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Consegnate tutte le 40 mila dosi di vaccino anti Covid previste per il Piemonte

Dopo il V-Day entra nel vivo la Fase 1 della campagna di vaccinazione del personale delle aziende sanitarie e di ospiti e operatori delle Rsa

 

Sono arrivate ieri le 40 mila dosi del vaccino anti Covid destinate al Piemonte per la Fase 1 della campagna di vaccinazione, che prende il via oggi e coinvolge 195 mila persone tra personale delle aziende sanitarie e ospiti e operatori delle Rsa. Sono state infatti consegnate agli hub territoriali tutte le 41 scatole di vaccino Pfizer contenenti 975 dosi ciascuna.

«Dopo la prima giornata del 27 dicembre, oggi il primo vero piano di consegna massiccia dei vaccini ha funzionato perfettamente – sottolinea il commissario generale dell’Unità di crisi della Regione Piemonte Vincenzo Coccolo –.  Grazie all’impegno di tutti i soggetti coinvolti le dosi necessarie ai presidi sanitari territoriali e alle RSA sono state consegnate nei tempi previsti. Da oggi entriamo nel vivo della prima fase di vaccinazione con la consapevolezza di poter contare su un sistema territoriale forte e preparato».

«La campagna vaccinale – evidenzia il commissario dell’Area giuridico-amministrativa Antonio Rinaudo – inizia effettivamente oggi sia con l’arrivo delle dosi previste sia, soprattutto, con il massiccio afflusso di personale sanitario della Città della Salute di Torino, circa 480 persone, che si sono ordinatamente messe in fila per sottoporsi all’inoculazione della prima dose».

«Dopo la giornata simbolica di domenica, l’arrivo delle prime 40.000 dosi segna un punto di svolta – dichiara l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Icardied è fondamentale la più ampia adesione da parte del personale delle Aziende sanitarie, degli operatori e degli ospiti delle Rsa per ottenere il massimo risultato nella battaglia contro il Covid che da mesi ci vede fortemente impegnati».

Per il territorio di Alessandria sono state consegnate 5 scatole e 4875 dosi destinate agli ospedali di Alessandria, Casale, Novi Ligure e Tortona e alle RSA.

Per il territorio di Asti 3 scatole e 2925 dosi destinale al Cardinal Massaia di Asti, all’ospedale di Nizza e alle RSA.

Per il territorio di Biella 2 scatole e 1950 dosi destinate all’Ospedale degli infermi e alle RSA

Per il territorio di Cuneo 6 scatole e 5850 dosi destinate al Santa Croce e Carle e agli ospedali di Mondovì, Savigliano, Verduno e alle RSA.

Per il territorio di Novara 3 scatole e 2925 dosi destinate al Maggiore della Carità, all’ospedale di Borgomanero, all’Asl e alle RSA.

Per il territorio di Torino 18 scatole e 17.550 dosi: in particolare 9 scatole e 8775 dosi per gli ospedali Città della Salute, Mauriziano, San Giovanni Bosco e le RSA di Torino città, e altre 9 scatole e 8775 dosi in tutto destinate a Chivasso, Ciriè, Ivrea, Moncalieri, Orbassano, Pinerolo e Rivoli.

Per il territorio del Vco 2 scatole e 1950 dosi destinate agli ospedali di Domodossola e Verbania e alle RSA.

Per il territorio di Vercelli 2 scatole e 1950 dosi destinate al Sant’Andrea, all’ospedale di Borgosesia e alle RSA.

Le somministrazioni sono già iniziate ieri all’ospedale Molinette di Torino, dove sono state vaccinate 480 persone, e proseguiranno a partire da oggi nelle altre strutture piemontesi. È prevista la fornitura di 40 mila dosi a settimana fino al completamento del fabbisogno della prima somministrazione e del relativo richiamo.

Covid Piemonte, mercoledì 30 dicembre: la situazione

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1084 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 215 dopo test antigenico), pari al 5,8 % dei 18.613 tamponi eseguiti, di cui 9.646 antigenici. Dei 1084 nuovi casi, gli asintomatici sono 524 , pari al 48,3 %.

I casi sono così ripartiti: 325 screening, 533 contatti di caso, 226 con indagine in corso; per ambito: 142 RSA/Strutture socio-assistenziali, 48 scolastico, 894 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 199.989, così suddivisi su base provinciale: 17.770 Alessandria, 10092 Asti, 6.961 Biella, 27.637 Cuneo, 15.504 Novara, 104.982 Torino, 7.579 Vercelli, 6735 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1067 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1662 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 192 (- 4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2957 (-72 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 27.909

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.998.440 (+ 18.613 rispetto a ieri), di cui 914.838 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 7893

Sono 33 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 7.893 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1210 Alessandria, 493 Asti, 334 Biella, 890 Cuneo, 662 Novara, 3.613 Torino, 371 Vercelli, 250 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

161.038 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 161.038 (+ 2.239 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 13.837Alessandria, 8045 Asti, 5.117 Biella, 21.997 Cuneo, 13.135 Novara, 85.617 Torino, 5769 Vercelli, 5657 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 796 extraregione e 1.068 in fase di definizione.

Il 4 gennaio parte il progetto “Scuola sicura”

Test antigenici e molecolari su base volontaria a tutto il personale scolastico e agli studenti di seconda e terza media

L’assessore all’Istruzione Elena Chiorino: “L’obiettivo è riprendere le lezioni in presenza

con la massima sicurezza possibile e continuarle fino al termine dell’anno scolastico”

Screening preventivo per tutti gli insegnanti e il personale scolastico, test di monitoraggio per gli alunni delle seconde e terze medie, progetti territoriali personalizzati, percorsi dedicati alla scuola nei Servizi di igiene e sanità pubblica delle aziende sanitarie: sono i quattro pilastri di “Scuola sicura”, progetto sperimentale – tra i primi in Italia – messo a punto dalla Regione Piemonte per garantire il ritorno in classe in sicurezza dopo le festività natalizie.

«Un’iniziativa – sottolinea il presidente Alberto Cirio – che ha solide basi scientifiche, perché predisposta dai nostri epidemiologi ed esperti, con il via libera anche del mondo medico».

Ad illustrarne i contenuti nel corso di una videoconferenza stampa l’assessore all’Istruzione, Elena Chiorino: «Si tratta di un progetto che comporta un investimento di 7 milioni di euro e che testimonia una volta di più l’attenzione che la Regione ha dedicato e continua a dedicare alla scuola. L’obiettivo è riprendere le lezioni in presenza con la massima sicurezza possibile e continuarle fino al termine dell’anno scolastico, garantendo così agli studenti il miglior diritto allo studio possibile nell’attuale situazione».

Nel dettaglio il progetto “Scuola sicura”, alla cui predisposizione hanno anche collaborato gli assessori alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, e alla Ricerca Covid, Matteo Marnati, prevede:
dal 4 gennaio al 31 marzo 2021 lo svolgimento di uno screening mediante l’esecuzione su base volontaria, ogni 15 giorni, di un test antigenico o molecolare agli 83.000 componenti il personale docente e non docente dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado, agenzie formative del sistema dell’Istruzione e della Formazione professionale, previa prenotazione del proprio medico di medicina generale (per i non residenti in Piemonte è prevista una corsia preferenziale tramite il Sisp);

– dall’11 gennaio al 31 marzo 2021 lo svolgimento, con il supporto del referente Covid di ogni scuola, di uno screening modulare sui 75.000 studenti di seconda e terza media, che saranno sottoposti su base volontaria una volta al mese (ogni settimana viene testato un quarto di ogni classe) a tamponi molecolari e antigenici utilizzando gli hotspot presenti in tutto il Piemonte;

– progetti personalizzati di monitoraggio del mondo scolastico elaborati e promossi a livello provinciale e territoriale;

– potenziamento dei percorsi dedicati alla scuola nei Sisp, Servizi di igiene e sanità pubblica delle aziende sanitarie.

«In questo modo – ha puntualizzato l’assessore Chiorino – potremo monitorare l’andamento del contagio e contenerlo. Ai genitori chiediamo di accompagnare i figli all’hotspot una volta al mese. Prevediamo un’adesione del 70% degli interessati».

L’assessore ha inoltre sottolineato che la Regione sta anche lavorando «per supportare il lavoro dei medici e alleggerirli. Potranno essere definiti accordi territoriali per rafforzare il piano mediante la collaborazione con enti pubblici, privati e del Terzo settore».

«È un piano che si basa sulla collaborazione tra tutti gli attori fondamentali per la ripresa dell’attività scolastica – ha affermato Pietro Presti, consulente strategico Covid della Regione e coordinatore del Gruppo di lavoro epidemiologi che ha sviluppato il progetto di monitoraggio rivolto in particolare alle seconde e terze medie – Useremo sia tamponi molecolari che rapidi perché l’obiettivo è individuare tempestivamente eventuali positività. È un progetto pilota sperimentale che potrà fare da modello anche per altre Regioni».

«Il test a rotazione agli studenti delle classi della media inferiore serve per facilitare il tempestivo tracciamento dei casi in una fascia di età che, insieme alle superiori, si è dimostrata più esposta alla vie di contagio della vita scolastica e parascolastica, e che, più delle superiori, risulta vulnerabile all’impoverimento delle opportunità di apprendimento legato alla didattica a distanza. Dunque queste classi sono il destinatario che più può beneficiare di questo programma di prevenzione sanitaria della diffusione della infezione», ha dichiarato Giuseppe Costa, epidemiologo del gruppo di lavoro di cui fanno parte anche Paolo Vineis, Lorenzo Richiardi, Chiara Pasqualini e Carlo Di Pietrantonj.

In videocollegamento è intervenuto anche Fabrizio Manca, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, che ha evidenziato come «con questo progetto articolato e complesso viene mantenuta la promessa del presidente Cirio di riprendere le lezioni in presenza per le seconde e terze medie, e si garantisce la pienezza dell’esercizio del diritto allo studio e la sicurezza del personale scolastico».

Il progetto, accanto al confronto con i rappresentanti dei lavoratori della scuola, ha avuto anche la condivisione del mondo medico. Guido Giustetto, presidente dell’Ordine dei Medici di Torino, anche a nome degli altri presidenti degli Ordini provinciali del Piemonte, ha evidenziato che «tornare alla didattica in presenza è molto importante e il progetto della Regione dà la garanzia di non sprecare energie permettendoci di raggiungere gli obiettivi, grazie anche alla collaborazione di tutti i colleghi medici». Roberto Venesia (Fimmg), Antonio Barillà (Smi) e Mauro Grosso Ciponte (Snami), rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei medici di famiglia, hanno aggiunto: «Consentire al più presto la riapertura delle scuole è quanto mai necessario per un Paese civile. Farlo nella massima sicurezza è un dovere e i medici di famiglia anche in questa occasione forniranno il loro contributo professionale».

Il turismo non c’è più: a Torino chiusi sette alberghi su dieci, prenotazioni crollate

Sette alberghi su dieci sono chiusi, con un’occupazione media delle camere inferiore al 10% e un mancato incasso di circa 700 mila euro solo per la  notte di Capodanno.

 

Dati sconfortanti rispetto all’occupazione delle camere dell’86,5% per la notte del 31 dicembre dello scorso anno e un dicembre 2019 con un’occupazione in media del 67% nella settimana dal 29 dicembre al 4 gennaio 2019.

Appendino: “Tutto il mio tempo dedicato a Torino fino alla fine del mandato”

“Il 2020. Un anno che è stato caratterizzato dalla pandemia Covid19, ma anche un anno dove abbiamo portato avanti progetti e iniziative su cui continuiamo a lavorare per il futuro di Torino.  La Città si è fatta trovare pronta ed è andata avanti. Ora proseguiamo.”

Cosi la sindaca Chiara Appendino in occasione della conferenza stampa di fine anno a Palazzo Civico.

La prima cittadina non si candiderà più, ma parla comunque della prossima scadenza elettorale: “Mi auguro che si voti in primavera, alla scadenza naturale del mandato: vorrebbe dire che avremo superato la fase più critica dell’emergenza. In caso contrario però’ faremo tutto il possibile per accompagnare la città fuori dall’emergenza”

 

Covid Piemonte: il bollettino di martedì 29 dicembre, ricoveri in calo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 921 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 221 dopo test antigenico), pari al 5,5 % dei 16.660 tamponi eseguiti, di cui 9.023 antigenici. Dei 921 nuovi casi, gli asintomatici sono 462, pari al 50,2 %.

I casi sono così ripartiti: 358 screening, 373 contatti di caso, 190 con indagine in corso; per ambito: 146 RSA/Strutture socio-assistenziali, 40 scolastico, 735 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 198.905, così suddivisi su base provinciale: 17.666 Alessandria, 9.985 Asti, 6.895 Biella, 27.489 Cuneo, 15.463 Novara, 104.476 Torino, 7.532 Vercelli, 6686 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1060 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1653 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 196 (- 9 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3029 (- 13 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 29.021

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.979.826 (+ 16.660 rispetto a ieri), di cui 910.397 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 7860

Sono 56 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 7.860 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1204 Alessandria, 486 Asti, 334 Biella, 884 Cuneo, 662 Novara, 3.600 Torino, 370 Vercelli, 250 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

158.799 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 158.799 (+ 2.331 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 13.685 Alessandria, 7925 Asti, 5.039 Biella, 21.617 Cuneo, 13.046 Novara, 84.468 Torino, 5617 Vercelli, 5618 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 776 extraregione e 1.008 in fase di definizione.

In ritardo causa neve altre 40 mila dosi di vaccino per ospedali e rsa

Dopo il successo del V-Day si proseguirà con la vaccinazione del personale delle aziende sanitarie e di ospiti e operatori delle Rsa

Come confermato dal Ministero della Salute,  in Piemonte verranno consegnate altre 40 mila dosi del vaccino anti Covid con cui si proseguirà la campagna di vaccinazione avviata in modo simbolico, in occasione del V-Day europeo. L’arrivo delle dosi potrebbe subire ritardi nel trasporto, a causa della neve.

41 scatole in tutto (ogni scatola contiene 975 dosi) che verranno distribuite agli hub territoriali per continuare con la somministrazione del vaccino al personale delle aziende sanitarie e agli operatori e ospiti delle RSA, che rappresentano i destinatari della Fase 1 della vaccinazione.

In tutto 195 mila persone in Piemonte, 2/3 delle quali hanno già manifestato la propria volontà di adesione.

«Riceveremo circa 40 mila dosi a settimana per completare la Fase 1 della campagna vaccinale – spiega l’assessore alla Sanità della Regione Luigi Genesio Icardi -. La macchina organizzativa è già pronta per riceverle ed è stata testata con ottimi risultati nella giornata di ieri».

Per il territorio di Alessandria sono in arrivo 5 scatole e 4875 dosi destinate agli ospedali di Alessandria, Casale, Novi Ligure e Tortona e alle RSA.

Per il territorio di Asti 3 scatole e 2925 dosi destinale al Cardinal Massaia di Asti, all’ospedale di Nizza e alle RSA.

Per il territorio di Biella 2 scatole e 1950 dosi destinate all’Ospedale degli infermi e alle RSA.

Per il territorio di Cuneo 6 scatole e 5850 dosi destinate al Santa Croce e Carle e agli ospedali di Mondovì, Savigliano, Verduno e alle RSA.

Per il territorio di Novara 3 scatole e 2925 dosi destinate al Maggiore della Carità, all’ospedale di Borgomanero, all’Asl e alle RSA.

Per il territorio di Torino 18 scatole e 17.550 dosi: in particolare 9 scatole e 8775 dosi per gli ospedali e le RSA di Torino città e altre 9 scatole e 8775 dosi in tutto destinate a Chivasso, Ciriè, Ivrea, Moncalieri, Orbassano, Pinerolo e Rivoli.

Per il territorio del Vco 2 scatole e 1950 dosi destinate agli ospedali di Domosossola e Verbania e alle RSA.

Per il territorio di Vercelli 2 scatole e 1950 dosi destinate al Sant’Andrea, all’ospedale di Borgosesia e alle RSA.

«Arriveranno direttamente negli hub territoriali – commenta Vincenzo Coccolo, commissario generale dell’Unità di crisi della Regione Piemonte – e il personale del sistema regionale di Protezione civile provvederà a consegnare le dosi necessarie ai presidi sanitari territoriali e alle RSA, come già accaduto ieri con puntualità e precisione in occasione del V-Day. In due ore le dosi sono state recapitate in tutti i punti vaccinali individuati a Torino e nelle province».

Sono state 910, in particolare, le dosi giunte in Piemonte per dare il via alla campagna di vaccinazione anti Covid. La somministrazione è stata completata in modo regolare e senza difficoltà in tutti i 10 punti individuati sul territorio per il primo V-Day europeo della storia. 710 dosi sono state inoculate al personale dei 7 ospedali più grandi della regione: 490 vaccini a Torino all’Amedeo di Savoia (220), Città della Salute (90), Mauriziano (90) e San Giovanni Bosco (90) e altri 260 vaccini negli ospedali di Alessandria (90), Cuneo (80) e Novara (90).

Le altre 160 dosi sono state invece somministrate a ospiti e operatori di tre Rsa pubbliche a Rodello, Asti  e Novara.

«Stiamo lavorando con il Ministero della Salute per risolvere a livello nazionale il problema del consenso informato per gli ospiti delle Rsa che non hanno un rappresentante legale, ma sono in una situazione di cosiddetta “incapacità naturale” – spiega il commissario dell’Area giuridico-amministrativa Antonio Rinaudo -. Il tema è complesso, ma estremamente importante e delicato se pensiamo che solo in Piemonte coinvolge 10 mila persone accolte nelle nostre residenze socio assistenziali, che se questa criticità non verrà risolta non potranno essere vaccinate».

Bollettino Covid di lunedì 28 dicembre

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 335 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 63 dopo test antigenico), pari al 6,2 % dei 5.366 tamponi eseguiti, di cui 2.425 antigenici. Dei 335 nuovi casi, gli asintomatici sono 191 , pari al 57 %.

I casi sono così ripartiti: 134 screening, 140 contatti di caso, 61 con indagine in corso; per ambito: 21 RSA/Strutture socio-assistenziali, 11 scolastico, 303 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 197.984, così suddivisi su base provinciale: 17.630 Alessandria, 9.926 Asti, 6.834 Biella, 27.294 Cuneo, 15.425 Novara, 104.043 Torino, 7.482 Vercelli, 6653 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1059 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1638 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 205 (-6 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3042 (+ 3 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 30.465

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.963.167 (+ 5.366rispetto a ieri), di cui 906.622 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 7804

Sono 20 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 7.804 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1193 Alessandria, 483 Asti, 331 Biella, 874 Cuneo, 647 Novara, 3.594 Torino, 368 Vercelli, 244 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

156.468 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 156.468(+ 1052 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 13.551 Alessandria, 7838 Asti, 4.929 Biella, 21.241 Cuneo, 12.937 Novara, 83.231 Torino, 5494 Vercelli, 5538 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 752 extraregione e 957 in fase di definizione.

Torino torna in zona arancione

Da lunedì 28 dicembre il Piemonte così come tutta l’Italia passa in zona arancione nei giorni 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio.

Invece il 31 dicembre e l’1, 2, 3, 5 e 6 gennaio si torna in zona rossa, mentre  tra il 31 dicembre e il primo gennaio il coprifuoco sarà prolungato alle 7 del mattino.

Nei giorni 28, 29 e 30 dicembre e 4 gennaio è possibile spostarsi liberamente, fra le 5 e le 22 all’interno del proprio Comune ed è possibile anche andare a fare visita ad amici e parenti entro tali orari e ambiti territoriali. Si può  anche, una sola volta al giorno, spostarsi per fare visita a parenti o amici, in un Comune diverso dal proprio, sempre soltanto all’interno della stessa Regione, tra le 5 e le 22 al massimo per due persone. Le persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti che convivono.

Sempre nei giorni 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio, è possibile, per chi abita  in un Comune fino a 5.000 abitanti, spostarsi tra le 5.00 e le 22.00, entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi anche in un’altra Regione), con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia e quindi anche andare a fare visita ad amici e parenti entro tali orari e ambiti territoriali. Sarà possibile spostarsi, anche tra Comuni di aree differenti, per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore oppure per condurli presso di sè.

I ristoranti e le altre attività di ristorazione, bar, pasticcerie e gelaterie, sono aperti solo per la vendita da asporto, dalle 5 alle 22 e per la consegna a domicilio, consentita senza limiti di orario. I negozi possono restare aperti fino alle 21. Le attività commerciali al dettaglio si svolgeranno solo a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano dilazionati e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto.

Consentito entrare in chiesa, dalle 5 alle 22, e assistere alle funzioni religiose, consentite le passeggiate e le attività motorie, sempre dalle 5 alle 22. È possibile accedere a  parchi e giardini pubblici all’interno del proprio Comune o, in assenza di questi, quelli in un Comune limitrofo più vicini a casa, salvo diverse specifiche disposizioni delle autorità locali, nel rigoroso rispetto del divieto di assembramento.

È consentito  spostarsi anche tra aree territoriali diverse per partecipare a funerali di parenti stretti e di un unico parente rimasto, sempre nel rispetto di tutte le misure di prevenzione e sicurezza.

Recarsi nelle seconde case all’interno della stessa Regione è sempre possibile durante il periodo delle feste,  dal 24 dicembre al 6 gennaio.

 

 

 

Vaccini, Appendino: “Un giorno importante per Torino e per il Paese”

La sindaca Chiara Appendino commenta il Vaccine Day tenutosi anche a Torino: “è un giorno importante. Per Torino come per tutto il Paese”

“All’ospedale Amedeo di Savoia, – commenta la sindaca –  abbiamo assistito alle prime somministrazioni della campagna vaccinale contro il Covid19. Che è iniziata  in tutta Europa.

Il Governo ha rispettato l’impegno che aveva preso e i vaccini sono arrivati entro l’anno.”

Aggiunge Appendino: “Si tratta, dopo tanti mesi di sofferenza, di una luce sempre più nitida verso la fine di questa pandemia. Il percorso da fare è ancora lungo e, proprio in questi mesi, dovremo tenere alta la guardia con tutte le precauzioni che abbiamo imparato a conoscere. Ma il ritorno alla normalità si fa sempre più concreto.

Tra i vari compiti delle Istituzioni vi è quello di essere quanto più chiare e trasparenti possibile nelle comunicazioni relative alla vaccinazione, così da dare ai cittadini tutte le informazioni che, legittimamente, chiedono.”

Secondo la sindaca “I torinesi e gli italiani si sono dimostrati profondamente responsabili, nella stragrande maggioranza dei casi. Sono certa che, con l’aiuto delle Istituzioni, continueranno ad esserlo.
Tuttavia, ci tengo a sottolinearlo, questo dovrà essere un impegno comune. Nel 2020, con gli strumenti che abbiamo a disposizione, la corretta informazione, fondata, verificata, nell’interesse del bene comune, è anche una responsabilità di ogni singolo cittadino.”

Conclude Appendino: “Alla Politica, poi, il compito di unirsi, oggi più che mai, verso l’obiettivo comune, che l’uscita dalla crisi, non solo sanitaria, ma anche economica e sociale. Non è tempo di beghe, di sterili polemiche e di posizioni di bandiera. È tempo di dimostrare agli italiani che la Politica è in grado di dare risposte concrete alle priorità del Paese.

Un ringraziamento all’infettivologo, Prof. Di Perri, il primo ad essere stato sottoposto al vaccino. A chi ha lavorato per arrivare a questo ulteriore step verso la sconfitta del virus e, come sempre, a tutto il personale medico che è sempre stato, è e continuerà ad essere in prima linea. Andiamo avanti.”