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A Torino da giugno a settembre un’estate di teatro, musica, danza, cinema

TORINO, CHE SPETTACOLO! GLI EVENTI TI EMOZIONANO, LA CITTÀ TI SORPRENDE – ESTATE 2022

Il programma di iniziative che animerà la città è consultabile su http://www.comune.torino.it/eventi/ e sui siti dei singoli punti verdi.

Con l’estate torna la voglia di stare all’aperto, di trascorrere del tempo in compagnia, di partecipare con gli amici e familiari a occasioni di svago e socialità.

Per il 2022 l’assessorato alla Cultura della Città attraverso la Fondazione per la Cultura Torino e grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo ha selezionato un cartellone variegato di proposte ad alto profilo culturale: 12  progetti organizzati da altrettante associazioni e dislocati in diversi punti della città che, per tre mesi, da giugno fino a settembre offriranno – a cittadini e turisti – spettacoli teatrali, musica, danza, cinema, laboratori per bambini e giovani, attività di wellness a contatto con la natura, talk e seminari nei cortili, parchi e giardini in diverse zone della città.

Un palinsesto diffuso e multiforme rivolto a tutte le fasce d’età che saprà incuriosire, coinvolgere e soddisfare interessi diversi.

“Sarà l’estate del ritorno alla socialità e allo stare insieme – sottolinea il Sindaco Stefano Lo Russo – dopo un lungo periodo di limitazioni. La Città di Torino vuole promuovere in ogni modo la voglia di stare all’aperto, di condividere il tempo con amici e familiari nei tanti luoghi della città. Il programma per l’estate è ricco e offre tante opportunità per i cittadini e i turisti, vogliamo rendere Torino sempre più accogliente, vivace e con un programma diffuso in tutti i quartieri. Infine, ringrazio – continua il Sindaco – tutti coloro che stanno lavorando con noi per rendere il cartellone di ‘Torino che Spettacolo! Estate 2022’ un programma di qualità per i prossimi tre mesi”.

 

PUNTI ESTIVI:

Associazione Tedacà

EVERGREEN FEST 2022

Parco della Tesoriera, corso Francia 186-192, Torino

www.evergreenfest.it – www.tedaca.it

Hiroshima Mon Amour

HIROSHIMA SOUND GARDEN

Via Carlo Bossoli 83, Torino

https://hiroshimamonamour.org/

l’ARTeficIO

APS ESTATE IN CIRCOLO

Giardino dell’Anagrafe Centrale, via Carlo Ignazio Giulio 14/A, Torino

www.larteficio.com

Associazione sPAZImUSICALI- sPAZIO211

SUN OF A BEACH Vol. IV

SPAZIO211, via Cigna 211, Torino

www.spazio211.com

Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario onlus

ESTATE SENZA CONFINI

Casa del Quartiere San Salvario, via Morgari 14, Torino

www.casadelquartiere.it

Associazione Museo Nazionale del Cinema

BARRIERA A CIELO APERTO 2022

Bagni pubblici, via Agliè 9, Torino

Laboratori di Barriera, via Baltea 3, Torino

Arena Monterosa, via Brandizzo 65, Torino

Agrobarriera, Orto urbano del Boschetto, via Petrella 28, Torino

Centro Interculturale, corso Taranto 160, Torino

www.amnc.it

Fondazione della Comunità di Mirafiori Onlus

ESTATE A SUD 2022

Casa nel Parco, via Panetti 1, Torino

CPG, Strada delle cacce 36, Torino

www.casanelparco.it – www.fondazionemirafiori.it

Associazione Culturale Goodness

IL GIARDINO DI OFF TOPIC OFF TOPIC

Via Pallavicino 35, Torino

https://www.thegoodnessfactory.it

Associazione Nessuno

IL CORTILE DELLA FELICITÀ

Via Lombroso 16, Torino

www.lombroso16.it

Assemblea Teatro

ANCORA TI RACCONTO UN LIBRO dalla pagina alla scena

MAUSOLEO DELLA BELA ROSIN, strada Castello di Mirafiori 148/7, Torino

CASCINA ROCCAFRANCA, via Rubino 45, Torino

Spazio ARENA TEATRAZIONE, via Artom 23, Torino

www.assembleateatro.com

Stalker Teatro Soc. Coop.

IL CORAGGIO DI ESSERE FELICI

Cortile officine CAOS, piazza Montale 14/A, Torino

www.officinecaos.net – www.stalkerteatro.net

Banda Larga

APS IMBARCHINO ESTATE OF MIND

Imbarchino, viale Umberto Cagni 37, Parco del Valentino, Torino

PAV, Parco d’Arte Vivente, via Giordano Bruno 31, Torino

https://rbl.media/it/

Emergenza idrica, è allerta rossa

 

LA REGIONE PIEMONTE SOLLECITA IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI CALAMITÀ E DI EMERGENZA

L’Osservatorio dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po, che si è riunito ieri, ha certificato la gravità della situazione in tutto il bacino del Po ed è scattata l’allerta rossa, condizione che comporta la possibilità di vedere riconosciuto lo stato di emergenza.

Una situazione, commentano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati che coordina il tavolo permanente per l’emergenza, che era stata purtroppo già prevista tanto che già nei giorni scorsi il Piemonte aveva inoltrato al Governo la richiesta di stato di calamità per l’agricoltura e di stato d’emergenza per le criticità legate alla rete idrica sulla cittadinanza. Ora alla luce dell’allerta rossa è più che mai urgente che da Roma arrivi il riconoscimento di questa situazione di crisi. L’imperativo è quello di salvaguardare l’agricoltura, sottolineano Presidente e Assessore.

Proprio a questo scopo la settimana scorsa la Regione ha attivato un tavolo di crisi permanente che permette, da un lato di avere quali interlocutori tutti gli attori della filiera dell’acqua, ma anche di agire con i concessionari dei bacini idroelettrici.

Questi ultimi hanno dato massima disponibilità a collaborare accogliendo la richiesta della Regione di rilasciare una quota di acqua dagli invasi per sostenere il comparto dell’agricoltura per il quale i danni rischiano di essere devastanti. In queste ore il rilascio è già iniziato in alcune aree del territorio.

Presidente e Assessore sottolineano che si continua quindi a lavorare su due fronti, da una parte chiedendo allo Stato di stanziare risorse immediate per aiutare i nostri agricoltori, e dall’altra da buoni piemontesi trovando anche soluzioni interne attraverso i bacini idroelettrici.

Foto Liguori

Torna la processione della Consolata

La sera di lunedì 20 giugno, dopo due anni di assenza a causa della pandemia, torna la processione della Consolata, il santuario da secoli più caro ai torinesi, ben più del Duomo, la vera chiesa della città nonché uno dei luoghi di culto più antichi di Torino. Nel giorno della festa della patrona della città e della diocesi, lunedì 20, alle ore 11 il nuovo arcivescovo di Torino mons. Roberto Repole presiederà la concelebrazione che sarà seguita alle 12,30 dalla Messa celebrata dal rettore della Consolata mons. Giacomo Maria Martinacci e alle 18.00 dalla funzione celebrata da mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo emerito. Alle 20,30 sarà la volta della processione guidata per la prima volta dal nuovo arcivescovo Roberto Repole e sarà seguita, come sempre accade, da decine di migliaia di fedeli. Da 150 anni il santuario della Consolata è curato dal clero diocesano subentrato alle comunità di religiosi che dal X secolo si sono susseguite, dai Benedettini ai Cistercensi, dagli Oblati di Maria Vergine ai Francescani Minori.
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Al lupo, al lupo. La Regione chiede l’intervento del Ministero: troppi avvistamenti

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LUPO IN PIEMONTE, IL VICE PRESIDENTE DELLA REGIONE SCRIVE AL MINISTRO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA

RICHIESTO UN INCONTRO URGENTE PER DEFINIRE LE AZIONI DA ADOTTARE

Un incontro urgente per definire le azioni che, nell’attesa dell’approvazione del “Piano lupo”, la Regione Piemonte può mettere in atto per contenere l’aumento delle predazioni e il problema dell’avvicinamento del lupo alle zone abitate. Lo chiede il Vice Presidente della Regione Fabio Calosso in una nota indirizzata al Ministro della Transizione Ecologica.

Nelle scorse settimane il Ministero, in collaborazione con Ispra e con i ricercatori del progetto Life Wolf Alps Eu, ha reso pubblico il primo monitoraggio nazionale del lupo condotto tra il 2020 ed il 2021. I numeri che sono emersi da questo studio stimano tra gli 800 e i 1100 i lupi presenti nelle regioni alpine, in particolare nelle zone del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta.

Nella lettera il Vice Presidente della Regione Piemonte afferma che questi numeri preoccupanti richiamano la necessità di un tempestivo intervento del Ministero della Transizione Ecologica. La soluzione al problema non è ormai più procrastinabile.

La Regione ribadisce che sono numeri assolutamente insostenibili. Sono quotidiani gli avvistamenti effettuati da residenti ed escursionisti anche in zone collinari e di pianura. Gli esemplari censiti nel biennio 2020/2021 sono con ragionevole certezza notevolmente aumentati.

Si continua a registrare un aumento di segnalazioni da parte di amministratori locali, associazioni di allevatori e pastori di avvistamenti e attacchi anche ad animali domestici in aree densamente popolate.

Non è più un fenomeno isolato per il quale sono sufficienti azioni di protezione e dissuasione da parte delle singole Regioni ma un fenomeno che richiede l’approvazione in tempi rapidi del “Piano lupo nazionale” ed una strategia condivisa ed efficace per il controllo di lupi ed ibridi.

Torino Jazz Festival, la musica ha conquistato la città con 50 eventi e sale piene

Con le ultime note dei club nella notte e il concerto di chiusura delle OGR, Jimi Tenor e UMO Helsinki Jazz Orchestra, si è conclusa ieri la decima edizione del Torino Jazz Festival.

Ottimo risultato di pubblico per tutti i concerti del festival che dall’11 al 19 giugno ha proposto 9 giorni di programmazione con 50 eventi in più luoghi della città, 27 dei quali nella programmazione dei Jazz Cl(H)ub, 6 talk, 22 jazz blitz e oltre 300 musicisti coinvolti con una ricca panoramica sulle diverse declinazioni del jazz in ordine sparso, dal mainstream ai nuovi linguaggi improvvisativi, passando per il rock, l’avanguardia, il nuovo progressive europeo e l’elettronica.

Diego Borotti e Giorgio Li Calzi, nella vita musicisti e al contempo i direttori artistici della manifestazione esprimono grande soddisfazione per l’ottimo risultato raggiunto.

“La maggiore soddisfazione per questa decima edizione di Torino Jazz Festival sta nell’aver ritrovato la bella comunità del jazz, felicemente affiancata dal pubblico nuovo che ha affollato sia i teatri sia i jazz club che probabilmente si sarebbero riempiti se avessero avuto capienze doppie delle attuali, anche grazie a un livello artistico straordinario – dichiara Diego Borotti . Ritrovarsi a commentare le performance, a scambiare sensazioni, a darci appuntamento a questo o a quel concerto, a rispondere a un neofita curioso, ha restituito la bella sensazione di condivisione, rallentata in questi due anni. Raccogliere le indicazioni del pubblico su artisti e struttura del festival è stato particolarmente interessante e chiarificante su quale debba essere il percorso di TJF nel futuro. Sono molto grato a tutti quelli che hanno partecipato, dai volontari alle eccellenti maestranze, dal pubblico ai fotografi, dagli intellettuali ai giornalisti, dai coordinatori dei palinsesti ai musicisti che hanno onorato TJF 2022 con concerti meravigliosi”.

“L’edizione del Torino Jazz Festival 2022 ha confermato la presenza di un pubblico straordinario, estremamente aderente alla mission della rassegna, un festival che crea concerti unici per il suo pubblico grazie a prime italiane, a produzioni originali e spettacoli pensati appositamente per le comunità, come quella brasiliana che ha partecipato in massa al concerto di Milton Nascimento, o quella della musica fatta da spettatori, musicisti torinesi, italiani, internazionali coinvolti, lavoratori dello spettacolo dal vivo, giornalisti, fotografi e i club che tengono viva la musica durante il resto dell’anno – afferma Giorgio Li Calzi -. Il TJF resta un progetto culturale musicale ed extra-musicale anche grazie alle connessioni interdisciplinari che collocano la musica come uno dei tanti aspetti fondamentali della realtà contemporanea in cui viviamo. Importantissime anche quest’anno le connessioni con soggetti culturali della Città (Salone Internazionale del Libro, Circolo dei Lettori, Soundmit, Festival dell’Economia, Polincontri, Coorpi, Museo del Cinema di Torino, Piazza dei Mestieri, Castello di Rivoli/Museo di Arte Contemporanea). E poi il programma resta fondamentale e di grande sostanza, come citava il vecchio claim degli anni passati. Quanto al nuovo claim, “musica in ordine sparso”, che mette apparentemente in disordine le lettere della parola jazz, rappresenta in pieno la filosofia del festival. Se mescoliamo i caratteri di una parola non ne perderemo il significato, ma semplicemente la leggeremo con altri occhi”.

Il Festival ha offerto momenti di altissima intensità. Tra questi il concerto di apertura del tour europeo di Milton Nascimento, con più di 2.000 presenti, che ha sancito l’addio ai palchi del grande artista brasiliano, i due concerti di Buster Williamsin solo e con uno straordinario quartetto, l’unica data italiana di Kae Tempest,

performer, rapper, writer londinese, voce riconosciuta delle inquietudini giovanili, con all’attivo numerosi premi per le proprie opere poetiche, teatrali, narrative e musicali, tra cui il Leone d’Argento alla Biennale di Venezia.

Doveroso il tributo ad Armando Trovajoli con la Torino Jazz Orchestra, ospiti Dino e Franco Piana. Standing ovation per Dino Piana, 92 anni, autentico monumento del jazz italiano.

Grande sorpresa ed elogi da parte della critica per l’insolito ‘solo di organo’ di Ståle Storløkken, artista norvegese.

Energia pura nell’esibizione di Elephant9, gruppo norvegese progressive, neo-psichedelico, jazz-rock.

Da segnalare l’omaggio a Charles Mingus (1922-1979) nel centenario della sua nascita, celebrato con quattro recital di contrabbasso eseguiti da grandi interpreti dello strumento quali Paolino Dalla Porta, Davide Liberti e Furio Di Castrioltre al già citato Williams,

Questa edizione del Torino Jazz Festival, tra le sue molteplici sfumature, ha presentato incontri tra jazz e letteratura. Primo tra tutti l’incontro con Jonathan Coe in dialogo con Giuseppe Culicchia (in collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino) con Coe impegnato poi veste di compositore e musicista nel concerto della Artchipel Orchestra diretta da Ferdinado Faraò.

Il Torino Jazz Festival che ha unito musicisti italiani e stranieri: i norvegesi Jan Bang Arve Henriksen con Roberto Cecchetto e Michele     Rabbia e da NY i Now VS Now con Kurt Rosenwinkel e la cantante italo-tunisina LNDFK.

Nella programmazione Cl(H)ub si sono potuti ascoltare tributi a Pier Paolo Pasolini, a Count Basie, a Mario Schiano, artisti come Wayne Escoffery, Tad Robinson, Daniel D’Agaro e il suo “Canto degli uccelli”.

Boom di ascolti per la diretta SEI GRADI LIVE! condotta dalla giornalista Paola De Angelis andata in onda sabato 18 giugno dalle Ogr su Radio 3 Rai.

Ritmo, blue notes e improvvisazioni diffusi in tutta la città grazie agli allievi del Conservatorio Giuseppe Verdi, della Jazz School Torino e dei Corsi di Formazione Musicale della Città di Torino, che con i Jazz Blitz hanno portato la musica nei luoghi di assistenza, di accoglienza e di incontro.

Il festival, in collaborazione con il Consorzio Piemonte Jazz è stato anche sede della quarta edizione di Torino Jazz Meetings, iniziativa tesa a promuovere il jazz a livello regionale, nazionale ed internazionale.

Festa finale,ieri, con il primo concerto italiano della UMOHelsinki Jazz Orchestra, una delle più importanti orchestre di jazz europee insieme a un artista visionario, tra il jazz, il rock e il pop come Jimi Tenor.

La rassegna che ha portato grandi artisti a esibirsi sui palchi delle OGR, del Conservatorio Giuseppe Verdi, del Teatro Vittoria, del Tempio Valdese, del Grattacielo Intesa Sanpaolo e dei Jazz Club della città – è un progetto della Città di Torino realizzato da Fondazione per la Cultura Torino, Main Partner Intesa Sanpaolo e Iren, con il contributo di Fondazione CRT, OGR Torino, A.N.Co.S. e Confartigianato Torino Città Metropolitana, media partner Rai Cultura Rai 5 Rai Radio.

 

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Caldo da bollino rosso e rischio blackout a Torino E si lavora per scongiurare la crisi idrica

Crisi idrica, dal comparto idroelettrico massima disponibilità alla collaborazione

Mentre questa domenica su indicazione del Ministero della Salute è bollino rosso a Torino per le elevate temperature, l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo amaranto, coordinatore del tavolo per l’emergenza, ha incontrato gli operatori del settore idroelettrico e i presidenti delle Province

Nonostante la situazione in Piemonte indichi che gli invasi siano al minimo storico e mostrino una riduzione media del 40 o addirittura del 50% rispetto alla media storica, quel che è emerso dall’incontro con gli operatori del comparto idroelettrico, convocato a stretto giro dopo la conclusione dei lavori del tavolo permanente istituito dal Presidente della Regione e coordinato dall’Assessore all’Ambiente, è la massima disponibilità alla collaborazione e la volontà di cooperare con i consorzi irrigui.

I prossimi 15 giorni, sottolinea l’assessore all’Ambiente, saranno quelli cruciali per salvare le colture e proprio per questo è stata avanzata la richiesta di disponibilità a rilasciare la massima acqua possibile, al netto delle esigenze del settore idroelettrico altrettanto strategico; nei prossimi giorni si avrà contezza di tutte le iniziative locali che verranno messe in campo.

Agli operatori, aggiunge, va il ringraziamento della Giunta regionale per la sensibilità e la disponibilità dimostrata.

A seguito dell’approfondimento sull’emergenza è emersa anche l’esigenza di portare avanti la realizzazione degli invasi – in Italia risultano essere circa 1000 le richieste – motivo per il quale appare necessario accelerare e sul punto l’assessore annuncia la volontà di farsi portavoce presso il Governo per la costituzione di un tavolo dedicato.

Per quanto riguarda l’incontro con le Province è emerso che alcune hanno già messo in campo azioni per gestire l’emergenza; tuttavia, occorre costituire un coordinamento di supporto per definire linee guida e procedure armonizzate sul territorio. Coordinamento che viene assunto dalla Regione, che si rende disponibile a supportare le Province nella gestione dell’emergenza idrica

Si stanno infatti costruendo ulteriori linee di indirizzo, afferma l’assessore, per dare alle Province miglior supporto per rispondere all’aggravarsi di queste ore dell’emergenza.

RISCHIO BLACKOUT
Nei giorni scorsi alcuni quartieri di Torino sono rimasti al buio a causa di blackout che sono durati anche 3 ore e mezza, nella zona di Vanchiglietta. Il fenomeno è dovuto alle  alte temperature che causano stress ai cavi interrati, e alla maggiore richiesta di energia elettrica. Nell’ultima settimana a Torino si è registrato un aumento dei consumi dell’11 per cento circa rispetto alla settimana precedente. L’Iren sta lavorando per evitare nuovi blocchi.

 

Al via la seconda stagione delle grandi opere stradali in Piemonte: cinque nuovi interventi

Al via la seconda stagione delle grandi opere stradali in Piemonte. Dopo le prime tre grandi opere infrastrutturali avviate nel 2021, la Regione Piemonte finanzia ora con 1.250.000 euro la progettazione di altri cinque importanti interventi.

 

200 mila euro vanno alla Città Metropolitana di Torino per la progettazione degli interventi di messa in sicurezza della SP 6 a Piossasco. 400 mila euro sono destinati alla Provincia di Alessandria per la progettazione della bretella di collegamento tra Strevi e Predosa. 300 mila euro alla Provincia di Biella per il progetto di messa in sicurezza di due strade provinciali, la SP 320 ‘di Massazza’ nel tratto che interessa il Comune di Gagliano e la SP 400 nel tratto conosciuto come il ‘Maghettone’. 200 mila euro serviranno alla Provincia di Cuneo per studiare la variante della SP 589 per gli abitati di Verzuolo e Manta. 150 mila euro, infine, sono riservati alla Provincia del Verbano Cusio Ossola per diversi interventi di consolidamento, adeguamento e messa insicurezza di tre strade particolarmente a rischio: la SP 90, la SP 70B e la SP115.

 

Le risorse, deliberate dalla Giunta Regionale su proposta dell’Assessore alle Infrastrutture e Opere Pubbliche rappresentano il secondo passo concreto della strategia di miglioramento delle condizioni infrastrutturali del Piemonte, che ha visto la Regione Piemonte chiedere nel 2020 alle Province e alla Città metropolitana di Torino di selezionare, in base a criteri predefiniti, le opere strategiche e prioritarie per il territorio, per le quali la Regione stanzia fondi specifici per avviare gli studi propedeutici alla realizzazione. Soddisfatti dell’incremento delle somme stanziate per la progettazione rispetto al 2021, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio con l’Assessore alle Infrastrutture ha sottolineato che, “come promesso, si stanno finanziando progressivamente tutte le opere indicate dai territori in modo da poter accedere più facilmente ai fondi europei in arrivo che ne consentiranno la realizzazione. Il metodo voluto dalla Regione è, in questo modo, premiante per le opere che uniscono le caratteristiche di priorità e urgenza con uno stato avanzato di progettazione, così da rendere più rapida la realizzazione secondo le direttive di erogazione dei fondi europei. Si inverte così la tendenza che vedeva interventi spesso indispensabili languire perché privi di coperture economiche, che andavano invece a interventi magari meno urgenti ma che potevano presentare un progetto appetibile per l’accesso ai fondi”.

 

È un altro passo in avanti, evidenziano il Presidente e l’Assessore, verso un Piemonte cuore pulsante della mobilità europea, che vede la realizzazione contemporanea di due grandi corridoi ferroviari europei, delle aree di logistica per le merci da e per i porti liguri e, con questi importanti interventi stradali, dei collegamenti più adeguati ad una regione a forte vocazione trasportistica.

 

Arriva l’estate: chiude via Traves, il centro di Emergenza Freddo per i senza tetto. La Città ha bisogno di una struttura permanente

Bisogna far fronte alle difficoltà dei senza fissa dimora. Il problema è destinato ad aggravarsi. La politica torinese sarà all’altezza?

Negli ultimi mesi i giornali e le televisioni hanno dedicato ampio spazio ad un problema sociale sempre più attuale, non solo a Torino, quello dei senza fissa dimora. Una questione che in questa fase storica si lega alle nuove povertà, altro dramma di ampie proporzioni. Abbiamo letto di “clochard”, come si diceva una volta, morti all’addiaccio. Al tempo stesso le cronache fanno spesso riferimento al “decoro urbano”: vi ricordate le lamentele dei lettori per i senzatetto accampati in piazza San Carlo? Un aspetto comunque da non sottovalutare, per una città turistica e dalle tradizioni solidali come Torino, non certo solo per  il “fastidio” dei turisti ma soprattutto per la dignità calpestata dei senza dimora. A Torino un tetto per l’inverno ai bisognosi, c’è. Si trova in via Traves, fa parte di “Emergenza Freddo”, progetto istituzionale che cerca di dare un riparo a chi non ce l’ha, nei mesi più freddi dell’anno. “La struttura solitamente viene chiusa verso fine aprile. Quest’anno chiuderà probabilmente il 22 giugno”, ci spiega Marco Pichetto responsabile dei siti emergenziali della Croce Rossa di Torino. Il centro ospita oltre cento persone in container che, visto il caldo di questi giorni, non sono certamente abitabili. “Via Traves è dedicato all’accoglienza a bassa soglia (persone in difficoltà e senza documenti) del Comune di Torino. Quest’anno si è prorogato anche perché si è visto un aumento degli ospiti. Dello stesso progetto faceva parte anche il dormitorio davanti al Duomo, aperto tra febbraio e marzo”, aggiunge Pichetto. E una volta usciti, i senza fissa dimora dove vanno? “Due uffici hanno già in corso i colloqui con gli ospiti, per capire le loro esigenze. Saranno affidati a strutture attrezzate”, dice l’esponente della Croce Rossa.
Ma non sarebbe opportuno rendere permanente questa realtà? “Esiste un progetto in proposito, prevede la realizzazione di casette, senza container,  per garantire una migliore vivibilità. Confidiamo che venga presto realizzato”, conclude Pichetto. Facciamo nostro questo auspicio e speriamo che, una volta tanto, la solita burocrazia immobile non si metta di mezzo. Chissà se anche la politica torinese sarà all’altezza.  Una città degna di essere definita civile deve avere mezzi e sensibilità per provvedere alle emergenze. E questa è un’emergenza purtroppo destinata ad aggravarsi.
CB

Ericsson, TIM e Comau sperimentano la “fabbrica del futuro” grazie al network slicing 5G

I tre partner hanno sviluppato, in via sperimentale, soluzioni innovative per l’Industria 4.0 e lo smart manufacturing sfruttando le potenzialità della rete 5G.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto 5Growth finanziato dall’Unione Europea.

Grazie alla realizzazione da parte di TIM ed Ericsson di una rete 5G presso la sede Comau di Torino, sono state messe in campo tre nuove applicazioni per dimostrare i vantaggi della nuova tecnologia in un ambiente industriale, in particolare quelli derivanti dalla funzionalità di slicing della rete. Le “Network Slice”, sono delle porzioni di rete logiche virtuali del 5G, che supportano diversi casi applicativi con caratteristiche e requisiti particolari. Una stessa rete fisica 5G può quindi avere molteplici slice, ciascuna dedicata a servizi o clienti specifici, offrendo quindi una maggiore flessibilità, un uso efficiente delle risorse di rete e maggiori opportunità alle aziende che a loro volta possono utilizzare servizi differenziati con specifici requisiti di velocità, latenza e affidabilità.

Il primo caso d’uso oggetto della sperimentazione ha riguardato il movimento di un robot che, attraverso un collegamento radio a bassissima latenza, produce una replica digitale dove il movimento del robot meccanico e dei rispettivi rendering virtuali sono perfettamente sincronizzati. Inoltre, grazie al costante aggiornamento del sistema centrale, è possibile decidere il miglior processo produttivo in base ai parametri di lavoro.

La seconda applicazione è relativa al monitoraggio in tempo reale degli asset industriali; i dati vengono acquisiti da diversi sensori e inviati a un’applicazione che li utilizza per migliorare la pianificazione degli interventi di manutenzione predittiva, i processi produttivi e la qualità. Integrandosi con la piattaforma digitale di Comau “in.Grid”, è possibile riconoscere in modo efficace e tempestivo ogni deviazione dal normale funzionamento. Allo stesso modo, l’assistenza remota e l’accesso a risorse basate sul cloud, come video ad alta definizione e connessioni in tempo reale con dispositivi di realtà aumentata, riducono fortemente i tempi di riparazione in caso di guasto.

Il terzo caso ha interessato l’applicazione della telepresenza immersiva in uno scenario di assistenza remota avanzata, in cui il personale di manutenzione presente sul sito è assistito remotamente da un esperto, al fine di risolvere un guasto, sfruttando sia la realtà aumentata (AR) che tutorial digitali. Grazie all’elevata capacità di banda del 5G, è infatti possibile per l’operatore condividere ciò che vede in tempo reale con gli esperti in remoto, con benefici sulle tempistiche e sui costi.

“Siamo fieri di sostenere la crescita e l’evoluzione del mercato industriale e dell’ecosistema digitale che senza dubbio rappresentano delle enormi opportunità per produrre soluzioni innovative – dichiara Daniele Franceschini, Head of Innovation di TIM -. Con partner come Comau ed Ericsson possiamo garantire lo sviluppo di nuovi servizi e di nuove reti che possono essere configurabili con un alto livello di sicurezza in tempo reale per creare scenari di business personalizzati come ad esempio quelli legati all’Industry 4.0. Grazie alle nostre competenze contribuiremo alla digitalizzazione, fornendo soluzioni che migliorano i processi produttivi di imprese e Pubblica Amministrazione.”

“Comau è impegnata nella definizione di un nuovo paradigma di automazione, che prevede l’utilizzo di sensori esterni per il rilevamento dei parametri all’interno dei contesti produttivi automatizzati e per raccogliere in tempo reale i dati rilevati in un “cervello” centrale. Le informazioni raccolte vengono utilizzate per definire e ottimizzare automaticamente le attività che le macchine devono svolgere in modo flessibile ed efficiente”, ha spiegato Alessandro Piscioneri, Digital Solutions and Services Segment Leader. “Il progetto 5Growth, che abbiamo sviluppato in stretta collaborazione con due partner di rilievo, come TIM ed Ericsson, ha permesso a Comau di testare direttamente sul campo il valore della tecnologia 5G privata come fattore abilitante per questa innovativa architettura, soprattutto in un contesto di robotica mobile”.

Alessandro Pane, Direttore Ricerca e Sviluppo, Ericsson in Italia, commenta “Insieme a TIM e Comau abbiamo dimostrato alcune applicazioni indispensabili in un contesto manifatturiero in rapida evoluzione, dove la produzione ha bisogno di essere più sicura, flessibile e veloce. Il network slicing svolgerà un ruolo cruciale nella creazione di servizi innovativi, accelerando la trasformazione digitale di tutte le imprese. Grazie ad avanzate tecnologie per una gestione efficiente delle risorse di rete, sviluppate nei centri R&S di Ericsson in Italia, gli operatori possono così realizzare nuovi casi d’uso per diversi settori industriali e sfruttare nuove opportunità di mercato.”

Il progetto 5Growth (5G-enabled Growth in Vertical Industries), finanziato dall’UE, si occupa dello sviluppo di soluzioni 5G in grado di soddisfare i rigorosi requisiti di importanti settori verticali come Industria 4.0, Trasporto, Energia, seguendo un approccio basato sulla sperimentazione sul campo. Avviato nel 2019, il progetto rappresenta un ulteriore passo in avanti nella partnership di lunga durata tra Ericsson, TIM e Comau.

CHI È ERICSSON

Ericsson consente agli operatori di sfruttare appieno il valore della connettività. Il portafoglio dell’azienda comprende le aree di business Networks, Cloud Software and Services, Enterprise Wireless Solutions, e Technologies and New Businesses. Tutte le soluzioni sono pensate per aiutare i nostri clienti a diventare digitali, aumentare l’efficienza e trovare nuovi flussi di ricavi. Gli investimenti in innovazione di Ericsson hanno portato i vantaggi della mobilità e della banda larga mobile a miliardi di persone in tutto il mondo. Le azioni Ericsson sono quotate al Nasdaq di Stoccolma e al Nasdaq di New York. www.ericsson.com

www.ericsson.com

CHI È TIM 

TIM è il gruppo leader in Italia e in Brasile nel settore ICT, sviluppa infrastrutture fisse, mobili, cloud e datacenter e offre servizi e prodotti per le comunicazioni e l’intrattenimento, ponendosi all’avanguardia delle tecnologie digitali. TIM rivolge la sua offerta a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, oltre che al mercato wholesale e si avvale di digital companies specializzate che realizzano soluzioni, anche in partnership con gruppi di primaria importanza: Noovle è la cloud company di TIM, Olivetti è il polo digitale con focus sullo sviluppo di soluzioni Internet of Things, Telsy opera nel settore della cybersecurity e Sparkle realizza e mette a disposizione infrastrutture e servizi internazionali. Kena è il secondo brand di telefonia mobile del gruppo, mentre TIMVision, produce e distribuisce contenuti di entertainment.
In Brasile, TIM Brasil è uno dei principali player nel mercato sudamericano delle comunicazioni e leader nella copertura 4G.

 

CHI È COMAU          

Comau, società parte di Stellantis, è leader mondiale nello sviluppo di sistemi e prodotti avanzati per l’automazione industriale. La sua offerta include tecnologie e sistemi per la produzione di veicoli elettrici, ibridi e tradizionali, robot industriali, soluzioni di robotica indossabile e collaborativa, strumenti per la logistica a guida autonoma, centri di lavorazione meccanica dedicati, servizi digitali interconnessi e sistemi in grado di trasmettere, elaborare e analizzare dati macchina e di processo. Con oltre 45 anni di esperienza sul campo e una forte presenza nei maggiori Paesi industrializzati, Comau aiuta le aziende costruttrici, di tutte le dimensioni e di qualunque settore, a migliorare qualità e produttività, riducendo time-to-market e costi complessivi. La sua offerta si estende al project management e alla consulenza, nonché ai servizi di manutenzione e training, per una vasta gamma di segmenti industriali. Comau ha il suo centro direzionale a Torino e opera attraverso una rete internazionale di 6 centri di innovazione, 5 digital hub, 9 stabilimenti di produzione, in cui lavorano 4.000 persone, presenti in 13 Paesi. Una rete globale di distributori e partner consente di rispondere velocemente alle esigenze dei clienti, ovunque si trovino nel mondo. Attraverso le attività di formazione curate dalla sua Academy, Comau si impegna inoltre a sviluppare le conoscenze tecniche e manageriali necessarie alle aziende per affrontare le sfide e le opportunità dell’Industria 4.0

www.comau.com

Clima, aria, acqua e territorio: come sta l’ambiente in Piemonte?

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Come sta l’ambiente in Piemonte? Sono quattro le grandi tematiche – clima, aria, acqua e territorio – declinate attraverso gli indicatori, che “fotografano” il suo stato di salute e che, nel complesso, costituiscono il report della Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Piemonte, presentata alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente, che ha introdotto i lavori, del direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto, e del direttore Ambiente, Energia e Territorio della Regione Piemonte, Stefania Crotta.

Filo conduttore è il tema della sostenibilità, con riferimento agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, sottoscritta dai Governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite.

Tra gli aspetti positivi figura la qualità dell’aria: non si sono superati i 40 microgrammi al mq di valore medio di pm10 e anche sul pm2.5, le polveri ancora più sottili, si sta andando bene. Il biossido di azoto ha registrato solo dei superamenti in due stazioni a Torino e su questo fronte si sta agendo anche grazie al protocollo antismog. Sull’ozono si è invece oltre i valori obiettivo.

Per quanto riguarda le acque, il 95% dei laghi ha raggiunto gli obiettivi europei dal punto di vista della balneazione, ma 8 laghi su 12 non hanno un eccellente valore sullo stato ecologico.

La mancanza di pioggia fa pensare che il Piemonte vivrà una stagione di crisi idrica, ma si stanno mettendo in atto tutte le azioni possibili.

Si sta vivendo un’emergenza climatica e gli effetti si sentono sulla pelle, ha sostenuto l’assessore regionale all’Ambiente, che ha precisato come i dati in Piemonte mostrino una tendenza positiva sebbene occorra tener presente che i risultati delle politiche ambientali non si vedono nell’immediato ma nel corso degli anni. Negli ultimi due-tre anni la Regione Piemonte ha sviluppato molte strategie, a partire dall’aggiornamento del Piano di tutela delle acque e dal Piano energetico ambientale, fermi da anni. Continua il lavoro per arrivare a soluzioni tecnologiche che permetteranno di raggiungere gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 e dalla Strategia per lo Sviluppo Sostenibile del Piemonte. La transizione ecologica è un percorso lungo e costoso per il quale la ricerca e l’innovazione giocheranno un ruolo cruciale perché la sostenibilità ambientale non può prescindere da quella sociale ed economica. In campo ci sono moltissime risorse e moltissime azioni da intraprendere, ha concluso: si sta avviando il percorso, ma tutto deve passare anche attraverso un cambio di passo culturale, di accompagnare nella transizione ecologica cittadini e imprese.

“Quest’anno, ancora più di altri anni – ha confermato il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto – il cambiamento climatico sta influenzando tutti gli elementi. La continua carenza di precipitazioni ha avuto e ha ancora ripercussioni su aria, acqua e territorio. I bacini scarseggiano di acqua, il suolo è secco e l’agricoltura ne risente pesantemente, così come l’aria. Arpa Piemonte presenta i dati che arrivano da studi, monitoraggi, analisi, controlli, verifiche e validazioni. Ma non si ferma. Con le nuove competenze sulla ricerca ha iniziato a correlare tutte le matrici ambientali per poter dare elementi, risposte e proposte tecniche puntuali per continuare, sempre più efficacemente, a proteggere l’ambiente”.