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Residenza e business all’estero ma vive abitualmente in Italia. Denunciato manager torinese

Residenza e business all’estero ma vive in Italia. Denunciato manager torinese e sequestrati conti correnti, immobili, terreni e auto di lusso per oltre 3 milioni di euro

La Guardia di Finanza di Torino ha scoperto, all’esito di articolate investigazioni, che un manager sessantenne, di origini piemontesi, ha dichiarato, per anni, di risiedere nel Regno Unito, ma solo formalmente, visto che, di fatto, vive abitualmente in alta Val di Susa.

Le indagini, condotte dai Finanzieri della Tenenza di Bardonecchia e coordinate dal dott. Mario Bendoni, Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, hanno visto coinvolto un noto dirigente d’azienda, esperto e specializzato in fondi comuni di investimento, venture capital, acquisizioni societarie e management aziendale.

La specifica disciplina in materia tributaria prevede, per i cittadini che intendano trasferire la propria residenza in un altro Stato per periodi superiori a 12 mesi, l’iscrizione alla c.d. A.I.R.E. (Anagrafe italiani residenti all’estero), gestita dai Comuni sulla base dei dati e delle informazioni provenienti dalle Rappresentanze consolari all’estero. La registrazione all’A.I.R.E. è effettuata a seguito di dichiarazione resa dall’interessato all’Ufficio consolare competente per territorio entro 90 giorni dal trasferimento della residenza e comporta la contestuale cancellazione dall’Anagrafe della Popolazione Residente (A.P.R.) del Comune di provenienza.

Nel corso degli accertamenti delle Fiamme Gialle, svolti anche alla luce dei contenuti del vigente trattato internazionale contro le doppie imposizioni Italia-Regno Unito, è emerso, invece, come il soggetto, benché ufficialmente iscritto all’A.I.R.E., fosse fittiziamente residente al di là della Manica, mentre, in concreto, viveva in Italia.

Numerosi, precisi ed univoci gli elementi probatori in tal senso acquisiti dai militari, a seguito dell’utilizzo delle banche dati in uso al Corpo, delle perquisizioni eseguite presso il domicilio dell’interessato, dell’analisi dei relativi conti bancari, dell’esame dei passaggi telepass, della documentazione relativa alle delibere ed ai meeting delle società a lui riconducibili in Italia, delle note spese, delle bollette, delle schede telefoniche, nonché delle dichiarazioni rese da persone a lui vicine, tali da far ritenere che il soggetto abbia mantenuto, di fatto, il centro dei suoi interessi vitali, economici e familiari, nonché la propria dimora, sul territorio nazionale, così da doversi considerare ivi fiscalmente residente, con la conseguenza che avrebbe dovuto corrispondere i tributi allo Stato italiano.

Ammontano ad oltre 3 milioni di euro le imposte non versate all’Erario accertate dagli inquirenti, che hanno anche proceduto all’esecuzione di un provvedimento di sequestro emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torino, cautelando auto, conti correnti, terreni e immobili nella disponibilità del contribuente.

Peraltro, il patrimonio accumulato, frutto anche dell’evasione fiscale, era stato “protetto” dal manager attraverso la costituzione di società e trust ubicati in paesi con una normativa tributaria privilegiata.

L’attività della Guardia di Finanza di Torino, vieppiù in questo periodo di particolare emergenza sociale, è orientata a contrastare gli effetti negativi prodotti dall’evasione fiscale, anche di matrice internazionale, sia in termini di ostacolo alla normale concorrenza fra imprese sia avuto riguardo alla corretta corresponsione delle imposte da versare allo Stato, che mina le condizioni necessarie per sostenere il rilancio e lo sviluppo dell’economia, significativamente colpita dal congiunturale momento di crisi.

In Piemonte più di mezzo milione le persone fino a oggi vaccinate contro l’influenza

Sono più di cinquecentomila le persone che fino a oggi, in Piemonte, si sono vaccinate contro l’influenza stagionale: (423.269 soggetti hanno più di 65 anni e 115.971 hanno tra i 6 mesi e i 64 anni di età). Sono solo alcuni dati riferiti in Consiglio regionale nell’ambito dei question time, dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi in risposta all’interrogazione del consigliere Pd Domenico Rossi, che ha chiesto chiarezza rispetto a vaccini influenzali a disposizione di cittadini a rischio e non, nonché circa le modalità di distribuzione delle dosi sul territorio.

Il Piemonte – specifica l’assessore Icardi – si è aggiudicato una fornitura pari a un milione e cento mila dosi, aumentabili del 20 per cento, decisamente superiore rispetto alle 713.000 dosi circa, somministrate durante la scorsa campagna di vaccinazione 2019.

La campagna vaccinazioni, avviata lo scorso 26 ottobre, ha previsto una prima tranche di  400 mila dosi e poi altre quattro forniture per un totale di  700 mila dosi. Di queste, 683.500 sono state consegnate già ai medici, 16.500  sono ancora presso i magazzini in attesa della distribuzione alle farmacie. A queste devono essere aggiunte circa 78.000 dosi destinate alle ASL e alle Aziende Ospedaliere per la vaccinazione di operatori sanitari, ospiti di RSA e in alcuni casi cittadini e bambini a rischio.  Non è prassi – ha specificato in conclusione l’assessore – che la Regione rifornisca le farmacie, che abitualmente invece acquistano le dosi dei vaccini per proprio conto e poi le vendono ai cittadini.  In un momento delicato come quello attuale, si è però voluto però fornire un aiuto supplementare e se ci sarà modo di implementare questo 1,5% destinato alle farmacie, come deciso dalla cabina di regia nazionale, lo faremo”.

“La risposta dell’assessore – replica il consigliere del partito democratico Domenico Rossi –  tende a rassicurare per quanto riguarda i cosiddetti soggetti a rischio per cui, con 1,1 milioni di dosi ordinate di cui 683 mila già distribuite ai medici, la somministrazione dovrebbe essere assicurata. Non si dia però nulla per scontato, perché nella situazione sanitaria in cui siamo non ci sono margini di errore: si lavori per migliorare la distribuzione e la calendarizzazione delle vaccinazioni, due aspetti su cui medici, farmacie e cittadini continuano a segnalare problemi. Diverso il discorso per chi non rientra nelle categorie a rischio: infatti, la Regione metterà a disposizione sul mercato libero, distribuendole alle farmacie, solo 16.500 fiale monodose. Una goccia nel mare. Considerato che le farmacie non riescono a trovare altre dosi sul mercato significa che, oggi, i cittadini non a rischio non sono nella condizione di vaccinarsi per l’influenza”.

Durante i question time  è stata data risposta anche alle interrogazioni di Francesca Frediani (M5S) sul Livello di contagio nelle scuole della Regione Piemonte; di Raffaele Gallo (Pd) sul Piano di garanzia sanitaria per i disabili minori, con particolare riferimento a quelli affetti da ipoacusia infantile, che prescinda dall’emergenza covid-19 e assicuri loro ogni tipo di continuità terapeutica; di Marco Grimaldi (Luv) sulle problematiche relative all’area sanitaria Covid a Torino Esposizioni; di Silvio Magliano sulla tutela di tutti i pazienti affetti da gravi forme di malattie croniche durante la gestione emergenza Covid.

Bollettino covid: 73 vittime (di cui 9 oggi), 2606 contagi, 1687 guariti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17:30

 

 

52.571 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 52.571 (+1687 rispetto a ieri)così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4986, Asti 2643, Biella 1727, Cuneo 6195, Novara 3817, Torino 28.971, Vercelli 2077, Verbano-Cusio-Ossola 1586, extraregione 291, oltre a 278 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 5.190

Sono 73 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 9 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 5.190 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 790 Alessandria, 311 Asti, 260 Biella, 558 Cuneo, 499 Novara, 2298 Torino, 264 Vercelli, 159 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 51 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 131.547(2.606 rispetto a ieri, di cui 812, il 31%, sono asintomatici).

I casi sono così ripartiti: 688 screening, 830 contatti di caso, 1088 con indagine in corso; per ambito: 176 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 132 scolastico, 2298 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 11.457 Alessandria, 6004 Asti, 4623 Biella, 17.014 Cuneo, 9664 Novara, 71.980 Torino, 4863 Vercelli, 3854 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 792 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1296 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 384(+6 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 5.150(76 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 68.252

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.305.054 (+16.131 rispetto a ieri), di cui 694.889 risultati negativi.

Covid, la Regione: “Ridurre i ricoveri e potenziare le cure domiciliari”

Ridurre i ricoveri e curare i malati di Covid il più possibile a domicilio. Questa la strategia ribadita dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi nel corso dell’informativa in quarta Commissione a palazzo Lascaris, presieduta da Alessandro Stecco, sulla presa in carico e le terapie domiciliari per i pazienti Covid.

“In particolare – ha continuato – ogni Asl deve attivare la centrale Usca di coordinamento a livello aziendale garantendo uniformità di criteri di gestione dell’attività con un coordinatore Usca e un dirigente medico per ciascun distretto, con compiti di coordinamento locale e il supporto di personale amministrativo. Il potenziamento delle Usca prevede la presenza di almeno due medici per turno, infermieri domiciliari dedicati e formati per i sintomatici, infermieri, Oss e un assistente sociale in sede. Compito del coordinatore Usca aziendale è assicurare i rapporti con i medici di Medicina generale e i pediatri di libera scelta tramite il direttore di distretto, con i quali si programmano le attività. Assicura, tra l’altro, la fornitura di Dpi, dispone di test rapidi e monitora, raccoglie ed elabora i dati e, tramite l’Asl, deve essere dotata di auto di servizio, farmaci, concentratori di ossigeno ad alto flusso ove non disponibili le bombole, e strumenti di diagnostica”.

“Il protocollo per le cure domiciliari che abbiamo adottato non nasce oggi. Lo abbiamo sperimentato con esiti positivi nell’aprile scorso durante la prima fase della pandemia soprattutto nelle zone di Ovada e di Acqui, contribuendo a una sensibile riduzione della mortalità da Covid in quelle aree. Da allora è stato rielaborato, armonizzato e condiviso con tutti i soggetti interessati per permetterne l’attuazione sull’intero territorio regionale”, ha dichiarato l’assessore.

“Oltre a questo protocollo – ha aggiunto Icardi – ne sono stati sottoscritti altri due condivisi con la rete di internisti e urgentisti per stabilire le regole di accesso ai reparti, per aiutare i Pronto soccorso a individuare meglio chi deve essere ricoverato e chi mandato a casa per essere sottoposto a cure domiciliari”.

Nel corso del dibattito Icardi ha risposto a Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Mauro Salizzoni, evidenziando che “il Piemonte è la seconda regione ad essersi dotata di un protocollo armonizzando una serie di provvedimenti già esistenti a partire da marzo. Si tratta di procedure che erano già state trasmesse ai medici ma che necessitavano di un compendio e di una ridistribuzione più netta dei compiti”.

A proposito del numero di Usca, ha risposto alle perplessità di Marco Grimaldi (Luv) che “al momento ci sono più di 500 figure professionali attivate e che il territorio piemontese, secondo quanto previsto dal Ministero, ne vede attive 90: una ogni 50 mila abitanti”.

Sulle prestazioni a domicilio da parte delle Usca, ha infine rassicurato Carlo Riva Vercellotti (Fi) che esiste l’Unità di crisi aziendale che ha il compito di verificare l’operato delle singole Usca.

All’inizio della seduta, alla presenza dell’assessore ai rapporti con il Consiglio regionale Maurizio Marrone, la Commissione ha svolto alcune determinazioni in merito agli esiti dell’indagine conoscitiva sul sistema regionale di segnalazione e presa in carico dei casi di abuso e maltrattamento sui minori, di allontanamento dai nuclei familiari di appartenenza e della collocazione in comunità o affido.

In particolare, Sara Zambaia (Lega) ha illustrato i punti salienti della relazione di maggioranza mentre Monica Canalis (Pd) ha espresso la necessità per il proprio partito di presentare una relazione di minoranza che tenga conto di alcuni aspetti emersi nel corso delle audizioni e dettagli meglio alcune esigenze.

Il bollettino covid: 71 morti (oggi 16), 3476 contagi, quasi 1700 guariti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17:30

 

50.884 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 50.884 (+1694 rispetto a ieri)così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4901, Asti 2584, Biella 1585, Cuneo 5944, Novara 3769, Torino 27.952, Vercelli 2035, Verbano-Cusio-Ossola 1559, extraregione 285, oltre a 270 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 5117

Sono 71 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 16 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 5117 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 788 Alessandria, 310 Asti, 260 Biella, 540 Cuneo, 491 Novara, 2256 Torino, 264 Vercelli, 157 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 51 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 128.941 (+ 3.476 rispetto a ieri, di cui 1.111, il 32%, asintomatici).

I casi sono così ripartiti: 987 screening, 1090 contatti di caso, 1399 con indagine in corso; per ambito: 264 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 210 scolastico, 3002 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 11.297 Alessandria, 5822 Asti, 4531 Biella, 16.565 Cuneo, 9554 Novara, 70.558 Torino, 4740 Vercelli, 3797 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 784 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1293 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 378 (+6 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 5074 (+153 rispetto a ieri).

NB: Questo incremento non è da considerare in termine assoluto perchè include il riallineamento sulla piattaforma dei dati dei ricoveri effettuati negli ultimi 3 giorni, soprattutto nelle strutture private. Quindi, il dato da considerare è la media degli 3 ultimi giorni che si attesta su un aumento di circa 60 ricoveri al giorno, in linea con l’andamento dell’ultima settimana.

Le persone in isolamento domiciliare sono 67.488

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.288.923 (+15.902 rispetto a ieri), di cui 686.921 risultati negativi.

Smog, livello arancio: stop ai Diesel Euro 5 dalle 8 alle 19

Torino con i valori alti per quanto riguarda la circolazione dei veicoli e lo stagnare delle polveri sottili.

L’Arpa lo ha rilevato nel fine settimana per la prima volta dal primo ottobre scorso, data in cui sono entrati in vigore i provvedimenti per il miglioramento della qualità dell’aria.Le limitazioni del traffico più inquinante passa al livello arancio.
La concentrazione delle polveri sottili nell’aria di Torino ha, infatti, superato i 50 microgrammi al metro cubo, mantenendosi sopra tale soglia per più di quattro giorni consecutivi.
Da domani, martedì 17 novembre, per il trasporto persone alle limitazioni permanenti già in vigore si aggiungono i blocchi sui veicoli diesel fino a Euro 5 e sui veicoli benzina fino a Euro 1, dalle 8 alle 19. Per il trasporto merci (categorie N1, N2, N3) scatta invece il divieto di circolazione dei veicoli diesel con omologazione Euro 3 e Euro 4, dalle 8 alle 19 (nei giorni festivi dalle 8.30 alle 14 e dalle 16 alle 19).
Attenzione alle multe quindi.Oltre al divieto di circolazione Covid,senza validi motivi di lavoro,salute ed assoluta necessità,c’è d’aggiungere anche questo.

Vincenzo Grassano

Picchiati e costretti da una banda criminale a spacciare per ripagare il debito

I carabinieri arrestano 4 persone

All’alba di oggi, in Moncalieri, 30 Carabinieri del Comando Provinciale di Torino, con il supporto dei colleghi del Nucleo Cinofili di Volpiano (TO) e del Nucleo Elicotteri di Volpiano (TO), hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torino, su richiesta della locale Procura, nei confronti di 4 italiani ritenuti responsabili, a vario titolo, di sequestro di persona, rapina, estorsione, minaccia e lesioni aggravate e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’indagine, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Moncalieri, trae origine da una denuncia presentata, nel dicembre 2019, da un italiano di 32 anni, che era stato sequestrato e caricato su una macchina fuori da una discoteca dai suoi aguzzini, con la finalità di obbligarlo a lavorare per loro. Il giovane nell’occasione, riuscì a liberarsi e a scappare, gettandosi dall’auto in corsa.

Le successive indagini condotte dai Carabinieri hanno consentito di acclarare come i quattro appartenenti al gruppo criminale, che gestivano una florida attività di spaccio di sostanze stupefacenti presso alcuni locali pubblici della provincia di Torino, costringessero i loro clienti morosi in quanto in “ritardo” con i pagamenti della droga, a spacciare per loro al fine di ripianare i debiti contratti. In caso contrario la banda non esitava porre in essere raid punitivi con percosse e sequestri, impossessandosi talvolta anche dei loro beni personali, come auto e telefoni cellulari.

Ora gli hotspot operativi per tamponi rapidi sono tredici

Si amplia così la possibilità per i cittadini che potranno effettuare il test antigenico con prenotazione del medico di base. Cirio e Marnati: “Continuiamo a potenziare la macchina dei laboratori e degli hotspot per velocizzare le diagnosi e la certificazione delle guarigioni”

Puntare sui test rapidi per aumentare la potenzialità di screening e diagnosi: da lunedì grazie al lavoro della Regione Piemonte e delle Asl si amplia la platea di cittadini che potranno effettuare, solo ed esclusivamente su prenotazione dei medici di medicina generale, i tamponi rapidi naso-faringei in uno degli hotspot dedicati predisposti sul territorio regionale.

In aggiunta al “drive” ad accesso in auto attivo da sabato 14 novembre all’Allianz Stadium di Torino, sarà possibile effettuare il test antigenico rapido in altri 11 punti (accessibili a bordo dell’auto o a piedi): Novara (in viale Roma 7) – Vercelli (presso la piastra ambulatoriale, largo Giusti 13) – Orbassano (Torino) presso il Polo didattico universitario regione Gonzole 10 – Avigliana (Torino), Via Sant’Agostino 5 – Carmagnola (Torino) piazza Manzoni 10 – Cavagnolo (Torino) presso il Palazzetto dello sport, via XXIV Maggio 35 – Moncalieri (Torino), Via Vittime di Bologna 20 – Nizza Monferrato (Asti), piazza Garibaldi 14 – Omegna (Vco),via 4 Novembre 294 – Pinerolo (Torino), Viale grande Torino 7 e Venaria Reale (Torino) via Don Sapino 152.

Intanto per i primi due giorni di attività le prenotazioni all’hotspot allestito nel parcheggio dell’Allianz Stadium riguardano cittadini provenienti non solo dalle Asl di Torino (Asl Città di Torino, Asl Torino 3, Asl Torino 4 e Asl Torino 5), ma anche dalle Asl di Alessandria, Asti e Vercelli.

I risultati dei test rapidi naso-faringei sono disponibili circa 15 minuti dopo l’esecuzione. In caso di positività vengono attivate immediatamente le misure di isolamento previste dal protocollo sanitario e, subito presso l’hotspot, viene eseguito il tampone molecolare per la conferma della positività (ad eccezione dei contatti stretti di casi Covid già accertati per i quali, secondo quanto previsto dalla circolare del Ministero della Salute, in caso di tampone rapido positivo la validità del test è immediata e caricata direttamente sulla piattaforma Covid regionale).

“Ad agosto – spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – con una gara fatta insieme al Veneto abbiamo acquistato quasi due milioni e mezzo di tamponi rapidi per il nostro sistema sanitario pubblico. Li stiamo usando soprattutto per mantener sicure le nostre RSA e residenze anziani, monitorando ogni due settimane tutti i loro ospiti e dipendenti, ma anche per velocizzare le diagnosi e la certificazione delle guarigioni, in modo da supportare e alleggerire il sistema dei laboratori e dei Sisp e dare una risposta più immediata a tutti i cittadini che necessitano del tampone”.

“In questi giorni si aggiungono a tutti gli hotspot per i tamponi molecolari del Piemonte nuovi punti dedicati per i test rapidi – afferma Matteo Marnati, assessore regionale alla Ricerca Covid –. Continuiamo a potenziare la macchina dei laboratori e degli hotspot per testare il maggior numero possibile di persone, con il grande impegno dei medici e degli infermieri che lavorano nelle nostre Asl”.

Intanto in questi giorni altri 4 laboratori per processare i tamponi molecolari sono stati aggiunti ai 28 già esistenti in Piemonte, per un totale di 32 (21 pubblici e 11 privati).

AGGIORNAMENTO

Ai 12 hotspot per i tamponi rapidi naso-faringei che saranno operativi da lunedì 16 novembre – già comunicati nelle scorse ore – se n’è aggiunto un tredicesimo, che da lunedì  sarà operativo a Borgosesia (Vc), presso l’ospedale in via Ilorini Mo 19.

Da martedì 17 novembre saranno operativi altri 4 punti: Valenza (Al) Viale Santuario 76 – Tortona (Al), via Milazzo 1 – Acqui Terme (Al) via Alessandria 1 e Borgomanero (No), via Volontari del sangue fronte parcheggio.

Nei prossimi giorni verranno poi attivati altri 5 punti: a Cuneo, Bra(Cn) Mondovì (Cn), Savigliano (Cn) e Biella.

Il bollettino: 45 morti, 3682 contagi, 1623 guariti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

 

49.190 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 49.190 (+ 1623 rispetto a ieri)così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4830, Asti 2513, Biella 1539, Cuneo 5742, Novara 3647, Torino 26.871, Vercelli 2000, Verbano-Cusio-Ossola 1511, extraregione 278, oltre a 259 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 5046

Sono 45 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 11 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 5046 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 782 Alessandria, 309 Asti, 257 Biella, 527 Cuneo, 488 Novara, 2214 Torino, 264 Vercelli, 154 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 51 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 125.465 (+ 3.682 rispetto a ieri, di cui 1.170, il 32%, asintomatici).

I casi sono così ripartiti: 1128 screening, 1000 contatti di caso, 1554 con indagine in corso; per ambito: 343 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 224 scolastico, 3115 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 10.970 Alessandria, 5660 Asti, 4441 Biella, 16.223 Cuneo, 8911 Novara, 69.035 Torino, 4588 Vercelli, 3606 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 768 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1263 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 372 (+12 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4921 (+19 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 65.936

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.273.021 (+13.712 rispetto a ieri), di cui 680.743 risultati negativi.

In allegato la tabella riassuntiva dei dati al 15 novembre.

La pacifica protesta delle partita Iva

Le partite IVA rappresentanti di una dozzina di categorie  colpite dagli effetti dell’ultimo Dpcm del Governo e che hanno visto limitare drasticamente o chiudere le proprie attività a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19 si sono unite nell’Alleanza delle Partite Iva per far sentire la propria voce in modo unanime. 

Erano più di mille in piazza Castello oggi pomeriggio per manifestare pacificamente contro la grave crisi economica.  Commentano i promotori:

“C’è una forte sofferenza economica, trasversale a più categorie lavorative e che a caduta tocca tutto l’indotto collegato. È ingiusto che chi lavora, paga le tasse, debba trovarsi a colmare le incapacità di chi, in questi mesi, non è stato in grado di rendere più efficiente il sistema sanitario”.

Il mondo lavorativo ne è ampiamente coinvolto, dagli autonomi ai dipendenti delle piccole imprese, dai fornitori alle famiglie:“C’è una platea enorme che ruota attorno ai lavoratori con partite iva e ai piccoli imprenditori.  Sono stati decisi i ristori, ma non rappresentano una misura adeguata, servono veri provvedimenti fiscali. E vogliamo essere propositivi per non soccombere in questo lockdown”.

In piazza lavoratori autonomi, esercenti ambulanti, dello spettacolo e del turismo, noleggiatori di autovetture con conducente e tassisti.

(foto Fipi)