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Il bollettino Covid di venerdì 31 dicembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 11.501 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 9.313 dopo test antigenico), pari all’11,2% di 103.074 tamponi eseguiti, di cui 88.426 antigenici. Degli 11.501 nuovi casi gli asintomatici sono 7.963 (69,2%).

I casi sono così ripartiti: 8.982 screening, 1899 contatti di caso, 620 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 498.797, così suddivisi su base provinciale: 41.549 Alessandria, 23.850 Asti, 16.619 Biella, 70.771 Cuneo, 38.894 Novara, 261.619 Torino, 17.326 Vercelli, 18.141 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.250 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 7.778 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.223 (+47 rispetto a ieri).

I ricoverati in terapia intensiva sono 10(+rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 71.488

I tamponi diagnostici finora processati sono 11.771.621 (+103.074 rispetto a ieri), di cui 2.738.673 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 12.050

Sono 13 i decessi di persone positive al test del Covid-19, uno di oggi, comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.050 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.599 Alessandria, 731 Asti, 447 Biella, 1.487 Cuneo, 966 Novara, 5.766 Torino, 555 Vercelli, 383 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 116 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

411.929 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 413.929 (+2.556 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 33.101 Alessandria, 20.154 Asti, 13.482 Biella, 58.913 Cuneo, 32.895 Novara, 220.241 Torino, 14.878 Vercelli, 15.477 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.620 extraregione e 3.168 in fase di definizione.

Capodanno col botto. Arrestato 60enne: deteneva più di 700 pericolose bombe carta

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Torino: sequestrate dalla Divisione PAS

Altro materiale pirotecnico sequestrato in una seconda operazione a Biella

Nell’ambito delle attività di prevenzione e contrasto alla commercializzazione e all’uso illegale di artifici pirotecnici intensificate in vista del capodanno, lo scorso 27 dicembre personale della Divisione PAS ha tratto in arresto per detenzione illegale di materiale esplodente un sessantenne originario della provincia di Avellino e residente a Torino, in quanto trovato in possesso di 763 bombe carta. Le cosiddette “cipolle”, sottoposte a sequestro, di produzione artigianale e non classificate, ognuna del peso di 120 grammi, sono da ritenersi micidiali in quanto di elevata potenza e in grado di produrre un’esplosione “per simpatia”.

L’attività investigativa ha permesso di rinvenire detto materiale in un garage in uso all’arrestato, nel momento in cui questi lo stava prelevando evidentemente per cederlo a terzi, nonché nel locale magazzino di un bar cittadino in zona Madonna di Campagna, la cui licenza, intestata alla convivente dello stesso arrestato, è stata sospesa per dieci giorni ai sensi dell’art. 100 TULPS.

Mercoledì scorso, invece, gli agenti della Divisione PAS, insieme a personale dell’omonima Divisione della Questura di Biella, hanno tratto in arresto per detenzione illegale di sostanze esplodenti un trentacinquenne di Biella.

La perquisizione effettuata dagli agenti, a seguito di attività info-investigativa condotta dalla Squadra di Polizia amministrativa della Questura di Torino, ha permesso di rinvenire, occultati in una baita della provincia di Biella, nella disponibilità dell’arrestato, una sessantina di manufatti pirotecnici per complessivi 30 kg di massa attiva di materiale esplodente, che dovevano essere esplosi nella serata del 31 per festeggiare il capodanno, nonché numerosi mortai anche di grosse dimensioni, necessari per le accensioni.

Il materiale detenuto illegalmente, sottoposto a sequestro in considerazione dell’alto potenziale esplosivo e della sua micidialità, in grado di produrre un’esplosione “per simpatia”, poteva essere destinato esclusivamente all’uso professionale, per il quale è prevista autorizzazione di pubblica sicurezza e specifica abilitazione tecnica.

L’uomo si trova, su disposizione dell’A.G., agli arresti domiciliari.

“Non mi arrendo, lascio il campo da innocente” L’ultima lettera di Burzi

Ecco il testo dell’ultima lettera di Angelo Burzi, indirizzata via mail ad alcuni amici prima di uccidersi la notte di Natale. La missiva è stata resa nota dai destinatari dopo i funerali dell’ex uomo politico 

Ho vissuto splendidamente sino al compimento del mio 73mo compleanno. Poi, da settembre sono cominciati i problemi…

la notizia delle udienze alla fine previste per il processo di appello ed un iniziale mal di schiena. Partiamo da questo e, abbreviando un percorso durato tre mesi, si arriva ad una Pet di fine novembre, ad una biopsia ed a una Tac tutt’altro che positive. Si preannuncia quindi un prossimo futuro di approfondimenti, di interventi chirurgici e di terapie per nulla gradevoli… panorama non certo entusiasmante, ma c’è di peggio.

La giustizia è un esempio appunto del “peggio”, non trascurando che lo scrivente è certo di essere totalmente innocente nei riguardi delle accuse a lui rivolte. Alla fine del processo di appello, 14 dicembre u.s., ho totalizzato una condanna a tre anni per peculato svolto continuativamente dal 2008 al 2012. I possibili sviluppi stanno in un possibile nuovo ricorso in Cassazione, che avrà con grande probabilità un esito nuovamente negativo, diciamo alla fine del 2022. E qui iniziano i problemi seri perché interverrà la sospensione dell’erogazione del vitalizio per la durata della condanna. Probabilmente si sarà fatta nel frattempo nuovamente viva la Corte dei conti pretendendo le conseguenze del danno di immagine da me provocato, diciamo non poche decine decina di migliaia di euro.

 

Credo tutto ciò sia soggettivamente insostenibile, banalmente perché col vitalizio io ci vivo, non essendomi nel corso della mia attività politica in alcun modo arricchito, e sostanzialmente perché non sono più in grado di tollerare ulteriormente la sofferenza, l’ansia, l’angoscia che in questi anni ho generato oltre che a me stesso anche attorno a me nelle persone che mi sono più care, mia moglie, le mie figlie, i miei amici.

Preferisco dare loro oggi, adesso, una dose di dolore più violenta, ma una tantum… poi la loro vita potrà ricominciare visto che hanno, contrariamente a me, una larga porzione di futuro davanti a sé, futuro che non voglio danneggiare o mettere a rischio con una inutile mia ulteriore presenza su questo palcoscenico.

Siccome arrendermi non è mai stata un’opzione, frangar non flectar, esprimo la mia protesta più forte interrompendo il gioco, abbandonando il campo in modo definitivo.

Serve anche fare un non esaustivo elenco dei personaggi che maggiormente hanno contraddistinto in maniera negativa questo mia vicenda in quasi dieci anni. Dapprima i giudici del primo processo d’appello, i quali, con una sentenza che definire iniqua e politicamente violenta è molto poco, azzerarono la sentenza di primo grado che mi vide assolto per insussistenza del fatto dopo due anni di dibattimento in aula. Poi l’uomo nero, il vero cattivo della storia, il sostituto procuratore che dall’inizio perseguì la sua logica colpevolista, direi politicamente colpevolista. Essendo persona preparata e colta non si arrese rispetto alle assoluzioni del primo grado, ma appellandosi a sua volta ottenne la condanna nel successivo appello. Ancor più colpevole a mio avviso perché, conoscendo in dettaglio i fatti che mi riguardano, insistette nelle sue tesi. Infine trionfò pochi giorni fa con l’esito del rinnovato appello determinato dalle decisioni della Cassazione.

In questo caso con il contributo significativo del presidente e relatore della Corte, l’ultimo arrivato sulla scena, le cui motivazioni non sono ancora note, bisogna attendere i 90 gg dalla sentenza, ma è evidente che ci ha messo molto del suo, probabilmente aggiungendo le sue valutazioni di ordine etico morale, del tutto soggettive e prive sia di sostanza che di sostenibilità giuridica, alle richieste dell’accusa. Se la procedura glielo avesse consentito, credo le avrebbe ampliate.

Desidero infine che il mio abbandono non sia in alcun modo connesso con il Natale, è solo dovuto alla concomitante assenza fisica di mia moglie, il che lo rende oggi praticabile. Spero però sia di esplicita condanna per coloro che ne sono stati concausa e di memoria per coloro che, leggendo queste poche righe, le potessero condividere.

Importante anche non dimenticare il ruolo positivo della Presidente Bersano di Begey che svolse eccellentemente il suo non semplice ruolo durante il primo grado del processo, leggendo le carte disponibili, sentendo coloro che avevano titolo, distinguendo le spese per la loro inerenza al mandato dei consiglieri, condannando severamente i colpevoli ed assolvendo gli altri, fra i quali io stesso. Insomma facendo il giudice!

Me ne vado in eccellente forma psichica, abbastanza traballante in quella fisica, certo che questo mio gesto estremo sia l’unica strada da me ancora percorribile… la  riduzione e la cessazione futura del danno!

Siccome credo in Dio sono anche certo che Lui comprenderà e che quindi non passerò l’eternità tra le fiamme degli inferi.

Con sincerità

Angelo Burzi

Ps: chi fosse destinatario di queste parole sappia di essere autorizzato a farne l’uso che crede. Ne posso rispondere solo io, che però non ci sarò più.

Nuovo record di contagi in Piemonte, oltre 11.500 casi

Nuovo record di contagi, ed è il terzo giorno consecutivo, in Piemonte.

11.515 i nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, si tratta del 12,7% di 90.662 tamponi eseguiti. Gli asintomatici sono 7.950 (69,0%). Sono 8 i decessi, nessuno di oggi, e superano quota cento i ricoveri in terapia intensiva, dove sono 102 (+3). Invece nei reparti ordinari i pazienti sono 1.176 (+29). Le persone in isolamento domiciliare sono 62.608, attualmente positivi 63.886, i nuovi guariti 2.574. Dall’inizio della pandemia il Piemonte registra 487.296, 12.037 decessi e 411.373 guariti.

Il regalo più bello. Infermiera dona un rene al figlio e gli salva la vita

Suo figlio di 27 anni era in lista per un trapianto di rene, essendo affetto da una nefrite in peggioramento, ma l’attesa durava da anni.

La madre, infermiera dove il giovane fa la dialisi, decide così di donargli un rene, al Centro trapianti renale delle Molinette di Torino

Qui sono stati effettuati 250 trapianti di rene da vivente nell’anno in cui il centro festeggia i 40 anni di attività e i 4.000 trapianti di rene dal 1981. La mamma infermiera, 52 anni, ringrazia le Molinette e tutte le equipe, dai medici agli infermieri a tutto il personale sanitario”.

L’ultimo saluto ad Angelo Burzi

Si sono svolti questa mattina nella chiesa di San Filippo Neri a Torino i funerali di Angelo Burzi

L’ex assessore regionale si era tolto la vita nella notte di Natale lanciando un atto di accusa rispetto alla sua vicenda giudiziaria che lo aveva visto assolto e poi condannato in appello nel procedimento sui rimborsi in Regione. Presenti alla cerimonia il governatore Alberto Cirio, gli ex presidenti Enzo Ghigo e Roberto Cota, diversi esponenti politici ed ex colleghi di Burzi oltre a numerosi cittadini. In chiesa anche il gonfalone della Regione Piemonte.

Il bollettino Covid di giovedì 30 dicembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 11.515 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 9.254 dopo test antigenico), pari al 12,7% di 90.662  tamponi eseguiti, di cui 75.969  antigenici. Dei 11.515 nuovi casi gli asintomatici sono 7.950(69,0%).

I casi sono così ripartiti: 8.956 screening, 1.929 contatti di caso, 630 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 487.296, così suddivisi su base provinciale: 40.455 Alessandria, 23.296 Asti, 16.100 Biella, 69.116 Cuneo, 37.946 Novara, 256.310 Torino, 17.029 Vercelli, 17.751 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.163 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 7130 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.176(+29 rispetto a ieri).

I ricoverati in terapia intensiva sono102(+rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 62.608

I tamponi diagnostici finora processati sono 11.668547(+90.662 rispetto a ieri), di cui 2.723.839 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 12.037

Ottodecessi di persone positive al test del Covid-19, nessuno di oggi, comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.037 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.599 Alessandria, 731 Asti, 447 Biella, 1.485 Cuneo, 965 Novara, 5.756 Torino, 555 Vercelli, 383 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 116 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

411.373 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 411.373(+2.574 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 32.920 Alessandria, 19.988 Asti, 13.349 Biella, 58.644 Cuneo, 32.561 Novara, 219.007 Torino, 14.828 Vercelli, 15.331 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.609 extraregione e 3.136 in fase di definizione.

Riduzione liste d’attesa, la Regione chiede il supporto dei privati

 POTENZIARE LE STRUTTURE SANITARIE ACCREDITATE PER RIDURRE I TEMPI
Rafforzata anche la collaborazione con i medici di continuità assistenziale

La Giunta regionale ha approvato  la delibera che potenzia l’offerta dell’attività specialistica ambulatoriale stabilendo che le strutture private possano presentare tra il 15 gennaio e il 15 febbraio 2022 nuove domande di accreditamento al servizio sanitario sulla base delle necessità espresse dalle Asl.

“L’obiettivo – evidenziano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi – è contribuire alla riduzione delle liste d’attesa recuperando tramite convenzioni con i privati nuovi spazi da dedicare all’attività istituzionale. Oltre ad incrementare l’offerta delle prestazioni si potrà garantire maggior sicurezza nella prevenzione del contagio e contenere la diffusione del Covid”.

La delibera stabilisce inoltre che, mentre si sta procedendo alla revisione complessiva del sistema, tutti i provvedimenti di accreditamento attualmente in vigore siano confermati fino al 31 dicembre 2023.

Durante la riunione la Giunta ha inoltre recepito l’aggiornamento dell’accordo integrativo sulle misure necessarie a fronteggiare l’attuale carenza di medici di medicina generale, con il quale si riconosce un compenso aggiuntivo al medico di continuità assistenziale in caso di superamento del tetto orario mensile o in caso di attività svolta in sede aggiuntiva e si legittimano a svolgere turni in reperibilità nel medesimo servizio anche i medici frequentanti il corso di formazione specifica in medicina generale e titolari di incarico temporaneo di assistenza primaria.

Il garante dei detenuti Mellano: “Utilizzare i fondi del Pnrr per rinnovare le carceri piemontesi”

“Se non ora quando? Come non pensare di utilizzare i 132,9 milioni di euro previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e i fondi messi a disposizione dal Governo per far compiere un salto di qualità alla sanità e all’edilizia penitenziaria?”.

Con questo doppio interrogativo il garante regionale delle persone detenute Bruno Mellano ha aperto, nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris, la conferenza stampa di presentazione del Sesto dossier delle criticità strutturali e logistiche delle carceri piemontesi.

“La pandemia – ha aggiunto – ha esasperato e aggravato i problemi esistenti. Va riconosciuto alle Istituzioni e all’Amministrazione penitenziaria di aver compiuto qualche passo per porvi rimedio, ma è indispensabile proseguire il potenziamento strutturale e infrastrutturale in modo omogeneo in tutti gli Istituti. Così come è necessario provvedere alla cronica carenza di personale nelle aree educativo-trattamentali, di polizia penitenziaria e di personale amministrativo, financo dei ruoli apicali come direttori e comandanti”.

Il documento, elaborato dal garante regionale in collaborazione con il Coordinamento piemontese dei garanti, verrà indirizzato al ministro della Giustizia Marta Cartabia, ai sottosegretari di Stato Francesco Paolo Sistoe Anna Mancina, al capo e al vicecapo dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Bernardo Petralia e Roberto Tartaglia, al provveditore dell’Amministrazione penitenziaria del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Rita Russo, al capodipartimento della Giustizia minorile e di comunità Gemma Tuccillo e al responsabile del Gentro di giustizia minorile del Piemonte Antonio Papalardo.

All’evento sono intervenuti i garanti comunali di Alba Alessandro Prandi, Alessandria Alice Bonivardo, Asti Paola Ferlauto, Biella Sonia Caronni, Cuneo Alberto Valmaggia, Ivrea Raffaele Orso Giacone, Saluzzo Paolo Allemano e Torino Monica Cristina Gallo, che hanno denunciato come gli istituti carcerari siano stati negli anni abbandonati a se stessi e necessitino d’interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria troppo a lungo attesi e non più rimandabili.

“È necessario operare in fretta per adeguare gli ambienti – ha insistito Mellano – affinché il carcere possa sempre più essere vissuto come un’occasione di recupero, di formazione, di reinserimento nella società per trasformare il tempo della detenzione in un’occasione di riscatto personale e sociale”.

Oltre alle criticità, il Coordinamento piemontese dei garanti ha annunciato una serie di iniziative per il 2022, tra cui un rinnovato impegno per la sanità penitenziaria, che prevede anche momenti di incontro e di confronto con la Commissione Sanità del Consiglio regionale.

All’incontro hanno preso parte anche il componente dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Gianluca Gavazza, il consigliere Diego Sarno, il direttore dell’Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna di Torino Domenico Arena e Matilde Chareum dell’Ufficio osservazione e trattamento del Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria (Prapp).

Il leader No green pass di Torino ha il Covid e annuncia: “Continuerò la lotta per la democrazia”

Marco Liccione, il leader dei no green pass di Torino e del movimento “La variante torinese” ha contratto il COVID-19.

Lo ha comunicato dichiarando che il “coronavirus si cura”, di essere risultato positivo al tampone e con qualche  lieve sintomo. “Recupererò rapidamente le mie forze per continuare la dura lotta per la democrazia”. Appena sarà guarito promette una lunga battaglia contro il “certificato sanitario”. La positività gli è stata riscontrata dopo un tampone in una farmacia torinese.