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Comune tra politica e carte bollate: il Tar respinge il ricorso delle opposizioni

Il Tar del Piemonte ha respinto il ricorso delle opposizioni a palazzo Civico sulla delibera relativa agli oneri di urbanizzazione. La decisione è giunta ieri, proprio alla vigilia della discussione  del bilancio di previsione in sala Rossa. I capigruppo dell’opposizione contestavano la delibera del Consiglio numero 14,  adducendo presunti vizi nell’ iter di approvazione. Per i ricorrenti l’omessa sottoposizione all’esame della Commissione bilancio aveva determinato l’illegittimità della decisione di impiegare gli oneri di concessione per la spesa corrente nella stesura del bilancio 2017. La settimana scorsa il  ricorso era stato esaminato e i giudici del Tar avevano deciso di definire la causa con una sentenza in forma semplificata.  Il consigliere comunale di Forza Italia Osvaldo Napoli, uno dei firmatari del ricorso osserva: «La sentenza dovrebbe suggerire a tutte le opposizioni di tornare a fare  battaglia in sede politica, cioè nel luogo dove ciascuno di noi è stato eletto dai cittadini e non con le carte bollate”.

 

(foto: il Torinese)

Polemiche dopo gli scontri. La consigliera pentastellata: “Non concedere la piazza ai sindacati”

Dopo i tafferugli tra antagonisti e forze dell’ordine in piazza San Carlo e via Roma,  in occasione del corteo del Primo Maggio, le polemiche montano. Si è trattato di una “giornata triste”, affermano  i responsabili degli enti locali e dell’ organizzazione del Partito democratico, Mimmo Carretta e Saverio Mazza. Intanto la consigliera comunale  Daniela Albano  scrive su Facebook che “non si deve più concedere la piazza ai sindacati. Vista la presenza di consiglieri di maggioranza tra le fila di coloro che di solito si presentano con mazze e bastoni ai cortei e la posizione del M5S contro le Forze dell’Ordine – aggiungono i due esponenti pd commentando il pensiero della consigliera –  la sindaca Appendino cosa dice? Il silenzio di un sindaco è ancora più grave della stessa affermazione. Il M5S chieda scusa ai cittadini e ai sindacati”. La pentestallata Albano si aggiunge a quella del gruppo comunale del Movimento Cinque Stelle, secondo il quale le forze dell’ordine non sarebbero  state capaci di gestire la piazza.

 

(FOTO: IL TORINESE)

Venaria delle meraviglie: (quasi) trentamila turisti anche nel ponte del Primo Maggio

La Reggia di Venaria si rivela anche questa volta una miniera d’oro per il turismo torinese. Dopo il successo delle vacanze pasquali e del ponte del 25 aprile, anche in occasione del weekend lungo del 1° maggio  si è registrato un vero e proprio boom di visitatori. Sono stati infatti quasi 28.500 gli ingressi alla dimora sabauda nel corso del  ponte del Primo Maggio. La reggia quest’anno festeggia i dieci anni dalla riapertura, dopo quello che è stato  più importante intervento di restauro di un bene culturale in tutta Europa, grazie alla collaborazione di tutte le istituzioni, dalla Regione ai governi di diverso colore succedutisi negli anni. Domenica il giorno di maggiore afflusso del weekend con  14.984 biglietti staccati tra reggia, giardini e mostre.

Sotto la Mole un Primo Maggio diverso. Cravatte e garofani rossi appartengono al passato

Di Pier Franco Quaglieni

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Un I maggio diverso da quelli degli scorsi anni, sicuramente guastato dalla pioggia incessante, ma non solo. Il vignettista Antonio Guarene lo ha descritto in modo icastico e felice: quale festa del lavoro, se manca il lavoro ? Meglio  non si potrebbe dire. Il corteo era più ridotto rispetto al passato quando la fiumana di gente era davvero imponente fino a non tantissimi anni fa.  In coda al corteo i centri sociali, poco più di una  cinquantina di persone,neutralizzati da piccole cariche di polizia. Il Movimento 5 Stelle si è schierato dalla parte dei centri sociali,rivelando un’origine inconciliabile con l’esercizio del potere nelle istituzioni. Non ci sono state però  le contestazioni a sindaco e presidente della Regione degli anni passati.Forse la sindaca, con il suo ombrello, ha riparato  tutti  rispetto a certa contestazione anche  grillina che in passato  era emersa in modo abbastanza rumoroso. Al suo fianco ritratto ,come sempre sorridente, Gian Piero Leo che, in attesa del verdetto dal Tar del 3 maggio- che può cambiare lo scenario politico in Regione-scalda i muscoli,pensando di essere potenzialmente di nuovo consigliere e magari in maggioranza. Un fatto  cospicuo è stata l’assenza  dalle edicole e dalla distribuzione in piazza del quotidiano “L’Unità”.Il giornale fondato da Antonio Gramsci negli anni d’oro del Pci arrivò a vendere un milione di copie proprio il 1 maggio. A fatica “L’Avanti!”in edizione speciale con titolone in rosso, vendeva qualche copia in più del solito ,fino a che,con Craxi, non fu neppure più possibile venderlo in piazza perché il craxismo veniva percepito come il tradimento del socialismo per antonomasia. Non ci sono state condanne per l’episodio davvero mortificante ,accaduto un giorno fa,del camioncino con due agenti di Pubblica sicurezza –  fantocci che appaiono come investiti,fatto sfilare al corteo di migliaia di persone favorevoli alla legalizzazione della Cannabis. Solo Stefano Lo Russo l’ha definita una porcata,altri hanno inteso minimizzare ,vedendo al massimo una goliardata. Per troppi decenni le Forze dell’ordine sono state considerate nemiche del popolo e quei manichini sono espressione dell’onda lunga di una certa mentalità ,dura a morire. Voglio legalizzare la droga leggere,ma hanno un’idea della legalità molto speciale. I supermercati e molti negozi sono rimasti aperti  durante la  festa dei lavoratori e nessun “vescovo” laico ,difensore del lavoro, ha aperto bocca. Anche questo è un segno dei tempi. I tempi duri che viviamo portano a vedere le cose in altro modo. Il fatto incontestabile è che pochi credono davvero alla “Repubblica fondata sul lavoro” fissata solennemente  all’art. 1 della Costituzione. Sembrano crederci gli scissionisti del PD che hanno trasformato un principio costituzionale in una etichetta di parte. Oggi, soprattutto i giovani, sentono quell’articolo 1 come una frase retorica scritta su un pezzo di carta. Il I maggio con il garofano rosso sulla giacca e la cravatta rossa appartiene al passato di quella Torino operaia e socialista di cui scrisse Paolo Spriano e che oggi appare morta.  Edmondo De Amicis dopo aver scritto “Cuore”, nel 1891 iniziò a scrivere un romanzo dal titolo”I maggio” attraverso cui voleva esprimere la sua adesione al nascente socialismo. Il romanzo rimase incompiuto e venne pubblicato nel 1980 ad Imperia. Si racconta la storia di un intellettuale torinese diventato socialista. Un storia che avremmo rivisto tante volte a Torino e dintorni.Oggi essa appartiene al passato. La globalizzazione, i robot, l’immigrazione selvaggia, la mancanza di lavoro,l’insicurezza hanno travolto tutto o quasi.  I populismi in alternativa al popolo, potremmo dire,ribaltando il concetto espresso ieri da Renzi confermato segretario del PD anche dal voto torinese. 

 

Vignetta di Antonio Guarene https://www.facebook.com/antonio.guarene

(foto: il Torinese)

1° Maggio, il monito di Nosiglia: “Troppi i giovani che non studiano e non lavorano”

L’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, lancia un monito  in occasione della festa del primo  maggio: “E’ sempre più diffuso e preoccupante il fenomeno dei Neet, ovvero i giovani che non studiano e non lavorano. L’area metropolitana di Torino – scrive in un intervento  pubblicato da ‘La Voce e il Tempo’, settimanale della Chiesa subalpina – registra da diversi anni elevati tassi di disoccupazione, che incidono pesantemente sul tessuto sociale ed costringono al superamento dei modelli, formativi e lavorativi, risalenti alla fase pre-crisi. A pagare il più alto prezzo sono le giovani generazioni”. L’arcivescovo aveva già annunciato il  “Laboratorio metropolitano su giovani e lavoro”, rivolto alla fascia 18-25 anni, per stimolare la voglia di fare e di imparare attraverso esperienze concrete”. Anche la Curia, quindi, aggiunge si attiverà “per accompagnare i giovani a progettare il proprio futuro professionale con  esperienze di successo che contribuiscano all’autostima e che possano produrre autonomia”.

Occupazione, Mirafiori: ansia alla vigilia del primo Maggio. Arriva o no un nuovo modello?

Mentre Fca festeggia gli utili eccellenti del primo trimestre 2017, sotto la Mole i sindacati sono preoccupati  “A Mirafiori il punto è  cruciale: o arriva un nuovo modello o si riduce l’occupazione. La Città non può restare in silenzio, deve farsi sentire, anche dialogando con la proprietà”. Questa la preoccupazione di Enrica Valfrè segretario della Cgil Torino, espressa alla conferenza stampa della manifestazione del Primo Maggio. “Lo stesso  – ha aggiunto – per quanto riguarda  Tne, sulla quale  la città deve esprimersi. E’ un’area in cui si può creare un polo che incentivi la presenza di nuova industria nel territorio”.

 

(foto:  il Torinese)
   

Oltre 400 espositori per la XXX edizione di Librolandia: “Torino merita un grande Salone”

Tanti espositori, 424 rispetto ai 338 di un anno fa. Un dato che fa ben sperare dopo il mezzo flop (di visitatori) di Tempo di Libri a Milano. In tutto sono 11 mila i metri quadrati:  il 10% in più dell’anno prima per la trentesima edizione del Salone del Libro, dopo inchieste e polemiche che hanno favorito il clima per lo strappo milanese.  Ma “sarà un grande Salone del Libro, Torino lo merita”, dice alla conferenza stampa di presentazione della rassegna Massimo Bray, ex ministro oggi chiamato a presiedere la Fondazione per il Libro. Alla presentazione presso il Museo del Risorgimento c’erano la sindaca Chiara Appendino e il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. “Ringrazio tutti avete lavorato in modo condiviso perché il Salone riesca pienamente. Torino possiede una comunità culturale e amministrativa già consolidata in questi 30 anni del Salone, che non potrà che raggiungete ancora grandi risultati”.Appuntamento al Lingotto dal 18 al 22 maggio.

Fca, risultati da record. Utile in crescita del 34%, vola in borsa. E le ricadute su Torino?

Fca vola in borsa Borsa a Milano (ieri  in rialzo del 4,6% a 10,10 euro) e chiude il primo trimestre 2017 con risultati da  record: l’utile netto è pari a 0,6 miliardi di euro (+34%) mentre l’utile netto adjusted è in crescita del 27% a 0,7 miliardi di euro. L’Ebit adjusted sale  dell’11% a 1,5 miliardi di euro. Tutti i settori sono in miglioramento ad eccezione dell’America Latina. Vengono confermati gli obiettivi per il 2017: ricavi netti tra 115 e 120 miliardi di euro, ebit adjusted oltre 7 miliardi di euro, utile netto adjusted oltre 3 miliardi di euro, indebitamento netto industriale sotto i 2,5 miliardi di euro. L’indebitamento netto industriale cresce  nel primo trimestre 2017 a 5,1 miliardi di euro, con una crescita stagionale  rispetto al dicembre dell’anno precedente ridotta a 0,5 miliardi di euro, verso un incremento di 1,5 miliardi di euro nel primo trimestre 2016. Resta solo l’amaro in bocca, per quanto riguarda l’azienda che per oltre un secolo ha rappresentato Torino, per la mancanza di segnali positivi per quanto riguarda le ricadute sulla città. C’è da sperare che l’andamento positivo del gruppo possa davvero rilanciare lo stabilimento di Mirafiori e l’occupazione.

 

(foto: il Torinese)

Con l’integralista arrestato a Torino altri 12mila iscritti alla chat filo-Isis

Il marocchino 29enne El Aoual, arrestato a Torino,  era stato intercettato dall’Fbi nel febbraio 2016 mentre comunicava con un suo contatto  dicendogli al che, se l’Isis gli avesse chiesto di compiere un attentato in Italia, gli sarebbero serviti tre uomini con i quali, grazie al materiale di cui disponeva, poteva ottenere “la potenza di 15 persone”. Emerge intanto che sono 12 mila gli iscritti alla chat web  ‘Lo Stato del Califfato islamico’, il canale sulla piattaforma social Zello di cui  Mouner El Aoual era uno dei leader. Dalle indagini svolte dai carabinieri del Ros e, negli Stati Uniti, dall’Fbi, emerge che gli iscritti, rigorosamente selezionati, seguono e si scambiano informazioni e notizie sull’Isis partecipando al processo di radicalizzazione.