Fca termina il primo trimestre 2018 con un utile netto a +59%, per oltre 1 miliardo di euro. L’utile netto adjusted vede un incremento del 55%. Cala l’indebitamento netto industriale, di 1,1 miliardi di euro e i target 2018 sono confermati con ricavi netti a 125 miliardi di euro, ebit adjusted maggiore o uguale a 8,7 miliardi di euro, utile netto adjusted di 5 miliardi, liquidità netta industriale di 4 miliardi. Il cda del Gruppo ha autorizzato il management a sviluppare un piano per la scissione delle attività di Magneti Marelli.
Noseda dice addio al Teatro Regio
Si era dimesso Valter Vergnano, il sovrintendente, con un anno di anticipo, e ora il Teatro Regio dovrà fare a meno anche di Gianandrea Noseda, il direttore musicale. Dichiara Noseda: “la qualità che lo ha portato alla ribalta della scena internazionale non è stata minimamente tenuta in considerazione”, riferendosi al prestigioso teatro. Il casus belli è l’indicazione di Graziosi alla sovrintendenza. “Con profondo dispiacere – aggiunge Noseda – non intendo rendermi disponibile a continuare la relazione con il Teatro Regio per i progetti in programma dalla stagione 2018/2019. Rispetterò invece gli impegni presi questa estate con i festival di Montreaux, Stresa e con il MiTo Festival di Torino”.
Ancora una volta bottiglie di vetro in piazza
Ieri in piazza Castello, per il concerto del 25 aprile, sono riapparse le bottiglie in vetro di birre e bevande varie. Lo afferma Silvio Magliano, capogruppo dei Moderati a Palazzo Civico che annuncia:
“Ho appena protocollato in Comune la mia richiesta di comunicazioni urgenti alla Sindaca Appendino in merito al concerto dei Modena City Ramblers. Sono infatti molto preoccupato dalle foto che ho visto e dai racconti dei presenti.”
E aggiunge, riferendosi alla tragedia del 3 giugno in piazza san Carlo: “Questa Amministrazione è in grado di imparare dagli errori del recente passato? La circolare Gabrielli vale anche per l’Amministrazione? A meno di un anno dai fatti di piazza San Carlo, ecco di nuovo una piazza stipata all’inverosimile alla quale si poteva accedere introducendo liberamente vetro e bottiglie. Chi era presente parla di totale assenza di controlli, di steward e di transenne. Mi preoccupa fortemente questa totale incapacità di imparare dagli errori commessi”.
Magliano ha chiesto alla prima cittadina di riferire in Aula su quali atti formali siano stati disposti dalla Civica Amministrazione per l’organizzazione dell’evento e per la sua sicurezza, con particolare riferimento alle autorizzazioni amministrative rilasciate dagli Uffici Comunali, all’eventuale ordinanza anti-vetro, al controllo dei venditori abusivi, alla presenza di steward, alla presenza o meno di percorsi separati per accesso e deflusso, alla chiusura del parcheggio sotterraneo di piazza Castello e alla presenza della Polizia Municipale.
L’estate sta finendo
Ci eravamo ormai abituati al caldo estivo anticipato a Torino e in Piemonte, ma da oggi le temperature torneranno nella norma stagionale di fine aprile
Le massime saranno non oltre i 23-24 gradi. Il bollettino meteo Arpa prevede un peggioramento del tempo con qualche rovescio e un “sensibile calo delle temperature”. Da venerdì marcata e diffusa instabilità, con zero termico in calo fino ai 2.800 metri. Sulle cime piemontesi a 2.000 metri la massima non dovrebbe superare i 10 gradi, a 1.500 i 12.
Il valore del 25 aprile
Si celebra oggi il 73° anniversario del giorno della Liberazione, una ricorrenza importante che ha rappresentato per l’Italia il momento della rinascita. La mia generazione ha avuto una grande fortuna: quella di poter venire direttamente a contatto con i racconti di coloro che avevano assistito alla tragedia della dittatura fascista, alla guerra, all’8 settembre, all’occupazione tedesca, alla Repubblica di Salò, alle imprese coraggiose e spesso disperate della Resistenza fino all’arrivo degli alleati ed alla Liberazione, un momento catartico di rabbia e di gioia, di orgoglio e di forza. Noi non abbiamo imparato la storia contemporanea soltanto attraverso i libri, ma soprattutto tramite la testimonianza di chi ne portava il ricordo impresso nella mente, trasmettendoci, riguardo al 25 aprile, un messaggio di speranza e di rinascita che ancora custodiamo gelosamente nei nostri ricordi, affiancato dalla memoria di coloro che diedero la vita per la libertà di tutti. La Resistenza si espresse in molti modi. Ne furono protagonisti gli operai che scesero in campo contro la dittatura nel marzo 1943, astenendosi dal lavoro; i militari che, dopo l’8 settembre si opposero alle forze che volevano sopraffarli e i civili che, in tante città, decisero di unirsi a loro.
***
Fu Resistenza quella di centinaia di migliaia di militari deportati che preferirono una durissima prigionia al ritorno in Italia al servizio di una dittatura. Fu anche Resistenza la spontanea mobilitazione di tutto il popolo, a partire dalle donne, per salvare e proteggere militari e civili alla macchia, prigionieri alleati evasi dai campi di prigionia, ebrei perseguitati e minacciati di sterminio. E fu punta avanzata della Resistenza la lotta armata delle unità partigiane nelle città, nelle pianure, nelle montagne, nelle nostre valli dove molti giovani rifiutarono di arruolarsi nell’esercito della Rsi ed entrarono nei movimenti partigiani, sacrificando spesso la propria vita per permettere all’Italia di riconquistare l’indipendenza e la dignità di Patria. Sarebbe bello ed importante che i nomi dei caduti non restassero soltanto segni incisi sulle lapidi, ma che venissero ricordati, senza indulgere nella retorica, come esempio per le generazioni future, come punto di partenza per affrontare i problemi del presente con quello stesso spirito e con quella stessa forza.
***
Spesso ai più giovani gli eventi che si celebrano il 25 aprile rappresentano qualcosa di molto lontano nel tempo, una memoria sfocata, sbiadita come una vecchia foto. Occorrerebbe far comprendere che festeggiare il 25 aprile equivale a ribadire l’importanza della lotta di Liberazione come origine dell’Italia contemporanea e che i protagonisti di allora si batterono perché tutti si potesse diventare e restare uomini e donne liberi. Libertà , dignità e senso di giustizia conquistate a caro prezzo, con grandi paure, rischi e tanto dolore. Il 25 aprile è un ricordo attuale se mantiene vitali gli ideali che animarono la lotta di liberazione: libertà e giustizia, binomio inscindibile perché non c’è vera libertà senza giustizia, né vera giustizia senza libertà.Cosa sarebbe successo se in Italia non ci fosse stata la Resistenza – di qualsiasi tipo, civile, militare, attiva e passiva – e se la guerra di liberazione fosse stata condotta soltanto dall’esercito vittorioso degli alleati anglo-americani.
***
La fine dell’incubo avrebbe avuto il sapore della disfatta, dell’umiliazione e della vergogna. Vergogna della collaborazione, compartecipazione alla sconfitta, corresponsabilità collettiva all’orrore. Non ci sarebbe stato nulla da festeggiare, nessun valore da trasmettere, nessun esempio da mostrare. Invece ricordi e documenti riportano alla mente e agli occhi le immagini di quel 25 aprile del 1945: schiere di giovani, allegri e fieri, che rientravano nelle città convinti di essersi ripresi nelle mani la patria ed il futuro, di essersi riscattati dalla vergogna del regime, di essere co-autori, sul piano morale e simbolico, della liberazione. L’energia e la speranza caratterizzarono quel periodo; la voglia di ricostruire, l’orgoglio di potercela fare. Le stesse idee che servono oggi. Nessun revisionismo potrà mai cancellare queste immagini di ragazzi in festa che hanno riconsegnato a tutti una Repubblica libera, lasciandoci in eredità l’orgoglio della nostra cittadinanza, l’orgoglio della nostra Costituzione, entrata in vigore settant’anni fa, nel gennaio del 1948, uno dei testi più alti sulla libertà e i diritti dell’individuo.Nel mondo, oggi, continuano a ripetersi episodi di violenza e a perpetrarsi ingiustizie. Uomini perseguitano, torturano, umiliano, uccidono altri uomini e questa è la dimostrazione che non abbiamo imparato nulla dagli orrori e dai lutti del passato. La libertà, la giustizia, la democrazia non sono qualcosa di scontato, né tanto meno di superato. Il modo migliore di festeggiare il 25 aprile è ricordare sempre che la nostra possibilità di scegliere, di dire quello che pensiamo, di scrivere quello che sentiamo ci sono state regalate dal sacrificio e dal coraggio di giovani come quelli e che a molti uomini non sono ancora concesse.
.
L’azienda giapponese Nidec Corporation ha siglato un accordo per acquistare dal gruppo Whirlpool per 1,08 miliardi di dollari(0,88 miliardi di euro) le attività nei compressori di Embraco. Ma la transazione non include la Embraco Europe di Riva di Chieri, dove si prospetta da tempo il licenziamento di centinaia di lavoratori, poiché questa rientrerebbe in un accordo separato con le autorità locali e i sindacati. Per il sito torinese Whirlpool intende cessare le attività e terminare la produzione.
“Figlio di due madri”, un caso che fa discutere
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
.
La trascrizione all’anagrafe di suo pugno di “figli” di coppie omosessuali da parte del sindaco Appendino e’ destinata a far discutere. La stessa Appendino dichiara che ha inteso “forzare“ la legge vigente che non prevede quel riconoscimento. Le unioni civili, secondo il testo Cirinnà lo prevedeva, ma poi il testo della legge, votato in Parlamento, ha stralciato quell’elemento divisivo. Non si tratta di essere bigotti, si tratta di considerare che la famiglia naturale e’ quella formata da un uomo e da una donna. Le unioni civili sono un surrogato del matrimonio,non il matrimonio,come volevano gli ultrà radicali. I “diritti” non previsti da una legge non possono essere garantiti da un sindaco che si pone contro la legge,andando quindi contro i suoi doveri. Mi auguro interventi volti ad annullare l’atto del sindaco di Torino che è tornata sulle pagine dei giornali come l’eroina di certe battaglie. Ciascuno può scegliere come vivere la propria vita e le Unioni civili lo garantiscono a tutti. Ma la famiglia e soprattutto i figli sono un’altra cosa.Un bimbo con due mamme o due papà ha difronte a se’ modelli di vita che non ne favoriscono una crescita adeguata.
***
C’è un assessore che ha dichiarato che “Torino aperta ai diritti di tutti e’ più innovativa.”Si tratta di distinguere i diritti dai desideri che si vorrebbero far diventare diritti. Lo scriveva il compianto Piero Ostellino, un laico e un liberale autentico. I desideri non sono diritti. E i diritti implicano anche doveri che oggi non appaiono chiari e definiti, se non nelle intenzioni delle coppie omosessuali. In ogni caso, in linea prioritaria, andrebbero garantiti diritti che i cittadini non si vedono riconosciuti. Torino oggi è una città in cui, ad esempio, non è garantita la sicurezza neppure in occasione di una partita di calcio. Non voglio insistere sulla tragedia del 3 giugno, ma l’inchiesta dei magistrati ha fatto emergere tanta superficialità e approssimazione. Non è che forzando la Cirinnà si possa dare una indicazione, anche piccola, di miglioramento delle condizioni di vita dei torinesi. Per non parlare delle periferie in stato di abbandono, dei campi rom, delle occupazioni abusive di case, dell’immigrazione fuori controllo. E’ su questi terreni che si misura una buona amministrazione, non sui gesti eclatanti che rivelano scelte elitarie in senso radicale che la maggioranza dei torinesi non credo senta come urgenti, fino ad indurre a” forzare”la legge.
Gang di piazza San Carlo, fermato il terzo uomo
Un nuovo fermo nell’inchiesta sulla rapina “al peperoncino”, probabile causa del panico nella sera del 3 giugno 2017 in piazza San Carlo. In carcere Aymene Es Sabihi, di 21 anni, residente in città, già arrestato nell’ambito dell’inchiesta sui colpi della banda criminale in diverse città italiane ed europee. Il giovane aveva dichiarato alla polizia di essere arrivato in piazza San Carlo soltanto dopo i drammatici fatti. Secondo fonti giornalistiche è sospettato con altri due indagati di lesioni e morte come conseguenza di un altro reato collegato al ferimento di centinaia di persone e alla morte della 38enne Erika Pioletti.
(foto: il Torinese)
La sindaca registra il bimbo figlio di due madri
Lo aveva detto, Chiara Appendino: sono pronta a forzare la mano sulla normativa. Così il Comune di Torino ha registrato negli uffici dell’anagrafe il figlio di due mamme nato qui in Italia, il primo riconoscimento alla nascita di un bambino di una coppia omogenitoriale. La prima cittadina ha firmato questa mattina l’atto di riconoscimento del piccolo Niccolò Pietro quale figlio di Chiara Foglietta, consigliera Pd in Sala Rossa e della sua compagna Micaela Ghisleni.
Agli arresti tre funzionari delle Entrate
Tra il 2015 e il 2017, tre funzionari dell’Agenzia delle entrate di Torino, ora agli arresti domiciliari, non avrebbero eseguito le missioni esterne delle quali erano incaricati con disposizione dirigenziale. Avrebbero così percepito quota parte dello stipendio, le indennità di missione e anche i buoni pasto per attività mai svolte. Secondo l’accusa, i tre dipendenti timbravano il badge prima e dopo le missioni e ogni quadrimestre consegnavano i report delle attività, indicando missioni mai eseguite. L’inchiesta deriva dalle indagini che nel giugno dello scorso anno condussero all’arresto di due dipendenti in seguito licenziati.