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Appendino silura il vicesindaco Montanari

La prima cittadina si è tolta un peso dimissionando il vice sindaco Montanari, che diventa così il capro espiatorio della fuga da Torino del Salone dell’Auto.

“Questa mattina – scrive Chiara Appendino su Facebook- ho sollevato il Prof. Guido Montanari dal suo ruolo di Vicesindaco e revocato le deleghe che aveva in capo.

La decisione segue le frasi pronunciate sul Salone dell’Auto che non hanno visto smentita.

Una scelta non facile dal punto di vista umano ma che ho ritenuto necessaria nell’interesse della Città e della sua immagine.

Al Prof. Guido Montanari va il ringraziamento per il lavoro svolto in questi tre anni”.

Chissa’ se le dimissioni basteranno a placare le opposizioni in Sala Rossa e, soprattutto, il malcontento diffuso tra i torinesi

I temporali spezzano il caldo

I temporali sono già arrivati su Torino e su tutto il territorio della Città Metropolitana

Il centro funzionale della Regione Piemonte ha diramato un codice di allerta giallo  pari a livello 1, ordinaria attenzione, fino a lunedì.  Sono in corso piogge e temporali forti e localmente molto forti che  potrebbero mandare in crisi anche i corsi d’acqua secondari. La protezione civile  raccomanda  pertanto “massima attenzione anche se la criticità del bollettino non è elevata, ricordando ad amministratori e cittadini che i temporali possono essere imprevedibili in intensità ed effetti, e non vanno quindi sottovalutati con possibili locali allagamenti, piccole frane che interferiscono con la viabilità, fulmini”

Infrastrutture, la Regione Piemonte incontra Toninelli

Si svolgerà il 17 luglio a Roma l’incontro tra il presidente della Regione, Alberto Cirio, e l’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi, con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli

Al centro della discussione ci saranno i contenuti del dossier anticipato al Ministero nei giorni scorsi, che include importanti opere come il nuovo tunnel stradale del Col di Tenda, il completamento dell’autostrada Asti-Cuneo e della Pedemontana piemontese, il Terzo Valico dei Giovi, la metropolitana di Torino linea 1 e 2, i nodi ferroviari di Torino e di Novara, oltre ad molte opere caratterizzate da un forte impatto locale e cruciali per gli spostamenti quotidiani di tanti piemontesi.

Altro tema sul tavolo sarà la ridefinizione della programmazione pluriennale nazionale che riguarda il Piemonte, con l’identificazione delle opere prioritarie inserite nelle intese e negli accordi conclusi negli ultimi anni.

“Abbiamo chiesto al ministro Toninelli questo incontro per affrontare le problematiche di infrastrutture strategiche che risultano in fase di stallo o forte rallentamento – anticipano Cirio e Gabusi – Chiederemo uno sblocco rapido, perché sono opere già approvate e finanziate, fondamentali per la ripresa economica e lo sviluppo occupazionale del Piemonte”.

Durante l’incontro non si parlerà invece della Torino-Lione, per la quale il dialogo è con il primo ministro Giuseppe Conte e il vicepremier Matteo Salvini.

 

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Crisi in Comune? Di Maio: “Io sto con Chiara”

Il vicepremier e capo politico di M5S Di Maio difende la sindaca dopo le polemiche suscitate dall’abbandono di Torino da parte del Salone dell’auto.

“Chiara è giustamente molto arrabbiata per un’occasione di investimento perduta per Torino, anche per responsabilità dei consiglieri M5S di maggioranza. Alcuni giornali dicono addirittura che voglia dimettersi da Sindaco”, afferma il vicepresidente del Consiglio. “Qualsiasi decisione prenderà io starò sempre dalla sua parte. Dalla parte di chi, con il buon senso, – aggiunge – ogni giorno passa il tempo a costruire una nuova Italia e non a demolire”.  Di Maio sostiene  che Appendino è “il futuro del Movimento, un sindaco aperto al dialogo: lavora ogni giorno per promuovere nuovi investimenti nella sua città, non vive di pregiudizi, è forte delle sue convinzioni”.

Dopo le Olimpiadi Torino perde anche il Salone dell’auto

Gli organizzatori del Salone dell’Auto – Parco Valentino hanno annunciato che la prossima edizione si terrà a Milano. Tra i motivi della decisione vi sarebbe la scarsa collaborazione del Comune. Molti pentastellati tra i quali il vicesindaco Montanari non avevano nascosto le critiche all’evento. Poi la sindaca non si è presentata all’inaugurazione, il suolo pubblico è stato fatto pagare al 100 per cento e si è impedito di proiettare sulla Mole il logo del salone. Miracoli della filosofia della decrescita felice. La sindaca Appendino però polemizza con i suoi stessi sodali: «Sono furiosa per la decisione del comitato organizzatore del Salone dell’Auto di lasciare Torino dopo cinque edizioni di successo – dice la prima cittadina – . Una scelta che danneggia la nostra città, a cui hanno anche contribuito alcune prese di posizione autolesioniste di alcuni consiglieri del Consiglio Comunale e dichiarazioni inqualificabili da parte del Vicesindaco. Senza sottrarmi alle mie responsabilità, mi riservo qualche giorno per le valutazioni politiche del caso». Preoccupazione del presidente della Regione Alberto Cirio che, dopo la debacle olimpica vede nella nuova perdita di un evento capace di attrarre 700mila visitatori in città, un altro segnale di declino per Torino.

 

(Foto M. Bursuc)

 

La 500 elettrica sarà tutta torinese

Con un investimento di circa 700 milioni di euro, una capacità produttiva di 80 mila auto l’anno, con la possibilità di aumentarle e circa 1200 persone dedicate alla produzione si avvierà la realizzazione della nuova Fiat 500 BE

Gli aspetti del progetto sono stati  illustrati dal responsabile Emea di Fca, Pietro Gorlier, in occasione dell’installazione di uno dei primi robot della nuova linea nello stabilimento di Mirafiori. A partire dai prossimi mesi si procederà con l’allestimento dell’impianto, così da partire con le prime pre serie entro fine 2019  e con l’avvio della produzione nel secondo trimestre 2020. “Oggi iniziamo a scrivere l’ennesimo nuovo capitolo della storia di Mirafiori  – ha sottolineato Gorlier – con un vero prodotto made in Fiat, made in Torino. La 500 elettrica sta per iniziare una carriera di successo”.

Inquini ma hai l’Isee basso? Potrai circolare in auto

Se l’Isee è sotto quota 14 mila euro, anche quando l’auto è  inquinante potrà circolare. Insomma, se non si hanno soldi per comprare un veicolo più ecologico i divieti legati all’inquinamento stabiliti dalla Regione non varranno. La giunta regionale vuole modificare il protocollo antismog confermando le deroghe in via eccezionale dello scorso anno e aggiungendo la novità dell’Isee tra i principi che consentono la libera circolazione. Sotto la soglia dei 14 mila euro, si potrà circolare, con ogni tipo di motorizzazione e livello euro del proprio mezzo.

Il Piemonte è la regione del Nord più povera

Le famiglie in condizioni di povertà assoluta, che non possono permettersi spese essenziali come l’acquisto dei farmaci, in Piemonte  sono quasi duecentomila, il 5,9% della popolazione

Il dato è stimato da Coldiretti in uno studio condotto su scala nazionale. La percentuale è inferiore alla media italiana, che è del 6,2%, ma è la regione  peggiore del nord Italia industriale. La crisi del 2008 ha rappresentato per le famiglie piemontesi  uno spartiacque storico: il reddito netto è sceso di circa il 12% tra il 2007 e il 2016, ricominciando a salire  solo a partire dal 2013, con una variazione inferiore sia alla media nazionale (+1,6% contro +3,2%) sia a quella delle ripartizioni Nord Ovest e Nord Est (rispettivamente +2,0% e +5,8%). Il livello del reddito medio è calato di circa 4.200 euro  contro i 3.600 euro nella media nazionale.

Più autonomia per i piemontesi

Un Piemonte attento a tutte le province, più aperto alle opere pubbliche, che non cancellerà le cose buone fatte finora, ma che cambierà ciò che si ritiene non funzioni. Grande attenzione al lavoro, all’economia, ai trasporti pubblici e all’istruzione, meno liste d’attesa in sanità, con un annuncio: “Per l’assegnazione delle case popolari cercheremo di riequilibrare la situazione, perché con l’attuale normativa gli stranieri riescono a ottenere abitazioni pubbliche molto più facilmente degli italiani. Noi siamo per l’equiparazione, non per favorire l’uno o l’altro”, ha spiegato il presidente della Giunta Alberto Cirio, che stamane ha svolto il suo discorso programmatico nell’Aula del Consiglio regionale. Un discorso che ha ottenuto il consenso della maggioranza e i ‘distinguo’ dell’opposizione. Quanto ai grandi eventi sportivi, “istituiremo una Sport Commission, sulla falsariga di quanto fatto per il cinema con successo, in modo da partecipare alle selezioni per il maggior numero di eventi possibile”.

“Desideriamo voltare pagina nei rapporti della capitale Torino con tutti i territori – ha dichiarato Cirio – e poi puntiamo all’autonomia: per noi è un tema carissimo, non solo caro. Ringrazio il presidente del Consiglio Stefano Allasia che intende istituire una Commissione ad hoc in seno al Consiglio regionale”.

Secondo Cirio “la timidezza con cui la precedente giunta ha affrontato la questione è sbagliata. Il residuo fiscale di 10 miliardi non verrà modificato dall’autonomia, ma sarà un argomento importante in sede di trattativa. Aumenteremo anche il numero delle materie sulle quali chiederemo autonomia”.

Cirio ha poi ricordato tanti punti fondanti del suo programma elettorale, che adesso è programma di governo: dal migliore utilizzo dei fondi europei (“Abbiamo speso solo un terzo delle risorse a disposizione”) alla semplificazione e delegificazione, dall’istruzione professionale alla sanità, sino alla Tav e al terzo valico, che “sono all’ordine del giorno, senza dimenticare l’Asti-Cuneo, la Pedemontana e i tanti assi viari che dopo la mezza soppressione delle Province ora sono in stato di semi abbandono”.

Ambiente? “Le scelte vanno fatte sulla base dei dati scientifici – ha detto il presidente del Piemonte –  che ci dicano se sono efficaci o meno. Quando uno pensa alla Ztl a Torino, non può paragonarsi a Milano che ha 5 linee di metropolitana che portano in centro, da noi l’unica linea non passa nemmeno all’interno della Ztl. E poi non possiamo chiedere a chi già è in difficoltà economica di cambiare auto, se non ha i soldi per farlo, senza peraltro incidere davvero sulla qualità dell’aria”.

Il capogruppo della Lega Alberto Preioni, rappresentante del Vco, ha concordato sull’idea di riportare al centro anche le province più lontane come la sua, ricordando che “il Piemonte ha un residuo fiscale di 8,5 miliardi di euro. Autonomia significa anche responsabilizzare i centri di costo e ottenere trasferimenti da stato di funzioni e risorse necessarie per esercitarle. Con l’autonomia verranno definite chiare responsabilità cancellando ripetizioni e sprechi. Apriamo stagione costituente in cui tutti gli enti locali diventino protagonisti, occorre coinvolgere anche mondo produttivo e far sì che realtà virtuose della regione diventino valore aggiunto per dare risposte a enti locali”. In tema di case popolari, “c’è la necessità di modificare la legge e le regole sui criteri di assegnazione”.

È quindi intervenuto il capogruppo Pd Domenico Ravetti, che dopo aver riconosciuto la sconfitta elettorale, ha chiarito: “Presto sarete obbligati ad andare oltre le enunciazioni di principi. Chiediamo di investire nella prevenzione, a partire dalla difesa dell’ambiente. C’è problema di sottofinanziamento del sistema sanitario pubblico, manca personale sanitario e amministrativo: il risanamento della sanità piemontese non è terminato, dovrete aprire un fronte col governo nazionale per difendere il diritto alla salute dei piemontesi. In ogni caso vi chiedo di non smontare il programma di edilizia sanitaria già impostato”.

In generale, Ravetti si è detto “disponibile a modificare la legge elettorale inserendo la doppia preferenza di genere, la rappresentanza territoriale e l’eliminazione del listino presidente”. E poi il capitolo preoccupazioni manifestate a Cirio: “È  dannoso dividere le persone. In questa Italia meno solidale di un tempo, le chiediamo di non costruire nuovi muri. Sarà più facile andare a un’altra velocità se non si lascerà indietro nessuno”.

IL DIBATTITO

Il capogruppo di Forza Italia Paolo Ruzzola ha spiegato che “il Piemonte è arretrato in tutti i principali indicatori economici rispetto alle altre regioni del nord (Pil reale, procapite, reddito famiglie, ricerca), siamo invece ai primi posti per disoccupazione e per imprese che chiudono. I servizi sanitari non sono migliorati, anzi. Tempi di attesa eccessivi, pronto soccorsi al collasso, assenza di una programmazione sanitaria capace di riformare soprattutto la medicina territoriale e la rete ospedaliera. Analogamente si può dire sulla riorganizzazione di partecipate e personale regionale, su sociale e scuola. Il nostro obiettivo, dopo il risultato straordinario ottenuto, è quello di riportare il Piemonte ad essere traino del Nord produttivo, ad ottenere dal Governo il riconoscimento dell’autonomia differenziata, a sostenere i piccoli Comuni, le Province e la Città Metropolitana, a ridurre la burocrazia semplificando le leggi”.

Francesca Frediani, presidente del gruppo M5s, ha ricordato che “il Movimento è la forza politica che ha presentato più emendamenti sul tema dell’autonomia nella scorsa legislatura, trovo strano che la Lega non l’abbia fatto. Ci teniamo – ha aggiunto – che sia applicata in modo corretto su alcuni temi che ci stanno a cuore, come l’istruzione”. Semplificazione: “Speriamo non diventi deregolamentazione. Il testo unico della cultura è buon esempio di riferimento, è nato dal confronto col territorio, in Commissioni e poi in Aula. Ci auguriamo che stesso percorso si affronti rispetto ad altri temi, non abrogando semplicemente leggi”.

Quanto alle imprese, “ripresenterò – ha annunciato Frediani – la Pdl per il contrasto alle delocalizzazioni che non è ancora stata discussa in scorsa legislatura”.

Il presidente del gruppo Fdi Maurizio Marrone ha spiegato che è “fondamentale il sostegno alla famiglia e alla natalità. I dati Istat ce lo impongono, la situazione in Piemonte è desolante, con un calo demografico di 25mila persone in un anno. La famiglia non può essere soltanto oggetto di baruffe ideologiche, bensì il campo in cui politica fa sentire la presenza delle istituzioni a fianco delle famiglie, partendo dal quoziente famigliare, con incentivazioni fiscali e sostegno alla natalità”. Fratelli d’Italia concordano anche su autonomia “nel rispetto della coesione nazionale e del principio di sussidiarietà”, su riforma sanità e punta sulla sicurezza: “Torino è invasa dai suk con un degrado estremo in alcune aree della città. Esiste già una norma regionale per porre fine a questo degrado, bisogna ricordare che è necessario applicarla”.

Per Silvio Magliano, dei Moderati, “lo scenario è diverso da 30/40 anni fa. I flussi macroeconomici italiani ed europei richiedono di guardare a cosa accadrà non fra 5, ma fra 20 anni. È necessario un profondo cambiamento: le sfide che dovremo fronteggiare riguardano imprese e famiglie. Imprese che continuano a scommettere qualcosa che va oltre il profitto, garantendo posti di lavoro e welfare aziendale, laddove è carente quello dello Stato. Famiglie e giovani: il problema del paese non è quanta gente arriva ma quanta gente va via, tra universitari e lavoratori. Sono colpito dal silenzio assordante sul tema della disabilità e degli anziani, due categorie che andranno ad aumentare”.

È quindi intervenuto Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte), annunciando che “non assisterò in modo silente alle decisioni di questa nuova maggioranza, me nemmeno mi limito a un atteggiamento pregiudiziale”. Tra le priorità enunciate da Giaccone, i conti regionali in ordine, l’ambiente, l’edilizia sanitaria, la lotta alla disoccupazione. “Voglio capire poi – ha chiarito – come si concilierà la concezione europeista di Cirio con la visione euroscettica di larga parte della sua maggioranza”.

Marco Grimaldi (Luv), ha esordito dicendo che “se siamo qui in opposizione, vuol dire che non siamo riusciti a fermare l’onda nera in Piemonte. Se abbiamo perso è perché la gente non ha trovato sufficiente il nostro cambiamento: come i disoccupati o sottoccupati che non sono neppure andati a votare”. Grimaldi ha assicurato che “faremo opposizione di sana e robusta costituzione contro una maggioranza in cui il Presidente Cirio, mite democristiano, si accorgerà di essere il buco con la Lega intorno”. “Ci batteremo – ha concluso Grimaldi – per non far arretrare le nostre conquiste: il diritto allo studio, il Fondo salva sfratti e salva mutui, il contrasto al gioco d’azzardo patologico, la difesa della 194: rimarremo regione Pillon free”.

È quindi intervenuto l’ex presidente della Regione Sergio Chiamparino: “Vi auguro, da piemontese, di fare meglio di quanto abbiamo fatto noi – ha detto -. Abbiamo preso la Regione in semi fallimento per bilancio e sanità e l’abbiamo rimessa in grado di camminare con le proprie gambe”. Rivolgendosi direttamente a Cirio e apprezzando “la sua presenza su realtà di crisi più significative”, gli ha però ricordato che Fca “ben che vada inaugurerà la linea della 500 elettrica a Mirafiori, che al massimo farà 50mila pezzi l’anno, mentre lo stabilimento per vivere ha bisogno di 200mila unità”. Inoltre “il progetto del polo del lusso sta segnando il passo”.

Quanto alle Olimpiadi, va bene cercare di “rientrare con dignità” e in tema di autonomia ci può essere accordo, ma “questo non c’entra con il federalismo fiscale di cui parla Preioni”. In tema di case popolari, poi, Chiamparino ha chiosato spiegando che “non possiamo contrapporre i diritti esigibili alle etnie e alle nazionalità. Ciò significherebbe fare passi indietro nella civiltà e su questo saremo inflessibili”.

 

La polizia perquisisce sedi e abitazioni della destra estrema

Blitz  della Digos di Torino negli ambienti della destra oltranzista

 

Sono state effettuate diverse perquisizioni di abitazioni e sedi di militanti d’area di Torino e Ivrea.

Il blitz ha interessato la sede cittadina di Legio Subalpina, in corso Allamano,nelle abitazioni di militanti di Forza Nuova e di rappresentanti del gruppo di estrema destra Rebel Firm di Ivrea.

Luigi Cortese, coordinatore cittadino di Forza Nuova, in un precedente controllo era stato denunciato per apologia di fascismo.

L’attività di indagine per il reato di apologia del fascismo – scaturita a seguito dell’esposizione lo scorso 22 maggio, in questo corso Unità d’Italia, di uno striscione recante la scritta “SPEZZA LE CATENE DELL’USURA VOTA FASCISTA VOTA FORZA NUOVA” (seguita dal simbolo del fascio littorio), la cui foto ritraente l’azione criminosa era stata anche postata sul profilo facebook di Forza Nuova Torino – ha trovato ulteriori risvolti probatori e spunti investigativi dopo il rinvenimento, lo scorso 20 giugno, nel corso di analoghe perquisizioni, di diverso materiale d’area inneggiante al fascismo e al nazismo, nonché al sequestro presso la sede di Forza Nuova di mazze da baseball e di 25 scudi in plexiglass con simbologie di estrema destra.

L’attività investigativa è stata, poi, estesa anche al sodalizio eporediese “Rebel Firm” (contiguo a Forza Nuova) e all’associazione d’area Skin, “Legio Subalpia” (evidenziatasi in questo capoluogo già nel dicembre 2015, la cui nuova sede è stata ufficialmente inaugurata lo scorso 2 marzo con la partecipazione di militanti d’area provenienti anche da altri contesti territoriali) inserita in un più ampio progetto dell’estrema destra nazionale denominato “FEDErAZIONE”, che si prefigge l’obiettivo di coalizzare e rafforzare le varie realtà della destra extraparlamentare presenti sul territorio italiano.

Nel corso delle perquisizioni è stato rinvenuto e sequestrato materiale inneggiante al fascismo e al nazismo (quadri, poster, libri, bandiere, oggetti, cimeli, capi di abbigliamento ecc.) nonché diversi coltelli anche a scatto, mazze, tirapugni, un machete, proiettili, manganelli telescopici, elmi nazisti, pistole giocattolo senza tappo rosso e diversi fucili e pistole per soft air.
E’ stato altresì rinvenuto materiale (vestiti, adesivi, stendardi, caschi) riconducibile ai gruppi ultrà della Juventus (con particolare riferimento al sodalizio di estrema destra “Drughi Giovinezza” e al gruppo “Tradizione Antichi Valori”) nonché inneggiante alla violenza.

Dalla tipologia del materiale sequestrato e stato possibile riscontrare alcuni collegamenti con omologhe formazioni oltranziste, quali “Generazione Identitaria” ed il movimento anglosassone “Combat 18 (I Combattenti di Adolf Hitler)”.