Aumentano gli incidenti stradali in Piemonte e Valle d’Aosta, ma calano quelli con morti e feriti. I dati giungono dal bilancio 2018 del compartimento della Polizia stradale. 4.872 incidenti in totale segnano un +4,8% rispetto al 2017. Gli incidenti mortali calano del 7,6% (60 contro 65) e le vittime sono 65 invece delle 68 dell’anno prima. Sono stati 40 mila i servizi di pattugliamento e 141.952 mila le infrazioni, decurtati 189.355 punti patente e ritirate 4.286 patenti e 4.322 carte di circolazione.
La Regione Piemonte ha istituito nelle passate settimane un tavolo di crisi con l’Anci regionale per valutare l’impatto del decreto sicurezza, ora legge, sul proprio territorio. Nell’ultima riunione del 21 dicembre è emersa anche la necessità di un confronto allargato con tutte le prefetture. “A questo scopo – spiega l’assessora Monica Cerutti – stiamo raccogliendo le concrete preoccupazioni di molte amministrazioni comunali, indipendentemente dal colore politico. In questi giorni stiamo valutando, in accordo con il presidente Sergio Chiamparino, e in seguito all’ordine del giorno approvato dal Consiglio
regionale il 18 dicembre contrario al decreto sicurezza, se sussistano i fondamenti giuridici come Regione per un ricorso alla Corte Costituzionale. Auspichiamo che altre regioni possano condividere questa azione”. “Tale decreto – prosegue l’assessore – risulta anche in totale contrasto con la nostra legge regionale 5/2016 contro tutte le discriminazioni, “Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale, legge che applica invece i principi costituzionali”.
(foto: il Torinese)
Tav, le madamin replicano il 12 gennaio
Sabato 12 gennaio a Torino, i sostenitori del Sì alla Torino-Lione tornano in piazza. Con le sette “madamin” e l’ex sottosegretario Mino Giachino manifesteranno i movimenti Sì, Torino va avanti, SìLavoro e Osservatorio21 che hanno annunciato un flash-mob in piazza Castello. Il nuovo evento è motivato dal “rinvio del governo che pone una ipoteca su 800 milioni di fondi europei per la Torino-Lione, come indicato dal portavoce dell’Ue a fine 2018. Se la Tav si ferma, perderanno il lavoro 800 persone, attualmente impiegate; non ci saranno le 6000 assunzioni previste, il 50% per la manodopera locale, e scatterà una ipoteca di 4 miliardi di euro” . Hanno già aderito 21 sindaci del Piemonte e i primi cittadini di Vado Ligure , Aosta, Padova e Venezia.
(foto: il Torinese)
A Sauze d’Oulx dove mercoledì è morta Camilla, la bimba romana di 9 anni dopo essere caduta e avere urtato contro una barriera frangivento, è stata sequestrata dai carabinieri la pista “imbuto” su ordine della Procura di Torino. Sono state sequestrate anche altre piste nella zona. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo iscrivendo nel registro degli indagati quattro persone della Sestrieres Spa, la società degli impianti sciistici della Via Lattea, indagati anche nell’inchiesta sulla morte dello sciatore Giovanni Bonaventura, avvenuta lo scorso anno vicino al luogo del nuovo incidente.
Saldi invernali da sabato fino al 28 febbraio. Confesercenti e Ascom prevedono che la spesa media dovrebbe essere analoga a quella dell’anno scorso, ovvero 280 euro a famiglia e 100 a persona. Secondo Confesercenti il 15% dei torinesi spenderà di più rispetto al 2017. Permane il clima di incertezza tra le famiglie torinesi anche a causa degli aumenti di fine anno, ma gli operatori commerciali nel complesso sono fiduciosi, in particolare in centro città e in montagna. Chissà nelle periferie torinesi.
(foto: il Torinese)

(Foto archivio)
Torna il rischio incendi nei boschi piemontesi
Da domenica 30 dicembre è in vigore in tutto il Piemonte lo stato di massima pericolosità per incendi boschivi: a dichiararlo è stata la Regione, sulla base delle condizioni meteorologiche previste dal Centro funzionale Arpa
Tutto il Sistema antincendi boschivi ha intensificato il monitoraggio sul territorio e si raccomanda ai cittadini di prestare la dovuta attenzione e rispettare le regole richiamate nel provvedimento: entro una distanza di 100 metri dai terreni boscati, arbustivi e pascolivi sono vietate le azioni che possono determinare anche solo potenzialmente l’innesco di incendio, quali accendere fuochi e fuochi pirotecnici, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, adoperare apparati o apparecchiature che producano faville o brace, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale e combustibile, accendere lanterne cinesi, o compiere ogni altra azione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio. La legge regionale n.15/2018 già prevede che su tutto il territorio è vietato l’abbruciamento all’aperto derivante dai residui delle attività agricole nel periodo compreso tra il 1° novembre e il 31 marzo di ogni anno. Oltre a rammentare che le violazioni di legge sono punite anche penalmente, è utile infine far presente che la collaborazione dei cittadini può essere decisiva nel segnalare tempestivamente al numero unico di emergenza 112 anche le prime avvisaglie di un possibile incendio boschivo. Fornendo informazioni il più possibile precise si contribuisce in modo determinante nel limitare i danni all’ambiente, consentendo a chi dovrà operare sul fuoco di intervenire con tempestività, prima che l’incendio aumenti di forza e di capacità distruttiva. La cessazione dello stato di massima pericolosità sarà stabilita dal Settore Protezione civile e Sistema antincendi boschivi al venir meno delle condizioni meteorologiche di rischio. Per ogni altra informazione consultare www.regione.piemonte.it/protezionecivile/
Carceri, è sempre emergenza sovraffollamento
“Tra le emergenze che gravano sugli istituti penitenziari piemontesi persistono quelle legate al sovraffollamento: le 4.508 persone attualmente detenute, infatti, hanno a disposizione appena 3.671 posti perché alla capienza regolamentare, pari a 3.971 posti, occorre togliere i 300 che non sono al momento disponibili”
Lo ha denunciato il garante regionale delle persone detenute Bruno Mellano in apertura della conferenza stampa di presentazione del Quarto dossier delle criticità strutturali e logistiche delle carceri piemontesi, che si è svolta nei giorni scorsi a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte.
Il documento, elaborato dal garante regionale in collaborazione con il Coordinamento piemontese dei garanti, verrà indirizzato al capodipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Francesco Basentini, al provveditore dell’Amministrazione penitenziaria del Piemonte Pietro Buffa e ai referenti politici del Ministero di Giustizia.
All’evento sono intervenuti i garanti comunali di Alba Alessandro Prandi, Asti Paola Ferlauto, Biella Sonia Caronni e Saluzzo Paolo Allemano, che hanno denunciato come gli istituti carcerari siano stati negli anni abbandonati a se stessi e necessitino d’interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria non più rimandabili.
“Il Piemonte – ha osservato Mellano – ospita una serie di strutture nate negli anni del terrorismo e della massima sicurezza che rispondono solo parzialmente alle attuali finalità del carcere. È necessario operare, anche adeguando gli ambienti, affinché il carcere possa essere sempre più vissuto come un’occasione di recupero, di formazione, di reinserimento nella società per trasformare il tempo della detenzione in un’occasione di riscatto personale e sociale”.
Oltre alle criticità, il Coordinamento piemontese dei garanti ha annunciato una serie di iniziative per il 2020, tra cui un seminario per verificare la fattibilità di una casa famiglia per mamme in esecuzione penale con bambini a seguito e una visita alla caserma dismessa di Casale Monferrato (Al) individuata come possibile carcere.
All’incontro ha preso parte, tra gli altri, la garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza Ylenia Serra.
Bilancio di un anno cruciale



Il 2019 inizia con il blocco del traffico
Il 2019, a causa dello smog elevato, incomincia con il blocco del traffico. A partire da martedì 1 gennaio sarà vietato circolare per le auto fino alla categoria Euro4 diesel compresa. Le Pm10 hanno superato la sogli di attenzione per 4 giorni, da giovedì a domenica. Il Comune ha quindi fatto scattare il livello “arancio”. Le misure restano in vigore fino alle ore 19 del 3 gennaio, così come anche i limiti previsti dalle misure permanenti, con il blocco degli euro0 di ogni tipo h24, sette giorni su sette e parziale dei diesel euro 1, 2 e 3 dalle 8 alle 19 – dalle 8.30 alle 14 e dalle 16 alle 19 per i mezzi commerciali e per il trasporto persone a otto posti.
(foto: il Torinese)