E’ vero che l’Ue consentirà all’Italia di risparmiare parecchi milioni sulla realizzazione della Tav? Il ministero dei Trasporti francese ha chiesto la regione Auvergne-Rhone-Alpes di “non fare confusione” sulla Lione-Torino, dopo l’annuncio fatto ieri, rilanciato dal presidente del Piemonte Chiamparino, di un accordo con Bruxelles su uno dei capitoli del finanziamento. Il ministero d’oltralpe “smentisce formalmente che ci sia qualsiasi decisione nuova della Commissione europea riguardante il finanziamento del progetto”. Era stato il vicepresidente della regione Auvergne-Rhone-Alp, Etienne Blanc, ad annunciare a Chiamparino la disponibilità dell’Ue a finanziare al 50% il tunnel di base della Torino-Lione e anche le tratte nazionali di avvicinamento. Ma oggi ministero dei Trasporti manifesta il proprio “stupore per la presa di posizione isolata espressa dal Consiglio regionale”.
Martedì torna il blocco alla circolazione per i diesel fino agli euro 4 compresi, a causa del ritorno per sei giorni consecutivi delle micropolveri con valori al di sopra della soglia dei 50 mcg/mc indicata dalla Commissione europea come soglia d’attenzione per la salute. Scatta così il livello “arancio” delle misure emergenziali che riguarda oltre Torino undici comuni dell’area metropolitana, in base all’accordo tra Regioni e maggiori Città del Nord Italia. Anche le auto diesel Euro4 non potranno più circolare da martedì fino a data da definirsi, dalle ore 8 alle 19, invece per i furgoni diesel Euro4 l’orario di stop è 8:30-14, 16-19, già previsto per i diesel Euro1-3. Resta in vigore il blocco di 24 ore 7 giorni su 7, per tutti i veicoli di classe Euro0.
Non tutto è perduto per ospitare a Torino le Atp Finals di tennis. L’Associazione ha infatti concesso dieci giorni al governo italiano per fornire le garanzie economiche necessarie a portare per cinque anni, dal 2021 al 2025, l’evento sportivo internazionale nel capoluogo piemontese. Dice la sindaca Chiara Appendino: “Spero ci sia un impegno corale per trovare una soluzione che rispetti i tempi. Se il Governo opererà su questa linea allora tornerà concreta la possibilità di dare questa opportunità a Torino, al Piemonte e all’Italia intera”. La Presidenza del Consiglio starebbe approntando un apposito decreto per garantire le risorse necessarie, richieste dagli organizzatori. Si tratta di uno dei cinque tornei internazionali di tennis più importanti a livello
mondiale, con 250 mila spettatori e un seguito di 95 milioni di persone in oltre 180 Paesi, un autentico volano per il tennis italiano e per tutto il sistema dell’economia del territorio. A dicembre Torino era entrata nella short list delle cinque città In lizza per l’assegnazione a marzo: Londra, la sede attuale, Manchester, Tokyo e Singapore.
Forte di 111 mila firme su Change.org Mino Giachino, promotore della petizione online a sostegno della Torino-Lione dà appuntamento ai sostenitori dell’opera in piazza Montecitorio, giovedì prossimo 21 febbraio, per presentare una sua analisi costi benefici sulla Tav. “Toninelli testardamente ha presentato un’ analisi costi e benefici scritta da professori No Tav – afferma l’ex sottosegretario berlusconiano – e la battaglia ora si sposta a Roma, per far capire al ministro che se va in Parlamento con la sua decisione di dire No alla TAV verrà bocciato”.
L’Unione europea conferma la disponibilità a finanziare al 50 per cento sia il tunnel di base della Torino-Lione, sia le tratte nazionali di avvicinamento. E’ quanto comunica il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, secondo il quale si dimezzerebbe per l’Italia il costo relativo alla tratta nazionale, passando da 1,7 miliardi a “soli” 850 milioni, abbassando di un altro 10% il costo del tunnel di base. Per questa ragione per il governatore piemontese e’ un motivo in più perché la società Telt “dia il via libera ai bandi per 2,3 miliardi per continuare i lavori in corso” e il governo “si assuma la responsabilità politica di dare il via libera alla Torino-Lione”.
Avvisaglie di primavera in Piemonte, con massime tra venerdì e sabato di quasi 20 gradi in pianura e collina. In montagna lo zero termico è a quota 3.000. Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) informa che l condizioni sono favorevoli all’aumento del rischio di valanghe di neve bagnata. Venerdì a Saliceto (Cuneo) si è registrata una massima di 18.8 gradi, a Verolengo (Torino) 17.9, a Front Canavese 17. A Torino città il termometro è salito a 16.3. Il bel tempo con temperature al di sopra della norma dovrebbe durare almeno fino all’inizio di marzo, secondo le previsioni.
Avvisaglie di primavera in Piemonte, con massime tra venerdì e sabato di quasi 20 gradi in pianura e collina. In montagna lo zero termico è a quota 3.000. Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) informa che l condizioni sono favorevoli all’aumento del rischio di valanghe di neve bagnata. Venerdì a Saliceto (Cuneo) si è registrata una massima di 18.8 gradi, a Verolengo (Torino) 17.9, a Front Canavese 17. A Torino città il termometro è salito a 16.3. Il bel tempo con temperature al di sopra della norma dovrebbe durare almeno fino all’inizio di marzo, secondo le previsioni.
L’operazione Mogadiscio, così è stata battezzata dalla polizia che dopo tre anni di indagini ha smantellato un vero e proprio ‘tour operator’ del clandestino, con base all’ex Moi di Torino, che smistava decine di stranieri in Europa dietro ingenti somme di denaro. Gli indagati sono somali in particolare, in tutto 25, 11 gli arrestati, 5 i ricercati. L’azione di polizia è stata condotta dalla Questura di Torino con i colleghi di Firenze e Gorizia e con il supporto di Europol e Eurojus. Prese il via tre anni fa, quando la polizia francese scoprì un passeur partito dalle palazzine di via Giordano Bruno. Il traffico di clandestini, dal loro arrivo nel sud Italia agli spostamenti nel Nord Europa, era gestito utilizzando come centrale operativa il villaggio olimpico occupato dal 2015 da profughi e famiglie di migranti. Commenta il ministro dell’Interno Salvini: “La centrale operativa era un’area che, dopo anni di incertezze, abbiamo iniziato a sgomberare: la libereremo completamente nei prossimi mesi. Grazie alle Forze dell’Ordine, dalle parole ai fatti!”.
L’operazione Mogadiscio, così è stata battezzata dalla polizia che dopo tre anni di indagini ha smantellato un vero e proprio ‘tour operator’ del clandestino, con base all’ex Moi di Torino, che smistava decine di stranieri in Europa dietro ingenti somme di denaro. Gli indagati sono somali in particolare, in tutto 25, 11 gli arrestati, 5 i ricercati. L’azione di polizia è stata condotta dalla Questura di Torino con i colleghi di Firenze e Gorizia e con il supporto di Europol e Eurojus. Prese il via tre anni fa, quando la polizia francese scoprì un passeur partito dalle palazzine di via Giordano Bruno. Il traffico di clandestini, dal loro arrivo nel sud Italia agli spostamenti nel Nord Europa, era gestito utilizzando come centrale operativa il villaggio olimpico occupato dal 2015 da profughi e famiglie di migranti. Commenta il ministro dell’Interno Salvini: “La centrale operativa era un’area che, dopo anni di incertezze, abbiamo iniziato a sgomberare: la libereremo completamente nei prossimi mesi. Grazie alle Forze dell’Ordine, dalle parole ai fatti!”.
Dal 1° marzo 2019 tutti i piemontesi non dovranno più pagare il ticket sui farmaci: la Giunta regionale ha deciso nel corso della riunione del 15 febbraio di cancellare la quota fissa di compartecipazione farmaceutica a carico dei cittadini non esenti, attualmente 1.100.000, che prevede un costo di 1 o 2 euro per ogni confezione di medicinale. Dopo l’approvazione del provvedimento il presidente Sergio Chiamparino e l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, non hanno mancato di commentare con soddisfazione che “il Piemonte diventa una delle prime Regioni italiane ad aver completamente abolito il ticket sui farmaci (oggi in Italia non lo si paga solo in Friuli Venezia Giulia, Marche e Sardegna, ndr). Cancelliamo una tassa sulla salute: un vantaggio per i cittadini che non devono più sostenere un costo, ma anche una riduzione della burocrazia per gli stessi cittadini e per la pubblica amministrazione”. “Siamo nelle condizioni di effettuare questa operazione – ha puntualizzato Saitta – grazie ai risparmi consistenti ottenuti in questi cinque anni sulla farmaceutica, anche attraverso l’apertura al mercato delle gare di acquisto e l’introduzione della concorrenza, che ci hanno permesso di reinvestire risorse nel sistema sanitario regionale e nella cura dei pazienti”. L’assessore ha poi ricordato che “il ticket era stato pensato con l’obiettivo di controllare e calmierare la spesa farmaceutica. I dati degli ultimi anni dicono invece che non esiste alcuna correlazione fra le
due cose: la spesa nelle singole Regioni è variata in modo indipendente dall’applicazione dei ticket.. Nei fatti era diventato soltanto una tassa”. Nel 2018, in virtù anche di una migliore gestione, la Regione Piemonte ha ridotto di 27,7 milioni di euro la spesa sulla farmaceutica convenzionata rispetto all’anno precedente. L’incidenza di questa spesa è stata pari al 6,56% del Fondo sanitario regionale, a fronte di una soglia massima fissata a livello ministeriale al 7,96%: un minor costo di circa 116 milioni rispetto al tetto di spesa programmato. Nel corso degli anni la Regione aveva già introdotto una serie di esenzioni in base al reddito e alle patologie, oltre ad aver eliminato la quota di compartecipazione sui farmaci non coperti da brevetto.
