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Consiglio aperto sulla crisi Embraco, appello a Roma dalla Regione. I sindacati: “Trattati come provincia dell’impero”

“Abbiamo deciso di convocare questo Consiglio regionale aperto per fare il punto sul tavolo di crisi e discutere di una situazione che si protrae sin dall’anno 2000, e che purtroppo continua a persistere e non sembra ad oggi trovare una facile soluzione, nonostante l’impegno di tutte le istituzioni pubbliche. Questa Assemblea legislativa è da sempre vicina ai lavoratori e continuerà a esserlo finché la drammatica situazione non verrà risolta”.

Così il presidente del Consiglio regionale Stefano allasia  ha aperto la seduta dedicata all’ex Embraco e alle ricadute occupazionali, con interventi della Giunta, dei gruppi consiliari, del Mise, sindaci e rappresentanti dei lavoratori.

“Abbiamo ottenuto l’estensione degli ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre, ma per allora deve esserci onestà intellettuale sulla certezza di una soluzione – è la richiesta del presidente della Gunta – perché di pacche sulle spalle i lavoratori e le loro famiglie ne hanno già ricevute fin troppe. Ora il rischio è quello di un altro pacco sotto l’albero di Natale, questa volta vuoto però. Dobbiamo pulire la macchia del Piemonte su questa vicenda, in una regione che invece ha tanti imprenditori illuminati e di grande responsabilità sociale. Qui invece c’è stata solo irresponsabilità totale e noi dobbiamo fare in modo che casi del genere non accadano mai più. Per questo, anche in vista dei fondi europei del Pnrr, deve essere chiaro che chi viene in Italia e in Piemonte, e prende risorse pubbliche, deve restarci. Altrimenti le restituisce. E questo va scritto in legge”.
Dura la presa di posizione dell’assessore al Lavoro: “quella di Embraco è la storia di promesse sempre mancate, fino al fallimento del progetto Italcomp, un piano che tutti ritenevano potesse funzionare e farci diventare il polo europeo dei compressori. Come assessorato stiamo lavorando, con gli strumenti a disposizione, a un piano di formazione e ricollocazione che però deve essere finalizzato ad un progetto di reindustrializzazione che solo il governo centrale può fornire. Nonostante gli sforzi del nostro territorio, è dal 23 aprile che non riusciamo ad avere un’interlocuzione diretta con il Mise. Da soli non possiamo farcela, il silenzio è assordante. La soluzione non possono essere gli ammortizzatori per prendere tempo, che diventano l’eutanasia di 391 famiglie. Sta mancando l’orgoglio e la visione industriale di questa nazione, una volontà di rilancio con l’impegno di due regioni. Abbiamo chiesto al governo di dirci quale potrebbe essere l’alternativa al progetto Italcomp, avere un governo che si arrende è inaccettabile”.
“Il progetto Italcomp non è più fattibile da tempo. La posizione del Mise è stata ribadita più volte anche al tavolo Acc. Bisogna cercare di trovare altre soluzioni – ha spiegato Luca Annibaletti, coordinatore della struttura per le crisi d’impresa del Mise – abbiamo ribadito che il programma di politiche attive e il piano di reindustrializzazione avranno tutto il supporto per studiare un percorso insieme alle istituzioni locali. Abbiamo ben presente questo caso, dal ministero c’è la massima disponibilità a collaborare per arrivare a una soluzione”.
Per i sindaci di Chieri e Riva di Chieri “in questa seduta sembra di essere arrivati ai titoli di coda. In questi anni abbiamo ascoltato progetti anche fantasiosi, ma lo stabilimento è drammaticamente vuoto. È mancato il Mise e il ministro non si è mai dimostrato disponibile a incontrare sindacati e lavoratori. Abbiamo creduto al progetto Italcomp, abbiamo sentito parlare di investitori esteri, ma questo “papa straniero” non si è mai palesato e il commissario Castro ha recentemente detto che lo stabilimento non è adatto alla produzione di compressori. I lavoratori vogliono risposte a questa ferita aperta. Vogliamo sapere se esistono scenari concreti e non aspettare la fine della cassa integrazione. Invitiamo ministro e viceministro a venire a guardare negli occhi gli operai e dire con chiarezza che la vicenda si è esaurita”.
L’assenza del governo è stata lamentata anche dai rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e dai lavoratori intervenuti: “Siamo trattati come la provincia di una colonia, abbiamo bisogno di essere ricevuti al Mise per un confronto franco e aperto per dare continuità ai lavoratori. Embraco è lo specchio della politica industriale italiana, tutte le vertenze sono a un punto morto e non vediamo politiche attive concrete. Il territorio deve essere unito e pretendere uno scatto di dignità, chiedendo di porre fine a interventi industriali predatori come quello che ci riguarda”.

Maxi operazione dei carabinieri contro la gang dei furti sui Tir Recuperata merce per oltre un milione di euro

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In corso maxi operazione dei Carabinieri nei confronti degli appartenenti a un gruppo criminale dedito ai furti in aziende e su tir in sosta

Torino, 14 settembre. Dall’alba 100 Carabinieri del Comando Provinciale di Torino stanno eseguendo in tutta la provincia un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo piemontese su richiesta della locale Procura della Repubblica – Gruppo criminalità organizzata, comune e sicurezza urbana, nei confronti degli appartenenti ad una banda criminale, ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in furto aggravato, rapina, ricettazione ed indebito utilizzo di carte di credito. Quindici gli indagati destinatari dei provvedimenti cautelari, di cui quattro in carcere, sei ai domiciliari, quattro all’obbligo di dimora nel comune di residenza ed uno all’obbligo di dimora nel quartiere di residenza. L’attività investigativa, condotta per un anno e mezzo dai Carabinieri della Compagnia Torino Oltre Dora, ha consentito di accertare l’esistenza di un gruppo criminale di origine rom i cui componenti setacciavano le aree industriali e commerciali delle province di Torino e Cuneo, al fine di depredare merce dai magazzini delle aziende, nonché il carico dagli autoarticolati parcheggiati nelle loro adiacenze. Durante l’attività d’indagine è stata recuperata e restituita ai legittimi proprietari merce rubata per un valore complessivo pari a 1.200.000 euro.

La Regione Piemonte torna ad assumere: 280 in totale i posti di lavoro con contratto a tempo indeterminato

Pubblicati i bandi di concorso per le categorie D (laureati) e C (diplomati) per diversi profili professionali. Le assunzioni saranno tutte e tempo pieno e indeterminato.

 

Sono 280 in totale i posti di lavoro con contratto a tempo indeterminato messi a bando dalla Regione Piemonte: 50 per la categoria C, riservata ai diplomati, e 230 per chi ha un titolo di studio di laurea. Questi i numeri dei bandi di concorso pubblicati dall’amministrazione regionale in questi giorni.

Come ha sottolineato l’assessore regionale al Personale, la Regione Piemonte torna ad assumere dopo molti anni di stasi. Si tratta di un’ottima notizia per chi è alla ricerca di un impiego di carattere pubblico, ma è soprattutto una buona notizia per l’amministrazione pubblica piemontese, che potrà così contare su una decisa implementazione del personale.

Grazie al lavoro svolto in maniera esemplare dagli uffici, anche nei mesi più difficili della pandemia, sono state individuate le aree a più elevato bisogno di personale, anche in ragione dei numerosi pensionamenti degli ultimi anni e della necessità di immettere risorse umane ‘fresche’ nelle strutture. Sono state così focalizzate le necessità alle quali questi bandi potranno dare una copertura ottimale a tutte le funzioni individuate. In particolare, la categoria C prevede 50 posti per il profilo di ‘collaboratore amministrativo contabile’ e richiede il possesso del diploma di scuola superiore, mentre la corposa categoria D richiede una laurea o titolo equipollente differenziati a seconda dei profili professionali e offre ben 230 posti per: 50 ‘Istruttori addetti ad attività in materia di agricoltura e foreste’, 26 ‘Istruttori addetti ad attività di pianificazione e gestione ambientale e delle risorse naturali’, 54 ‘Istruttori addetti ad attività tecniche del territorio’, 30 ‘Istruttori addetti ad attività economico-finanziaria’ e 70 ‘Istruttori addetti ad attività amministrativa e giuridica’.

I requisiti richiesti sono molto specifici e prevedono, tra le altre cose, anche le prova di lingua straniera e di capacità informatiche. Ci sarà una preselezione, non prevista per chi già lavora all’interno della struttura della Giunta Regionale, e successivamente una prova scritta e una orale. Ad ogni prova sarà assegnato un punteggio che andrà a costruire la graduatoria finale dei futuri dipendenti della Regione. Come evidenziato dall’assessore regionale al Personale, questo concorso è stato studiato in modo da mettere l’accento sulle competenze e sulla qualità dei candidati: è infatti fondamentale per l’amministrazione pubblica poter contare su un ricambio così importante per il personale che porterà avanti il futuro di tutta la struttura.

Le domande di partecipazione devono essere compilate on line entro l’11 ottobre seguendo le istruzioni dei Bandi 192, 193,194,195 e 196 pubblicati sul sito dei bandi regionali all’indirizzo https://bandi.regione.piemonte.it/concorsi-incarichi-stage

Covid, il bollettino di lunedì 13 settembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato87nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 14 dopo test antigenico), pari all’ 0,6% di 15.508tamponi eseguiti, di cui 12.591antigenici. Degli 87 nuovi casi, gli asintomatici sono 47 (54,0%).

I casi sono così ripartiti: 24 screening, 52 contatti di caso, 11 con indagine in corso, 2 importati dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 379.434,così suddivisi su base provinciale: 31.020 Alessandria, 17.977 Asti, 11.960 Biella, 54.770 Cuneo, 29.549 Novara, 202.180 Torino, 14.181 Vercelli, 13.557 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.557 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.683 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 24 ( – 1 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 195 (+5rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.537.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.709.545(+ 15.508rispetto a ieri), di cui 2.090.477risultati negativi.

I DECESSI RIMANGONO 11.733

Nessun decesso di persone positive al test del Covid-19 comunicato oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi di 11.733deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.571 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.457 Cuneo, 946 Novara, 5.609 Torino, 529 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

363.945 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 363.945(+194rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.086 Alessandria, 17.065 Asti, 11.411 Biella, 52.666 Cuneo, 28.400 Novara, 194.766 Torino, 13.503 Vercelli, 13.087 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.470 extraregione e 2.491 in fase di definizione.

Terapie intensive, prevista la creazione di cento nuovi posti letto negli ospedali piemontesi

“Sono 651 i posti letto di terapia intensiva al momento presenti in Piemonte e oltre un centinaio verrà attivato al più tardi entro un anno”. Lo ha dichiarato il coordinatore dell’Area sanitaria dell’Unità di crisi Emilpaolo Manno nel corso della seduta della Commissione Sanità dedicata a un approfondimento sull’argomento.

“Alle 327 terapie intensive ‘storiche’ – ha spiegato Manno – si sono in questi mesi aggiunti 164 posti letto quiescenti che non derivano da riconversioni ma dalla quota letti prevista nel Piano Arcuri (che ne prevede complessivamente 299) e da letti allestiti e non occupati nei vari ospedali, nonché da 160 posti letto funzionali predisposti e finanziati con fondi regionali. Un numero che dovrebbe permettere di affrontare con relativa tranquillità la quarta ondata di pandemia, dal momento che al 31 marzo 2020 (prima ondata) i posti erano 459, al 22 novembre 2020 (seconda ondata) 414 e al 22 marzo 2021 (terza ondata) 364”.

“Dei pazienti Covid attualmente ricoverati in degenza ordinaria – ha aggiunto – il 67% non è vaccinato o ha ricevuto una sola dose, mentre il 33% ha ricevuto la vaccinazione completa; di quelli in terapia intensiva, invece, il 70% non è vaccinato o ha una sola dose e il 30% lo è, ma si tratta di pazienti con patologie pregresse”.

Ai componenti del gruppo Pd Manno ha risposto che “si auspica, con la quarta ondata, di non creare nuovi Covid Hospital ma s’intende tutelare le attività ad alta specializzazione di ogni Azienda per non bloccare ulteriormente le liste d’attesa”.

Al capogruppo di Luv ha espresso la necessità di “prestare attenzione alle fasce più giovani della popolazione per cercare di evitare il più possibile che vengano ricoverati in ospedale”.

Al presidente della Commissione (Lega) e al M5s ha spiegato che “la disponibilità di terapie intensive consentirà, anche dopo la pandemia, di fare un’analisi dei bisogni regionali e potrà consentire, sugli esempi israeliano e svedese, di mantenere posti perfettamente funzionali da attivare celermente in caso di bisogno”.

La Commissione ha poi iniziato l’esame delle Proposte di legge su prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare, presentate rispettivamente dai gruppi Pd e Moderati.

Su proposta dei primi firmatari si è stabilito di procedere alla costituzione di un gruppo di lavoro – presieduto dal presidente della Commissione e a cui prenderà parte anche l’Assessorato alla Sanità – per affrontare i nodi critici rilevati da associazioni ed enti interessati nel corso delle consultazioni on line che consenta di arrivare a un testo condiviso da tutte le forze politiche.

Allarme siccità, fiumi al minimo Pioggia forse a metà settimana

La siccità  preoccupa soprattutto nel sud del Piemonte

Molte  vallate cuneesi e torinesi sono  in condizioni di carenza idrica “estrema”, se  si considerano i 6 mesi di primavera ed estate.

E’ quanto emerge dal rapporto mensile di Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) dopo il terzo agosto più secco degli ultimi 65 anni, peggio solo  il 1961 e il 1962 e sulla stessa linea di 1991 e 2011.

I livelli dei corsi d’acqua sono normali solo nei  bacini di Toce, Cervo. Orco e Dora Baltea, , ma con tendenza al deficit idrico.

 Gli  invasi montani con capienza superiore al milione di metri cubi hanno riserve  al 50%. Nel sud Piemonte in  agosto è mancato l’80% delle piogge, nella zona centro-settentrionale il 50-60%. Ai minimi termini la portata di diversi fiumi: il calo della Bormida a Cassine (Alessandria) al 31 agosto era dell’88%, la Stura di Demonte a Fossano (Cuneo) – 85%. il Pellice a Villafranca Piemonte -80%., il Varaita a Rossana (Cuneo) – 66%. Si attendono piogge  solo per metà  settimana.

(foto Fabio Liguori)

“Ripartenza sicura”, 2566 tamponi gratuiti in una settimana

Nella settimana dal 6 al 12 settembre, sono 2.566 i tamponi eseguiti nell’ambito del progetto “Ripartenza sicura”, che fino al 19 settembre offre la possibilità per gli studenti dai 6 ai 19 anni, il personale scolastico e della formazione professionale (docente e non docente), gli autisti e i controllori del trasporto scolastico locale di sottoporsi gratuitamente ad un tampone antigenico rapido in uno degli hot spot indicati nell’elenco disponibile sul sito regionale (https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2021-09/hotspot_tamponi_ripartenza_sicura_0909.pdf).

Di questi 2.566, 507 sono stati effettuati nella città di Torino, 698 in provincia di Torino, 154 nell’Alessandrino, 97 nell’Astigiano, 277 nel Biellese, 273 nel Cuneese, 407 nel Novarese, 29 nel Verbano-Cusio-Ossola e 124 nel Vercellese.

Al via l’anno scolastico E per la prima volta non mancano gli insegnanti

Tornano lunedì sui banchi di scuola  566.913 studentesse e studenti del Piemonte.

Di questi 514.644 in 540 scuole statali, per un totale di 25.582 classi/sezioni, e 52.269 di 689 scuole paritarie, il 73% delle quali dell’infanzia, per un totale di 2.555 classi/sezioni.

Per  l’organico, sono state effettuate 4.651 immissioni in ruolo di personale docente delle scuole statali, comprese  855 sul sostegno, il triplo rispetto allo scorso anno in cui erano state 1.601, di cui 14 di sostegno. In più  849  immissioni in ruolo di personale Ata, contro le 614 dell’anno scorso. Per quanto riguarda le supplenze, sono stati assegnati 16.568 contratti a tempo determinato, di cui 6.693 sul sostegno. E’ il primo anno in cui tutte le operazioni di conferimento degli incarichi a tempo determinato sono state concluse il 3 settembre con la presa di servizio del personale per garantire il regolare inizio delle lezioni 13 settembre.

Vaccini, in Piemonte nell’ultima settimana 25 mila accessi diretti

Gli accessi diretti senza prenotazione negli hub vaccinali del Piemonte sono stati 25.000 nell’ultima settimana, in particolare da venerdì 4 a venerdì 10 settembre (più di 1.700 ad Alessandria, 800 ad Asti, quasi 900 a Biella, 6.800 a Torino città e 7.350 nella sua area metropolitana, 3.700 nel Cuneese, 1.900 a Novara, 860 nel VCO, e oltre 800 a Vercelli).

A sfruttare la possibilità di accesso diretto sono stati soprattutto i giovani tra 12 e 19 anni (37%), ma anche ventenni (13%), trentenni (13%) e quarantenni (14%), con una buona risposta anche dei cinquantenni (12%) e degli over60 (11%).

La vaccinazione ad accesso diretto senza prenotazione per gli over12 è possibile fino al 15 settembre. Su https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2021-09/hub_vaccinali-_accesso_diretto_over_12_0909.pdf è pubblicato l’elenco dei centri che offrono questa opportunità.

Il bollettino Covid di domenica 12 settembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 15.45

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 228 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 9 dopo test antigenico), pari all’1,3% di 17.753 tamponi eseguiti, di cui 13.819 antigenici. Dei 228 nuovi casi, gli asintomatici sono 106 (46,5%).

I casi sono così ripartiti: 30 screening, 152 contatti di caso, 46 con indagine in corso, 0 importati dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 379.347,così suddivisi su base provinciale: 31.019 Alessandria, 17.967 Asti, 11.959 Biella, 54.751 Cuneo, 29.546 Novara, 202.127 Torino, 14.179 Vercelli, 13.556 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.558 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.685 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 25 (+1 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 190 (+9 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.648.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.694.037(+ 17.753rispetto a ieri), di cui 2.087.814risultati negativi.

I DECESSI RIMANGONO 11.733

Nessun decesso di persone positive al test del Covid-19 comunicato oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi di 11.731 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.571 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.457 Cuneo, 946 Novara, 5.609 Torino, 529 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

363.751 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 363.751 (+156 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.074 Alessandria, 17.055 Asti, 11.406 Biella, 52.626 Cuneo, 28.393 Novara, 194.676 Torino, 13.487 Vercelli, 13.080 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.469 extraregione e 2.485 in fase di definizione.