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Torino, aumentano gli stranieri: sono oltre 139mila

Fino al 16,1% dei residenti è di origine straniera, pari a 139.344 persone. A Torino, a fronte di una diminuzione della popolazione italiana di 1.565 unità, quella straniera registra un incremento di 3.591 persone, raggiungendo il livello più alto dell’ultimo decennio. La comunità più numerosa resta quella romena, seguita da marocchina, peruviana, cinese, egiziana, nigeriana, albanese, iraniana, filippina e bengalese. Le aree urbane con la maggiore concentrazione di residenti stranieri sono le circoscrizioni 6, 3 e 5.

Questo è il quadro delineato dall’Osservatorio interistituzionale sulle persone straniere 2024 per la Città metropolitana di Torino, dove la popolazione non italiana residente ammonta a circa 230 mila persone, pari al 10,4% del totale.

Dal punto di vista demografico, nonostante il calo della natalità anche tra la popolazione straniera — con il tasso passato da 22 a 8 nati per mille — l’età media rimane relativamente giovane. Tuttavia, si osserva un progressivo invecchiamento: gli over 65 sono aumentati da 22 a 33 ogni 100 under 15, determinando un incremento complessivo dell’età media di circa un anno e mezzo.

Criticità sociali a San Salvario, nasce il Tavolo per la coesione 

La Città di Torino si dota di uno strumento sperimentale di confronto, monitoraggio e co-programmazione pensato per rispondere in modo coordinato alle criticità sociali dell’area, con particolare attenzione ai fenomeni legati al consumo di sostanze, al disagio giovanile e alla vivibilità dello spazio pubblico: il Tavolo per la coesione sociale nel quartiere San Salvario.

La Giunta comunale ha approvato  la delibera che dà ufficialmente vita al Tavolo, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli, di concerto con l’assessore alla Legalità Marco Porcedda e l’assessora alle Politiche educative Carlotta Salerno. L’iniziativa riflette il coordinamento tra più ambiti di intervento, con l’obiettivo di coniugare la sicurezza, la promozione della coesione sociale e l’educazione dei più giovani nel quartiere.

Il Tavolo formalizza e rende stabile il percorso di confronto avviato negli scorsi mesi nel quartiere, che ha coinvolto la Città, l’ASL Città di Torino, la Circoscrizione 8 e numerosi soggetti del terzo settore. Un lavoro che ha già favorito una maggiore integrazione tra i servizi e la realizzazione di iniziative pubbliche di informazione e prevenzione, e che ora proseguirà con l’obiettivo di rafforzare un approccio integrato che affianchi alle azioni di prevenzione e contrasto dei reati un lavoro strutturato di promozione della coesione sociale e di presa in carico delle persone più vulnerabili.

Il Tavolo opererà come sede permanente di confronto territoriale e di co-programmazione, e vedrà la partecipazione della Città di Torino, attraverso referenti del Dipartimento Servizi sociali, socio-sanitari e abitativi, del Corpo di Polizia Locale, della Circoscrizione 8, e dell’ASL Città di Torino, oltre a prevedere la partecipazione di altri soggetti pubblici e del privato sociale.

Gli esiti del lavoro del Tavolo potranno accompagnare e rafforzare progettualità già in corso sul territorio, oltre a supportare l’avvio di nuove coprogettazioni specifiche.
Un apposito avviso pubblico inviterà gli enti del Terzo settore con esperienza nel quartiere a manifestare il proprio interesse a partecipare al Tavolo.

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Torino, il nuovo Piano Regolatore Generale dopo 30 anni

 

Un passo decisivo verso il suo futuro di Torino. La giunta comunale ha approvato nella seduta di questa mattina il progetto preliminare del nuovo Piano Regolatore Generale, lo strumento che guiderà la trasformazione urbana dei prossimi anni. Dopo 30 anni (il Piano attualmente in vigore fu adottato nel 1991 e approvato nel 1995, redatto da Augusto Cagnardi e Vittorio Gregotti) l’amministrazione comunale si avvia a dotare la città di un nuovo Piano che, dopo il via libera della giunta, seguirà l’iter previsto dalla Legge Urbanistica Regionale, approdando, all’inizio del nuovo anno, nel calendario delle commissioni consiliari per la presentazione e la discussione e poi al voto dell’aula del Consiglio Comunale (dove arriverà presumibilmente nel mese di febbraio). Una volta adottato, il Piano sarà pubblicato per la raccolta delle osservazioni di cittadini e portatori di interesse e successivamente sarà avviata la conferenza di copianificazione per la valutazione da parte degli enti sovraordinati. L’iter si concluderà con l’approvazione finale del progetto definitivo.

Il Piano è il principale strumento dell’amministrazione per governare l’assetto del territorio comunale: detta regole, stabilisce limiti e indica, progettandolo, il futuro della città, tanto nelle sue aree di sviluppo quanto nella trasformazione del tessuto urbano consolidato. Lo fa adottando un impianto flessibile, aggiornabile, organizzato su due livelli: un livello strategico, che definisce visione e indirizzi generali; e un livello conformativo, che stabilisce le regole puntuali per gli interventi. All’aumentare dell’intensità della trasformazione cresce la regia pubblica, secondo un principio di responsabilità che chiarisce ruoli, tempi e strumenti.

“È la mappa che traduce la nostra idea di futuro in scelte concrete – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – a partire dalla rigenerazione del patrimonio urbano esistente, dalla riattivazione delle aree dismesse e dalla valorizzazione degli spazi già costruiti, rafforzando connessioni e servizi, progettando spazi pubblici inclusivi e infrastrutture efficienti. Quello approvato oggi è un progetto collettivo, nato da un percorso condiviso con cittadini, istituzioni, imprese e comunità locali, che mette al centro prossimità, innovazione e ambiente come leve trasversali di sviluppo. Un Piano che guarda alla città come a un sistema integrato di connessioni fisiche e digitali: reti di mobilità, infrastrutture ferroviarie e stradali, reti tecnologiche e servizi digitali come fattori essenziali di competitività, inclusione e qualità urbana. In questo quadro, le reti del trasporto pubblico locale sono funzioni abilitanti della trasformazione della città: la Linea 2 della metropolitana, insieme al sistema ferroviario metropolitano e alle linee tranviarie in sede propria, struttura le scelte urbanistiche, orienta le densità e rafforza l’accessibilità dei quartieri. La Torino del futuro che abbiamo in mente consolida il suo ruolo di città universitaria, di ricerca e di produzione avanzata, salvaguardando e potenziando la sua storica vocazione manifatturiera, che evolve verso modelli ad alto valore aggiunto, sostenibili e fortemente integrati con l’innovazione tecnologica. Poli accademici, distretti dell’innovazione, hub creativi e nuove economie locali dialogano con un sistema produttivo che resta centrale nell’identità e nello sviluppo della città.

Torino rafforza il proprio posizionamento europeo anche come nodo strategico della logistica e delle reti di scambio, grazie al potenziamento delle connessioni ferroviarie verso la Francia e la Liguria, ai corridoi transalpini e al ruolo della città nei flussi tra Mediterraneo ed Europa continentale, in un’ottica di sostenibilità e competitività.

La cultura e il turismo sono leve strutturali di questo disegno: il Piano riconosce il patrimonio storico, museale, architettonico e paesaggistico come una vera infrastruttura urbana, capace di generare valore economico, attrattività internazionale e coesione sociale. Eventi, istituzioni culturali, spazi creativi e una rete di accoglienza diffusa e accessibile rafforzano l’identità di Torino come città europea della cultura, del turismo sostenibile e della qualità dell’esperienza urbana. La natura entra nella struttura urbana come infrastruttura essenziale: fiumi, collina, parchi e corridoi ecologici formano un sistema integrato per la salute, il benessere e la resilienza climatica. Torino è inoltre il cuore della sua area metropolitana e, insieme ai Comuni vicini, condivide infrastrutture e opportunità, costruendo un sistema urbano interconnesso, aperto e competitivo su scala europea.”

Il Piano riconosce i quartieri come unità urbanistiche di prossimità. Sono 34, ciascuno analizzato nei propri caratteri territoriali, identità e dinamiche demografiche. Il Piano tutela queste specificità e valorizza le loro centralità locali – mercati, scuole, farmacie, biblioteche, spazi pubblici e aree gioco – luoghi che alimentano la vita quotidiana e la coesione sociale.

Il Piano rende possibile una concentrazione demografica sostenibile nelle aree più accessibili, lungo le linee del trasporto pubblico – metropolitana, SFM e tram in sede propria – e introduce un modello perequativo che redistribuisce valore e finanzia la città pubblica. Nuovi spazi per usi temporanei e una maggiore flessibilità funzionale consentono di riattivare rapidamente aree sottoutilizzate.

In questo quadro si inseriscono le Figure di Ricomposizione Urbana, che costruiscono continuità tra parti diverse della città e rendono Torino una città che non aggiunge semplicemente nuovi pezzi, ma ricompone, integra e connette. Sono trame che ricuciono tessuti diversi e definiscono gli elementi essenziali della qualità urbana: spazi pubblici e piani terra attivi, connessioni pedonali e ciclabili, sistemi ecologici integrati. 8 quelle individuate ovvero Porta Nord (attorno al nuovo nodo intermodale di Rebaudengo, dove convergeranno la Linea 2 della metropolitana, la rete SFM – proiettata fino all’aeroporto di Caselle – e il capolinea degli autobus extraurbani di via Fossata e l’ex Trincerone si connetterà con il rinnovato parco Sempione e con la Manifattura Tabacchi); Dora Verde (lungo il corso urbano della Dora come infrastruttura verde capace di collegare parchi, funzioni e quartieri. In questo contesto si inseriranno nuove funzioni pubbliche, come il futuro Ospedale di Torino Nord); Arena Ruffini (che riconosce nel Parco Ruffini il fulcro di un ampio sistema sportivo urbano, destinato ad ampliarsi); Centro Innovazione (dove Porta Susa, il Tribunale, le OGR, il Politecnico e le grandi sedi direzionali si affacciano su una rete crescente di spazi pubblici, servizi e percorsi pedonali e ciclabili); Forum Civico (dal Lingotto a Lingotto Fiere, dal futuro Parco della Salute al Palazzo del Lavoro, che si affacciano sul sistema del Po, cui si collegano strutture sportive e museali, come il PalaVela e il Museo dell’Automobile, e un’intelaiatura di spazi pubblici che si estende fino all’ex Moi e alla centralità di quartiere di piazza Galimberti); Nuove Economie (Mirafiori come ambito di trasformazione, dove la tradizione produttiva si evolve attraverso nuovi spazi per l’innovazione, servizi alle imprese e funzioni miste e la Linea 2 della metropolitana e la nuova piazza Mirafiori introdurranno un sistema di mobilità e di spazi pubblici che ridisegna la struttura dell’area); Spazio Futuro (che si sviluppa lungo l’asse di corso Marche, dove poli dell’aerospazio, della ricerca tecnologica e attrezzature universitarie definiscono un ambiente orientato all’innovazione avanzata e l’estensione della Linea 1 della metropolitana verso Collegno rafforzerà l’accessibilità); Settimo Asse (segue l’andamento di corso Romania verso Settimo Torinese, dove funzioni produttive, logistiche, commerciali e di servizio compongono un sistema urbano di scala metropolitana, rafforzato nella connessione dalla presenza della stazione SFM di Stura). Attorno a questi strumenti si innestano gli elementi che rendono la città una vera infrastruttura ecosistemica: standard prestazionali di sostenibilità richiesti per le nuove costruzioni e per gli interventi di demolizione e ricostruzione, aree con criteri innovativi di gestione.

“La costruzione del nuovo Piano Regolatore Generale – conclude l’assessore all’Urbanistica e al Piano Regolatore Paolo Mazzoleni – si configura come un processo pubblico complesso, che intreccia organizzazione amministrativa, metodo di lavoro e produzione di conoscenza come parti inscindibili di un unico percorso. L’elaborazione del Progetto Preliminare si fonda su un impianto metodologico che valorizza il presidio pubblico del processo, il coordinamento tra saperi specialistici e la costruzione condivisa di un quadro conoscitivo solido e aggiornato. Il documento approvato oggi è frutto del lavoro di mesi di un team di circa 70 persone, con un’età media di 37 anni e raggiunge l’obiettivo che ci eravamo prefissati, ovvero di vedere approvato il primo progetto preliminare entro la fine del 2025. Ora auspichiamo che l’iter possa procedere in tempi ragionevoli per dotare la città di un nuovo strumento più adatto alle sue esigenze e alle trasformazioni che la stanno attraversando. Torino sta cambiando — e vuole cambiare bene. Vuole essere una città europea capace di competere sulle idee, sulle infrastrutture, sulla qualità urbana e sulla qualità della vita. Il nuovo Piano Regolatore è lo strumento che unisce visione e realismo e offre una mappa condivisa per costruire, insieme, la Torino che verrà”.

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I prezzi al consumo a Torino: ecco gli ultimi dati

Nel mese di Novembre 2025 a seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dall’Ufficio di Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 121,3 (Base Anno 2015=100) segnando una variazione del +0,5% rispetto al mese precedente e del +0,8% rispetto al mese di Novembre 2024 (tasso tendenziale).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto segnalano +0,3% sul mese precedente e +1,9% su novembre 2024. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto segnalano una variazione del +0,8% rispetto al mese di ottobre 2025 e del +0,4% rispetto all’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano una variazione del +0,4% rispetto al mese precedente e del +0,1% rispetto a novembre 2024.

Nella tipologia di prodotto dei BENI si rileva +0,2% su base congiunturale e INVARIATO su base tendenziale.

I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:

Beni Alimentari +0,2% sul mese precedente e +1,5% sull’anno precedente,

Beni Energetici +1,0% sul mese precedente e -3,2% sull’anno precedente,

Tabacchi INVARIATO sul mese precedente e +3,2% sull’anno precedente,

Altri Beni +0,1% sul mese precedente e +0,1% sull’anno precedente.

Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra +0,8% su base congiunturale e +2,1% su base tendenziale.

Sono state riscontrate le seguenti variazioni:

Servizi relativi all’Abitazione INVARIATO sul mese precedente e +2,3% sull’anno precedente,

Servizi relativi alle Comunicazioni -0,2% sul mese precedente e -0,6% sull’anno precedente,

Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona +2,4% sul mese precedente e +3,3% sull’anno precedente,

Servizi relativi ai Trasporti -1,7% sul mese precedente e +0,3% sull’anno precedente,

Servizi vari +1,0% sul mese precedente e +1,4% sull’anno precedente.

L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi segnala +0,4% rispetto al mese precedente e +1,3% rispetto all’anno precedente.

L’Indagine dei Prezzi al Consumo è stata effettuata secondo le disposizioni e le norme tecniche stabilite dall’ISTAT.

I dati relativi al mese di Novembre si possono consultare sul sito: http:/www.comune.torino.it/statistica/

(Fonte Città di Torino)

Incendio in corso Re Umberto: un ustionato grave

Questa mattina un incendio è divampato all’interno di un edificio situato in corso Re Umberto 32, nel centro di Torino. Sul posto sono intervenute 6 squadre dei Vigili del Fuoco, per un totale di 17 operatori, impegnati nelle operazioni di spegnimento e messa in sicurezza. Sono attualmente in corso le procedure di evacuazione dello stabile.

I soccorsi sono stati garantiti anche da diverse équipe del 118. Un uomo di circa 70 anni ha riportato gravi ustioni ed è stato trasportato d’urgenza al Cto. L’intervento è tuttora in corso e non si esclude la presenza di altre due persone rimaste ferite in modo lieve.

“Torino Cambia”. Anche con la pulizia dei graffiti in piazza Vittorio

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Ha preso il via ieri, con l’apertura di un cantiere in via Servais, il grande piano diffuso di manutenzione straordinaria del suolo pubblico che interesserà tutta la città nei prossimi 18 mesi, grazie al contributo di 32 milioni di euro di Fondazione CRT.

Con “Torino Cambia – spazi che uniscono” verranno attivati su tutto il territorio cittadino più di 140 cantieri, con interventi di riasfaltatura su strade, piazze, marciapiedi, banchine e spazi condivisi, che miglioreranno la sicurezza e l’accessibilità degli spazi.

“Con l’avvio del primo cantiere di ‘Torino Cambia – Spazi che uniscono’ prende forma un intervento concreto e condiviso che incide direttamente sulla qualità della vita quotidiana delle persone. La Fondazione CRT è al fianco della Città di Torino in questo percorso di trasformazione urbana che mette al centro la cura dello spazio pubblico, la sicurezza e l’accessibilità – afferma la Presidente della Fondazione CRT Anna Maria Poggi –. Un percorso che proseguirà nel 2026 con l’attivazione di ulteriori cantieri, rafforzando un modello di intervento strutturato e diffuso, capace di rendere Torino una città più accogliente, fruibile e attenta ai bisogni di tutti”.

Il primo intervento su via Servais riguarda la manutenzione straordinaria dei marciapiedi, nel tratto compreso tra via Pietro Cossa e via Bellardi. L’operazione, condivisa con la Circoscrizione 4, riguarda un’area particolarmente frequentata, anche per la presenza di una struttura per anziani.

“Avevamo annunciato che avremmo avviato i cantieri per fine anno e così è stato – spiega l’assessore alla Cura della Città, Francesco Tresso -. Interventi anche di più largo raggio arriveranno con l’inizio del nuovo anno, secondo un cronoprogramma che cercherà di limitare i disagi per i cittadini restituendo nel contempo uno spazio pubblico più accessibile, sicuro e curato”.

E sempre ieri è partito anche un altro intervento straordinario di pulizia e rimozione dei graffiti dal colonnato e dai portici di piazza Vittorio Veneto, vandalizzati e imbrattati. L’intervento restituirà decoro e bellezza in uno dei luoghi più rappresentativi della città, ed è eseguito da Amiat con il coordinamento dell’assessorato all’Ambiente della Città.

“Il colonnato di piazza Vittorio Veneto – spiega l’assessora all’Ambiente Chiara Foglietta – è stato oggetto di vandalismo grafico e con questo intervento andremo a ripristinarne il decoro, di concerto con la Soprintendenza, con l’obiettivo di restituirlo in tutta la sua bellezza a torinesi e turisti che vi poseranno lo sguardo passandoci in queste festività natalizie”.

Il cantiere anticipa il grande piano cittadino di pulizia e rimozione dei graffiti, annunciato dal Sindaco e previsto per il 2026, che interesserà non solo il centro storico ma anche gli altri quartieri, con l’obiettivo di restituire decoro e bellezza agli edifici pubblici e alle facciate dei palazzi della città. Attualmente è in corso la mappatura delle aree prioritarie di intervento, a partire dagli immobili pubblici. L’obiettivo è rendere ogni quartiere sempre più curato e accogliente, in un’azione condivisa che vedrà anche il coinvolgimento dei soggetti privati.

“Con il progetto strategico ‘Torino Cambia’ – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – abbiamo costruito una cornice unitaria per gli interventi diffusi di rigenerazione urbana che come amministrazione stiamo mettendo in campo, anche grazie anche a risorse europee. In questa cornice si inseriscono interventi complementari, come quelli finanziati grazie al sostegno della Fondazione CRT, che si concentrano sulla manutenzione straordinaria del suolo pubblico. La città merita cura e attenzione e stiamo lavorando per colmare il ritardo di decenni in cui le risorse destinate alla manutenzione dello spazio sono state scarse. Sempre con questa logica abbiamo avviato i primi interventi di pulizia dei graffiti e delle scritte dai portici di piazza Vittorio cui seguiranno, nel nuovo anno, interventi analoghi in tutta la città. Il 2026 sarà l’anno in cui chiuderemo i grandi cantieri e ci prenderemo cura delle piccole cose e del decoro dello spazio urbano, che sappiamo essere essenziali per migliorare concretamente la vita quotidiana dei cittadini”.

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Palazzo Civico dice sì al Bilancio: cantieri e Metro 2 al centro

Il Consiglio comunale ha approvato il Bilancio preventivo con 25 voti favorevoli e 5 contrari. Il documento prevede per il 2026 un pareggio di bilancio pari a circa 2,3 miliardi di euro.

Prima della votazione è intervenuto il sindaco Stefano Lo Russo, che ha sottolineato come questo bilancio rappresenti un passaggio significativo per la città: un atto che, pur nella piena consapevolezza delle criticità esistenti, guarda al futuro con spirito di servizio e responsabilità. Torino, ha evidenziato il sindaco, sta vivendo una fase importante della sua storia recente e, in questi anni, ha saputo utilizzare in modo efficace più di altre città le risorse europee. Se i cronoprogrammi saranno rispettati, il 2026 segnerà la conclusione di cantieri strategici e l’avvio dei lavori per la linea 2 della metropolitana.

Lo Russo ha definito il Bilancio un segnale di fiducia e di speranza per Torino, evidenziando anche il clima costruttivo che ha caratterizzato il confronto in Consiglio comunale, improntato a pragmatismo, rispetto reciproco e senso di responsabilità. Un atteggiamento che il sindaco ha auspicato possa proseguire nei prossimi mesi, nel rispetto dei diversi ruoli istituzionali.

Nel corso del suo intervento, il sindaco ha inoltre annunciato che la Giunta comunale, nella seduta di oggi , approverà lo schema del nuovo Piano regolatore generale, che sarà poi sottoposto all’esame e al voto del Consiglio comunale. Dietro l’insieme di norme e tavole che compongono il Piano, ha spiegato, vi è una visione chiara per lo sviluppo futuro della città.

In conclusione, Lo Russo ha ribadito che la politica, per riconquistare la fiducia dei cittadini, deve sapersi rinnovare ed essere d’esempio, mantenendo al proprio interno il confronto e le differenze, ma condividendo un comune senso di serietà e responsabilità verso tutta la comunità, a partire dalle nuove generazioni.

Sanità e legalità: firmato in Prefettura il protocollo per i nuovi ospedali piemontesi

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Interessi criminali fuori dalla realizzazione dei nuovi ospedali in Piemonte.
E’ stato sottoscritto  in Prefettura a Torino il protocollo di legalità per la
realizzazione di alcune opere di edilizia sanitaria strategiche per il territorio regionale, quali il
Parco della Salute, Ricerca e Innovazione di Torino e la Città della Salute e della Scienza di
Novara, e per la realizzazione di diversi nuovi presidi ospedalieri e significative ristrutturazioni
e ampliamenti di ospedali già esistenti, per un importo complessivo di quasi 4 miliardi di euro.
«Un passo importante – ha sottolineato il Prefetto Donato Cafagna – per rafforzare
ulteriormente i presidi di legalità al fine di scongiurare il rischio di infiltrazione delle mafie
nell’attuazione di un Piano di tale portata, che avrà un impatto sull’economia regionale molto
significativo e che pertanto potrebbe attirare le mire della criminalità».
A firmare l’accordo sono stati il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il Prefetto
Donato Cafagna e i Prefetti delle altre Prefetture piemontesi.
Il protocollo disciplina le attività di vigilanza e controllo durante le fasi di affidamento e
realizzazione dei lavori. In particolare esso prevede un sistema rafforzato di controlli sugli
operatori economici coinvolti, tutti tenuti a essere iscritti all’anagrafe degli esecutori. La
vigilanza sarà estesa anche alla fase di approvvigionamento di beni e servizi e all’ingresso nei
cantieri, dove sarà istituita una banca dati dedicata. Sono inoltre previsti presidi di controllo
permanenti e un’intensificazione della collaborazione con i gruppi interforze antimafia delle
forze dell’ordine, con l’obiettivo di prevenire qualsiasi rischio di infiltrazione o
condizionamento da parte della criminalità organizzata.
«Si tratta di un accordo quadro, ha tenuto ancora a spiegare il Prefetto Cafagna – che
identifica le opere che verranno realizzate sul territorio regionale, poi presso ogni Prefettura
ci saranno i protocolli discendenti. Gli strumenti sono tanti, quelli della repressione che vede
l’Autorità giudiziaria e la polizia giudiziaria impegnati: numerosissime sono state le operazioni
che hanno individuato e sgominato i gruppi criminali insediati qui in Piemonte, e poi c’è
un’attività altrettanto importante quella di prevenzione condotta dai gruppi interforze
antimafia che lavorano in Prefettura, che danno luogo alle interdittive antimafia, che
verificano le iscrizioni nelle white list, che verificano e monitorano le diverse società attive sul
territorio. Tutto questo a tutela dell’economia sana piemontese. La stragrande maggioranza
delle aziende che operano in Piemonte, lo fa, rispettando i criteri di legalità e noi lavoriamo
proprio per tutelare loro, ma non solo, noi operiamo anche per tutelare la sicurezza dei

lavoratori nei cantieri, il rispetto della normativa sul collocamento sul lavoro. E’ un impegno
che coinvolge anche l’Ispettorato del lavoro e Provveditorato alle Opere Pubbliche».
«La Regione è in prima linea nella difesa della legalità e nella prevenzione di ogni forma di
criminalità e si è dotata di un organismo di vigilanza specifico, dedicato all’edilizia sanitaria,
che ci accompagna nel percorso di realizzazione del nostro piano di edilizia sanitaria.
Sappiamo che dove ci sono grandi appalti, purtroppo, c’è il rischio che si generi l’interesse
della malavita e questo accordo è quindi davvero importante perché ci dice che, in particolare
quando parliamo di ospedali ovvero di cura delle persone, le grandi opere si possono e si
devono fare tenendo alta la guardia a difesa della trasparenza e della legalità. Un obiettivo
che dobbiamo perseguire tutti insieme, ognuno con le proprie competenze e i propri strumenti»
dichiarano il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’Assessore alla Sanità
Federico Riboldi.

Dopo il bel tempo arriva il gelo: nevicate previste in Piemonte

A partire da oggi, lunedì 15 dicembre 2025, il Piemonte si prepara ad affrontare una settimana meteorologica caratterizzata da un significativo cambiamento nelle condizioni atmosferiche. I primi giorni della settimana, in particolare lunedì, si prevede siano ancora contraddistinti da tempo relativamente stabile, con cieli parzialmente sereni o poco nuvolosi. Le temperature saranno miti per il periodo, ma non mancheranno nebbie locali al mattino nelle zone di pianura. Tuttavia, già nel corso della giornata si verificherà un indebolimento dell’alta pressione, con un aumento delle nubi e una crescente instabilità.

Il momento di maggiore instabilità è atteso per martedì 16 dicembre, quando una perturbazione proveniente da ovest raggiungerà il Nord-Ovest. Questo porterà piogge diffuse su gran parte della regione e un notevole abbassamento delle temperature. Le nevicate, inizialmente previste a quote elevate sulle Alpi, potrebbero estendersi anche a quote più basse nel corso della giornata. Sui rilievi del basso Piemonte, in particolare nel Cuneese e nelle Langhe, la neve potrebbe arrivare fino a 600-800 metri, con la possibilità di fiocchi anche su colline più basse, soprattutto in caso di precipitazioni particolarmente intense.

Tra mercoledì e giovedì, l’instabilità comincerà a diminuire, ma non mancheranno ancora momenti di cielo nuvoloso alternati a schiarite, con occasionali piogge residue. Le temperature si manterranno in valori relativamente bassi, con massime che non supereranno gli 8-11°C in pianura, mentre le minime tenderanno a scendere ulteriormente durante le ore più fredde, in particolare quando saranno in corso le precipitazioni. Il miglioramento del tempo è atteso dal fine settimana, con un ritorno di condizioni più stabili e temperature che si riporteranno leggermente sopra la media stagionale.

Questo cambio di tempo rappresenta una tipica fase di transizione verso l’inverno, con l’alternarsi di periodi di alta pressione e passaggi di perturbazioni atlantiche che portano neve e piogge, soprattutto sulle zone montuose e collinari del Piemont

Imputazione coatta per John Elkann: si decide a febbraio

Già nei mesi scorsi la complessa vicenda dell’eredità Agnelli aveva sollevato interrogativi e sospetti, tra il caso dei quadri di grande valore scomparsi e la questione della residenza in Svizzera, elementi che avevano contribuito a gettare ombre pesanti sulla gestione del patrimonio familiare. Ora il quadro giudiziario si fa ancora più delicato: John Elkann dovrà affrontare un processo per dichiarazioni fiscali ritenute infedeli in relazione all’eredità della nonna Marella Caracciolo.

Il giudice per le indagini preliminari ha infatti respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Torino su due dei reati contestati al presidente di Stellantis. La decisione è emersa nel corso dell’udienza dedicata alla valutazione della messa alla prova per l’accusa di truffa ai danni dello Stato. Un’ipotesi che prevedeva per Elkann un percorso alternativo al processo, con attività di tutoraggio a favore dei giovani degli istituti salesiani torinesi, ma che al momento non può essere accolta: la presenza di un altro procedimento penale in corso rende infatti impraticabile questa strada.

Di conseguenza, la giudice dell’udienza preliminare ha rinviato ogni decisione al mese di febbraio, quando sarà più chiaro se il nipote dell’Avvocato Agnelli verrà formalmente rinviato a giudizio. In tal caso, l’accesso alla messa alla prova decadrebbe automaticamente. Nel frattempo, va ricordato che Elkann ha già versato 183 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate per chiudere la parte fiscale della vicenda.

Nel provvedimento, il Gip  ha invece disposto l’archiviazione per Lapo e Ginevra Elkann e per il notaio svizzero Von Gruningen, ritenendo insussistenti le responsabilità penali a loro carico. I legali della famiglia Agnelli ribadiscono che il pagamento all’erario e il ricorso agli strumenti alternativi al processo non rappresentano in alcun modo un’ammissione di colpa, ma la volontà di chiudere rapidamente una pagina considerata dolorosa sul piano personale e familiare. Gli avvocati fanno sapere di aver depositato una memoria a sostegno della richiesta di messa alla prova e si dicono pronti a impugnare l’eventuale imputazione coatta davanti alla Corte di Cassazione, contestandone quella che definiscono un’“abnormità” giuridica.