Nell’intervista radiofonica su Rtl il ministro dell’Interno Matteo Salvini aggiorna gli ascoltatori sulla vicenda Tav: “Nel contratto c’è la revisione dell’opera che è giusta, si possono tagliare spese, strutture, è giusto chiedere più contributi all’Europa e alla Francia. Non si può fermarla, conto che il buon senso prevalga, la scelta va fatta”. Aggiunge il vicepremier, riferendosi a Di Maio, che gli ha dato dell’irresponsabile ed è contrario all’opera: “Sono coerente e poi Luigi parlava ai suoi. Non mi scandalizzo, ho sempre lavorato per riavvicinare le posizioni, devono partire i bandi, a me interessa quello. Questo Governo andrà avanti, sono contento di quanto ha fatto in questi mesi,”.
Clelia Ventimiglia
TAV, la storia infinita di una grande opera
Di Ibis
Non si sa che cosa partorirà la trattativa a oltranza fra la Lega e i 5 stelle sul Tav Torino-Lione. Una trattativa che, comunque vada a finire, ha qualcosa di surreale. Da un lato i 5 stelle contestano quello che in tutto il mondo si va facendo: cioè potenziare le linee ferroviarie veloci per spostare dalla strada alla ferrovia molto del traffico merci e passeggeri, correndo dietro a quelli che sembrano isterismi e superstizioni. Dall’altro la Lega potrebbe piegarsi a qualunque compromesso pur di stare al governo, anche in pratica snaturando l’opera che allora sì diventerebbe uno spreco.
Su tutto aleggia una analisi costi benefici ormai totalmente screditata ( basti leggere gli approfondimenti pubblicati da quotidiani come La Stampa e il Corriere della sera) che non computa fra i benefici nemmeno gli evidenti vantaggi per l’ambiente, con il consenso degli ecologisti più radicali, altro aspetto surreale della vicenda.
E Torino e il Piemonte aspettano con il fiato sospeso, perché rischiano di perdere o veder snaturata una infrastruttura vitale e sfumare migliaia i posti di lavoro nei prossimi 10 anni. Come si sa, la città sprizza salute e se lo può permettere…
Chiarite le responsabilità degli attori attualmente al governo, non si deve dimenticare che la prima intesa tra Italia e Francia risale al 1992, il primo studio di progetto è del 1996. Della Torino-Lione si parla, dunque, da quasi trent’anni. Se è una sciocchezza dire che allora è un’opera vecchia ( come può diventare vecchio un collegamento veloce che colleghi l’Europa da Ovest a Est?) però qualcuno ha la responsabilità di non averla fatta in un periodo così lungo, tanto che il Tav Torino-Lione doveva già essere in funzione. Pensiamo che il traforo del Frejus fu concluso in soli 9 anni dall’inizio dei lavori e con i mezzi di allora.
Le responsabilità sono di tanti, in primo luogo dei governi che si sono succeduti, che non erano contrari ma se ne occupavano con distratta lontananza. Il Piemonte , d’altronde , proprio in questi anni perdeva peso politico in maniera drammatica. Così si succedevano tavoli di concertazione, di studio, di ascolto, di mediazione con una minoranza esigua di popolazione contraria; così la prima società che se ne occupò “Alpetunnel” non combinò praticamente nulla ( se non dare stipendi a dirigenti delle ferrovie) e mentre la sede francese era a Chambery, quella italiana era a Roma , con una scelta che già la diceva lunga sull’attenzione a un territorio, quello della Vale di Susa , che avrebbe dovuto subito percepire i vantaggi dell’opera in materia di lavoro e investimenti, compensazioni ecc. cc. Invece nulla.
Poi arrivò il buon Virano, che a un certo punto è sembrato proprio ” menare il can per l’aia” e lo fece così bene e così a lungo che l’opera per parte italiana andò avanti a passo di lumaca. Passarono i governi regionali di Ghigo, Bresso , Cota e quelli nazionali di Centro-destra e Centro-sinistra. Ancora tavoli e ancora revisioni, così , come troppo spesso in Italia, il tav Torino-Lione è diventata una eterna incompiuta. In questo modo si è dato fiato a una minoranza rumorosa e talvolta violenta che ad oggi non avrebbe nulla da eccepire usufruendo lei stessa dei vantaggi di questa infrastruttura. La discussione ricorda quella che alla fine degli anni 70 fu fatta a Torino sulla metropolitana: con la giunta di sinistra guidata da Diego Novelli che non la volle fare agitando lo spettro della “banda del buco” e analisi costi benefici ( guarda guarda…) che bloccarono un’opera che oggi più nessuno contesta, ma che fu fatta con 20anni di ritardo. La storia non insegna nulla?
Ancora un nulla di fatto sulla Tav dopo la riunione notturna del Governo a Palazzo Chigi
Di concreto si sa che la Commissione europea è pronta a spedire una nuova comunicazione all’Italia ricordando che un eventuale rinuncia alla Torino-Lione alla Tav significherebbe violare due regolamenti Ue del 2013 con la conseguente perdita di circa 800 milioni di cui 300 entro il mese di marzo e il resto successivamente.
Tutte le novità del 32° Salone del Libro
IL GIOCO DEL MONDO
E’ stato presentato il 32° Salone Internazionale del Libro. La kermesse torna a Torino da giovedì 9 a lunedì 13 maggio 2019. Cinque giorni di dialoghi e riflessioni intorno ai libri e alla lettura, cinque giorni in cui, a Torino, arrivano autori ed editori provenienti da tutto il mondo.
Il tema
È Il gioco del mondo, una delle opere più felici e influenti degli ultimi cinquant’anni, titolo e tema scelti per questa 32° edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino.
Il manifesto di MP5
MP5 è un’artista italiana nota per il suo stile di disegno in bianco e nero che utilizza in numerosi e differenti media, la sua arte incisiva e l’immaginario non convenzionale che la contraddistinguono ne fanno una madrina perfetta per quel grande laboratorio e occasione di sperimentazione che è il Salone del Libro.
Lo spagnolo, lingua ospite
Non un Paese ospite, bensì una lingua ospite. Questa la novità e l’ambizione del Salone nel 2019. A Torino arriverà una delegazione di autrici e autori provenienti dai Paesi del Centro e Sud America, per uno dei progetti più ambiziosi sul piano internazionale che il Salone abbia mai varato. Per realizzarlo, sono state intessute sinergie con una serie di importanti soggetti istituzionali, tra i quali l’Instituto Cervantes e l’Ambasciata Argentina. A questi si aggiunge il festival della letteratura in lingua spagnola di Perugia, Encuentro, punti di riferimento Bruno Arpaia e Giovanni Dozzini.
Marche, Regione ospite
Le Marche hanno al Salone Internazionale del Libro di Torino un posto d’onore, esemplari di un’Italia forte della sua varietà culturale e molteplicità.
Il Salone Internazionale del Libro di Torino 2019 è un progetto di Associazione Torino, la Città del Libro eFondazione Circolo dei lettori, con il sostegno di Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT, e di Ministero per i beni e le attività culturali, Centro per il libro e la lettura,Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, Italian Trade Agency ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, Fondazione Sicilia e Fondazione con il Sud.
L’Associazione culturale Torino, la Città del Libro ha acquisito il marchio e il compendio archivistico del Salone Internazionale del Libro di Torino grazie al sostegno di Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT che da sempre contribuiscono a realizzare al meglio la manifestazione. Immediatamente l’ha messo a disposizione del territorio, coinvolgendo la Fondazione Circolo dei lettori per la costruzione della 32° edizione.
Dal Viminale 800 mila euro per "liberare" il Moi
Il ministero dell’Interno ha reso disponibili 800mila euro da destinare allo sgombero degli edifici dell’ex Moi di Torino, a seguito dell’incontro di gennaio tra il ministro Matteo Salvini e la sindaca Chiara Appendino. Le palazzine sono occupate da diversi anni da numerosi migranti e sono già stati effettuati parziali interventi di sgombero. Negli intenti, la completa liberazione dell’ex villaggio olimpico entro un anno.
Clelia Ventimiglia
Venerdì il giorno del giudizio sulla Tav?
Il premier Giuseppe Conte afferma che sulla Torino-Lione il Governo è “in dirittura d’arrivo, nel percorso finale, quello politico”. Prosegue il Capo dell’esecutivo, di fronte a Palazzo Chigi, parlando con i giornalisti, al termine della riunione con Salvini, Toninelli e Di Maio: “oggi c’è stata la prima riunione politica e abbiamo incominciato l’analisi costi benefici. Domani sera faremo una riunione con i tecnici a oltranza”. Il premier dice che il Governo prenderà una decisione entro venerdì.
Zingaretti: "Fermare i bandi Tav è criminale"
“Il Paese sta pagando il costo della incertezza di una maggioranza parlamentare che non è unita: è inaccettabile”
Il neosegretario Pd Nicola Zingaretti, in visita al presidente della Regione Chiamparino è stato chiaro sulla Tav: “interrompere i bandi? Sarebbe criminale pensare di perdere centinaia di milioni di investimenti e migliaia di posti di lavoro”. Per il nuovo leader dem la Torino-Lione è un simbolo di “come non ci si deve comportare rispetto alle aspettative di futuro. Per nascondere una divergenza politica ogni settimana se ne ascolta una e il cantiere è fermo”.
(foto Facebook – Pd Piemonte)
Cosa cambia (se cambia) dopo le primarie Pd


Un miliardo in tre anni, questa la dotazione del Fondo nazionale innovazione che il governo intende vuole destinare agli investimenti in start up e innovazione. L’annuncio, alle Ogr di Torino, da parte del vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio. In sala imprenditori dell’innovazione, investitori, e istituzioni, ad incominciare dalla sindaca di Torino Chiara Chiara Appendino. Non mancava Davide Casaleggio, presidente dell’associazione Rousseau. Di Maio ha definito il fondo come un progetto strategico utile per i prossimi 15 o 20 anni, ” strategico per il futuro dell’Italia e per aiutare i giovani a restare da noi. Bisogna fare squadra, con sgravi fiscali, per trasformare il primo miliardo in due miliardi”.
