prima pagina- Pagina 360

In arrivo i contributi per i caregiver: “il Piemonte c’è e non lascia indietro nessuno”

L’assessore regionale: «A dimostrazione della concreta vicinanza della Regione nei confronti dei più fragili e di coloro i quali hanno “combattuto” in prima linea la battaglia contro il Covid, subendo gravi danni economici. Il Piemonte c’è e non lascia indietro nessuno».

La giunta regionale del Piemonte, su proposta dell’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino, ha deciso di destinare quasi 5,5 milioni di euro (5.465.172,96, per la precisione) per gli interventi a sostegno del ruolo di cura e di assistenza dei caregiver, ovvero i famigliari che assistono i propri cari portatori di disabilità o non auto sufficienti a domicilio.

I fondi verranno elargiti a una platea stimata in migliaia di persone, secondo l’indicazione del decreto ministeriale risalente a ottobre 2020. La figura dei caregiver è individuata e regolata da una legge del 2017.

A erogare i fondi saranno, previo richiesta, i Servizi sociali di zona dell’interessato. Il contributo potrà variare da 400 a 600 euro al mese fino ad esaurimento dei fondi che però, si auspica, potranno essere rifinanziati in futuro dal Ministero.

Le persone, prima di ricevere il contributo, dovranno essere valutate dalle unità competenti delle Asl che, in base al grado di non auto sufficienza dei pazienti, assegnerà un punteggio in base al quale, poi, verrà determinato il contributo.

La delibera ha anche approvato uno stanziamento straordinario di 5 milioni e 600 mila euro – erogato sempre tramite i Servizi sociali – e destinato sempre ai caregiver che hanno subìto problemi economici durante il periodo del Covid. Ad esempio tutte quelle persone che sono state costrette ad abbandonare il lavoro o ricorrere alla cassa integrazione.

Anche in questo caso la domanda che va presentata ai Servizi sociali di zona, che si occuperanno di valutare caso per caso la situazione attraverso un meccanismo di punteggi. Così come nella fattispecie di prima il contributo va da 400 euro a 600 euro al mese, fino ad esaurimento risorse e sarà determinato anche in base al valore del modulo Isee.

«Si tratta di due provvedimenti importanti – spiega Caucino – che dimostrano ancora una volta la vicinanza della Regione nei confronti dei più fragili e di coloro i quali hanno “combattuto” in prima linea la battaglia contro il Covid, anche assistendo in prima persona i propri parenti non auto sufficienti o portatori di disabilità. Si tratta di persone che hanno svolto un compito cruciale nell’assistenza dei più fragili e che spesso hanno dovuto subire danni e gravi rinunce per poter assistere i loro cari. Il mio auspicio è che il governo, in particolare per quanto riguarda la prima misura approvata, rifinanzi la misura. A tal proposito mi farò portavoce con il ministro alle Disabilità, Erika Stefani, affinché questo augurio diventi presto realtà. Perché nessuno deve essere lasciato indietro. Oggi, ma anche domani».

Sgominata la gang dei rapinatori dei supermercati: uno di loro riconosciuto per la protesi al braccio

Sono stati arrestati  dopo una rapina al supermercato ALDI di via Millio 10. Due degli autori, un trentasettenne italiano con precedenti specifici e  un ventunenne moldavo, sono sospettati di aver commesso altre 3 rapine, risalenti al  21 Febbraio, al 23 Marzo ed al 6 Aprile, sempre ai danni di attività commerciali della zona.

In particolare, da subito le indagini dei poliziotti del Commissariato Barriera Milano si erano indirizzate sul trentasettenne, noto soggetto dedito a rapine, con la particolarità di portare una protesi al braccio destro: in tutti i casi infatti le immagini immortalavano  un uomo che “ancorava” l’arma all’arto destro.

Il soggetto agiva con un giovane romeno, che aveva il compito di accompagnarlo sul luogo della rapina ed attenderlo in auto per poi fuggire a tutta velocità.

Lo scorso sabato, i due si sono recati presso un supermercato di via Millio, questa volta con la complicità di un terzo uomo, un italiano di 41 anni, con precedenti penali di svariata natura, anche molto recenti. Questi ultimi, entrambi travisati, il trentasettenne con la pistola incastrata nella protesi, mettevano a colpo una rapina per oltre 600 euro, salendo poi nell’auto del ventunenne moldavo per darsi immediatamente alla fuga. Personale dell’Ufficio investigativo del Commissariato Barriera Milano, già sulle loro tracce, li tallonava in auto e intimava loro l’alt. I rapinatori, però, davano luogo ad un lungo inseguimento che da Corso Mediterraneo proseguiva sino a Corso Vittorio Emanuele II, a Piazza Adriano e alle vie Cialdini, Bruino, corso Francia.  I fuggitivi non avevano remora di imboccare diversi crocevia col semaforo rosso, pur di sottrarsi all’arresto, mettendo a rischio la propria  e l’altrui incolumità.   Arrivati in via Cialdini angolo via Trana l’autovettura si fermava per qualche secondo, permettendo ai due complici italiani di scendere; il più anziano veniva immediatamente raggiunto e fermato dai poliziotti, mentre il trentasettenne  riusciva a dileguarsi. Quest’ultimo verrà comunque rintracciato nella serata mentre cercava di mettersi in contatto con la fidanzata, con ancora la refurtiva in tasca. L’autista del mezzo, il ventunenne moldavo, abbandonava definitivamente l’autovettura in via Capriolo; anche lui  veniva arrestato poco dopo mentre si recava presso gli uffici di Polizia per denunciare subdolamente il furto della stessa. L’arma utilizzata per la rapina, una pistola ad aria compressa, rinvenuta abbandonata in un cespuglio di via Trana,  è stata sottoposta a sequestro, insieme a due guantini neri in lana privi delle estremità.

Covid, il bollettino di martedì 20 aprile

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 988 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 126 dopo test antigenico), pari al 4,4% di 22.422 tamponi eseguiti, di cui 12.152 antigenici. Dei 988 nuovi casi, gli asintomatici sono 397(40,2%).

I casi sono così ripartiti: 172 screening, 586 contatti di caso, 230 con indagine in corso; per ambito: 22 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 109 scolastico, 857 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 339.491 così suddivisi su base provinciale: 27.404 Alessandria, 16.467 Asti, 10.393 Biella, 48.647 Cuneo, 26.200 Novara, 181.790 Torino, 12.663 Vercelli, 12.038 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.423 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2466 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 281(-2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono2753( –292 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 17.730

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.168.566(+22.422 rispetto a ieri), di cui 1.447.939 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 10.991

Sono 31 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatisi oggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 10.991 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.519 Alessandria, 678 Asti, 406 Biella, 1.346 Cuneo, 906 Novara, 5.201 Torino, 487 Vercelli, 357 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 91 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

307.736 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 307.736 (+1.777 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 24.686 Alessandria, 14.939 Asti, 9.352 Biella, 43.595 Cuneo, 24.003 Novara, 164.821 Torino, 11.520 Vercelli, 11.280 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.319 extraregione e 2.221 in fase di definizione.

Verso la ripresa delle scuole: ma resta il nodo trasporti

Il prossimo 26 aprile ricomincerà la scuola al cento per cento in presenza nelle zone gialle e arancioni, resta però ancora da sciogliere la questione trasporto pubblico. Il tema è stato oggetto dell’interrogazione a risposta immediata che la consigliera del Movimento 4 Ottobre, Francesca Frediani, ha posto, nell’ambito dei question time, all’assessore ai Trasporti Marco Gabusi, che proprio nel pomeriggio, parteciperà al vertice tra Governo e Regioni in vista delle riaperture delle scuole.

“In vista della ripresa della didattica in presenza al 100% annunciata per lunedì prossimo dal presidente del Consiglio Draghi – ha puntualizzato l’assessore Gabusi –  siamo tutti in attesa di maggiori indicazioni e dell’ufficializzazione delle modalità di questa ripresa. Certamente, accanto alla mancanza di spazi nelle scuole, una delle problematiche principali della riapertura è rappresentata dal trasporto pubblico locale, che si trova nelle medesime condizioni di novembre 2020. Ovvero con l’obbligo, a livello nazionale, di rispettare il carico dei mezzi pubblici al 50% di quanto indicato nella carta di circolazione.Il 30 novembre scorso in funzione della ripresa della didattica in presenza della scuola superiore, avevamo proposto un piano per il trasporto scolastico che potesse consentire il trasporto del 100% degli studenti con ingressi su due turni. Il piano era, ed è, pronto a far fronte ad un doppio scenario di ripresa della didattica in presenza delle scuole superiori al 50% o al 75% su due turni. Potemmo anche trasportare il 100% degli studenti, ma, a maggior ragione, è necessaria una riorganizzazione oraria delle lezioni su due turni, che sappiamo essere un problema per molti istituti scolastici. Già per il rientro al 75% avevamo previsto servizi aggiuntivi in tutto il Piemonte: 30.580 corse autobus in più alla settimana in tutto il Piemonte, di cui 4.510 a Torino e 9.306 per la Città metropolitana di Torino, per un costo settimanale di 2.200.000 euro. Ribadisco – conclude –  che il trasporto scolastico per il 100% degli studenti si può realizzare solo a condizione di una riorganizzazione delle lezioni su due turni”.

“Riportare gli studenti in classe al 100% non è un rischio ragionato: è un azzardo inaccettabile sulla pelle di studenti, docenti e personale scolastico – ha dichiarato a consigliera  Frediani –  Chiedere alle scuole uno sforzo organizzativo per ridefinire gli orari in questo periodo dell’anno, poi, è pura utopia: l’ennesimo annuncio roboante in un momento che, invece, richiederebbe massima prudenza e decisioni condivise”.

Durante il question time sono state discusse anche le interrogazioni di Mauro Salizzoni (Pd) su Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta: quando e con che criteri verrà nominato il nuovo Direttore?; di Daniele Valle (Pd) su Risposte urgenti circa l’attivazione di un Centro Vaccinale per l’area dell’ex distretto San Mauro-Gassino; di Silvio Magliano (moderati) su Realizzazione della Tangenziale Est di Torino o Gronda Est; di Paolo Ruzzola (FI) su lavori di ammodernamento dell’Ospedale Infantile Cesare Arrigo (A.S.O. di Alessandria) e relativa riorganizzazione; di Marco Grimaldi (Luv) su quali azioni della Giunta per la Giga-Factory elettrica un

Vaccinarsi all’aeroporto: anche Caselle diventa hub

Nel terminal remoto destinato ai turisti della neve, attivate 4 linee raddoppiabili per arrivare a 1000 vaccini al giorno

È operativo da ieri il nuovo punto vaccinale presso l’Aeroporto di Torino. Realizzato in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Locale A.S.L. TO4, la struttura è ospitata presso lo Ski Terminal di Torino Airport.

Lo spazio viene normalmente utilizzato per accogliere i flussi di sciatori durante la stagione invernale ed è stato messo a disposizione da SAGAT, Società di gestione dell’Aeroporto di Torino, e riconosciuto dalla Regione Piemonte come particolarmente idoneo per le sue caratteristiche strutturali – ampia metratura, locali adatti, climatizzazione e percorsi – e per l’accessibilità.

Inizialmente saranno attive 4 linee vaccinali per oltre 500 vaccini al giorno, potenzialmente raddoppiabili in base alla disponibilità dei vaccini, arrivando a servire sino a mille cittadini ogni giorno.

Lo Ski terminal di Torino Airport aveva già ospitato fin da agosto 2020 il punto tamponi per l’effettuazione dei controlli sanitari obbligatori dei passeggeri in arrivo dall’estero sullo scalo: quest’area è stata riconvertita in punto vaccinale al servizio della comunità territoriale della ASL TO4. Il personale sanitario e amministrativo è messo a disposizione e gestito dall’ASL TO4.

«Questo è il 227esimo punto vaccinale che attiviamo in Piemonte – ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Desidero ringraziare SAGAT per aver messo a disposizione questo spazio e l’ASL TO4 per l’organizzazione sanitaria. In questa area solitamente accogliamo turisti che scelgono di visitare il nostro Piemonte, adesso invece faremo vaccini. Ma credo sia il miglior augurio di poter tornare presto in aeroporto per viaggiare. Perché prima avremo vaccinato tutti, prima ripartiremo. In ogni senso».

«In questo momento cruciale per superare la pandemia, siamo tutti chiamati a dare un contributo alla lotta contro il Covid-19 – ha dichiarato Elisabetta Oliveri, Presidente di SAGAT -. La nostra azienda ha ritenuto che fosse giusto mettersi al servizio della comunità, impiegando non solo l’infrastruttura, ma anche le nostre capacità organizzative. La vaccinazione è un passaggio fondamentale per tornare anche a viaggiare con serenità. Il luogo in cui da oggi si somministrano i vaccini, il Terminal remoto, è un simbolo per noi: fino allo scoppio della pandemia era affollato di sciatori, pronti a imbarcarsi dopo una settimana bianca sulle nostre montagne. Non vediamo l’ora di poterli accogliere di nuovo in Piemonte e in aeroporto».

«L’hub vaccinale di Torino Airport ha un’ottima potenzialità, è uno dei più grossi del Piemonte, possiamo vaccinare dalle 800 alle 1000 persone al giorno – commenta l’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati – Ringrazio SAGAT e Asl TO4 per la partnership che ha

permesso di realizzare anche questo centro vaccinale. In Piemonte stiamo andando molto bene, ma potremmo migliorare il numero delle somministrazioni superando la soglia delle 30mila, purtroppo la mancanza di dosi ci costringe a rallentare temporaneamente la campagna vaccinale. Siamo fiduciosi rispetto al fatto che le dosi in futuro arriveranno ma servono anche nel presente».

«Il Piemonte dimostra anche in questa occasione di saper fare sistema – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, unendo le forze nel comune obiettivo di rendere la macchina vaccinale il più possibile funzionale e veloce. Stiamo combattendo una battaglia contro il tempo, ringrazio SAGAT e quanti hanno permesso la realizzazione di questa struttura che certamente fornirà un efficace supporto alla campagna vaccinale in corso. In Piemonte tutti stanno facendo la loro parte per uscire dall’emergenza. Se arrivano i vaccini, siamo pienamente in grado di raggiungere gli obiettivi della somministrazione di massa».

«Devo ringraziare SAGAT per l’opportunità che ha concesso al Sistema Sanitario Regionale – commenta il dottor Luigi Vercellino, Commissario dell’ASL TO4 -. Un esempio di collaborazione tra pubblico e privato che consegna alla campagna vaccinale una struttura di grande potenzialità, ottimale dal punto di vista organizzativo e logistico. Attendiamo di avere a disposizione tutti i vaccini necessari per far correre la macchina».

Per chi raggiunge il punto vaccinazioni di Torino Airport con l’auto è disponibile gratuitamente il Parcheggio Lunga Sosta, allo stesso livello del Terminal remoto. Un tragitto pedonale interamente coperto e privo di barriere architettoniche consente di raggiungere l’hotspot in pochi minuti. Il punto vaccini di Torino Airport è aperto dalle 9 alle 17 dal lunedì al venerdì e l’accesso è riservato esclusivamente alle persone che hanno ricevuto specifica convocazione dall’Asl.

Torino Capitale europea della Cultura? Il consiglio comunale dice sì

DA PALAZZO CIVICO Il Consiglio Comunale, ieri pomeriggio, ha approvato una mozione che impegna Sindaca e Giunta “ad avviare le attività necessarie alla definizione della candidatura di “Torino Capitale Europea della Cultura 2033”.

Il documento, proposto dal capogruppo del Partito Democratico, Stefano Lo Russo, è stato approvato con 38 voti a favore e 1 astenuto.

La mozione evidenzia come fin da quando il titolo di Capitale Europea venne istituito dall’Unione Europea, nel 1985, questo abbia sempre avuto come finalità l’individuazione di una città che potesse mettere in luce la ricchezza e la diversità delle culture in Europa, accrescere il senso di appartenenza dei cittadini europei ad uno spazio culturale comune e promuovere il contributo della cultura per lo sviluppo delle città.

A questo, sottolinea ancora il documento, si aggiunge, così come avvenuto in passato per le città designate, la possibilità di avviare processi di riqualificazione, accrescere la visibilità internazionale e rilanciare il turismo, attivando nuovi processi culturali e consolidando quelli esistenti.

La mozione evidenzia come “la Cultura rappresenti il motore di integrazione tra popoli, il fattore comune che abbatte le frontiere e il valore che può e deve rappresentare l’orizzonte che identifica il sentirsi europei oltre che l’esserlo, come il suo sviluppo, la sua promozione e la sua diffusione sia una delle poche risposte efficaci alla paura del futuro, che percorre tutte le società occidentali, e alla crescente complessità dei problemi che il mondo intero deve affrontare.

La cultura, insieme alla formazione, rimarca ancora la mozione, “possono fornire gli strumenti cognitivi per muoversi a proprio agio in un mondo in cambiamento e che necessita anche di risposte complesse”.

Il documento richiama poi il ruolo dei giovani “che giocano un ruolo fondamentale non solo nella progressiva costruzione dell’identità europea ma contribuiscono in maniera determinante all’attivazione dei processi di integrazione sovranazionali che fanno della Cultura e della formazione l’elemento trainante”.

La designazione avverrà quattro anni prima, nel 2029. Paesi designati Italia e Paesi Bassi.

Il documento è stato approvato con emendamenti rafforzativi del consigliere Massimo Giovara (M5S), con particolare riferimento alla necessità “di creare reti e connessioni innovative tra soggetti culturali afferenti allo stesso comparto e tra comparti diversi al fine di aumentare produttività e attrattività culturale del territorio” e del consigliere Damiano Carretto (Gruppo misto – Movimento 4 ottobre) che pone l’attenzione sull’opportunità di individuare, nella potenziale candidatura di Torino, un’occasione per rigenerare “luoghi e iniziative culturali che negli anni hanno reso possibile partendo dal basso, la nascita di veri e propri poli culturali indipendenti di produzione artistica e culturale.”

 

Con questa mozione, ne è stata approvata una seconda, a firma del consigliere Massimo Giovara, presidente della commissione Cultura, con la quale viene approvato il rapporto, redatto dallo stesso Presidente, nel quale è riassunto oltre un anno di lavoro svolto dalla Commissione, tra il 10 gennaio 2020 e il 19 febbraio 2021, finalizzato alla produzione delle linee guida per avviare il processo di candidatura.

Sono state 16 le riunioni di Commissione dedicate al tema della candidatura, con 44 persone intervenute, in rappresentanza di enti, associazioni e istituzioni culturali della città.

 

Nel corso del dibattito, Massimo Giovara (M5S), illustrando il lavoro della Commissione, ha sottolineato la necessità di lanciare subito la candidatura coinvolgendo l’intero territorio, cittadino e metropolitano, stabilendo tempi, budget ed obiettivi.

Viviana Ferrero (M5S) ha evidenziato come Torino abbia le qualità e l’ambizione per puntare alla candidatura che derivano dalla sua storia. Da Federico Mensio (M5S) il ringraziamento a tutti coloro che sono intervenuti in Commissione Cultura, durante la fase conoscitiva.

Stefano Lo Russo (Partito Democratico), ha sottolineato come questa candidatura metta al centro il tema dell’Europa, come integrazione di culture, e come potrebbe contribuire, anche attivando processi partecipativi dal basso, a far diventare la città un laboratorio di un nuovo umanesimo che pone l’uomo al centro di un dialogo positivo con la tecnologia e lo sviluppo tecnico-scientifico.

Damiano Carretto (Gruppo misto – Mov. 4 Ottobre), illustrando i propri emendamenti si è soffermato in modo particolare sul tema della riqualificazione della Cavallerizza.

Infine l’assessora alla Cultura, Francesca Leon, ha osservato come esista una grande disponibilità delle componenti culturali di mettersi in gioco, puntando ad un futuro apparentemente lontano, ma che va costruito nel tempo.

Ristoratori e partite Iva bloccano la tangenziale

I ristoratori e le  partite Iva con una trentina di veicoli questa mattina hanno bloccato il traffico sulla tangenziale di Torino,  verso sud all’altezza dello svincolo della Statale 24 a Collegno.  

“Vogliamo chiarezza e vogliamo tornare a lavorare la sera”, spiega all’Ansa un portavoce dei promotori della protesta.

I veicoli sono usciti allo svincolo del Sito Interporto, poi hanno invertito la marcia muovendosi  in direzione nord e fermandosi prima dello svincolo di corso Allamano, a Rivoli. La manifestazione è proseguita fino a un autogrill.

Il bollettino Covid di lunedì 19 aprile

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 687 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 41 dopo test antigenico), pari al 6,1% di 11.253tamponi eseguiti, di cui 4.966 antigenici. Dei 687 nuovi casi, gli asintomatici sono 326 (47,5%).

I casi sono così ripartiti: 129 screening, 405 contatti di caso, 153 con indagine in corso; per ambito: 7 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 65 scolastico, 615 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 338.503 così suddivisi su base provinciale: 27.356 Alessandria, 16.411 Asti, 10.378 Biella, 48.451 Cuneo, 26.147 Novara, 181.231 Torino, 12.606 Vercelli, 12.038 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.421 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2464 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 283 (-5 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3045 ( –55 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 18.256.

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.146.144 (+11.253 rispetto a ieri), di cui 1.442.245 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 10.960

Sono 33 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisioggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 10.960 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.515 Alessandria, 677 Asti, 406 Biella, 1.340 Cuneo, 903 Novara, 5.190 Torino, 485 Vercelli, 353 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 91 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

305.959 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 305.959 (+ 1.666 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 24.613 Alessandria, 14.835 Asti,9.309Biella, 43.261 Cuneo, 23.871 Novara, 163.834 Torino, 11.458 Vercelli, 11.251 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.317 extraregione e 2.210 in fase di definizione.

E’ morto il sindaco di Rivalta Nicola De Ruggiero

/

De Ruggiero, 67 anni, è stato  assessore regionale nella giunta  di  Mercedes Bresso. Per mesi mesi ha lottato contro un tumore al pancreas. Ne aveva dato notizia ai concittadini attraverso la pagina web del Comune di Rivalta. 

 

Il comunicato della città di Rivalta

Combatteva una difficile battaglia contro il male che lo aveva colpito
alla fine dello scorso anno

Nelle prime ore di questa mattina il sindaco di Rivalta di Torino Nicola de Ruggiero è
venuto a mancare.

Stava combattendo con forza, tenacia e ottimismo una difficile battaglia contro il male che
lo aveva colpito alla fine dello scorso anno.

Nicola de Ruggiero, 68 anni, dirigente medico alla ASL TO3, era in carica dal 26 giugno
del 2017. Un incarico, quello da primo cittadino, che era tornato a ricoprire quattro anni
fa, dopo aver guidato l’amministrazione rivaltese per due mandati tra il 1993 e il 2002.

Nel 2005 era entrato a far parte della giunta regionale del Piemonte presieduta da
Mercedes Bresso con la delega ad Ambiente Parchi e Risorse idriche, delega ricoperta fino
alla conclusione del mandato nel 2010.

Tra incarichi gli pubblici anche la presidenza dell’assemblea del Consorzio Torino Sud e i
ruoli da componente del direttivo ANCI Piemonte e del consiglio di amministrazione di
SMAT.

***

Questo il messaggio con il quale il vicesindaco Sergio Muro ha comunicato la notizia
alla cittadinanza:

Care rivaltesi e cari rivaltesi,
negli ultimi giorni la condizioni di salute del nostro Sindaco si sono improvvisamente aggravate e
poche ore fa è venuto tristemente a mancare. Sino all’ultimo, con la lucidità e il pragmatismo che
lo contraddistinguevano, ha lavorato per Rivalta, leggendo i documenti che dalla Giunta gli
inviavamo e guidandoci nelle lunghe riunioni formali e informali che svolgevamo online o di
persona.

Questa notizia che non avrei mai voluto comunicarvi colpisce prima di tutto la sua famiglia, la
moglie e i figli, le tante persone che nella sua lunga attività lavorativa e politica ha incontrato. E
colpisce tutta la nostra comunità, cha Nicola ha amato e servito come Sindaco per tre mandati.
Questa notizia ci rattrista, ci lascia sgomenti e con un vuoto profondo.

Nei prossimi giorni, d’intesa con la famiglia, l’amministrazine comunale organizzerà per il
sindaco Nicola de Ruggiero un momento di ricordo e saluto.

***

Gruppo Pd del Consiglio regionale: Cordoglio per la scomparsa di Nicola De Ruggiero

19 aprile 2021 – Esprimiamo profondo cordoglio per la scomparsa di Nicola De Ruggiero. La notizia della sua morte lascia in noi una grande tristezza e un vuoto profondo. Lo ricordiamo con affetto per l’impegno profuso nelle Istituzioni e nella politica, per la sua intelligenza e per la sua dedizione. Mancheranno il suo coraggio e la sua determinazione. Ci stringiamo alla famiglia in questo momento di dolore.

I Consiglieri regionali del Gruppo del Partito Democratico

Ritorno a scuola tra molti dubbi

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Si ritorna a scuola. È sicuramente vero che la scuola è un servizio essenziale per un paese civile, ma si tratta di vedere se questa riapertura sia un bene o un male in quanto la riapertura di per se’ significa poco.

Certo la chiusura ha fatto apprezzare la scuola anche agli studenti meno interessati perché l’elemento socializzante, specie per i giovani, è molto importante. Ma io sento il dovere civico di sollevare dei dubbi sulla sicurezza, sul distanziamento reale, sui trasporti.
Vorrei avere notizie rassicuranti su cosa in questi lunghi mesi è stato fatto per cambiare le cose. La riapertura a settembre è stata causa di molti problemi e dell’aggravarsi della pandemia. Molti presidi manifestano dei dubbi e denunciano dei pericoli che mi sento di condividere.
La didattica a distanza non è certo una meraviglia, ma almeno preserva la sicurezza.
La decisione improvvisa di riaprire le scuole va motivata e per la scuola non dovrebbe valere il “rischio ragionato“. Può valere per chi vuole andare al ristorante o a teatro, ma per gli studenti non deve valere. Il diritto allo studio è cosa molto diversa dal decidere di andare con gli amici in pizzeria. Leggo che alcuni considerano la riapertura una festa.
Non condivido, penso ai tanti mesi perduti e alla impossibilità di recuperare in pochissimo tempo il lavoro che non si è fatto o si è fatto in modo non consono e senza adeguati e seri controlli e verifiche.
Non si è neppure pensato di portare la fine dell’anno al 30 giugno e di far iniziare gli esami di Stato al primo luglio com’era un tempo. E come saranno questi esami? Non è chiaro. Se Azzolina e’ stata una catastrofe, il nuovo ministro sembra inesistente. Appare abbastanza ovvio che si giungerà, di fatto,  ad una promozione di massa, magari mascherandola con qualche cavillo burocratico del tutto formale.
La scuola non può essere vista solo come un elemento socializzante e aggregante, ma soprattutto come una fucina di studi seri. Questi studi seri erano già in crisi prima della pandemia, figurarsi oggi. Ma qui con la riapertura e’ anche in gioco la sicurezza per cui non credo si sia lavorato abbastanza.