Un tavolo operativo sul cibo e l’alimentazione per Torino: è questa la proposta emersa nel corso del dibattito che apre la VII edizione del Festival del Giornalismo Alimentare, in programma martedì 31 maggio e mercoledì 1° giugno al Centro Congressi Lingotto di Torino. Un incontro per ragionare sulle potenzialità e le criticità di Torino come capitale del gusto e del cibo, insieme alle principali associazioni di categoria e ai rappresentati del mondo politico e imprenditoriale, svoltosi presso Palazzo Birago di Borgaro.
La proposta è stata recepita dall’assessora all’Ambiente della città di Torino Chiara Foglietta, intervenuta in rappresentanza dell’amministrazione comunale:
“Abbiamo già creato un gruppo di coordinamento fra gli assessori perché il tema cibo è competenza di diversi assessorati. Penso che sia opportuno estendere il gruppo di lavoro a tutti i soggetti che si occupano di politiche del cibo.”
Hanno preso parte al tavolo di confronto, coordinato dal direttore del Festival Massimiliano Borgia, Guido Bolatto Segretario Generale della Camera di commercio di Torino, Corrado Alberto Presidente API Torino, Giulio Trombetta Presidente Exclusive Brands Torino, Maria Luisa Coppa Presidente ASCOM Torino, Andrea Perino Confesercenti Torino, Elena Schina CNA Torino, Roberto Grassi di Campagna Amica Coldiretti Torino, Gianluca Cornelio Meglio Direttore CAAT Torino, Egidio Dansero Vice rettore Università di Torino e Chiara Foglietta assessora Ambiente e Politiche del Cibo Città di Torino.
Guido Bolatto: “Torino da tempo è punto di riferimento internazionale dell’enogastronomia: abbiamo iniziato a occuparci di valorizzazione delle eccellenze food dal 2001/2002, in vista delle Olimpiadi 2006. Lo sforzo che dobbiamo fare adesso è capitalizzare questa posizione per promuovere al meglio le imprese non solo della città ma anche della zona metropolitana. Occorre legare Torino, come polo di eventi culturali, con il territorio che la circonda. I turisti spesso non sono a conoscenza delle proposte fuori città, nelle colline del chierese o a Ivrea per esempio. Altro grande obiettivo è intercettare i grossi flussi turistici del Piemonte (due fra tutti, quello degli sciatori e dei tifosi della Juventus) facendoli atterrare anche sul territorio cittadino, integrando l’offerta turistica. Bisogna farsi conoscere in loco e non puntare solamente sull’export.”
Corrado Alberto:
“A livello di competenza e presenza delle industrie a Torino manca davvero poco per diventare capitale di una food valley. Sono presenti grandi marchi agroalimentari conosciuti e amati in tutto il mondo, dal caffè al settore dolciario passando per quello degli alcolici e del vino fino ai pastifici. Tuttavia dobbiamo capire che città del cibo non significa solo produzione di alimenti ma anche di macchinari per le industrie alimentari. In questo senso a Torino per tanti anni l’automotive ha fagocitato la crescita di tutti gli altri settori, tanto che fino a qualche anno fa era difficile trovare componenti per le industrie alimentari.
Giulio Trombetta
“Ci deve essere un cambio di mentalità in occasione dei grandi eventi: dobbiamo vedere queste occasioni come opportunità a 360°, non come punizioni, deve cambiare l’atteggiamento della città. Dobbiamo internazionalizzare l’approccio delle strutture ricettive, che passa anche dalla conoscenza e dalla padronanza della lingua inglese. Se vogliamo essere capitale del cibo dobbiamo mettere i turisti nella condizione di essere accolti al meglio. La mentalità industriale deve rendersi conto che per attrarre personale deve essere a sua volta attrattiva. Per avere un forte tessuto industriale anche alimentare dobbiamo fare in modo che i giovani considerino di grande valore venire a vivere e lavorare a Torino.”
Maria Luisa Coppa
“Torino adesso è di nuovo in un momento magico grazie ai grandi eventi che abbiamo ospitato, ma occorre che la politica si impegni in prima persona per promuovere i territori d’eccellenza della provincia e della regione, decidendo dove indirizzare le risorse. Dobbiamo aiutare le piccole imprese, dando visibilità ai piccoli produttori che hanno poca attenzione da parte dei media, come per esempio quello della pasticceria con il quale possiamo competere a livello mondiale. Così come dobbiamo promuovere fra i giovani il lavoro legato al cibo, primo fra tutti il lavoro nella ristorazione.”
Andrea Perino
“Non ha più senso pensare al cibo come facevano i nostri genitori. Ora un artigiano alimentare deve inventarsi modi diversi di attrarre i clienti, in particolare penso al pubblico dei giovani. Io faccio il panettiere e penso che per esempio il pane possa diventare veicolo di valori importanti per il pubblico giovanile. La strada è far conoscere le filiere che stanno dietro il cibo, dando visibiltà anche alle aziende agricole.”
Elena Schina
“Il settore dell’artigianato agroalimentare è in difficoltà non solo per l’aumento del costo delle materie prime e dell’energia, ma anche perché queste realtà spesso si trovano sono in mezzo alla filiera, fra fornitore e consumatore. Una soluzione è proprio quella di valorizzare le filiere in tutti i loro segmenti. Per questo occorre lavorare sull’erogazione dei finanziamenti, troppo spesso rivolti alle filiere industriali di grandi dimensioni e non indirizzati alle filiere delle piccole e medie imprese.”
Roberto Grassi
“Torino è stata una delle prime città a investire sui mercati dell’ortofrutta e questo ha aiutato molto a far emergere l’importanza del racconto di cosa c’è dietro un prodotto. Tuttavia il numero di imprese agricole che può vendere direttamente a Torino è limitato, per questo è fondamentale lavorare sulle filiere. Occorrerebbe creare un tavolo operativo di confronto permanente sulle politiche del cibo a Torino, non sui grandi progetti ma sull’operatività concreta del cibo sostenibile a Torino, cosa serve per portare cibo di qualità in città e farlo scegliere ai cittadini.”
Gianluca Cornelio Meglio
“Oggi i centri agroalimentari se vogliono rendersi diversi dal consumo di massa e diversificare, devono raccontare il valore del lavoro che sta dietro al singolo prodotto. Per questo abbiamo deciso di lavorare soprattutto sul localismo, per distinguere l’offerta. Se vogliamo essere capitale del cibo dobbiamo preoccuparci del valore sociale, iniziare dal contrasto allo spreco alimentare come CAAT abbiamo messo in piedi progetti di raccolta che possono essere d’esempio per la città.”
Egidio Dansero
“Torino è partita ormai diversi anni fa con politiche del cibo innovative che sono poi rimaste in mezzo al guado. E’ venuto il tempo di riprenderle e svilupparle. Torino aveva un dibattito sulle food policy molto prima di altre città italiane. Ora dobbiamomettere a sistema tutte le iniziative in questo campo, partendo dal rapporto fra città e mondo rurale. Per esempio il turismo enogastronomico, che va in cerca della ruralità, potrebbe essere uno stimolo per mettere in dialogo Torino e il suo territorio.”
I filippini, nuovi veri torinesi
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Si è svolta domenica pomeriggio un’imponente processione della Comunità Filippina di Torino per Maria Ausiliatrice e Don Bosco nella festa dell’Ascensione. Una grande lezione di civiltà di una comunità laboriosa e disciplinata che è davvero una risorsa per Torino, una città sempre più scristianizzata e profana (non laica, il che sarebbe tutt’altra cosa) che ha perduto i grandi valori espressi dai suoi Santi ottocenteschi, una Torino imbarbarita e violenta che stento a riconoscere, piena zeppa di spacciatori e di gentaglia, per usare un’espressione del mio amico Giovanni Ramella.

È polemica politica sull’assegnazione del Centro per l’Intelligenza Artificiale che non sarà solo a Torino. Infatti a Milano ci sarà una parte di ricerca e progettazione teorica mentre a Torino lo sviluppo e la produzione, “grazie alle competenze di università, Politecnico e della nostra industria manifatturiera”. Così afferma il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, a margine di un incontro con il ministro Vittorio Colao all’azienda aerospaziale Leonardo. Ma i politici torinesi da destra a sinistra contestano l’annuncio del ministro Maria Cristina Messa: “per l’intelligenza artificiale Torino dovrà partecipare a un bando come tutti”. Chiede “un chiarimento da parte del governo” il presidente dell’Unione Industriali, Giorgio Marsiaj, evidenziando che “cè una legge che prevede la nascita di una fondazione ed in base a quella legge le imprese e il Politecnico hanno lavorato senza risparmiare energia. Può forse una ministra non applicare la legge?”. “Sottolineo che il settore automotive e aerospaziale prevedono lo sviluppo di intelligenza artificiale – placa gli animi Cirio -. Il nostro obiettivo è usare per questi filoni strategici i 20 milioni destinati per legge al Piemonte su questo tema. Stiamo definendo i contorni con il Governo, attraverso i decreti attuativi che devono ancora essere approvati. Il tema è molto importante e continueremo ad approfondirlo nei nostri prossimi incontri con Roma”.
A Flor quest’anno si è deciso di cambiare. Fiori e piante non più per le strade ma all’interno dei Giardini Reali.
Splendida cornice, indubbiamente. Però si è deciso, appunto, di aggiornare il putiniano Dostoevskij. E per accedere ai fiori si devono pagare 7 euro. Che non vengono restituiti in caso di acquisti. La bellezza non è più per tutti, ma è riservata a chi può spendere. E la cifra non è neppure simbolica. Per far apprezzare ai ragazzi con più di 14 anni la meraviglia della natura, una famiglia di 4 persone spende 28 euro prima ancora di vedere una margherita.
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Il Padiglione 3 di Torino Esposizioni, dal 27 al 29 maggio, ospita The Phair, la rassegna internazionale dedicata al mondo della fotografia promossa da Roberto Casiraghi e Paola Rampini, arrivata alla sua terza edizione. Sono presenti gallerie italiane e straniere, alcune impegnate in progetti di collaborazione sul tema della femminilità, del corpo e del paesaggio. Partecipano inoltre case editrici con innovative collane sul tema. Fino a domenica anche la seconda edizione di ‘Torino Photo Days’, dedicata al linguaggio della fotografia e alle sue forme. Per una settimana, gallerie e istituzioni culturali della città apriranno le loro porte a un pubblico di addetti ai lavori e di appassionati con mostre, esposizioni ed eventi. A The Phair anche la mostra Ugo Mulas. Dall’Italia del Dopoguerra all’America della Pop Art, 60 fotografie vintage dalla collezione di Massimo Prelz Oltramonti, dal clima culturale del Bar Jamaica a fotografie di ispirazione neorealista, scatti realizzati come fotografo ufficiale della Biennale di Venezia e poi a New York con i maggiori interpreti della cultura americana e della pop art. Il Padiglione espone due capolavori in prestito dalle Collezioni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, le opere May Day IV (2000) di Andreas Gursky e Parking Lots (1967-99) di Ed Ruscha.
E’ allerta gialla per i temporali e le possibili grandinate con forte vento sulle pianure del Piemonte, con un netto calo delle temperature massime, da 31 a 21 gradi tra sabato e domenica.
Il maltempo è annunciato da Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) a causa della la discesa di una saccatura dalla Scandinavia che porta correnti fredde da est-nordest sulla pianura padana tra la sera di sabato e la mattina di domenica. I fenomeni si attenueranno da domenica pomeriggio. Tempo incerto con piovaschi lunedì e poi da martedì tornerà il tempo estivo.
Le riprese del film “Fast and furious” hanno reso impossibile la viabilità in zona Gran Madre. Alcuni automobilisti hanno impiegato un’ora per fare poche decine di metri, grazie anche ai tanti curiosi che si fermano nella zona a scattare foto con il telefonino. Nonostante le 20 pattuglie dei vigili urbani i disagi alla circolazione sono stati notevoli
IL COMMENTO Di Pier Franco Quaglieni

Dal 24 maggio al 7 giugno per le riprese del filmFast X” il divieto di transito nelle vie e nei corsi di Torino sarà a volte totale, altre volte parziale e riguarderà anche i pedoni e le biciclette oltre le odiate automobili. Due settimane di lavorazione per dieci giorni consecutivi di blocchi anche a sorpresa che genereranno il caos. Capisco che il Comune sia alla ricerca frenetica di soldi per cedere il suolo pubblico, ma in primis ci sono i diritti dei cittadini e di chi lavora. Non tutti possono bighellonare perché hanno il reddito di cittadinanza. Il discorso della promozione turistica è marginale, se si guarda da vicino l’assurdo blocco della città, forse approvato se non voluto dall’ineffabile assessor* Foglietta. Verranno inoltre vietati i permessi di sosta sulle strisce blu nelle vie limitrofe. Hanno dato in affitto la città per dieci giorni ad un colosso del cinema. Questa e’ la verità. Anche le aree taxi verranno spostate. Persino la navigazione sul Po verrà bloccata. Sono interessati la Crocetta, corso Massimo d’Azeglio,viale partigiani dietro a piazza Castello, la zona Crimea,i ponti sul Po,Lungo Po Cadorna, piazza Vittorio, piazza CLN ,via Tasso, via Milano ecc. L’elenco è molto più lungo. Vogliono costringere i torinesi a tornare ad essere dei bugia nen nel senso peggiore. Capisco tutti i discorsi di rilancio dell’immagine di Torino, ma queste operazioni in passato si facevano in agosto. Sono senza memoria i nostri amministratori. D’accordo che via XX settembre è stata bloccata per quasi un anno e che questo fatto è passato nell’indifferenza generale. Ma lasciar mettere le mani sulla città da un’ impresa privata e’ un grave errore e uno schiaffo ai torinesi che lavorano. Signor Sindaco intervenga, per ridurre al minimo i gravi disagi annunciati ,visto che il disastro e’ fatto. Grazie.
I single aumentano e comprano casa a Torino
L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite realizzate attraverso le agenzie attive nelle grandi città italiane nel 2021. L’obiettivo è quello di stilare una classifica con le percentuali di acquisto da parte di single. La componente “single” è composta dalle compravendite concluse da single, divorziati, separati e vedovi.
Dalle analisi emerge che le prime tre città per compravendite di single sono Bologna, Milano e Torino, tre realtà in cui la popolazione single è cresciuta molto nel corso degli ultimi anni. Sono città con un’elevata attrattività lavorativa e la presenza di importanti atenei, con una forte prevalenza di studenti universitari e di lavoratori fuori sede che, quasi sempre, dopo un periodo in affitto acquistano l’abitazione.
Nel 2021 è Bologna la città con il più alto tasso di acquisto da parte di single (49,5%). Segue a breve distanza Milano (48,8%), città che nel 2020 era al comando di questa speciale classifica. Bologna riconquista quindi il primato che aveva perso nel 2020 a favore di Milano. A Bologna nel 2019, prima della pandemia, gli acquisti da parte di single si attestavano al 43,5%, per scendere poi al 41,5% nel 2020 in piena emergenza covid e infine salire al 49,5 nel 2021. Anche Milano, rispetto al 2020, evidenzia un aumento di acquisti da parte di single, si passa infatti dal 46,5% al 48,8% del 2021.
Al terzo posto si conferma Torino (39,1%), così come era accaduto nel 2020 quando la percentuale era sostanzialmente la stessa.
Genova, Roma, Verona e Firenze si attestano su percentuali che rispecchiano la media delle grandi città (intorno al 36,3%) e confermano le posizioni che occupavano anche nel 2020 (eccezion fatta per Roma che precedeva Genova).
Anche nel 2021 Bari, Palermo e Napoli si confermano le città con i tassi più bassi di acquisti da parte di single, rispettivamente con il 29,3%, il 28,3% e il 26,7%. Rispetto al 2020 Napoli e Palermo vedono un lieve rialzo delle percentuali, mentre a Bari diminuisce ulteriormente la componente di acquisti da parte di single.
Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa
Il programma realizzato dalla Regione Piemonte e AIPo permetterà l’asportazione di oltre 926 mila metri cubi di materiale litoide migliorando la sicurezza dei territori attraversati da fiumi e torrenti
Via libera da parte della Giunta regionale alla seconda stagione di interventi di pulizia degli alvei dei fiumi a burocrazia zero. Dopo il successo della prima stagione, che nel 2021 ha previsto l’asportazione di quasi un milione di metri cubi di materiale, si apre ora la procedura per altri 926.750 metri cubi per un totale di 139 interventi di manutenzione in tutto il Piemonte.
Soddisfatto per il successo dell’operazione, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha sottolineato “il carattere innovativo delle procedure che l’amministrazione regionale ha messo in campo. Lo snellimento delle pratiche burocratiche permette, da un lato, alle aziende di operare rapidamente su attività precedentemente considerate poco accessibili e, dall’altro, ai territori di guardare con maggior serenità alla messa in sicurezza dei fiumi”.
In particolare, nell’Alessandrino potranno essere asportati 168.000 metri cubi di materiale litoide in 21 tratti fluviali, nell’Astigiano 124.950 mc in 22 tratti, nel Biellese 2.500 mc in 1 tratto, nel Cuneese 319.800 mc in 40 tratti, nel Novarese 36.500 in 5 tratti, nel Torinese 182.500 mc in 29 tratti, nel Vercellese 60.000 mc in 7 tratti e nel Verbano Cusio Ossola 32.500 mc in 14 tratti.
Come ha evidenziato l’Assessore regionale alla Difesa del Suolo il primo programma di manutenzione di asportazione del materiale litoide ha riscosso un forte interesse nelle aziende specializzate; sono infatti attualmente in corso di completamento gli interventi di disalveo, per i quali la Regione potrà anche registrare ricavi per circa 500 mila euro dai contratti con le imprese. Per il secondo programma viene perciò riproposta la stessa modalità ulteriormente semplificata nell’iter burocratico per rendere ancora più appetibile l’adesione delle aziende a presentare i progetti di manutenzione. Si vanno così a risolvere situazioni di rischio anche piuttosto vecchie, che non avendo trovato soluzione per molti anni possono ora compromettere la sicurezza di numerosi territori attraversati dai corsi d’acqua.
Grazie allo snellimento delle operazioni di manutenzione dei corsi d’acqua voluto dalla Regione Piemonte per gli interventi più urgenti su 125 tratti fluviali selezionati da Regione e AIPo Agenzia Interregionale per il fiume Po, le ditte specializzate interessate all’asportazione del materiale possono ora ricevere immediatamente le concessioni necessarie e iniziare subito i lavori.
FOTO: IL TORINESE