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Pedonalizzazione di via Roma: riapre il tratto tra il civico 48 e via Bertola

Conclusi i lavori, questa mattina è stato riaperto un nuovo tratto della nuova via Roma pedonale, compreso tra il civico 48 e via Bertola.

L’intervento rientra nel più ampio progetto di riqualificazione volto a dare un nuovo volto allo storico asse di via Roma: la strada è stata completamente ripavimentata in pietra e portata al livello dei portici, al fine di eliminare le barriere architettoniche e migliorare la vivibilità e la percorribilità dell’intero spazio pubblico.

Il segmento riaperto è stato inoltre attrezzato con nuovi dissuasori e panche, elementi che incentivano l’uso pubblico dell’area, rendendola più fruibile e sicura per i pedoni. Sono stati infine completati gli interventi di impermeabilizzazione del parcheggio sottostante e il rinnovo della rete di raccolta delle acque meteoriche.

Un primo tratto, tra piazza San Carlo e via Bertola, era già stato riaperto all’inizio di novembre; contestualmente era tornato percorribile al traffico veicolare anche l’asse di via Principe Amedeo, all’altezza di via Bertola.

Ad agosto, a seguito degli interventi di riqualificazione, era stato riaperto anche il segmento tra via Santa Teresa e via Maria Vittoria, inizialmente non previsto: dopo un solo mese di chiusura al traffico, il passaggio per pedoni e veicoli era stato completamente ripristinato.

L’intero cantiere, suddiviso in tre lotti (da piazza Castello a piazza San Carlo; da piazza CLN a via Cavour; da via Cavour a piazza Carlo Felice) e finanziato con 12 milioni di euro, in gran parte provenienti dai fondi PON Metro Plus dell’Unione Europea, avrà una durata complessiva di circa 14 mesi.

Il completamento dell’intera opera è previsto entro il mese di maggio 2026.

Torino Click

Tamponamento tra auto e tir sulla Torino–Bardonecchia: muore un 22enne

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Tamponamento tra auto e tir: perde la vita un 22enne, conducente della vettura.
È successo nella notte di oggi sulla tangenziale Torino–Bardonecchia, in direzione nord, all’altezza del casello di Bruere. Nell’impatto tra l’auto, una Renault Captur, e un tir, il giovane residente a Novalesa ha perso la vita sul posto. La vettura è finita incastrata sotto la parte posteriore del rimorchio del mezzo pesante. Vani i soccorsi del 118 di Azienda Zero.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia stradale di Torino-Settimo per accertare l’esatta dinamica, oltre agli ausiliari per la gestione del traffico.

VI.G

Askatasuna, Lo Russo: “Rivendico percorso di dialogo, no alla violenza”

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Stefano Lo Russo, sindaco di Torino

Dopo aver ripercorso gli eventi avvenuti il 18 dicembre e nei giorni successivi, con la chiusura dell’immobile, il Sindaco ha anche ricostruito le tappe attraverso le quali la Città aveva messo in atto il percorso per un patto per la gestione dell’immobile, secondo il regolamento della gestione dei beni comuni.

 

Lo Russo ha quindi espresso alcune considerazioni.

La nostra Amministrazione sul patto di collaborazione di corso Regina 47 si è fatta interprete di una linea di dialogo con la società e con i movimenti sociali che è da sempre nelle corde di una città come la nostra, profondamente democratica e antifascista.

Un patto presuppone la volontà e la responsabilità di portarlo avanti. Noi questa volontà e questa responsabilità l’abbiamo avuta fino in fondo. Abbiamo messo in campo ogni strumento possibile di dialogo e mediazione. Se tornassimo indietro lo rifaremmo perché governare significa tentare soluzioni. La Città con un percorso coraggioso e lungimirante ha voluto dare una prospettiva a uno spazio così importante non solo per il quartiere di Vanchiglia. Penso fosse dovere di questa Amministrazione provare a risolvere una questione rimasta ferma per 29 anni. Far finta di niente, dal nostro punto di vista, avrebbe significato rinunciare alla responsabilità di governo e alla cura in bene comune della città.

Ci siamo assunti consapevolmente la responsabilità di tentare un percorso che sapevamo non sarebbe stato facile, nel quale crediamo ancora oggi perché è fondato sul dialogo, sulla partecipazione, sulla responsabilità collettiva, nel solco dei valori della Costituzione della Repubblica”.

Il Sindaco ha ribadito come quanto avvenuto il 18 dicembre non è stata una scelta politica dell’Amministrazione comunale, ma la conseguenza di atti giudiziari e della violazione di un’ordinanza legata alla sicurezza dell’immobile.

Il fallimento, ha ripreso Lo Russo, non sta nell’aver tentato una strada difficile. Il vero fallimento sarebbe stato non provarci affatto, scegliendo l’inerzia invece della funzione di governo.

In un tempo in cui troppo spesso prevalgono la semplificazione, il calcolo o la paura, questo atteggiamento rappresenta una prova di maturità politica e di rispetto delle istituzioni.Libertà di parola, libertà di dissentire, libertà di essere scomodi, di porre domande ed esprimere il proprio pensiero sono libertà che non ci sono state regalate, ma conquistate da donne e uomini che hanno scelto la Resistenza. In nome della libertà e di quella eredità, dobbiamo essere altrettanto chiari, ha precisato il Sindaco. La libertà non è e non può mai essere libertà di praticare la violenza, di danneggiare beni pubblici e privati, di colpire persone, istituzioni o organi di informazione.Questa è una linea di confine invalicabile tracciata dalla Costituzione e dalla storia democratica di questo paese e di questa città. Quando quella linea viene superata, ha rimarcato, si passa dalla parte del torto. Sempre sento il dovere di essere chiaro nel condannare con fermezza ogni episodio di violenza e di aggressione avvenuto durante o a margine dei cortei di questi mesi, tra cui gli attacchi e le sedi di giornali e organi di formazione, presidi fondamentali di democrazia e libertà.

Desideriamo condannare con altrettanta rigorosa fermezza gli episodi di violenza verificatisi durante il corteo del 20 dicembre. Comportamenti inaccettabili che violano la legalità, arrecano gravi danni e disagi ai cittadini, ai commercianti e a tutta la città in giorni particolarmente sensibili a ridosso delle festività natalizie e compromettono, peraltro, profondamente la credibilità e il senso stesso delle rivendicazioni di chi manifesta pacificamente le proprie idee.

Esprimiamo solidarietà e vicinanza alle forze dell’ordine chiamate ad operare in un contesto complesso e delicato. Le responsabilità penali sono e restano sempre personali e in capo ai singoli individui. Questo è un principio cardine della democrazia liberale e dello stato di diritto che rifiuta ogni forma di abilità collettiva e ogni generalizzazione.

Allo stesso tempo non possiamo ignorare dinamiche già viste in passato in cui frange violente sfruttano contesti di tensione per infiltrarsi in manifestazioni pacifiche e alzare il livello dello scontro.

Noi crediamo nella coesione, nella cura del bene comune e nella partecipazione e non accettiamo strumentalizzazioni. che alimentano tensioni e paure allontanando le persone invece di unirle.

La vera sfida delle città oggi è saper gestire una convivenza civile, unire e non dividere, mediare e non radicalizzare.

È per questo che come Amministrazione abbiamo lavorato a lungo e con fatica per provare a far uscire un’esperienza durata 29 anni dall’illegalità, cercando soluzioni che evitassero uno scontro frontale e che restituissero alla città uno spazio pubblico e condiviso.

Da Sindaco di una città Medaglia d’Oro della Resistenza, voglio ribadire che Torino dissente profondamente dalle scelte e dall’impostazione culturale di questo Governo. Non accettiamo lezioni da nessuno, soprattutto da chi utilizza il tema dell’ordine pubblico come strumento di distrazione politica e di propaganda.

Le dichiarazioni di tolleranza zero o addirittura ruspe sui centri sociali non solo non contribuiscono alla sicurezza né alla coesione sociale, ma alimentano paure, tensioni e semplificazioni pericolose.

Il Governo è in evidente difficoltà su molti fronti reali. Il calo vistoso del potere d’acquisto delle famiglie, le pensioni, la sanità, le contraddizioni in politica estera, l’assenza di una vera politica industriale.

In questo contesto alcuni temi diventano funzionali a distrarre l’opinione pubblicae trarre vantaggio politico da occasioni di disordine, magari per giustificare l’arrivo di un nuovo ordine, speculando sulla paura delle persone.

Le dichiarazioni incendiarie di alcuni ministri sulla vicenda torinese vanno in questa direzione. Io non seguirò questa strada, non lo farò perché credo profondamente nell’Istituzione che rappresento, nei valori della Costituzione della Repubblica e nella storia di dialogo, democrazia e responsabilità civile che caratterizza Torino. Proprio per questo l’Amministrazione che rappresento non intende modificare le proprie priorità né cambiare approccio e lo faremo anche guardando al futuro di corso Regina 47 con l’obiettivo di mantenere nella città uno spazio a piena vocazione sociale pubblica, un luogo di inclusione, di servizi di prossimità, di attività culturali e formative aperto al quartiere, alle famiglie, ai giovani e a chi oggi fa fatica a trovare risposte.

Proprio per questo sento il dovere di rivolgere un appello alla città, a tutte le Istituzioni e a tutte le forze politiche”.

Quindi l’invito del Sindaco a tenere bassi i toni perché “alzare il livello dello scontro, semplificare o radicalizzare,ha evidenziato, non colpisce questa Amministrazione ma la città, rischiando di vanificare quanto di positivo, di bello e di utile Torino sta costruendo sul terreno della convivenza e della coesione sociale dello sviluppo economico, della credibilità della città e della sua capacità di attrarre opportunità, investimenti e competenze.Le parole sono importanti, ha concluso, costruiscono o distruggono e in tempi come questi la responsabilità di tutte e tutti è massima”.

F.D’A. – Ufficio stampa Consiglio Comunale

Semaforo antismog: da martedì 23 dicembre torna il livello 0 (bianco)

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Secondo i dati previsionali forniti da Arpa Piemonte, da  martedì 23 dicembre, e fino a mercoledì 24 dicembre 2025 (prossimo giorno di controllo), le misure di limitazione del traffico torneranno al livello 0 (bianco), con le sole misure strutturali di limitazione del traffico previste del semaforo antismog.

Si ricorda che eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e dei percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/schede-informative/misure-antismog-tutela-della-salute.

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Pioggia e qualche fiocco di neve in pianura, nevicate in montagna

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Una nuova e vigorosa perturbazione di origine atlantica è in arrivo sul Nord-Ovest italiano e darà avvio a un periodo prolungato di tempo instabile.

A partire da domenica 21, le precipitazioni tenderanno ad estendersi progressivamente a gran parte del territorio, aumentando d’intensità. Le piogge continueranno anche tra lunedì e martedì, quando potranno risultare localmente forti su Cuneese, Torinese e Canavese.

Nei prossimi giorni il maltempo interesserà in modo diffuso la regione, con precipitazioni frequenti e localmente intense soprattutto sui settori occidentali, accompagnate da nevicate abbondanti sulle aree alpine.

Il limite delle nevicate resterà inizialmente oltre i 1.200 metri nella giornata di domenica; nel corso di lunedì la quota neve scenderà fino a circa 500 metri nel Cuneese, tra 700 e 1.000 metri nel Torinese e tra 1.000 e 1.200 metri sull’alto Piemonte. Martedì è previsto un nuovo rialzo della quota neve, che tornerà a posizionarsi oltre i 1.200-1.400 metri su tutta la regione.

Askatasuna, scontri con la polizia: 11 agenti feriti. Barricate in fiamme

Nel corso del corteo a favore di Askatasuna, al quale hanno preso parte pacificamente anche centinaia di residenti del quartiere di Vanchiglia erano presenti manifestanti provenienti da fuori Torino. Durante la sfilata sono stati dati alle fiamme cassonetti nel mezzo di corso Regina Margherita, vicino alla sede del centro sociale sgomberato. Si sono registrati scontri con le forze dell’ordine contro cui sono stati lanciati pietre e petardi. Ci sono state cariche con manganellate da parte delle forze dell’ordine che hanno usato anche gli idranti e bastonate da parte dei manifestanti. Durante gli scontri alcuni partecipanti  con il volto nascosto dà passamontagna hanno lanciato bombe carta per cercare di sfondare il cordone delle forze dell’ordine a pochi metri dalla palazzina che era occupata da Askatasuna. Il corteo partito da Palazzo Nuovo era aperto dallo striscione: “Torino partigiana que viva Askatasuna”. Alcuni manifestanti sono rimasti feriti, così come 11 agenti di polizia. Unanime lo sdegno delle forze politiche di centrodestra, per il Pd il Governo ha sbagliato a sgomberare il centro sociale sotto Natale, alimentando la tensione.

 

Il successo del turismo a Torino: boom negli hotel e nuovi record per eventi internazionali

Nel corso del 2025 l’occupazione media delle camere alberghiere ha raggiunto il 70%, confermando e rafforzando i risultati positivi degli ultimi due anni. Parallelamente si registra una lieve ma costante crescita dei turisti stranieri, che sempre più spesso abbinano al soggiorno in città la visita ad altre mete piemontesi di eccellenza.

Rispetto al 2024, i mesi che hanno evidenziato i maggiori incrementi sono gennaio, con un’occupazione prossima al 60%, luglio oltre il 65% e agosto sopra il 55%. Dati che testimoniano il successo delle politiche di destagionalizzazione, sostenute dalla scelta di programmare grandi eventi anche nei periodi tradizionalmente considerati di bassa stagione. In particolare, il mese di agosto ha beneficiato della presenza di importanti manifestazioni internazionali, come i Mondiali di Twirling e la Vuelta. Maggio e ottobre hanno registrato tassi di occupazione vicini all’80%, mentre novembre si conferma uno dei mesi di punta della destinazione, con valori compresi tra l’80% e l’85%.

Torino si afferma così come una destinazione sempre più trasversale, capace di intercettare tutte le principali tipologie di turismo – leisure, business, sportivo, congressuale e fieristico – beneficiando anche della significativa crescita del comparto MICE, che nel 2024 ha fatto registrare un aumento del 12,83% degli eventi rispetto all’anno precedente (fonte: Turismo Torino).

Secondo Federalberghi Torino, questi risultati rendono il territorio sempre più attrattivo per nuovi investimenti. Per consolidare ulteriormente il posizionamento della destinazione e attivare un circuito virtuoso anche sul piano occupazionale e sociale, l’Associazione auspica un deciso rafforzamento del segmento MICE, attraverso lo sblocco di progetti strategici rimasti a lungo in sospeso. In questo contesto viene accolta positivamente l’apertura di SET – Scalo Eventi Torino, struttura polivalente capace di ospitare eventi di diversa natura. Si avverte inoltre la necessità di istituire una cabina di regia snella ma rappresentativa, affidata a professionisti del settore, in grado di promuovere e commercializzare la destinazione, anticipare le candidature ai grandi eventi internazionali e offrire servizi dedicati a organizzatori e visitatori, aumentando l’attrattività complessiva del territorio anche oltre la dimensione turistica.

L’incremento del turismo internazionale e l’attrazione di eventi di alto profilo richiedono servizi moderni e competitivi: in quest’ottica appare prioritario superare le criticità normative legate all’apertura dei servizi interni agli hotel, in particolare bar e ristoranti, anche alla clientela non alloggiata.

Sul tema della tassa di soggiorno, Federalberghi Torino ribadisce la propria contrarietà, ritenendola una misura fortemente iniqua, chiedendo al contempo che le risorse raccolte vengano destinate in modo mirato al rafforzamento del posizionamento competitivo della destinazione. L’Associazione invita inoltre il Comune a una riflessione approfondita sulle strategie di promozione della città, sui canali di comunicazione, sulla qualità delle campagne, sui messaggi veicolati e sui mercati e target di riferimento.

«Il turismo è un settore trasversale, capace di generare benefici diffusi, favorire la coesione sociale e attrarre investimenti anche in altri comparti – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino –. Torino consolida i risultati degli ultimi anni, rafforzando il proprio posizionamento nel mercato turistico e confermandosi tra le principali destinazioni per eventi nazionali e internazionali. Il turismo rappresenta un asset strategico per il tessuto economico e sociale del territorio, al di là di sterili contrapposizioni con altri settori produttivi. Le nostre destinazioni sono cresciute, ma possono compiere un ulteriore salto di qualità affrontando e risolvendo alcune criticità storiche. Apprezziamo il lavoro svolto da Regione, Comune e Camera di Commercio, ma ora è il momento di osare: massimizzare l’eredità dei grandi eventi, rafforzare il comparto fieristico-congressuale, coinvolgere maggiormente i professionisti del settore nella governance del turismo, risolvere il tema dei servizi agli esterni, riconoscere pienamente il settore nel PRGC e istituire uno sportello unico per le attività turistico-ricettive. Solo così sarà possibile rispondere alle evoluzioni del mercato, aumentare la competitività delle imprese e migliorare in modo duraturo l’esperienza del visitatore e l’attrattività delle nostre destinazioni».

Manifestanti in piazza per Askatasuna, Torino blindata

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I manifestanti si sono dati appuntamento alle 14,30 davanti a Palazzo Nuovo, storica sede delle facoltà umanistiche dell’università. Il corteo, aperto dallo striscione “Torino Partigiana que viva Askatasuna”cercherà di raggiungere la questura, la prefettura e Palazzo Civico. La  manifestazione vede la partecipazione di rappresentanti antagonisti provenienti da Genova e Bologna, dalla Lombardia e dal Veneto. Imponente lo schieramento delle forze dell’ordine con centinaia di agenti in tenuta antisommossa.

Vasta operazione antidroga della Polizia: 384 arresti e 655 denunce, coinvolto anche il territorio torinese

La Polizia di Stato, con l’impegno degli investigatori delle Squadre Mobili presenti su tutto il territorio nazionale, coordinati dal Servizio Centrale Operativo, ha concluso una vasta operazione nazionale ad alto impatto investigativo finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, talvolta anche attraverso i c.d. cannabis shop, e dei connessi reati di c.d. criminalità diffusa.

Le condotte criminose contrastate sono state quelle riconducibili ai c.d. “regolamenti di conti”, ad alcune tipologie di reati contro il patrimonio, al porto illegale di armi e, più in generale, agli episodi di violenza.

In tale contesto, inoltre, hanno assunto una particolare rilevanza le nuove modalità di approvvigionamento e utilizzo delle sostanze stupefacenti, come peraltro chiaramente emerso nella recente relazione della Direzione centrale per i servizi antidroga.

L’attività degli investigatori, con il supporto di equipaggi del Reparto Prevenzione crimine e di altri uffici delle Questure, ha consentito di:

  • identificare 95.164 persone sospette, di cui 16.701 stranieri e 10.848 minorenni, soprattutto in aree di spaccio o di c.d. “mala-movida”, su un migliaio delle quali sono in corso di valutazione eventuali provvedimenti amministrativi di prevenzione;
  • arrestare 384 soggetti, di cui 166 stranieri e 6 minorenni, e indagarne in stato di libertà 655, di cui 256 stranieri e 39 minorenni, soprattutto per reati contro la persona e il patrimonio nonché per spaccio di sostanze stupefacenti e porto illegale di armi;
  • sequestrare kg 35 di cocaina, 1.370 di cannabinoidi e 1 di eroina;
  • sequestrare 41 armi da fuoco e 80 armi bianche nonché oltre 300.000 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio;
  • elevare 565 sanzioni amministrative di diversa natura, la maggior parte delle quali per uso di sostanze stupefacenti e somministrazione illegale di bevande alcoliche;
  • individuare diversi profili social sui quali sono in corso verifiche sui contenuti, apparentemente riconducibili ai fenomeni criminali in questione, per l’eventuale segnalazione alle competenti Autorità giudiziarie ai fini dell’oscuramento.

Nel medesimo ambito, sono stati altresì svolti mirati controlli per verificare l’applicazione del nuovo quadro normativo introdotto con il decreto legge 48/2025, convertito in legge n. 80/2025, inerente anche alla vendita di prodotti a base di canapa nei c.d. cannabis shop. I controlli specifici hanno consentito di:

  • sequestrare 5 cannabis shop, in 3 diverse città;
  • arrestare 3 soggetti e denunciarne in stato di libertà 141, titolari o gestori di cannabis shop;
  • controllare 312 cannabis shop;
  • sequestrare kg 296 di cannabinoidi risultati, dalle prime analisi, avere le caratteristiche di stupefacenti.

   Nella provincia torinese, la Squadra Mobile ha condotto attività di investigazione con interventi diretti nelle principali piazze di spaccio e svolto verifiche sull’adeguamento dei c.d. “Cannabis shop” alle recenti modifiche normative.

   In tale ambito, sono stati predisposti servizi di controllo straordinari del territorio, ad alto impatto, con il coinvolgimento e la partecipazione dei commissariati di P.S. competenti per territorio, di personale dell’UPGSP e del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte”. Ai servizi hanno concorso anche il Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica e l’Ufficio Immigrazione, per quanto di competenza.

L  l’attività ha consentito di arrestare 8 persone e denunciarne 3, a vario titolo responsabili della violazione della normativa in materia di stupefacenti.Sono stati sequestrati oltre 7 kg di cannabinoidi oltre 500 grammi di cocaina e 890 pastiglie di un farmaco oppioide.

In particolare, una delle attività è avvenuta a Bussoleno (TO), dove le donne e gli uomini della Questura di Torino hanno arrestato un cittadino italiano di 32 anni che aveva adibito una parte della sua abitazione a serra indoor professionale con tubi di areazione, ventilatori, sistema di irrigazione automatizzato, centralina per la regolazione della temperatura e dell’umidità oltre a un impianto di illuminazione per accelerare l’accrescimento delle piante.

Nel corso della conseguente perquisizione, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato: 3 chili e 700 grammi di inflorescenza essiccata risultata essere marijuana; 17 buste contenenti 1 chilo e 300 grammi della stessa sostanza; 200 piante di marijuana; 13 panetti contenenti hashish per un peso complessivo superiore a un chilo e 200 grammi; il materiale necessario al confezionamento delle dosi. L’uomo è risultato avere nella disponibilità un altro immobile, a Sant’Antonino di Susa (TO), dove gli agenti hanno scovato altri 300 grammi di marijuana.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto.

Il Il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari, pertanto, vige la presunzione di non colpevolezza a favore dell’indagato sino alla sentenza definitiva.

Il confine tra dissenso e illegalità

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Pier Franco Quaglieni

Da Pasquino a Barbero, alla Cgil,  a pezzi del Pd,  per non parlare di Verdi e sinistra italiana, a partire dal piccolo leader locale Grimaldi e’ apparsa un’area estesa di gente che di fatto dissente dallo sgombero del centro sociale Askatasuna. Dicono che non bisogna reprimere il dissenso, ma fingono di dimenticare che l’edificio è occupato illegalmente da trent’anni ed è un covo della sovversione violenta a Torino e in valle di Susa a sostegno dei No Tav che autorevoli magistrati di sinistra ritengono eversivi. Non sono dei Ghandi, sono dei professionisti della eversione e del vandalismo.  Difendere Askatasuna significa difendere l’indifendibile e schierarsi come conniventi di gente che commette gravi reati a danno della società.  C’è addirittura chi ha parlato di fascismo da parte del governo, tesi delirante che ci riporta a Lotta continua, all’assassinio di Calabresi,  alle Brigate Rosse. Alcuni stanno raccattando dalla spazzatura le tesi di Tony Negri e dei suoi compagni. Chi continua a vedere in Askatasuna un interlocutore va denunciato come nemico della democrazia. Non c’è spazio per sottilizzare alla maniera di Pasquino, così come non si può dimenticare che Barbero e’ stato più volte un “compagno di merende”, ospite come oratore, in quel centro di corso Regina Senza mai trascurare l’aggressione alla “ Stampa”, un giornale che non ha mai denunciato le illegalità di quel covo. Uso proprio la parola covo,  come faceva Carlo Casalegno. Sullo sgombero non ci sono mezze misure, ma una sola: quella di tutelare, sia pure in ritardo di trent’anni, la legalità repubblicana, come diceva Casalegno. Il ritorno ai compagni che sbagliano, anzi alla loro difesa codarda è un campanello di allarme che dovrebbe scuotere le coscienze democratiche,  superando i piccoli interessi dei “politicanti di quartiere” come Grimaldi.