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Incidente al Salone dell’auto, il caso finisce in Consiglio comunale

DA PALAZZO CIVICO

Sull’incidente verificatosi intorno alle ore 12.15 di domenica scorsa in piazza San Carlo a Torino, nella giornata conclusiva del Salone Auto, con una Lancia 037 da rally che, sbandando, ha travolto una dozzina di persone, il sindaco Stefano Lo Russo ha fornito comunicazioni in Sala Rossa, così come richiesto dai gruppi consiliari di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Torino Bellissima, Movimento 5 Stelle e Torino Libero Pensiero.

Lo Russo ha espresso vicinanza a contusi e feriti, augurando loro una pronta guarigione. Ha poi spiegato che il Salone prevedeva un’esposizione statica e una dinamica di veicoli e un programma di “sfilate” (non di “gare”, con un limite orario di 30 km/h), scortate da staffette gestite dall’organizzazione, con un percorso transennato per escludere il traffico e contenere il pubblico.

Ha quindi precisato che la manifestazione non eraqualificabile come pubblico spettacolo e che il soggetto organizzatore è l’unico responsabile.

Il primo cittadino ha poi sottolineato che, in occasione della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica dello scorso 5 settembre, l’assessore alla Sicurezza e la direttrice generale del Comune di Torino, avevano invitato l’organizzazione dell’evento a sensibilizzare i piloti su rumori eccessivi e manovre azzardate.

L’organizzatore – ha detto Lo Russo – ha dichiarato di avere fatto un briefing operativo, illustrando modalità e norme di comportamento da tenere, che sono state accettate dai conducenti, firmando un atto di manleva.

Il sindaco ha poi il letto verbale di accertamento dei fatti redatto dalla Polizia Municipale di Torino, che ha registrato accelerazioni dell’auto per 12,35 metri e ‘scarrocciamenti’ per 15,30 metri prima di impattare sulle transenne.

Lo Russo ha espresso soddisfazione per aver riportato il Salone dell’Auto in un momento così difficile per l’automotive a Torino, con un gran successo di pubblico e di critica, e ha spiegato che l’incidente “poteva capitare in qualunque punto del tracciato”.

Tutti gli eventi, anche i concerti, i cortei e il Tour de France, possono provocare incidenti. Dobbiamo quindi fermare la Città?” – ha aggiunto, ritenendo “fuori luogo certi riferimenti al passato”.

Il rischio non è mai sopprimibile a zero” – ha affermato, auspicando vengano accertate tutte le responsabilità sul fatto e invitando a discutere su che tipo di città desideriamo e se vogliamo che Torino sia una meta turistica.

La strada più facile è non fare le cose” – ha concluso.

Nel dibattito in Consiglio Comunale, DomenicoGarcea (Forza Italia) ha chiesto una maggiore sicurezza per i partecipanti e gli spettatori, in considerazione di un incidente che – ha detto – poteva avere conseguenze molto più gravi. La sensazione, per il consigliere di Forza Italia, è che le tragedie del passato non abbiano insegnato nulla sull’importanza della sicurezza negli eventi di piazza. Per Garcea resta evidente l’eccesso del pilota, aggravato dal pubblico troppo vicino alle auto e senza adeguate barriere protettive. E le transenne non sono barriere protettive – ha rimarcato, ritenendo comunque una scelta giusta portare eventi importanti nel centro della città, anche nell’ottica di potenziare l’offerta turistica.

Abbiamo avuto una città bellissima per tre giorni con un grande evento legato all’auto – ha sottolineato PaoloDamilano (Torino Bellissima) – grazie agli organizzatori e a coloro che hanno contribuito in vario modo alla realizzazione del Salone. Torino ha bisogno di questi eventi – ha sostenuto, precisando che un incidente può capitare, ma che occorre fare tesoro di questa esperienza per migliorare le misure di sicurezza. Si è quindi detto dispiaciuto che un incidente, anche banale, abbia rovinato quanto di buono la città ha saputo far vedere con questo riuscito evento.

La Lega non è alla ricerca di colpevoli, ma di soluzioni per evitare il ripetersi di incidenti simili – ha dichiarato Giuseppe Catizone (Lega), precisando che l’Amministrazione comunale non avrebbe colpe, ma che serve studiare. Perché – ha evidenziato – forse si poteva evitare l’esposizione dinamica in piazze auliche, anche se ci si troverebbe di fronte a una responsabilità soggettiva e non ci sarebbero colpe da parte degli organizzatori. Forse sarebbe meglio organizzare questo tipo di eventi in zone dove ci possono essere maggiori misure di sicurezza – ha concluso.

Per Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) gli eventi possono essere pericolosi e le masse di persone che si affollano sono difficili da gestire. Pur condividendo la scelta del “fare”, ha chiesto di prendere spunto da quello che è successo, con un occhio al futuro, per cercare di rendere la manifestazione più sicura per la cittadinanza.

Fabrizio Ricca (Lega) si è detto dispiaciuto che l’incidente sia accaduto in una piazza che evoca brutti ricordi, ma si è schierato a fianco del sindaco per avere riportato in città un evento che altri avevano fatto scappare. Averlo recuperato – ha dichiarato – vuole dire rimettere Torino al centro del panorama internazionale dell’automotive. L’evento va organizzato di nuovo – ha aggiunto – ma serve farlo bene, magari evitando manifestazioni dinamiche. Ricca ha quindi chiesto al sindaco di continuare a organizzare grandi eventi e di mantenere alta l’attenzione su una città che sta dimostrando la sua capacità di accoglienza turistica.

Il consigliere Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) ha quindi sottolineato come fortunatamente non ci sia stata una tragedia, precisando che non si tratta di difendere il sindaco, ma la città e i suoi eventi, per i quali piazza San Carlo è fondamentale. Per i prossimi anni – ha aggiunto Liardo – sarà opportuno creare una più adeguata “zona cuscinetto” per il pubblico.

Andrea Russi (M5S) ha ricordato la sua contrarietà, già precedentemente espressa, all’uso di piazza San Carlo per eventi di questo tipo. Poteva essere una tragedia – ha sostenuto – nonostante la velocità non elevata. Chi ha tolto le balle di fieno protettive dal transennamento? – si è chiesto il consigliere, sostenendo di avere visto auto di Formula 1 sfrecciare ad alta velocità. Il profilo delle colpe non è chiaro – ha concluso, invitando a evitare scarichi di responsabilità e chiedendosi se il sindaco autorizzerebbe di nuovo una tale iniziativa.

Ivana Garione (Moderati) ha invitato l’Amministrazione a continuare sulla strada intrapresa, sottolineando come il Salone dell’Auto sia importante. Il programma di maggioranza – ha ribadito – sostiene che la vocazione turistica debba procedere insieme a quella industriale e l’automotive è importante per Torino. Non era una corsa del resto, ma una semplice sfilata, ha precisato, ricordando come in ogni manifestazione di massa possano esserci incidenti imponderabili.

Federica Scanderebech (Forza Italia), rivendicando il successo del Salone dell’Auto, ha invitato a riflettere sull’opportunità di continuare a utilizzare piazza San Carlo per manifestazioni con grande affluenza di pubblico, con persone stipate dietro transenne.

Siamo consapevoli che il rischio zero non esiste, ma non dobbiamo mai rinunciare ad avere maggiore sicurezza e a continuare a vigilare – ha affermato Ferrante De Benedictis (Fratelli d’Italia), auspicando che l’incidente non getti discredito sull’evento e sull’immagine della città e che l’auto continui a essere un’occasione di sviluppo per Torino.

Per Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) è una vergogna citare la tragedia del 3 giugno 2017. Gli eventi si devono continuare a fare e il sindaco deve decidere quali – ha dichiarato, condividendo quanto detto dal sindaco e dal consigliere Damilano.

Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) si è dichiarata soddisfatta per la discussione equilibrata e costruttiva. Perché è evidente – ha dichiarato – che per Torino riprendere il Salone dell’Auto è un’iniziativa importante, considerando che l’automobile fa parte del patrimonio genetico della città e che è giusto promuovere eventi che valorizzino il territorio, senza farsi scoraggiare da un incidente che nessuno avrebbe voluto e che rischia di offuscare un evento da 500 mila visitatori. Eventi come questo – ha rimarcato – vanno invece potenziati con un ripensamento e maggiore sicurezza. La consigliera ha infine invitato a non dimenticare la gratuità dell’evento, che ha permesso di accedere al ‘salotto buono’ della città a molti che non lo conoscevano.

Sara Diena (Sinistra Ecologista) ha ribadito che la posizione del suo Gruppo è chiara da sempre, avendo sempre chiesto di escludere le zone pedonali e quelle auliche dalla manifestazione, oltre ad avere insistito per avere misure di sicurezza adeguate che, forse, avrebbero permesso di evitare l’incidente. Per la consigliera, la vocazione turistica della città non deve passare in primo piano rispetto alla sua vivibilità da parte dei torinesi. Anche Sinistra Ecologista è orgogliosa che Torino sia la città dell’auto, ma – ha concluso – Stellantis ha appena annunciato nuovi tagli a Mirafiori.

Per Dorotea Castiglione (M5S) si devono fare i grandi eventi nella nostra città, come Atp ed Eurovision, e devono essere un vanto, non macchiati da episodi come quello di domenica scorso. Benvenuto il Salone dell’auto, quindi, nella città che è capitale dell’auto e che deve continuare a esserlo. La consigliera ha però domandato se sia opportuno farlo in una strada pedonale come via Roma.

Tiziana Ciampolini (Torino Domani) ha espresso solidarietà alle vittime e alle loro famiglie, apprezzando la relazione del sindaco. Ha poi invitato le forze sociali e produttive a discutere su futuro dell’automotive, pedonalizzazioni, mobilità alternativa e proposte turistiche per collocare Torino sempre più in alto nelle classifiche sulla qualità della vita.

Anche per Claudio Cerrato (PD) è necessario ragionare sul ruolo di Torino e sulla mobilità in città, ricordando che quella torinese è una delle Amministrazioni più attente in Italia al tema della sicurezza e auspicando un ulteriore sviluppo dell’automotive nel territorio.

Nella replica, il sindaco Stefano Lo Russo ha ringraziato il Consiglio Comunale per il dibattito, sottolineando “l’intrinseco legame tra Torino e l’auto”, confermato dalle centinaia di migliaia di persone che hanno affollato il Salone. La sfida – ha affermato – è quella di coniugare la dimensione delle aree urbane e le pedonalizzazioni con la crescita della produzione di auto in città, evitando la “polemica spicciola”. Continuiamo a credere nei grandi eventi – ha concluso il primo cittadino – per rilanciare Torino.

Commercio, l’appello della Regione: «Acquistate sotto casa, difenderete l’economia  e salverete una comunità»

«Acquistate nei negozi di vicinato. Difenderete l’economia locale, le imprese radicate sul territorio e i loro posti di lavoro, e salverete una comunità». È l’appello che l’assessore al Commercio della Regione Piemonte Paolo Bongianni – che ha anche la delega all’Agricoltura e Cibo – rivolge ai cittadini piemontesi e a tutti quelli che scelgono il Piemonte per le loro vacanze e soggiorni.

«Fate la spesa nei negozi sotto casa», invita Bongioanni. «È un gesto importante per sostenere l’economia e la vita delle micro-comunità, tanto nelle città quanto nei nostri piccoli comuni dove il negozio di paese è sempre stato e deve tornare ad essere un luogo di socialità. Tutto questo diventa ancora più importante nei centri della nostra montagna e delle cosiddette zone interne. Qui, sostenere il commercio di prossimità significa combattere in modo attivo e responsabile la desertificazione e contrastare così il rischio di spopolamento e perdita di attrattività per un intero territorio».

Il commercio di vicinato, nel progetto di Bongioanni, non è solo un baluardo da difendere e sostenere per rilanciare la vitalità dei piccoli centri e delle terre alte, ma è destinato a diventare uno dei protagonisti della rivoluzione della filiera corta dell’agroalimentare che l’assessore presenterà al Salone del Gusto – Terra Madre il prossimo 27 settembre.

«L’esercizio commerciale di prossimità – spiega Bongianni – dovrà diventare sempre più il posto dove potremo trovare la qualità a km 0: gli straordinari prodotti del cibo piemontese che, sempre a fine settembre, il Piemonte andrà a presentare ai Paesi del mondo riuniti al G7 dell’Agricoltura a Ortigia. La filiera agroalimentare corta legherà in modo strutturale produttori, trasformazione, commercio al dettaglio e mercati per garantire ai produttori la giusta remunerazione e contenere tutti quei passaggi intermedi che non creano un reale valore aggiunto per chi sceglie di restare legato a un territorio e alle sue comunità».

Salone dell’Auto occasione di rilancio. Ma più attenzione alla sicurezza

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Il Salone dell’auto nelle vie del centro e’ subito sembrato un evento che poteva segnare un rilancio di immagine di una città in crisi, per non dire in decadenza come Torino. Le auto in centro in una città che la Fiat ha privato delle auto, sembravano una bella risposta, un segnale forte per guardare avanti ad un futuro che sarà comunque molto difficile ricostruire dopo che le vicende e le scelte degli Elkann hanno umiliato e retrocesso questa città, con complicità di una classe politica non adeguata. L’incidente accaduto che ha provocato feriti a causa di un’auto finita fuori controllo rischia di macchiare il salone o almeno il modo non sicuro e un po’ inprovvisato di organizzarlo, apparso con evidenza. Noi siamo forse prevenuti perché non possiamo dimenticare il disastro creato in piazza San Carlo dal pressappochismo con cui venne organizzata la proiezione di una partita di calcio nel giugno 2017 con delle vittime. Il vicesindaco grillino di allora, cinque anni fa, si auguro’che la grandine sulle auto in mostra determinasse la fine del Salone al Valentino ed ottenne il suo scopo senza disastri meteo. Ieri ha espresso il suo plauso al nuovo salone in centro. Il suo consenso non ha portato fortuna. Oggi si pone il problema della sicurezza al di là dell’incidente che è accaduto. Torino ancora una volta non si è putroppo rivelata all’altezza. Peccato.  Speriamo che il Salone resista alle inevitabili polemiche già divampate.  Esso si può rifare con maggiore sicurezza il prossimo anno. Le improvvisazioni non pagano e per questi eventi sono assolutamente da evitare. La storia torinese esige impegni concreti che diano certezze ad una città che ha premiato il Salone con una straordinaria partecipazione di pubblico.

Traffico: regole antismog, si ricomincia

Tornano in vigore da lunedì prossimo 16 settembre le misure antismog, già concordate e decise a livello di bacino padano dalle Regioni con il Ministero dell’Ambiente.

Alle limitazioni strutturali valide tutto l’anno che riguardano il divieto di circolazione dalle ore 0.00 alle 24.00 tutti i giorni (festivi compresi) dei veicoli adibiti al trasporto di persone (categoria M1, M2, M3) e dei veicoli adibiti al trasporto merci (categoria N1, N2, N3) con omologazione inferiore o uguale all’Euro 2 per i veicoli alimentati a benzina e diesel, con omologazione inferiore o uguale a Euro 1 per i veicoli alimentati a GPL e metano, dal 16 settembre 2024 al 15 aprile 2025 si aggiungono:

– il divieto di circolazione veicolare dalle ore 8.00 alle 19.00 nei giorni feriali dal lunedì al venerdì, dei veicoli dotati di motore diesel adibiti al trasporto persone (categoria M1, M2, M3) e adibiti al trasporto merci (categoria N1, N2, N3) con omologazione uguale a Euro 3 ed Euro 4;

– il divieto di circolazione veicolare dalle ore 0.00 alle 24.00 tutti i giorni (festivi compresi) di tutti i ciclomotori e i motocicli adibiti al trasporto di persone o merci (categoria L1, L2, L3, L4, L5, L6, L7) con omologazione inferiore o uguale a Euro 1.

In merito al funzionamento dell’attivazione delle misure emergenziali, si ricorda che il semaforo scatta sulle previsioni di superamento del valore limite giornaliero di PM10, calcolate con un sistema modellistico integrato di valutazione e previsione meteo. Le limitazioni emergenziali entrano in vigore il giorno successivo a quello di controllo – stabilito nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì – e rimangono attive fino al giorno di controllo seguente.

Il sito web della Città di Torino e i canali social istituzionali della Città di Torino informeranno tempestivamente i cittadini in merito all’applicazione dei livelli di allerta, che verranno comunicati anche dall’ufficio stampa agli organi d’informazione.

TORINO CLICK

Auto da rally perde il controllo, 15 contusi a Torino

Questa mattina a Torino, al Salone dell’Auto una vettura da rally, una Lancia Delta, ha perso il controllo per motivi da accertare  ed è piombata sulla folla dietro le transenne di piazza San Carlo, all’angolo con via Santa Teresa. 15 persone sono rimaste ferite lievemente, alcune di loro sono state portate in ospedale per accertamenti. La polizia Municipale sta facendo le verifiche del caso.

Doppio incidente nella notte, feriti tre giovani motociclisti: uno è grave

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Doppio incidente nella notte a Sparone sulla statale 460 dove tre minorenni in moto  sono rimasti feriti. È grave un 16enne trasportato con l’elisoccorso al Cto di Torino in codice rosso. Gli altri due sono stati portati  all’ospedale di Ivrea con le ambulanze della Croce Rossa di Cuorgnè e della Croce Rossa di Castellamonte. Il primo ferito ha riportato un trauma cranico, toracico e facciale oltre a ferite ad una gamba. I carabinieri hanno riscontrato che la prima moto guidata dal 16enne sarebbe finita contro un muro. A bordo c’era anche un altro giovane rimasto ferito e trasportato in codice giallo all’ospedale di Ivrea. Successivamente è finita fuori strada anche la moto guidata dal fratello del giovane portato con l’elisoccorso al Cto  in codice rosso.

Tornano in vigore le misure antismog

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Tornano in vigore da lunedì prossimo 16 settembre le misure antismog, già concordate e decise a livello di bacino padano dalle Regioni con il Ministero dell’Ambiente.

Alle limitazioni strutturali valide tutto l’anno che riguardano il divieto di circolazione dalle ore 0.00 alle 24.00 tutti i giorni (festivi compresi) dei veicoli adibiti al trasporto di persone (categoria M1, M2, M3) e dei veicoli adibiti al trasporto merci (categoria N1, N2, N3) con omologazione inferiore o uguale all’Euro 2 per i veicoli alimentati a benzina e diesel, con omologazione inferiore o uguale a Euro 1 per i veicoli alimentati a GPL e metano, dal 16 settembre 2024 al 15 aprile 2025 si aggiungono:

– il divieto di circolazione veicolare dalle ore 8.00 alle 19.00 nei giorni feriali dal lunedì al venerdì, dei veicoli dotati di motore diesel adibiti al trasporto persone (categoria M1, M2, M3) e adibiti al trasporto merci (categoria N1, N2, N3) con omologazione uguale a Euro 3 ed Euro 4;

– il divieto di circolazione veicolare dalle ore 0.00 alle 24.00 tutti i giorni (festivi compresi) di tutti i ciclomotori e i motocicli adibiti al trasporto di persone o merci (categoria L1, L2, L3, L4, L5, L6, L7) con omologazione inferiore o uguale a Euro 1.

In merito al funzionamento dell’attivazione delle misure emergenziali, si ricorda che il semaforo scatta sulle previsioni di superamento del valore limite giornaliero di PM10, calcolate con un sistema modellistico integrato di valutazione e previsione meteo. Le limitazioni emergenziali entrano in vigore il giorno successivo a quello di controllo – stabilito nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì – e rimangono attive fino al giorno di controllo seguente.

Il sito web della Città di Torino e i canali social istituzionali della Città di Torino informeranno tempestivamente i cittadini in merito all’applicazione dei livelli di allerta, che verranno comunicati anche dall’ufficio stampa agli organi d’informazione.

TORINO CLICK

Molinette, prima volta in Europa: robot chirurgo opera da sveglia una donna con tumore al rene

Per la prima volta in Europa è stato asportato un rene colpito da un grosso tumore in una paziente operata da sveglia. L’intervento è stato effettuato grazie al sistema robotico di ultima generazione da Vinci Single Port ad unico accesso, presso la Clinica Urologica dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Alla signora, di 76 anni, era stato recentemente diagnosticato un tumore del rene destro di 8 cm.. L’unica possibilità di cura era rappresentata dall’asportazione del rene in modo radicale.
La signora era però affetta anche da un altro importante problema di salute: una insufficienza respiratoria grave, che la costringeva a vivere attaccata ad una bombola di ossigeno con necessità di frequenti ricoveri ospedalieri. A complicare il quadro già complesso inoltre vi era una severa obesità.
Gli anestesisti che hanno valutato la paziente l’avevano dichiarata da subito inoperabile, perché il suo fisico non avrebbe retto un’anestesia generale, necessaria per questo tipo di intervento. Unica alternativa era tentare l’intervento con un’anestesia locoregionale, in grado di anestetizzare la zona da operare, mantenendo la paziente in stato di coscienza (sveglia). Per aumentare le probabilità di riuscire nell’intento occorreva però utilizzare la tecnica chirurgica “meno invasiva possibile”, cioè in grado di minimizzare il trauma chirurgico, ma nello stesso tempo garantire l’efficacia oncologica (asportazione completa del tumore).
La Clinica Urologica dell’ospedale Molinette di Torino (diretta dal professor Paolo Gontero), nonostante un’ampia esperienza con all’attivo numerosi casi di pazienti molto al limite dell’impossibile, si trovava in difficoltà per questo caso così complesso anche per le dimensioni del tumore, che, unitamente all’obesità, rendeva l’intera massa da asportare di dimensioni straordinarie.
Il problema è stato risolto grazie all’utilizzo del sistema robotico da Vinci Single Port, una tecnologia di ultima generazione ad unico accesso, recentemente acquisita grazie al supporto della Fondazione CRT. Questa soluzione ha permesso di operare con una sola porta di lavoro di 2,5 cm, contenente 4 strumenti miniaturizzati che vengono inseriti nell’addome mediante un singolo taglio. Rispetto ai sistemi Multi Port, ampiamente utilizzati e che rimangono il gold standard in numerosi interventi, il Single Port è particolarmente indicato in casi in cui ridurre ulteriormente l’invasività tramite un accesso alternativo sia cruciale per il paziente.
“La scelta del sistema robotico da Vinci Single Port si è rivelata la strategia vincente, poiché la finezza dei suoi 4 strumenti che vengono azionati dall’operatore come i tentacoli di un polipo, ha consentito di minimizzare il trauma chirurgico, riducendo così gli stimoli dolorosi traumatici alla paziente, e garantendo al contempo grande precisione nei movimenti e rapidità d’azione” afferma il professor Paolo Gontero, che ha effettuato l’intervento, coadiuvato dal dottor Daniele D’Agate. “L’intervento è stato reso possibile solo dal connubio tra la nuova tecnologia mini invasiva, che ha reso possibile asportare una grossa massa utilizzando una porta di accesso di pochi centimetri, ed una eccellente équipe anestesiologica specializzata in questa tipologia di anestesia” prosegue il professor Gontero. L’intervento ha visto la fondamentale collaborazione del dottor Giulio Rosboch e del dottor Edoardo Ceraolo dell’équipe anestesiologica universitaria diretta dal professor Luca Brazzi e dell’équipe infermieristica di sala operatoria, coordinata dalla dottoressa Filippa Converso. La paziente è stata dimessa in buone condizioni dopo soli 3 giorni di ricovero.
Un progetto di ricerca che vede anche la partecipazione del professor Mario Morino (Direttore della Clinica Chirurgica universitaria dell’ospedale Molinette) per un utilizzo multidisciplinare in chirurgia oncologica.
“Una nuova frontiera della chirurgia che concilia l’aspetto tecnologico e le professionalità mediche per un nuovo traguardo raggiunto, che conferma per l’ennesima volta le eccellenze della nostra Città della Salute” dichiara il dottor Giovanni La Valle (Direttore generale della Città della Salute di Torino).

La Giunta regionale rinnova il Piano dell’aria

Ex sindaci e amministratori regionali delle precedenti giunte erano finiti a processo sul tema dell’inquinamento dell’aria, anche se poi i giudici hanno stoppato il procedimento: che cosa avrebbero dovuto fare  Città di Torino e Regione per debellare lo smog? Forse bloccare del tutto il traffico? Fatto sta che il tema è sempre serio e attuale. Tanto è vero che la Regione Piemonte comunica di avere concluso la procedura di valutazione ambientale strategica (VAS) sul nuovo Piano della qualità dell’aria.

Nel rispetto delle prescrizioni del decreto del governo – si legge nella nota regionale – l’atto è già operativo, nelle more dell’approvazione definitiva da parte del Consiglio regionale che è organo sovrano per dare al piano la sua forma definitiva.

«Abbiamo aggiornato il Piano, nei tempi previsti, come richiesto dal governo e l’abbiamo fatto con metodo scientifico, partendo dalle analisi di Arpa sulle diverse fonti emissive che contribuiscono alla composizione degli inquinanti, per predisporre una serie di misure – valutandone effetti al 2025 e al 2030 – in grado di ridurre emissioni. Il risultato è stato sottoposto all’analisi dei soggetti interessati per la raccolta di osservazioni e contributi, che sono stati analizzati dagli uffici per verificarne la compatibilità con gli obiettivi del Piano», dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati

La procedura di Valutazione ambientale strategica è stata avviata lo scorso luglio con l’adozione da parte della Giunta degli elaborati del Piano e ha permesso a tutti i soggetti interessati di esaminare la documentazione e presentare osservazioni e contributi in un arco temporale di 45 giorni.

Le osservazioni pervenute sono state presentate da oltre 50 soggetti esterni quali comuni, province, organi ministeriali periferici, enti a struttura associativa, associazioni ambientaliste, associazioni di categoria ed anche privati cittadini che hanno presentato oltre 200 specifiche proposte di modifica/integrazione.

Le revisioni alla proposta di Piano sono state quindi frutto di un processo partecipativo molto esteso, oltre che di un supporto tecnico-scientifico da parte di ARPA Piemonte.

Le osservazioni hanno riguardato i quattro ambiti di intervento previsti, quali mobilità e aree urbane, energia e biomasse, attività produttive, agricoltura e zootecnia. Per contro, molti contributi hanno avuto un carattere trasversale riguardando aspetti comunicativi, culturali o la formazione e l’istruzione e sono stati accolti con un approccio comprensivo.

Le osservazioni che hanno trovato piena integrazione nella proposta di Piano riguardano in particolare le norme di attuazione, con l’inserimento di maggiori precisazioni in merito al campo di applicazione di prescrizioni, ai ruoli degli enti territoriali.

Numerose osservazioni relative alle misure e alle azioni previste attengono alla futura fase di attuazione del Piano e risulteranno particolarmente utili nella prossima definizione di bandi regionali o nella programmazione di specifiche misure attuative.

Inoltre, sono state accolte con attenzione le osservazioni inerenti alle richieste di rafforzamento delle sinergie, di scambio di informazioni e di collaborazione tra enti locali e loro aggregazioni, Province e Città Metropolitana di Torino, in particolare sui temi della regolamentazione della circolazione veicolare e della combustione non industriale delle biomasse legnose.

Sono risultate altresì pertinenti le osservazioni presentate dalle associazioni di categoria in merito alle azioni per la riduzione delle emissioni dei processi produttivi, con particolare riferimento al tema delle BAT (best available technologies).

Numerosi e ampi sono stati anche i contributi pervenuti da parte delle associazioni ambientaliste a cui è dato ampio riscontro nella proposta di Piano, in particolare sugli aspetti del confronto con i portatori di interesse e le attività di monitoraggio, oltre a fornire spunti utili alla prossima definizione di provvedimenti attuativi e di bandi di finanziamento.

Mirafiori, la 500 elettrica ferma fino all’11 ottobre

I sindacati hanno ricevuto la comunicazione di Stellantis: la produzione della 500 elettrica a Mirafiori avrà una sospensione delle attività che si prolungherà fino all’11 ottobre.  L’azienda spiega che “La misura si rende necessaria dall’attuale mancanza di ordini legata all’andamento del mercato elettrico in Europa, è profondamente in difficoltà per tutti i produttori, soprattutto europei. Stellantis è fermamente impegnata a garantire la continuità di tutti i suoi impianti e delle sue attività e sta lavorando duramente per gestire al meglio e traguardare questa difficile fase della transizione”.