O ci sono o ci fanno. Ma gli altri sono fuori dal mondo

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Chiara Appendino è proprio arrabbiata. Non sta portando a casa nulla, nulla di concreto per i suoi concittadini. E ora arrivano i parlamentari leghisti che vogliono capirci sui conti, Maccanti e Benvenuto di stretta,  strettissima osservanza salviniana. Loro non muovono un dito se non autorizzati dal Vate, sempre più Segretario Ministro e Premier. Chiara Appendino dicono sia delusa dal suo sodale Giggino (Di Maio) che ha accusato il Capitano (Salvini) di fare il gioco delle tre carte. E il Capitano  esorta i pentastellati a leggere ciò che hanno firmato. Apparentemente tutti vanno d’accordo, ma per noi piemontesi c’è un solo risultato pratico. Stanno mettendo il bastone tra le ruote alla Tav. Dunque stanno mettendo i bastoni tra le ruote al Piemonte. E’ suggellato l’accordo tra Borboni (pentastellati) ed Austroungarici (Leghisti). Unica voce fuori dal coro è quella di Gianna Gancia cuneese e capogruppo della  Lega.  I favorevoli alla Torino-Lione? Sonnecchiano. Forza Italia che può spendere solo il poco comunicativo Tajani. E il PD ? Marasma più totale. Non basta Sergio Chiamparino che denuncia: o ci siete o ci fate.  Qualche tweet di qualche esponente PD per dire: “ma noi l’avevamo detto”. A questo punto lo dobbiamo e vogliamo dire : fortuna che ci sono industriali ed operai che ipotizzano una manifestazione congiunta. Sarebbe la prima volta nella nostra storia. Unione industriale. Sindacati. Sindacati non tutti ( forse) con la Cgil divisa al suo interno. E questa volta non tra rivoluzionari e riformisti. Ma alle prese con i pentastellismo montante. Quando me lo spiegano strabuzzo gli occhi. Dentro la Cgil ci sono i pentastellati? Poi riflettendo meglio trovo logico il tutto. Delusi dalla sinistra tradizionale non solo hanno votato il Beppe Grillo ma vogliono di più. Interpretano il reddito di cittadinanza come primo passo. Inorridisco pensando alla pochezza politica pentastellata e capisco che sono io fuori dal tempo.  Capisco che mi rifiuto di credere ma che probabilmente sarà così. Del resto una sinistra tanto sbrindellata non c’è mai stata nel nostro Paese. Riguarda tutti. Articolo uno che rompendo con Sel non si presenterà alle elezioni europee .Sel che beneficiando della rottura tra Rifondazione e Potere al popolo si presenterà con quest’ ultimo alle Europee. Frattaglie.  Ma soprattutto la proposta di Martina di unità alternativa a sinistra è stata rimandata al mittente. Diventa logico che Matteo Renzi abbia campo libero nel Pd nel continuare a dettare l’agenda politica al proprio partito. Altro che semplice senatore. Continua a comandare Lui. E Lui è toscano. Poco interessato alla frontiera tra Italia e Francia. Vede in Macron il naturale leader antipopulista e rimanda tutto a quando i “cialtroni” pentastellati (detto da Lui) si sgonfieranno.  Ma non fa i conti con l’oste. Almeno qui a Torino tra la gente vedi pentastellati e leghisti. Ma non vedi militanti del Pd. Ciò incide negativamente sulla volontà di proseguire sulla Tav. Giacché  industriali ed operai hanno una volontà comune: il lavoro. Ed è per questo che scenderanno in piazza a difendere le grandi opere infrastrutturali per difendere il lavoro. La vedo dura. Ma non tutte le speranze sono perdute. Cambiano i termini dell’ agire politico. Da una parte Unione industriale e pezzi di sindacato. Dall’ altra pentastellati e leghisti. Con un PD volutamente  tagliato fuori da sè stesso. Non solo dal Palazzo, dove continua a vivere, ma dalla gente che non capendo (forse) non lo vuole più.
Patrizio Tosetto
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