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Cultura e inclusione sociale, Città di Torino e Museo Egizio aiutano chi si trova condizioni di difficoltà abitativa

Favorire l’accesso ad opportunità culturali, attraverso visite guidate e laboratori al Museo Egizio, a vantaggio di persone e famiglie che si trovano in condizioni di disagio e precarietà abitativa.

È l’obiettivo della convenzione rinnovata tra Città di Torino e Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, approvata questa mattina dalla Giunta comunale con una delibera proposta dall’assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli.

L’accordo, che dopo la sperimentazione di un anno viene ora rinnovato per un triennio, prevede nello specifico una serie di interventi interdisciplinari mirati a sviluppare percorsi di avvicinamento alla cultura e alle collezioni custodite dal Museo Egizio, rivolti in modo particolare alle famiglie ospiti dei social housing della città e a persone senza dimora coinvolte nei progetti di inclusione sociale dell’amministrazione.

«Con il rinnovo e l’ampliamento di questa convenzione la Città continua nel suo impegno nel favorire l’inclusione sociale, qui in particolare attraverso la cultura. Offrire a persone e famiglie in difficoltà la possibilità di accedere a esperienze culturali di grande valore è un passo fondamentale per promuovere la coesione sociale e garantire pari opportunità a tutti e siamo felici come amministrazione di veder prorogata questa opportunità per altri tre anni. Un sentito ringraziamento va alla Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino per la sensibilità e la disponibilità dimostrate: è grazie a collaborazioni come questa che possiamo costruire una città più equa e accogliente. Siamo convinti che la cultura, se resa accessibile, possa infatti essere uno strumento potente per il superamento di molte delle barriere sociali ed economiche», ha affermato Jacopo Rosatelli, assessore alle Politiche sociali della Città di Torino.

«Siamo orgogliosi di rinnovare la convenzione con la Città di Torino e di rafforzare il nostro impegno a favore dell’inclusione culturale, offrendo opportunità di accesso e partecipazione a chi vive situazioni di fragilità. Questo progetto incarna la nostra vision, che intende il museo come spazio comune, aperto e accogliente in cui sentirsi a proprio agio. Insieme vogliamo continuare a costruire spazi di conoscenza aperti e accessibili a tutti. In questo solco si inserisce anche ‘Io sono Benvenuto’, l’iniziativa che celebra la Giornata Internazionale del Rifugiato, il 20 giugno, con una serata gratuita all’Egizio in cui saranno protagonisti il dialogo interculturale e la partecipazione attiva attraverso arte, musica e performance. Evento che quest’anno si svolgerà in contemporanea anche a Genova al Galata Museo del Mare », hanno dichiarato la presidente del Museo Egizio, Evelina Christillin, e il direttore, Christian Greco.

Le visite guidate al Museo per adulti e per i nuclei familiari inizieranno nel mese di maggio e proseguiranno per tutto il prossimo triennio, con quattro appuntamenti annuali con sessioni di tour guidati della durata di due ore, ognuno dei quali potrà accogliere un massimo di 15 partecipanti.

Il documento, che disciplina la collaborazione tra la Fondazione Museo delle Antichità Egizie e l’Amministrazione Comunale, si inserisce nell’ambito del Piano di Inclusione Sociale della Città di Torino, strumento di pianificazione mirato a creare un sistema integrato di servizi pubblici e privati per rispondere alle necessità di cittadini in difficoltà economica, occupazionale e abitativa, attraverso un processo di co-programmazione e coprogettazione con gli Enti del Terzo Settore che favorisca l’accesso ai diritti fondamentali e alla coesione sociale. L’accordo avrà validità fino al 31 dicembre 2027.

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Autobus deserti? La Regione riorganizza le linee

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Entrerà in vigore lunedì 5 maggio, come deciso dalla Regione Piemonte, la riorganizzazione nel Torinese delle tratte a bassa o bassissima frequentazione coperte con autobus.

Dopoil lavoro di confronto effettuato in questi mesi con i sindaci e le aziende per verificare, incrociare e validare i dati relativi all’utenza, anche grazie ai 2 milioni di euro aggiuntivi messi a disposizione dalla Regione per questa tipologia di linee, restano attive la 442 Avigliana-Nichelino-Rivoli e la 85 per Rivalta. Confermato anche il servizio per la linea bus Ivrea-Milano, operativa con il cambio a Carisio su una seconda linea autostradale senza alcun costo aggiuntivo sul biglietto. Nelle prossime settimane, sulla base dei dati di traffico, i tecnici verificheranno la possibilità di ripristinare il servizio diretto.
L’utenza media tra tre e otto passeggeri, a seconda dell’orario, comporta invece la cancellazione delle linee 259 Carmagnola-Carignano-Torino, 259K Torino-Carmagnola-Textile, 265 Torino-Verrone e Piossasco-Pianezza.

La Regione assicura il monitoraggio costante dell’andamento dei flussi e si impegna ad attivare con tempestività la reintroduzione delle corse sospese qualora si verifichi un potenziale aumento di utenza, in particolare in relazione a riprese produttive significative delle aziende interessate.

Il 1975 (annus horribilis anche a Torino) 50 anni dopo

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni
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Il 1975 fu  un anno orribile della storia italiana (solo il ‘77 e il ‘78 furono peggiori per gli assassini di Casalegno e di Moro) perché la violenza della contestazione gruppettara stava imperando in modo selvaggio. Fu l’anno in cui, chiamato dal prof. Emilio Papa a tenere il mio primo seminario alla Facoltà di Scienze politiche di Torino sui due manifesti degli intellettuali fascisti ed antifascisti di Gentile e Croce scritti nel 1925, mi trovai in seria difficoltà perché una parte degli studenti si era iscritto solo perché con il seminario veniva fiscalizzato l’esame. Malgrado i miei sforzi volti a  condurre il seminario su una direttrice rigorosamente storica, come era stato il libro di Papa sui due manifesti del 1958, ci furono tentativi di introdurre in modo rozzo temi politici legati all’attualità che non avevano nessun legame con il Seminario.  Ci fu persino chi obiettò in modo ridicolo che non si doveva parlare di Gentile che era stato con Mussolini anche a Salò. Fui fermissimo nell’impedire o almeno a contenere  interventi inappropriati. Più che un seminario fu una serie di mie lezioni, il  che mi rivelò nel giro di pochi anni il decadimento degli studi universitari.  Pochissimi studenti a conclusione del seminario furono in grado di elaborare una ricerca che avesse anche un minimo di valore scientifico. Anche in ragione di ciò Papa volle intervenire ad un colloquio conclusivo del seminario in cui emerse la tendenza ad “attualizzare” il tema.
Ma il 1975 fu per me anche un periodo di insegnamento in un istituto superiore di Torino con sede nella precollina torinese nel quale un soviet di professori ex sessantottini  tentò, riuscendovi, di creare un clima politico irrespirabile, complice un preside allora vicino al  “Manifesto” destinato ad una lunga traversata del deserto che lo portò tanti anni dopo a finire a destra. Quando entrai la prima volta in quella scuola, vedendo tutti in giacca a vento (solo io avevo il cappotto),mi domandai se stessero tutti  tornando dalla montagna. Capii poi che era una uniforme come l’eskimo. Il Soviet impose votazioni per alzata di mano su tutti i temi su cui i docenti dovevano esprimersi, l’abolizione dei libri di testo a vantaggio di striminzite e improvvisate biblioteche di classe, l’abolizione delle lezioni frontali sostituite con i gruppi di studio durante i quali i professori leggevano il giornale. Una docente disse che lei riteneva la lezione una imposizione dall’alto di tipo fascista che andava abolita  in una scuola davvero “democratica”.
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Fu un disastro con la scuola occupata per un altissimo numero di giorni da una esigua minoranza di studenti esaltati. Fu davvero un fatto  eccezionale che non capitarono incidenti gravi perché le premesse per la violenza c’erano tutte. Ovviamente l’anno scolastico fu totalmente improduttivo e si concluse con una promozione generalizzata. Fu un vero peccato che penalizzò gli studenti provenienti da famiglie non abbienti i quali avrebbero  potuto avvantaggiarsi della scuola per la loro crescita culturale e civile. Fu un anno perso per centinaia di studenti che furono presi in giro dalla demagogia più greve. Il clima di intolleranza fece sì che per alcuni mesi anch’io chinai la testa silenziosamente ,anche attanagliato da problemi personali che angustiarono molto quel periodo Dopo qualche mese con alcuni colleghi ritirammo su la testa e, nei limiti del consentito, ci ribellammo al Soviet anche perché il preside si rese conto che così non si poteva andare avanti. A Torino non si arrivò mai alle chiavi inglesi che uccisero Sergio Ramelli, anche se il rogo a cui fu condannato  lo studente Roberto Crescenzio, resta a testimoniare una pagina indegna di cronaca torinese in cui fu coinvolta “Lotta continua” . Il clima di certe scuole torinesi, rileggendo come si viveva nelle scuole milanesi, non era molto diverso. Anche all’Università vivemmo anni bui. Le mie in modi  non confrontabili furono   due esperienze indimenticabili anche a 50 anni di distanza.

Un nuovo mercato del vintage in Corso Marconi

 

La Giunta comunale ha approvato l’istituzione di un nuovo mercato periodico tematico a tema vintage nell’area pedonale di corso Guglielmo Marconi. La manifestazione si svolgerà almeno dieci volte l’anno il terzo sabato di ogni mese, ad eccezione di gennaio e agosto e salvo deroghe occasionali in concomitanza di altre iniziative sul territorio.

“Il mercatino di corso Marconi è un nuovo tassello nel più ampio progetto della Città di Torino per valorizzare il commercio di prossimità e promuovere il territorio attraverso iniziative capaci di unire identità, attrattività e partecipazione – dichiara l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino -. I mercatini tematici periodici non sono grandi manifestazioni, ma registrano una significativa presenza di pubblico grazie alla loro qualità, che li rende molto attrattivi e amati. Sono anche importanti occasioni di aggregazione, capaci di rafforzare il senso di comunità e di rendere più viva e dinamica la città, valorizzando al contempo gli spazi urbani e le realtà commerciali locali”.

Il nuovo mercato di corso Marconi, nel tratto tra via Madama Cristina e corso Massimo d’Azeglio, nasce su proposta della Circoscrizione 8, che lo scorso 10 febbraio ha approvato l’iniziativa con propria deliberazione. La proposta fa seguito a una fase di sperimentazione già avviata nei mesi scorsi nella stessa area, che ha registrato un buon riscontro di pubblico e interesse da parte del territorio.

Sarà la stessa Circoscrizione 8 a farsi carico degli atti successivi: sarà predisposto un bando pubblico per individuare il soggetto attuatore dell’iniziativa per il triennio 2025-2027, cui sarà affidata l’organizzazione del mercato, la gestione dei servizi e delle attività collaterali. La Circoscrizione definirà inoltre tutti gli aspetti operativi, tra cui il numero e la disposizione dei posteggi, le merceologie ammesse e i soggetti partecipanti, secondo quanto previsto dal Regolamento comunale n. 284.

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Giornata Mondiale Vittime dell’Amianto, il Piemonte secondo in Italia con mille decessi nel 2024

Bonanni (Osservatorio Nazionale Amianto): “E’ una terra ferita ma anche un modello di impegno nelle bonifiche e prevenzione con uno sguardo concreto alla salute delle generazioni presenti e future”

Nel mondo si registrano oltre 200.000 decessi legati all’amianto ogni anno, di cui 7.000 soltanto in Italia.

28 aprile 2025 – “Oggi è la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto e la strage continua. Più di 200.000 mila decessi nel mondo, 7000 mila solo nel nostro paese nell’ultimo anno, e il bando globale dell’amianto che semina morte è ancora una utopia” – sottolinea Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA). Il Presidente ricorda inoltre – “Sono numeri che non appartengono al passato. Sono volti, storie, famiglie spezzate oggi. Molti non sapevano, altri sono stati ignorati. Troppi sono stati sacrificati nel nome del profitto. Non è più ammissibile che ci governi la lobby dei produttori del minerale killer e che le bonifiche vadano a rilento, nonostante la chiara presa d’atto di tutte le Istituzioni”. Bonanni aggiunge: “L’Italia ha messo al bando l’amianto nel 1992. Ma l’amianto non ha ancora messo al bando l’Italia. Questa giornata nazionale non è solo memoria. È un grido. Un richiamo alla responsabilità, alla bonifica, alla giustizia per le vittime e alla tutela di chi oggi vive, lavora, studia in luoghi contaminati. Il Piemonte è una terra ferita a causa dell’alto numero dei decessi, ma va rilevato che la Regione è un modello di impegno nelle bonifiche e prevenzione con uno sguardo concreto alla salute delle generazioni presenti e future”.

In Italia, il Piemonte si posiziona al secondo posto per mortalità da amianto, con circa 1.000 decessi nel 2024: 250 per mesotelioma e circa 750 per altre patologie asbesto correlate, come asbestosi e tumore del polmone. La Regione Piemonte si distingue per una politica incisiva di bonifica e prevenzione, adottando un approccio integrato che combina una mappatura dettagliata dei siti contaminati, interventi ambientali mirati e l’uso di piattaforme digitali per il monitoraggio e la gestione dei rischi.

Un esempio virtuoso è il geoportale realizzato in collaborazione con ARPA Piemonte, che consente ai cittadini di consultare in tempo reale le aree contaminate: sono oltre 1.800 i siti già censiti, con il 29% confermato come contaminato e il 17% che ha completato il processo di bonifica. Parallelamente, grazie alla piattaforma digitale NPLA, imprese e operatori possono notificare e gestire i piani di lavoro in modo trasparente ed efficiente. Per i privati cittadini che intendono rimuovere piccole quantità di materiali contenenti amianto, sono state introdotte procedure più snelle.

Un impegno strutturato e responsabile per sanare una delle ferite ambientali più profonde del secolo scorso.

Incidenza delle patologie asbesto correlate in Italia nel 2024:

  • Mesotelioma: 2.000 casi, con una mortalità del 93% entro 5 anni;

  • Tumore del polmone correlato all’esposizione da amianto: 4.000 casi, con mortalità dell’88% entro 5 anni;

  • Asbestosi: 600 casi, mortalità del 25% entro 5 anni;

  • Altre malattie correlate (placche pleuriche, ispessimenti pleurici, fibrosi e infiammazioni polmonari/pleuriche): 10.000 casi, con mortalità del 20% entro 5 anni.

Il quadro generale sull’inquinamento da amianto in Italia è preoccupante. Nonostante il divieto sancito dalla legge 257/92, la bonifica procede a rilento: si stimano oltre 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto ancora presenti sul territorio. A fronte dei circa 100.000 siti censiti ufficialmente, secondo l’ONA, i siti e micro-siti contaminati sarebbero circa 1 milione, con ben 58 milioni di metri quadrati di coperture in cemento-amianto ancora da bonificare.

L’amianto resta presente in migliaia di edifici pubblici e privati: scuole, ospedali, treni, tetti, tubature.

Emergenza scuola: l’Osservatorio continua a ricevere segnalazioni relative alla presenza di amianto in istituti scolastici, inclusi asili nido, scuole materne ed elementari. Un problema aggravato dall’uso, fino al 1993, di DAS contenente amianto, con una concentrazione fino al 30% di crisotilo, che ha esposto in particolare il personale docente delle scuole primarie. Solo nelle ultime settimane, sono stati segnalati quattro casi di mesotelioma tra insegnanti, oltre ad altre segnalazioni tra i docenti di educazione tecnica, per via dell’uso di strumenti contaminati nei laboratori scolastici.

Emergenza ospedali: l’ONA ha documentato la presenza di amianto in più di 250 strutture ospedaliere, dato ancora parziale vista l’incompletezza della mappatura.

Anche la rete idrica nazionale è coinvolta: si stima che circa 300.000 km di tubature contenenti amianto siano ancora in funzione, su un totale di 500.000 km di rete costruita prevalentemente prima del 1992.

A livello globale, la situazione non è meno critica: solo 62 Paesi hanno messo al bando l’amianto. Grandi produttori come Russia, India e Cina continuano a estrarre e commercializzare materiali contenenti la fibra killer, alcuni dei quali raggiungono ancora i mercati europei, Italia inclusa. L’ONU considera solo mesotelioma, asbestosi e cancro al polmone nelle sue statistiche ufficiali, mentre la IARC ha dimostrato la correlazione dell’amianto anche con tumori della laringe, della faringe, dello stomaco, del colon e delle ovaie.

L’Osservatorio Nazionale Amianto, operativo su tutto il territorio nazionale, offre supporto tramite lo sportello online accessibile dal sito https://onanotiziarioamianto.it/.

Donna armata di coltello tenta di uccidere medico ritenuto responsabile della morte del compagno

Nel tarda serata di sabato, alcuni passanti hanno notato una donna armata di coltello entrare nel pronto soccorso dell’ospedale di Chieri, con l’intento di uccidere un medico che riteneva responsabile della morte del suo compagno, deceduto poche ore prima. L’intervento dei carabinieri, che hanno arrestato la donna,  è stato particolarmente concitato: la donna, pur non conoscendo il nome del medico, lo aveva individuato e continuava a urlare la sua volontà di aggredirlo, prima di essere immobilizzata.

Start Cup Piemonte Valle d’Aosta, la competizione dedicata alle migliori idee imprenditoriali

Al via la XXI edizione

• Aperte le candidature per l’edizione 2025 di Start Cup Piemonte Valle d’Aosta, la competizione dedicata a progetti, idee imprenditoriali e aziende che vogliono innovare la società.
• È possibile partecipare – gratuitamente – sia al Concorso delle Idee (Fase I) entro il 3 giugno, che alla Business Plan Competition (Fase II), cui candidarsi entro il 28 luglio con un Business Plan che descriva un progetto imprenditoriale.
• Il montepremi complessivo è di oltre 65.000 euro, erogato in denaro e servizi.

Prende ufficialmente il via la Start Cup Piemonte Valle d’Aosta 2025, la Business Plan Competition che promuove la nascita di startup innovative nei territori piemontesi e valdostani. Giunta alla sua XXI edizione e promossa dagli incubatori I3P, Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, e 2i3T, Incubatore di Imprese dell’Università degli Studi di Torino, la competizione si svolge nell’ambito del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), il più importante appuntamento italiano per le nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza.

Finanziata dalla Regione Piemonte con le risorse del Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) e organizzata nell’ambito del PNI – Premio Nazionale per l’Innovazione promosso da PNICube, la Start Cup Piemonte Valle d’Aosta si articola in due tappe.

La Fase I è il Concorso delle Idee, che premia le migliori idee imprenditoriali in servizi gratuiti di supporto erogati dagli Incubatori di impresa finalizzati alla stesura del Business Plan, oltre a servizi di orientamento e consulenza sui temi della Smart Mobility a Torino, erogati nell’ambito del progetto Città di Torino – ToMove. Sarà inoltre possibile usufruire dei servizi gratuiti di orientamento ed accompagnamento erogati dagli esperti di Invitalia, Partner Ufficiale del Premio Nazionale dell’Innovazione, per la presentazione delle domande di agevolazione sugli incentivi dedicati alla creazione d’impresa.

Per partecipare c’è tempo fino al 3 giugno, compilando la candidatura sul sito ufficiale del concorso www.startcup-piemonte-vda.it. I team che presenteranno le migliori idee imprenditoriali e supereranno la fase di selezione saranno contattate direttamente dagli Incubatori per avviare i servizi di consulenza.

La Fase II, ovvero la Business Plan Competition, prenderà il via il 4 giugno e terminerà il 28 luglio, dando accesso alla selezione finale e ai premi erogati in denaro e servizi. Per partecipare, è necessario presentare un Business Plan che descriva un progetto imprenditoriale sempre tramite la piattaforma www.startcup-piemonte-vda.it.

Si può partecipare ad una sola o ad entrambe le fasi, gratuitamente, presentando un’idea di impresa oppure un progetto imprenditoriale che, indipendentemente dallo stadio di sviluppo, siano frutto del lavoro di un singolo o di un gruppo di individui e finalizzati alla nascita di una startup innovativa.

Sono ammessi, individualmente o in gruppo, tutti gli aspiranti imprenditori maggiorenni, universitari e strutturati di atenei e centri di ricerca (studenti universitari, laureati, dottorandi o PhD di ricerca, assegnisti o borsisti di ricerca, professori strutturati) ed i titolari di imprese appena avviate come specificato sul Regolamento della competizione. Durante il processo online di candidatura, i proponenti dovranno individuare un Incubatore di riferimento, scegliendolo tra gli Incubatori di imprese degli Enti Promotori (I3P – Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, 2i3T – Incubatore di Imprese dell’Università di Torino, oppure Pépinières d’Entreprises di Aosta o di Pont-Saint-Martin, in caso di candidatura al Premio Valle d’Aosta).

Ad essere ammessi alla competizione sono idee e progetti imprenditoriali che fanno riferimento alle categorie di gara:

• Life Sciences, per prodotti e/o servizi innovativi per migliorare la salute delle persone;
• ICT, cioè prodotti e/o servizi innovativi nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e dei nuovi media per la cybersecurity e per il cloud computing – ad esempio e-commerce, social media, mobile, gaming – e tecnologie hardware e software innovative – ad esempio dispositivi di microelettronica e fotonica, materiali avanzati per l’ICT, nuove architetture computazionali, tecnologie in ambito AI/LLM, imaging;
• Cleantech & Energy (prodotti e/o servizi innovativi orientati al miglioramento della sostenibilità ambientale, la salvaguardia dell’ambiente, la gestione dell’energia);
• Industrial (prodotti e/o servizi innovativi per la produzione industriale che non ricadono nelle categorie precedenti, innovativi dal punto di vista della tecnologia o del mercato);
• Turismo e Industria Culturale e Creativa (prodotti e/o servizi innovativi rivolti al settore del turismo e dell’industria culturale e creativa).
Elena Chiorino, vicepresidente e assessore alla Formazione e Lavoro della Regione Piemonte, afferma: “Ogni progetto presentato alla Start Cup è un passo concreto verso il futuro: la Regione Piemonte punta sull’innovazione e sul talento giovanile come leve per un’economia dinamica e competitiva. La Start Cup Piemonte Valle d’Aosta è un’opportunità unica per promuovere il progresso tecnologico, con progetti che riflettono l’importanza di investire in conoscenza e collaborazione tra università, istituzioni e imprese. Sostenere questa progettazione significa fermare la fuga dei cervelli, creare sviluppo e occupazione qualificata, e rafforzare il legame tra ricerca, impresa e territorio. Lavoriamo per liberare energie, investiamo nei talenti e ampliamo il ventaglio di opportunità per creare valore: è quello che il sistema economico chiede alla politica”.

Andrea Tronzano, assessore alle attività produttive della Regione Piemonte, sottolinea: “Con la Start Cup Piemonte Valle d’Aosta investiamo nei talenti e nelle idee che possono davvero fare la differenza per il futuro del nostro territorio. Sostenere la nascita di nuove imprese ad alto contenuto di innovazione significa creare sviluppo, occupazione qualificata e valore aggiunto per l’intero ecosistema economico piemontese. Grazie alle risorse del Fondo Sociale Europeo Plus accompagniamo i giovani imprenditori lungo un percorso che parte dall’idea e arriva al mercato, rafforzando il legame tra ricerca, impresa e territorio”.

Il comitato organizzativo di Start Cup Piemonte Valle d’Aosta, composto dai due incubatori piemontesi, commenta: “Start Cup Piemonte Valle d’Aosta rappresenta ormai un punto di riferimento consolidato per l’innovazione regionale. Edizione dopo edizione, l’iniziativa offre una fotografia aggiornata del fermento imprenditoriale locale, evidenziando i trend emergenti e i settori su cui è strategico concentrare risorse, attenzione e investimenti. È anche un momento prezioso per attivare nuove connessioni tra università, ricerca e impresa, favorendo un ecosistema sempre più integrato, inclusivo e capace di generare impatto. Il valore aggiunto dell’iniziativa risiede proprio nella capacità di stimolare l’innovazione dal basso, coinvolgendo attivamente giovani imprenditori, ricercatori e realtà territoriali in un processo di crescita condiviso. La rete degli incubatori e dei partner continua ad ampliarsi, a testimonianza di un sistema che crede fortemente nella cultura dell’innovazione come motore per lo sviluppo economico e sociale del territorio.”

Montepremi totale di oltre 65.000 euro per il concorso dei Business Plan

Entro novembre saranno decretati i migliori progetti di startup partecipanti alla Business Plan Competition (Fase II) che riceveranno premi e menzioni speciali attribuiti con il supporto di una Giuria composta da imprenditori, venture capitalist e business angel. Grazie alla dotazione messa a disposizione dagli Enti Promotori e dai Sostenitori dell’edizione 2025, il montepremi complessivo sarà di oltre 65.000 euro e sarà erogato in denaro e servizi offerti da diversi partner.

I tre vincitori assoluti riceveranno premi in denaro. Al primo classificato andrà un premio di 7.500 euro, al secondo di 5.000 e al terzo di 2.500. Ai primi sei progetti sarà inoltre riconosciuto il premio di 1.000 euro ciascuno per l’iscrizione all’edizione 2025 del PNI, il Premio Nazionale per l’Innovazione, la “coppa dei campioni” tra i progetti di impresa vincitori delle Start Cup regionali che quest’anno si svolgerà a Ferrara, presso Ferrara Expo, giovedì 4 e venerdì 5 dicembre 2025. L’evento sarà organizzato congiuntamente da PNICube e dall’ Università degli Studi di Ferrara, nell’ambito di ECOSISTER – Ecosistema Territoriale di Innovazione dell’Emilia-Romagna, finanziato dal PNRR.

Grazie a Sponsor e Partner interessati a contribuire concretamente allo sviluppo dell’innovazione, Start Cup Piemonte Valle d’Aosta prevede inoltre una serie di premi speciali:

• Fondazione CRC, attenta ad interventi rivolti a competitività e sviluppo sostenibile, assegnerà il Premio Fondazione CRC di 10.000 euro al miglior progetto imprenditoriale che insedi l’impresa nella Provincia di Cuneo;
• Regione Autonoma Valle d’Aosta, tesa allo sviluppo imprenditoriale sul territorio valdostano, assegnerà il Premio Valle d’Aosta di 7.500 euro al miglior progetto imprenditoriale che insedi l’impresa nella Pépinière d’Entreprises di Aosta o di Pont-Saint-Martin;
• Distretto Aerospaziale Piemonte, associazione che si pone l’obiettivo di potenziare il settore dell’aerospazio – collaborando con tutti gli attori del settore e anche tramite la creazione di progetti per la diffusione dell’innovazione – assegnerà il Premio Sostenibilità nell’Aerospazio di 7.500 euro al miglior progetto che consideri il tema della sostenibilità nell’aeronautica e nello spazio;
• Fondazione Laura & Franco Beltramo ETS, ente interessato a contribuire concretamente alla nascita e allo sviluppo di nuova imprenditorialità innovativa, offrirà due Premi Social Innovation di complessivi 7.500 euro destinati a due migliori progetti imprenditoriali in campo medico, farmaceutico, delle biotecnologie, dell’agricoltura e del fabbisogno alimentare che favoriscano il progresso sociale e lo sviluppo di condizioni di vita migliori;
• Fondazione LINKS, centro di ricerca interessato a favorire la crescita tecnologica ed economica, aumentare la competitività dell’ecosistema e valorizzare la proprietà intellettuale, metterà in palio il Premio Città del Futuro e Sostenibilità, del valore complessivo di 7.500 euro sotto forma di credito spendibile in servizi tecnici erogati dal personale LINKS, a massimo due dei migliori progetti che propongono prodotti e/o servizi innovativi basati su tecnologie legate alla sostenibilità;
• Jacobacci & Partners, società di riferimento nel panorama italiano e una delle principali realtà europee nell’ambito della tutela della proprietà intellettuale, destinerà ai due migliori progetti imprenditoriali con caratteristiche di proprietà intellettuale, due premi del valore complessivo di 7.000 euro, erogati sotto forma di credito spendibile in servizi di consulenza in tema di tutela di marchi, modelli e brevetti;
• il Premio UniCredit Start Lab, offerto da UniCredit, interessata a supportare le startup innovative nelle fasi di vita aziendale con azioni specifiche, consisterà in una sessione di mentorship per valutare l’idoneità di un progetto ad essere ammesso a contenuti mirati del programma Start Lab;
• tre premi “Future Mobility” in servizi, destinati ad altrettanti progetti imprenditoriali in tema di mobilità urbana smart e sostenibile, offerti nell’ambito del progetto Città di Torino – ToMove.
Previste anche cinque menzioni speciali:

• “Imprenditoria Femminile”, per il miglior progetto di impresa al femminile con un team a maggioranza femminile (maggiore del 50%);
• “Social Innovation”, per il miglior progetto di innovazione sociale, che propone soluzioni innovative in uno dei campi previsti dall’articolo 2, comma 1, del Decreto Legislativo 155/2006 sull’impresa sociale;
• “Open Innovation / Spin Off Industriali”, dedicata al miglior progetto riguardante prodotti e/o servizi innovativi derivanti da un’attività di Ricerca condotta in collaborazione tra un’impresa e un ateneo piemontese;
• “Climate Change”, per il miglior progetto di impresa ad impatto sul cambiamento climatico in grado di integrare innovazione, tecnologia, protezione e valorizzazione delle risorse naturali, al fine di generare crescita economica e tutela dell’ambiente;
• “Tecnologie Sostenibili”, al progetto che si distingue particolarmente per la sua originalità intesa come relativa all’ambito del marchio oppure della tecnologia assegnato da Jacobacci & Partners.
Per ulteriori informazioni e per scaricare il bando completo: https://www.startcup-piemonte-vda.it/

Una montagna più accessibile, con servizi migliori e infrastrutture: il piano della Regione

Una montagna più accessibile, con servizi migliori e infrastrutture moderne: è questo l’obiettivo della nuova ripartizione del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane che la Giunta regionale del Piemonte ha trasmesso al Dipartimento Affari Istituzionali.

Il documento stabilisce come saranno suddivisi i 23 milioni di euro destinati alle Unioni montane:

  • 10,1 milioni di euro per sostenere gli esercizi di prossimità, i servizi per l’infanzia (0-6 anni), le attività di pre e post scuola, l’aggiornamento della segnaletica e la manutenzione dei percorsi escursionistici;

  • 3,96 milioni di euro per la tutela, la valorizzazione e la promozione delle risorse ambientali attraverso le Green Communities;

  • 4 milioni di euro per il potenziamento delle infrastrutture digitali;

  • 2 milioni di euro per la prevenzione del rischio di dissesto idrogeologico;

  • 1,08 milioni di euro per integrare il bando relativo ai terrazzamenti;

  • 1,7 milioni di euro per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili;

  • 200.000 euro destinati al sostegno delle associazioni fondiarie.

L’assessore regionale alle Aree Interne, Marco Gallo, ha sottolineato: “Vivere e lavorare in montagna non deve essere una sfida. Non può esserci sviluppo senza connessione, senza servizi di base e senza un supporto concreto alle comunità locali”. Gallo ha spiegato che il piano è stato pensato per affrontare le criticità più urgenti: la carenza di segnale telefonico e internet, la difficoltà di mantenere attivi i negozi e i servizi di prossimità, e la necessità di rilanciare il turismo montano attraverso infrastrutture moderne e accessibili.

“È un investimento per chi decide di restare, per chi vuole fare impresa e per chi crede nel futuro della montagna – ha aggiunto l’assessore –. Con queste misure vogliamo costruire una rete digitale capace di connettere anche i comuni oggi privi di segnale telefonico. È un intervento complesso, che richiederà studi approfonditi da parte della Direzione Competitività per individuare le migliori soluzioni”.

Il piano è il frutto di un costante confronto con i territori, realizzato attraverso il dialogo con la Conferenza dei presidenti delle Unioni montane, e dà continuità alle azioni già avviate negli anni precedenti.

Incendio in Rsa per un mozzicone di sigaretta, muore un uomo

Nella notte un 78enne è morto a Rivarolo Canavese, per un incendio in una Rsa, l’Anffas Fondazione Comunità la Torre. L’incendio si è verificato probabilmente per un mozzicone di sigaretta che ha dato alle fiamme il materasso. Un operatore sanitario è rimasto lievemente ferito. Sono intervenuti i vigili del fuoco.

Animali da compagnia: dalla scheda sanitaria allo smarrimento, nuovi servizi online per i residenti in Piemonte

Sul portale del Sistema Informativo Nazionale degli Animali da Compagnia (SINAC) sono disponibili, per i soli residenti in Regione, nuove e utili funzionalità. Per i proprietari di animali da compagnia piemontesi, infatti, è ora possibile, direttamente online:

  • Segnalare il furto o lo smarrimento

  • Segnalare il ritrovamento

  • Segnalare il decesso

  • Consultare la scheda sanitaria

  • Verificare lo stato delle proprie segnalazioni

L’accesso alla nuova area del portale è possibile tramite identità digitale (SPID, CIE, CNS, ecc.), e ogni cittadino potrà operare esclusivamente per gli animali di cui risulta proprietario. Le segnalazioni registrate dai cittadini saranno poi gestite dal Servizio Veterinario di competenza, che avrà la possibilità di approvarle o rifiutarle. In caso di approvazione l’evento sarà automaticamente registrato in SINAC.

Il portale dedicato ai cittadini è accessibile all’indirizzo https://sinac.vetinfo.it.

Si ricorda che la Banca Dati Regionale Animali da compagnia (ARVET), è stata trasferita all’interno del SINAC per raccogliere e gestire i dati di cani, gatti, conigli, furetti e roditori.