Il sindacato autonomo dei poliziotti, il Siulp, denuncia che il commissariato di polizia di Bardonecchia, è in condizioni di estrema difficoltà e necessita di un rafforzamento degli organici. Secondo l’organizzazione sindacale “Il lavoro è sempre più gravoso” e il personale è costantemente impegnato nel controllo dei valichi internazionali del Fréjus e del Monginevro, e del valico stagionale del Colle della Scala, mentre la Francia ha sospeso il trattato di Schengen. I continui respingimenti aumentano il lavoro del commissariato. Come se non bastasse, nelle ultime settimane si verifica un nuovo fenomeno: i treni regionali in partenza dalla stazione di Torino Porta Nuova sono carichi di migranti, quasi tutti del Centro Africa, con l’obiettivo di espatriare verso il territorio francese passando dal tunnel ferroviario del Fréjus, rischiando la vita. L’organico di polizia previsto a Bardonecchia è di 80 unità, ma in forza al commissariato ci sono oggi solo 54 persone.
Momenti di tensione davanti ai cancelli Comital di Volpiano, con i dipendenti dell’azienda in lotta contro i licenziamenti annunciati dalla proprietà. Nei tafferugli con i carabinieri due operai sono rimasti contusi. L’assessora regionale al Lavoro Gianna Pentenero e il sindaco Emanuele De Zuanne sono intervenuti per portare solidarietà ai lavoratori e trovare una soluzione. «Abbiamo ottenuto dall’azienda – sottolinea il primo cittadino di Volpiano – di sospendere l’invio dei mezzi pesanti per attività di carico e scarico nell’area dello stabilimento oggetto della contrapposizione di questa mattina, fino al 4 settembre, data del prossimo tavolo di confronto, così come richiesto dalle organizzazioni sindacali. Ringrazio le forze dell’ordine per aver contribuito a stemperare i toni in un momento di comprensibile tensione da parte di chi sta perdendo il posto di lavoro». Intanto Rifondazione Comunista è presente con una delegazione davanti allo stabilimento “per portare il proprio sostegno alla lotta per la difesa del lavoro dei 138 lavoratori e lavoratrici licenziati e oggi oggetto di attacco da parte delle forze dell’ordine perché si sono opposti all’inizio dello smantellamento degli impianti.Si tratta di un fatto gravissimo che stigmatizziamo con forza: non è possibile attaccare delle persone che semplicemente, senza aggressività, con le mani alzate, difendevano la propria fabbrica”, affermano il segretario provinciale Ezio Locatelli e Loretta Deluca, segretaria del Circolo di Volpiano – Leinì, che proseguono: “A questo si aggiunge l’arroganza dell’azienda che, prima non ha saputo gestire un’impresa con commesse e lavoratori di alta professionalità e, a fine luglio, ha deciso senza appello di chiudere e licenziare tutti, lasciando per strada 138 famiglie. La chiusura va rifiutata con forza. Tutte le forze e istituzioni coinvolte si impegnino a trovare un’alternativa alla chiusura”.
Dal Ministero delle Infrastrutture è stato promesso di valutare con la massima attenzione le proposte e le criticità segnalate dalla Città di Torino. Il ministro Graziano Delrio ha preso questo impegno per la linea 2 della metropolitana di Torino nel corso dell’incontro di ieri a Roma con la sindaca Chiara Appendino e l’assessora alla Mobilità Maria Lapietra. Il Comune intende convocare la prima settimana di settembre i parlamentari piemontesi, tutti i capigruppo della Città Metropolitana e di Torino, condividere “i passi necessari alla realizzazione del progetto preliminare e la proposta di modifica del decreto interministeriale”. L’amministrazione comunale si occuperà di velocizzare gli atti amministrativi in vista del termine dell’aggiudicazione preliminare del prossimo 30 agosto.
(foto: il Torinese)
Lo ha comunicato l’assessore comunale alla sicurezza Roberto Finardi in una lettera inviata al questore e al prefetto
Saranno 50 le fioriere e 12 i new jersey, le barriere antisfondamento in cemento, collocate nelle prossime ore nelle zone pedonali “a rischio” della città, in base alle misure antiterrorismo, in ottemperanza alle indicazioni del ministero dell’ Interno Marco Minniti dopo l’attentato di Barcellona. Lo ha comunicato l’assessore comunale alla sicurezza Roberto Finardi in una lettera inviata al questore e al prefetto. Alcune fioriere sono già impiegate attualmente come dissuasori del traffico e barriere antiterrorismo nel tratto pedonale di via Roma. Quelle nuove saranno in granito e verranno disposte in via Garibaldi, piazza Castello e via Lagrange, dove il flusso di persone è sempre elevato.
Dopo l’attentato a Barcellona anche l’Italia rafforza l’apparato di sicurezza – invero già massiccio – per contrastare la minaccia terroristica, la minaccia firmata Isis, che sul social Telegram indica il nostro paese come «prossimo obiettivo» e che alza la tensione. Lo riferisce Site, il sito statunitense che monitora l’estremismo islamico su internet. Gli apparati di sicurezza, a livello ministeriale e territoriale, sono al lavoro per rendere più sicure strade e aree nevralgiche delle città. E’ elevata la vigilanza sui foreign fighters (125 quelli già monitorati) e sui soggetti a rischio. I provvedimenti di allontanamento per motivi di sicurezza disposti dal ministro
dell’Interno, Marco Minniti, sono 70 nei primi 7 mesi e mezzo del 2017. Qui a Torino altri cinque extracomunitari sono stati espulsi dalla prefettura per «indole violenta e criminale»: tutti giovanissimi, tra 19 e 21 anni, giunti in Italia da minorenni non accompagnati, seguiti dai servizi sociali. Poi non hanno completato gli studi e non si sono adeguati alle regole delle strutture in cui erano inseriti, facendo una vita da balordi e piccoli criminali. Futuri terroristi? La sorveglianza su Porta Nuova, Porta Susa e l’aeroporto di Caselle da parte degli alpini della brigata Taurinense prosegue, così come sono attentamente monitorati dalle forze dell’ordine luoghi come il Duomo, la Sinagoga, piazza Castello e le vie del centro storico. Allo studio il posizionamento di barriere antisfondamento nei luoghi sensibili.
Sono stati consacrati al ministero, al Sinodo Valdese, cinque nuovi pastori e pastore, presente il vescovo di Pinerolo, Derio Olivero, con il suo predecessore, Pier Giorgio Debernardi, e diversi rappresentanti di chiese evangeliche italiane e di altri paesi. “L’evangelo è Dio che afferra l’essere umano come la guardia costiera salva i naufraghi. Per l’evangelista Marco, per Gesù, per la Riforma la salvezza non è un modo di dire ma è il fatto che eri spacciato e non lo sei più”. Così il pastore Fulvio Ferrario nel culto solenne, a Torre Pellice in apertura del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi. Domani la relazione della Commissione d’esame che ha valutato l’operato della Tavola valdese. Si parlerà di Cinquecentenario della Riforma, nuove famiglie, eutanasia, ecumenismo.
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IL SALUTO DI PAPA FRANCESCO
“Lo sguardo di Gesù illumini i nostri rapporti, perché non siano solo formali e corretti, ma fraterni e vivaci. Il Buon Pastore ci vuole in cammino insieme e il suo sguardo già abbraccia tutti noi, discepoli suoi che Egli desidera vedere pienamente uniti. Camminare verso la piena unità con sguardo di speranza che riconosce la presenza di Dio più forte del male, è tanto importante. Lo è specialmente oggi, in un mondo segnato da violenza e paura, da lacerazioni e indifferenza, dove l’egoismo di affermarsi a discapito degli altri oscura la semplice bellezza di accogliersi, condividere e amare. Ma la testimonianza cristiana non può cedere alla logica del mondo: insieme aiutiamoci a scegliere e vivere la logica di Cristo”.
(Foto: il Torinese)
E’ stato loro revocato il permesso di soggiorno con espulsione immediata
Espulso per motivi di sicurezza dal territorio nazionale il marocchino di 31 anni che il 4 luglio era stato arrestato dai carabinieri di Tortona per il furto di un minibus. Affetto da turbe psichiche, era controllato dalle forze dell’ordine: nell’aprile del 2016 era stato intercettato mentre, in stato psicotico, si proclamava seguace dello Stato islamico. Sono stati espulsi per “indole violenta e criminale”: si tratta di cinque giovanissimi extracomunitari abitanti a Torino e sospettati di essere autori di scippi. La decisione è del prefetto, su proposta dell’ufficio immigrazione della Questura, ed è stata convalidata da un giudice di pace. E’ il primo caso del genere nel capoluogo piemontese. I ragazzi hanno un’età compresa fra i 19 e i 21 anni e sono giunti in Italia da minorenni, poi sono stati presi in carico dai servizi sociali. Avevano regolarizzato la loro posizione, ma non hanno terminato gli studi e, come risulta alle forze dell’ordine, si sono dedicati ad attività illecite. E’ stato loro revocato il permesso di soggiorno con espulsione immediata dal territorio nazionale e ora sono trattenuti al Cpr.

Non solo clima torrido: a preoccupare è la carenza di precipitazioni atmosferiche. “La siccità c’è ed è severa”, sottolinea Angelo Robotto, il direttore dell’Arpa Piemonte, l’agenzia regionale per l’Ambiente, e non sono sufficienti sporadici temporali per cambiare la situazione. Il Piemonte è “diviso in due” con la parte nord che sta un po’ meglio, grazie alle precipitazioni di fine giugno, mentre nelle province meridionali la situazione è più seria». Aggiunge Robotto: “Ciò che per ora consente al Piemonte di sopravvivere è il sistema degli invasi. Il precoce scioglimento delle nevi ha creato un accumulo tale da permettere una buona gestione delle riserve idriche”. Intanto le Regioni Piemonte, Lombardia e Veneto (alle quali a breve si aggiungerà l’Emilia Romagna) hanno deciso di ridurre da del 5 per cento il prelievo di acqua ad uso irriguo dagli affluenti del Po. E’ intanto iniziata nei giorni scorsi, con almeno due settimane d’anticipo la vendemmia nella nostra regione . Il caldo africano e la siccità hanno motivato alcuni produttori a iniziare la raccolta. La prima uva vendemmiata è il pinot nero, uva rossa per gli spumanti che viene coltivata soprattutto in alta Langa. Poi le vendemmie delle altre uve.
(foto: il Torinese)
Gli utenti dell’Acquedotto del Monferrato non sono a rischio “grande sete”. Parola di Aldo Quilico, presidente del Consorzio dei Comuni per l’Acquedotto del Monferrato che evidenzia come “al momento la situazione non genera alcun problema, le falde da cui viene captata l’acqua sono a 170 – 200 metri di profondità e non si rileva alcuna criticità. Qualche problema, occasionale, potrebbe venire da rotture della rete che, in questo periodo estivo, viene sottoposta a notevoli sforzi di adduzione. Ma si potrebbe trattare di guasti che, lo ribadisco, potrebbero verificarsi occasionalmente ed essere ripristinati al più nel giro di poche ore”. La rete dell’Acquedotto del Monferrato abbraccia 101 comuni, suddivisi 44 in Provincia di Alessandria (tra i quali le frazioni Villabella e Monte di Valenza, una parte della collina di Sant’Anna a Casale Monferrato), 50 in Provincia di Asti e 7 nella Città Metropolitana di Torino ovvero Brozolo, Brusasco, Cavagnolo, Lauriano (che esprime con il sindaco Matilde Casa la presidenza dell’assemblea), Monteu da Po, Moriondo Torinese e Verrua Savoia, interessando soprattutto un’ampia fascia collinare a forte vocazione agricola, ed appartiene all’Ato – Autorità d’Ambito 5 dell’Astigiano. Complessivamente si estende per duemilacento chilometri di rete acquedottistica e milletrecento di fognature, che in diversi tratti attendono interventi di ammodernamento. Il Consorzio dei Comuni ne è proprietario dal 1 gennaio 2003, dopo una lunga battaglia a colpi di carta bollata con la società di gestione Acquedotto del Monferrato Spa, che apparteneva al Gruppo Acque Potabili.
Massimo Iaretti
I temporali di queste ore , diffusi un po’ in tutto il Piemonte spazzeranno l’ ondata di caldo che ha fatto nuovamente salire le temperature attorno ai 40 gradi. E’ ‘Allerta gialla’ per il rischio di locali nubifragi con forte vento e frane nelle valli torinesi al nord della regione. Oggi l’Arpa – Agenzia per
l’Ambiente ha registrato una massima di 37.6 gradi ad Acqui Terme, 36.6 Novi Ligure, 34.8 ad Alba, 34.2 nel centro di Torino, 33.8 a Cerano, nel Novarese. I temporali termineranno già nel pomeriggio di sabato ma abbasseranno di 3-4 gradi le temperature.
(foto: il Torinese)