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Fca, in arrivo 6500 nuovi posti di lavoro (negli Usa)

Donald Trump ha ringraziato su Twitter Fiat Chrysler per il nuovo piano in Michigan, che dovrebbe creare più di 6.500 posti di lavoro, “raddoppiando la forza lavoro oraria come parte degli investimenti da 4,5 miliardi di dollari”. Il presidente Usa ha twittato: “Grazie, Fiat Chrysler. Stanno tutti tornando indietro negli Usa”. Mentre a Torino ci si interroga sul futuro dei lavoratori del gruppo automobilistico.

Chiamparino: "Cantieri tav bloccati? Mille lavoratori a casa"


La Regione torna a discutere sulla storia infinita della  Tav. “C’è una deadline, l’11 marzo, quando il cda di Telt dovrà decidere sui bandi di gara. Se per quella data il governo non invierà una lettera per sbloccarli, chiedo che il Consiglio regionale individui un modo per dare la parola ai piemontesi – magari in concomitanza con le elezioni regionali – per chiedere cosa pensino non della Tav, sulla quale si sono già espressi favorevolmente, ma sul fatto che il governo Conte, Di Maio, Salvini intende bloccare l’opera”. E’ intervenuto così in Consiglio regionale il presidente della Giunta, Sergio Chiamparino, per chiedere di verificare la fattibilità di una consultazione popolare sulla Torino-Lione. “Non so quanti posti di lavoro si perderebbero se non si facesse la Torino-Lione, quello che so con certezza, è che se si bloccano i cantieri mille persone che oggi vi stanno lavorando, andranno in cassa integrazione”, ha concluso il governatore. 
 
 

Rivoluzione Ztl: per entrare si dovrà pagare

Sarà a pagamento l’accesso alla ztl centrale di Torino, senza più divieti, ma dalle 7.30 alle 19.30 nei giorni feriali si dovrà pagare una tariffa  che dovrebbe essere pari al costo di due ore di sosta, ovvero 5 euro, come stabilito da una delibera della giunta comunale. L’obiettivo è quello di scoraggiare il semplice attraversamento del centro città in auto. La “rivoluzione”  partirà  però soltanto dopo l’arrivo dei nuovi autobus che potenzieranno  il  trasporto pubblico in centro città. I commercianti sono già sul piede di guerra.
 
Clelia Ventimiglia

Atp tennis, la sindaca: "Siamo ancora in gara"

La sindaca Chiara Appendino ha risposto in Consiglio comunale, alla richiesta di comunicazioni presentata dal capogruppo del Pd, Stefano Lo Russo, sulla situazione della candidatura della Città ad ospitare le ATP finals di Tennis 2021-2025. La prima cittadina ha detto che “siamo ancora in gara. La candidatura della Città di Torino ad ospitare le ATP finals avanzata da parte della FIT è ancora in essere e lo sarà fino a che non sarà ufficializzato il contrario. Il tema dirimente sono le garanzie finanziarie richieste da ATP nei confronti del governo nazionale, a copertura parziale delle spese da sostenere nei cinque anni in cui la manifestazione viene ospitata. Ad oggi, tali garanzie non sono ancora state date nonostante una lettera sottoscritta dal sottosegretario Giorgetti in cui il Governo, rispondendo implicitamente ad ATP, si rende disponibile ad accompagnare il percorso”. Ha aggiunto Appendino: “Le finals sono una manifestazione dal carattere internazionale con la città protagonista e rappresentano un’occasione importante a livello economico e di visibilità per il territorio. Una sfida complicata ma la Città ha bene impressionato e noi lavoreremo fino all’ultimo giorno disponibile per portare a Torino questo evento. La candidatura si basa sulla qualità della città, che si presenta come modello trasversale e protagonista dell’evento; sull’innovazione, la possibilità di sperimentare nuove tecnologie con Torino citylab; sulla sostenibilità, con la possibilità di prestare particolare attenzione all’ambiente, ai trasporti, ai rifiuti”.

Aria (per ora) più pulita. Via libera agli Euro4

Nelle ultime 48 ore sono migliorati i valori delle micropolveri, scesi sotto la soglia dei 50 mcg/mc, indicata dalla Commissione europea quale limite massimo per la salvaguardia della salute. Da martedì saranno di nuovo applicate solo le  misure a carattere permanente, fino ai rilevamenti del prossimo controllo di giovedì 28 febbraio. Tornano a  a circolare autoveicoli e furgoni diesel euro4.

Meno matrimoni religiosi. E' di moda la convivenza

Calano in Piemonte i matrimoni religiosi, oggi sono poco più della metà di quelli civili : 4472 contro 8029. Nel 2018 ne sono stati annullati 122 rispetto a 132 richieste. Il quadro è tracciato dalla Relazione sull’attività dell’anno giudiziario 2018 del Tribunale ecclesiastico interdiocesano piemontese, illustrata  dal vicario giudiziale don Ettore Signorile. “Si è verificata una tendenza a evitare i matrimoni, – così l’Ansa riporta le sue parole –  optando per le convivenze. Tale tendenza si è tanto radicata da porre l’Italia al penultimo posto in Europa, davanti soltanto alla Slovenia” . Nel 2018 a fronte di 132 decisioni di primo grado del tribunale , le negative sono state però solo 10, pari al 7,6%. Nel 2008 le negative erano state  il 26,9% del complesso.

No alla giustizia dimezzata sulla vicenda ThyssenKrupp

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I drammatici fatti del 6 dicembre 2007, quando si verificò il rogo alla ThyssenKrupp di corso Regina Margherita in cui persero la cita sette operai – Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Giuseppe Demasi – è una ferita ancora aperta a Torino. Anche se le condanne dei responsabili non  li riporteranno in vita è però una giustizia dimezzata il fatto che i due manager Harald Espenhann e Gerald Priegnitz, che si trovano in Germania, non abbiano ancora iniziato a scontare quanto dovuto. Qualcosa però sta cambiando. Il Tribunale di Essen ha infatti finalmente dato il via libera all’esecuzione in Germania della pronuncia emessa dalla Cassazione italiana il 13 maggio 2016, che ha confermato le pene inflitte dalla sentenza del 29 maggio 2015 dalla seconda Corte di Assise di Appello di Torino. I due manager tedeschi, però, hanno fatto ricorso: la sentenza è quindi eseguibile in terra tedesca, ma per ora la sua applicazione è sospesa sino ad un nuovo pronunciamenti delle magistratura tedesca. “Il percorso giudiziario si sta finalmente chiudendo – dice l’ex operaio scampato al rogo, Antonio Boccuzzi – Manca l’ultimo tassello per avere una piena giustizia. Aspettiamo da tanti anni giustizia per i miei sette compagni di lavoro e per i loro familiari: ci auguriamo che la Germania rispetti il nostro dolore e la decisione della Suprema Corte. A undici anni dal rogo è ora di fare giustizia”. “La vicenda giudiziaria sembra non avere fine – dichiara Laura Rodinò, sorella di Rosario, ex operaio dell’acciaieria morto nell’incendio – Siamo disgustati e ci aspettiamo una rapida esecuzione della condanna da parte della giustizia tedesca. Mentre due dirigenti italiani (Pucci e Cafueri) sono addirittura già usciti dal carcere, in Germania i principali responsabili della strage di Torino non hanno ancora fatto neanche un giorno di galera: è una vergogna per i lavoratori di tutta Europa e uno schiaffo ai familiari di tutte le vittime sul lavoro”. “La giustizia italiana sta per diventare giustizia europea – ha detto Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro, che ha seguito passo passo tutta la vicenda – Se persone, lavoro e merci possono circolare liberamente in Europa, lo stesso deve avvenire per i diritti alla salute e alla sicurezza dei lavoratori e dei lavoratrici, che devono essere garantiti e resi effettivi allo stesso modo in tutto il continente. Attendiamo con fiducia la concreta esecuzione della sentenza ThyssenKrupp anche in Germania per poter riaffermare con orgoglio la nostra europeità”.

Massimo Iaretti

(foto A. Preteroti)
 
 
 

Il giallo dell’uomo accoltellato ai Murazzi. Un ricercato

E’ un vero e proprio giallo. L’ uomo  di 34 anni ucciso, accoltellato,  in strada sabato mattina a Torino è  Stefano Leo, originario di Biella. Lavorava nel capoluogo piemontese preso il negozio di abbigliamento K-Way. E’ stato ucciso con una coltellata alla gola. Secondo il racconto di alcuni testimoni, la vittima è sbucata in corso San Maurizio, all’angolo con via Napione, uscendo dal  lungo Po dei Murazzi, e ha cercato di fermare una macchina  quando è stato visto accasciarsi a terra. Sul posto i  carabinieri e la polizia municipale, che ha bloccato il traffico per consentire gli accertamenti. Si stanno esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e i militari dell’Arma sarebbero sulle tracce di un ragazzo con i capelli rasta. Forse un ubriaco che, senza motivo, ha aggredito l’uomo? Chi conosceva la vittima dice che era una persona tranquilla e metodica.

Marella Agnelli una donna colta, discreta e forte

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Di Pier Franco Quaglieni

La scomparsa di Marella Agnelli ha riportato alla ribalta un volto rimasto in ombra dal momento della morte del marito Gianni avvenuta nel 2003.  L’ho conosciuta ed anche un po’ frequentata: era amica di Mario Soldati e di Alda Croce, due persone a cui sono stato molto legato. Conservo di lei un biglietto molto affettuoso che mi scrisse quando commemorai, insieme a Jas Gawronski e Marcello Sorgi, suo marito al liceo d’Azeglio di Torino. Tra tanto sinistrume che permeava quel liceo fu difficile promuovere il ricordo di Gianni che pure era un ex allievo. Ci imposero come oratore anche il segretario torinese della Cgil.  Donna Marella apprezzò anche un mio ricordo alassino di Gianni e mi mandò una mail di ringraziamento carica di parole gentili.  Era una donna forte e discreta che ha saputo vivere a fianco di un uomo straordinario e difficile come Gianni Agnelli che ebbe una concezione del matrimonio non proprio esemplare.  Aveva uno stile innato, era un’aristocratica che non esibiva mai la sua origine, tanto  diversa da certi ambienti dell’altissima dirigenza Fiat, spesso volgare. Era una donna colta, che amava l’arte, la fotografia e i giardini.  Si era quasi rifugiata a Marrakech dove viveva frequentemente. Quando andai in Marocco, dovevamo vederci, poi un disguido (la mia macchina ebbe un guasto) impedì l’incontro.   

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Ricordo che era stata molto provata dalla morte del figlio Edoardo ed era molto amareggiata per come si era comportata la figlia Margherita che mise in piazza affari di famiglia molto delicati. Su quelle vicende sguazzò un giornalista dozzinale e scandalistico che credeva di costruire la sua fortuna sulle vicende della famiglia Agnelli.  Va ricordato il suo bel libro “Ho coltivato il mio giardino“ che riprende nel titolo la conclusione del “Candide” di Voltaire.  Era tanto diversa dalla sua famiglia di origine, quella dei Principi Caracciolo di Castagneto, espressione di un certo radical – chiccume fastidioso legato all’ “Espresso” di cui fu editore suo fratello Carlo.  Era elegante e riservata, con uno stile che ritroviamo in Allegra che aveva sposato Umberto Agnelli e che ha dedicato in modo esemplare la sua vita alla lotta al cancro.  Torino perde una grande figura che non ha mai voluto apparire, ma che ha lasciato un segno indelebile. Le madamazze e le madamine (non mi riferisco a quelle arancione) sono distanti anni- luce dal suo esempio. Basta pensare alla signora del Museo Egizio per avere l’esatto contrario di Donna Marella. 

Primavera in anticipo, sole fino al 3 marzo

L’anticipo di primavera in Piemonte ha fatto registrare a mezzogiorno di ieri temperature superiori ai 20 gradi, con un picco di 21.3 a Cameri nel Novarese e di  21 a Parella, nell’Eporediese. Ma tra oggi e domenica si prevede un  abbassamento delle temperature a causa di un’infiltrazione di aria fredda dai Balcani. Si tratterà comunque di un fenomeno passeggero e nel corso di domenica lo zero termico risalirà a 2.800 metri. Fino al 3 marzo la Smi -Società Meteorologica Italiana prevede massime per una decina di giorni comprese  tra i 15 e i 20 gradi, poi qualche perturbazione dall’Atlantico.

 

(foto: il Torinese)