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Torino Capitale, la cultura piace a ministri e cittadini

euro cultura 3 “La cultura può produrre crescita e lavoro. E Torino, che da capitale industriale è diventata capitale culturale d’Italia, è il simbolo di come questo può accadere”. Parole del commissario europeo per la Cultura, Androulla Vassiliou. Franceschini accoglie la proposta di Fassino: l’autoritratto di Leonardo esposto per Expo 2015

 

Nel primo giorno di Torino Capitale della Cultura, non è mancato neppure il flash mob: al Prix Italia gli ottanta musicisti dell’Orchestra Sinfonica della Rai, diretti da Juraj Valcuha, sono scesi in strada per lanciare un  ‘messaggio in bottiglia’ ai ministri europei, per sottolineare l’importanza della musica e la difesa di un “bene culturale” prezioso come quello delle Orchestre.

 

Uno dei tanti momenti dedicati alla settimana europea, inaugurata con la Notte Blu che – oltre all’illuminazione in tinta dei principali monumenti cittadini – ha visto l’apertura fino alle 20 di una ventina di musei, presi d’assalto da migliaia di cittadini e turisti. Turismo Torino ha predisposto per l’occasione un pacchetto per le delegazioni, con guide,  materiale di promozione della città, oltre a una card per tutti i musei.

 

D’altra parte:  “La cultura può produrre crescita e lavoro. E Torino, che da capitale industriale è diventata capitale culturale d’Italia, è il simbolo di come questo può accadere”. Parole del commissario europeo per la Cultura, Androulla Vassiliou, in apertura del vertice europeo che ieri e oggi riunisce alla Reggia di Venaria i 28 ministri della Cultura. “Questa conferenza – ha spiegato – è per le generazioni future, perché l’investimento in cultura produce crescita”.

 

Ieri si è anche aperta  la conferenza internazionale «Patrimonio culturale come bene comune: verso nuovi modelli di governance partecipativa per il patrimonio culturale del terzo millennio»,  nell’Orangerie della residenza sabauda. Poi appuntamento al Teatro Carignano, per lo spettacolo «Circa» promosso dallo Stabile, e la cena di gala al Del Cambio, riservata ai  28 ministri.

 

Il  ministro nostrano Dario Franceschini, giunto ieri, ha visitato alla Gam in anteprima la mostra dedicata a Roy Liechtenstein e  ha partecipato alla Notte Blu, con una guida turistica d’eccellenza: il sindaco Piero Fassino (nella foto Gam). Il titolare della Cultura ha accolto positivamente la proposta del primo cittadino: esporre la Sanguigna, il celebre autoritratto di Leonardo da Vinci conservato alla Biblioteca Sabauda, in occasione di Expo 2015.

 

Infine, una curiosità. Da ieri i neonati dell’ospedale Sant’Anna ottengono un passaporto di “cittadini della cultura” che consente ai genitori di entrare  gratis per un anno al Museo di palazzo Madama. L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus, promuove il progetto. Può addirittura “diventare un progetto europeo” ha detto il presidente della Commissione Cultura dell’Ue, Silvia Costa. E il sottosegretario alla Cultura Francesca Barracciu è convinta che si tratti di un modo intelligente per educare le famiglie a conoscere i beni culturali.

L’Europa a Torino, vertice alla Reggia e festa in città

VENARIA FONTANEmole blu2Venerdì sarà la volta della Notte dei Ricercatori. Sabato, a San Salvario, della Notte bianca della Spiritualità. E alla Gam, sempre sabato, l’inaugurazione dell’importante mostra dell’artista pop Roy Liechtenstein

 

Il rapporto “L’arte di produrre arte”, realizzato dall’economista Pietro Valentino per Civita e Fondazione Roma, indica che negli ultimi due anni a Torino il comparto della cultura (arte, editoria ,comunicazione) ha perso 2195 occupati su 15386, a Roma 3600 su 58mila, a Firenze 1544 su 7685. E’ un paradosso legato ai tempi della crisi, ma non ci si deve scoraggiare perchè molti indicatori affermano che la cultura e il turismo ad essa legato sono un importante volano per la crescita economica.

 

Cultura è la parola d’ordine della due giorni che inizia oggi alla Reggia di Venaria: protagonisti i ministri delle politiche culturali di 28 Paesi europei. Il summit si svolgerà domani nella Galleria di Diana, ma le delegazioni, circa 250 persone tra dignitari, giornalisti e staff, sono in città già da ieri. La maggior parte ha preso psoto all’hotel Principi di Piemonte. Già oggi alla Venaria si tiene la conferenza internazionale “Patrimonio culturale come bene comune”, che proseguirà anche domani in parallelo con il vertice. I ministri avranno anche qualche momento di svago: al teatro carignano assisteranno allo spettacolo teatrale “Circa” e si delizieranno con i cibi del Cambio.

 

Sempre nella storica piazza potranno ammirare il pallone aerostatico che la Compagnia di Sanpaolo ha fatto ancorare per testimoniare i propri interventi per il recupero delle opere architettoniche del luogo. I monumenti della città saranno illuminati di blu, colore della bandiera europea e 20 musei (alcuni saranno visitati dai ministri, compreso Dario Franceschini, in arrivo oggi) resteranno aperti anche di sera, gratuitamente, dalle 18 alle 24, in occasione della Notte Blu. Guida di eccezione il sindaco Piero Fassino, che porterà Franceschini in visita al Polo Reale e forse anche alla Gam.

 

Il sindaco auspica che ogni anno a Venaria si possa ospitare un capolavoro artistico per valorizzare l’offerta culturale della reggia e di Torino. Ma la due giorni, in realtà, è una settimana intera: venerdì sarà la volta della Notte dei Ricercatori e sabato, a San Salvario, della Notte bianca della Spiritualità. E alla Gam, sempre sabato, l’inaugurazione dell’imporatnte mostra dell’artista pop Roy Liechtenstein.

Tutto pronto per la “Città delle città”, superpoteri a Fassino

Torino4C’è chi giura che si tratterà di un nuovo carrozzone e chi sostiene che il nuovo ente sarà funzionale e a costi ridottissimi. Fatto sta che la defunta Provincia lascerà il posto alla Città metropolitana. E poi chi vivrà vedrà

 

Sono tre in tutto le liste per eleggere il nuovo Consiglio metropolitano di Torino. Un listone di 18 candidati si riferisce all’area Pd, Ncd e Forza Italia. Lista autonoma per la Lega Nord che si presenta con la ‘Lista civica alternativa’, con 11 candidati, altrettanti per il Movimento 5 stelle. L’ ammissibilità dei candidati, sarà verificata entro mercoledì, mentre si terrà venerdì il sorteggio dell’ordine delle liste sui manifesti.

 

C’è chi giura che si tratterà di un nuovo carrozzone e chi, invece, sostiene che il nuovo ente pubblico sarà funzionale e a costi ridottissimi. Fatto sta che la defunta Provincia lascerà tra pochi mesi il posto alla nuova Città metropolitana. E poi chi vivrà vedrà.  Il 12 ottobre, infatti, in undici centri della provincia si terranno le elezioni per il consiglio metropolitano. A votare, però, non saranno i cittadini. Si tratta, in questo caso, di elezioni di secondo grado, in cui gli eletti saranno anche elttori. Il diritto di voto spetta a tutti gli amministratori – sindaci e consiglieri comunali del territorio, in tutto 3820 per 315 Comuni – e sarà espresso per eleggere i 18 nuovi consiglieri metropolitani. 



Si voterà a Torino (a Palazzo Cisterna) ma anche nei palazzi municipali di Chieri, Chivasso, Collegno, Ivrea, Moncalieri, Pinerolo, Rivarolo, Settimo Torinese e Susa. L’attuale vicepresidente della Provincia, Alberto Avetta e il sindaco Piero Fassino sono stati i Caronte che hanno traghettato la vecchia amministrazione provinciale in questa fase di transizione.

 

Il sindaco di Torino ricoprirà anche il ruolo di primo cittadino metropolitano. Fassino, insomma, con i suoi colleghi delle altre grandi città (Roma, Milano,Genova, Firenze, Napoli, Venezia, Bologna, Bari e Reggio Calabria) diventerà un supersindaco. I suoi poteri ingloberanno quelli che prima appartenevano alle provincia. Entreà in conflitto con le competenze del governatore Sergio Chiamparino? Tanto per fare qualche esempio, definirà le basi dei piani regolatori, dei piani di sviluppo e territoriale, curerà la programmazione dell’intero hinterland del capoluogo.

 

Certo è che il nuovo ente pubblico non parte proprio alla grande, se si considera il deficit delle casse provinciali da cui dovrà incominciare il proprio percorso. Avetta (che ha sostituito l’ex presidente di Palazzo Cisterna Antonio Saitta, ora alla guida della sanità regionale) ha in più occasioni ricordato che le condizioni necessarie per il varo della Città metropolitana sono tre: un bilancio sano, un percorso condiviso tra le 315 municipalità e l’equilibrio territoriale nel nuovo consiglio metropolitano. Quante di queste saranno soddisfatte?



Qualche dato sulla ex Provincia di Torino:


– una popolazione di oltre 2 milioni e 200.000 abitanti
– oltre 3.000 Km di strade (la gran parte dei quali in montagna e in collina)
– 160 edifici scolastici che ospitano circa 90.000 studenti.
– Le risorse investite nel 2013: 100 milioni di Euro per la formazione professionale, 35 milioni per i trasporti, 10 milioni per le politiche del lavoro, 16 milioni per la manutenzione di strade ed edifici scolastici, 6 milioni per azioni di solidarietà sociale.

Torino Capitale si colora di blu, al via la settimana europea

VENARIA1blu1ponte mole vittorioDi scena anche Torino Spiritualità e il Prix Italia. E il congresso “Italia è cultura” all’Università

 

Complice il Bike Pride, che ha portato in centro città quasi 40 mila ciclo-turisti, ieri, la vigilia della settimana europea è stata molto affollata: tantissimi i visitatori dei musei e delle mostre, come quella su  Roy Lichtenstein,  inaugurata sabato alla Gam, la prima delle iniziative legate all’Expo 2015. I preparativi fervono alla Reggia di Venaria, che sarà il cuore di Torino Capitale della cultura, mercoledì e giovedi di questa settimana, evento torinese clou nell’ambito della presidenza tricolore del semestre europeo. Sono in corso i sopralluoghi per la sicurezza dei 28 ministri della Cultura europei e si stanno allestendo i saloni che ospiteranno il vertice. Ma non si tratterà solo di diplomazie al lavoro. I dignitari di stato avranno modo di visitare anche Torino e di partecipare allo spettacolo Circa, dedicato all’arte circense, di scena al Teatro Carignano.

 

Altro appuntamento di livello che sarà ospitato dalla nostra città, questa volta venerdì e sabato,  all’Università degli Studi, Campus Luigi Einaudi,  il congresso “Italia è cultura”, Conferenza nazionale dell’Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane, (AICI) che raccoglie più di cento tra istituzioni e associazioni culturali del nostro paese. Nutrita la partecipazione degli esponenti delle fondazioni e degli istituti culturali aderenti all’AICI. Hanno confermato il loro intervento il presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini e il Presidente della Società geografica italiana, Sergio Conti.

 

Durante la Settimana della Cultura si svolgeranno anche Torino Spiritualità e il Prix Italia. La Mole, le piazze e i monumenti storici saranno illuminati di blu  in onore della bandiera europea. Nella Notte blu i musei torinesi resteranno aperti a rotazione fino a mezzanotte. 

 

E mentre Torino si appresta a diventare capitale, una curiosità: oggi a Palazzo Lascaris si terrà un convegno su quando la nostrà città, capitale non fu più. Nel periodo in cui “prima città d’Italia” divenne Firenze nel 1864, prendendo il testimone dalla città della Mole. In quell’occasione in piazza San Carlo ci furono 52 morti tra i cittadini torinesi che si scontrarono con i regi carabinieri, protestando per quello che ritenevano essere uno scippo ai loro danni. Cerchiamo per una volta nella storia di mantenere il ruolo di capitale (della cultura, dell’innovazione…) e non solo per pochi giorni.

 

Nominati, a rischio rottamazione i “nonni” al comando

amiat logoUn modo per favorire il turn-over e il ricambio generazionale. E’ anche vero, però, che in alcuni casi, i personaggi in questione sono figure dotate di esperienza non comune. Pensiamo, ad esempio, a Rolando Picchioni, presidente del Salone del LIbro (incarico peraltro in scadenza tra un anno) e Alberto Vanelli, direttore della Reggia di Venaria

 

Quello che – da che mondo è mondo – è sempre stato un approdo sicuro per politici  più o meno di rango in fase di pensionamento, sodali di sindaci e presidenti di regione, ex dirigenti pubblici di fiducia del politico in auge al momento, rischia ora di trasformarsi in naufragio.

 

Il decreto Madia predisposto dal Governo prevede, infatti, che per tutte queste figure provenienti dalla pubblica amministrazione, una volta raggiunta l’età del pensionamento, non sia possibile ottenere incarichi pubblici se non a titolo gratuito. Un modo per favorire il turn-over e il ricambio generazionale e per evitare che si formino consorterie. Bastasse quello.

 

E’ anche vero, però, che in alcuni casi, i personaggi in questione sono figure di primo piano e dotate di esperienza non comune. Pensiamo, ad esempio, a due soggetti a rischio rottamazione: Rolando Picchioni, presidente del Salone del LIbro (incarico peraltro in scadenza tra un anno) e Alberto Vanelli, direttore della Reggia di Venaria, in pensionamento a dicembre e quindi non più possibile destinatario di incarichi e consulenze pubblici.

 

In particolare nella jungla delle partecipate di Palazzo Civico, circa il 70% delle figure di vertice è ultrasssantenne e pensionato. E’ il caso del presidente di Amiat, Maurizio Magnabosco o di Bruno Torresin, a capo di Trm e (ma qui è in causa la Regione) Bruno Geraci, ex caporedattore Rai e oggi al vertice del Corecom. E poi Giambattista Quirico, appena nominato da Chiamparino, a presidente di Sito. Lo stesso dicasi per il presidente del Museo del Cinema, Ugo Nespolo.

 

Per correre ai ripari il Comune ha già chiesto un parere legale. Ma lo sfoltimento e il rinnovo ai vertici delle aziende pubbliche e parapubbliche è ormai una certezza. E chissà che non sia davvero una novità positiva, al di là delle spesso semplicistiche e demagogiche considerazioni sul ringiovanimento della politica e della pubblica amministrazione.

 

(Foto: il Torinese)

Prove tecniche di Torino Capitale: mostre, musei e Notte Blu

blu1Oggi alla Gam si apre la mostra su Roy Lichtenstein,  prima delle iniziative legate all’Expo 2015. E c’è anche Torino Spiritualità con il Prix Italia. La Mole, le piazze e i monumenti della città saranno illuminati di blu in onore della bandiera europea

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Mercoledì prossimo 24 settembre la Reggia di Venaria ospiterà il vertice dei ministri della Cultura dell’Unione Europea. Il summit internazionale può davvero rappresentare per il capoluogo piemontese una consacrazione quale città della cultura e del turismo. Tanto più che, nei due giorni successivi, 25 e 26 settembre, all’Università degli Studi di Torino, Campus Luigi Einaudi, si terrà il congresso “Italia è cultura”, Conferenza nazionale dell’Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane, (AICI) che raccoglie più di cento tra istituzioni e associazioni culturali del nostro paese.

 

Il presidente dall’AICI, Valdo Spini,  con il Rettore Gianmaria Ajani, rettore dell’Uniniversità che collabora e ospita l’iniziativa.illustra il programma: “è molto ricco – spiega –  I nostri interlocutori saranno il Ministro Dario Franceschini e Piero Fassino nella sua duplice qualità di Sindaco di Torino e presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino come Presidente della Regione Piemonte e Presidente della Conferenza delle Regioni, i parlamentari nazionali Flavia Nardelli e Walter Tocci, la presidente della Commissione Cultura del parlamento Europeo Silvia Costa.  Ci sarà l’ambasciatore Andrea Meloni direttore generale del Sistema paese del Ministero degli Affari Esteri e Giovanna Boda del MIUR Significativa la personale partecipazione di Franco Marini nella sua veste di presidente del Comitato Storico – scientifico degli anniversari di interesse nazionale.(Prima guerra Mondiale e Resistenza). Il Direttore de La Stampa, Mario Calabresi, presiederà la Tavola Rotonda.

 

Nutrita la partecipazione degli esponenti delle fondazioni e degli istituti culturali aderenti all’AICI. Hanno confermato il loro intervento il presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini e il Presidente della Società geografica italiana, Sergio Conti. Molto presenti le fondazioni che più curano l’eredità storico-politica del paese come la Sturzo, con Giuseppe Sangiorgi, la Gramsci con Sergio Scamuzzi, la Basso con Giancarlo Monina e così la Gobetti, la Donat Cattin, la Ugo Spirito, la Luigi Einaudi, la Feltrinelli, la Filippo Burzio, la Micheletti e così via. Partecipano anche Fondazioni di Cultura religiosa come la Fondazione Giovanni XXIII con Alberto Melloni e lo stesso Archivio Storico della Tavola valdese. Presenti istituzioni come la ICOM –Italia (International Council of Museums) con il suo presidente Daniele Jalla.

 

 L’obiettivo? Conclude Spini: “Lanciare un segnale forte della presenza delle fondazioni e degli Istituti culturali italiani e del loro ruolo, sia nella valorizzazione della memoria, mettendo a disposizione i nostri patrimoni attraverso il digitale, che nello sviluppo della ricerca e della nostra produzione culturale attualizzando l’identità culturale dell’Italia per la nostra ripresa in ambito europeo ed internazionale.”

 

Altro appuntamento importante: oggi alla Gam viene inaugurata la mostra su Roy Lichtenstein,  prima delle iniziative legate all’Expo 2015. Durante la Settimana della Cultura si svolgeranno anche Torino Spiritualità e il Prix Italia, La Mole, le piazze e i monumenti storici saranno illuminati di blu (nelle foto i preparativi in centro città) in onore della bandiera europea. Nella Notte blu i musei torinesi resteranno aperti a rotazione fino a mezzanotte. 

 

Giorni di festa che preludono il 2015, quando si svolgerà l’Expo e la nostra città sarà capitale dello Sport. Ma poi, che succederà? Le sfide sono grandi e impegnative: la lotta alla disoccupazione, l’impiego adeguato dei fondi strutturali, il ruolo di Torino nei mercati internazionali, il futuro della (ex) Fiat. Godiamoci la festa della settimana europea ma – senza voler essere accusati dal premier di gufismo – rendiamoci conto che il prossimo anno rappresenterà la vera sfida. Tra pochi giorni a Palazzo Lascaris si terrà un convegno sul passaggio della capitale da Torino a Firenze nel 1864. Cerchiamo per una volta nella storia di mantenere il ruolo di capitale (della cultura, dell’innovazione…) e non solo per pochi giorni.

 

(Foto: il Torinese)

La Cina dipinta e itinerante alle Fonderie Limone

Giovedì 25 settembre alle 20.00 con ingresso libero. Prima dello spettacolo (alle 19.00) sarà possibile assistere al trucco, operazione estremamente delicata e complessa che ciascun attore deve apprendere e portare a compimento da sé, come parte imprescindibile del suo ruolo

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L’Istituto Confucio dell’Università di Torino, ente di carattere culturale nato dalla collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione della Repubblica Popolare Cinese, l’Università degli Studi di Torino e la East China Normal University di Shanghai per promuovere l’insegnamento e la diffusione della lingua e della cultura cinese, il 25 settembre ospiterà una delle tappe de “La Cina dipinta – lo spettacolo itinerante dell’Opera di Pechino”. Questo sarà il primo di una serie di appuntamenti dedicati alla Cina e alla sua cultura, per festeggiare i 10 anni dalla fondazione degli Istituti Confucio nel mondo.

 

L’intera giornata del 25 settembre sarà dedicata all’opera di Pechino, alla sua storia e alla sua tradizione:

 

  • alle 12.00, nel cortile del Palazzo del Rettorato dell’Università di Torino (via Po 17/via Verdi 8), si inaugurerà una mostra temporanea per raccontare la simbologia dei ricchi costumi, il significato dei colori del trucco, le caratteristiche dei ruoli, nonché la musica di questo particolare genere teatrale che unisce canto, recitazione, danza e acrobazie.
  • alle 20.00, presso le Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri (Via Pastrengo, 88), gli artisti della Scuola dell’Opera di Pechino e della Scuola d’Arte Drammatica di Shanghai daranno vita allo spettacolo “La Cina dipinta”, una selezione delle arie e dei pezzi di danza e acrobazie più celebri del repertorio dell’Opera di Pechino. Ciascun brano sarà preceduto da una breve introduzione dell’opera da cui è tratto, e dei personaggi protagonisti. 

 

Prima dello spettacolo (alle 19.00) sarà possibile assistere al trucco, operazione estremamente delicata e complessa che ciascun attore deve apprendere e portare a compimento da sé, come parte imprescindibile del suo ruolo. Alla fine della rappresentazione (alle 21.45 circa) ci sarà un momento d’incontro con gli attori per ammirare da vicino gli splendidi abiti di scena. Lo spettacolo è a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, previa prenotazione presso l’Istituto Confucio dell’Università di Torino, telefonando allo 011.6703913 o inviando una e-mail a segreteria@istitutoconfucio.torino.it

 

 

Il 26 settembre si continuerà, all’interno delle iniziative della Giornata della Scienza, con uno stand dedicato alla calligrafia e alla carta ritagliata (Palazzo del Rettorato, Sala Blu, ore 14-20).

Renzi & Co, il Piemonte come modello per il futuro

Il premier e Chiamparino ci credono. E non soltanto loro. Del resto, Torino non è da sempre città laboratorio che, nel corso della storia ha rappresentato una guida per il Paese?

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“Il Piemonte è una delle guide d’Italia per indicare il futuro”. Nientedimeno. Così  il presidente  del Consiglio, Matteo Renzi, ha terminato il suo intervento alla L’Oreal di  Settimo Torinese. Aggiungendo che non è un caso se “Piero e Sergio” sono  alla guida di Anci e Conferenza  delle Regioni. “L’Italia ha un futuro più grande del proprio passato. – ha detto – Questo clima di  rassegnazione, stanchezza, di litania del nostro ‘non ce la facciamo’ deve  finire”. Il tradizionale ottimismo del premier, rinvigorito dallo splendore del rinnovato stabilimento ecologico ha trovato sponda nelle parole del governatore Sergio Chiamparino: ” è un segnale dell’Italia  che guarda con fiducia al futuro. Credo che tutti gli imprenditori guardino alle  realtà che sono in grado di indicare una strada e una prospettiva positiva.Quello che fa la differenza non è che il gruppo  industriale abbia la casa a Parigi piuttosto che a Nagoya, ma se investe creando valore e  lavoro laddove ci sono gli stabilimenti e L’Oreal è radicata qui da una vita, e  continua a restarci investendo e creando lavoro”.

 

Insomma, ci sono buone premesse per far decollare quel “modello Piemonte” in cui non soltanto Renzi e Chiamparino credono, ma che vede molti convinti fautori. Del resto, Torino non è da sempre città laboratorio e capoluogo di una regione che, nel corso della storia ha davvero rappresentato una guida per il Paese. Nella crisi nera che coinvolge il nostro territorio ci sono comunque anche piccoli segnali di incoraggiamento sul futuro del made in Piemonte. Qualche esempio. Sempre a Settimo verrà raddoppiata la produzione della Pirelli: Marco Tronchetti Provera dixit.

 

Il ministro Stefania Giannini ha appena conferito alla concept car Cambiano di  Pininfarina il ‘Premio Nazionale per l’Innovazione’ (“Premio dei  Premi”), il più prestigioso riconoscimento italiano del Made  in Italy in questo settore produttivo. Alitalia sta facendo una parziale retromarcia dalla sua fuga da Caselle, riconfermando i voli diretti tra Torino e la Calabria, mentre Mario Valducci,  consigliere dell’Authority ed ex presidente della Commissione Trasporti alla  Camera, ha dichiarato che l’unica sede appropriata per l’Authority non può che essere Torino: “Il rapporto con le istituzioni locali e regionali è fantastico,  il Politecnico ci ha accolto benissimo e ci dà una grande mano. Per noi sarebbe  stato un dramma abbandonare Torino”.

 

Infine, anche la vocazione turistica e culturale della città e del Piemonte ha ottenuto un prezioso riconoscimento di immagine grazie alla classifica di Trip Advisor che inserisce i Musei torinesi tra le mete più ambite dai propri utenti web.  Certo i dati sull’economia e l’occupazione non si possono dire incoraggianti e il mercato dell’auto stenta a decollare in tutta Europa. Ma anche piccoli-grandi passi in avanti, come la produzione del nuovo suv Levante a Mirafiori,  possono rappresentare l’inversione di una tendenza.

 

(Foto: www.regione.piemonte.it)

 

Atmosfera indiana sotto la Mole

bioindiaScoprire il fascino dell’India attraverso il gusto del cibo delicatamente speziato e la bellezza degli abiti tradizionali

 

Avete comprato un vestito indiano? Ecco una buona occasione per indossare a cena Sari, Kurta o Pajama (Chi ha una Sari e non sa come indossarla scriva per tempo a info@ilbuonbio.it). Al ristorante Il Buon Bio, una serata con cena indiana: una opportunità speciale per scoprire il fascino dell’India attraverso il gusto del cibo delicatamente speziato e la bellezza degli abiti tradizionali in una serata ricca di calore e energia organizzata dalla Associazione KrishnaLila Centro Ayurvedico www.krishnalila.it

 

SABATO 20 SETTEMBRE 2014 ORE 20:30


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E durante la serata potrete ammirare alcune tra le piu belle Sari provenienti da Benares indossate dalle nostre simpatiche modelle e per tutti un utile omaggio.


http://www.ilbuonbio.it/eventi/iniziative/cena_indiana_20Settembre.html

 

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Torino città stupefacente, raddoppia l’uso di cannabis

droga ccE’ da registrare con preoccupazione il fatto che nell’area Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia, circa il 27% degli studenti avrebbe consumato almeno uno stupefacente nell’ultimo anno

 

La relazione in Parlamento del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio ha rivelato dati allarmanti, L’analisi sul consumo di sostanze stupefacenti ricavata dall’esame delle acque reflue e attraverso altri metodi, nelle principali città italiane, è impietosa nei confronti di Torino.

 

Il consumo di cocaina, sotto la Mole, sarebbe aumentato del 20% e quello di cannabis addirittura del 143%. Torna l’eroina con un +75%, mentre l’ecstasy si ferma a un +40%. Tra l’altro risulta che la nostra città è una delle poche in cui nel 2013 l’uso di droga (a parte le metanfetamine che sono in diminuzione) è cresciuto rispetto all’anno precedente.

 

L’impennata del consumo di cannabis rappresenta il dato più eclatante: i consumatori sarebbero infatti raddoppiati negli ultimi 12 mesi. Il dato statistico parla di 60 dosi al giorno ogni mille abitanti, ovvero 54 mila dosi al giorno complessivamente (5400 per la cocaina e “solo” 2700 per l’eroina). A livello nazionale l’aumento dell’impiego di questa sostanza (+38%) è pur sempre rilevante ma impallidisce rispetto al dato torinese.

 

Lo studio presentato in Parlamento prende anche in esame la realtà scolastica, in relazione al biennio 2013-2014. Anche se in questo ambito i dati sono macroregionali, e non è possibile scorporarli per singole città, è da registrare con allarme il fatto che nell’area Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia, circa il 27% degli studenti avrebbe consumato almeno uno stupefacente nell’ultimo anno.