PRIMA PAGINA- Pagina 448

Lavoro, Nosiglia: “Crisi grave, siamo sull’orlo del baratro. Ma non mancano segnali positivi”

“La crisi  si sta aggravando, l’ingiusta via crucis  per i lavoratori dell’ex Embraco è  la punta dell’iceberg. Siamo una realtà  sull’orlo del baratro e la situazione sociale rischia di esplodere in tutto  nostro territorio. Non mancano, però, segnali di speranza. Serve uno sguardo generativo e non depressivo per poter uscire insieme dai problemi”. 

Sono le parole dell’arcivescovo di Torino,  Cesare Nosiglia, alla festa del Primo maggio, tenutasi nella sala Carpanini a Palazzo Civico, alla quale hanno preso parte  la sindaca Chiara Appendino, l’assessore regionale alle Politiche Sociali Chiara Caucino e i segretari generali torinesi di Cgil Cisl e Uil.

“C’è una mobilitazione sociale, figlia di una consapevolezza sempre più diffusa, che vede interagire  i soggetti del campo sociale ed economico come le associazioni d’impresa, le organizzazioni sindacali, il sistema del credito, le fondazioni, le istituzioni pubbliche, il volontariato e le comunità religiose e civili del territorio. Si vedono forme concrete di solidarietà , che evidenziano la volontà di non rassegnarsi e  di affrontare la congiuntura con intraprendenza e nuove progettualità”, ha aggiunto l’arcivescovo.

Serve secondo Nosiglia uno “‘scatto’ etico, fondato su regole condivise, per rimettere al centro dei rapporti di lavoro, della finanza, del mercato e dell’economia, la persona, la famiglia, l’impresa, in una rete di relazioni, che conduca all’assunzione di responsabilità in ordine al bene comune. Servono stili di vita più sobri e  coesione sociale”.

L’“affaire madamina”, Giachino: “Sulla decisione delle manifestazioni SITAV la TELT non c’entra nulla”

A cura di  lineaitaliapiemonte.it

Dopo la pubblicazione dell’incarico di Telt da 90mila euro a Simonetta Carbone, una delle madamine che ha presieduto la manifestazione del 10 novembre 2018 a favore del supertreno, per un lavoro di rassegna stampa, il mondo notav è in subbuglio: “Che le “madamine” della collina fossero più o meno eterodirette era evidente (…) Ma chi avrebbe immaginato che a tirare i fili delle marionette in arancione ci fosse niente di meno che la società promotrice del TAV?” scrive il sito notav.info. Ma spunta Bartolomeo Giachino: “L’idea della monifestazione fu mia. Le madamine dopo il successo della manifestazione si presero i meriti ma l’idea fu mia, sulla decisione della manifestazione Simonetta Carbone non ha assolutamente influito , tantomeno la TELT”. Ecco, per filo e per segno , cosa accadde in quei giorni…

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Covid, il bollettino di sabato 1 maggio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 882 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 66 dopo test antigenico), pari al 3,3% di 27.057 tamponi eseguiti, di cui 17.983 antigenici. Degli 882 nuovi casi, gli asintomatici sono 368 (41,7%).

I casi sono così ripartiti: 115 screening, 553 contatti di caso, 214 con indagine in corso: per ambito: 6 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 105 scolastico, 771 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi350.303 così suddivisi su base provinciale: 28.240 Alessandria, 16.798 Asti, 10.798 Biella, 50.343 Cuneo, 26.984 Novara, 187.811 Torino, 12.988 Vercelli, 12.397 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.455 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.489 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 200 (-10 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono2.084 (27 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono13.187

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.404.202 (+27.057 rispetto a ieri), di cui 1.503.759 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.273

Sono 18 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.273 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.531 Alessandria, 694 Asti, 419 Biella, 1.380 Cuneo, 927 Novara, 5.367 Torino, 500 Vercelli, 363 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 92 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

323.559 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 323.559 (+1.092 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 25.763 Alessandria, 15.621 Asti, 9.816 Biella, 46.345 Cuneo, 25.046 Novara, 173.647 Torino, 12.042 Vercelli, 11.626 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.354 extraregione e 2.299 in fase di definizione.

Primo maggio, tensione per gli antagonisti in piazza Castello

Momenti di tensione alla festa dei lavoratori

Un corteo dell’area antagonista e del movimento No Tav ha tentato  di sfondare il cordone della polizia per raggiungere il Municipio dove era in corso  la cerimonia  dei sindacati con la sindaca e l’arcivescovo in occasione della festa dei lavoratori. La polizia ha respinto  i manifestanti con una carica di alleggerimento.

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La testimonianza del fotoreporter Marco Boscato

Sono le ore 9:30 in Piazza Castello dove, sotto l’acqua, si sono riuniti i manifestanti per celebrare la festa di un primo maggio decisamente diverso rispetto a quelli degli anni precedenti. Il gruppo dell’Unione dei sindacati, gli studenti di Noi Restiamo Torino, i No Tav e i militanti del centro sociale di Askatasuna.

Sotto l’acqua, a far sentire le loro voci, il grido strozzato di chi cerca e pretende diritti e tutele che lo Stato sembra non voler ascoltare. Dopo circa un’ora dove i manifestanti si sono passati a turno il microfono per esprimere la loro opinione con fermezza, per dire “io ci sono”, “caro Stato io esisto”. Polizia antisommossa rigorosamente schierata per evitare che la situazione sfuggisse di mano e, ad un certo punto, il disastro sembrava inevitabile. Un duro faccia faccia tra alcuni manifestanti e la polizia sembrava potesse scatenare una rissa in pieno centro, davanti al Palazzo della Regione. Tutto però fortunatamente si è risolto con un nulla di fatto. E i manifestanti, carichi di striscioni, iniziano un corteo guidati da un furgoncino tappezzato da uno striscione anti TAV. Bene, fin qui tutto ok. I manifestanti attraversano tutta via Po, passano davanti a Palazzo Nuovo e proseguono la loro marcia a suon di musica. Ed è proprio dietro all’università che, i ragazzi (presumibilmente appartenenti al Centro Sociale Askatasuna e del Movimento No Tav) che tanto parlano di libertà e di diritti per i più deboli, iniziano a lanciare delle uova contro un vigile, il quale inizia ad inseguire uno di questi ragazzi. Viene però ostacolato da altre uova lanciate da altri militanti. Non ho avuto modo di vedere l’epilogo della vicenda, perché un diversi manifestanti, con in testa un cappuccio, mi hanno circondato. Avevo filmato tutta la vicenda dell’inseguimento che ha visto come protagonista il vigile e i manifestanti e a loro non andava bene. Mi hanno preso con forza la macchina fotografica e mi hanno cancellato il video. Volevano cancellarmi anche tutte le altre clip e le foto che avevo fatto durante la mattinata. “Non ti cancelliamo le altre foto, ma se domani esce un articolo sui giornali o se parli con la polizia di quanto hai visto ti veniamo a prendere sotto casa e ti ammazziamo”. Queste le parole di un giovane militante incappucciato, che ad occhio e croce avrà avuto la mia età, e che poco prima in Piazza Castello insieme ai suoi compagni parlava di diritti, dignità, uguaglianza. Bene, inutile soffermarsi sulla stupidità e poca coerenza di queste persone. “Fai il tuo lavoro e non rompere le palle”. Altra affermazione che mi è stata rivolta da uno dei militanti. Bene, allora mi chiedo, fino a che punto la libertà si può considerare come diritto inalienabile e fin dove invece si dovrebbe iniziare a parlare di soppressione, violenza, brutalità? È ora che, anziché scendere in piazza, si inizi a parlare di rispetto, anche verso i giornalisti che  più volte sono stati  apostrofati durante la manifestazione come terroristi. Io documento la realtà dei fatti attraverso la fotografia e i video, essere circondato e minacciato brutalmente da degli individui che predicano dei diritti universali, ma che di fatto lo fanno solo a parole perché in pratica ti impediscono con la forza di fare il tuo mestiere, ecco questo per me è un attentato contro ogni forma di democrazia

Torna “Mondo Nuovo”, piazza digitale del Primo Maggio in diretta Facebook dai luoghi di lavoro 

Una mattina di comizi online per dare voce alle categorie essenziali

E’ passato più di un anno dall’inizio della pandemia e il mondo del lavoro è in pezzi. In questo scenario, torna “Mondo Nuovo”, la piazza digitale nata per celebrare il Primo Maggio a Torino.  L’appuntamento, ancora per quest’anno, è online, sabato 1 maggio dalle 10 alle 12,30. Se la prima edizione, andata in scena nel 2020, ruotava attorno alla domanda “L’Italia riparte, ma per andare dove?”, quest’anno la manifestazione mette al centro la questione che ha contraddistinto i DPCM del governo nei periodi di massima emergenza da virus Sars-CoV-2: quale lavoro è essenziale?

Secondo Comunet – Officine Corsare Aps, LaComune, Cinema Maffei Aps, Dewrec Aps, organizzatori dell’iniziativa che nasce insieme al Comitato Arci Torino, la gestione politica ed economica di oltre un anno di pandemia ha scaricato gran parte della crisi sulle spalle di quelle categorie che, con il loro lavoro, si prendono cura della società: lavoratrici e lavoratori della sanità e dell’assistenza, della logistica, dell’agricoltura, della scuola, del terzo settore, ma anche della cultura, dell’arte, del cinema e dello spettacolo, della ricerca. Sono loro i grandi assenti dal dibattito pubblico e saranno loro i protagonisti dei comizi che animeranno, sabato, il corteo digitale trasmesso in diretta dal Cinema Maffei di Torino sui canali Facebook dei soggetti coinvolti.

«Con questa iniziativa abbiamo voluto, ancora una volta, manifestare con forza il nostro supporto a tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno visto in quest’ultimo anno peggiorare le proprie condizioni di vita. Daremo voce a tutte e tutti loro, con un focus al comparto culturale, artistico e all’associazionismo. Settori che nonostante l’emergenza non hanno mai smesso di praticare solidarietà e mutualismo, dimostrando di essere attori essenziali per lo sviluppo e la coesione sociale delle nostre comunità» afferma Andrea Polacchi, presidente del Comitato Arci Torino.

«L’iniziativa è un presidio  per ricordarci che abbiamo un interesse generale  da difendere:  la dignità, il superamento di qualsiasi forma di sfruttamento – afferma Anita Marafioti di Comunet Officine Corsare. Servono azioni collettive come questa per rimettere al centro del dibattito pubblico i diritti, affinché le manifestazioni di riconoscenza verso i lavoratori e le lavoratrici essenziali del Paese non siano di mera propaganda, ma si traducano al più presto nel riconoscimento di una retribuzione sufficiente e proporzionata, di tutele contro gli infortuni, di stabilità contrattuale, di un welfare capace di promuovere giustizia sociale e di genere. Questo è essenziale»

I comizi vanno in onda sulla pagina Facebook del Comitato Arci Torino e di Comunet – Officine Corsare e verranno rilanciati dai partner dell’iniziativa.

 

 

Programma

L’iniziativa è curata dal Comitato Arci Torino e Comunet-Officine Corsare. Un grazie particolare a Sweet Life Factory per l’immagine coordinata, Irene Dionisio per la programmazione dei dibattiti, Maurizio Pisani per il coordinamento della programmazione musicale. 

 Sabato 1 maggio 2021 

da remoto e in presenza

10 -12,30  Corteo digitale

 “Radunare, criticare e celebrare” 

ore 10,05

Introduzione

Anita Marafioti di Comunet-Officine Corsare

ore 10,10

Flash Mob nazionale

in diretta da Piazza Vittorio Veneto

Striscione “Essenziali sono i diritti

Lancio della diretta dalla piazza

ore 10,25

Video introduttivo

ore 10,35

Ouverture

Prof.ssa Chiara Saraceno parla di

“Lavoro essenziale o non essenziale?”

ore 10,50

Comizi 

“Rialziamo le teste”

in diretta dal Cinema Maffei 

Tema: Lavoro essenziale

Intervengono, tra gli altri, Andrea Polacchi e Alice Eugenia Graziano per Fooding Alimenta la Solidarietà, lo Sportello Psicomunet di Comunet-Officine Corsare, Enrica Valfré, segretaria di Cgil Torino, il Coordinamento rider di Bologna con  Riccardo Mancuso, l’insegnante e contributor per Il Manifesto Jacopo RosatelliBebo de Lo Stato Sociale per Bauli in Piazza, Gaia De Regibus per Il Coordinamento Chi si Cura di te?, Art workers ItaliaFLAI CGIL Torino,  i Fratelli De SerioCGIL FILT TorinoAscanio CelestiniGiusto mezzoMediterranea e Adi Torino.

ore 12,20

Fine comizi

 

Cinema Maffei – Restituzione artistica al Maffei

In piena attività il cantiere del grande museo della fotografia di piazza san Carlo

Entrano nel vivo i lavori per la realizzazione delle Gallerie d’Italia a Torino, il museo di Intesa Sanpaolo che nascerà in Piazza San Carlo.

Giovedì il Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli e il Presidente Gian Maria Gros-Pietro hanno visitato il cantiere accompagnati da Michele De Lucchi, architetto curatore del progetto, Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, e Luca Tedesi, Executive Director Immobili e Logistica della Banca.

 

Nel cantiere di 11 mila metri quadri lavorano a ritmo incalzante 40 progettisti e 22 imprese. Nei prossimi giorni una gru gigante, alta 45 metri con un braccio lungo 52, dalla portata di 5 tonnellate sarà montata nel cortile della Banca. L’apertura è ipotizzata nei primi mesi del 2022.

 

Il nuovo museo, quarta sede delle Gallerie d’Italia con Milano, Napoli e Vicenza, sarà dedicato alla fotografia e alla video arte ed esporrà, oltre a mostre temporanee, una selezione di opere dalle collezioni di Intesa Sanpaolo, tra cui l’Archivio Publifoto, costituito da circa 7 milioni di scatti fotografici su eventi, personalità, luoghi realizzati dall’inizio degli anni Trenta agli anni Novanta del ‘900.

Contrordine, il TAR riapre i supermercati il primo maggio

Il Tar del Piemonte ha accolto il ricorso di Federdistribuzione

contro la delibera con cui il governatore del Piemonte Alberto Cirio aveva disposto la chiusura dei supermercati per la giornata del  primo maggio. L’efficacia del Decreto 52 del 29 aprile è dunque sospesa, quindi sabato potranno aprire regolarmente le medie e grandi strutture di vendita a Torino  e in Piemonte.

Il bollettino Covid di venerdì 30 aprile

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.036 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 105 dopo test antigenico), pari al 4,0% di 25.706 tamponi eseguiti, di cui 15. 782 antigenici. Dei 1.036 nuovi casi, gli asintomatici sono 408 (39,4%).

I casi sono così ripartiti: 141screening, 633 contatti di caso, 262 con indagine in corso; per ambito: 13 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 133 scolastico, 890 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 349.421 così suddivisi su base provinciale: 28.190 Alessandria, 16.752 Asti, 10.748 Biella, 50.224 Cuneo, 26.902 Novara, 187.336 Torino, 12.957 Vercelli, 12.377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.455 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2480 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 210 (-10 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.111 (– 59 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 13.378

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.377.145 (+ 25.706 rispetto a ieri), di cui 1.497.038 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO11.255

Sono 18 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.255 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.531 Alessandria, 694 Asti, 419 Biella, 1.373 Cuneo, 927 Novara, 5.357 Torino, 499 Vercelli, 363 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 92 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

322.467 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 322.467 (+1.440 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 25.687 Alessandria, 15.568 Asti, 9.785 Biella, 46.186 Cuneo, 24.962 Novara, 173.036 Torino, 12.001 Vercelli, 11.602 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.351 extraregione e 2.289 in fase di definizione.

Traffico bloccato sulla tangenziale per la protesta dei giostrai

Il traffico è stato  rallentato, questa mattina sulla tangenziale di Torino dalla protesta degli esercenti dei luna park e dei circhi

I rappresentanti delle categorie chiedono di poter riaprire dopo 13 mesi di sosta forzata. Un centinaio di automezzi dello spettacolo viaggiante si sono messo su due file a passo d’uomo creando dietro di loro chilometri di coda.

“Ci troviamo costretti a creare questo disagio – spiega all’Ansa  il presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Esercenti Spettacolo Viaggiante, Ferdinando Uga – perché il governo deve attivarsi per affrontare la  situazione, dato che la decisione di posticipare la nostra riapertura al primo luglio è una condanna al fallimento di centinaia e centinaia di imprese. I giostrai e i circensi chiedono di tornare a lavorare in sicurezza”.

Covid, negli ospedali riprendono gradualmente le attività ordinarie

Le Aziende sanitarie regionali possono “procedere e consolidare il ripristino delle attività ordinarie programmate e di screening- istituzionali ed in regime di libera professione intramuraria- nel rispetto delle norme, delle linee guida e delle buone prassi di riferimento per la prevenzione della infezione da Covid19”.

 

Così la nota che il Dirmei (Dipartimento interaziendale funzionale a valenza regionale “Malattie ed emergenze infettive”) e l’Unità di Crisi regionale per l’emergenza Covid hanno inviato in queste ore alle Direzioni generali delle Aziende sanitarie.

 

Per il Commissario dell’Area sanitaria dell’Unità di Crisi, dottor Emilpaolo Manno“L’attuale situazione epidemiologica, con il calo dei contagi, la riduzione del tasso di occupazione dei posti letto ordinari- scesi sotto la soglia del 40%- e del tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva, seppur ancora superiore al livello di soglia, consentono ed in qualche modo impongono un graduale ritorno verso la normalità, anche in attesa di esaminare nel dettaglio i programmi predisposti dalle Aziende sanitarie.”

 

La sospensione temporanea di esami e visite, tranne quelli per urgenze, patologie oncologiche e percorso nascita, era stata decisa dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte il 9 marzo scorso, a causa dell’aggravarsi della pandemia e della necessità di ulteriori misure per garantire sufficienti posti letto a disposizione dei pazienti Covid. Con l’attuale situazione epidemiologica è possibile tornare ad una graduale situazione di normalità negli ospedali.

 

“Con l’attuale situazione epidemica – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – è possibile tornare ad una graduale situazione di normalità negli ospedali, utilizzando via via tutti i reparti non più occupati da pazienti Covid. Le Aziende sanitarie locali sono organizzate per provvedere al riordino delle attività ospedaliere ordinarie,  in sicurezza e in rapporto alle necessità.”