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Conti truccati alle Molinette? Indagati dieci manager

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A seguito dell’ esposto presentato alcune settimane fa dal Collegio dei revisori dei conti delle Molinette su presunte irregolarità nei bilanci del più grande ospedale torinese, nelle scorse ore la procura della repubblica avrebbe iscritto nel registro degli indagati una decina di manager ospedalieri. Sarebbero tra coloro i quali dal 2013 al 2022 hanno “gestito i conti”. Al vaglio degli inquirenti possibili ammanchi, ticket non versati e crediti non riscossi. Il reato ipotizzato sarebbe falso ideologico in atto pubblico.

La ‘Cabina del Nord Ovest’: prove tecniche di crescita economica

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CONFRONTO SU SETTORI STRATEGICI DI SVILUPPO: AEROSPAZIO, AUTOMOTIVE, FILIERA LOGISTICA, INDUSTRIA ENERGETICA, MICROELETTRONICA

 L’alleanza strategica economica tra Lombardia, Piemonte e Liguria prosegue. Dopo il primo incontro di Genova del luglio dello scorso anno e quello di Milano di ottobre i tre assessori regionali allo Sviluppo Economico Andrea Tronzano (Piemonte), Guido Guidesi (Lombardia), e Alessio Piana (Liguria) si sono ritrovatia Torino per una giornata di lavoro con imprese, università, associazioni di categoria per sviluppare azioni condivise a sostegno delle aziende. É la ‘Cabina economica del Nord Ovest’ dove sono stati approfonditi, con tavoli di lavoro specifici, i settori automotiveaerospaziofiliera logisticaindustria energetica e microelettronica. “La strada è tracciata – hanno detto i tre assessori – e l’obiettivo è senza dubbio ambizioso, costruire filiere interregionali su tematiche di interesse comune che permettano ai tre territori un maggiore sviluppo e nuove opportunità alle imprese. Oggi si è compiuto un ulteriore importante passo in avanti per una sinergia sempre più forte. Il prossimo incontro, che si svolgerà sempre a Torino, il 4 aprile sarà importante per concretizzare il lavoro fatto finora.

Nel corso dell’incontro si sono tenuti cinque tavoli operativi:

Tavolo tematico aerospazio

Creazione di un eco sistema interregionale tramite la messa a sistema delle competenze, delle infrastrutture di ricerca e tecnologiche, delle policy, dei luoghi fisici di contaminazione tra ricerca, didattica e industria, delle best practices. Tale eco sistema multi regionale dovrebbe rappresentare un interlocutore unico e coeso (e quindi con maggiore forza) nei confronti  dei soggetti nazionali e comunitari, ma soprattutto un elemento di attrattività dei territori, non solo per chi vuole insediarsi nelle tre regioni, ma anche per trattenere quelle iniziative imprenditoriali che sono state sostenute dal territorio nella prima crescita,  ma che poi necessitano di condizioni per l’ulteriore crescita e permanenza.

Questo consentirebbe anche di valorizzare le ricadute e i risultati conseguiti da iniziative e investimenti derivanti non solo da programmi regionali ma anche ad esempio dal PNRR. Inoltre questa iniziativa dovrebbe essere accompagnata dall’attuazione della convergenza di policy, strumenti, risorse per creare massa critica non solo per sostenere i progetti dei grandi player industriali ma anche per supportare la crescita e  l’apertura internazionale delle Pmi che costituiscono la supply chain. Proposta operativa: elaborazione di schemi di bandi multi regionali, inizialmente sperimentati su tematiche circoscritte condivise.

Tavolo tematico Industria energetica

Le energie rinnovabili giocano un ruolo fondamentale nella strategia energetica nazionale. L’Italia si impegna ad accelerare la transizione da fonti tradizionali a fonti di energia rinnovabile, con l’obiettivo contestuale di ridurre le importazioni delle fonti fossili ancora necessarie per soddisfare la parte residua di fabbisogno. Un obiettivo chiave è raggiungere una quota del 40% dei consumi finali lordi di energia proveniente da fonti rinnovabili entro il 2030, in conformità con gli obiettivi comunitari. Nel settore elettrico, sono già in corso o pianificate diverse misure per sostenere la diffusione di tali soluzioni tecnologiche.

Comunità energetiche ed autoconsumo diffuso: le imprese sono in attesa di regole chiare ed una corretta comunicazione, informazione e formazione. L’autoconsumo diffuso coinvolge anche le tecnologie e i produttori di tecnologie, nonché la filiera a supporto del mondo della vendita ed installazione (progettisti ed installatori). Per le imprese l’investimento sull’autoconsumo diffuso è importante anche in ambito ESG, in quanto progetti di investimento per la sostenibilità.  Il tavolo evidenzia la necessità di incentivazione del sistema bancario nel finanziare le tecnologie; inoltre rimarca che il supporto delle utilities ai territori è importante, per mettere a disposizione competenza e know how sull’individuazione di aree ed investimenti.

Idrogeno: ragionare sulla domanda di idrogeno e su come integrarlo nei processi produttivi, dal momento che finora si è ragionato soprattutto sull’offerta (come produrlo, quanto costa). Aspetto interessante del decreto incentivi in consultazione al MASE è che riguarda non solo idrogeno elettrolitico, ma anche il bio idrogeno. C’è sicuramente una necessità di incentivazione all’introduzione di veicoli per l’uso sul trasporto pesante; importante è inoltre del tema dell’hard to abate, settore che dove è fondamentale l’investimento sulla trasformazione dei processi per la decarbonizzazione.

Tavolo tematico Microeletronica

Fondamentale, nell’ottica di filiera, il ruolo del leader, occorre quindi valorizzarlo. Ha bisogno quindi di strumenti specifici, per sostenere la collaborazione interregionale. Altro tema chiave sono le competenze, che necessitano di strumenti ad hoc per supportare la formazione di competenze specialistiche, che vedano collaborare insieme mondo della ricerca e imprese. La partecipazione in Esra è stato ritenuto un asset importante da utilizzare per portare la voce del nord ovest in Europa. Si concorda sul rafforzare un ecosistema interregionale, a partire da una mappatura di quelli regionali, per definire nuovi strumenti di supporto o  mettendo a fattor comune gli strumenti dei fondi strutturali.

Tavolo tematico Filiera logistica

Strumenti per incentivazione dello shift modale gomma-ferro (es. Ferrobonus), ulteriori forme di sostegno al trasporto su ferro da parte delle Autorità di Sistema Portuale, possibili sinergie per misure di sostegno alle imprese logistiche comuni alle 3 Regioni, la digitalizzazione della filiera logistica, a vantaggio degli operatori. Utili contributi sono stati raccolti in merito alla necessità di incrementare le forme di incentivo, comprendendo anche le fasi di movimentazione nei terminal, ad esempio, e non solo per la fasi di trasporto, anche per ridurre la dipendenza dal trasporto su gomma che sta vivendo un serio problema di carenza di autisti; ulteriore elemento emerso riguarda la possibilità di prevedere parametri ESG anche per le imprese logistiche, al fine di renderle più competitive; importanti sono le iniziative per promuovere l’internazionalizzazione delle imprese che fanno logistica, ed in questo appare fondamentale la mappatura dei siti dismessi (brownfield) per la promozione dell’ecosistema logistico sulle 3 Regioni. Sarebbe, inoltre, importante una miglior armonizzazione delle piattaforme digitali, con regia nazionale, anche per privilegiare la loro interoperabilità. Ulteriore elemento emerso riguarda la formazione degli operatori, anche a livello ITS, e le iniziative di Academy dedicate, che potrebbero essere condivise tra le 3 Regioni. Infine, sarebbe auspicabile una strategia di filiera condivisa dalle 3 Regioni, per concentrare ed indirizzare meglio le iniziative ed eventuali proposte alle istituzioni nazionali.

Tavolo tematico Automotive.

I lavori sono partiti dai dati di un recente studio di Ires Piemonte sulla filiera, presentato in anteprima Alcune indicazioni di policy (Tenere aperto il ventaglio delle soluzioni tecnologiche per la decarbonizzazione; la presenza di un polo di sviluppo e produzione di un car maker rimane importante per il sistema; una nuova politica di attrazione).

A Livello meso-territoriale gli attori da supportare prioritariamente sono

  1. I fornitori specializzati di primo livello (Tier 1) con capacità di progettazione e di anticipazione della domanda, orientati a riposizionarsi nella nuova mobilità.
  2. Le sedi di multinazionali radicate nella rete di relazioni che innervano il sistema e giocano quindi un ruolo fondamentale per il futuro della componentistica.
  3. I nuovi componentisti. La generazione entrante che coglie le possibilità aperte da elettrificazione e digitalizzazione grazie a competenze avanzate di progettazione, elettronica, analisi dati, soluzioni AI.
  4. Gli intermediari di conoscenza. “Agenti di cambiamento” verso la mobilità elettrica e digitale, che possono agire come intermediari di conoscenza e di servizi evoluti, connessi con centri di competenza, poli di ricerca e sviluppo, sedi universitarie a livello internazionale. Sono le Università del territorio; i fornitori di servizi di progettazione, tecnologici, specialistici; i centri di ricerca, di progettazione privati, spesso sedi di multinazionali, in grado di sviluppare le innovazioni di maggiore impatto.

Risultati

1) Combattere la disaggregazione della componentistica, ragionando nell’ottica di fornire un sistema di competenza con un know che si “mantiene in casa”.

2) Rafforzare le condizioni affinché convenga produrre in Italia e nel Nord Ovest in particolare

3) Ulteriori investimenti sui carburanti rinnovabili, nella consapevolezza che non è possibile concentrarsi solo sull’elettrico.

4) Potenziare la comunicazione sul dato oggettivo che fare ricerca e sviluppo in Italia convengono, in particolare nel Nord Ovest.

5) Sviluppare sinergie rafforzate sui Fondi europei, in particolare sul FESR, nella predisposizione di bandi che rispondano ad esigenze condivise dalle filiere interregionali, pur nei rispettivi obiettivi del programma e con vincolo di reciprocità.

Torino e i Savoia

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Credo che questo sia per me l’ultimo articolo dedicato ai funerali di Vittorio Emanuele. In primis lodo la bella (e coraggiosa) intervista del mio amico Gustavo Mola di Nomaglio (da non confondersi con il professore di Torre  Sangiorgio  (Cn) che decise con pochi amici legati ad una associazione segreta  la decadenza da principe ereditario di Vittorio Emanuele. Anche molto apprezzabile l’intervista dell’amico Alberto Turinetti di Priero. Poi vengono gli scarabocchi storicamente sgrammaticati di chi ritiene che il funerale del principe in Duomo sia un’offesa alla Sindone, dimenticando che la Sindone venne portata a Torino dai Savoia e che l’arcivescovo che non andrà ai funerali, è  il custode del dono che fece Umberto II al Papa. L’ultima ostensione vide Vittorio e famiglia ricevuti in pompa magna dall’arcivescovo pro tempore. Dopo l’esilio Vittorio Emanuele venne ricevuto dalla presidente Mercedes Bresso in Provincia;  duole apprendere che oggi la stessa Bresso parli con disprezzo del signor Savoia:  appare  infatti un po’ incongruente con il suo passato di donna ligia alle istituzioni. Un altro giornalista sportivo  che si definisce anche scrittore, scrive che il principe  venne a Torino solo nel 2003, dimenticando che il principe era in esilio per oltre 50 anni non certo per libera scelta. Ci vuole quello che Omodeo chiamo’ il senso della storia e allora vedremmo che Torino è città sabauda in ogni angolo salvo le Vallette, via Artom ed altri borghi. Sono i Savoia che hanno edificato Torino. Basta vedere il mostro del palazzo dei lavori pubblici  davanti al duomo o la  pur bella Torre Littoria, per rendersi conto di cosa invece i Savoia   hanno fatto con Juvarra, Guarini e i Castellamonte a Torino su invito della dinastia. Senza dimenticare il Museo Egizio e la Galleria Sabadua. Su Veneria Reale e la reggia non c’ è bisogno di dire nulla. Anche un fazioso non dovrebbe essere così incolto da non sapere. E al vero cretino che obietta anche su Superga come luogo di sepoltura del signor Savoia bisognerebbe ricordargli che la basilica venne edificata dal primo re sabaudo Vittorio Amedeo II.
Anche chi con più rispetto propone i funerali alla Consolata, non considera che la basilica è di piccole dimensioni e che è legatissima ai Savoia,  come dimostrano le statue delle due regine e il fatto che il principe Umberto andasse a pregare proprio alla Consolata. La chiesa che non osano proporre è il Santo velo che forse non viene più neppure usata  per i fini per cui era costruita. Assumete tutti un po’ di lexotan e  prendete atto almeno fino a sabato che Torino e’ inscindibile dai Savoia almeno fino  al 1946.  L’uomo di sinistra Umberto Levra avrebbe voluto Vittorio Emanuele a Palazzo Carignano  nel 2020 per il bicentenario del suo avo padre della Patria su mia proposta. Anche Aldo Cazzullo ha riconosciuto che ai Savoia si deve il Risorgimento. Non fu cosa da poco: implicitamente nella loro critica radicale lo riconobbero anche Gramsci e Gobetti. La mia famiglia e la mia cultura storica mi indicano il rispetto. Se i miei avi o anche solo mio nonno e mio padre, leggessero cose diverse da quelle che scrivo si rivolterebbero nella tomba. Il vecchio Piemonte era sabaudo.

Freddo a Torino: un servizio di accoglienza per persone in difficoltà

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Nonostante gli inverni siano generalmente più miti negli ultimi anni, non mancano in questo periodo notti ghiacciate con temperature che scendono sotto lo zero. Un euro problema per i senza tetto che rischiano l’assideramento. Non tutti sanno che Torino ha servizi di strada e di accoglienza  diurni e notturni rivolti alle persone più in difficoltà. E’ possibile scrivere al Servizio Adulti in difficoltà, all’indirizzo mail adulti@comune.torino.it per aiutare persone che vivono in strada, in zone isolate, indicando via e numero civico più vicino a loro

Operaio sulla gru muore cadendo da 30 metri

Tragico incidente sul lavoro nel  Torinese.

Un  operaio originario del Bellunese, è morto  in via Battisti a Rivoli.  Si tratta di Giovanni Corona,  66 anni, dipendente di un’azienda di gru.

E’ caduto da un’altezza di 27 metri. A nulla sono valsi i soccorsi.

(foto archivio)

Barriera di Milano: criminalità, esercito e polizia. “La sicurezza passa dalla coesione sociale”

Uno dei temi caldi del dibattito politico torinese, la questione della sicurezza nel quartiere Barriera di Milano,  è stata affrontata in Consiglio Comunale in occasione della discussione di un’interpellanza generale (primo firmatario: Silvio Viale – +Europa & Radicali Italiani), presentata per sapere quali siano le modalità della presenza dell’Esercito, la collaborazione con il Corpo di Polizia Municipale e le prospettive future per la città.

LA DISCUSSIONE IN SALA ROSSA

L’assessora Gianna Pentenero ha precisato che in più occasioni il sindaco Stefano Lo Russo ha chiesto al ministro Piantedosi – ad esempio durante la riunione in Prefettura dello scorso 29 novembre – una maggiore attenzione alla sicurezza in alcune aree della nostra città, non solo a Barriera di Milano.

L’intervento a Barriera di Milano – ha spiegato l’assessora – fa parte del progetto “Strade Sicure”, che dal 2008 prevede il coinvolgimento dell’Esercito Italiano a supporto – mai in sostituzione – delle forze dell’ordine in alcuni luoghi sensibili della città (a Torino, sono 8, ha detto). È un’attività programmata nell’ambito delle riunioni del Cosp che si tengono ogni settimana in Prefettura – ha precisato.

Ha quindi annunciato che il prossimo 14 febbraio ci sarà un incontro con i commercianti di piazza Foroni per fare il punto sulla situazione.

Nel dibattito in aula, il consigliere Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) ha detto di avere scoperto solo ora che il presidio di piazza Foroni viene replicato in altre zone della città, nei cosiddetti “punti sensibili”, che vorrebbe conoscere. L’Esercito in Barriera, per il consigliere, è utile dal punto di vista mediatico, ma rimane una soluzione spot. Può servire nei punti sensibili della città – ha dichiarato – ma una camionetta e quattro militari nei mercati non sono una soluzione adeguata nel lungo termine, ha concluso, non condividendo l’entusiasmo di chi crede sia la soluzione migliore.

Per Giuseppe Catizone (Lega), l’Esercito è un buon punto di partenza, è un primo passo. Dichiarando la propria soddisfazione, ha chiarito che, per lui, i militari potrebbero stare in ogni angolo della città: non è militarizzazione, ma presidio del territorio. Servono però – ha ribadito – interventi strutturali da parte dell’Amministrazione, per riqualificare il territorio, con maggiore attenzione e più interventi da parte del Comune per quelle che sono le sue competenze. Non possono certo bastare i militari – ha concluso.

Nadia Conticelli (PD) ha auspicato che la presenza dei militari si trasformi presto in presenza delle forze dell’ordine, confidando nella normalizzazione di quel quartiere. Che in Barriera non ci sia sicurezza – ha evidenziato – è un luogo comune abusato, mentre serve restituire un’immagine di normalità. Per questo, secondo la capogruppo, la presenza dell’Esercito deve essere solo temporanea: Barriera di Milano non può essere una prigione a cielo aperto, serve riappropriarsi del territorio. Devono riaprire i negozi – ha aggiunto – e gli abitanti devono viverci in condizioni adeguate, anche dal punto di vista economico. E servono – ha spiegato – azioni di riqualificazione per il commercio di prossimità e attività culturali dei e per i giovani, ridando opportunità d’incontro tra fasce sociali e d’età diverse.

Andrea Russi (M5S) ha valutato positivamente la presenza dell’Esercito nelle nostre strade, a valle di un protocollo per la sicurezza integrata siglato nel 2019, ma deve essere un tassello di un’iniziativa più vasta. Servono – ha sostenuto, augurandosi un ritorno alla normalità – iniziative educative di aiuto per anziani e giovani, educativa di strada e azioni di controllo: altrimenti, si spostano solo i problemi.

Il problema è cresciuto negli ultimi 20 anni e ci sono grosse responsabilità politiche – ha denunciato Fabrizio Ricca (Lega) – ma ora finalmente con il nuovo Governo c’è stato un cambio di passo. Ringrazio il ministro Piantedosi – ha dichiarato – che nei prossimi tre anni invierà ulteriori 240 agenti di forze dell’ordine e 50 militari a Torino.

Anche noi abbiamo a cuore i problemi di sicurezza – ha affermato Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) – ma i reati sono in calo e le questioni vanno affrontate con serietà. Le responsabilità – ha spiegato – sono di chi gestisce i flussi migratori, creando povertà e discriminazione, e criminalizza tutte le droghe. L’esercito – ha concluso – non è la soluzione.

Simone Fissolo (Moderati) ha ricordato che il Governo Conte 2 ha riconfermato l’operazione Strade Sicure per ripristinare la legalità e “i Moderati non sono contrari” – ha detto, anche se – ha aggiunto – l’Esercito non è la soluzione, ma deve andare di pari passo con le politiche sociali.

La situazione della sicurezza a Torino rimane problematica in tanti quartieri, ad esempio ai Murazzi, secondo Pierlucio Firrao (Torino Bellissima), e servono prevenzione e sensibilizzazione, ma anche più forze dell’ordine.

La presenza dei militari a Barriera di Milano è una soluzione corretta, che sancisce il fallimento totale delle politiche migratorie – ha rimarcato Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia). I militari e le forze dell’ordine – ha aggiunto – sono sinonimo di sicurezza, di Stato, di una vita civile.

Per Domenico Garcea (Forza Italia) l’Esercito è una risposta concreta e tangibile del Governo a migliaia di sollecitazioni provenienti da Torino Nord, che va sostenuta da tutti i Gruppi consiliari, per promuovere la sicurezza e rendere la città più sicura e vivibile.

La presenza dei militari indica uno stato emergenziale – ha dichiarato Ferrante De Benedictis – ma serve a far sentire la presenza dello Stato e a presidiare il territorio.

Nella replica, l’assessora Gianna Pentenero ha ribadito che la sicurezza non è una questione di “appartenenza” o di “tifoseria”, ma è un “ragionamento complessivo”. Ha quindi spiegato che nel 2023 ci sono stati 102 servizi interforze (6 da inizio gennaio di quest’anno), progettati insieme alla Prefettura nel Cosp – Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

La sicurezza – ha concluso l’assessora – non riguarda soltanto l’ordine pubblico, ma anche progetti di riqualificazione urbana, coesione sociale e interventi infrastrutturali, anche nei mercati, che la Città sta portando avanti. Serve anche maggiore presenza della sanità pubblica – ha aggiunto – per contrastare le dipendenze.

Torino, 5 febbraio 2024

A Torino la business convention dell’aviazione, protagoniste le compagnie aeree internazionali

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PASSA DA CONNECT AVIATION 2024 L’AMPLIAMENTO DELLE ROTTE AEREE SUL PIEMONTE

La 20a edizione di CONNECT AVIATION 2024 Route Development Forum, la business convention dell’aviazione, si svolgerà a Torino, al Padiglione 1 del Lingotto Fiere, dal 7 al 9 febbraio.

L’evento – che coinvolgerà oltre 700 decisori del settore, più di 80 compagnie aeree internazionali e 300 rappresentanti di aeroporti da tutto il mondo – è per il Piemonte una grande opportunità. L’appuntamento itinerante giunge quest’anno in Italia, a Torino grazie all’impegno della Regione Piemonte – che intende supportare l’operato dei due aeroporti di riferimento, Torino Airport e Cuneo Airport, e presentare l’offerta di accoglienza turistica e di business travel – e permetterà di far conoscere ai delegati le potenzialità del territorio. CONNECT AVIATION è anche una vetrina per circa 70 aziende piemontesi di settori quali l’agroalimentare, i servizi ambientali e la mobilità, l’ICT che hanno l’opportunità di incontrare la comunità dell’aviazione internazionale.

Questa edizione del Forum, organizzata a livello internazionale da The Airport Agency, società con sede in Francia, è realizzata grazie al sostegno della Regione Piemonte, in collaborazione con le Camere di Commercio di Torino e Cuneo attraverso Unioncamere Piemonte, e gestita da Visit Piemonte.

Le città dove è stato ospitato CONNECT AVIATION nelle precedenti edizioni, Tampere (2022), Cagliari (2019) Tbilisi (2018) hanno fatto registrare un incremento medio delle rotte di circa il 35,4 %. Anche per l’ultima edizione, a Tangeri, nonostante non siano stati ancora presentati i dati, la destinazione segue la tendenza positiva delle passate business convention

Al Lingotto Fiere di Torino in occasione di CONNECT AVIATION è rappresentato il settore del trasporto aereo che contribuisce all’economia europea per circa 300 miliardi di euro (2,1% del Pil) e dà lavoro a circa 5 milioni di persone. La tre giorni di lavori porterà in città i nomi chiave delle compagnie aeree come Air France, British Airways City Flyer , Iberia con due consociate , Turkish Airlines, SAS – Scandinavian Airlines Systems, Norwegian, Air Baltic, Tap Air Portugal, Air Caraibes Atlantique, Air Arabia Morocco Kenya Airways e naturalmente ITA Airways, ma anche le compagnie low cost come Ryanair, Easyjet, Volotea, Vueling, Wizz Air, che si troveranno in un contesto perfetto per avviare trattative sulle nuove rotte con gli aeroporti e i territori che rappresentano.

“La Regione Piemonte ha fortemente voluto la presenza di CONNECT AVIATION, evento internazionale che si inserisce nella nostra intensa attività strategica, di programmazione e di sviluppo del settore turistico – dichiarano il Presidente Alberto Cirio e l’Assessore regionale alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio – Ci aspettiamo che le opportunità di networking della tre giorni contribuiscano alla crescita delle nostre connessioni aeree e alla conoscenza degli asset strategici degli aeroporti di Torino e Cuneo, capaci di accogliere volumi crescenti di viaggiatori e generare un incremento della ricaduta economica. Grande importanza avranno anche le attività esperienziali e di visite sul territorio piemontese offerte ai delegati e organizzate con la collaborazione delle ATL nella prospettiva di consolidare la conoscenza della vasta offerta turistica del Piemonte”.

I lavori della business convention saranno avviati al mattino di mercoledì 7 febbraio dopo la cerimonia di apertura alla presenza dell’Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte, Vittoria Poggio, della Ceo di Connect, Karin Boutot, del Presidente della Camera di commercio di Torino Dario Gallina, dai rappresentanti della Camera di commercio di Cuneo e degli aeroporti Piemontesi e da Beppe Carlevaris presidente del Cda di Visit Piemonte. I delegati, oltre a realizzare incontri B2B tra professionalità del settore; parteciperanno a un programma di conferenze e tavole rotonde a tema, con interventi di rappresentanti dell’industria e delle compagnie aeree; networking; escursioni ed eventi serali che consentiranno agli ospiti, in gran parte stranieri, di apprezzare alcuni tra i più famosi luoghi turistico culturali del territorio.

Tra questi, ad esempio, il Teatro Regio che la sera di mercoledì 7 febbraio offrirà un momento di intrattenimento per dare il benvenuto. Per l’occasione la Mole Antonelliana sarà illuminata, dalle ore 18.30 a mezzanotte, con il logo dell’evento.

Il programma di CONNECT AVIATION

Prevede 15 panel di discussione con la partecipazione di esperti del settore. In particolare, mercoledì, dopo la cerimonia di apertura, ci sarà subito un confronto sul tema “Una regione prospera nel cuore dell’Europa: il mercato del Nord Italia”, territorio che ospita 27 milioni di persone e rappresenta più della metà del PIL italiano unendo centri industriali e commerciali come Torino e Milano con siti UNESCO e destinazioni turistiche tutto l’anno. Interverranno, tra gli altri, Andrea Andorno Ceo di Torino Airport – Sagat e Anna Milanese Executive Vice President di Cuneo Airport, Alex Spinato, Accountable Manager, SkyAlps e Valeria Rebasti, International Market Director Italy, Greece, Germany & Southeast Europe, Volotea. Nel pomeriggio verrà affrontato il tema “Volare nel futuro: sfide della sostenibilità e come superarle”,  in un mondo caratterizzato dal cambiamento climatico e dalla riduzione delle emissioni l’attenzione è sull’aviazione, con la partecipazione di Sebastien Lavina, Airport Operations, Airbus, Massime Meijers, Co-founder & CEO, Estuaire, Jonas van Dorp, CCO, Groningen Airport Eelde, David Holden, Regional Sustainable Aviation Manager, HITRANS e Enrico Casale, Engineering ATO EU Program & Reseach, Avio Aero azienda che con la Regione Piemonte collabora proprio sui temi della sostenibilità nei cieli.

 

“Siamo lieti di ospitare a Torino la 20° edizione di CONNECT AVIATION, un evento che vede il sostegno di più enti e istituzioni unite in un proficuo gioco di squadra – commenta Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino –. Insieme presenteremo ai delegati le nostre potenzialità in termini di infrastrutture e attrattive turistiche, consapevoli che lo sviluppo economico di un territorio passa necessariamente attraverso le sue connessioni e i suoi collegamenti con le aree internazionali più strategiche”.

“La camera di commercio di Cuneo ha sostenuto con entusiasmo Connect 2024, un evento che per tre giorni incorona Torino come capitale mondiale del settore dell’aviazione civile – afferma il Presidente Mauro Gola -. È un evento straordinario che è un’ottima vetrina promozionale per il nostro territorio ma, soprattutto, una meravigliosa occasione di networking per gli aeroporti piemontesi che sono infrastrutture essenziali per le strategie e le politiche di sviluppo del territorio. Confido che i nostri aeroporti sappiano sfruttare l’occasione per allacciare relazioni e rapporti strategicamente importanti per la crescita del sistema aeroportuale piemontese.”

L’Aeroporto di Torino nel 2023 ha superato ogni record di traffico precedentemente stabilito, oltrepassando per la prima volta la soglia dei 4,5 milioni di passeggeri. Sono stati infatti 4.531.187 i passeggeri registrati nel 2023, in aumento sull’anno precedente di 337.306 passeggeri, pari al +8% sul 2022 e al +14,7% sui dati del 2019. Diciannove compagnie aeree operano voli verso una cinquantina di destinazioni, principalmente in Europa. Nella top-10 delle destinazioni internazionali più trafficate si trovano Londra, Parigi, Barcellona, Madrid, Monaco, a cui seguono Tirana, Francoforte, Amsterdam, Bruxelles Charleroi e Valencia.

“Ringrazio molto la Regione Piemonte per lo sforzo messo in campo per accogliere Connect 2024, uno dei più importanti eventi del settore dell’aviazione, che porterà sul nostro territorio operatori da tutta Europa – ha dichiarato Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport -. Sono sicuro che tutte le compagnie aeree e gli aeroporti avranno l’occasione di fare esperienza di Torino e del Piemonte e potranno così proporre una nuova destinazione ai loro passeggeri”.

CONNECT AVIATION 2024, oltre a essere una grande opportunità per l’Aeroporto di Torino lo è anche per quello di Cuneo.  Il secondo aeroporto del Piemonte ha chiuso il 2023 con un incremento di traffico del 23% rispetto al periodo pre-Covid e con una crescita del 17% dei movimenti internazionali, prevalentemente di private-jet, rispetto al 2022: è la conferma di come l’Aeroporto di Cuneo sia sempre più appetibile per il segmento di traffico del luxury travel. Con un bacino d’utenza di circa 2 milioni di potenziali passeggeri, situato a 10 minuti dalla città di Cuneo e 50 minuti da Torino, Cuneo Airport è la porta d’accesso privilegiata per le Langhe e per le destinazioni montane cuneesi per l’outdoor estivo e invernale. Nel 2023 è stata inaugurata la nuova rotta Cuneo-Roma, operata dal vettore aereo italiano SkyAlps.

CONNECT 2024 rappresenta un’opportunità unica per la nostra Regione di mostrare a una platea di stakeholder internazionali il grande valore che è in grado di esprimere dal punto di vista turistico ed economico – ha commentato Georges Mikhael, CEO dell’Aeroporto di Cuneo –. Abbiamo partecipato con orgoglio allo sforzo corale necessario a portare in Piemonte questo importante evento, che sono convinto possa produrre nuove sinergie per sviluppare i collegamenti aerei con il nostro scalo e i flussi turistici verso il nostro territorio”.

CONNECT AVIATION 2024 è anche il primo importante momento di visibilità internazionale del nuovo collegamento ferroviario che permette ai viaggiatori di raggiungere l’aeroporto di Torino con collegamenti ogni mezz’ora tra le stazioni torinesi di Lingotto, Porta Susa – con coincidenza con l’alta velocità per Venezia, Firenze, Roma e Napoli -, Rebaudengo, Fossata e Grosseto, su cui viaggiano 58 treni al giorno, con un tempo di percorrenza di 31 minuti da Porta Susa a euro 3,60. Si tratta del prolungamento delle attuali linee del Servizio Ferroviario Metropolitano 4 (tra Alba e Torino) e 7 (tra Fossano e Torino) che prosegue il percorso verso l’aeroporto di Torino con fermate a Venaria Reale e ad Allianz Stadium. Un’intermodalità che aumenterà l’attrattività di Torino e del Piemonte, sia per i viaggi turistici sia per quelli di business. Avvicinare l’aeroporto al suo territorio, infatti, permette di servire meglio i passeggeri residenti in Piemonte e di offrire una comoda soluzione di mobilità a quelli che arrivano in regione. Non solo, il servizio consente a chi arriva negli aeroporti piemontesi di raggiungere in meno di due ore i siti UNESCO e le montagne cuneesi.

CONNECT AVIATION 2024 è l’occasione anche per far vivere agli oltre 700 partecipanti dei tour esperienziali sul territorio piemontese invitandoli a conoscere proposte turistiche uniche relative all’enogastronomia, alla cultura e storia del territorio e alla conoscenza delle proposte turistiche di svago e ospitalità delle vicine montagne e dei laghi. Nei giorni precedenti e successivi ai lavori presso Lingotto Fiere, grazie alla collaborazione con le ATL del Piemonte, sono state infatti organizzate escursioni che toccheranno le diverse aree del territorio.

La Business Convention arriva in un momento particolarmente importante per il settore turistico piemontese, come testimoniano i dati dell’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte, che indicano nel 2023 una crescita di oltre il 10% di arrivi e di oltre il 6% dei pernottamenti rispetto al 2019 (periodo pre-pandemico) e con un incremento del 7% in confronto al 2022. Nei primi 11 mesi del 2023 si è verificata una forte crescita dei movimenti turistici provenienti dall’estero: circa +28% rispetto al 2019 e circa +14% in confronto al 2022, con un aumento della spesa in loco di oltre il 20% rispetto all’anno precedente. I numeri positivi rappresentano anche il grande sforzo che la Regione Piemonte ha compiuto in questi anni per attrarre importanti eventi sportivi, culturali di rilievo internazionale che hanno permesso di aumentare il grado di conoscenza del territorio.

Il Piemonte è una meta sempre più apprezzata dai turisti esteri, con una percentuale di arrivi internazionali che nel 2023 ha superato quella dei visitatori italiani. Un incremento significativo, sottolineato e confermato dalla presenza sul nostro territorio di un evento importante come CONNECT AVIATION – dichiara Beppe Carlevaris, presidente del Cda di Visit Piemonte –. Dagli incontri con i delegati del settore aeroportuale provenienti da tutto il mondo ci aspettiamo un nuovo impulso al nostro incoming nazionale e internazionale e ricadute turistiche importanti per la nostra regione”.

 

Quest’anno il calendario di manifestazioni prevede iniziative ed eventi di ogni genere in grado di soddisfare qualunque esigenza e curiosità: dal bicentenario del Museo Egizio di Torino alla riapertura del Museo Regionale di Scienze Regionali, dalla prima edizione di Expose. Torino Foto Festival ai festeggiamenti dei dieci anni del riconoscimento UNESCO dei Paesaggi vitivinicoli del Piemonte di Langhe Roero e Monferrato, fino ad arrivare alle 20 Città Europee del Vino 2024. Dai grandi eventi sportivi internazionali quali le Final Eight di Coppa Italia di basket (14 – 18 febbraio), la Grande Partenza del Giro d’Italia 2024 (4, 5, 6 e 7 maggio), quella del Tour de France 2024 (1 e 2 luglio) che passerà da Torino, Pinerolo verso la Val Chisone e le Valli Olimpiche prima di arrivare in Francia e la quarta edizione delle Nitto ATP Finals (10 – 17 novembre) ai festival culturali (Torino Jazz Festival, Collisioni, Sonic Park Festival, Movement Torino Music Festival, Stresa Festival – Settimane musicali di Stresa, MITO SettembreMusica, ecc.) ai saloni (del Libro, dell’Auto, del Gusto, ecc.) e alla 94esima edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba (12 ottobre – 8 dicembre).

 

Visit Piemonte foto Giorgio Gulmini

Aspettando “Stellault”. Elkann smentisce la fusione di Stellantis e Renault ma 2260 lavoratori finiscono in cassa integrazione

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Quando c’era lui, l’Avvocato. E pure lui, Marchionne. Altri tempi. Oggi abbiamo John Elkann che smentisce sì le insistenti voci di fusione tra Stellantis e Renault destinata a dare più peso alla Francia con la nascita di una ipotetica “Stellault”. Ma intanto comunica ai sindacati ulteriori quattro settimane di cassa integrazione per Mirafiori che si bloccherà  dal 4 al 30 marzo. Riguarderà  2260 lavoratori: 1251 sulla linea 500 Bev e 1009 sulla linea Maserati. Nelle Carrozzerie  da 300 a 350 i lavoratori coinvolti. I rimanenti  1500 verranno  distaccati in altri reparti dello stabilimento. Proseguono intanto le schermaglie tra Governo e vertici aziendali sugli incentivi richiesti da Tavares.

Giochi pericolosi: denunciati i nove ragazzi che tesero il nastro sulla carreggiata

I carabinieri li hanno individuati e denunciati: si tratta dei presunti responsabili dell’applicazione di un nastro teso ad altezza uomo sulla strada a Settimo Torinese. Sono 9, tutti minorenni identificati grazie alle telecamere publiche di videosorveglianza. I fatti risalgono a sabato 27 gennaio, quando i giovani hanno teso un nastro sulla carreggiata nei pressi del sottopasso con gravi rischi per gli automobilisti.

Borse di studio, la Regione paga il 100 per cento degli aventi diritto

Non erano mancate polemiche tra studenti e regione nelle scorse settimane per l’erogazione delle borse di studio. Oggi, in anticipo di due mesi sui tempi promessi, la Regione anticipa le risorse e completa il pagamento degli ultimi 1900 aventi diritto, per un totale di 17860 assegni e uno stanziamento record di 92 milioni di euro

Infatti sono già partiti questa mattina i bonifici per il pagamento delle 1959 borse di studio per altrettanti aventi diritto che erano in attesa dell’assegno. Il pagamento è stato possibile grazie a uno stanziamento straordinario da parte della Regione Piemonte che ha voluto anticipare 8,3 milioni di euro a Edisu che, in questo modo, può effettuare i bonifici e aggiornare la graduatoria. «Avevamo promesso che tutti i 17.860 aventi diritto avrebbero avuto la borsa di studio e così è avvenuto – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e gli assessori al Diritto allo studio universitario, Elena Chiorino, e al Bilancio Andrea Tronzano, ricordando che, con questo ulteriore stanziamento, la cifra destinata alle borse di studio supera i 92 milioni di euro, una cifra record.
«Questa amministrazione ha deciso di pagare tutte le borse di studio arrivando a triplicare le risorse che in passato erano destinate a questo capitolo del bilancio. E’ evidente che non potendo prevedere in anticipo il numero delle domande ammesse, e a fronte di un numero di aventi diritto più alto rispetto al passato, si è reso necessario integrare le risorse e, come avevamo assicurato, è stato fatto. Credere nell’Università e nello studio vuol dire fare investimenti reali ed è per questo che la Regione ha trovato tutte le risorse necessarie nel suo bilancio. Basti un semplice raffronto con il passato: nel 2019/2020, ultimo anno gestito dalla precedente amministrazione, le borse pagate erano state 13.805 per un totale di 41.403.412 euro. Nel 2023, con la giunta di centrodestra alla guida, sono 17.860 le borse di studio per un totale di 92.106.437 euro. Questa è la migliore risposta a chi ha polemizzato in questi giorni, perché il sostegno agli studenti lo si fa con i fatti e non con le semplici parole», concludono Cirio, Chiorino e Tronzano.