L’appello di don Luigi Ciotti ad indossare una maglietta rossa “per fermare l’emorragia di umanità” per sabato 7 luglio, così da manifestare solidarietà ai migranti, a Torino è stato sostenuto dal Gruppo Abele, dall’Associazione Adelaide Aglietta, da Arci, Anpi e Legambiente. “Fare architettura, progettarla, realizzarla, significa agire per la qualità della vita delle donne e degli uomini indipendentemente dalla loro origine, cultura, religione”. Per questo anche IN/Arch Piemonte, Istituto Nazionale di Architettura, ha aderito all’iniziativa. E circa duecento torinesi hanno preso parte al flash mob delle magliette rosse in via Garibaldi – angolo via San Dalmazzo. Era presente l’assessora regionale Monica Cerutti.
Torino, Milano, Cortina-Dolomiti o Torino-Milano in Tandem? La sfida alla candidatura olimpica è aperta. “Il governo appoggia la candidatura dell’Italia per le Olimpiadi invernali del 2026, a precise condizioni: che vengano rispettati parametri di buonsenso, in termini economici e di sostenibilità ambientale”. Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. A suo parere il Coni deve scegliere nel rispetto di queste condizioni che poi il governo valuterà’. Ha aggiunto il presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Martedì in Giunta e al Consiglio Nazionale affronteremo la questione Olimpiadi e potremo avere le idee più chiare sul percorso da seguire”.
Si tratta di un premio una tantum di 250 euro lordi a chi fa un figlio o decide di adottarlo. Lo elargirà la Lavazza in base all’accordo integrativo 2018-2021, che riguarda circa 200 dipendenti dello stabilimento di Settimo Torinese. L’intesa è stata approvata quasi all’unanimità nelle assemblee e prevede per quest’anno un premio di 3.100 euro per performance di gruppo e di stabilimento. A partire dal 2019 potrebbero esserci anche assunzioni legate alle nuove produzioni.
Pioggia e grandine nella notte
Tempesta di pioggia e grandine verso la mezzanotte di mercoledì. Numerosi i garage e le cantine allagati, in particolare in zona Mirafiori, a Moncalieri e La Loggia. Tante le chiamate di richiesta per interventi dei vigili del fuoco, ma fortunatamente non si sono verificati danni particolari, tranne qualche zona priva di energia elettrica. Nella foto (essepiesse/il Torinese) il sottopasso di Corso Unità d’Italia allagato poco dopo le 24.
Appendino: “Il dossier olimpico Mi-To non c’è”
La sindaca Appendino dice che non è mai esistito un dossier olimpico Torino-Milano “perché ciascuno giustamente propone il suo territorio e il suo modello. Io sono certa che il nostro sia il migliore”. Il pre-dossier per il 2026 prevede un budget di circa 2 miliardi di euro. Intervenuta alla presentazione del pre dossier di candidatura alle Olimpiadi invernali del 2026 Appendino afferma che le scelte non vanno fatte seguendo logiche politiche ma in base ad analisi oggettive e alla “credibilità dei
dossier, dei costi/benefici, delle ricadute”. La sindaca, a proposito delle critiche alla candidatura torinese da parte dei suoi consiglieri pentastellati sostiene che non ha chiesto ” l’epurazione di nessuno del gruppo consiliare e ritengo che il territorio si sia espresso sulla volontà di procedere. Ci sono delle preoccupazioni legittime e noi continueremo a lavorare affinché i punti più difficili possano essere superati”.
Olimpiadi, Malagò incontra le città candidate
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in questi giorni incontrerà tutti i rappresentanti delle tre città italiane in lizza. “E’ un fatto istituzionale – dice – noi siamo completamente laici in questa partita, e non c’è nessun tipo di tendenza a favore di qualcuno, lo verificherete”. Nella gara ad ottenere le Olimpiadi invernali del 2026 tra Torino, Milano e Cortina, Malagò ha ricevuto Chiara Appendino, al Foro Italico, mentre oggi a Milano vedrà il governatore della Lombardia Fontana, dopo avere sentito il sindaco Sala e successivamente vedrà i vertici della candidatura di Cortina, ad incominciare dal presidente del Veneto Luca Zaia. Il dossier olimpico di Torino è stato inviato ieri al Coni.
Cassa integrazione per i lavoratori Italiaonline
I 400 esuberi annunciati per i lavoratori di Italiaonline, ex gruppo Seat Pagine Gialle, sono stati trasformati in cassa integrazione per riorganizzazione. Il percorso durerà per i prossimi 6 mesi, a partire dal 12 luglio, fino all’11 gennaio 2019). E’ i lrisultato dell”accordo raggiunto al ministero del Lavoro. Inoltre, entro il 30 ottobre prossimo, circa 250 dipendenti potranno decidere di utilizzare o meno l’ incentivazione all’esodo volontario e altri 150 verranno ricollocati in varie funzioni.
I torinesi spendono di più
La spesa delle famiglie torinesi è più ricca, nel carrello c’è un aumento di acquisti anche nei settori più ostici negli anni passati come vacanze, pasti al ristorante, cultura e tempo libero. E’ quanto registra l’indagine sulle spese delle famiglie torinesi, a cura della Camera di Commercio di Torino. Le famiglie spendono circa 101 euro al mese per le vacanze, 77 per i pasti fuori casa e 120 euro (ossia 17 in più del 2016) per cultura, sport e tempo libero. Si è tornati a livelli pre crisi, secondo il presidente della Camera di Commercio, Vincenzo Ilotte. I consumi toccano in media nel 2017 i 2.535 euro, cioè il 3,2% in più rispetto all’anno precedente, il secondo valore più alto degli ultimi dieci anni con una crescita del 3% per le spese alimentari – pari al 15,4% del totale – con la carne che rappresenta il 21,8%. Invece per quelle non alimentari (84,6%) l’aumento è del 3,3%. Come prima voce si conferma l’abitazione.
Appendino: “Villaggio olimpico alla Thyssen”
Non si prevede di costruire nulla ex novo e neanche di fare debito. E saranno Olimpiadi green. Questi per la sindaca Chiara Appendino i principi della candidatura di Torino ai Giochi olimpici invernali del 2026. Il pre – dossier verrà inviato domani al Coni, con le “linee guida della città del futuro”, ha detto la prima cittadina in Sala Rossa, informando il consiglio comunale di Torino. “Cerchiamo di fare – ha comunicato Appendino – un evento che vada oltre i 15 giorni dei Giochi. Lavoreremo non solo per le Olimpiadi ma per la Torino del 2030. Mettendo insieme i principi dell’Agenda 2020, il piano Torino 2030 e le linee di sviluppo della città le Olimpiadi possono essere un’occasione per permettere di proseguire la vocazione di Torino utilizzando quello che in passato non ha funzionato e per migliorarlo”. E il villaggio olimpico, in caso di ottenimento delle Olimpiadi, sarà allestito alla Thyssen per ricucire una ferita della città e dell’intero Paese.
Un riconoscimento al sogno di Adriano Olivetti



I “Discorsi per il Natale” di Olivetti
“Discorsi per il Natale”, agile e interessante pubblicazione delle Edizioni di Comunità, raccoglie e propone tre testi di Adriano Olivetti scritti per le feste di fine anno tra il 1949 e il 1957. I discorsi fotografano tre dei momenti più importanti della storia della fabbrica di Ivrea e rendono, in una mirabile sintesi, il profilo dell’autore che va annoverato – a tutti gli effetti – tra le figure più singolari e straordinarie del ‘900. Le idee innovative e comunitarie in campo sociale di questo imprenditore e intellettuale – ancor oggi attualissime – ne testimoniano pienamente la capacità visionaria. Adriano Olivetti fu capace di portare l’ azienda di famiglia a competere alla pari con i giganti del mercato mondiale della sua epoca, trasformando la città del Castello “dalle rosse torri” nella capitale dell’informatica. Un sogno industriale, il suo, che logicamente mirava al successo e al profitto, ma proponeva anche un progetto sociale che implicava una relazione del tutto nuova e compartecipativa tra imprenditore e operai, oltre a un rapporto qualitativamente
alto e molto stretto tra quella che era stata la “fabbrica in mattoni rossi” e la città, capoluogo del Canavese. Tornando al libro, nel primo discorso, datato 24 dicembre 1949, l’imprenditore racconta i primi anni del dopoguerra per condividere il sollievo e l’orgoglio della compiuta ripresa dell’azienda dopo la difficile esperienza del fascismo e del conflitto mondiale. Nel secondo, sei anni dopo, il 24 dicembre 1955, Adriano Olivetti rievoca proprio quel discorso per ripercorrere i nuovi traguardi della fabbrica, che ha assunto ormai una dimensione internazionale ma non ha mai perso di vista le proprie radici morali, memore degli insegnamenti del fondatore Camillo. E dice, tra le altre cose: “Tutta la mia vita e la mia opera testimoniano anche – io lo spero – la fedeltà a un ammonimento severo che mio padre quando incominciai il mio lavoro ebbe a farmi: “Ricordati” – mi disse – “che la disoccupazione è la malattia mortale della società moderna; perciò ti affido una consegna: devi lottare con ogni mezzo affinché gli operai di questa fabbrica non abbiano a subire il tragico peso dell’ozio forzato, della miseria avvilente che si accompagna alla
perdita del lavoro”. Una grande lezione morale alla quale, nei fatti, accompagnò il suo agire concreto di imprenditore illuminato. In questi discorsi di Natale emerge la volontà di ringraziare tutti i lavoratori della fabbrica per la loro partecipazione a qualcosa di più grande, a una comune dimensione di riscatto del lavoro che, per usare le stesse parole di Olivetti, “non si esaurisce semplicemente nell’indice dei profitti”. Nell’ultimo discorso della breve raccolta, pronunciato in occasione del Capodanno del 1957, alla vigilia del cinquantenario della fondazione della Olivetti ( datata ottobre 1908) l’augurio dell’imprenditore di Ivrea, ormai all’apice del successo, è quello di non perdere mai di vista, nell’anno e negli anni a venire, il senso di giustizia e di solidarietà umana che è alla base di ogni vero progresso e rappresenta il valore più profondo e ultimo di tutta l’esperienza olivettiana. Vi è l’orgoglio per quello che lui stesso definisce “lo spirito della fabbrica” e una potente visione di futuro. Resta, leggendo queste righe, il rammarico per ciò che potevano diventare l’Olivetti , l’industria italiana e il modello sociale del paese se l’utopia di Adriano non si fosse spenta dopo la sua improvvisa e tragica morte, nel febbraio del 1960, quando non aveva ancora compiuto sessant’anni.
Marco Travaglini