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Italiaonline: 400 lavoratori, molti i torinesi, protestano in piazza davanti alla Borsa di Milano

Erano in 400 i  lavoratori di Italiaonline davanti a Piazza Affari,  sede della Borsa italiana. Il motivo della “location” il fatto che un  anno e mezzo fa, proprio lì, l’azienda aveva festeggiato l’approdo  in Borsa dopo la fusione con il gruppo Seat Pagine Gialle. Otto ore di sciopero e ora i lavoratori, molti torinesi, attendono le comunicazioni che Italiaonline farà a seguito del cda convocato a Milano per l’approvazione dei conti e il piano di riorganizzazione. Sono annunciati 400 esuberi e la chiusura della sede torinese. La protesta è in corso da giorni in tutte le sedi. Dicono i sindacati: “gli azionisti si sono spartiti un maxidividendo da 80 milioni di euro”.

 

(foto: il Torinese)

Olimpiadi, mozione unitaria in Città metropolitana per avviare l’ipotesi di candidatura

AGGIORNAMENTO:  mozione unitaria in Città Metropolitana  che impegna la sindaca Appendino ad attivarsi per presentare entro il 31 marzo la manifestazione d’interesse per le Olimpiadi Invernali 2026. Il consiglio metropolitano è unanime nel sì ad avviare il l’ipotesi di candidatura, unendo  le due mozioni presentate da centrosinistra e centrodestra insieme e una  da M5s

La sindaca Appendino non invierà oggi al Coni la lettera di manifestazione di interesse per la candidatura di Torino ai Giochi olimpici invernali del 2026, come aveva invece annunciato avrebbe fatto, a seguito del Consiglio metropolitano di oggi. C’è tempo comunque fino al 31 marzo. Si è già rotta la tregua tra i grillini sulla spinosa vicenda olimpica. Proprio ieri il presidente della Regione Sergio Chiamparino auspicava che si trovasse una quadra. Lo stesso Beppe Grillo si era rivolto al popolo pentastellato attraverso una lettera inviata a una delle consigliere comunali, Viviana Ferrero,  che avevano fatto mancare il numero legale in Sala Rossa: “Comprendo i vostri dubbi, è giusta la preoccupazione di alcuni ma bisogna dimostrare la possibilità di fare le cose a modo nostro”, aveva scritto il leader di M5S nella missiva ripresa dal quotidiano  Repubblica. Intanto, in Regione, con l’approvazione a larga maggioranza di due ordini del giorno presentati da Daniele Valle (Pd) e da Daniela Ruffino (Fi), il Consiglio regionale incarica la Giunta  di concordare con il Comune  e la Città Metropolitana e i vari Comuni già coinvolti nelle Olimpiadi del 2006 l’apertura di un tavolo di confronto sulla manifestazione di interesse ai prossimi Giochi olimpici invernali.

Inchiesta sul dramma di piazza San Carlo, il comportamento della folla era da prevedere

Oltre 1500 feriti e una donna morta successivamente per i traumi riportati. Il comportamento della folla in preda al panico quella tragica sera del 3 giugno in piazza San Carlo si sarebbe dovuto prevedere da parte di chi  curò l’organizzazione della proiezione sul maxischermo della finalissima di Champions League.  Questo sarebbe, secondo quanto scrivono alcuni giornali, l’orientamento degli investigatori dopo  i risultati delle analisi scientifiche ordinate  dai magistrati della procura di Torino.  Un software ha analizzato il numero delle persone presenti, il posizionamento  delle transenne e le vie di fuga, elaborando una simulazione. Ventuno gli indagati, tra i quali  la sindaca Appendino, l’ex questore Sanna e il prefetto Saccone.

 

(foto: il Torinese)

Maserati Grugliasco, contratto di solidarietà per quasi tutti i dipendenti

Alla Maserati di Grugliasco si farà ricorso all’utilizzo del contratto di solidarietà per sei mesi, si inizia ad aprile, per quasi tutti i dipendenti. Saranno interessati 1.582 lavoratori su un totale di 1.683 con  riduzione media massima dell’orario lavorativo pari al 59%. La direzione ha comunicato alle rsu un esubero di  933 lavoratori. La Fiom informa che il contratto di solidarietà prende il posto della cassa integrazione ordinaria, già utilizzata  nel 2017 per  62 su  220 lavorabili, mentre nel 2018 si è già  a 30 giorni su 63. Allarme dei sindacati, per la nuova situazione di criticità che si verifica dopo l’analogo caso della Carrozzeria di Mirafiori.

 

(foto: il Torinese)

I 5 cerchi non mettono d’accordo i 5 stelle, salta il numero legale e si blocca la Sala Rossa

Quattro   consiglieri   della    maggioranza  pentastellata non   si   sono presentati in consiglio comunale, costringendo alla sospensione della seduta per mancanza di numero legale: la prima volta che accade da inizio consiliatura, mettendo in evidenza le spaccature tra i 5 stelle sul delicato tema della candidatura per i Giochi invernali 2026, per la quale il leader Beppe Grillo si era invece detto favorevole. L’episodio ha suscitato una forte polemica politica

Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino: “Quanto accaduto oggi pomeriggio in Consiglio comunale è un segnale di inaffidabilità del Movimento 5 Stelle di fronte a scelte strategiche per il futuro della nostra comunità, e di scarsa considerazione per tutti i torinesi che vedono nella candidatura una nuova opportunità per la città, nonché per tutti i Comuni olimpici che hanno già dato ampi segnali di disponibilità a partecipare alla messa a punto del progetto. La scelta di disertare un luogo di confronto pubblico e istituzionale, oltre a impedire le decisioni della Sala Rossa, rischia di dare il segno di una comunità divisa, che è l’esatto opposto di quel saper fare squadra che ci portò compatti alla candidatura, all’assegnazione e alla realizzazione dell’esaltante stagione olimpica di Torino 2006. Bisogna quindi fare uno sforzo per dare al mondo sportivo italiano e al nuovo governo il segnale netto di una comunità che crede fino in fondo alla propria candidatura: dal canto mio, sono pronto a fare fino in fondo la mia parte.”

“All’Appendino non basta Grillo: chi pensava che bastasse lui per dissipare le contraddizioni interne al Movimento Cinque Stelle si é sbagliato di grosso. Ora l’unica soluzione é che la Regione Piemonte convochi il consiglio aperto che domando da settimane per sbloccare la situazione”. Ad affermarlo é il vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino e neodeputata di FI che da tempo sollecita un confronto nell’assise regionale alla quale partecipino anche gli enti locali presenti nelle Valli olimpiche.

Silvio Viale, del Comitato nazionale di Radicali Italiani e dell’associazione radicale Adelaide Aglietta  propone un referendum: “Suggerirei ai 5stelle, maestri di demagogia sul consultare i cittadini, di prendere esempio da Innsbruck, la cui proposta di candidarsi per le Olimpiadi invernali del 2026 è stata sottoposta a referendum. Potrebbe essere un referendum cittadino o metropolitano. A Innsbruck, per la cronaca, ha vinto il no di poco, 53,35% contro il 46,65% di sì. Hanno partecipato i 279 comuni del land austriaco. Nella città di Innsbruck hanno vinto i contrari (67,41%.). Nel resto del Land hanno vinto i favorevoli. Mi permetto di proporlo alla Sindaca e ai Pentastellati che evidentemente sono divisi sul tema”.

Mauro Marino, senatore del Pd: ” è venuto a mancare il numero legale. Questo dopo che nelle ultime settimane si è registrata la disponibilità di tutte le forze di opposizione e della società civile a mettere da parte ogni tipo di polemica politica e guardare, insieme, all’obiettivo, per il bene della Città; dopo che addirittura Beppe Grillo, capovolgendo quanto sostenuto lo scorso anno in occasione della candidatura di Roma, ha definito le Olimpiadi del 2026 come un’occasione di rilancio per Torino. La Sindaca deve prendersi la responsabilità di agire o abbandonare questa idea per rincorrere i capricci di una maggioranza irresponsabile. Vedremo se prevarrà l’interesse dei cittadini o quello del
Movimento.

Afferma invece la consigliera di Torino in Comune Eleonora Artesio. “Per il Gruppo consiliare di Torino in Comune ci sono questioni imprescindibili: la compatibilità  ambientale e la sostenibilità economica. Non basta annunciare la riduzione delle emissioni o l’efficientamento energetico degli edifici, come fatto a Vancouver nel 2010, se non si intravedono ragionamenti sulla particolarità dello spazio alpino: il sempre maggior numero di competizioni di cui non si conosce l’entità al momento della candidatura e le conseguenze connesse di consumo di superficie per impianti e accessi sono compatibili – anche nel periodo post olimpico – con gli interessi e le vocazioni di quei territori montani? Le aspettative di redditività economica sono confortate da qualche studio sullo sviluppo a lungo termine per la Regione ospitante, dopo la crescita dell’edilizia e del turismo indotte dalle opere e dai Giochi? Anche l’edizione ecocompatibile di Vancouver ha accumulato un debito per i costi della sicurezza; quintuplicati rispetto alla previsione di bilancio”. “Se questo è il principio del percorso che ci dovrà portare a ospitare per la seconda volta i Giochi Olimpici Invernali, non nascondo tutta la mia preoccupazione. Ancora una volta l’ideologia di pochi rischia di precludere per tutti un futuro di sviluppo e crescita come città, e mette a repentaglio la possibilità di tornare a occupare un posto di primo piano nella vetrina internazionale. I Moderati sono al cento percento favorevoli al ritorno dei Giochi Olimpici Invernali sotto la Mole. Siamo disponibili, in quanto forza politica responsabile, a dare il nostro apporto per portare a casa l’obiettivo”, sostiene Silvio Magliano, Capogruppo dei Moderati.

Per il capogruppo di Forza Italia, neoeletto in Parlamento, Osvaldo Napoli: “Chi semina vento raccoglie tempesta, dice un adagio popolare: e a Torino i Cinquestelle hanno seminato il vento del radicalismo e dell’estremismo, ma la tempesta provoca danni e i cocci toccano a Torino e ai torinesi. Il M5s si è spaccato in modo netto al punto che è saltato il Consiglio comunale per mancanza del numero legale. Da tempi non sospetti avevo sollecitato il sindaco Appendino a imboccare una svolta coraggiosa e a sottrarsi all’ingessatura imbarazzante dell’ideologia grillina dando vita a una giunta aperta alle energie civiche e alle forze migliori della società torinese. Come si dice, però, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Il risultato è sotto i nostri occhi e si manifesta nelle macerie politiche in cui la giunta grillina ha ridotto Torino. Dopo aver a lungo oscillato, lasciando spazio a tutte le posizioni, da quelle più ragionevoli a quelle più radicali e ideologizzate, ecco che al momento di assumere le decisioni importanti sulla presentazione della candidatura di Torino per le Olimpiadi invernali del 2026, il gruppo consigliare di M5s si è spaccato in modo fragoroso”.

La prima cittadina Chiara Appendino sul coinvolgimento della Città in tema olimpico: “Non è una candidatura, ma si tratta di una manifestazione di interesse e mercoledì, in seguito al consiglio metropolitano, segnaleremo  con una lettera al Coni l’interesse della città”. 

 

Arrestati gli sciacalli del cimitero. Spogliavano i cadaveri di gioielli e denti d’oro

Sciacalli senza un briciolo di pietà e di vergogna spogliavano i cadaveri dei gioielli e persino dei denti d’oro all’interno delle bare. Pare anche organizzassero allegre grigliate tra le tombe. Nelle immagini girate durante i pedinamenti da parte dei carabinieri, si vede il passaggio dei sacchetti con le dentature d’oro. Si tratta di operai addetti alle esumazioni. Anche questo tra i reati contestati dal pm Gianfranco Colace nell’ambito dell’inchiesta che cominciò due anni fa dopo  la denuncia di Michela Favaro, l’amministratrice delegata di A.F.C. Torino spa, la società municipale che gestisce i servizi dei cimiteri. Sono così scattati quindici  arresti domiciliari per altrettanti “sciacalli” delle tombe, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, falsificazione di atti, peculato, oltre a distruzione, soppressione e sottrazione di cadavere, ricettazione e concussione.

Toto – Olimpiadi, interviene Salvini: “Parliamone, come forza di governo siamo per la crescita”

Dopo il sostegno alla candidatura olimpica di Torino per il 2026, vero e proprio endorsement nei confronti della sindaca Appendino, da parte di Beppe Grillo, ora interviene anche un altro big nazionale della politica, Matteo Salvini.  “Grillo ha cambiato leggermente parere: a Roma le Olimpiadi  non andavano bene ma a Torino sì. Come forza di governo noi  ne parleremo, perché tutto quello che porta l’Italia a crescere è ok per noi, ovviamente nel rispetto del territorio”. Il leader leghista ne ha parlato a Milano alla scuola politica della Lega.

Fiori d’arancio, il Tribunale ecclesiastico annulla 120 matrimoni

Lo scorso anno  il Tribunale Ecclesiastico Regionale del Piemonte ha annullato 120 matrimoni, 45 le domande respinte . In occasione dell’inaugurazione del nuovo Tribunale ecclesiastico interdiocesano di Pianezza, presente l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, è stato reso noto che il primo motivo di nullità, in 51 casi,  riguarda l’incapacità consensuale “per grave difetto di giudizio sui diritti e i doveri del matrimonio”, in 28 casi si tratta invece di incapacità di assumerne gli obblighi e da diversi tipi di simulazione come l’esclusione dell’indissolubilità del vincolo, del bonum prolis,  cioè il diritto e dovere a procreare, e l’infedeltà. Il 52% dei casi riguarda la Diocesi di Torino, sono 68 sulla celebrazione di circa 2.200 matrimoni in totale.  E’ stato respinto un caso di matrimonio celebrato per dolo e ne è stato dichiarato nullo uno celebrato per effetto di violenza. 

Olimpiadi – bis: quasi tutti per il sì, favorevole anche Beppe Grillo

AGGIORNAMENTO “Le Olimpiadi sono una grande opportunità per Torino e per il Movimento. Le sapremo  fare a zero debiti e in modo sostenibile”. Così a sorpresa, ieri,  Beppe Grillo è intervenuto in collegamento con l’assemblea degli  attivisti M5S. Nello stesso incontro la sindaca ha annunciato una una lettera per il Cio,  nella quale si comunica la manifestazione di interesse perdecidere se candidare la città all’edizione 2026 dei Giochi invernali.
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Se ci saranno di nuovo, quelli di Torino  2026 saranno Giochi olimpici a basso impatto e a basso costo, grazie al riutilizzo degli impianti delle Olimpiadi Invernali di vent’anni prima. Sono quasi tutti a favore e la proposta, corredata di cifre al risparmio, viene dal  mondo economico e imprenditoriale torinese che la girerà alla sindaca Chiara Appendino, alla quale spetta l’ultima parola. Ma la prima cittadina ha già smorzato gli entusiasmi dichiarando: “Non esiste un dossier della città di Torino per la candidatura alle Olimpiadi, né quello presentato dalla Camera di Commercio deve essere attribuito alla Città”.  Lo studio di prefattibilità della Camera di Commercio è stato illustrato oggi ai giornalisti dal presidente Ilotte , con la presenza in video di Neve e Gliz, rispolverati per la nuova la candidatura. L’edizione 2026 potrebbe venire a costare “solo”  due miliardi, uno in meno dell’altra volta sotto la Mole. Intanto la vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino neoeletta deputato proprio nel collegio “olimpico” di Pinerolo si chiede perchè la sua proposta di Assemblea aperta sui Giochi non ha ancora avuto risposta: “E’ surreale che non sia stato ancora calendarizzato il Consiglio regionale aperto da me proposto per sostenere la candidatura di Torino e delle Valli ai Giochi olimpici invernali del 2006, proprio quando è necessario che le istituzioni dimostrino fin da subito di essere pronte ad accogliere questa sfida di importanza straordinaria per il nostro futuro”.

 

Gruppo Fca, che aria tira in fabbrica a Torino? I sindacati incontrano Regione e Comune

Di questi tempi il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e la sindaca Chiara Appendino sono alle prese con diverse crisi aziendali. Dopo il caso Embraco e quello più recente di Italiaonline, ora è la volta di esaminare la questione Fca. Anche se di crisi (al momento) non si tratta,  i sindacati metalmeccanici sono preoccupati e hanno ottenuto un incontro per esaminare la situazione degli stabilimenti piemontesi del gruppo automobilistico. Ieri hanno manifestato davanti al palazzo della Regione, in piazza Castello.  un presidio dei lavoratori. Per  Federico Bellono, segretario provinciale Fiom. è “un’occasione utile di confronto, a fronte di un’incertezza  inalterata anche dopo le dichiarazioni dell’ad del gruppo Sergio Marchionne al Salone dell’auto di Ginevra”. Le organizzazioni sindacali giudicano positivo il confronto con le istituzioni, anche se ritengono negativa l’assenza dell’interlocutore principale, lo stesso Marchionne. 


Il presidente della Regione, assieme agli assessori Pentenero e Desantis, e con il vicesindaco della Città di Torino, Guido Montanari, gli assessori Rolando e Sacco,  si legge in una nota “hanno colto la preoccupazione dei partecipanti al tavolo, ehanno deciso di inviare all’amministratore delegato di FCA Sergio Marchionne, una lettera aperta per chiedere un incontro da fissare in tempi utili ai fini della predisposizione del piano industriale, la cui presentazione è prevista per il prossimo inizio giugno”. Nella missiva verranno sottolineati in particolare: l’incertezza e i rallentamenti di produzioni già in essere e di progetti destinati a completarle, quali ad esempio il SUV di gamma alta dell’Alfa Romeo, segnalate dal frequente ricorso alla cassa integrazione anche in reparti che mai l’avevano utilizzata; le incertezze circa i progetti in grado di misurarsi con i cambiamenti strategici che stanno avvenendo nel settore automotive, a cominciare dalla produzione di motori elettrici e ibridi e l’abbandono dei diesel, con tutte le implicazioni che questo potrà avere sui vari segmenti produttivi del gruppo; infine le preoccupazioni più ampie che derivano dalle incertezze sulle strategie generali del gruppo, che sempre di più si muove su una scala globale, e che potranno avere ricadute negative sull’economia e sulla società torinese e piemontese.

 

(foto mm – il Torinese)