinaria.
Il contratto di servizio prevede che ogni anno Amiat presenti il preventivo relativo alle attività previste dal Piano, composto da una componente fissa e da una variabile in funzione dell’effettiva attivazione del servizio: il costo degli interventi previsti quest’anno sarà di 3.814.025,45 euro.
Lo scostamento della spesa preventivata, in aumento rispetto quella del piano precedente, è stato determinato sulla base di alcuni aggiornamenti previsti dal Piano stesso, tra cui l’affinamento dei servizi relativi all’apertura e chiusura delle scuole, che verranno programmati con la presenza di più operatori per garantire l’accessibilità negli orari di entrata e uscita, il potenziamento dei servizi domenicali e festivi, oltre ad un maggior numero di ore di intervento previste e dedicate alla manutenzione delle piste ciclabili.
Tra le novità anche l’inserimento delle vie di accesso ai pronto soccorso cittadini nei percorsi “grande e media viabilità”, quindi con anticipo di intervento e maggior presenza di mezzi.
Il “Piano dei servizi di viabilità invernale 2023-2024” è stato predisposto in armonizzazione con le procedure previste dal Piano di Protezione Civile e dal 2022 vede nella Cabina di Regia Neve (CRN) uno strumento che, attivandosi preventivamente in caso di precipitazione e fino ad esaurimento delle criticità, facilità e garantisce il coordinamento degli interventi tra Amiat, GTT e le diverse divisioni e dipartimenti coinvolti di Città di Torino, oltre a disporre l’attivazione delle specifiche azioni previste dal “semaforo” di attivazione del Piano Neve.
Il Piano prevede, come sempre, quattro livelli di intervento: verde (0-5 cm), giallo (6-10 cm), arancione (11-20 cm), rosso (oltre 20). La quantità di mezzi impiegati e le modalità d’intervento variano a seconda dell’entità della precipitazione nevosa.
Al livello verde interviene la sola formazione di mezzi per l’insalamento, mentre a partire dal livello giallo intervengono i mezzi per lo sgombero della neve secondo numeri progressivamente crescenti. Alle operazioni meccanizzate si aggiungono, inoltre, addetti Amiat più eventuali avventizi e spalatori Gtt per la spalatura a mano, in numero crescente a seconda del livello di intervento.

La Regione e le crisi occupazionali, dibattito in Consiglio

“L’obiettivo è quello di tornare alla piena produzione e occupazione dello stabilimento, puntando anche alla sostenibilità dell’acciaio prodotto”, è quanto ha ribadito in Consiglio regionale l’assessore al Lavoro Elena Chiorino, nell’informativa sulla crisi aziendale in Piemonte dell’ex Ilva.

Le vicende dell’ex lva-Italsider – una delle maggiori aziende siderurgiche italiane del Ventesimo secolo – sono note e ruotano attorno alla crisi dell’insediamento di Taranto. Il Piemonte occupa circa 600 dipendenti fra Novi Ligure, in provincia di Alessandria, e l’unità produttiva di Racconigi, nel Cuneese.

Come ha spiegato Chiorino, il Governo sta portando avanti un piano sulla siderurgia imprescindibile per il Paese.

“Siamo consapevoli di quanto importante sia, oggi più che mai, il settore siderurgico anche per un’autonomia strategica. Massima è e sarà sempre la disponibilità ed il sostegno da parte di Regione ai lavoratori del comparto che vivono questa situazione sul nostro territorio regionale” ha aggiunto.

Un’altra azienda che versa in difficoltà è la Lear di Grugliasco (To), che opera nel settore dell’automotive, dove sono a rischio circa 400 posti.

“Come Regione abbiamo chiesto al Ministero il rifinanziamento dell’ammortizzatore sociale, da intendersi come un ponte verso una soluzione e non come una lenta agonia per i lavoratori e loro famiglie. Auspichiamo un piano condiviso con Lear a cui, anche in questa sede, rivolgo un appello alla responsabilità sociale d’impresa che dovrebbe avere nella ricerca di tutte le soluzioni possibili per i propri lavoratori e per garantire la competitività dell’azienda stessa. La Regione è pronta a fare la sua parte di fronte a una visione industriale che superi la monocommittenza, ma guardi a tutto il comparto dell’automotive e anche valutando soluzioni verso nuovi settori, con potenzialità di crescita e di futuro, incluse possibilità di reindustrializzazioni in nuovi ambiti” ha spiegato Chiorino, che ha annunciato un nuovo incontro al Ministero dell’Industria per il prossimo 11 gennaio.

Si è poi svolto il dibattito. Diego Sarno (Pd), parlando di etica aziendale e di corresponsabilità sociale, ha chiesto la convocazione d’un Consiglio regionale aperto per conoscere la strategia regionale per tutelare i lavoratori e attrarre nuove aziende sul territorio.

Per Silvana Accossato (Luv), c’è la necessità di conoscere la visione di politica industriale della Regione Piemonte, anche nei confronti di Stellantis e delle sue reali intenzioni.

“La Regione renda pubblici i dati e le scelte con concretezza. Ci sono in ballo i destini incerti di molte famiglie” ha chiesto Domenico Ravetti (Pd), ricordando il recente Consiglio comunale aperto a Novi Ligure sullo stabilimento ex Ilva.

Anche Francesca Frediani (M4o-Up) ha ribadito la necessità di un Consiglio regionale aperto, “ma che non sia una passerella elettorale: sarebbe utile avviare un tavolo di confronto per trovare soluzioni per i lavoratori”.

Sean Sacco (M5s), nell’annunciare di aver depositato la richiesta di un Consiglio aperto sul futuro dell’acciaio in Piemonte e a livello nazionale, ha chiesto di conoscere se e quando il Governo avrà intenzione di investire nella riconversione energetica dello stabilimento ex Ilva.

Per Giorgio Bertola (Gruppo Misto-Europa Verde), a proposito della Lear “si rischia di avere un effetto domino per tutto l’indotto se non verranno prodotte auto in Piemonte. Fondamentale è sapere che cosa chiederà la Regione a Stellantis”.

“Le criticità non sono imputabili all’attuale Governo nazionale e nemmeno a quello regionale, si sta cercando di limitare lo spazio eccessivo dato a Stellantis da altre maggioranze” ha voluto precisare Chiorino nella replica.

Audizione Teci e Tecid

Alla presenza del presidente dell’Assemblea regionale Stefano Allasia, e della stessa Chiorino, a margine della seduta mattutina sono state ricevute le organizzazioni sindacali e una rappresentanza di lavoratori  della Teci e Tecid di Collegno (To), che hanno esposto i timori perla  situazione alla Te Connectivity.

A seguito della decisione della multinazionale svizzero-americana nel campo dei prodotti per l’elettronica, di delocalizzare tutte le produzioni presenti, potrebbero essere rischio 222 posti di lavoro. La delegazione ha perciò chiesto al Consiglio regionale e a tutte le forze politiche, di farsi parte attiva sui vari tavoli istituzionali, al fine di trovare una soluzione industriale da parte del gruppo alternativa alla delocalizzazione.

All’incontro erano presenti anche Sarno, Accossato, Bertola, Frediani, Sarah Disabato (M5s) e Sara Zambaia (Lega).