prima pagina- Pagina 808

San Giovanni, Torino è già in festa

Spettacoli in piazza, giochi, concerti, animazioni per bambini, manifestazioni sportive, il meraviglioso corteo storico e domani il suggestivo spettacolo dei fuochi d’artificio sul Po

 

SANGIOVANNIUn assaggio della Festa patronale di San Giovanni Battista si è già avuto tra sabato e domenica con le esibizioni delle fanfare dei Bersaglieri e delle majorettes. Ora gli eventi per la festa patronale entrano nel vivo, in particolare stasera con l’accensione del tradizionale “Farò” in piazza Castello (nella foto i preparativi di questa mattina). 

 

Spettacoli in piazza, giochi, concerti, animazioni per bambini, manifestazioni sportive, il meraviglioso corteo storico e,  per ultimo, il suggestivo spettacolo dei fuochi d’artificio sul Po. Questo è la Festa di San Giovanni a Torino.  E’ un appuntamento ormai storico per i torinesi, una manifestazione, organizzata e coordinata dal Settore Tempo Libero della Città, che ogni anno è ricca di eventi. Ecco solo alcuni degli appuntamenti che caratterizzano questa ricorrenza importante per la città, ad incominciare da oggi:farò2sangiovanni 2

 

Sport in attesa del 2015: Spazio aperto per libero scambio tra collezionisti ed appassionati dello sport in onore di Torino Capitale Europea dello Sport 2015 e Mostra Fotografica “Torino tra finzione e realtà”. Piazza Carlo Alberto dalle 11 alle 20.

 

Mercatino d’eccellenza del Vintage e dell’ Artigianato di moda, a cura di Associazione Effetto Vintage. Piazza Carlo Alberto dalle 15 alle 20.

 

Corteo storico: sfilata in costumi d’epoca lungo le vie del centro. A cura dell’ Associassion Piemontèisa, dalle 18.30 alle 22.

 

Tutti gli appuntamenti di domani, Festa di san Giovanni, nella rubrica AGENDA in homepage.

 

Noemi Morgano

 

Dalla Tari non si scappa. Neanche le famiglie a reddito zero

tari 2Prevista una riduzione del  50% della tassa per le famiglie a reddito zero. A Roma si prevede invece una fascia di esenzione assoluta per le famiglie con ISEE fino a 6.500 euro. Il capogruppo di FdI Marrone annuncia battaglia in Sala Rossa

 

Ancora scossi per il salasso Tasi, entro una decina di giorni i torinesi dovranno pagare la seconda rata della Tari. si tratta della seconda parte dell’acconto della vecchia Tares, la tassa sui rifiuti. A dicembre, invece, la terza rata. In periodo di vacche magre mettere mano al portafogli non è un esercizio semplice e tantomeno piacevole. Anche le famiglie in maggiori difficoltà economiche non saranno esentate dall’imposta, seppur con uno sconto. Ma a Palazzo Civico il consigliere di Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale, Maurizio Marrone, non ci sta.

 

“Dopo la bastonata Tasi la sinistra si appresta a calare anche la stangata fiscale della TARI sui rifiuti, ma la Giunta di Piero Fassino cerca di addolcire la pillola deliberando anche le agevolazioni per le utenze domestiche a basso reddito. Invano pero’, dal momento che i “compagni” torinesi proprio non ce la fanno a recuperare la vocazione sociale”.

 

 E’ quanto sostiene il Capogruppo di Fratelli d’Italia  che spiega: “quale sinistra degna di questo nome si limiterebbe ad una riduzione del solo 50% della tassa per le famiglie a reddito zero? A Roma al contrario si prevede una fascia di esenzione assoluta per le famiglie con ISEE fino a 6.500 euro: Torino dovrebbe prendere esempio, invece di esentare solo i nuclei discrezionalmente assistiti dai Servizi Sociali.

E’ inaccettabile, infatti, che nella consueta mentalità di “presunzione del lavoro nero” senza alcun accertamento adottata dalla PA l’Amministrazione comunale si affidi alla assoluta autoreferenzialita’ dei servizi sociali per decidere cosa e’ vera indigenza e cosa non lo e’”.

 

Marrone presenterà un emendamento per imitare il modello romano e risparmiare alle tante  famiglie torinesi senza alcun reddito per la disoccupazione galoppante di dover essere inseguiti da Soris per una riscossione  “impossibile ed inumana”.

 

(Foto: il Torinese)

 

 

Aiuto, non salite su quel treno: il viaggio è da incubo

treno1treno porta susatreno p nuovatreni bimbatreno stationtreni p susatreni porta nSarà per l’allure che la strada ferrata si è guadagnata in decenni di storia della letteratura e del cinema, dal mitico Orient Express al più recente “Quel treno di notte per Lisbona”, passando per la Transiberiana di Tolstoj, ma le ferrovie hanno sempre goduto di una fama straordinaria. Oggi molto meno. Spesso i convogli  sono superaffollati, manca il personale e i vagoni sono sporchissimi.  E non si contano i danni causati dai teppisti
 

Ritardi, convogli affollatissimi e sporchi. E, come se non bastassse, l’impianto di condizionamento dell’aria  e i servizi igienici fuori uso. Il ritratto delle ferrovie che “La Stampa” di oggi traccia è impietoso. Riguarda in particolare i “treni del mare” che, con l’inizio dell’estate sono presi d’assalto dai passeggeri-vacanzieri. Ma, bella stagione a parte, la situazione sulle strade ferrate di casa nostra è piuttosto disastrosa per tutto l’anno.

 

Le lamentele dei pendolari sono all’ordine del giorno e le risorse per i trasporti sono sempre più ridotte al lumicino. Per chi deve usare le ferrovie per motivi di lavoro, la vita è grama. Il Piemonte non fa eccezione. Ma tanto per fare un discorso più filosofico sulla cultura delle rotaie, c’è da dire che sono tantissime le persone che considerano il treno come il mezzo di trasporto tra i più gradevoli, pratici, economici e comodi  in assoluto. E pure ecologico. Sarà per l’allure che la strada ferrata si è guadagnata in decenni di storia della letteratura e del cinema, dal mitico Orient Express al più recente “Quel treno di notte per Lisbona”, passando per la Transiberiana di Tolstoj ma le ferrovie hanno sempre goduto di una fama straordinaria. Oggi molto meno.

 

E’ probabile che anche tra coloro che ne apprezzano l’utilità e la convenienza ci sia chi, durante i vari tragitti casa-lavoro, scuola o tempo libero, si porti dietro, oltre che il solito bagaglio, anche tutta la maleducazione e l’inciviltà che possiede, sfoggiando piedi appoggiati su sedili liberi e abbandonando spazzatura d’ogni sorta qua e là.  Chissà:  forse il treno, a volte, rende “barbari”? Purtroppo questo fenomeno tra vandalismo e maleducazione non va assolutamente ignorato se si considera poi la qualità del servizio in termini di posti a disposizione e talvolta anche numero di treni in circolazione.

 

Sì,  perché tutti i danni creati da questi soggetti, oltre che a riversarsi sulle casse di Trenitalia, danneggiano i viaggiatori, poiché le carrozze  vanno  necessariamente in riparazione.  E la maggior parte delle volte la conseguenza è viaggiare con un minore numero di posti da poter offrire ai clienti:  in alcuni casi i treni subiscono addirittura la soppressione per il tempo necessario alla rimessa in sesto. Tanto è vero che il 2014 è iniziato con un buon mese di soppressione per 22 convogli regionali sulle linee Torino-Savona, Ivrea-Chivasso-Novara, Alessandria-Savona e Arona-Alessandria: Trenitalia li ha sostituiti con bus, suscitando le proteste dei pendolari. Nella sola prima metà dello scorso anno la spesa sostenuta per rimettere in sesto i treni devastati è stata di 800mila euro.

 

I teppisti sono dotati di molta fantasia, addirittura in occasione dell’ultima notte di Halloween festeggiata a Torino, sono stati letteralmente devastati diversi treni regionali nella stazione di Porta Susa, con estintori scaricati dentro le carrozze, finestrini spaccati, bottiglie di vetro rotte per passare poi ad imbrattare con vernice e sostanze analoghe l’ambientino in cui avevano deciso di festeggiare i nostri eroi. Sono infatti all’ordine del giorno gli atti vandalici, come quello avvenuto tempo fa  sul treno regionale da Torino a Milano (MITO), quando ignoti hanno rotto dall’interno, probabilmente utilizzando sassi e martelletti frangivento, quattro finestrini. Danno economico: circa 8mila euro,  ed è stato necessario cancellare il regionale per le riparazioni necessarie.

Bisogna anche dire però, che molti utenti segnalano ormai da anni, su alcune tratte regionali, la presenza di un altro genere di passeggeri oltre i vandali e maleducati, decisamente sgraditi, cioè insetti, pulci e zecche che si annidano tra i sedili sbrindellati, sporchi e maleodoranti e che per forza di cose, costringono i viaggiatori a stare in piedi durante il loro percorso, aumentando il disagio tra tutti. La carta dei Servizi di Trenitalia  prevedeva per il 2013 una  pulizia fino all’88% dei locali dei treni (nessuna carrozza che presenti segni di sporco su più di 1/3 della superficie dei locali interni); il 64% per quanto riguarda la pulizia dei sedili  (con nessuna carrozza che presenti più di 5 sedili sporchi); il  50% per la pulizia dei servizi igienici; il 63%  di Treni con nessuna carrozza sporca esternamente. Chissà se gli obiettivi sono stati realmente raggiunti.

 

Se si possono riassumere in un elenco i disagi per i pendolari o comunque viaggiatori sporadici, ma malcapitati, si può dire che: su alcune tratte regionali i treni sono eccessivamente affollati, manca il personale a cui chiedere assistenza, i vagoni sono sporchissimi, decisamente maleodoranti  e in alcuni casi infestati dalle zecche, e comunque attesi disperatamente se si considerano le stazioni gelide o torride in cui si contano i minuti di ritardo. Purtroppo le risorse per far fronte a tali problemi sono sempre più misere e c’è da temere che la situazione non possa che peggiorare. Secondo uno studio di Legambiente di qualche tempo fa, in Piemonte il calo dei pendolari  è di 27 mila viaggiatori al giorno, “conseguenza – secondo l’associazione – dei tagli del 10% al servizio, a fronte di aumenti delle tariffe”. Ad eccezione del nodo di Torino che con l’orario cadenzato rappresenta  una valida alternativa al mezzo privato.

 

(Fotoservizio: il Torinese)

Il Tar dà ragione all’ex sindaco: il presidio No Tav va demolito

no taV STRADAIl tribunale regionale  ha respinto il ricorso degli attivisti  contro l’ordinanza del Municipio che stabilisce  l’abbattimento del presidio in frazione San Giuliano, all’uscita dell’autostrada Torino-Bardonecchia

 

Incominciano i problemi per il nuovo sindaco di Susa, Sandro Plano, che pur essendo iscritto al Pd – partito ufficialmente pro Tav, dal governatore Sergio Chiamparino al segretario regionale Davide Gariglio –  è schierato in  modo aperto contro la realizzazione del collegamento ad alta velocità Torino-Lione.

 

Il primo cittadino, che ha vinto le elezioni per soli 8 voti rispetto al sindaco uscente di centrodestra Gemma Amprino, non dovrà vedersela soltanto con i colleghi di partito ma, da oggi, anche con la sentenza del Tar del Piemonte.

 

Il tribunale amministrativo regionale, infatti,  ha respinto il ricorso degli attivisti No Tav contro l’ordinanza del Municipio di Susa che stabilisce  l’abbattimento del presidio in frazione San Giuliano, proprio all’uscita dell’autostrada Torino-Bardonecchia. Il  presidio, con la decisione del Tar è quindi confermato come abusivo, così come indicato nel provvedimento  dell’ amministrazione guidata  Amprino.

 

Si prevedono nuove scintille politiche, e non solo, nella valle che sembra non trovare mai pace.

 

(Foto: il Torinese)

Quel pasticciaccio brutto dei Murazzi

Era prevista l’iniziativa “Murazzi paesaggi riflessi”. Ora, più che i paesaggi riflessi restano solo i riflessi di paesaggi immaginari. Insomma, non se ne fa più nulla

 

murazziLa storia infinita dei Murazzi finisce qui. Agli amanti della Movida resterà la consolazione di poter fare le ore piccole fino alle 3 anzichè alle due, dopo la deccisione del Comune. Fatto sta che, invece, le tanto decantate iniziative di “Estate ai Murazzi”, che avrebbero dovuto prendere il via tra qualche settimana, sono morte sul nascere.

 

La ragione? I responsabili dell’associazione Borgo Murazzi, che si sarebbero dovuti occupare delle manifestazioni si sono tirati indietro addossando la colpa a Palazzo Civico: troppi intoppi, troppi ritardi – hanno fatto sapere attraverso un comunicato – e poi con l’inizio della rassegna soltanto a luglio non si rientrerebbe con gli incassi rispetto alle spese sostenute. Alcune delle aziende di caffetteria e gelateria si sono tra l’altro già  ritirate dall’iniziativa.

 

In Comune si registra l’ira funesta dell’assessore Ilda Curti che accusa l’associazione di aver considerato il tutto fin dall’inizio come un bluff. Il suo collega di Giunta, Domenico Mangone si consola affermando: almeno ci abbiamo provato fino all’ultimo. Anche il sindaco Piero Fassino ci teneva molto. I fantomatici dehors previsti nei pomeriggi e nelle serate dei fine settimana erano stati stoppati per precauzione da parte dei funzionari comunali. Questi – come dar loro torto – volevano assicurarsi che tutto fosse effettivamente in regola dopo la bufera dell’inchiesta sui Murazzi scoppiata nei mesi scorsi.

 

Nel frattempo, sbloccati finalmente gli intoppi burocratici, qualche giorno fa Palazzo Civico aveva diramato il proprio proclama sulle redivive  manifestazioni estive lungo il Po: “Su  proposta degli assessori Ilda Curti, Maurizio Braccialarghe e Domenico Mangone la Giunta ha approvato le linee di indirizzo atte ad accogliere iniziative progettuali a carattere temporaneo che riguarderanno l’attuale stagione estiva, al fine di animare la storica banchina del Po, fin dai prossimi giorni.  Più soggetti hanno infatti manifestato l’interesse a restituire vitalità all’area con l’organizzazione di iniziative culturali e commerciali legate al turismo e ad attivare intrattenimenti entro e non oltre la mezzanotte. A cura dell’Associazione Borgo Murazzi, costituita da alcune realtà imprenditoriali torinesi, sarà realizzata sul lato destro dell’area, l’iniziativa “Murazzi paesaggi riflessi”.

 

Ora, più che i paesaggi riflessi restano solo i riflessi di paesaggi immaginari. Insomma, non se ne fa più nulla. Davvero un pasticciaccio brutto.

 

CB

 

(Foto: il Torinese)

La “ripresina” delle aziende torinesi

La produzione industriale, gli ordini e l’ occupazione stanno crescendo poco per volta, idem per l’export mentre diminuisce la cassa integrazione

 

unione indL’ indagine congiunturale dell’Unione Industriale di Torino spinge le  imprese locali ad un cauto ottimismo, formula che sta a significare: la crisi c’è ancora ma stiamo lentissimamente progredendo. Alle fine del primo trimestre di quest’anno i primi segnali positivi si intravedono,  ma è troppo presto per parlare di autentica ripresa. Una “ripresina” forse sì. La produzione industriale, gli ordini e l’ occupazione stanno crescendo poco per volta, idem per l’export mentre diminuisce la cassa integrazione. squinzi

 

Intanto lunedì 30 giugno alla Maserati di Grugliasco. si terrà l’assemblea degli industriali. In tale occasione il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi (nella foto) incontrerà l’ad della Fiat, Sergio Marchionne. Saranno probabilmente presenti anche il presidente  John Elkann e  il premier Matteo Renzi.

 

Diamo ora uno sguardo complessivo all’andamento del Sistema Piemonte, tra luci e ombre.

 

DISOCCUPAZIONE: 2013 DISASTROSO, OGGI UN PO’ MEGLIO

 

 In sei anni, dal 2008 al 2014 il tasso dei giovani disoccupati in Piemonte è cresciuto in modo preoccupante. Le indagini di Banca d’Italia e Ires Cgil fotografano la situazione 2013: nella fascia tra i 15 e i 24 anni la quota di disoccupati è passata dal 14,9 al 40,2%; tra i 25-34 dal 6,7 al 15,1. Ma il dato più eclatante riguarda Torino dove, nella stessa fascia, chi non ha lavoro raggiunge quota 46,4%. Insomma, quasi un disoccupato su due, il dato peggiore di tutta l’Italia del Nord.  E i ragazzi che non studiano, non lavorano e non cercano occupazione sono passati dal 13,5% al 22,3%. Il dato incoraggiante, però,  è che la prima parte del 2014 segna una diminuzione del calo dell’occupazione.

 

L’INDAGINE DI BANKITALIA

 

E mentre Torino sta per perdere un tassello fondamentale per il proprio rilancio economico, l’Authority dei trasporti,  giungono pochi segnali incoraggianti per la ripresa. E’ vero che esistono segni di miglioramento,  ma “il quadro rimane fragile” a causa della lunga crisi che ha fiaccato il sistema Piemonte. Il ritratto poco incoraggiante emerge dal Rapporto annuale di Banca d’Italia (nella foto la sede torinese). Le imprese, nonostante tutto, sono in via di guarigione, molto lentamente i fatturati potranno riprendersi. 

 

EXPORT E MERCATO IMMOBILIARE

 

Al di fuori del rapporto di Bankitalia , vediamo qualche altro aspetto. Dati incoraggianti arrivano da Unioncamere Piemonte, che ha registrato una crescita dell’export regionale. Quello che non va è il mercato immobiliare con  transazioni in calo seppur siano stabili le quotazioni. E’ la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate a presentare i dati relativi alla nostra regione. Nella seconda metà dello scorso anno le transazioni sono scese dell’8,9% .  A Cuneo addirittura  -27,6%. Bene Biella (15,7%) e Vercelli (+5,7%). Scende invece Torino (-4%). La flessione media delle quotazioni è piuttosto limitata: si ferma  a -1,9%.

 

 FIAT E MASERATI

 

E sul fronte dell’auto, mentre si sono interrotte le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro, la Fiat  non si servirà più di straordinari in tutti gli stabilimenti italiani. Non saranno inoltre estesi a 12  i turni di lavoro alla Maserati di Grugliasco e verranno sospesi i 500 trasferimenti da Mirafiori. Ottimi riscontri, invece, per Maserati che a fine mese avrà venduto all’incirca la stessa quantità di veicoli  venduti nel corso di  tutto il 2013. L’annuncio arriva dall’ad dell’azienda, Harald Wester.

Delusione azzurra, niente samba in piazza Vittorio

mondiali v 4mondiale vit 3mondiale vit 2mondiali 6mondiali v 5mondiale vitto 1Alla fine della partita i tifosi hanno abbandonato mesti la piazza. Sarà per la prossima volta con l’Uruguay

 

Erano parecchie centinaia i tifosi torinesi accorsi alle 18 in punto in piazza Vittorio per assistere alla performance della Nazionale contro il Costa Rica.

 

La delusione ha iniziato a serpeggiare fin dalle prime battute del match che ha visto una squadra azzurra solo di nome, ma incolore di fatto.

 

Il megaschermo a led da 40 metri quadrati allestito in pieno sole consentirà di assistere a tutte le partite dei mondiali brasiliani. E prima dell’inizio degli incontri, il pubblico potrà partecipare a  giochi interattivi e animazioni.

 

Alla fine della partita, conclusasi 1-0 a favore dei nosri avversari,  i tifosi hanno abbandonato mesti la piazza. Sarà per la prossima volta, martedì ci aspetta l’Uruguay.

 

(Fotoservizio: il Torinese)

Cabiria fa ancora sognare un secolo dopo

La Notte di Cabiria: Torino festeggia i cento anni dalla prima proiezione del  capolavoro firmato Piero Fosco. Il film di Pastrone torna per una sera a far sognare il pubblico torinese.  Oggi come cento anni fa Cabiria torna a incantare la platea con la Sinfonia del  Fuoco di Ildebrando Pizzetti in apertura di serata
 
 
CABIRIAUna serata da ricordare quella che si è svolta martedì 17 giugno per  commemorare l’anniversario della prima proiezione del secondo kolossal della  storia del cinema mondiale. Cabiria torna a vibrare sulle note della partitura  di Ildebrando Pizzetti (autore della Sinfonia del Fuoco) e Manlio Mazza,  restaurata e diretta da Timothy Brock e la partecipazione del Coro Maghini di  Torino diretto da Carlo Chiavazza
 
Una ricostruzione filologica fedele alla proiezione che animò il Teatro  Vittorio Emanuele, oggi Auditorium Rai Arturo Toscanini, cent’anni fa  (esattamente il 18 aprile 1914 in contemporanea con il Teatro Lirico di  Milano). Come allora la serata è stata introdotta dalla Sinfonia del Fuoco, la  cui partitura era stata affidata al maestro Pizzetti, a cui è seguita la  proiezione del film con l’accompagnamento dell’orchestra sinfonica della Rai. 
 
Con un’oculata operazione di marketing Giovanni Pastrone fece firmare la  sceneggiatura a Gabriele D’Annunzio (ma che in realtà si limitò a comporre le  didascalie e scegliere il nome dei personaggi), che passò anche per il regista  dell’opera, per aumentare il consenso di pubblico, in particolare quello  intellettuale. In realtà il film è stato diretto dallo stesso Pastrone, alias  Piero Fosco, per la Itala Film che rilevò qualche anno prima come Carlo Rossi &  Co e che fece diventare una delle più importanti case di produzione torinesi.  Cabiria passò alla storia sia per la magnificenza delle scenografia, il grande  numero di comparse, la lunghezza del film, quasi tre ore; anche dal punto di  vista tecnico il film mostra delle eccezionalità come l’uso del carrello,  brevettato dallo stesso Pastrone per avvicinarsi ai personaggi; per non  dimenticare il contributo di Segundo De Chomon per gli effetti speciali,  memorabile a tal proposito la sequenza del sogno di Sofonisba, interpretata da  Italia Almirante Manzini.
 
Il film lanciò sul grande schermo il personaggio di  Maciste (Bartolomeo Pagano), inaugurando a partire dall’anno successivo una  fortunata serie di film incentrati sulla sua mastodontica figura.  Oltre al successo in Italia, Cabiria incantò anche le platee d’oltreoceano, a  New York fu replicato per ben sei mesi, influenzando grandi nomi del cinema  americano, come D.W. Griffith. La serata fa parte della rassegna Il suono delle immagini che ha visto  riportare sul grande schermo le versioni restaurate de La Febbre dell’Oro (The  Gold Rush, di Charlie Chaplin, 1925), Metropolis (di Fritz Lang, 1927) e che si  concluderà il prossimo 21 giugno con Rapsodia Satanica (di Nino Oxilia, 1917).
 
 
Cristina Colet
 
 
 
VIA POIl civico 33 di via Po, da cui prende il nome questa rubrica. Qui avvenne la prima proiezione pubblica per un pubblico scelto, organizzata a Torino il 7 novembre 1896 da Vittorio Calcina (fotografo ufficiale di casa Savoia) in una sala dell’Ex Ospizio di Carità

 

In città un giovane disoccupato su due

Tra i 15 e i 24 anni la quota di disoccupati è passata dal 14,9 al 40,2%; tra i 25-34 dal 6,7 al 15,1. Ma il dato più eclatante riguarda Torino dove, nella stessa fascia, chi non ha lavoro raggiunge quota 46,4%.  E i ragazzi che non studiano, non lavorano e non cercano occupazione sono passati dal 13,5% al 22,3%

 

bankitaliaIn sei anni, dal 2008 al 2014 il tasso dei giovani disoccupati in Piemonte è cresciuto in modo preoccupante. Le indagini di Banca d’Italia e Ires Cgil fotografano la situazione: nella fascia tra i 15 e i 24 anni la quota di disoccupati è passata dal 14,9 al 40,2%; tra i 25-34 dal 6,7 al 15,1. Ma il dato più eclatante riguarda Torino dove, nella stessa fascia, chi non ha lavoro raggiunge quota 46,4%. Insomma, quasi un disoccupato su due, il dato peggiore di tutta l’Italia del Nord.  E i ragazzi che non studiano, non lavorano e non cercano occupazione sono passati dal 13,5% al 22,3%. Il dato incoraggiante, però,  è che la prima parte del 2014 segna una diminuzione del calo dell’occupazione.

 

L’INDAGINE DI BANKITALIA

 

E mentre Torino sta correndo il rischio di perdere un tassello fondamentale per il proprio rilancio economico, l’Authority dei trasporti, non giungono segnali incoraggianti per la ripresa. E’ vero che esistono segnali di miglioramento,  ma “il quadro rimane fragile” a causa della lunga crisi che ha fiaccato il sistema Piemonte. Il ritratto poco incoraggiante emerge dal Rapporto annuale di Banca d’Italia (nella foto la sede torinese). Le imprese, nonostante tutto, sono in via di miglioramento, molto lentamente i fatturati potranno riprendersi. 

 

EXPORT E MERCATO IMMOBILIARE

 

Al di fuori del rapporto di Bankitalia , vediamo qualche altro aspetto. Dati incoraggianti arrivano da Unioncamere Piemonte, che ha registrato una crescita dell’export regionale. Quello che non va è il mercato immobiliare con  transazioni in calo seppur siano stabili le quotazioni. E’ la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate a presentare i dati relativi alla nostra regione. Nella seconda metà dello scorso anno le transazioni sono scese dell’8,9% .  A Cuneo addirittura  -27,6%. Bene Biella (15,7%) e Vercelli (+5,7%). Scende invece Torino (-4%). La flessione media delle quotazioni è piuttosto limitata: si ferma  a -1,9%.

 

 FIAT E MASERATI

 

E sul fronte dell’auto, mentre si sono interrotte le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro la Fiat  non si servirà più di straordinari in tutti gli stabilimenti italiani. Non saranno inoltre estesi a 12  i turni di lavoro alla Maserati di Grugliasco e verranno sospesi i 500 trasferimenti da Mirafiori. Ottimi riscontri, invece, per Maserati che a fine mese avrà venduto all’incirca la stessa quantità di veicoli  venduti nel corso di  tutto il 2013. L’annuncio arriva dall’ad dell’azienda, Harald Wester.

 

(Foto: il Torinese)

Bollicine e Moscato in festival con Go Wine

GO-WINEL’associazione Go Wine promuove per la seconda edizione lo speciale evento nella città di Torino, dedicato al solstizio d’estate

 

 

 

L’iniziativa dell’associazione Go Wine sviluppa in due filoni principali:


-le bollicine made in Italy, interessante panorama delle cosiddette bollicine autoctone, frutto delle tante varietà che incontrano sempre più risultati apprezzabili nella versione spumante.


-il Moscato, attraverso la formula del moscato wine festival, con la promozione del Moscato d’Asti e dei tanti altri vini Moscato espressione dei diversi tipi di vitigno coltivati in tutte le regioni italiane.



Programma e orari di Giovedì 19 all’Hotel Principi di Piemonte:


Ore 17,00: Work-shop e degustazione riservata a operatori di settore e giornalisti;
Ore 18,30-22,30:occasione.Nel corso della serata breve conversazione di persentazione dell’evento.


Il costo della degustazione è di € 15,00 (Riduzioni: € 10,00 Soci Go Wine, € 12,00 Soci associazioni di settore che mostreranno all’accredito la tessera di iscrizione ad una delle associazioni). L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata.  L’iscrizione sarà valevole fino al 31 dicembre 2014.