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Via libera ai lavori per il nuovo pronto soccorso delle Molinette

La cabina di regia approva la proposta di effettuare gli interventi senza realizzare una struttura esterna

Il Politecnico di Torino ha completato la relazione tecnica per la rifunzionalizzazione del pronto soccorso dell’Ospedale Molinette per fasi, soluzione che eviterà lo spostamento in strutture provvisorie.

La relazionepredisposta in collaborazione con l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino (a cui afferisce l’ospedale Molinette), ha definito le soluzioni tecniche che dal punto di vista edilizio, impiantistico e della cantierizzazione con le quali SCR (Società di Committenza Regionale) può completare la progettazione.

La Regione ha quindi dato mandato all’AOU e a SCR di avviare il completamento del progetto secondo le indicazioni contenute nella relazione per così procedere, entro l’estate, ad approvare un nuovo quadro economico. Prima dell’approvazione definitiva sarà poi presentato agli operatori e alle parti coinvolte per una condivisione approfondita di tutte le fasi del cantiere.

La soluzione prospettata, frutto di iter di confronto, anche con il personale, garantisce da un lato l’esigenza di mettere in sicurezza i locali, dall’altro la funzionalità  del pronto per pazienti e lavoratori, e prevede tre fasi di lavori: una preliminare, che permetterà di liberare spazi da ristrutturare con i lotti successivi, una “fase uno”, che prevede lavori di miglioramento funzionale e adeguamento dell’area corrispondente all’attuale radiologia interventistica (Angiologia), dell’attuale Pronto Soccorso di chirurgia (sale visita e sale di degenza) e dei locali al piano superiore, dove è attualmente presente la chirurgia vascolare, e una “fase due”, .che vedrà l’adeguamento architettonico ed impiantistico dell’area corrispondente all’attuale Pronto Soccorso (le cui funzioni vengono trasferite nei locali già ristrutturati in “fase uno”).

L’accesso al Pronto Soccorso verrà mantenuto dalle rampe esistenti così come l’accesso pedonale, mentre quello al triage avverrà tramite un nuovo box posizionato in camera calda.

Un’ipotesi che, questa mattina, è stata accolta favorevolmente dalla cabina di regia istituita all’interno della Direzione Sanità della Regione Piemonte e che vede al tavolo, oltre alla Regione stessa, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino (a cui afferisce l’ospedale Molinette), Politecnico di Torino, Scr (società di committenza regionale) e Azienda Zero e che ora potrà procedere con la modifica del progetto attuale per poter avviare i lavori già entro il 2025, per concludersi indicativamente nel giro di due anni.

Il Politecnico ha anche messo a punto delle procedure per il controllo e monitoraggio della sicurezza dell’attuale struttura fino al completamento dei lavori, mentre a garantire l’operatività del Pronto Soccorso dal punto di vista sanitario, lavoreranno in stretta collaborazione Regione Piemonte, AOU Città della Salute e Azienda Zero.

Nelle prossime settimane saranno anche quantificati nel dettaglio i costi totali che, da una prima valutazione, dovrebbero aggirarsi intorno ai 12 milioni di euro, che saranno coperti dallo stanziamento di 32 milioni (di cui 22 a carico dello Stato e 9,5 a carico delle Regione) previsti per realizzare 14 «interventi urgenti e prioritari finalizzati al mantenimento in sicurezza dei propri presidi ospedalieri».

I quartieri di Torino si animano con le feste di via, ecco il programma

 

La Giunta Comunale, su proposta dell’assessore al Commercio Paolo Chiavarino, ha approvato il calendario con la programmazione delle feste di via per il primo semestre del 2025. Bancarelle, spettacoli, shopping, intrattenimento, giochi e notti bianche vivacizzeranno i quartieri di Torino.

Circoscrizione 1

‘Giochiamo’, evento organizzato dall’Associazione commercianti Crocettiamo, è in programma il 13 aprile in via Cristoforo Colombo, nel tratto compreso tra corso Duca degli Abruzzi e corso Mediterraneo.

‘Crocetta in festa’, evento realizzato dall’Associazione Crocetta Più, si terrà il 25 maggio in corso de Gasperi, dal civico 1 al 71.

Circoscrizione 2

‘Via Tripoli in festa’, evento organizzato dall’Associazione Commercianti Tripoli Stadio Olimpico, si terrà il 9 marzo in via Tripoli, nel tratto tra via Baltimora e corso Cosenza, piazza Montanari compresa.

‘Shopping Artigianato d’Eccellenza’, evento realizzato dall’Associazione Commercianti Tripoli Nord, è in programma il 6 aprile in via Tripoli, da piazza S. Rita a via Tirreno escluse.

‘Tutti i frutti’, evento organizzato dall’Associazione Commercianti e Residenti via Barletta, si terrà il 13 aprile in via Barletta, da piazza Santa Rita a corsoso Siracusa.

‘Gustiamo l’Italia’, evento promosso dall’Associazione Commercianti Miraflores, si terrà l’11 maggio nelle vie Pramollo, Buriasco, Pomaretto e in piazzetta Pramollo.

‘Corso Sebastopoli in festa’, evento organizzato dall’Associazione Commercianti Sebastopoli Gorizia, è in programma il 18 maggio in Corso Sebastopoli, da via Gorizia a corso Siracusa.

‘Primavera in festa’, evento promosso dall’Associazione Commercianti Navetta, si terrà il 22 maggio in via Candiolo, dal civico 14 a via De Maistre, e in via Monastir, da via Candiolo a via Onorato Vigliani.

Circoscrizione 3

‘Aspettando la Primavera’, evento organizzato dall’Associazione Commercianti, Artigiani e Professionisti via Monginevro, si terrà il 9 marzo in via Monginevro, nel tratto tra piazza Sabotino e corso Ferrucci.

‘Che festa c’era… maledetta primavera’, evento promosso dall’Associazione Artigiani e Commercianti Pozzo Strada e Borgata Lesna, è programmato per il 16 marzo in via Monginevro, nel tratto tra corso Trapani e via Bionaz.

‘Festa di primavera in Cit Turin’, evento realizzato dall’Associazione Commercianti I Principi, si terrà il 23 marzo in via Principi d’Acaja, nel tratto compreso tra via Cavalli e corso Francia, e in via Duchessa Jolanda, tratto tra corso Inghilterra e piazza Benefica.

‘Festa di Primavera’, evento promosso dall’Associazione Commercianti Vivi via Di Nanni, è programmato per il 30 marzo in via di Nanni, nel tratto tra piazza Adriano e piazza Sabotino.

‘Shopping e colori di primavera in via Frejus’, evento realizzato dall’Associazione Commercianti via Frejus, si terrà il 13 aprile in via Frejus, nel tratto da corso Trapani a via Revello.

‘Festa di primavera’, evento ralizzato dall’Associazione Commercianti e Professionisti corso Racconigi, si terrà il 4 maggio in corso Racconigi, nel tratto compreso tra piazza Robiland e piazza Marmolada.

‘L’estate in via Monginevro’, promosso dall’Associazione Commercianti via Monginevro 2022, si terrà l’8 giugno in via Monginevro, nel tratto compreso tra piazza Sabotino e corso Trapani.

‘Notte bianca in Cit Turin’, evento serale organizzato dall’Associazione Commercianti I Principi, si terrà il 13 giugno in via Principi d’Acaja, nel tratto compreso tra via Cavalli e corso Francia, e in via Duchessa Jolanda, tratto tra corso Inghilterra e piazza Benefica.

‘Notte bianca in via Di Nanni’, evento serale promosso dall’Associazione Commercianti Vivi via Di Nanni, è programmato per il 20 giugno in via di Nanni, nel tratto tra piazza Adriano e piazza Sabotino.

‘Notte di saldi in via Frejus’, evento serale organizzato dall’Associazione Commercianti via Frejus, si terrà il 4 luglio in via Frejus, nel tratto da corso Trapani a via Revello.

Circoscrizione 4

‘Primavera in San Donato 2025’, evento promosso dall’Associazione Shopping San Donato, si terrà il 16 marzo in via San Donato, nel tratto tra corso Principe Oddone e corso Tassoni.

‘Via Cibrario: il fascino del liberty in festa’, evento ralizzato da Cibrario Liberty Associazione Commercianti, si terrà il 30 marzo in via Cibrario, nel tratto tra piazza Statuto e corso Tassoni.

‘Festa di primavera’, evento promosso da CCNA Campidoglio Onlus, si terrà l’11 maggio in via Nicola Fabrizi.

Circoscrizione 5

‘Via Luini in bancarella’, evento promosso dall’Associazione Commercianti e Artigiani via Luini, si terrà il 6 aprile in via Luini, nel tratto compreso tra corso Lombardia e corso Potenza.

‘Festa di primavera in via Borgaro’, evento promosso dall’Associazione Artigiani e Commercianti via Borgaro, si terrà il 4 maggio in via Borgaro e piazza Villari.

‘Festa di primavera in via Chiesa della Salute’, evento realizzato dall’Associazione via Chiesa della Salute, si terrà l’11 maggio in via Chiesa della Salute e piazza Chiesa della Salute.

‘Via Stradella c’è’, evento organizzato dall’Associazione Commercianti e Artigiani via Stradella, si terrà il 18 maggio in via Stradella.

‘Festeggiando via Lanzo’, evento promosso dall’Associazione Commercianti e Artigiani Barriera Lanzo,si terrà il 25 maggio in via Lanzo.

‘Via Breglio in bancarella’, evento realizzato dall’Associazione Commercianti via Breglio, si terrà l’8 giugno in via Breglio.

Circoscrizione 7

‘Corso Belgio inj bancarella’, evento promosso dall’Associazione Operatori Economici Vanchiglietta, si terrà il 23 marzo in corso Belgio, nel tratto da corso Tortona a Lungo Po’ Antonelli.

‘Maggio: scoprire in via Vanchiglia’, evento realizzato da Operatori Economici via Vanchiglia, si terrà il 25 maggio in via Vanchiglia, nel tratto da corso regina a corso San Maurizio.

‘Sabato in Santa 2025’, evento organizzato dall’Associazione Quartiere Vanchiglia, si terrà il 7 luglio in via Santa Giulia e piazza Montebello.

Circoscrizione 8

‘Evviva la primavera’, evento promosso dall’Associazione Via Nizza è-vviva, si terrà il 9 marzo in via Nizza, nel tratto da corso Dante a via Valperga Caluso.

‘Sul filo della gentilezza’, evento promosso dall’Associazione Sul Filo di via Nizza, si terrà il 23 marzo in via Nizza, nel tratto da piazza Carducci a via Biglieri.

‘Sapori e colori di primavera’, evento organizzato dall’Associazione Nizza Millefonti, si terrà il 30 marzo in via Genova, nel tratto da corso Caduti sul lavoro a piazza Giacomini.

‘Piazza Bengasi aspettando il mercato’, evento organizzato dall’Associazione Bengasi in vetrina, si terrà il 6 aprile in piazza Bengasi (dal civico 2 al 6, dal 14 al 22 e dal civico 1 al 15), in via Onorato Vigliani (dal civico 205 al 223 e dal 214 al 224), in via Basse del Lingotto, in via Corrado Corradini (dal civico 1 al 14), in via Genova (dal civico 248 al 268; in via Nizza (dal civico 398 al 402), in via Canelli (dal civico 124 al 130), in via Villa Tommaso e corso Piero Maroncelli (dal civico 1 al 61 e dal 2 al 50).

‘Festa di primavera’, evento promosso dall’Associazione Borgo Po, si terrà il 4 maggio in via Monferrato, via Cosmo, via Villa della Regina, via Romani e piazza Gran Madre.

‘Via Tunisi – I profumi e sapori della primavera’, evento organizzato dall’Associazione Vivi via Tunisi, si terrà l’11 maggio in via Tunisi, da piazza Galimberti inclusa a corso Sebastopoli, e in via Montevideo, da via Tunisi a via Arnaldo da Brescia.

‘Madama: let’s twist again 60/70’, evento realizzato dall’Associazione Madama Cristina, si terrà il 18 maggio in via Madama Cristina, da corso Bramante a corso Vittorio Emanuele.

‘Shop & Music’, evento realizzato dall’Associazione Nuova Nizza Bengasi, si terrà il 25 maggio in via Nizza, nel tratto tra corso Maroncelli e via Caramagna.

‘Follia d’estate’, evento promosso dall’Associazione Nuova Guala, si terrà l’8 giugno in via Guala, nel tratto compreso tra corso Traiano e piazza Guala, e in via Piobesi, nel tratto compreso tra piazza Guala e via Bartoli.

‘Note di gusto’, evento realizzato dall’Associazione Corso Traiano, si terrà il 15 giugno in corso Traiano, nel tratto da via Pio VII a corso Unione Sovietica.

TORINO CLICK

Fondo Formazione Occupazione: maxi stanziamento di 20 milioni di euro per i lavoratori di aziende in crisi

“Il Piemonte non si arrende alla crisi, ma agisce con determinazione e pragmatismo. Abbiamo messo in campo soluzioni reali per tutelare i lavoratori dell’automotive e di tutte imprese in difficoltà. Con il Fondo Formazione Occupazione, il nostro obiettivo non è la semplice assistenza, ma garantire formazione, dignità e futuro a chi oggi si trova in difficoltà.” Così il Vicepresidente e Assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Elena Chiorino, ha commentato le misure adottate dall’amministrazione regionale a supporto di un settore strategico colpito da una crisi senza precedenti.

La Regione Piemonte ha stanziato 20 milioni di euro attraverso il Programma GOL per finanziare il Fondo Formazione Occupazione, una misura innovativa e unica in Italia. Il fondo prevede un’integrazione salariale per i lavoratori in cassa integrazione o in contratto di solidarietà e la possibilità di accedere a percorsi di riqualificazione  con un’indennità di partecipazione fino a 600 ore nel primo ciclo. “Abbiamo messo il doppio delle risorse inizialmente stimate con le parti sociali, dimostrando con i fatti che il sostegno al lavoro e alla competitività non è solo uno slogan, ma una priorità per questa Giunta” ha affermato Chiorino, specificando che questo permetterà di estendere la platea potenziale ad oltre 10.000 lavoratori.

L’erogazione dell’indennità avverrà direttamente tramite INPS, semplificando l’accesso alle risorse e garantendo rapidità nell’attuazione della misura. Il progetto, inizialmente pensato per l’automotive, grazie al supporto del Governo Meloni, è stato esteso a tutti i settori in crisi. “Non accettiamo l’idea che esistano lavoratori di serie A e di serie B. Chiunque si trovi in difficoltà deve poter contare su strumenti concreti per affrontare il futuro con maggiore sicurezza” ha aggiunto il vicepresidente.

Lo sforzo sulla formazione messo in campo dalla Regione è senza precedenti: ai 20 milioni stanziati attraverso il Programma GOL si aggiungono infatti i 96 destinati alle Accademie di Filiera e ai 115 milioni sui Servizi al lavoro e formazione.

UN CAMBIO DI PASSO PER L’AUTOMOTIVE

“Non permetteremo che la nostra industria automobilistica venga sacrificata sull’altare di un’ideologia, i cui danni ci hanno portato al Consiglio regionale di oggi” ha dichiarato Chiorino. “La deriva Green imposta dall’Europa, senza una reale strategia industriale, sta mettendo in ginocchio un intero settore. La transizione ecologica deve essere gestita con buon senso, non con imposizioni ideologiche che distruggono posti di lavoro e che neppure portano vantaggi in termini di emissioni”.

Il vicepresidente ha anche rivolto un messaggio a Stellantis: “Registriamo un cambio di passo che non può che farci guardare al futuro con ottimismo e ne diamo atto all’azienda. Vigileremo affinché gli impegni presi si traducano in azioni concrete, ma non solo: garantiremo a Stellantis ogni supporto possibile volto al rilancio del settore automotive e alla tutela dei suoi lavoratori, che sono tanto per l’azienda quanto per questo territorio un patrimonio unico e dal valore

Stellantis si impegna per Mirafiori: 500 ibrida ed elettrica e nuovi ingegneri assunti

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Stellantis assumerà 100 ingegneri under 35 che si occuperanno di progetti strategici, di digitalizzazione, di intelligenza artificiale e di elettrico. Lo assicura Giuseppe Manca, responsabile delle risorse umane di Stellantis, al consiglio regionale aperto dedicato alla crisi dell’automotive.
E i vertici di Stellantis annunciano il rilancio di  “Mirafiori, un polo vivo, fatto di attività strategiche per il gruppo a partire dall’economia circolare e dal battery techonology center” spiega Antonella Bruno, responsabile del mercato Italia dell’azienda. A novembre si produrrà la 500 ibrida, previste 100.000 unità. Confermata anche la produzione della nuova generazione della 500 elettrica nel 2032. A Torino dal 31 gennaio è stata stabilita la sede del coordinamento europeo di Stellantis con circa 200 persone operative.

Cantieri autostradali ridotti sulla Torino – Savona

Avanzano secondo il crono-programma i lavori di ammodernamento dell’autostrada A6 Torino – Savona tra Ceva e Savona. Il completamento di alcuni interventi all’interno dei cantieri attivi ha permesso ad Autostrada dei Fiori di poter ridurre di circa 10 km lo sviluppo dei cantieri a corsia unica in carreggiata direzione Savona. Lo ha comunicato il concessionario Autostrada dei Fiori alle Regioni Piemonte e Liguria.

«Una notizia – ha commentato l‘assessore ai Trasporti e infrastrutture della Regione Piemonte, Marco Gabusiche coniuga la maggior sicurezza con la necessità di garantire tempi di percorrenza certi agli utenti. Il fatto che arrivi con buon anticipo rispetto all’inizio della stagione di maggior affluenza turistica consente certamente una pianificazione ottimale per tutti gli utenti ed una maggior capacità attrattiva delle nostre regioni».

«Questa è certamente una buona notizia – ha affermato l’assessore alle Infrastrutture della Regione Liguria, Giacomo Raul Giampedronein linea con il progressivo alleggerimento dei cantieri che le concessionarie liguri hanno garantito entro le festività pasquali, durante le quali verranno rimossi e in molti casi arriveranno a conclusione molte delle lavorazioni più impattanti. In questo modo andremo incontro alle esigenze dei liguri e delle nostre imprese, favorendo anche i flussi turistici verso la nostra regione».

Quale futuro per l’auto a Torino? Dibattito a tutto campo in Consiglio regionale

Un confronto a tutto campo sulla crisi dell’automotive in Piemonte ha caratterizzato la giornata del Consiglio regionale aperto, ospitato presso la città metropolitana di Torino.

“Torino torni a essere testa e braccia di Stellantis – ha dichiarato il presidente del Consiglio, Davide Nicco – riportando una maggiore produzione con le nuove autovetture. È una questione di cruciale importanza, Torino è stata per oltre un secolo il cuore pulsante dell’industria automobilistica italiana, un centro di eccellenza che ha saputo coniugare innovazione, competenza e passione, un patrimonio che non può essere disperso”.

La vicepresidente della Regione e assessore al Lavoro, Elena Chiorino, ha annunciato una nuova misura di welfare: “Con il Fondo Formazione Occupazione, il nostro obiettivo non è la semplice assistenza, ma garantire formazione, dignità e futuro a chi oggi si trova in difficoltà in tutti i settori, non solo nell’automotive. Abbiamo stanziato 20 milioni di euro attraverso il Programma GOL per finanziare il Fondo, una misura innovativa e unica in Italia che prevede un’integrazione salariale per i lavoratori in cassa integrazione o in contratto di solidarietà e la possibilità di accedere a percorsi di riqualificazione con un’indennità di partecipazione fino a 600 ore nel primo ciclo. L’erogazione dell’indennità avverrà direttamente tramite INPS, semplificando l’accesso alle risorse e garantendo rapidità nell’attuazione della misura”.

“Noi dobbiamo andare avanti al netto di Stellantis – ha spiegato l’assessore alle Attività produttive, Andrea Tronzano – abbiamo fiducia di ciò che succederà dal 2025 e dal 2026 in poi, ma Torino è la storia dell’auto e gli imprenditori e le imprese meritano un futuro con Stellantis ma anche senza. Sono tanti i produttori che che possono prendere spunto dalle nostre imprese, dobbiamo ridare brio e vivacità al comparto e mettere in condizione le nostre aziende di lavorare a livello globale. Per questo abbiamo fondato Vehicle Valley, che può mettere in connessione tutte le competenze del settore, dare visibilità e fare la differenza”.

Per Gabriele Fava, presidente di Inps “Il progetto di integrazione salariale per i lavoratori in cassa integrazione attraverso un’indennità di partecipazione ai corsi di formazione che sarà erogata dall’Inps, segna un passo avanti significativo nelle politiche attive del lavoro”.

Il capo di gabinetto del ministro del Lavoro, Mauro Nori, ha spiegato che “attualmente Stellantis sta rispettando gli impegni assunti con il Governo, che a sua volta sta mettendo in sicurezza le aziende del territorio. Positivo l’intervento annunciato da Chiorino”.

Marco Calabrò, capo della segreteria tecnica del ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha sottolineato come “la crisi dell’automotive sia una crisi di respiro europeo ritiene che quella dell’automotive è una crisi di respiro europeo. Nel 2025 saranno avviati bandi per le filiere della componentistica”.

In apertura dello blocco degli interventi di deputati e senatori, la vicepresidente del Senato Anna Rossomando (Pd) ha chiesto “politiche industriali adeguate al contesto per ridurre divario tecnologico con Cina e Usa, politiche di protezione senza compromettere la competitività e interventi sul caro energia”.

Per Alberto Gusmeroli (Lega), presidente della commissione Attività produttive alla Camera, “la transizione ecologica deve essere sostenibile economicamente e anche socialmente. Le multe che rischiano le imprese costruttrici hanno creato un’ulteriore crisi del settore. Bene che il govenro si sia attivato presso la Commissione Europea per un approccio meno ideologico”.

“Stellantis dismette in Italia e investe in Usa – ha dichiarato Chiara Appendino (M5s) – l’Italia sta affrontando una dismissione che va avanti a botte di trasferimenti all’estero, uscite anticipate, licenziamenti, tavoli di crisi e ammortizzatori sociali. Quando Elkann verrà in Parlamento a marzo ci aspettiamo parole chiare per rispondere alle domande di un paese intero che ha dato tantissimo all’azienda”.

Per Marco Grimaldi (Avs) “siamo di fronte a un settore che salva solo gli utili degli azionisti, a Mirafiori stanno lavorando solo 2800 persone sulla produzione di 500 e Maserati. Il mondo che il centrodestra vuole difendere è quello che ci ha portato in cassa integrazione, non c’entra nulla l’elettrico”.

“La crisi arriva da lontano, non c’entra il green deal – ha sottolineato Silvia Fregolent (Iv) – nella discussione di oggi avremmo voluto sapere se Stellantis intende rimanere in italia e non con modelli marginali. Non abbiamo risposte dall’azienda e neanche da questa giornata”.

Per l’eurodeputata dei Verdi, Benedetta Scuderi, “Stellantis non ha reinvestito su innovazione e transizione, ma ha diminuito la produzione e l’ha delocalizzata. Parlando di energia, siano ancora legati a quella fossile”.

Per il collega di Fdi, Giovanni Crosetto, “la crisi è europea per una ragione politica a causa delle decisioni che sono state prese per il settore auto. Non accettiamo di ascoltare soluzioni dalle forze politiche che con il green deal hanno causato la crisi attuale, gli obiettivi di neutralità climatica sono irraggiungibili, lo sappiamo tutti”.

Pietro Fiocchi (Fdi) si dice “scettico e critico sulle regole imposte, parla del concetto di “neutralità ideologica”. Ancora: “Bisogna riportare a casa tutta la filiera, soprattutto le tecnologie, per evitare che l’Europa diventi solo un mercato”.

Pierfrancesco Maran (Pd) ha spiegato che “esiste una competizione tra i continenti, ma esiste anche il problema  che la produzione si sta spostando dall’Italia verso altri Paesi europei, è compito di Stellantis non abbandonare i territori”.

“Dobbiamo far comprendere agli imprenditori che questo è un ecosistema che mette a disposizione know how, imprese, formazione, una rete che ha saputo attraversare momenti difficili – ha dichiarato il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo – c’è anche un tema che riguarda sburocratizzazione, programmazione urbanistica e infrastrutturale che rendono difficile l’insediamento di imprese”.

Per la vicesindaca di Torino, Michela Favaro “lo Stato deve diminuire il costo dell’energia e ridurre il gap tecnologico per rendere l’Italia più competitiva e rafforzare la collaborazione fra ricerca e piccole e medie imprese. Servono incentivi sui siti industriali dismessi”.

“È positivo il raddoppio dello stanziamento da 10 a 20 milioni di euro e l’estensione della misura di integrazione salariale a tutti lavoratori delle aziende in crisi, sia dell’automotive sia di altri settori industriali in crisi, da coinvolgere in percorsi formativi. Da Stellantis ci aspettiamo una maggiore attenzione al nostro territorio e impegni precisi su Mirafiori”, ha dichiarato il segretario generale della Cisl Piemonte, Luca Caretti.

“Non siamo più la città dell’auto, abbiamo bisogno di ricostruire una presenza industriale, Stellantis è un interlocutore, ma dobbiamo vedere se ce ne sono altri. Serve un nuovo ammortizzatore sociale per l’auto finanziato dall’Europa per gestire la transizione”, ha sottolineato Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte.

Per Giovanni Cortese, segretario regionale Uil, “si impone un piano di rilancio e conversione di automotive. La componentistica riguarda 700 aziende, senza soluzioni ne chiuderanno la metà. Chiediamo che si crei un fondo sovrano europeo per innovazione e tutela occupazione”.

Per Sara Rinaudo, vicesegretario Fismic Consal “la misura della Regione annunciata da Chiorino dà respiro ai lavoratori. Finalmente stiamo uscendo da un approccio ideologico per approdare a uno più pragmatico”.

Ciro Marino, segretario provinciale Ugl metalmeccanici Torino, ha evidenziato che “la crisi automotive mette in crisi altre filiere. La soluzione decisiva non sono gli incentivi ma è necessario intervenire sui costi dell’ energia”.

Per Fabrizio Amante, segretario territoriale AQCF-R “bene l’intervento su ammortizzatori sociali, ma dobbiamo porci il problema di come facciamo a prevenire queste crisi e garantire tranquillità ai lavoratori”.

Il vicerettore dell’Università di Torino, Guido Boella, ha evidenziato che “per recuperare il gap sull’elettrico abbiamo l’eccellenza dei nostri atenei, dove la ricerca incontra le imprese. Bisogna fare crescere la filiera di formazione e competenze”.

Per la vicedirettrice per l’innovazione scientifica e tecnologica del Politecnico di Torino Giuliana Mattiazzo “nella ricerca e didattica l’automotive non è in crisi. Gli Atenei continuano a investire, cambiano le regole e per questo  risulta sempre più essenziale innovare”.

Il vicepresidente Unione Industriali di Torino,Antonio Casu, chiede “alla Regione di tenere alta l’attenzione su questi temi nei confronti del Governo e della Commissione Europea, senza abbassare la pressione. La Commissione ha recentemente aperto alla possibilità di una maggiore gradualità nell’applicazione delle sanzioni ambientali. Altro aspetto fondamentale è il costo dell’energia, una delle leve principali della competitività”.

Partrizia Paglia, delegata Confindustria Piemonte per il tema automotive ha illustrato alcuni dati: “Sono 1,28 milioni gli addetti automotive in Italia, la componentistica in Piemonte occupa oltre 56 mila dipendenti.  Registriamo cali pesanti del fatturato, di 32% fino al 50%, così è impossibile resistere”.

Alberto Russo vicepresidente associazione piccole e medie imprese ha chiesto “una moratoria sugli interessi per investimenti già effettuati. Bisogna rivedere il meccanismo di cassa integrazione per sostenere l’occupazione e le misure a sostegno della riconversione industriale in ottica green”.

Per Giovanni Genovesio, presidente regionale Cna Piemonte “serve supportare le imprese nella riconversione e questo richiede investimenti importanti. È necessario che il pubblico e gli istituti di credito supportino le Poi”.

Il presidente Cna Torino, Nicola Scarlatelli, ha sottolineato che il mondo delle Pmi ha saputo diversificare, il comparto manifatturiero non è scomparso. Mettiamo le nostre qualità a fattore comune, i nostri diritti non hanno un prezzo”.

Antonella Bruno, responsabile mercato Italia di Stellantis ha ringraziato la Giunta per le misure a favore della filiera e ha affermato che il piano della sua azienda “prevede nuovi modelli negli stabilimenti italiani. Tutti i nostri siti rimarranno in attività e salvaguarderemo l’occupazione. Abbiamo ribadito la centralità dell’Italia per Stellantis. Il 2025 sarà ancora di transizione, ma ci sarà una risalita nel 2026, con 10 aggiornamenti di prodotti realizzati in Italia”. Quanto a Torino, Bruno ha affermato che “Mirafiori è un polo vivo, con attività strategiche per il gruppo, a partire dall’economia circolare, poi il battery technology center, che ha competenze straordinarie e grandi potenzialità di crescita, poi il Plant che produce i cambi per i motori ibridi. Qui la 500 ibrida arriverà a 130-140mila unità l’anno. Confermiamo anche la nuova generazione della 500 elettrica nel 2032”.

La manager ha poi ricordato che la sede di coordinamento europeo da cui parte il coordinamento di attività vendita e marketing è stata insediata a Torino, a confermare la centralità della città.

Per Stellantis è quindi intervenuto Giuseppe Manca, responsabile risorse umane, che ha affermato: “Non abbiamo mai licenziato nessuno, ma abbiamo fatto procedure di incentivazione all’esodo ed è probabile che ne faremo ancora. Intanto però stiamo stabilizzando oltre 100 ingegneri under 35, perché la nostra intenzione è garantire il futuro: si occuperanno di progetti strategici, digitalizzazione, intelligenza artificiale, elettrico”.

Il presidente della Regione Alberto Cirio, nel suo intervento, ha detto che il settore automotive “rappresenta una criticità per il Piemonte, per il Paese e per l’Europa. Esistono difficoltà, ma il Piemonte è diversificato nelle sue capacità produttive e il contesto favorevole che sta vivendo la nostra economia, con il più alto livello di occupazione degli ultimi 20 anni e il record dell’export, è un dato di forza. Oggi eguagliamo la media di crescita del Paese, mentre per anni siamo stati al di sotto, e siamo i primi in  Italia per investimenti delle multinazionali”.
“Ma – ha proseguito Cirio – l’auto resta centrale, perché paga gli stipendi di un terzo dei piemontesi. Il green deal ha fatto male alla nostra Europa, ha favorito i paesi che fanno commercio a discapito di quelli che producono, come l’Italia”.
“In ogni caso, per noi l’obiettivo minimo per Mirafiori è quello delle 200mila auto. Oggi se ne producono 30-32mila. Stellantis ci conferma, con la 500 ibrida, di poter arrivare a 100-140mila auto. Questo ci dà la prospettiva per fare un percorso insieme che però impone un intervento ponte ed è quello che la Regione Piemonte, prima in Italia, mette in campo con 20 milioni di euro per integrare il reddito dei lavoratori in cassa integrazione per farli ritornare ai livelli di capacità di spesa dello stipendio intero, offrendo ore di formazione per la propria riqualificazione professionale”

Gianna Pentenero (Pd) ha parlato di un settore “che va sostenuto, perché riguarda la ricerca, l’innovazione, la possibilità di avviare una transizione che ci apra al futuro. Spiace che oggi non si sia colta l’occasione di avere sindacati e imprenditori per un discorso serio, ma sia prevalsa la strumentalizzazione”.

Daniela Cameroni (Fdi) ha detto che “la Regione non è rimasta a guardare, ma ha giocato un ruolo da protagonista nel difendere l’occupazione. Vigileremo con attenzione per il rispetto degli impegni presi, sia da Stellantis, sia dall’Europa, la transizione ecologica non può essere fatta a discapito dei lavoratori”.

Sarah Disabato (M5s) ha ricordato che “il sostegno al reddito in Piemonte è legge, quindi utilizzare il Pnrr come sta facendo la giunta Cirio è soltanto un sollievo temporaneo, ma bisogna trovare nel Bilancio i fondi per queste misure. Mi è spiaciuto sentire oggi da Stellantis che ci saranno altri incentivi all’esodo. Io ho dato fiducia a Stellantis, ho comprato un’auto del marchio, peccato però che sia prodotta in Polonia”.

Silvio Magliano (Lista Cirio) ha considerato che “quando il pubblico entra nelle dinamiche del mercato è perché purtroppo ci sono dei problemi. Bene gli investimenti che Stellantis promette in Piemonte, ma dobbiamo lavorare anche con altri possibili produttori, perché abbiamo già tante aziende che possono svilupparsi ulteriormente e possiamo attrarne di nuove”.

Alice Ravinale (Avs) “Non avevamo dubbi che la giornata di oggi fosse utilizzata per presentare una misura che era nell’aria da tempo, prendiamo atto che viene fatta con fondi europei del Pnrr. Bene per il 2025, non sottovaluto il lavoro anche tecnico che è stato fatto, però abbiamo dimenticato il drammatico significato di una cassa integrazione che dura da 18 anni. Dove sono le altre imprese che secondo il ministero volevano investire in Italia? Quanto a Stellantis, ha cercato di spegnere in silenzio Torino con gli esodi e senza le assunzioni, per fortuna la politica se ne è accorta”.

Paolo Ruzzola (Fdi): “Crediamo nell’Europa, ma vogliamo anche un’Europa che non faccia dumping fiscale. Cominciamo a dire che la tassazione delle aziende deve essere uguale in tutta Europa, poi registriamo con soddisfazione il cambio di passo di Stellantis, che oggi è stato confermato in questo Consiglio aperto”.

Vittoria Nallo (Sue) ha parlato di “un settore che da molti anni era già in crisi e che riverbera i suoi problemi sulla vasta filiera che storicamente opera a Torino e in Piemonte. Dobbiamo procedere al ritorno della produzione in Piemonte e questo può essere conveniente per Stellantis se diminuiranno i costi energetici e ci saranno seri incentivi”.

Domenico Rossi (Pd) ha contestato una “assenza totale nella discussione della questione energetica. Si tratta di uno dei motivi principali perché scelgono di non produrre in Italia e nessuno ha detto nulla. Quanto al green deal, lo avete contestato con il vostro striscione ma in Europa l’hanno votato anche le vostre forze politiche”.

Davide Zappalà (Fdi): “Noi non abbiamo mai detto che i problemi ce li dobbiamo risolvere soli come italiani, anzi Meloni ha sempre affermato il contrario sui problemi più importanti come le strategie industriali. Purtroppo sinora le strategie industriali dell’Europa non hanno avuto buoni risultati”.

Monica Canalis (Pd) ha definito il presidente Cirio “bifronte, ora nazionalista e ora europeista. Fa parte della famiglia dei popolari europei, quindi europeista. Cirio nazionalista pensando che siamo smemorati vuole ingraziarsi una vicinanza al Governo Meloni”.

Roberto Ravello (Fdi) ha ribattuto che “il bifrontismo era la capacità di una divinità di saper guardare contemporaneamente al passato ed al futuro per far bene il presente. Quanto alle capacità tecnologiche, non penso che in Europa siamo così indietro come alcuni hanno detto, altrimenti perché BYD verrebbe in Italia? Il divario forse è un altro, se i produttori cinesi non rispettano le politiche di tutela dell’ambiente e dei lavoratori”.

In chiusura la replica dell’assessore Chiorino, che ha ringraziato per gli spunti emersi e ha ribadito che “Quando si supporta l’impresa si supportano anche i lavoratori ed il dato occupazionale. Siamo a fianco di chi vuole produrre e di chi vuole portare lavoro”.

fmalagnino gmonaco – Ufficio stampa CrP

Record di incassi nel 2024 per le multe: 63 milioni di euro

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Lo scorso anno il Comune di Torino  ha registrato il record di incassi provenienti dalle contravvenzioni. La Città ha incassato 63milioni di euro  grazie alle 960.971 multe emesse. Nel 2023 le multe emesse furono 1.023.199, gli incassi furono però “solo”  56milioni di euro, 7 milioni di euro in meno. “L’incasso del 2024 rispetto a quello del 2023 è stato maggiore del 12,38%”, ha detto  in aula l’assessore comunale alla sicurezza Marco Porcedda, “ grazie all’efficientamento della riscossione delle multe”.

Credito: “Sulle imprese del Piemonte oltre tre miliardi di extracosti bancari”

Per le piccole attività l’impatto del caro-tassi in Piemonte è dell’8,96%, prestiti all’artigianato in Piemonte: -12,7%

 

 

A livello nazionale il credito alle imprese, tra giugno e settembre scorsi), ha subito una contrazione complessiva del 2,8%, mentre per le piccole imprese la flessione è stata più che doppia, evidenziando una contrazione a -6,8%. In Piemonte la contrazione complessiva è pari all’ -1,5%, mentre per le piccole imprese ha toccato un -6,6%.

 

Il quadro si appesantisce se guardiamo ai prestiti all’artigianato che evidenziano una contrazione ancora più marcata: in Piemonte -12,7%; (-12,5% a livello nazionale).

E’ questo, in sintesi, ciò che emerge dal rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese che ha analizzando i dati della Banca d’Italia tra giugno 2022 e settembre 2024.

 

Il calo del credito non risparmia nessun settore economico.

Tra i vari settori, nelle costruzioni il TAE applicato alle imprese del Piemonte è dell’8,10% (media nazionale del 7,42%); nei servizi per le attività del Piemonte il tasso è dell’6,52% (media nazionale del 6.58%); nel manifatturiero esteso il Piemonte con un TAE al 6,38% (media nazionale al 6,05%).

“Il lento, anzi lentissimo, riassorbirsi della bolla causata dall’extra-costo bancario mette ancora in difficoltà le attività produttive del Piemonte –commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte– nonostante la Banca Centrale Europea abbia cominciato a ridurre i tassi, gli effetti tangibili sono ancora poco quantificabili e le imprese non hanno la forza economica per sostenerne gli oneri. In un momento così complicato di crisi nell’export, aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi energetici, diminuzione di commesse, non si possono chiedere ulteriori sacrifici al mondo imprenditoriale senza un supporto concreto fatto di incentivi e sgravi. Soprattutto se a governare gli investimenti sono le banche”.

“Gli oltre tre miliardi di euro di extra-costo per il credito alle realtà del Piemonte, è una cifra colossale che pesa maggiormente laddove le aziende sono più impegnate negli investimenti per crescere –prosegue Felici– Questo è un tema su cui non si presta sufficiente attenzione da parte delle istituzioni, ma che concretamente rischia di frenare lo sviluppo delle nostre imprese”.

“Il credito –conclude Felici– è un nodo troppo strategico perché sia lasciato ai privati. Le banche aumentano sempre gli utili nei periodi di difficoltà dell’economia reale, alimentando il drenaggio di risorse dal lavoro alla finanza. Se si vuole che le nostre imprese continuino ad innovare e ad investire (come già stanno facendo con risorse proprie) o semplicemente si adattino alle strane direttive UE, è necessario che possano accedere facilmente ai finanziamenti. Lo Stato deve tornare a presidiare il credito, erogandolo con i parametri dello sviluppo e dell’etica più che con quelli di Basilea, utili solo ad agevolare chi i soldi già li ha”.

Per Confartigianato Imprese Piemonte, purtroppo, il finanziamento alle piccole aziende resta, ancora legato alla percezione di alto rischio e quindi, così, cresce costo del denaro invece, spesso, l’impresa artigiana necessita di finanziamenti molto ridotti e quindi poco appetibili dal sistema bancario che lavora più su grandi importi.

La Regione propone un tavolo di confronto con i medici per abbattere le liste d’attesa

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«Un incontro positivo e costruttivo, in un clima di collaborazione. Ho chiesto ai sindacati dei medici di stendere una piattaforma, anche valoriale, comune, che partendo da ciò che ci unisce – ovvero la centralità della sanità pubblica e l’indiscusso valore aggiunto che, in condizioni difficili, apportano i professionisti della sanità nelle strutture regionali – per ridurre le liste d’attesa.  L’idea è un tavolo mensile presso la control room, che la direzione regionale dell’assessorato ha individuato come strumento utile per ricevere in tempo reale i dati e poter intervenire con i correttivi necessari. La condivisione dei dati è fondamentale per aumentare l’efficienza del sistema ed è una metodologia che dovrà diventare sempre più la modalità ordinaria di lavoro per tutti gli operatori.»

Così l’assessore alla sanità Federico Riboldi al termine dell’incontro che si è tenuto in assessorato.

«L’intenzione è di arrivare ad un documento sottoscritto da tutte le forze sindacali, medici e infermieri ospedalieri, medici di medicina generale, Oss e personale amministrativo. Ai sindacati dei medici ho ribadito che per affrontare i grandi problemi della sanità, molti dei quali sono strutturali, è necessaria la collaborazione di tutti: l’ottica è quello di unire le forze, nell’interesse dei cittadini. L’obiettivo è lavorare in armonia. Ho ribadito che la legge 104/2024 sull’intramoenia sarà applicata solo in casi limite. Oggi ho constatato con soddisfazione che vi è la volontà comune di lavorare per superare le contrapposizioni, nel rispetto dei ruoli » prosegue Riboldi.

«Ho proposto di istituire, sul modello dell’osservatorio sul personale, un tavolo di confronto permanente che si riunirà con cadenza mensile per analizzare i dati delle liste d’attesa, giudicare le azioni ed intervenire con i necessari correttivi. La proposta è stata accolta in modo unanime dai rappresentanti delle associazioni sindacali presenti»

«Sono soddisfatto, è la prima volta che il tema delle liste d’attesa viene affrontato con un approccio specifico, attraverso l’istituzione di un tavolo monotematico. Nei prossimi giorni si terrà un incontro analogo con i sindacati degli infermieri e delle altre professioni sanitarie » conclude Riboldi.

Città della Salute, Nursing Up: “reparti sotto pressione e criticità strutturali”

“Reparti in difficoltà, personale insufficiente e criticità nel garantire cure adeguate”. È il quadro allarmante tracciato da Claudio Delli Carri, segretario regionale di Nursing Up Piemonte, che denuncia una situazione ormai al limite all’interno della Città della Salute, la più grande azienda sanitaria ospedaliera universitaria del Piemonte.

Ecco le principali criticità secondo il sindacato degli infermieri: “Nei reparti di medicina generale, il tasso di occupazione dei posti letto supera il 100%, una condizione che rende difficoltosa la gestione dei pazienti e mette a rischio la qualità dell’assistenza. Il personale sanitario, con un’età media superiore ai 50 anni, lavora in condizioni sempre più critiche, tra turni massacranti e impossibilità di usufruire di ferie o di frequentare i corsi di formazione obbligatori. Il sovraccarico di lavoro colpisce in particolare infermieri e operatori socio-sanitari, spesso impegnati in un numero eccessivo di trasporti di pazienti che li sottrae alla presenza nei reparti”.

“A questo si aggiunge un dato preoccupante: circa il 40% del personale soffre di limitazioni fisiche dovute a sforzi prolungati nel tempo. Un problema che non solo incide sull’efficienza operativa, ma che evidenzia le conseguenze di un’organizzazione che continua a reggersi su carenze strutturali mai risolte.

«Il problema di Città della Salute non si esaurisce nella riduzione delle liste d’attesa-, sottolinea Delli Carri. – La priorità deve essere la qualità delle cure, ma per garantirla servono nuove assunzioni e una revisione dell’intero modello organizzativo».

Il Nursing up ricorda che dal 1° marzo 2025, il nuovo Commissario Schael  sarà chiamato a individuare soluzioni concrete: «Ci auguriamo che venga finalmente avviata una riorganizzazione seria ed efficace, perché il sistema sanitario piemontese non può più reggere il peso di problemi cronici e irrisolti», conclude Delli Carri.