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Cambiamento climatico, Torino al confronto tra 9 città e il Governo

Si è concluso con la condivisione di creare un tavolo permanente dove confrontarsi sulle misure da adottare per raggiungere gli obiettivi climatici il confronto tra il Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica e le nove città italiane che prendono parte alla missione dell’UE “100 climate-neutral and smart cities by 2030“.

L’occasione l’ha offerta l’evento “Accelerare la risposta delle città italiane alla crisi climatica” nel corso del quale i sindaci e gli assessori di Torino, Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato e Roma presentato le loro raccomandazioni per il governo con l’obiettivo di accelerare la transizione energetica locale e rafforzare il ruolo delle città nel contrasto alla crisi climatica.

“L’incontro ha segnato un passo importante verso la creazione di una rete nazionale di città italiane per la neutralità climatica, che si propone come laboratorio di innovazione e piattaforma di dialogo istituzionale per raggiungere gli obiettivi climatici e migliorare la qualità della vita dei cittadini”, spiega l’assessora alla Transizione Ecologica Chiara Foglietta, presente all’incontro nella storica Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano della Camera di Commercio di Roma.

Tra le principali proposte presentate ai ministri: il rafforzamento del coordinamento multilivello tra Comuni, Regioni e Governo per allineare il quadro normativo nazionale alle direttive UE; la creazione di un Tavolo nazionale sui dati, per migliorare l’accesso e l’uso dei dati utili al monitoraggio delle politiche climatiche locali; il supporto delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CACER) con misure normative e incentivi semplificati, oltre a strutture di supporto tecnico-economico; l’attivazione di un Tavolo nazionale sui finanziamenti, per promuovere modelli innovativi e superare le barriere all’adozione di soluzioni di transizione energetica da parte dei Comuni.

Torino, Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato e Roma hanno firmato un Climate City Contract che le impegna a mettere in campo competenze e risorse per abbassare soprattutto le emissioni che nelle aree urbane vengono prodotte in larga parte, per circa i tre quarti del totale, dal settore degli edifici, e in particolare dal gas delle caldaie, seguito da quello dei trasporti.

La transizione verso un modello di sviluppo più sostenibile passa obbligatoriamente attraverso queste 9 città che si sono impegnate a raggiungere una neutralità climatica già al 2030, e sono hub di sperimentazione e innovazione dove elaborare strategie e tracciare nuovi percorsi, che una volta rodati potranno venire copiati da tutti gli altri.

Grazie allo sviluppo dei Contratti Climatici di Città, che stanno ricoprendo un ruolo innovativo e determinante, le nove hanno avviato un percorso ambizioso che integra visione strategica, pianificazione e investimenti, attraverso un processo co-creativo che coinvolge attori pubblici, privati e sociali. Insieme, hanno già pianificato oltre 1.000 azioni concrete per decarbonizzare i settori chiave – dalla mobilità all’edilizia, dall’energia all’economia circolare – e hanno raccolto l’adesione di oltre 600 firmatari e sostenitori, tra imprese, enti pubblici, università e rappresentanti della società civile.

I piani d’azione messi in campo dalle città hanno un valore stimato di circa 40 miliardi di euro, e già oggi sono stati mobilitati 4,8 miliardi di fondi europei, di cui 3 miliardi attraverso il PNRR e 1,8 miliardi da altri strumenti dell’Unione Europea. Un lavoro senza precedenti, che rende le città interlocutori strategici imprescindibili per il Governo nazionale nel disegno delle politiche di transizione energetica e climatica.

Dopo i saluti istituzionali di Fabrizio Penna, capo del Dipartimento Unità di Missione PNRR del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, l’evento ha ospitato il videomessaggio del commissario Europeo al Clima Wopke Hoekstra e gli interventi di Philippe Froissard della Commissione Europea e di Andrea Durante della Banca Europea degli Investimenti.

Anna Lisa Boni, assessora del Comune di Bologna e referente della Missione Clima 2030, ha presentato i risultati del lavoro svolto dalle città italiane coinvolte, evidenziando le esperienze innovative sviluppate in questi ultimi tre anni da ognuna con il proprio contratto climatico locale.

Il cuore della mattinata è stato dedicato al dialogo tra i sindaci delle città italiane partecipanti alla missione, – al quale hanno preso parte anche il sindaco di Napoli e Presidente ANCI Gaetano Manfredi e il sindaco dell’Aquila – e i ministri Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente e Sicurezza Energetica) e Tommaso Foti (Affari Europei, Coesione e PNRR).

L’incontro è stato coordinato da Benedetta Brighenti, direttrice generale RENAEL e membro del board italiano del Patto dei Sindaci.

TORINO  CLICK

Quanto tempo ci vuole per vendere una casa a Torino?

Secondo Tecnocasa i tempi di vendita degli immobili sono in media di 109 giorni. Bologna e Milano sono le più veloci con 79 e 83 giorni, Torino vanta 112 giorni

Secondo l’Ufficio Studi del gruppo Tecnocasa i tempi di vendita degli immobili, nelle grandi città, a gennaio 2025, sono di 109 giorni. Si tratta di un dato simile a quello di un anno fa  (108 giorni).

Ancora una volta Bologna e Milano si confermano le città più veloci, con 79 e 83 giorni, in aumento di 11 giorni rispetto a un anno fa.

I tempi più lunghi si segnalano a Genova (142 giorni), che si conferma così la città  in cui occorre più tempo per vendere un immobile, seguita da Palermo con 128 giorni. Nelle realtà dell’hinterland delle metropoli occorrono 142 giorni contro i 137 di un anno fa.

I tempi di vendita più brevi si segnalano nell’hinterland di Firenze (117 giorni), che migliora di tre giorni, soprattutto al traino del mercato della casa vacanza. A seguire ci sono Verona con 125 giorni e Bologna con 126. Per Torino città occorrono 112 giorni, per la provincia 159 giorni.

Nei capoluoghi di provincia chi decide di vendere un immobile deve mettere in conto mediamente 132 giorni, in leggero aumento rispetto a un anno fa quando ne occorrevano 131.

In generale si evidenzia un aumento dei tempi di vendita che confermerebbe una maggiore prudenza da parte dei potenziali acquirenti, soprattutto per determinate tipologie immobiliari.

Mara Martellotta

Blocco Diesel Euro 5:  Piemonte, Lombardia e Veneto cercano di evitarlo

AL LAVORO PER SCONGIURARE LO STOP CHE DANNEGGEREBBE FAMIGLIE E IMPRESE 
“In una intervista al Corriere della Sera, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ribadito l’intenzione di inserire nella legge di conversione del decreto infrastrutture un emendamento per evitare il blocco dei veicoli diesel Euro 5 attualmente previsto il 1 ottobre in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto aprendo anche alla possibilità di individuare misure alternative che garantiscano analoghi effetti sulla qualità dell’aria senza bloccare le auto, penalizzando famiglie e imprese. È apprezzabile che dal Governo giunga una proposta che, procedendo nella direzione che come presidenti di Regione condividiamo e sosteniamo da tempo, intende farsi carico di una situazione che impatterebbe sulla vita di milioni di cittadini”.
Così, i presidenti delle Regioni Piemonte, Alberto Cirio, Lombardia, Attilio Fontana, e Veneto, Luca Zaia, in una nota congiunta, in merito alla necessità di prorogare il blocco alla circolazione delle auto che rientrano nelle categorie oggetto del provvedimento restrittivo imposto dalla Commissione europea.

Vuelta a España 2025: il Piemonte fa la storia del ciclismo internazionale

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Il conto alla rovescia è iniziato: per la prima volta nella sua lunga storia, la Vuelta a España partirà dall’Italia, e precisamente dal Piemonte. Torino-Venaria Reale sarà il suggestivo punto di partenza di una delle competizioni ciclistiche a tappe più prestigiose al mondo, un evento che segna un momento storico per lo sport e per il territorio.

Con la Grand Départ del Tour de France e la partenza del Giro d’Italia già ospitate in passato, l’arrivo della Vuelta consente al Piemonte di completare un trittico straordinario, diventando l’unica regione italiana ad aver accolto le partenze di tutti e tre i Grandi Giri. Un traguardo che conferma il suo ruolo di polo internazionale per lo sport e il turismo, capace di attrarre milioni di visitatori e di valorizzare il patrimonio paesaggistico, culturale ed enogastronomico.

La corsa spagnola, celebre per l’ambita maglia roja, rappresenta una vetrina senza eguali: ogni tappa è seguita da un pubblico globale in oltre 190 Paesi, portando il Piemonte sotto i riflettori della scena sportiva mondiale.

Non è un caso che questa terra, culla di grandi campioni come Costante Girardengo, Fausto Coppi, Giovanni Brunero e Franco Balmamion, oggi possa vantare protagonisti contemporanei come Filippo Ganna, Elisa Longo Borghini ed Elisa Balsamo. Senza dimenticare il torinese Angelo Conterno, primo italiano a trionfare alla Vuelta nel 1956, e Fabio Aru, ultimo vincitore azzurro e attuale ambasciatore della corsa in Italia.

L’edizione 2025 sarà una grande festa popolare che coniuga sport, cultura e turismo. Il percorso piemontese attraverserà le province di Torino, Biella, Vercelli, Novara e Cuneo, offrendo panorami mozzafiato tra Alpi, colline, laghi e borghi storici.

Le tappe piemontesi della Vuelta 2025

  • 23 agosto – Prima tappa: la “Salida Oficial” parte dalla Reggia di Venaria Reale con arrivo a Novara, attraversando Torino, l’Eporediese, Biella, il Vercellese e le sponde del Lago Maggiore. Tappa pianeggiante di 189 km, con un solo GPM e un probabile arrivo in volata. Il Km 0 sarà al Motovelodromo di Torino, davanti al monumento a Fausto Coppi.

  • 24 agosto – Seconda tappa: 160 km da Alba a Limone Piemonte, passando per le colline del Roero e del Cuneese. Il finale in salita, a 1.881 metri, è il primo vero banco di prova per gli uomini di classifica.

  • 25 agosto – Terza tappa: da San Maurizio Canavese a Ceres, per un totale di 135 km tra saliscendi e un GPM a Castelnuovo Nigra. Un tracciato variegato che promette sorprese.

  • 26 agosto – Quarta tappa: 207 km da Susa verso la Francia, passando per Exilles, Cesana, Claviere e il Monginevro. Una frazione alpina che collega due terre ciclisticamente affini.

Le istituzioni parlano della Vuelta

“Ospitare la partenza ufficiale della Vuelta a España 2025 rappresenta per il Piemonte un’occasione straordinaria di visibilità globale e un riconoscimento al nostro impegno nel promuovere lo sport e il territorio – dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – […] Siamo pronti ad accogliere questa sfida con entusiasmo e professionalità”.

“Per la prima volta nella sua storia il prossimo 23 agosto la Vuelta a España attraverserà la città di Torino – afferma il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo – […] Un’atmosfera di festa che vogliamo far vivere a tutta la città”.

“La Vuelta 2025 rappresenta un’altra occasione straordinaria per valorizzare tutte le eccellenze del nostro territorio su scala internazionale – sottolinea l’assessore regionale allo Sport e al Turismo, Marina Chiarelli – […] Il ciclismo è nel dna del Piemonte”.

“Siamo entusiasti di annunciare il passaggio della Vuelta a Torino e ci inorgoglisce ancora di più che il chilometro zero della tappa parta proprio dal Motovelodromo Fausto Coppi – dichiara l’assessore torinese Domenico Carretta – […] una scelta che testimonia il nostro impegno nel promuovere e arricchire di nuove storie luoghi storici della nostra città”.

“Siamo molto soddisfatti dell’accoglienza che la Regione Piemonte ha riservato a La Vuelta – dice Javier Guillén, direttore de La Vuelta – […] Torino e tutte le città piemontesi che visiteremo avranno l’opportunità di vivere in prima persona lo spirito della Vuelta”.

Team Presentation e quartier generale

La presentazione ufficiale delle squadre avverrà giovedì 21 agosto in piazzetta Reale a Torino, tra Palazzo Reale e la Galleria Sabauda. I 22 team sfileranno sul palco davanti al pubblico e ai media mondiali, in un evento aperto a tutti e trasmesso in diretta TV e streaming.

Il Grattacielo Piemonte fungerà da quartier generale per la gestione logistica dell’evento: ospiterà la sala stampa, le riunioni tecniche e le operazioni di accredito. La Sala Trasparenza diventerà il cuore operativo della Vuelta nei giorni precedenti la partenza ufficiale.

Sapori in corsa: il Piemonte incontra la Spagna

Accanto alla competizione sportiva, prenderà vita un’iniziativa enogastronomica che coinvolgerà chef e produttori locali. Un menù speciale, ideato in collaborazione con i Cuochi della Mole, renderà omaggio ai sapori di Spagna e Piemonte: dalle tapas all’aperitivo, passando per riso e carne, fino a un dessert che unisce churros e zabaione. Un’occasione per celebrare il gusto e lo spirito conviviale dello sport.

La Vuelta a España 2025 non sarà solo una corsa: sarà un viaggio attraverso paesaggi, sapori e passioni, che segnerà un nuovo capitolo nella storia ciclistica del Piemonte.

Amianto, dalla Regione nuove misure sanitarie e ambientali

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Novità sul fronte sanitario per quanto riguarda l’amianto: gli assessori Riboldi e Marnati alla riunione del Comitato Strategico

Si è svolta ieri mattina, presso il Grattacielo Piemonte, la riunione del Comitato Strategico Amianto, alla quale hanno preso parte l’assessore alla Sanità Luigi Icardi e l’assessore all’Ambiente ed Energia Matteo Marnati. Al centro dell’incontro, l’approvazione di importanti misure sul fronte sanitario e ambientale.

«Abbiamo approvato il progetto operativo di ottimizzazione delle gestione dell’iter diagnostico-terapeutico-assistenziale e dell’attività di ricerca in pazienti con sospetto di mesotelioma. E’ un passaggio importante al quale tengo particolarmente anche come ex sindaco della Città di Casale Monferrato. La Regione è fortemente impegnata sul fronte della ricerca del mesotelioma con la Rete Oncologica, con l’AOU Alessandria, con l’Asl di Alessandria e con tutte le istituzioni e le associazioni del territorio che ringrazio per l’attenzione costante sul tema: un impegno che è ulteriormente rafforzato dalla prossima istituzione dell’IRCCS Alessandria-Casale Monferrato dedicato alle patologie polmonari il cui iter è stato avviato nel 2023 e prosegue con il lavoro del Commissario straordinario Antonio Maconi.»

Con queste parole, l’assessore alla Sanità ha commentato i risultati della riunione, sottolineando l’importanza strategica del nuovo progetto operativo approvato, che rafforza il ruolo della Regione Piemonte nella lotta contro il mesotelioma, malattia legata all’esposizione all’amianto.

Nel corso dell’incontro, si è discusso anche dello stato attuale e delle prospettive legate agli interventi di bonifica dell’amianto, sia sotto il profilo sanitario sia ambientale. In particolare, è in fase di predisposizione un nuovo bando destinato alla bonifica di manufatti contenenti amianto presenti negli edifici pubblici, per i quali è prevista una dotazione di circa 3 milioni di euro nel triennio 2025-2027.

Parallelamente, la Regione intende attivare iniziative volte a incentivare interventi anche sugli edifici privati, con una strategia integrata che prevede la rimozione delle coperture in amianto e l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare fotovoltaici.

«Stiamo proseguendo con l’attività di mappatura dell’amianto – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente ed Energia Matteo Marnati – rispetto alle quale intendiamo fare ricorso anche a nuove modalità e tecnologie e, grazie alla riorganizzazione della struttura della Regione, è stato individuato un settore che a breve avvierà i lavori per la redazione del nuovo Piano Regionale Amianto.»

In riferimento alle bonifiche nei Siti di Interesse Nazionale, proseguono le attività nel SIN di Casale Monferrato, dove si registra un avanzato stato di attuazione degli interventi sui cosiddetti “polverini”, ovvero gli sfridi delle lavorazioni prodotte dallo stabilimento Eternit. Anche nel SIN di Balangero si procede con la bonifica degli impianti e si valutano le possibilità di recupero e riutilizzo delle aree già messe in sicurezza.

Caldo africano (e qualche temporale) nel mese di giugno a Torino e in Piemonte

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La prima parte di giugno sarà all’insegna del bel tempo su gran parte del Piemonte, con condizioni che si manterranno in prevalenza stabili e soleggiate, accompagnate da un graduale aumento delle temperature dovuto all’arrivo di un’intensa ondata di caldo africano.

Oggi  martedì 10 giugno, correnti più umide provenienti da est portano un temporaneo aumento della nuvolosità, specie al mattino. Non sono però previste precipitazioni significative, e già dal pomeriggio il cielo è tornato a schiarirsi a partire dalle pianure orientali.

Tra venerdì 13 e sabato 14 giugno, sarà possibile lo sviluppo di locali temporali di calore, soprattutto sulle zone alpine, con possibili sconfinamenti verso le aree pedemontane tra Torinese e Cuneese. Fenomeni isolati potrebbero interessare anche i rilievi del Rosa e dell’Ossola, mentre il tempo dovrebbe rimanere più stabile tra il Verbano e il Novarese.

Domenica 15 giugno potrebbe segnare un cambio più significativo: un possibile cedimento dell’anticiclone potrebbe favorire la formazione di temporali più diffusi e localmente intensi nel tardo pomeriggio e in serata. Tuttavia, data la distanza temporale, si tratta ancora di una tendenza da confermare nei prossimi aggiornamenti.

Temperature in netto aumento con picchi fino a 35°C

Le giornate centrali della settimana, in particolare mercoledì 11 e giovedì 12 giugno, saranno dominate dal caldo africano, con temperature in forte rialzo. Si prevedono punte di 33-34°C nel Torinese, Cuneese e Biellese, 31-33°C su Verbano e Novarese, e fino a 34-35°C tra Vercellese, Astigiano e Alessandrino.

L’aumento termico sarà accompagnato da senso di afa, data l’umidità presente sulla Pianura Padana, con un impatto maggiore nelle ore serali e nei centri urbani. Un lieve calo delle temperature è possibile nel fine settimana, specie domenica, ma il clima resterà comunque caldo e afoso su tutta la regione.

Mirafiori, più di 600 operai in esubero incentivati a lasciare il posto

Se il buongiorno si vede dal mattino… il nuovo ad di Stellantis, Antonio Filosa, aveva annunciato il rilancio di Mirafiori. Ma la notizia delle scorse ore è di oltre 600 operai in esubero nello storico stabilimento. L’azienda ha comunicato l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo, con incentivi all’esodo. Riguarda 250 operai delle Carrozzerie, 19 del reparto Presse e a 31 della Costruzione Stampi. Sono 212 a doversene andare dagli enti centrali, 20 lavoratori al Services, 16 al Centro Ricerche Fiat. Sono invece 53 gli operai in esubero alla PCMA di San Benigno e 9 alla ex Tea a Grugliasco. Il  polo produttivo torinese di Stellantis conta circa 12mila dipendenti.

Morti sul lavoro, il Piemonte tra le regioni a rischio: VCO, Alessandria e Cuneo in zona rossa

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Il Piemonte si conferma tra le regioni italiane più colpite dal fenomeno delle morti sul lavoro. Secondo i dati aggiornati ad aprile 2025 dell’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega, la regione si trova in zona arancione, con un’incidenza di mortalità pari a 9,2 decessi ogni milione di occupati, superiore alla media nazionale di 8,8.

“Con un’incidenza di mortalità per milione di lavoratori pari a 9,2, superiore al dato medio nazionale di 8,8, il Piemonte si colloca in zona arancione nella mappatura dell’emergenza”, ha dichiarato l’ingegner Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Vega.

Nel primo quadrimestre del 2025 si contano 17 vittime in occasione di lavoro e 9 morti in itinere, per un totale di 26 decessi. A livello provinciale, la situazione più critica riguarda Verbano-Cusio-Ossola (14,8), Alessandria (11,5) e Cuneo (11,4), tutte in zona rossa. Seguono Asti (10,8) e Torino (10,4) in zona arancione. Le province di Biella, Novara e Vercelli registrano invece zero decessi e rientrano in zona bianca.

In termini assoluti, Torino è la provincia con il numero più alto di vittime: 16 morti complessivi, di cui 10 avvenuti durante l’attività lavorativa.

Il settore più colpito è quello delle Attività Manifatturiere, con 1.466 denunce di infortunio in occasione di lavoro nel periodo gennaio-aprile 2025.

La classificazione adottata dall’Osservatorio Vega divide le regioni in quattro fasce di rischio (bianca, gialla, arancione, rossa) sulla base dell’incidenza degli infortuni mortali per milione di occupati, consentendo un confronto proporzionato tra territori con diversa densità lavorativa. Il dato del Piemonte, ancora una volta, richiama l’urgenza di intensificare le misure di prevenzione e sicurezza sul lavoro.

La Città della Salute e della Scienza di Torino si prepara a diventare IRCCS Trapianti

La Città della Salute e della Scienza di Torino (CDSS) si prepara a diventare IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) nell’ambito dei trapianti. In questa direzione è stato istituito il nuovo Dipartimento strutturale di Chirurgia Generale e Specialistica e dei Trapianti, segnando un passaggio organizzativo chiave nel percorso verso il riconoscimento ufficiale.

CDSS si distingue a livello nazionale per l’eccellenza nel trattamento di patologie complesse e per la sua storica vocazione trapiantologica. È infatti la prima Azienda sanitaria italiana ad aver superato i 10.000 trapianti e, nel solo 2024, ha registrato 449 interventi, confermandosi al vertice dell’attività nazionale.

In particolare, il Centro trapianto di fegato (diretto dal prof. Renato Romagnoli) ha eseguito 179 trapianti, mentre il Centro trapianto di rene (prof. Luigi Biancone) ne ha realizzati 219, entrambi ai primi posti in Italia per volume e complessità. Significativi anche i risultati del Centro trapianto di cuore (prof. Mauro Rinaldi), con 28 interventi.

La Legge regionale 4 marzo 2024, n.3 ha definito il quadro normativo per gli IRCCS e la Regione Piemonte ha già avviato la programmazione necessaria. La Direzione Sanità ha pertanto incaricato l’Azienda di predisporre il documento programmatico utile all’iter di riconoscimento.

Elemento centrale del percorso è la creazione di un Dipartimento dei Trapianti integrato, in cui la Chirurgia Generale 2 universitaria, guidata dal professor Romagnoli, svolge un ruolo strategico grazie all’elevato livello di specializzazione: trapianti singoli e combinati di fegato, chirurgia epato-bilio-pancreatica, esofagea e oncologica. Il valore medio del peso dei ricoveri (6.60) e la quota di diagnosi oncologiche (41.9%) testimoniano la complessità dell’attività svolta.

Il Dipartimento si conferma anche altamente attrattivo, con il 19.4% dei pazienti provenienti da fuori provincia e il 17.3% da altre regioni, percentuali in crescita.

Alla guida del nuovo Dipartimento, il Commissario CDSS Thomas Schael ha nominato il prof. Renato Romagnoli, in vista del pensionamento del prof. Mario Morino. Un passo strategico per accelerare l’iter verso l’IRCCS Trapianti.

«Quello di oggi è un grande giorno ed è il primo vero step per far sì che la nostra Azienda al top in Italia nel campo trapiantologico venga riconosciuta quale IRCCS Trapianti. Ringrazio il professor Mario Morino per la professionalità e per il lavoro svolto in questi anni ed auguro un buon lavoro al professor Romagnoli, che ha tutte le competenze e le capacità per dirigere questo Dipartimento fondamentale per portare a termine questo percorso intrapreso per arrivare ad essere riconosciuti IRCCS» dichiara Schael.

L’Assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi conferma il  sostegno istituzionale:
«Dal canto dell’Assessorato promuoviamo la candidatura IRCCS del Centro Trapianti avendo promosso un’apposita commissione IRCCS coordinata da Antonio Maconi, direttore Dairi. Anche in quest’ottica abbiamo nominato Renato Romagnoli a capo della Rete Trapianti Piemonte e Valle d’Aosta. CDSS rappresenta il top in Italia nei trapianti e merita il riconoscimento di IRCCS. Per questo la Regione Piemonte è disposta ad investire ogni risorsa possibile per raggiungere questo traguardo».

Referendum, urne chiuse: a Torino affluenza intorno al 41%

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9 GIUGNO

Alla chiusura dei seggi  l’affluenza a Torino è di circa il 40%,  il quorum non sarà comunque raggiunto. In Piemonte ha votato il 31% degli elettori.

L’Ufficio Elettorale ha comunicato le affluenze finali degli elettori rilevata alle ore 15 di oggi, lunedì 9 giugno 2025, nei 931 seggi per i cinque quesiti referendari:

Quesito numero 1: 41,37%
Totale maschi: 40,22%
Totale femmine: 42,39%
«Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione»
(Scheda di colore verde chiaro)

Quesito numero 2: 41,36,%
Totale maschi: 40,24%
Totale femmine: 42,37%
«Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale»
(Scheda di colore arancione)

Quesito numero 3: 41,38%
Totale maschi: 40,25%
Totale femmine: 42,38%
«Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi»
(Scheda di colore grigio)

Quesito numero 4: 41,41%
Totale maschi: 40,29%
Totale femmine: 42,40%
«Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione»
(Scheda di colore rosso rubino)

Quesito numero 5: 41,51%
Totale maschi: 40,45%
Totale femmine: 42,47%
«Cittadinanza italiana: dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana»
(Scheda di colore giallo)

La precedente tornata elettorale di referendum (2022) si è svolta in una sola giornata e pertanto non è possibile fare un raffronto a livello di affluenze.

Immediatamente dopo la chiusura dei seggi sono iniziate le operazioni di scrutinio. I risultati dello spoglio in tempo reale sono consultabili all’indirizzo: https://elezioni.comune.torino.it/2025/referendumabrogativi/

TORINO CLICK

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8 GIUGNO

Alle 23 è del 32,2 per cento l’affluenza alle urne a Torino. In Piemonte del 26,95%.

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È attorno al 20% in Piemonte l’affluenza per il referendum. Questo il dato delle ore 19

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Domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025 i cittadini italiani sono chiamati a esprimersi sui referendum abrogativi relativi a cinque quesiti in tema di lavoro e cittadinanza.  I seggi saranno aperti la domenica dalle ore 7 alle 23 e il lunedì dalle ore 7 alle ore 15. Le operazioni di spoglio inizieranno alle ore 15 di lunedì 9 giugno. La Città di Torino invita gli elettori a controllare la propria tessera elettorale e ricorda che in caso di tessera smarrita o con gli spazi tutti timbrati, occorre richiedere un duplicato o una nuova tessera.

Rilascio tessera elettorale
La tessera elettorale può essere richiesta fino a giovedì 5 giugno presso l’Ufficio elettorale di corso Valdocco 20 – aperto con orario continuato dalle ore 8.15 alle 15 – e presso le anagrafi decentrate, durante i consueti orari di apertura. Nelle giornate di venerdì 6, sabato 7, domenica 8 e lunedì 9 giugno l’ufficio elettorale, la sede dell’anagrafe centrale e di alcune sedi decentrate saranno aperte in via straordinaria per il rilascio delle tessere e dei duplicati, con le seguenti modalità:

Ufficio Elettorale (corso Valdocco 20, piano rialzato):
– Venerdì 6 e sabato 7 giugno dalle ore 8.15 alle 18
– Domenica 8 giugno dalle ore 7 alle 23
– Lunedì 9 giugno dalle ore 7 alle 15

Anagrafi decentrate
Circ. 2 via Guido Reni 96/15 – Circ. 3 corso Racconigi 94 – Circ. 5 via Stradella 192 – Circ. 8 via Campana 30:
– Sabato 7 e domenica 8 giugno dalle ore 8.30 alle 18

Anagrafe centrale (via C.I.Giulio 22):
– Venerdì 6 giugno dalle ore 14.30 alle 18
– Sabato 7 giugno dalle ore 8.30 alle 18
– Domenica 8 giugno dalle ore 7 alle 23
– Lunedì 9 giugno dalle ore 7 alle 15

Esclusivamente presso l’anagrafe Centrale di via Giulio 22 sarà possibile ottenere anche il duplicato della carta d’identità nel caso in cui l’elettore fosse privo di documenti di riconoscimento.

Deterioramento – smarrimento tessera elettorale: in caso di smarrimento l’elettore può richiedere un duplicato della tessera elettorale, previa autocertificazione, senza necessità di denuncia all’Autorità competente; qualora la tessera risulti deteriorata questa va riconsegnata.

Per il rilascio del duplicato occorre esibire un documento di riconoscimento, mentre per l’emissione di una nuova tessera occorre esibire, oltre al documento d’identità, la vecchia tessera con tutti i diciotto spazi per la certificazione del voto timbrati.

Gli elettori con tessera elettorale completa per esaurimento degli spazi disponibili ed impossibilitati a recarsi presso gli uffici comunali potranno stampare autonomamente il proprio attestato sostitutivo della tessera elettorale, valido solo per la votazione di domenica 8 e lunedì 9 giugno, attraverso la piattaforma TorinoFacile. Il servizio sarà accessibile tramite SPID, CIEid, CNS collegandosi al link https://servizi.torinofacile.it da giovedì 5 giugno e fino alle ore 15 di lunedì 9 giugno. L’attestato sostitutivo è in carta libera e non può essere richiesto per gli altri componenti del nucleo familiare.

Trasporto gratuito per impossibilitati a recarsi ai seggio
Domenica 8 e lunedì 9 giugno la Città di Torino organizza un servizio di trasporto assistito e gratuito per accompagnare ai seggi gli elettori impossibilitati o con grave riduzione della capacità di deambulazione autonoma. Telefonando al numero 011.01128008 è possibile prenotare il servizio, con le seguenti modalità:
– Fino a venerdì 6 giugno dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 14 alle 17
– Sabato 7 e domenica 8 giugno dalle ore 9 alle 17
– Lunedì 9 giugno dalle ore 9 alle 11.

Variazione sezione
Per inagibilità della scuola Franchetti di via Randaccio 60, le sezioni elettorali 428,  429, 443, 446, 447 sono state spostate temporaneamente alla scuola Saba di Via Carlo Lorenzini 4.
Accedendo alla Sezione ToSeggio della pagina Servizio Elettorale del sito della Città di Torino (http://www.comune.torino.it/elezioni/toseggio.shtml) e inserendo via e numero civico di residenza è possibile conoscere il numero e l’ubicazione della propria sezione elettorale.

Come si vota
Per votare sono necessari un documento di riconoscimento personale (qualsiasi documento di identificazione munito di fotografia rilasciato dalla Pubblica Amministrazione; patente di guida; ricevuta carta identità elettronica) e la tessera elettorale personale a carattere permanente. L’identificazione dell’elettore è possibile anche nel caso di carte di identità e altri documenti di riconoscimento rilasciati dalla pubblica amministrazione scaduti, purché siano sotto ogni altro aspetto regolari e assicurino l’identificazione dell’elettore. In mancanza di un idoneo documento, l’identificazione può avvenire per attestazione di uno dei componenti del seggio che conosca personalmente l’elettore.
All’elettore verranno consegnate cinque schede, una per ciascun referendum abrogativo.

Dati e curiosità
633.309 sono i cittadini torinesi aventi diritto al voto (333.772 femmine e 299.537 maschi).
I torinesi che votano per la prima volta sono 24.939, dato che comprende: nuovi maggiorenni, nuovi residenti, nuovi cittadini italiani, ripristini residenza provenienti da irreperibilità.
I neomaggiorenni sono in totale 7344 (3527 femmine e 3817 maschi), quelli che compiranno 18 anni l’8 giugno sono 16 (10 femmine e 6 maschi). I centenari al 9 giugno sono 487 (387 femmine e 97 maschi); l’elettrice più longeva è la signora Anna, che il 7 giugno compirà 110 anni.
Le sezioni elettorali in tutto il territorio cittadino sono 931: 919 ordinarie (tra cui 49 sezioni speciali con raccolta del voto presso luoghi di cura o di detenzione e 50 sezioni volanti) e 12 speciali per studenti fuori sede.  In totale sono 980 i Presidenti nominati (919 sezioni ordinarie + 12 sezioni studenti fuori sede + 49 seggi speciali) e 2903 gli scrutatori. I loro compensi esentasse, previsti dalla Legge, sono:
– Presidenti: 262 euro
– Scrutatori – segretari: 192 euro
– Scrutatori di seggio speciale: 53 euro
– Presidenti di seggio speciale: 79 euro

A seguito della notifica dei decreti di nomina, le rinunce all’incarico ammontano circa al 30%, un dato fisiologico e in linea con le attese. Per sostituirli, la Città attingerà da una banca dati di coloro che, iscritti nelle liste elettorali di Torino, si rendono disponibili a sostituire i presidenti e gli scrutatori impossibilitati a garantire la loro presenza ai seggi. Su TorinoFacile è possibile compilare online l’istanza di disponibilità fino a venerdì 6 giugno compreso; entro tale data ci si può sempre candidare a ricoprire l’incarico di presidente di seggio.
Ad oggi le disponibilità ricevute ammontano già a 3894 per gli scrutatori, con un’adesione significativa da parte dei più giovani, e a 746 per i presidenti. Per essere inseriti in questi elenchi c’è ancora tempo fino alla fine della giornata di venerdì 6 giugno.

Voto studenti fuori sede
In occasione delle consultazioni referendarie, gli studenti iscritti nelle liste elettorali del Comune di Torino, che per motivi di studio si trovino domiciliati per un periodo di almeno tre mesi in un comune di una regione diversa dal Piemonte, possono esercitare il diritto di voto fuori sede dopo aver presentato istanza di ammissione al voto. Il numero di studenti torinesi fuori sede che hanno richiesto di esercitare il diritto di voto fuori sede è di 472. Il numero di studenti fuori sede che hanno richiesto di esercitare il diritto di voto a Torino è di 9.300.

I numeri della macchina organizzativa comunale
Sono circa 1500 i dipendenti della Città di Torino, provenienti da varie direzioni, impegnati per assicurare il diritto di voto alle torinesi e ai torinesi durante la tornata elettorale di domenica 8 e lunedì 9 giugno.
Oltre ai servizi Civici e ai Sistemi informativi, nelle diverse fasi sono impiegati gli agenti di Polizia Municipale, i dipendenti dei servizio economato, del servizio patrimonio, dei servizi tecnici, dei servizi educativi, del servizio autorimesse, dei servizi sociali, della Protezione civile e della Segreteria generale.
A supportare le operazioni di apertura dei seggi nelle scuole saranno presenti circa 300 operatori della Polizia Locale mentre circa 80 saranno impegnati nei vari plessi nel corso delle operazioni di voto a tutela dell’ordine pubblico.  Per tutta la durata delle operazioni di voto e di spoglio sarà in funzione un call-center elettorale con operatori pronti a rispondere ai quesiti posti dai presidenti di seggio, mentre il personale tecnico comunale assicurerà il buon funzionamento delle attrezzature informatiche, telefoniche, delle strutture e degli impianti. Saranno inoltre al lavoro circa 40 addetti comunali con il compito di raccogliere i dati di affluenza e scrutini, coordinare i rilevatori, inserire i dati delle sezioni comunicate dalla Polizia Locale. Durante il voto il personale dei servizi sociali sarà inoltre operativo per garantire un servizio di trasporto ed assistenza alle persone con gravi limitazioni di deambulazione per l’esercizio del diritto di voto.

Nuovo polo logistico elettorale
Al termine di ciascuna operazione di spoglio, la riconsegna del materiale elettorale al centro di raccolta avverrà direttamente presso i plessi di voto, tramite personale comunale delegato dal Sindaco: si tratta di una nuova modalità organizzativa che viene introdotta con lo scopo di semplificare l’attività di raccolta, garantendo maggiore efficienza e sicurezza. Novità anche per il polo logistico, con la nuova sede di via Ponchielli 66 che sostituisce il Quinto Padiglione di Torino Esposizioni, interessato dai lavori di riqualificazione del Parco del Valentino. Qui saranno al lavoro 160 dipendenti dei servizi civici comunali.

Info e approfondimenti
http://www.comune.torino.it/elezioni/referendum2025.shtml
Ufficio Elettorale tel. 011.01125245 – 011.01125393 – 011.01125229

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