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Fiat 500, sessant’anni di stile italiano celebrati anche dal MOMA di New York

E’ un’icona italiana ma soprattutto torinese, l’auto più amata della storia della Fiat, che ha messo in movimento milioni di  italiani ed è divenuta l’ambasciatrice dell’Italia nel mondo. La mitica Fiat 500 ha appena festeggiato  i suoi sessant’anni di vita con un avvenimento straordinario: è entrata  a far parte della galleria permanente del Museo di Arte Moderna di New York, il MoMA. “Se è vero che la 500 ha segnato la storia dell’ auto, è altrettanto vero che non è mai stata solo un’ automobile”, queste le parole di Olivier Franois, Head of Fiat Brand e Chief Marketing Officer FCA, ripostate dall’Ansa. “In 60 anni di storia, la 500 è andata ben oltre la sua manifestazione materiale per entrare nell’immaginario collettivo, diventando un’icona, che ora ha l’onore di essere certificata dall’acquisizione del MoMA: un tributo al suo valore artistico e culturale”. L’esemplare acquistato dal MoMA sarà una 500 serie F, la 500 più popolare di tutti i tempi, prodotta dal 1965 al 1972.  Per il 60° è stato realizzato anche un francobollo speciale che ritrae  il profilo della  vecchia 500 sovrapposto a quello della 500 di oggi, su sfondo  blu con una fascia tricolore in prossimità del margine superiore a incorniciare le date 1957-2017 e la scritta Fiat Nuova 500

 

(foto: il Torinese)

Strane intese in Comune: i pentastellati non raccolgono il segnale di pace (di una parte) del Pd

“Se il PD  volesse davvero  aiutare questa amministrazione e la Città farebbe di tutto per far arrivare i soldi che il Governo deve dare  a Torino. Se volessero  aiutare realmente potrebbero cominciare ad esempio smettendo, una volta per tutte, di accusare noi per il “disastro strutturale” del bilancio della Città”. Il gruppo consiliare  M5S  a Palazzo Civico sbatte la porta in faccia alla proposta del capogruppo del PD Stefano Lo Russo, disposto ad una opposizione costruttiva nell’interessa della città. Ma il capogruppo dem trova illustri sostenitori: “Bravo Lo Russo. Meglio tardi che mai. Io da tempo sostengo la necessità di sedersi ad un tavolo per risollevare, sulla base di chiare idee comuni, le sorti di una città che si trova in evidente difficoltà”. Così il presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, Mauro Laus, mentre su Repubblica interviene anche il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino: “Una sfida costruttiva con cui si può fare una opposizione costruttiva, soprattutto per la città”. Dalla sindaca  Chiara Appendino, in difficoltà dopo le vicende di Piazza San Carlo e le grane di bilancio, per il momento non giungono reazioni.

Il primo weekend di saldi conquista i torinesi e soddisfa la maggioranza dei commercianti

Dati positivi soprattutto per quanto riguarda il settore dell’abbigliamento

E’ partito bene e con risultati positivi il primo weekend di saldi per la città di Torino. A rivelarlo nel primo giorno dell’avvio, sono stati gli stessi commercianti interpellati da Confesercenti che ha rivelato un incremento delle vendite rispetto alla stagione scorsa non solo in centro ma anche in periferia. Per questo avvio di saldi estivi i dati mostrano +5% di aumento delle vendite nelle zone centrali con uno scontrino medio di circa 200/230 euro; lo stesso andamento è stato rilevato anche nei principali centri della provincia come Settimo Torinese, Moncalieri, Orbassano, Rivoli, aiutati anche da alcuni eventi come street food e notte bianca che hanno permesso il prolungamento dell’orario di apertura delle attività commerciali. “L’abbigliamento- dichiara Confesercenti- “continua ad essere in cima agli acquisti. Almeno 8 negozi su 10 dei 3691 negozi di abbigliamento presenti a Torino e in provincia, parteciperanno ai saldi, incrementando così l’economia del capoluogo piemontese”. Un po’ più cauto ma sicuramente non negativo, è stato il giudizio dell’Ascom che ha registrato uno scontrino medio di circa 100/120 euro. “Fin dai mesi scorsi”- ha rivelato a Repubblica la presidente dell’Ascom Maria Luisa Coppa– “si avevano dei grossi timori riguardo l’apertura del nuovo Outlet di Settimo Torinese. Nonostante questa concorrenza e quella del mondo digitale, le nostre imprese per il momento hanno tenuto il passo, dimostrando ottime capacità di aprirsi ai nuovi mercati”. Un inizio di stagione quella dei saldi estivi 2017 che sembra far ben sperare dopo tanto tempo in una piccola ripresa, visto che tra il 2009 e l’inizio del 2017 purtroppo a Torino si sono registrati 407 negozi in meno, diventati 754 contando la provincia; corrispondente a quasi il 25% della diminuzione del numero delle imprese nel settore commercio.

Simona Pili Stella

Protesta contro il “Proibizionismo dei 5stelle”: più di 300 i manifestanti contro l’antialcol

“Più shottini meno celerini”, “I vostri profitti sono i nostri affitti”, “Ridateci le piazze della nostra città”: Striscioni, slogan e tante proteste contro la giunta Appendino e l’ordinanza anti-movida.

Sono più di trecento le persone che ieri sera, si sono ritrovate per le vie di Torino per unirsi al corteo di protesta contro l’ordinanza antialcol varata dalla giunta Appendino e finita nell’occhio del ciclone dopo gli scontri avvenuti in piazza Santa Giulia due settimane fa. La manifestazione, iniziata verso tarda sera e conclusasi a notte inoltrata, è partita proprio da Santa Giulia, la famosa piazza che il 20 giugno era stata teatro di pesanti scontri tra polizia in tenuta antisommossa e alcuni avventori “irruenti” della movida di Vanchiglia: lo scontro si era concluso con alcuni feriti (tra poliziotti e manifestanti) e quasi tutti i dehors dei locali presenti nella piazza distrutti. La street parade, composta per lo più da giovani sostenitori della movida torinese, ha attraversato tra musica, striscioni e slogan di protesta, gran parte del centro città, passando per piazza Vittorio, via Po, piazza Castello, fermandosi poi proprio sotto Palazzo di Città. Ad accompagnare il corteo, oltre ai funzionari della Digos e agli uomini del reparto mobile in tenuta antisommossa posizionati a debita distanza, ci sono stati personaggi come Willy Peyote e gli Sweet life society che a bordo di un furgone bianco hanno alternato alla loro musica, aspri interventi volti a criticare la Sindaca Appendino e il cosiddetto “proibizionismo dei 5stelle”. La manifestazione si è poi conclusa pacificamente intorno alle due di notte tra balli, musica e qualche fumogeno di troppo acceso da alcune “teste calde”.

Simona Pili Stella

                                                                                               foto: Antonello Preteroti

Saldi al via sotto la Mole, magra la spesa media stimata per famiglia: tra i 200 e i 250 euro

I saldi a Torino e in Piemonte iniziano ufficialmente sabato primo luglio e termineranno il 26 agosto. La previsione sull’acquisto delle famiglie, secondo i commercianti del settore di Ascom e di Confesercenti è stimata tra i 200 e i 250 euro a famiglia. Il sondaggio di Confesercenti, indica che  le vendite dovrebbero registrare fra il 5% e il 10% in più rispetto alla stagione precedente. Per quanto riguarda l’abbigliamento i negozianti annunciano sconti  del 30-40%. “Il mondo del commercio coglie segnali contrastanti anche in questo periodo, speriamo in un incremento delle vendite ma la ripresa è ancora lontana. Auspichiamo di replicare i risultati dello scorso anno”, afferma Maria Luisa Coppa presidente Ascom di Torino e provincia.

 

 

(foto: il Torinese)

Gabriele cambia versione: “Ho ucciso io Gloria Rosboch senza l’aiuto di Obert”

Colpo di scena:”sono io ‘autore materiale del delitto, Obert non c’entra”: questa la dichiarazione spontanea di Gabriele De Filippi, che si assume così  tutte le colpe dell’omicidio di Gloria Rosboch, l’inesgnante di Castellamonte. Il ragazzo 22enne per il quale il procuratore di Ivrea Giuseppe Ferrando ha chiesto l’ergastolo, ritenuto l’autore dell’assassinio della professoressa, scagiona ora il complice Roberto Obert, per il quale l’ accusa ha richiesto vent’anni di reclusione. Fino ad oggi De Filippi aveva sostenuto di avere ucciso Gloria con l’aiuto complice. La donna intendeva denunciarlo perché le aveva sottratto  187 mila euro. Il giovane sosteneva che l’amico-amante lo aveva aiutato a strangolare la vittima con un filo per la biancheria utilizzato per strozzarla. Secondo la nuova versione l’omicidio sarebbe avvenuto sull’auto del complice, senza però la partecipazione materiale da parte di Obert.

Il Piemonte cresce meno rispetto al Nord. Pochi bambini e poco lavoro per i giovani

Il Piemonte invecchia sempre di più e negli ultimi dieci anni, nascono pochi bambini. E’ vero che i giovani sono più istruiti ma – soddisfazione personale a parte – a cosa serve se il 30% di loro fatica a trovare lavoro?  E’ il quadro socio-economico della nostra regione tracciato dall’Ires che evidenzia come qui al Nord Ovest si cresce meno rispetto al resto del Nord Italia. L’anno preso in esame, il 2016, registra una crescita del PIL dello 0,8% ( +0,9% quello nazionale), ma le esportazioni non vanno benissimo. Nel 2016 sono comunque 12mila gli  occupati in più. Bene i servizi, mentre le costruzioni sono sempre in crisi. Circa il 25% dei residenti ha oltre 65 anni e  la natalità negli ultimi dieci anni è calata. Vecchi anche gli ospedali. L’Ires ritiene che l’innovazione tecnologica potrà dare risposte positive.

(foto: il Torinese)

 

Appendino indagata per piazza San Carlo? La procura: “Non su nostra iniziativa”

AGGIORNAMENTO:  Attraverso un comunicato la Procura informa di non aver “disposto di propria iniziativa alcuna iscrizione nel registro degli indagati di persone aventi responsabilità istituzionali. Nella ipotesi in cui pervengano all’Ufficio querele-denunce da parte di privati, l’iscrizione dei querelati nel predetto registro costituisce atto dovuto, sia nel loro interesse che dei querelanti, anche perché determina l’inizio del decorso dei termini delle indagini preliminari”. Lo spiega il procuratore di Torino, Armando Spataro, che aggiunge: “Allo stato non sono previsti interrogatori di persone che rivestono pubblici uffici (con connesse responsabilità istituzionali) o altri atti che richiedano la presenza di loro eventuali avvocati”

La sindaca, secondo quanto riportano autorevoli testate giornalistiche nazionali, sarebbe indagata per i fatti di piazza San Carlo dello scorso 3 giugno, e presto dovrebbe essere ascoltata dai magistrati. Chiara Appendino dichiara però, attraverso il proprio portavoce, che al momento non ha ricevuto avvisi di garanzia. Ad essere indagati sono ad oggi  Maurizio Montagnese, presidente della partecipata comunale Turismo Torino, che ha organizzato la serata per la proiezione della finale di Champions sul maxischermo e un dirigente dello stesso organismo, Danilo Bessone. Appendino sarebbe indagata come atto dovuto, e non per iniziativa degli inquirenti rispetto a sue eventuali responsabilità, poiché in almeno una delle querele da parte di diversi tra gli oltre 1500 feriti in quella drammatica serata, era chiamata in causa l’amministrazione comunale come responsabile della sicurezza dell’evento.

 

(foto: il Torinese)

 

Da Palazzo Civico arrivano due milioni di euro per rattoppare le buche delle strade

La sindaca: “Si tratta di interventi che miglioreranno la vita di molte cittadine e cittadini, e questo, a prescindere, è un bene per tutta la Città”

Nell’ambito del programma straordinario per le periferie AXTO la Giunta municipale ha approvato  il progetto esecutivo di manutenzione diffusa del suolo pubblico, di strade e marciapiedi, per un importo di due milioni di euro e la messa in sicurezza dell’accesso di cinque edifici scolastici.

Riguardo la viabilità, si tratta di lavori di manutenzione straordinaria delle pavimentazioni stradali e pedonali con il rifacimento del manto d’usura e delle superfici delle carreggiate previa la fresatura e, per i marciapiedi in cattivo stato la colatura dell’asfalto. Sono inoltre previsti interventi di ricostruzione delle sedi pedonali con il livellamento di cordoli di delimitazione e l’abbattimento delle barriere architettoniche. 

Scrive la sindaca Chiara Appendino su Facebook: “Sì, so già che molti di voi mi diranno che non è abbastanza (non lo è mai), e lo sappiamo bene, motivo per cui continuiamo a lavorare a testa bassa. Tuttavia si tratta di interventi che miglioreranno la vita di molte cittadine e cittadini, e questo, a prescindere, è un bene per tutta la Città”.

Quelli approvati dall’esecutivo di Palazzo Civico sono azioni capillari che riguardano il miglioramento generale della viabilità finalizzato a una maggiore sicurezza stradale: “L’intervento deliberato  – spiega l’assessora Maria Lapietra – raccoglie l’attuale fabbisogno di manutenzione relativo ai sedimi stradali e pedonali della città, in particolare in tutti quartieri e rappresenta l’insieme delle necessità scaturite dall’incontro dei responsabili del Servizio Suolo e Parcheggi con gli altri servizi comunali e le Circoscrizioni”. Le località scelte per gli interventi sono state infatti concordate con gli enti territoriali decentrati.  Il secondo provvedimento del Comune prevede un investimento di 600mila euro per l’abbattimento di barriere architettoniche e la messa in sicurezza degli accessi pedonali di cinque plessi scolastici: la scuola Elementare Beata Vergine sita in via Cardinal Massaia 113, l’Istituto comprensivo Saba in Via Lorenzini 4, la Scuola Primaria Rodari in Corso Benedetto Croce 1, la scuola Elementare De Filippo in via Fossano 16 e la scuola Elementare Muratori in via Ricasoli 30.Questi interventi si inseriscono in un quadro di attenzione a tutte le zone della città, in una ottica di policentrismo concreto.

(foto: il Torinese)

Ecco il piano di manutenzione:

CIRCOSCRIZONE 1

Via Assietta, da Corso Umberto a Via Sacchi • Via Magenta, da Corso Umberto a Via Sacchi

CIRCOSCRIZIONE2

Via Pertinace / Via Dandolo • Corso Tazzoli, marciapiede lato Nord a tratti • Corso Tazzoli, carreggiata lato Nord a tratti • Via d’Arborea • 
Via Roveda 29 • Via Roveda 37 • Via Plava 73/a • Via Vallarsa tratto Monte Sei Busi – Monteponi • Via Monte Sei Busi tratto Vallarsa – Pola • 
Via Artom rotonda int. Candiolo Lato Ovest • Via Artom rotonda int. Candiolo Lato Ovest • Via Plava tra Via Anselminetti e Negarville • Via 
Plava SUD 107 – Facioli • Via Plava NORD 107 – Facioli

CIRCOSCRIZIONE 3

Strada Antica di Grugliasco (tutta) • Strada Antica di Grugliasco, da Via Mazzarello a Via Sapeto

CIRCOSCRIZIONE 4

Quadrilatero Lessona – Lecce – Fabrizi – Monte Grappa • Quadrilatero Lessona – Lecce – Fabrizi – Monte Grappa

CIRCOSCRIZIONE 5

Via delle Primule – tratti • Via dei Gladioli • Via delle Primule – tratti • Via dei Gladioli

CIRCOSCRIZIONE 6

via Bologna tra corso Novara e Croce Rossa • via Tronzano • via Vistrorio • Strada di Settimo tra Chiesa e via Puglia • Strada di 
Settimo tra Chiesa e Cascinotto

CIRCOSCRIZIONE 7

corso Novara carreggiata centrale tra via Bologna e corso Palermo • Ponte Regina Margherita – carreggiata sud • lungo Dora Firenze tra 
Giulio Cesare e corso Palermo • via Cafasso

CIRCOSCRIZIONE 8

Via Berthollet, da Via Nizza a via Madama Cristina • Via Berthollet, da via Madama Cristina a corso Massimo d’Azeglio • Via Madama Cristina, 
corso Vittorio e corso Raffaello, ambo i lati, a tratti • Via Madama Cristina, da Via Berthollet a via S. Pellico • Via Nizza, tra via 
Biglieri e Via Millefonti • Via Spotorno, tra via Biglieri e Via Millefonti • Via Spotorno, tra via Biglieri e Via Millefonti • Corso 
Caduti sul Lavoro

Quando la borghesia non c’è più. Cronache di un anno: dalla cacciata di Asproni al G7

di Pier Franco Quaglieni

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Torino, dopo l’ineffabile ed arrogante Giuliano  Soria  con il suo premio letterario  di cui qualcuno ha addirittura comprato il brand(cose che possono capitare solo in Piemonte a dei dilettanti improvvisati ), è vaccinata di fronte ad ogni evenienza sia in campo culturale che no. La fine ingloriosa  della Fondazione “Rosselli” è passata infatti dell’indifferenza ovattata e ipocrita della maggioranza,complici i giornali silenziosi. L’episodio di piazza  San Carlo passerà invece alla storia di Torino come il Tornado del 1953 che troncò la punta della Mole ,la quale dovette aspettare molti anni per essere ricostruita com’era. Forse ,oggi ,quella Mole troncata potrebbe tornare ad essere il simbolo di una città che dovrebbe affrontare un G7 a settembre. Un evento importante che riporterebbe per qualche giorno Torino al centro dell’attenzione internazionale. Vorrebbero tenerlo anche in centro e non solo al Lingotto. Addirittura a Palazzo Madama e persino a Palazzo Reale,magari con qualche cena  come nel 1997… Zona rossa sarà invece, abbastanza incredibilmente, la Reggia di Venaria, il gioiello piemontese per eccellenza, il luogo privilegiato di un evento internazionale. E’ strano che non sia previsto nulla nell’immancabile location del Museo Egizio, vero ombelico torinese  della cultura internazionale. Sarebbe da  proporre anche qualcosa al Circolo dei lettori e magari  anche al Polo del ‘900,tappe immancabili della torinesità rampante di questi ultimi anni . Ma sicuramente lor signori sapranno discernere per il meglio ,come hanno dimostrato in occasione della partita del 3 giugno in piazza San Carlo. I giornali hanno riportato che il Museo del Cinema è “nel mirino della magistratura per 900 mila euro fuori controllo”. Il servizio che ho letto è stato affidato ad una giornalista  piuttosto obiettiva e quindi credibile che intervista tutti e non solo i suoi amici. Ugo Nespolo che è stato presidente del Museo, carica dalla quale si dimise,ha dichiarato :”Era evidente che sarebbe andata così, l’avevamo detto mille volte “.

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In effetti, il costo del Museo che già si aggirava sui 13 milioni di euro appare sproporzionato al ruolo e alle attività che svolge. Paolo Damilano ,rampollo di una dinastia produttrice di Barolo, Barbaresco ed acque minerali (queste ultime sono dappertutto nei luoghi – simbolo che lui frequenta, a partire dal Circolo dei lettori) che è stato presidente dal febbraio 2015 ad oggi, si dichiara  “ben felice di confrontarsi sul suo operato”. Una presidenza breve, la sua, se è vero che la Regione ha già pronto il nuovo presidente nella persona di Laura Milani che incrementerà ulteriormente  le quote rose del mondo culturale subalpino. Appare incredibile la dichiarazione dell’assessora comunale alla cultura Francesca Paola Leon che si trincera dietro un “no comment” che rivela la non volontà di assumere una posizione su un tema sul quale il Comune non può sottrarsi. Addirittura dichiara :”Non ho intenzione di esprimermi”. L’ex direttore del Museo ,quell’Alberto Barbera che ha  lavorato contemporaneamente al festival del Cinema di Venezia e al museo torinese, dando prova di essere onnipresente quasi come un dio in terra, dopo aver detto che non ha più contatti con il Museo, ha affermato che “l’interesse della Magistratura lo coglie di sorpresa”. Eppure è stato direttore per tanti anni quasi con pieni poteri, poteri quasi carismatici che gli consentirono di liquidare, in quattro e quattr’otto, Gianni Rondolino a cui ,  disse, era debitore di tutto. Una frase che non sentito pronunciare anche da certi sedicenti continuatori di Bobbio. Anche la magistratura contabile fa sentire gli effetti delle sue indagini torinesi  e altri stanno tremando. L’unica, davvero competente e capace, che ha portato a Torino le più belle mostre dell’ultimo quindicennio, Patrizia Asproni, è stata costretta ad andarsene. In questi giorni è ad Hong Hong a  fare lezione  su come si gestisce e valorizza la cultura in Italia. Speriamo non parli dell’epilogo amaro e vergognoso (non per lei )  della sua esperienza torinese, quando la sindaca in carica si rifiutò ripetutamente di riceverla e persino l’assessora alla cultura fece saltare l’incontro fissato. Patrizia Asproni che faceva la presidente della Fondazione Torino Musei a titolo gratuito ( non dimentichiamolo!),decise di andarsene. Così saltò anche la mostra di Manet e, da quel momento, Torino non riuscì più a realizzare un evento culturale di richiamo.

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Questa può essere la cronaca commentata di circa un anno dell’Amministrazione in carica: tante belle parole, qualche atto sconsiderato come quello di chiedere le dimissioni del prof. Francesco Profumo dalla Fondazione San Paolo, qualche palese incapacità ad affrontare situazioni e problemi, molte accuse verso Fassino, senza chiamare mai in causa il predecessore  Chiamparino che divenne un interlocutore privilegiato, malgrado i conti sfuggiti di mano risalgano al suo decennio.
Quanti torinesi che per disperazione e per rifiuto del cosiddetto  “Sistema Torino” hanno votato la giovane candidata sindaca ,si sono accorti dell’errore commesso ? Credo tantissimi. Senza quei voti non sarebbe mai stata eletta. L’avrebbero votata sicuramente  i centri sociali, ma quello che resta della borghesia torinese, un anno fa, al ballottaggio, avrebbe fatto molto meglio ad andare al mare o a votare Fassino. Ma la borghesia non esiste più, è fatta di arricchiti incolti che votano ,come si dice, con la pancia ,senza mai usare il cervello.  Abbiamo visto all’opera alla guida del Paese il gran capo dei bocconiani, a Torino  la sindaca bocconiana non sta dando buoni risultati. Si potrà ancora dire che è molto meglio della Raggi ? Me lo auguro per Torino, ma l’aggettivo bocconiano deve suscitare più che ammirazione qualche legittimo sospetto.