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Rapporto 2025: chi lavora di più, chi resta indietro. La mappa del lavoro a Torino

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Il mercato del lavoro torinese mostra segnali di ripresa, con livelli occupazionali tornati ai valori precedenti alla pandemia e una riduzione del ricorso ai contratti atipici rispetto a quelli a tempo indeterminato. A fronte di questi dati positivi, però, si registra anche una crescita dei posti di lavoro in settori a medio-bassa produttività, che richiedono minori qualifiche professionali.

Questo è il quadro che emerge dal report “I numeri del lavoro a Torino. Rapporto annuale 2025”, presentato a Palazzo Civico nel corso di una tavola rotonda alla quale hanno partecipato la vicesindaca di Torino Michela Favaro, la direttrice delle Direzioni Territoriali INAIL Torino Centro e Torino Sud Cristina Romagnolli, il presidente della Camera di Commercio Massimiliano Cipolletta, il presidente di Ires Piemonte Alessandro Ciro Sciretti, la segretaria CGIL Torino Elena Palumbo, il segretario CISL Torino-Canavese Davide Provenzano e la segretaria UIL Torino e Piemonte Maria Teresa Cianciotta.

Lo studio, curato da Giorgio Vernoni (IRES Piemonte) con il contributo di Città di Torino, Agenzia Piemonte Lavoro, Camera di Commercio di Torino e INAIL, evidenzia come i dati ISTAT sull’offerta di lavoro mostrino per Torino una netta ripresa: nel 2024 l’occupazione è cresciuta del 4%, pari a circa 15.000 occupati in più. Si tratta di valori che riportano la città ai livelli precedenti al Covid e che, tra le principali città del Nord Italia, trovano un confronto positivo solo con Milano. Migliora anche la qualità dei contratti, con la quota di lavoro atipico scesa di tre punti percentuali rispetto al 2019, fino a rappresentare il 24% del totale.

Accanto a questi segnali incoraggianti, il rapporto segnala però una riduzione della quota di lavoratori ad alta qualificazione (dal 49% al 44%), a vantaggio delle figure intermedie (dal 29% al 33%) e a bassa qualificazione (dal 21% al 23%). Nonostante questo, circa tre quarti degli occupati torinesi continuano a svolgere mansioni a media o alta qualificazione.

Cambia anche la distribuzione settoriale: crescono i servizi alle imprese, con un aumento di quasi cinque punti percentuali, mentre calano i servizi alle persone e quelli di interesse pubblico (dal 30% al 28%). Stabile, invece, il comparto di alloggio e ristorazione. Il commercio perde peso (dal 15% al 13%), così come l’industria (dal 20% al 19%).

Parallelamente, torna a crescere la popolazione residente (+0,7%, circa 6.000 persone in più). L’incremento è dovuto esclusivamente ai saldi migratori positivi, sia interni sia con l’estero, mentre il saldo naturale resta negativo. I flussi migratori contribuiscono in modo decisivo all’equilibrio socioeconomico della città e compensano il calo della popolazione in età lavorativa. Con 137.000 residenti stranieri, Torino assume sempre di più i tratti di una realtà multiculturale tipica delle città europee di medie e grandi dimensioni.

Sul fronte dell’istruzione, i dati 2024 confermano la tendenza di lungo periodo: aumentano i laureati e diminuisce la quota di persone con basso livello di istruzione. Il 33% dei residenti tra 25 e 64 anni possiede un titolo terziario, il 41% un diploma di scuola secondaria e il 26% ha conseguito solo il titolo dell’obbligo. Tra gli occupati della stessa fascia d’età, la quota di laureati sale al 38%.

Rispetto a città come Milano e Bologna, Torino mostra però un ritardo: nelle altre grandi città del Nord Italia circa la metà della popolazione in età lavorativa è laureata, mentre a Torino la quota si ferma a un terzo. Il divario è ancora più evidente tra i 25 e i 44 anni: 44% a Torino contro il 60% di Milano e Bologna. Anche il peso dei giovani adulti sulla popolazione attiva risulta inferiore.

Le donne, in media, presentano livelli di istruzione più elevati degli uomini: il 32% è laureato, contro il 24% degli uomini, e tra gli occupati la percentuale sale al 44% per le donne e al 30% per gli uomini.

Torino si conferma una città universitaria capace di attrarre circa 36.000 studenti fuori regione, ma fatica a trattenerli dopo la laurea. La ridotta capacità di retention è legata soprattutto alle opportunità occupazionali e ai livelli retributivi offerti dal mercato del lavoro locale, meno competitivi rispetto ad altre realtà e all’estero.

Per quanto riguarda il sistema imprenditoriale, nel 2024 si registra un lieve calo delle imprese rispetto all’anno precedente, ma nel medio-lungo periodo il quadro resta positivo: si è passati da 107.815 imprese nel 2015 a 108.862 nel 2024. Si consolida inoltre il trend di crescita dimensionale delle aziende e il passaggio verso forme giuridiche più strutturate.

Non si osservano grandi variazioni nella composizione delle imprese per quanto riguarda la presenza femminile, giovanile e straniera, ad eccezione dell’ulteriore crescita delle imprese a titolarità straniera, che nel 2024 rappresentano il 21% del totale, una quota doppia rispetto alla media piemontese.

Aumentano anche le persone in “disoccupazione amministrativa”: nel 2024 i soggetti che hanno presentato la Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro presso i Centri per l’impiego di Torino sono stati 45.981 (+2%). Il dato è legato soprattutto al rafforzamento delle politiche attive del lavoro e a una maggiore propensione delle persone a rivolgersi ai servizi, favorita dal miglioramento generale del mercato occupazionale.

In particolare, cresce la partecipazione dei giovani sotto i 29 anni (+8%) e delle persone straniere (+5%), soprattutto extracomunitari (+9%), mentre cala quella dei cittadini comunitari (-6%). Aumentano anche i disponibili al lavoro con titolo universitario (+2%), che rappresentano ormai circa il 18% del totale, pur restando prevalente la quota di persone con la sola scuola dell’obbligo (45%). Nel complesso, il livello di istruzione degli utenti dei Centri per l’impiego risulta in progressivo innalzamento.

Le analisi a livello sub-comunale forniscono indicazioni utili per la programmazione territoriale: le circoscrizioni con la maggiore concentrazione di persone disponibili al lavoro sono la 5 (Borgo Vittoria, Madonna di Campagna, Vallette), con il 15%, e la 6 (Barriera di Milano, Regio Parco, Falchera), con il 17%.

In tema di sicurezza, i dati INAIL 2023-2024 mostrano un graduale ritorno ai livelli di infortuni pre-pandemia. Nel 2024 le denunce di infortunio sono state 9.779, in lieve calo (-1%), e i casi mortali si attestano sui minimi storici (1,1 ogni 1.000 denunce). Le dinamiche degli infortuni riflettono la specializzazione economica del territorio, con una maggiore incidenza nel settore dei servizi, pur mantenendo un peso rilevante i comparti a rischio più elevato, come trasporti, edilizia e manifattura.

Un ulteriore elemento di attenzione emerge dall’età degli infortunati: nel 2024 circa il 20% delle denunce ha riguardato lavoratori con più di 55 anni, un dato in crescita anche per effetto dell’invecchiamento della forza lavoro.

“L’analisi di questo rapporto mostra luci e ombre di un mercato del lavoro in evoluzione costante ma getta anche dei semi di speranza per il futuro – afferma la vicesindaca della Città di Torino Michela Favaro -. La crescita dell’occupazione stabile, unita a una capacità di attrarre sul nostro territorio lavoratrici e lavoratori provenienti da altre regioni, dimostrano una vivacità economica che deve diventare punto di partenza per affrontare le sfide che in breve tempo ci verranno poste dal cambiamento tecnologico. Le istituzioni, anche grazie a lavori di ricerca come questo, fondamentali per monitorare l’andamento dei fenomeni e per indirizzare scelte informate e responsabili, hanno il delicato compito di porsi a metà strada tra imprese e cittadini, per fare in modo che le esigenze delle prime riescano a incontrare le aspirazioni, i diritti e le competenze dei secondi. Ad esempio colmando il mismatch per sovraistruzione che, specialmente per le donne, si traduce nel sottoutilizzo del grande capitale umano presente sul territorio grazie alla qualità e alla capacità attrattiva dei nostri atenei. Con la Piattaforma per il Lavoro presentata lo scorso luglio, puntiamo a costruire un modello di governance collaborativa e innovativa, capace di connettere strategie pubbliche, iniziativa privata e competenze diffuse per generare valore condiviso e sviluppo inclusivo. A partire da gennaio convocheremo dei Tavoli tematici permanenti con il compito di tradurre gli indirizzi strategici della Piattaforma in un Piano di Azione operativo. Non è una missione semplice, richiede un impegno congiunto di atenei, parti sociali e politica, ma è essenziale per vincere le sfide che ci attendono”.

Neonata sbalzata dall’auto muore sulla strada

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Tragica morta per una bambina di pochi mesi che è deceduta oggi in un un grave incidente stradale avvenuto nel territorio di Volpiano allo svincolo di Settimo della A5 nel Torinese. La madre, viaggiava con la piccola ed è rimasta ferita. Si è trattato di un violento scontro che ha coinvolto più veicoli. Le dinamiche non sono state ancora verificate, le squadre di soccorso sono intervenute immediatamente. La bimba sarebbe stata sbalzata dalla vettura e travolta da un’altro veicolo.

 

Torino ricorda le vittime della ThyssenKrupp nel 18° anniversario

 

A 18 anni dal tragico rogo nello stabilimento ThyssenKrupp di Torino, avvenuto la notte del 6 dicembre 2007, in cui persero la vita sette operai, si è svolta questa mattina la cerimonia di commemorazione al memoriale delle vittime al Cimitero monumentale. Accanto ai familiari delle vittime tra le autorità erano presenti il sindaco Stefano Lo Russo e l’assessora Chiara Foglietta. Nel suo discorso il sindaco ha sottolineato l’importanza del tema della sicurezza sul lavoro ricordando le sette vittime di questa tragedia. “Vite stroncate dall’incuria – ha detto – dalla non capacità di cogliere l’essenza del nostro essere su questa terra e che la vita viene prima di qualunque altra cosa: del profitto, della performance, dei risultati. Questo senso – ha aggiunto- l’abbiamo un po’ perso e dobbiamo trasformare la memoria in azione con un impegno collettivo, consapevoli che la cultura della sicurezza è fatta di norme, di controlli, di sanzioni”.

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Il Piemonte fa la differenza: raccolta rifiuti differenziata a un passo dal 70%

In Piemonte continua la crescita della raccolta differenziata dei rifiuti urbani: con un ulteriore punto percentuale rispetto al 2023, lo scorso anno è stato raggiunto il 68,9%.

Ogni cittadino piemontese nel 2024 ha consegnato alla raccolta differenziata 360 kg circa di rifiuti, lasciandone invece 163 kg nel rifiuto indifferenziato residuo, un chilo in più rispetto al 2023. A livello provinciale l’obiettivo del raggiungimento del 65% di raccolta differenziata previsto dalla normativa nazionale e dal piano regionale rifiuti viene raggiunto da tutte le realtà: in particolare Vercelli, Cuneo, Biella, VCO e Novara superano il 70%, obiettivo da raggiungere entro il 2025 che verrà quindi verificato sui dati 2026. La Città metropolitana di Torino per la prima volta raggiunge il 65% nel suo complesso, posizionandosi al di sopra del valore medio di questi enti.

I dati sono forniti dalla Regione Piemonte tramite il proprio Osservatorio Rifiuti, che acquisisce sistematicamente dal 2001 informazioni sulla gestione dei rifiuti urbani ed in particolare quelle relative alla produzione, allo smaltimento ed al recupero dei rifiuti differenziati e indifferenziati articolati a livello comunale, consortile e provinciale. Tali informazioni sono necessarie alle attività di pianificazione regionale di settore, nonché di indirizzo e coordinamento, per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata.

“Queste cifre ci consegnano un Piemonte in netta crescita che conferma un trend positivo e costante – commenta l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – Superare il 68% di raccolta differenziata è un risultato importante ed è il frutto dell’impegno di amministrazioni comunali, consorzi e soprattutto dei cittadini che ogni giorno dimostrano un senso di responsabilità sempre maggiore”.

La legge regionale n.1/2018, che detta norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata di quelli urbani al fine di perseguire politiche di riduzione della produzione, di riuso e di minimizzazione del quantitativo non inviato al riciclaggio, ha stabilito obiettivi volti a limitare la produzione di rifiuti indifferenziati.

Gli obiettivi prevedono il raggiungimento di una produzione annua di rifiuto indifferenziato non superiore a 126kg/abitante entro il 2025, eccetto la città di Torino per la quale, in deroga, sono stabiliti un obiettivo non superiore a 159kg/ab entro il 2024 e a 126/kg/ab il 2028.

Ricordando che il valore di riferimento per il Rur, Rifiuti urbano residuo, per il 2024 è 159 kg pro capite, si evidenzia di seguito il raggiungimento di tale obiettivo a livello provinciale, anche se la normativa lo pone a livello consortile.

Questa la suddivisione per provincia: Alessandria 171, Asti 144, Biella 146, Cuneo 138, Novara 102, Torino 182, VCO 158, Vercelli 155, Piemonte 163.

La provincia di Novara risulta la pertanto la migliore, poiché con 102 kg pro capite ha già raggiunto l’obiettivo previsto entro il 2025. Non raggiungono invece l’obiettivo Alessandria e la Città metropolitana di Torino che, anche scorporando i dati relativi al capoluogo, al quale l.r.n.1/2018 ha concesso più tempo, ha una produzione di poco superiore ai 159 kg/ab annuo (ovvero 159,9).

A livello di consorzio di area vasta si evidenzia che, per quanto riguarda la percentuale di rifiuti differenziati, 19 consorzi su 21 hanno raggiunto l’obiettivo.

Il podio è occupato dal Medio Novarese e dal Chierese a pari merito (raccolta differenziara 84%) seguito da Albese-Braidese con l’82%, 9 Cav sono tra 80 e 70%, Basso Novarese e Ovadese 78%, CoubVco 75%, Cisa 74%, Cosrab 73%, Csea 72%, Cec 71%, Covevar 70%, Acea 70%.

I consorzi Torino e Alessandrino restano al di sotto del 65%. Tuttavia, per l’Alessandrino, che continua a restare lontano dal 65% di differenziata, se si passa ad approfondire i dati a livello comunale si nota come i comportamenti delle città più popolos, influenzano negativamente il raggiungimento degli obiettivi dell’intero consorzio. Infatti, se si escludono Alessandria e Valenza, con rispettivamente il 49,8% e il 43,9%, la percentuale consortile di raccolta differenziata passa a 81,8% invece di 54%. Per i rifiuti indifferenziati pro capite, escludendo dal calcolo Alessandria e Valenza, il dato diventa di 69 kg, che risponderebbe già pienamente all’obiettivo che la programmazione regionale pone per il 2035.

Relativamente ai rifiuti urbani, i consorzi che hanno superato l’obiettivo di riduzione di 159 kg/ab sono 14 su 21 (due in più rispetto allo scorso anno). Nuovamente il podio è occupato da Chierese (83 kg/ab) e da Medio Novarese (86 kg/ab) e Coabser (103 kg/ab). Tra i consorzi che non hanno raggiunto l’obiettivo di riduzione dei rifiuti indifferenziati si conteggia anche Torino, per il quale la l.r. n.1/2018 ha posto una riduzione di 190 kg/ab annuo.

Per i Comuni capoluogo, la situazione relativa al 2024 è la seguente:

% differenziata                 kg/ab             %urbani kg/ab

– Novara                             77                        113,4

– Verbania                          75,5                      151,2

– Vercelli                            72,4                      169

– Cuneo                             70,7                      158

– Biella                               70,3                      133

– Asti                                  66,6                      163,1

– Torino                              57,4                      216,6

– Alessandria                     49,8                      323,6

I Comuni che superano il 65% di differenziata aumentano a 792 (775 nel 2023) e al 67% in termini di abitanti, di cui 610 superano il 70% (52% in termini di Comuni e 47% in termini di abitanti e 181 hanno superato l’82%). È importante rilevare che, su 792 comuni, la maggior parte (86%) hanno meno di 5000 abitanti residenti (dato Istat 2023).

Sono stati molti i risultati in termini di raccolta differenziata in diversi territori e la Regione Piemonte ha stanziato 3,5 milioni di euro nel biennio 2024-25 per il miglioramento di queste racolte mediante la riorganizzazione dei servizi, il passaggio al porta a porta e la riduzione della produzione di rifiuto indifferenziato mediante il passaggio alla tariffa puntuale/sacco conforme.

Anche il 2026 la Regione Piemonte darà nuove possibilità di finanziamento per i consorzi di area vasta con fondi regionali e comunitari a valere sul Fesr 2021-2027 per complessivi 14,150 milioni di euro, di cui 6,150 per la prevenzione e 8 per l’applicazione e diffusione di tecnologie di riciclaggio, come ulteriore spinta verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione della produzione di rifiuti.

Immacolata, boom di spostamenti: il Piemonte si muove verso le mete invernali

Nel Piemonte, per il ponte dell’Immacolata 2025, si prevedono flussi di traffico molto intensi soprattutto sulle direttrici verso le aree alpine, le principali vallate e le zone sciistiche. Le tratte che collegano Torino e i capoluoghi limitrofi alle località montane sono considerate tra le più soggette a rallentamenti, con un aumento significativo dei volumi di percorrenza già dal pomeriggio della vigilia.

A livello nazionale, Anas stima che durante il fine settimana dell’8 dicembre si muoveranno sulla propria rete circa 31,4 milioni di veicoli, diretti verso città d’arte, mete invernali e aree commerciali in vista degli acquisti natalizi. L’Amministratore Delegato, Claudio Andrea Gemme, ha ricordato l’importanza di comportamenti prudenti: moderare la velocità, mantenere adeguate distanze di sicurezza, evitare distrazioni — in particolare l’uso del telefono — e circolare con equipaggiamento invernale conforme, come catene o pneumatici adatti alla stagione.

Per questi giorni è previsto un progressivo aumento del traffico: i primi spostamenti consistenti sono attesi tra questo pomeriggio e la mattina di sabato, soprattutto in uscita dai centri urbani; mentre il picco dei rientri è previsto per il pomeriggio di lunedì, quando i flussi si dirigeranno nuovamente verso le grandi città.

Le principali arterie della rete Anas che potrebbero registrare intensificazioni della circolazione includono le grandi direttrici verso Sud, la dorsale tirrenica, quella adriatica e diversi assi strategici del Centro e del Nord Italia. Al Settentrione particolare attenzione va alle strade che portano verso i valichi alpini e le località turistiche: tra queste rientrano i raccordi autostradali del Friuli-Venezia Giulia, la SS36 in Lombardia, la SS26 verso la Valle d’Aosta, la SS309 tra Emilia-Romagna e Veneto e la SS51 nell’area dolomitica.

Resta inoltre in vigore il divieto di circolazione per i mezzi pesanti nelle giornate di domenica 7 e lunedì 8 dicembre nella fascia oraria tra le 9 e le 22.

Torino, via Viotti: i portici sono diventati rifugio di fortuna

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In via Viotti, nel cuore di Torino, la progressiva desertificazione commerciale ha lasciato un segno evidente. Le serrande abbassate di diversi negozi hanno trasformato i portici della via — situata tra i due “salotti” cittadini di piazza San Carlo e piazza Castello — in un’area sempre più “depressa”, dove diverse persone senza dimora trovano riparo di notte e stazionano durante il giorno.

La situazione sta diventando oggetto di preoccupazione: da un lato per le condizioni precarie in cui vivono queste persone, prive di un sostegno adeguato, dall’altro per il senso di degrado percepito da residenti, passanti e commercianti. Alle difficoltà sociali si aggiungono infatti graffiti su muri e vetrine, segnalazioni di persone infastidite mentre attraversano la via e una generale sensazione di abbandono che stride con il contesto storico e turistico dell’area.

I commercianti rimasti esprimono malcontento, temendo che il deterioramento dell’immagine della via possa allontanare ulteriormente clienti e visitatori. Allo stesso tempo, associazioni e cittadini segnalano la necessità di affrontare il problema in modo strutturale, con interventi che uniscano decoro urbano, rilancio delle attività e soprattutto supporto sociale per le persone senza dimora.

Quello di via Viotti non è un caso isolato: diverse zone di Torino vivono difficoltà analoghe. In molti chiedono un piano coordinato che affronti insieme sicurezza, riqualificazione e politiche di inclusione, affinché il centro storico possa tornare a essere accogliente per tutti.

Disagi alle attività economiche per il cantiere metro Collegno-Cascine Vica: disponibili 400mila euro

Partono i ristori della Regione Piemonte per gli esercizi commerciali di Collegno Cascine Vica lungo l’asse di Corso Francia, penalizzati dal cantiere per il prolungamento della Linea 1 della metropolitana Torino-Rivoli. Apre oggi sul portale di Finpiemonte lo sportello per la presentazione telematica delle domande, e resterà aperto fino a fine anno. La misura prevede contributi a fondo perduto per un totale di 400.000 euro stanziati dalla Giunta regionale.

Commentano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore al Bilancio e attività produttive Andrea Tronzano e l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-olimpico, Caccia e Pesca, Parchi Paolo Bongioanni: «Come abbiamo fatto nei mesi scorsi con le attività economiche della Valle Vermenagna danneggiate dalla chiusura del Tunnel di Tenda, abbiamo voluto dare un segnale concreto alle attività economiche lungo l’asse di Corso Francia penalizzate da molti mesi dalla presenza dei cantieri della metropolitana. In un momento in cui il piccolo commercio deve affrontare impegnative sfide, costi e concorrenza, è dovere delle istituzioni ascoltare le sollecitazioni del territorio e sostenere chi ogni giorno tiene aperta la serranda in condizioni difficili, come queste imprese e le persone che le animano».

La misura è destinata alle micro e piccole imprese – esercenti e operatori su area pubblica (mercati) – attive nel tratto di corso Francia compreso tra il civico 107 di Collegno e il civico 196 di Rivoli, direttamente affacciate sull’asse viario o con ingresso da vie limitrofe. L’area individuata è quella maggiormente interessata dai disagi legati alla cantierizzazione, come stabilito attraverso il lavoro di confronto e concertazione svolto nei mesi scorsi con i Comuni di Collegno e Rivoli e le associazioni di categoria.

I ristori previsti ammontano a 1.500 euro per ciascun esercente con sede fissa e 500 euro per ciascun operatore attivo su area pubblica nei giorni di mercato. L’erogazione avverrà in un’unica soluzione, previa verifica dei requisiti formali. Le domande potranno essere presentate con modalità “a sportello” sul portale gestito da Finpiemonteche resterà aperto fino a fine anno con priorità cronologica in ordine di presentazione e fino a esaurimento delle risorse disponibili. Questo il link:

https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/bandi-piemonte-finanziamenti-domande

I codici Ateco ammessi, i criteri di selezione e i limiti del contributo sono stati definiti in coerenza con la normativa europea in materia di aiuti “de minimis” e approvati formalmente con la delibera regionale n. 4117/XII del 13 novembre 2025.

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Torino e la cultura della solidarietà: 5 dicembre, Giornata mondiale del volontariato

Nella giornata mondiale del volontariato l’assessora alle Politiche giovanili Carlotta Salerno ha snocciolato i dati relativi a un settore che, a Torino, vede impegnate sempre più persone over 65 e un numero in costante crescita di giovani. L’occasione è stata la grande festa del volontariato di inizio settimana che ha visto protagonisti, nella sala del Teatro Ragazzi e Giovani in corso Galileo Ferraris, oltre 250 volontari di tutte le età, tra Senior civici e i Giovani per Torino, che ogni anno offrono il loro contributo per tantissime attività organizzate dalla Città di Torino, enti e associazioni.

A salutarli e ringraziarli per l’impegno profuso nella cittadinanza attiva c’era proprio l’Assessora Salerno: «Uno dei doni più preziosi che possiamo offrire è il nostro tempo, ma ancor di più la dedizione, la passione e la voglia di mettersi in gioco e i gruppi del volontariato civico Senior e GxT ne sono un esempio concreto. Le numerose iscrizioni ai progetti della Città e l’aumento delle adesioni all’ormai tradizionale festa di fine anno sono motivo per noi di grande orgoglio, per questo abbiamo voluto celebrare il loro impegno con un pomeriggio di intrattenimento e spettacolo, con la speranza di crescere sempre di più, insieme».

Una partecipazione, quella del volontariato civico torinese, che vede protagonisti sempre più senior. Gli iscritti al Progetto Senior Civico dal 24 gennaio 2009 ad oggi sono stati 2470. I Senior in attività, solo quest’anno, sono stati 787 di cui 538 donne e 249 uomini. Le iscrizioni nel 2025 sono state 245 di cui 162 donne e 83 uomini. Sempre quest’anno i Senior hanno dato il loro contributo collaborando alle attività di biblioteche civiche, scuole di ogni ordine e grado, progetti di cura “Natura e Ambiente“ e in musei, fondazioni e associazioni.

Medesimo trend anche per i giovani. Sono 6679 le volontarie e i volontari iscritti a Giovani per Torino. Di questi oltre 330, solo quest’anno, hanno collaborato attivamente ad eventi organizzati dall’Amministrazione comunale ed altri Enti, in molti ambiti, dall’ambiente ai grandi eventi, passando per sport, arte, turismo, informazione. Le attività svolte in totale tra senior e giovani sono state 155.

I festeggiamenti hanno incluso anche il riconoscimento per la giovane volontaria più attiva Francesca Sanna e per il senior iscritto da più tempo Franco D’Agostino, premiati sul palco dalla stessa Assessora Salerno.

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Conti in ordine: Moody’s alza il rating della Regione Piemonte da Baa3 a Baa2

L’agenzia Moody’s ha alzato il rating della Regione Piemonte da Baa3 a Baa2, ovvero secondo gradino dell’area Investiment Grade, e con outlook stabile. Si tratta di un ulteriore riconoscimento del lavoro di risanamento e di consolidamento dei conti pubblici avviato negli ultimi anni, confermato da una traiettoria di miglioramento continua, e già riconosciuto da Moody’s lo scorso anno quando ha promosso il Piemonte dalla zona non Investiment Grade a quella Investiment Grade. Oggi un ulteriore passo avanti che si aggiunge a quello di un’altra agenzia, la Fitch che a settembre ha innalzato il rating da BBB a BBB+.

Andrea Tronzano

Il giudizio riflette una serie di elementi positivi: bilanci in equilibrio, riduzione progressiva dell’indebitamento, maggiore efficienza nella gestione finanziaria e un’economia regionale solida e diversificata. L’upgrade si inserisce nel quadro di valutazione dello dello Stato Italiano, ma Moody’s attribuisce al Piemonte passi avanti e progressi autonomi, legati alla qualità della governance, alla disciplina di bilancio e alla capacità di generare margini operativi positivi anche in un contesto complesso.

«Una Regione stabile è una Regione credibile ed è più forte nel conquistare e ottenere la fiducia delle imprese e di chi vuole investire in Piemonte creando sviluppo, crescita e posti di lavoro. Questo risultato – dichiarano il presidente Alberto Cirio e l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano – È il riconoscimento oggettivo del lavoro di risanamento portato avanti in questi anni: una tappa importante all’interno di un percorso fatto di serietà, trasparenza e controllo della spesa pubblica. Il Piemonte è oggi una regione più solida, credibile e attrattiva, anche per gli investitori. Questo risultato conferma che la buona amministrazione produce effetti concreti e misurabili»

Torino diventa Capitale delle Università Europee 

 Quattro giorni dedicati all’innovazione e alle soluzioni per il cambiamento climatico

Dal 21 al 24 maggio 2026, Torino ospiterà la prima edizione dello European University Festival – Climate Change, tenuto sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).

Il Festival è un grande evento internazionale dedicato all’innovazione, al futuro e alla risoluzione delle sfide globali, con un focus inaugurale sul cambiamento climatico.
L’obiettivo è creare una rete scientifica e culturale permanente per le nuove generazioni, coinvolgendo università, studenti, ricercatori e partner da tutto il mondo.
Il Festival si aprirà il 21 maggio 2026 in uno dei simboli più iconici di Torino, con una cerimonia a impatto globale, trasmessa in diretta mondiale e con la partecipazione di star internazionali.

L’evento inizierà con uno spettacolare show di raggi laser che attraversano l’atmosfera, un effetto visivo unico ripreso dai satelliti, che evidenzia la dimensione globale dell’iniziativa.
A seguire, il Concerto Globale per l’Azione Climatica, una performance internazionale di beneficenza a sostegno delle soluzioni universitarie per il clima.
La direzione artistica è affidata a Oscar Generale, produttore e manager hollywoodiano.
Per quattro giorni, Torino diventerà un laboratorio internazionale in cui le università presenteranno i loro progetti di ricerca, dove i ricercatori proporranno soluzioni innovative per contrastare il cambiamento climatico e gli studenti e i giovani talenti collaboreranno in un ambiente creativo e competitivo.

I migliori progetti saranno selezionati e finanziati dal Comitato Scientifico e inseriti nel Manifesto Universitario per il Clima, un documento che raccoglie le proposte più innovative provenienti dalle università europee e internazionali.
Il Comitato Scientifico comprenderà esperti e istituzioni di fama mondiale nei settori del clima, della scienza e dell’innovazione, dal Prof. Luca Mercalli, Coordinatore del Comitato Scientifico, Presidente della Società Meteorologica Italiana, al Prof. Michael Oppenheimer, Geosciences and International Affairs, Princeton University; Participant in the Nobel Prize winning Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), dal Prof. Claudio Cassardo del Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino; esperto di fisica dell’atmosfera, al Prof. Salvatore Bitonti, Direttore dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. E ancora Giorgio Chiellini, Campione sportivo internazionale, Capitano della Nazionale Italiana di Calcio, vincitore di UEFA Euro 2021 e altri ospiti e ricercatori di fama mondiale.
L’iniziativa sarà ufficialmente lanciata nel febbraio 2026 con una conferenza presso il Parlamento Europeo, segnando l’inizio di un Festival destinato a diventare un punto di riferimento globale.

Mara Martellotta