La qualità dell’aria a Torino non migliora: in base ai dati previsionali di PM10 forniti ieri da Arpa Piemonte il livello arancio del semaforo antismog è stato pertanto confermato almeno fino a venerdì 28 gennaio.
Per i veicoli per il trasporto persone continua lo stop dei veicoli diesel con omologazione fino a Euro 5 (tutti i giorni festivi compresi, orario 8/19). Per il trasporto merci confermato lo stop per i veicoli diesel con omologazione fino a Euro 4 (tutti i giorni festivi compresi, orario 8/19). Per entrambe le categorie di veicoli permane il blocco permanente dei motori benzina fino a Euro 2, GPL e metano fino a Euro 1, come da limitazioni strutturali valide tutto l’anno, e il blocco dei veicoli dotati di dispositivo “Move In”.
Il prossimo giorno di controllo sarà venerdì 28 gennaio; eventuali variazioni del semaforo, con relative misure di limitazione del traffico, entreranno in vigore il giorno successivo.
L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle esenzioni previste e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambiental
Un altro incidente sul lavoro. E’ il secondo dall’inizio dell’anno nel Torinese.
La vittima è operaio di 43 anni di origine brasiliana, morto nel pomeriggio in via Caprera 46 sede dell’istituto Maria Consolatrice, scuola gestita dalle suore.
L’operaio sarebbe rimasto schiacciato tra un cestello e un balcone mentre lavorava al restauro della facciata. Il 118 ha cercato di rianimare l’uomo che è però deceduto prima del trasporto al Cto.
Sono intervenuti vigili del fuoco e carabinieri che cercano di capire la dinamica dei fatti. Sul posto anche gli ispettori del lavoro dello Spresal.
Scuola, aumentano focolai e quarantene
Dal monitoraggio condotto dalla Regione Piemonte, nella settimana dal 17 al 23 gennaio, la situazione del contagio nelle scuole registra un notevole aumento dei focolai e delle quarantene, rispetto alla scorsa settimana, caratterizzata dalla riapertura delle scuole dopo il periodo delle festività di fine anno.
Nel dettaglio, i focolai aumentano a 1486 da 227 : 39 nei nidi (età 0-2 anni), 185 nelle scuole dell’infanzia (3-5 anni), 614 nelle scuole primarie (6-10 anni), 287 nelle scuole secondarie di 1°grado (11-13 anni), 361 nelle scuole superiori (14-18 anni).
Suddivisi su base provinciale: 125 Alessandria (10 nido, 20 infanzia, 65 primarie, 10 medie, 20 superiori), 38 Asti ( 4 nido, 5 infanzia, 17 primaria, 10 medie, 2 superiori), 41 Biella (2 nido, 3 infanzia, 16 primaria, 4 medie, 16 superiori), 180 Cuneo (4 nido, 8 infanzia, 74 primaria, 28 medie, 66 superiori), 122 Novara (7 nido, 31 infanzia, 61 primaria, 10 medie, 13 superiori), 277 Torino città ( 7 nido, 37 infanzia, 140 primaria, 26 medie, 67 superiori), 596 Torino città metropolitana (5 nido, 71 infanzia, 190 primaria, 174 medie, 156 superiori), 43 Vercelli (3 infanzia, 16 primaria, 13 medie, 11 superiori), 64 VCO ( 7 infanzia, 35 primaria, 12 medie, 10 superiori).
Le quarantene aumentano invece a 3242, erano 912 la scorsa settimana: 117 nei nidi, 757 nelle scuole dell’infanzia, 1650 classi nelle scuole primarie, 341 classi nelle scuole secondarie di 1° grado, 377 classi nelle scuole superiori.
Suddivise su base provinciale, le classi in quarantena sono 244 nell’Alessandrino (11 nidi, 84 infanzia, 107 primarie, 12 medie, 30 superiori), 103 nell’Astigiano (7 nido, 24 infanzia, 57 primarie, 12 medie, 3 superiori), 269 nel Biellese (2 nido, 45 infanzia, 146 primarie, 32 medie, 44 superiori), 632 nel Cuneese (39 nidi, 171 infanzia, 256 primarie, 72 medie, 94 superiori), 216 nel Novarese (21 nidi, 71 infanzia, 101 primarie, 10 medie, 13 superiori), 455 Torino città (8 nidi, 81 infanzia, 355 primarie, 9 medie, 2 superiori), 1154 Torino città metropolitana (22 nidi, 223 infanzia, 573 primarie, 169 medie, 167 superiori), 75 nel Vercellese (5 nido, 30 infanzia, 16 primaria, 13 medie, 11 superiori), 94 nel VCO (2 nidi, 28 infanzia, 39 primaria, 12 medie, 13 superiori).
INCIDENZA DEL CONTAGIO NELLE FASCE DI ETÀ SCOLASTICHE
In età scolastica, nella settimana dal 17 al 23 gennaio, l’incidenza, ovvero i nuovi casi settimanali su 100 mila per le specifiche fasce di età, è in aumento, in particolare nelle classi di età da 0 a 5 anni per le quali non è prevista attualmente la vaccinazione.
La fascia 3-5 anni registra un’incidenza di 4202.1 casi, con l’aumento maggiore (+91,9%).
Nella fascia tra i 6 ed 10 anni si attesta a 4894.2 (+50,8%). Nella fascia 0-2 anni, l’incidenza è di 2083.2 nuovi casi (+ 40,1%).
Nella fascia 11-13 anni, l’incidenza è di 4005.3 (+ 22,1%)
Soltanto nella fascia tra i 14 ed i 18 anni si registra una diminuzione: l’incidenza è di 3191.9 (-10,9%).
FOCUS VACCINAZIONE STUDENTI 12-19 ANNI
Sulla platea complessiva di 313.000 studenti dai 12 ai 19 anni, sono 261 mila gli aderenti alla campagna vaccinale, ovvero l’83%. Di questi, oltre 255.000 hanno ricevuto la prima dose (quasi il 98% degli aderenti e all’81,5% della platea potenziale). Sono invece oltre 243.000 i giovani che hanno completato il ciclo (93,1% degli aderenti e il 77,6% della platea potenziale).
FOCUS VACCINAZIONE STUDENTI 5-11 ANNI
Sulla platea complessiva di 246.000 bambini dai 5 agli 11 anni, sono circa 76.000 ad oggi gli aderenti alla campagna vaccinale, ovvero circa il 30%. Di questi, 43.500 hanno già ricevuto la prima dose (circa il 60% degli aderenti).
Tutti gli aderenti nella fascia 5-11 anni hanno già la convocazione per il vaccino entro il 7 febbraio.
Per incentivare il completamento della vaccinazione per la fascia 12-19 anni è previsto l’accesso diretto agli hub dedicati consultabili sul sito della Regione Piemonte.
Nel caso di bambini o ragazzi in isolamento o quarantena che in questi giorni non possono presentarsi agli appuntamenti previsti, la Regione riprogramma la somministrazione del vaccino immediatamente non appena usciti dal provvedimento contumaciale.
La palazzina di via Bersezio era stata occupata dagli anarchici a fine ottobre scorso e questa mattina la Digos l’ha sgomberata
Identificate sei persone: hanno provato a nascondersi nella mansarda ma sono stati bloccati. Il tetto ora è in sicurezza e porte e finestre sigillate sono stati chiusi. I gruppi anarchici si erano dati appuntamento in largo Palermo attraverso Radio Blackout, ma alle 7 la polizia aveva già sgomberato la palazzina di due piani nel quartiere Aurora.
Eurovision Song Contest, si comincia. Con il passaggio di consegne che si è svolto questa mattina a Palazzo Madama tra il sindaco di Rotterdam, Ahmed Aboutaleb, e il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, l’edizione numero 66 dell’Eurovision Song Contest, che si terrà nella città della Mole il 10, 12 e 14 maggio prossimi, è ai nastri di partenza. Un rituale, quello dello scambio delle insegne tra le città ospitanti, che va avanti dal 2007.
“Torino è onorata di essere la città sede della prossima edizione dell’Eurovision Song Contest 2022 – afferma Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino -. Oltre a essere l’evento musicale più importante al mondo, rappresenta anche l’Europa e suoi valori. Valori di pace, uguaglianze e solidarietà, principi fondativi della nostra Unione e da riaffermare ancora oggi. L’Unione europea nasce come un sogno, oggi è realtà. E la musica è uno straordinario strumento di unione dei popoli. Con Rotterdam condividiamo la forte convinzione di una Europa sempre più unita e solidale”.
“È necessario lavorare insieme agli imprenditori e ai cittadini per rendere l’Eurovision una grande occasione anche per loro – aggiunge il sindaco di Rotterdam Ahmed Aboutaleb -. Così si otterranno le migliori idee e la città vivrà appieno questo meraviglioso evento. È ciò che abbiamo fatto noi con l’allestimento della nostra città e con i festeggiamenti. Lasciate che il festival pervada ogni angolo di Torino! Questa competizione musicale è una sorta di accumulatore di energia positiva. Caricatelo al massimo e lasciate che tutti in città ne traggano vantaggio”.
“Eurovision Song Contest – commenta la Presidente Rai Marinella Soldi – è una grande festa della canzone e dei giovani europei, che ha assunto ormai una dimensione globale. La Rai è orgogliosa di organizzare l’edizione 2022, che si prepara ad essere un grande evento mediatico, per raggiungere una platea di 200 milioni di spettatori in tv e sintonizzarsi su un pubblico giovane, sperimentando una comunicazione social e multipiattaforma e soluzioni tecniche di avanguardia nelle riprese e nelle scenografie. Si tratta inoltre di una preziosa opportunità per intensificare la collaborazione tra Servizi Pubblici Europei. Eurovision Song Contest è un grande trampolino di lancio: lo dimostra il successo internazionale dei Maneskin, vincitori dell’ultima edizione, a cui dobbiamo il piacere di essere il paese ospitante quest’anno. Mi auguro che Eurovision 2022 abbia lo stesso spirito e la stessa energia di questa band italiana che con la sua passione, la sua grinta, la forza della sua musica ha conquistato il mondo. Siamo felici che ad ospitare la manifestazione sia Torino, la città che è stata la culla della televisione italiana, abituata ai grandi eventi sportivi e culturali e ad accogliere visitatori di ogni Paese”.
“L’Allocation Draw – conclude l’Executive Supervisor dell’Eurovision Song Contest, Martin Österdahl – segna un giorno importante nel calendario dell’Eurovision. Quest’anno è più speciale perché è il primo dal 2020. Ora l’eccitazione sta davvero iniziando a crescere, mentre contiamo i giorni fino a maggio in cui accoglieremo tutti gli artisti partecipanti a Torino e condivideremo il Suono della Bellezza al 66° Eurovision Song Contest”.
La cerimonia di oggi, condotta da Carolina Di Domenico e Mario Acampa, è stata anche l’occasione per decidere, tramite un’estrazione a sorte (Allocation Draw) la composizione del cartellone delle prime due serate, che vedranno 36 paesi competere in due semifinali. Procedura valida anche per i cosiddetti Big Five – Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito – che accedono direttamente alla finale, ma che hanno diritto di voto e trasmettono obbligatoriamente solo una delle due serate iniziali. In totale a questa edizione parteciperanno 41 Paesi.
Alla cerimonia, oltre ai Sindaci, hanno preso parte anche, il Presidente del Reference Group dell Eurovision Song Contest Frank-Dieter Freiling, gli Executive Producer Rai Simona Martorelli e Claudio Fasulo e il direttore del Centro di Produzione Tv Rai di Torino Guido Rossi.
Il video on demand dell’evento sarà disponibile su RaiPlay anche con i sottotitoli per i non udenti curati da Rai Accessibilità per Rai Pubblica Utilità.
Questa la composizione delle due semifinali:
Prima semifinale del 10 maggio
Prima metà:
Albania
Lettonia
Svizzera
Slovenia
Bulgaria
Moldavia
Ucraina
Lituania
Paesi Bassi
Seconda metà:
Norvegia
Russia
Portogallo
Danimarca
Armenia
Austria
Croazia
Islanda
Grecia
Nella prima semifinale avranno diritto di voto i seguenti Paesi dei cosiddetti “Big 5”: Francia e Italia.
Seconda semifinale del 12 maggio
Prima metà:
Australia
Georgia
Cipro
Serbia
Finlandia
Azerbaigian
San Marino
Israele
Malta
Seconda metà:
Montenegro
Romania
Repubblica Ceca
Polonia
Belgio
Macedonia del Nord
Svezia
Estonia
Irlanda
Nella seconda semifinale avranno diritto di voto i seguenti Paesi dei cosiddetti “Big 5”: Regno Unito, Spagna e Germania.
Follia pura in corso Trapani a Torino, dove un uomo di 47 anni, individuato e arrestato dai carabinieri, ha ferito al petto un 25enne con un coltello a serramanico
L’arma è stata sequestrata. Il diverbio è scoppiato perché il ragazzo non aveva dato la precedenza al 47enne che attraversava sulle strisce pedonali.
Il 25enne è stato soccorso da due ufficiali dell’esercito della Scuola di Applicazione e trasportato in gravissime condizioni all’ospedale Maria Vittoria. Dopo è stato trasferito al Mauriziano per un intervento chirurgico urgente. La prognosi è riservata.
Oggi un bambino di dieci anni è morto per Covid nella Terapia intensiva del Regina Margherita di Torino.
Il ragazzino, affermano fonti sanitarie non era vaccinato per “precauzioni di salute in una famiglia di vaccinati”. Secondo le prime informazioni da piccolo era stato soggetto ad epilessia.
Ieri era stato trasferito a Torino dall’ospedale di Mondovì (Cuneo) in gravi condizioni.
E’ giunto in ospedale con ipotermia, rabdomiolisi, dolori muscolari agli arti inferiori e sospetta miocardite a causa del virus, ed è iniziato immediatamente il trattamento specifico contro il Covid, fino alla dialisi. I tentativi di salvare il bambino si sono rivelati inutili. si tratta del primo minore a morire per Covid in Piemonte.
Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dell’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi :
“È una notizia che non avremmo mai voluto apprendere, una tragedia per la famiglia a cui ci stringiamo forte, ma anche per la nostra regione che sta mettendo in campo ogni forza per proteggere da questo maledetto virus ogni cittadino, a cominciare dai più piccoli. Sappiamo dall’ospedale Regina Margherita che i genitori sono entrambi vaccinati, ma che non avevano ancora potuto richiedere la vaccinazione del bambino per ragioni legate al suo stato di salute. Una circostanza drammatica e profondamente dolorosa, che speriamo con tutto il cuore possa far riflettere chi invece non ha impedimenti per vaccinare subito i propri figli. Pur nelle preoccupazioni comprensibili di ogni genitore, è fondamentale capire l’importanza di vaccinare i nostri bambini”.
Sono 144 i trattamenti nell’ultima settimana. Il dato indica che il “Piemonte si posiziona tra le prime tre regioni italiane per utilizzo della terapia”.
Lo comunica il presidente della Regione, Alberto Cirio, a proposito dell’uso della nuova pillola anti Covid.
“E’ una terapia in cui abbiamo creduto fin dall’inizio – dice il governatore – e che dimostra l’impegno costante della nostra regione nel cercare e utilizzate ogni arma a disposizione nella lotta contro il Coronavirus”.
“Su 3700 posti e una presenza reale di oltre 4000 persone, sono stati più di 1000 i positivi da Covid nelle carceri piemontesi. Oggi sono 188 a Torino in lieve calo, 44 a Vercelli, 2 ad Asti con una forte discesa, 13 ad Alessandria, 20 a Biella, 33 a Ivrea. La maggior parte sono asintomatici o paucisintomatici”.
Sono questi i numeri che il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della regione Piemonte, Bruno Mellano, ha fornito durante l’audizione in Commissione Legalità della Regione (presidente Giorgio Bertola). “La questione sanitaria è un’utile cartina di tornasole per capire come stanno andando le carceri piemontesi – ha proseguito – che hanno avuto più difficoltà a fare il salto di innovazione fatto in altri settori della società. Registriamo una difficoltà di dialogo tra ministero della Giustizia e ministero della Sanità, tra amministrazione carceraria e Asl. Torino, con le sue difficoltà strutturali, è stato tra i luoghi italiani con più problemi, come riportato anche dalle cronache. Nelle strutture più chiuse e ad alta sicurezza, come Asti, Saluzzo e Cuneo, sono esplosi i primi focolai. Non c’è stata una vera ristrutturazione del servizio e a questo va aggiunta, in particolare per il capoluogo, la necessità di profonde ristrutturazioni degli ambienti. Queste difficoltà sono state riscontrate anche nella campagna di vaccinazione: abbiamo chiesto di intervenire per aumentare la consapevolezza dell’importanza dell’immunizzazione. Fino al 31 dicembre non avevamo un quadro definitivo della copertura, oggi abbiamo un report ogni 15 giorni e dati in crescita”.
La Commissione ha audito anche la Garante della Città di Torino, Monica Gallo, che ha sottolineato come “siamo arrivati a questa seconda grande ondata che non ha fatto tesoro dell’esperienza passata. Il padiglione adibito a reparto Covid non ha una presenza costante di un medico, per cui quando i contagi sono aumentati bruscamente le persone sono rimaste in sezione in cella chiusa per tutta la durata della malattia, con conseguente paura e disagio per il malato e la famiglia. Rispetto al caso del Sestante, che è arrivato alle cronache locali e nazionali dopo l’articolo di Susanna Marietti, ho più volte sollecitato la chiusura della struttura. Adesso è cominciata la ristrutturazione, ma il problema si è spostato in un’altra sezione: è la gestione dei detenuti con disturbi comportamentali o psichiatrici che va rivista completamente”. “La maggior parte dei problemi segnalati – ha aggiunto – sono relativi a problemi legati alla gestione sanitaria all’interno dell’istituto penitenziario: lunghissime attese per visite ed esami, errori, 250 persone che aspettano una protesi dentaria. L’11% della popolazione, circa 160 persone, sono giovani con problemi di tossicodipendenza, a cui talvolta si aggiungono disturbi comportamentali, che necessitano di percorsi dedicati”.
Sono intervenuti per chiarimenti i consiglieri Monica Canalis e Diego Sarno (Pd), Sarah Disabato (M5s), Francesca Frediani (M4o), Marco Grimaldi (Luv).