prima pagina- Pagina 45

Sviluppo territoriale, in arrivo i fondi per gli interventi strategici nel Torinese

Oltre 9,8 milioni di euro sono stati assegnati a 16 Comuni e un’Unione montana del Torinese per la realizzazione di 17 progetti di sviluppo territoriale.

L’importante stanziamento è reso possibile grazie all’azione sviluppata dalla Regione attraverso il Programma operativo complementare 2014-2020, che è stato approvato dal Cipess, con oltre 31 milioni di euro assegnati a 57 Comuni e due Unioni montane del Piemonte.

«Grazie al lavoro di squadra portato avanti con il Governo – commenta il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – mettiamo a disposizione del territorio torinese più di 9,8 milioni di euro che gli enti locali attendevano da tempo per sbloccare interventi strategici nell’ambito di viabilità, sicurezza e gestione del territorio, riqualificazione urbana, scuola, sanità, inclusione, valorizzazione del patrimonio pubblico e culturale, turismo e sport. Un ulteriore intervento concreto che si aggiunge alle numerose azioni messe in atto fin dal primo giorno di mandato per consentire a ogni singola amministrazione del Piemonte di dare risposte efficaci alle richieste dei cittadini».

In provincia di Torino, la misura finanzia: con 1,5 milioni di euro la riqualificazione dell’area delle ex casermette a Moncenisio; con altri 1,5 milioni la valorizzazione del complesso scolastico Martiri della Libertà di Settimo Torinese; con 1,4 milioni la messa in sicurezza del parcheggio interrato a Forno Canavese; con un milione di euro il potenziamento del centro polisportivo comunale di Rivarolo Canavese; con 856 mila euro il terzo lotto della riconversione del centro servizi di Leinì; con 737 mila euro i lavori per l’adeguamento sismico e normativo della scuola primaria di Cercenasco; con 560 mila euro il progetto “Smart inclusive mountain” dell’Unione montana delle Valli Chisone e Germanasca; con 355 mila euro la riqualificazione energetica del palazzo civico di Candiolo; con 332 mila euro le opere per la sistemazione dei locali a servizio della Polizia municipale di Moncalieri; con 256 mila euro il miglioramento dell’area che circonda il lago Malciaussia a Usseglio; con 240 mila euro l’ampliamento del complesso della torre Tellaria a Pont Canavese; con altri 240 mila euro il potenziamento della zona Cascinetta-Parco dei briganti a Verolengo; con 204 mila euro la valorizzazione del centro di Cavour; con 180 mila euro la messa in sicurezza del plesso scolastico di Montanaro; con 175 mila euro la riqualificazione di piazza Vittorio Emanuele II a Virle Piemonte; con 136 mila euro l’efficientamento degli impianti sportivi di Bollengo; con 128 mila euro la realizzazione di una strada di accesso alla zona Sud del concentrico di Lemie.

Lo stanziamento assegnato attraverso la programmazione regionale sarà cofinanziato per una parte dagli enti locali interessati. Lunedì 25 marzo, al Grattacielo Piemonte, la Regione incontrerà i beneficiari dei contributi per dare formalmente il via all’iter che permetterà di realizzare i progetti.

«Portare avanti questi interventi insieme agli enti locali – aggiungono gli assessori della Regione Piemonte alle Politiche sociali Maurizio Marrone, allo Sport Fabrizio Ricca e allo Sviluppo delle attività produttive Andrea Tronzano – significa consolidare un’intesa di territorio che permette alle nostre comunità di crescere ogni giorno, nell’ambito di una programmazione fatta di attenzione alle necessità di cittadini, imprese e associazioni che è ormai un modello di riferimento».

Stefano Corgnati è il nuovo rettore del Politecnico di Torino

Un Prorettore e 14 Vice Rettori supporteranno il neo-Rettore nella realizzazione di un programma che mira a consolidare tutte le tre missioni principali dell’università, con un’attenzione particolare ai campus cittadini

 

 

Dopo pochi giorni dall’avvio del mandato, il Rettore Stefano Corgnati ha presentato questa mattina in un evento aperto alla città e alla comunità politecnica il team di collaboratori che lo affiancherà nei prossimi sei anni. Una squadra di 15 componenti tra Prorettore e Vice Rettori: un gruppo che ben rappresenta le principali componenti del Politecnico e che vede presenti nelle figure di governo sia professori ordinari, che associati, con un’attenzione all’equilibrio tra competenze e generi differenti.

È una donna il Prorettore, Elena Baralis, docente ordinaria di Data Science e già Direttrice del Dipartimento di Automatica e Informatica.

Quattordici i Vice Rettori, che eserciteranno le proprie funzioni riflettendo il modello di governo già definito nel programma di mandato. Sulle tre Missioni istituzionalidell’Ateneo – Didattica, Ricerca e Terza Missione, interpretate però secondo i nuovi indirizzi europei  – lavoreranno Fulvio Corno (Dipartimento di Automatica e Informatica), Vice Rettore per la Formazione, Giuliana Mattiazzo (Dipartimento di Ingegneria  Meccanica e Aerospaziale) Vice Rettrice all’Innovazione scientifico-tecnologica, Fabrizio Pirri (Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia), Vice Rettore per lo Sviluppo del modello e delle infrastrutture di ricerca e, infine, Stefano Sacchi(Dipartimento di  Ingegneria Gestionale e della Produzione), che avrà l’incarico di Vice Rettore per la Società, la Comunità e l’attuazione del programma.

Sono sette le Funzioni strumentali a supporto delle Missioni istituzionali, con altrettanti Vice Rettori e Vice Rettrici: Silvia Barbero (Dipartimento di Architettura e Design), per la Comunicazione e la Promozione; Stefano Berrone (Dipartimento di Scienze Matematiche “G. L. Lagrange”) per la Qualità; Andrea Bianco (Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni) per le Politiche interne; Filippo Molinari (Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni) per il Piano strategico; Alberto Giuseppe Sapora (Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica) per l’Internazionalizzazione;  Mariachiara Zanetti (Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture) per le Politiche territoriali, nazionali ed europee; Stefano Zucca(Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale) per la Pianificazione delle risorse.

Infine, tre deleghe per gli Obiettivi di mandato fissati nel programma “PoliToInTransition”: Claudia De Giorgi(Dipartimento di Architettura e Design), Vice Rettrice per le Pari opportunità, l’Inclusività e la Qualità della vita; Patrizia Lombardi (Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio), Vice Rettrice per Campus sostenibile e Living Lab; Paolo Montuschi (Dipartimento di Automatica e Informatica), Vice Rettore per Polito Digitale 2030.

Nel suo discorso di insediamento, il Rettore Stefano Corgnati ha sottolineato l’importanza del ruolo istituzionale che il Politecnico di Torino ricopre per il territorio e il sistema paese: “Siamo un’istituzione pubblica a supporto delle istituzioni pubbliche e private. Il nostro obiettivo sarà di agevolare le transizioni ecologica e digitale della società e affiancare gli enti governativi, locali, nazionali ed europei contribuendo a fornire evidenze per il policy e decision making. Verso le imprese, poi, ci proponiamo come propulsore di innovazione tecnologica basata su infrastrutture di ricerca, aperte e condivise, al pari delle migliori università tecniche europee”. Un ruolo che si realizza anche nella collaborazione con la Città di Torino e il sistema locale, per creare una città universitaria internazionale e attrattiva verso i giovani e le giovani e per concorrere alla crescita di una economia ad alta densità di saperi e tecnologia.

Nei prossimi sei anni, il Rettore e la sua squadra saranno impegnati su alcuni fronti importanti: la definizione di un’offerta formativa moderna e attrattiva, basata sulla didattica esperienziale e incentrata sulla qualità; lo sviluppo e l’espansione delle grandi infrastrutture di ricerca presenti e integrate con il territorio; la crescita di un Campus cittadino inteso come luogo di sperimentazione vivo e permanente, un vero e proprio living lab aperto, sostenibile e digitale; e, infine, la piena realizzazione di un Ateneo che mette al centro la sua comunità e i valori dell’inclusione, delle diversità e della parità di genere.

Le prime iniziative su cui il Rettore e la sua squadra inizieranno a lavorare sono la realizzazione della nuova Manica della Didattica, un edificio al alta qualità energetico-ambientale certificato LEED nel campus politecnico; la progettazione di un nuovo Centro Interdipartimentale sul tema Aerospazio, che sviluppi le due anime Aero e Spazio nella Città dell’Aerospazio e infine l’avvio di una Consulta Giovani e di una Academy internaper formare le nuove generazioni della comunità politecnica ai ruoli di servizio e di governo dell’Ateneo.

Tavolo Stellantis convocato dal Governo Si inizia con il caso Mirafiori

Il prossimo 3 aprile a Roma è stato convocato dal governo  il tavolo sulla situazione occupazionale degli stabilimenti Stellantis.
“La decisione del governo di iniziare il confronto con le Regioni dai due principali stabilimenti di Stellantis in Italia, Mirafiori e Melfi,  è un importante segnale di attenzione perché Mirafiori rappresenta il cuore della manifattura nazionale legata all’automotive e viene incontro ad una specifica richiesta che avevamo avanzato direttamente al ministro”, commentano il presidente Alberto Cirio e gli assessori al Lavoro Elena Chiorino e alle Attività produttive Andrea Tronzano.

In preparazione dell’audizione, nei prossimi giorni il presidente promuoverà un incontro con sindacati, associazioni di categoria e il Comune di Torino.

È indetto intanto per il 12 aprile lo sciopero per la salvaguardia di Mirafiori. Sarà una manifestazione unitaria dei sindacati  con i lavoratori di Stellantis e dell’indotto automotive, Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e l’Associazione Quadri.

Otto le ore di sciopero, considerato anche il fatto che agli operai  di Mirafiori  nelle scorse settimane è stato comunicato  il prolungamento della cassa integrazione. Riguarderà più di 2.200 lavoratori, dal 2 al 20 aprile.

Alla manifestazione parteciperanno, aspetto non comune da anni,  anche gli impiegati e i quadri aziendali.

I manifestanti chiederanno un nuovo modello di auto  per la tutela del  sito produttivo di Torino, oltre ad assunzioni di giovani. Nello stabilimento  l’età media dei lavoratori supera i 56 anni.

Mercato immobiliare a Torino: nel 2023 scendono le compravendite di abitazioni usate e nuove

/

OSSERVATORIO ABITARE CO –  (-7,7%), ma il mercato delle nuove residenze ha retto leggermente meglio rispetto all’usato.. Il fatturato immobiliare totale registrato a Torino nel 2023 è di 4,1 mld € (-7,7%)

Nonostante il calo delle compravendite di case nuove (-4,9%), a Torino i prezzi sono aumentati del +2,3% annuo, con un valore medio di 4.500 € al mq.  A livello generale la quota di offerta di case nuove sul totale in vendita è bassa (13,0%)

Milano, 21 marzo 2024 – Nel 2023, a Torino il mercato immobiliare residenziale ha registrato un calo delle compravendite totali (nuovo+usato) del -7,7% rispetto all’anno precedente (14.880 transazioni) [1]; un dato comunque migliore rispetto al valore complessivo delle otto città metropolitane (-11,5%) e non dimenticando che il 2022 è stato un anno record di vendite per tutto il Paese.

Secondo l’analisi di Abitare Co. -società di intermediazione e servizi immobiliari specializzata sulle nuove residenze- il fatturato totale, nel 2023 a Torino ha registrato 4,1 mld €, in calo del -7,7% sul 2022.

Le nuove costruzioni residenziali sul territorio torinese hanno resistito leggermente meglio rispetto all’usato, segnando un calo più contenuto sul 2022 (-4,9%). Oltre a un calo dell’offerta di nuove abitazioni (-1,2%), la quota di case nuove in città rispetto al totale in vendita resta sempre molto bassa (13,0%); anche per questi motivi, a fronte di un calo delle vendite, continuano ad aumentare i prezzi. Non ha aiutato l’inflazione (+5,9% la media annua) che ha contribuito alla crescita dei costi delle aree, dei materiali e degli appalti in generale. A fine 2023 i prezzi delle nuove case hanno così segnato, a Torino, un aumento del +2,3% rispetto al 2022, portando il prezzo medio a 4.500 € al mq., ma con nette differenze tra zone centrali (6.100 € al mq.), semicentrali (4.450 € al mq.) e periferiche (2.950 € al mq.).

Nuove abitazioni: il confronto tra le otto città metropolitane

Per quanto riguarda le compravendite di nuove abitazioni nel 2023 nelle otto città metropolitane (-4,5% sul 2022), si vede come il calo più marcato sia stato registrato a Genova e Roma (entrambe -6,2%). Seguono Bologna (-5,8%), Torino (-4,9%), Milano (-4,5%), Napoli (-3,9%) e Palermo (-3,3%). Anche Firenze ha chiuso son il segno negativo, ma con un valore molto più contenuto (-1,8%).

Ma se le compravendite sono calate, cosa è accaduto ai prezzi? Al contrario, i prezzi medi sono aumentati in tutte le principali città analizzate (+3,9% rispetto al 2022), raggiungendo un valore medio generale di 4.925 € al mq, ma con nette differenze tra zone centrali (7.150 € al mq.), semicentrali (4.625 € al mq.) e periferiche (3.144 € al mq.).

Milano e Firenze, rispettivamente con +7,7% e +5,9%, sono le città più dinamiche mentre a Bologna i prezzi sono cresciuti solo dello 0,6%. Il capoluogo lombardo ha toccato i 7.100 € al mq, un dato influenzato sia dal costo delle aree edificabili che dai valori in aumento sia nelle aree semicentrali che periferiche dove oggi il valore medio massimo supera i 5mila euro al metro quadrato. Roma non riesce a stare al passo di Milano e infatti il suo valore medio di vendita in città si ferma a 6.400 € al mq. Fra queste due città e le rimanenti sei esaminate il gap è molto alto. Nelle altre città a Firenze il prezzo medio è di 5.400 € al mq., a Torino di 4.500 € al mq., a Genova di 4.450 € al mq., a Bologna di 4.400 € al mq., a Napoli di 4.100 € al mq. La più “economica” è Palermo con i suoi 3.000 € al mq.

Sui prezzi di vendita non ha influito solo la pressione della domanda su un mercato che offre poco ma tutti i costi legati ad una operazione di sviluppo, dall’acquisto delle aree, alla progettazione, agli oneri comunali, ai costi per la costruzione degli edifici. Rispetto ad una abitazione usata in vendita le componenti che determinano il prezzo finale sono molteplici, ed è ovviamente questo il motivo che porta i prezzi a mantenersi in un territorio di crescita.

Sul fronte dell’offerta di case nuove, nel 2023 si registra una contrazione del -4% rispetto al 2022 (a Roma è del -9,5% e a Genova del -7,7%), con l’offerta sul totale delle case in vendita che non supera l’8,2%. Delle otto città esaminate, solo tre segnano una quota di mercato del nuovo superiore al dieci per cento rispetto al totale delle case in offerta, ovvero Roma (10%), Bologna (11,3%) e Torino con (13%). In tutte le altre città, a Genova la quota è solamente del 3,7%, a Napoli del 4,3%, a Palermo del 4,6%, a Firenze dell’8,4% e a Milano del 9,9%.

Si allungano i tempi di vendita soprattutto per una questione di ritardi nell’immissione di prodotto nuovo sul mercato. La media è di circa 4,7 mesi, andando dai 4 mesi di Milano e 4,2 di Palermo e Bologna fino ai 5,7 di Genova e i 6 di Napoli.

 

 

 

Ragazzini sequestrano e torturano 50enne, poi pretendono 5 mila euro

I carabinieri li hanno presi all’uscita della banca dove la cassiera si è insospettita e ha chiamato il 112. Le condizioni del volto dell’uomo che, accompagnato da due minorenni aveva appena prelevato 5mila euro erano pietose. L’uomo di 50 anni era infatti stato picchiato a sangue e sequestrato per ore e ore ore da due ragazzi di 15 e 16 anni che lo avevano legato al fondo della stalla di un rudere di Rivoli  dove vive. È poi finito in ospedale con diverse fratture al volto. I giovani criminali fanno parte di una baby gang locale.

Turismo da record a Torino e in Piemonte E’ trainato dalle presenze estere

Il turismo nella regione del Piemonte ha raggiunto un nuovo record nel 2023, con oltre 6 milioni di arrivi e 16 milioni di presenze registrate, segnando un aumento significativo rispetto all’anno precedente. L’incremento è stato trainato principalmente dal turismo estero, che ha mostrato una crescita del 15% rispetto al 2022, contribuendo in modo significativo all’espansione complessiva del settore turistico regionale.

 

Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte – Visit Piemonte, Il territorio dell’ATL di Turismo Torino e Provincia, con i suoi oltre 2 milioni e 700 mila arrivi e più di 7 milioni di presenze, si pone come una delle gemme della regione. La città di Torino, con la sua storia millenaria e la sua vibrante cultura contemporanea, continua ad attirare visitatori da tutto il mondo. L’aumento del 9,6% negli arrivi e del 7,2% nelle presenze rispetto al 2022 sottolinea il costante fascino della città e dei suoi dintorni.

 

Con l’avvicinarsi della primavera del 2024, si delineano prospettive importanti per il turismo che proprio con Torino seguito dalle Langhe Monferrato Roero guida la lista delle mete più ambite.

 

«Il Piemonte si conferma una regione pilota dell’accoglienza – hanno osservato il Presidente della Regione, Alberto Cirio e l’assessore al Turismo, Vittoria Poggioeravamo partiti nel 2019 dal 7,4% del Pil regionale del turismo e siamo arrivati al 9,5 di adesso con una proiezione sul 2024 che ci farà raggiungere la quota del 10%. Si tratta di un grande risultato raggiunto non solo per la qualità della comunicazione, ma anche per il progressivo innalzamento degli standard di qualità delle strutture ricettive che in questi cinque anni hanno potuto contare sul sostegno della Regione che ha erogato quasi 20 milioni di euro. Il successo è anche merito del sostegno continuo sui territori da parte delle nostre ATL e delle Proloco che sono i migliori avamposti della promozione per il turismo nazionale e internazionale. Il turismo rimane un faro di speranza e un catalizzatore per la crescita economica e culturale del nostro Piemonte».

 

«Il 2023 ha fatto registrare la miglior performance in termini di presenze turistiche in Piemonte negli ultimi 10 anni, superando la soglia dei 16 milioni di pernottamenti. E, sempre per la prima volta, nel 2023 i pernottamenti di turisti provenienti dall’estero hanno superato quelli italiani con il 52% del totale – sottolinea Beppe CarlevarisPresidente del Cda di Visit Piemonte -. Non solo risultati quantitativi ma, e soprattutto, di qualità: infatti la forte spinta verso l’internazionalizzazione dei turisti in Piemonte ha portato i volumi di spesa complessivi attivati in loco in crescita di oltre il 20% rispetto all’anno precedente. Il livello di soddisfazione è salito all’86,4/100, decisamente superiore alla media nazionale di 85,4/100. Questi grandi risultati certificano ulteriormente che il nostro “sistema turismo” è sempre più attrattivo e consapevole. Dobbiamo quindi guardare al futuro con ottimismo, migliorandoci costantemente, programmando e fissando obiettivi, anche con l’utilizzo delle nuove tecnologie a disposizione, che vadano sia nella direzione della sostenibilità ambientale ma anche a quella economica delle nostre imprese turistiche».

 

Rissa con accoltellamento a Porta Nuova

/

Nel pomeriggio di oggi nei pressi della stazione di Porta Nuova nel corso di una rissa tra un gruppo di giovani, probabilmente di origine straniera, un ragazzo è stato accoltellato. Sul posto, all’angolo tra corso Vittorio Emanuele e via Sacchi, è intervenuta la polizia. Il 118 ha soccorso il giovane ferito.

Notizia in aggiornamento (foto Fmb)

Dipendenze tra gli studenti delle scuole superiori torinesi, un questionario che fa riflettere

Il questionario anonimo sulle dipendenze tra i giovani, realizzato dall’Associazione Educazione Prevenzione e Salute tra 455 studenti delle classi tra il secondo ed il quinto anno di Scuola Superiore di numerosi  istituti torinesi (Colombatto, Giulio, Copernico – Luxemburg, Santorre di Santarosa, Alfieri, Bosso – Monti e Galileo Ferraris) ha rivelato uno scenario piuttosto critico.

Le prime domande riguardavano il  fumo di sigaretta. Il 35% degli studenti non ha mai provato, il 32% ha provato ma non ha continuato ed il 33% continua a fumare tuttora. Tra coloro che fumano il 20% utilizza la sigaretta elettronica, il 18% le sigarette tradizionali, mentre il 2% fuma altro. Inoltre il 16% dei fumatori fuma meno di 5 sigarette al giorno, l’11% da 5 a 10 sigarette, il 4% da 10 a 20 e l’1% ne fuma di più. Quasi la metà, il 47%, ha iniziato per curiosità, il 5% per integrarsi nel gruppo, il 4% perché lo fanno i genitori o i rispettivi amici e l’1% per ribellione verso gli adulti.

Ed ecco  i dati relativi a chi ha fatto uso di sostanze stupefacenti. Il 49% non ne ha mai fatto uso, ma ben il 7% ne fa un uso abituale. Il 6% ha provato una volta sola ed il 23% ha provato diverse volte.

Per quanto riguarda l’alcol, il 18% non beve mai, mentre il  67% beve solo in compagnia, alle feste e nel weekend. Solo l’1% beve molto spesso, anche da solo/a. Alla domanda relativa a familiari, amici o conoscenti che abusano di alcol: il 5% ha risposto di averne molti, il 21% alcuni, il 20% pochi ed il 51% nessuno.

Poi il fronte videogiochi:  il 15% gioca molto (tutti i giorni più ore), il 30% gioca qualche volta (2 – 3 volte la settimana per un’ora al massimo) ed il 53% non è amante dei videogiochi. In relazione alle scommesse online ben il 6% gioca molto spesso d’azzardo (più volte a settimana), il 77% non gioca d’azzardo ed il 14% gioca d’azzardo saltuariamente.

Per quanto riguarda il rapporto con il cibo il 67% mangia regolarmente, il 26% ha sempre fame e mangia, invece al 6% non piace mangiare. Al 9% di questi ultimi non piace mangiare anche se ha fame, ma si vede grasso/a. Il 5% di costoro deve seguire una dieta ed il 3% non mangia perché non ha fame.

Alla domanda se nel corso degli anni lo studente pensa di aver sviluppato qualche tipo di dipendenza (possibilità di risposte multiple): la metà ha risposto nessuna. Il 26% invece ha ammesso il fumo, il 17% il cibo, il 6% l’alcol, il 5% il gioco d’azzardo, il 4% sostanze stupefacenti, mentre il 9% ha risposto altro, svariando dalle gomme da masticare al cellulare, dai social media ai videogiochi, per proseguire con il caffè, la pornografia ed il sesso. Al 23% non imbarazza parlare delle proprie dipendenze, mentre il 19% ha dovuto mentire ai propri genitori per non essere giudicato/a, l’8% ha mentito e nascosto a parenti ed amici ed il 3% non riesce a parlarne con nessuno.

Il 72% è spaventato dalle dipendenze, mentre il 27% no. Tra coloro che hanno risposto sì hanno ammesso di essere spaventati nel 49% dei casi per la propria salute fisica, il 44% per la propria salute mentale, il 33% di non riuscire ad interrompere una abitudine dannosa, il 24% dalla possibilità di perdere molti soldi, il 10% di essere scoperto dai propri genitori ed il 3% per altre motivazioni che vanno dal non fare peccato per essere musulmano al rischio di perdere il controllo, dal distruggere la propria vita e quella degli altri al non avere la propria libertà.

Il 72% crede che l’ambiente in cui vive (scuola, famiglia, quartiere, amici, influencer) influenzi la probabilità di sviluppare dipendenze, mentre il 25% non lo crede.

Tutti questi numeri e dati verranno presentati giovedì 21 marzo dalle ore 9 alle ore 13, presso l’Aula Magna A.M. Dogliotti dell’ospedale Molinette di Torino (corso Bramante 88), durante l’incontro “Le dipendenze – Impariamo a non cascarci!”, organizzato dall’Associazione Educazione Prevenzione e Salute, che ha realizzato il succitato questionario all’interno delle scuole. Interverranno Vincenzo Villari, Nadia Gennari sul ruolo dei Ser.D. nelle droghe e nella dipendenza, Maurizio Coppola sulle sostanze stupefacenti vecchie e nuove, Marco Iudicello sull’alcol, Giancarlo Pecorari sui danni del fumo e sul falso mito delle sigarette elettroniche e Giovanni Abbate Daga su cibo e dipendenze.

Nella foto il pronto soccorso dell’ospedale Molinette

Un covo neonazista a Torino per colpire ebrei e immigrati

La polizia di Stato nel corso di una operazione internazionale coordinata dalle Agenzie Eurojust e Europol ha individuato un covo neonazista a Torino, aderente a un network suprematista. Due minorenni sono stati arrestati, uno a Torino l’altro a Salerno.

Il network “Sturmjager Division” propagandava contenuti antisemiti e xenofobi ispirati al nazismo in diversi Paesi europei, come Belgio, Lituania, Croazia, Romania, Germania e Italia. I membri sarebbero stati pronti a commettere atti violenti nei confronti di ebrei e immigrati.
In rete pubblicavano istruzioni per fabbricare bombe.

Il Piemonte punta sui poli di innovazione: tremila aziende per più di mille progetti

Più di 1200 progetti attivati per oltre 430 milioni di euro di investimenti, che hanno visto come protagoniste almeno 3mila imprese associate. Sono questi in estrema sintesi i risultati del lavoro svolto in questi anni dai poli di innovazione piemontesi grazie alle risorse del Fondo Europeo di Sviluppo regionale. I cluster, divenuti oggi un “sistema” consolidato nel territorio a sostegno della ricerca e dell’innovazione, si candidano anche nel ciclo 2021-2027 a svolgere un ruolo cruciale per l’efficiente utilizzo delle risorse europee.

La costituzione dei Poli di innovazione piemontesi ha rappresentato il primo esempio in Italia di politica di supporto alla R&D mediante cluster di innovazione operanti in favore di imprese, organismi di ricerca e altri attori del sistema della Ricerca, con il fine principale di favorire la collaborazione tra imprese e mondo accademico, la condivisione di competenze e conoscenze e il trasferimento tecnologico.

«Il Piemonte è stato pioniere, non solo per le comunità energetiche ma anche nell’ambito dei Poli di innovazione – ha esordito l’assessore regionale alla Ricerca e Innovazione Matteo Marnati – Siamo stati il primo esempio in Italia di politica in supporto alla ricerca e allo sviluppo, abbiamo dedicato risorse specifiche anche per la strategia dei poli di innovazione e quindi è nata l’idea di creare un “sistema di poli”. Se noi siamo stati la prima regione in Italia per l’approvazione della programmazione europea, se siamo riusciti a spendere quasi tutti i fondi europei della passata programmazione, se oggi abbiamo mezzo miliardo di euro in più a disposizione, lo dobbiamo anche al lavoro che hanno svolto i Poli. Siamo consapevoli che la strada è ancora in salita e proprio per questo è importante continuare a lavorare, in sinergia e di concerto con le università, su ricerca e innovazione per supportare le nostre imprese, soprattutto le piccole imprese, per superare le criticità»

Il Sistema dei Poli regionali ha testimoniato il suo percorso di crescita ed evoluzione del modello da singoli cluster (Polo Agrifood, bioPmed, CGreen, CLEVER, MESAP, Pointex, POLO ICT) al nuovo assetto, ormai consolidato, che a partire dal 2022, vede i poli uniti in unico sistema. Grazie al supporto dei fondi strutturali europei  prima del programma POR FESR 2014-2020 e in seguito del programma PR FESR 2021-2027, il Sistema dei Poli Piemontesi offre con continuità attività, servizi e opportunità in grado di accrescere l’impatto delle politiche di ricerca e innovazione regionale a beneficio del tessuto produttivo piemontese, in linea con le tre traiettorie tecnologiche regionali di transizione ecologica, trasformazione digitale, benessere delle persone e della comunità.

 «Al terzo anno dalla sua nascita, il Sistema dei Poli rafforza ulteriormente la propria immagine di attore integrato dell’innovazione, ripartendo quest’anno con nuove idee e servizi per le imprese e gli stakeholder del Piemonte – ha dichiarato Davide Damosso, direttore operativo Environment Park intervenuto in rappresentanza del Sistema Poli di Innovazione regionale – L’esperienza ci ha insegnato che la configurazione dei Poli a sistema risulta essere una combinazione vincente. Continuiamo pertanto il nostro percorso e guardiamo al 2026 con obiettivi più ambiziosi. Tra questi, rafforzare il nostro ruolo di punto di riferimento dell’ecosistema territoriale delle imprese innovative con particolare focus sulle PMI, sostenere il dialogo tra imprese e centri di ricerca e implementare la collaborazione sinergica con i soggetti territoriali per accelerare la crescita del tessuto imprenditoriale, il processo di internazionalizzazione e di nuova imprenditorialità».

Con la programmazione POR FESR 2014-2020 la Regione ha sostenuto i Poli nelle loro azioni e attività a supporto delle imprese associate. Una attività che ha portato considerevoli risultati, come dimostrano i 183 progetti finanziati con le risorse Fesr, che hanno visto il coinvolgimento di circa 450 imprese, oltre agli atenei e a diversi organismi di ricerca, la concessione di 56 milioni di contributi che hanno generato investimenti pari a 115 milioni.

Nell’ambito del PR FESR 21-27 è stato attivato un bando diretto a finanziare programmi di attività proposti da poli di innovazione (già costituiti o da costituire) e finalizzati a supportare la Regione e l’intero ecosistema dell’innovazione in diversi ambiti. È stato ammesso a finanziamento un programma, proposto da una Ats costituita dai 7 poli di innovazione piemontesi, che prevede l’attuazione di diverse azioni di supporto alla Regione, in particolare per favorire l’ottimale impiego delle risorse derivanti dai fondi strutturali europei. A tal proposito, la prima importante Misura attivata nel 2024 nell’ambito del PR FESRè stata il Bando Swich, che ha visto la presentazione di oltre 110 progetti di R&D, che coinvolgono, tra le altre , 129  aziende associate ai Poli di Innovazione, il cui network di imprese continua pertanto a rappresentare un significativo e vivace bacino di iniziative di R&D

In chiusura di convegno si è svolta una tavola rotonda, moderata da Paola Fontana, R&D & Innovation Manager di Città Studi Biella, alla quale hanno partecipato Roberta Fretta di Bracco Imaging Spa, Gian Luca Dadone – Business Development Manager – E.P.F. Elettrotecnica S.r.l; Marco Vicamini, Managing Director Smartdhome Srl; Augusto Rabajoli, Amministratore Delegato Ferrino SpA; Dario Casalini, Amministratore Delegato, Maglificio Po Srl; Giuseppe Tecco, Presidente Agrindustria Tecco Srl.

I relatori hanno portato la loro testimonianza relativamente alle loro esperienze progettuali realizzate con i fondi messi a disposizione della Regione Piemonte.