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Personale sanitario, la Regione vuole raggiungere duemila assunzioni entro metà 2025

Il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi hanno presentato nel corso della riunione plenaria dell’Osservatorio sul personale sanitario con la dirigenza medica, i dati sulle assunzioni nel 2024.

«Dal 2023 abbiamo assunto l’impegno di incrementare di 2 mila unità il personale sanitario della nostra Regione, al netto del turn over. In base ai dati di dicembre 2024, l’aggiornamento indica che, rispetto a quando abbiamo iniziato, nella sanità piemontese lavorano 1455 unità di personale in più, 342 medici e 1.113 personale del comparto. Un numero che consente di arrivare a centrare l’obiettivo dei 2 mila entro il primo semestre del 2025 e che conferma lo sforzo del Piemonte che nel 2024 ha incrementato la percentuale di spesa sul personale sanitario del 4,5% rispetto alla media nazionale del 3,2%, per una cifra che vale 2,4 miliardi nel 2024 rispetto ai 2,3 miliardi del 2023 per le assunzioni, come certificato dal Mef per primi 9 mesi del 2024» hanno affermato il Presidente Cirio e l’assessore Riboldi.

Nel corso dell’incontro sono stati affrontati altri temi di attualità, dall’utilizzo dei “gettonisti” sui quali l’assessore Riboldi, che sul tema oggi ha incontrato i direttori generali delle Asr, ha ribadito l’intenzione di “trovare altre soluzioni ed invertire la tendenza, ma nella consapevolezza che tra lasciare scoperta una prestazione sanitaria, spesso legata all’emergenza, e far ricorso all’esternalizzazione, non ci sono dubbi.»

Per quanto riguarda i medici in formazione specialistica, la Direzione regionale dell’assessorato alla Sanità ha annunciato che, in attuazione della delibera di Giunta del 30 aprile 2024 che prevede lo schema di intenti tra la Regione e le Università sulle modalità di reclutamento dei medici, è stato creato un indirizzo mail dedicato per il disbrigo delle pratiche burocratiche, come da richiesta specifica delle organizzazioni sindacali dei medici ospedalieri. Ricordiamo che la Regione riconosce, per i medici specializzandi, un rimborso spese parametrato alla distanza tra la sede di frequenza della scuola di specializzazion(Città della Salute di Torino, Maggiore della Carità di Novara, San Luigi di Orbassano) e l’ospedale scelto per il tirocinio, oltre a incentivi per le specialità su cui c’è carenza di personale.

Santa Giulia, Bengasi e Giovanni Bosco le tre nuove “zone rosse”

Dal primo marzo a Torino saranno attive tre nuove zone rosse.

Si tratta di Piazza Santa Giulia, piazza Bengasi e la zona vicino all’Ospedale San Giovanni Bosco, “territori” difficili, caratterizzati dalla presenza di spaccio e microcriminalità. Tali zone  saranno oggetto di controlli intensificati fino al 30 aprile.

Le forze dell’ordine potranno allontanare per 48 ore chi considerato pericoloso per l’ordine pubblico, nello specifico per reati di droga, violenza e furti.

Nelle scorse settimane nelle preesistenti zone rosse torinesi sono stati allontanati diversi soggetti ritenuti pericolosi.

Le zone già attive sono Porta Nuova e San Salvario vecchia, il lungo Dora compreso tra ponte Carpanini e ponte Mosca, piazza Vittorio Veneto e via Matteo Pescatore, i Giardini Madre Teresa di Calcutta e l’area di largo Palermo.

I soggetti con atteggiamenti aggressivi o già condannati per spaccio, violenze, furti e rapine possono essere allontanati per 48 ore da queste aree. Se continueranno gli atteggiamenti illegali scatterà la denuncia.

Le zone rosse sperimentali a Torino  sono iniziate a gennaio. “Torino – commenta il sindaco Stefano Lo Russo – vuole essere un modello virtuoso  per la gestione integrata della sicurezza. Bene la rigenerazione urbana, ma anche il contrasto all’i fenomeni di illegalità. Vogliamo una città sicura, in cui ci si possa muovere liberamente”

Smog, livello Zero fino a venerdì

Secondo i dati previsionali forniti da Arpa Piemonte, da oggi giovedì 27 febbraio, e fino a venerdì 28 febbraio 2025 compreso (prossimo giorno di controllo), entrerà in vigore il livello 0 (bianco) con le sole misure strutturali di limitazione del traffico previste del semaforo antismog.

Si ricorda che eventuali variazioni del semaforo antismog, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure, delle esenzioni e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale .

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Più giovani in agricoltura, l’aiuto della Regione a 300 aziende agricole under 41 di tutto il Piemonte

Un investimento da oltre 11,6 milioni di euro complessivi che andranno a sostegno di 299 aziende agricole under 41 in tutto il Piemonte per favorire l’ingresso dei giovani in agricoltura e il ricambio generazionale. Viene pubblicata ora la graduatoria delle giovani aziende con titolari sotto i 41 anni che riceveranno il contributo voluto dall’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni attraverso il bando Premio per l’insediamento di giovani agricoltori 2024.

Spiega l’assessore Bongioanni: «Il bando è stato lanciato a dicembre e chiuso a fine gennaio e ha visto una risposta straordinaria. Grazie alle economie e ai fondi recuperati da altre misure non utilizzate, sono riuscito a portare a € 11.634.410,97 una dotazione finanziaria che in origine era di appena 400mila euro e che ci consente di finanziare tutte le 299 domande idonee pervenute fino a esaurimento della graduatoria. Questo sostegno, totalmente a fondo perduto, si pone tre obiettivi: attrarre sempre più giovani verso il settore agricolo con l’apertura di nuove aziende; favorire il ricambio generazionale con il subentro in aziende di famiglia; e infine permettere ai giovani imprenditori di implementare progetti che adottino approcci produttivi rispettosi dell’ambiente e vantaggiosi sotto il profilo economico e sociale».

Le aziende beneficiarie suddivise per provincia: Alessandria 39 (13%); Asti 35 (12%); Biella 15 (5%); Cuneo 103 (34%); Novara 26 (9%); Torino 62 (21%); Verbano Cusio Ossola (1%); Vercelli: 15 (5%).

Per poter beneficiare del premio, il giovane imprenditore dovrà assumere la carica di capo di un’azienda agricola, presentando un dettagliato Piano Aziendale. Ecco come funziona il premio d’insediamento:

  • Insediamento di un solo giovane (impresa individuale): € 35.000, con una maggiorazione di € 10.000 se l’insediamento avviene in zona di montagna.

  • Insediamento congiunto di due giovani (soci): € 30.000 per ciascun giovane, con una maggiorazione di € 7.000 per ciascuno in caso di insediamento in zona di montagna.

  • Insediamento congiunto di più di due giovani (fino a un massimo di cinque): € 25.000 per ciascun giovane, con una maggiorazione di € 5.000 per ciascuno se l’insediamento avviene in zona di montagna.

Questa nuova misura va ad agire a fianco delle altre che l’Assessorato regionale sta attuando per sostenere con politiche strutturali la giovane agricoltura. Sottolinea l’assessore Bongioanni«Va ad aggiungersi ai 19 milioni con cui, lo scorso novembre, abbiamo premiato i 250 migliori progetti di imprenditori under 41 che investono in agricoltura di precisione e innovativa. E nelle prossime settimane lanceremo un ulteriore bando da ben 32,5 milioni di euro per il miglioramento di tutte le aziende agricole – dai fabbricati ai macchinari – cui potranno partecipare anche i giovani già beneficiari degli altri due bandi. I primi risultati si toccano con mano».

Grazie a misure come queste i giovani piemontesi stanno letteralmente riscoprendo l’agricoltura. Solo nell’ultimo anno in Piemonte le aziende con proprietari o conduttori sotto i 41 anni sono aumentate di 444 unità, passando dalle 5.902 del 2023 alle 6.346 del 2024, con una significativa crescita del 7,5% e un’incidenza del 15% sul totale delle imprese agricole piemontesi. «Un grande risultato – conclude Bongioanni – che, unito alla nascita della Filiera corta, al potenziamento dei Distretti del Cibo e alla rivoluzione nella promozione sta scrivendo il futuro dell’agricoltura piemontese».

Special Olympics World Winter Games: la Fiamma della Speranza arriva a Torino

 

Dopo la benedizione in Vaticano la torcia è stata accolta ieri sera nel capoluogo piemontese, dove partirà per il suo tour nelle principali località del territorio, fino alla Cerimonia di Apertura l’8 marzo

Dopo l’emozionante accensione della Fiamma della Speranza ad Atene, il cammino che accompagnerà gli Special Olympics World Winter Games Torino 2025 ha compiuto un ulteriore, significativo passo. E durante il passaggio a Roma, la fiamma è stata accolta con entusiasmo da istituzioni e personalità di rilievo, testimonianza di un impegno condiviso per promuovere i valori dello sport e dell’inclusione. La Ministra del Turismo Daniela Santanchè, il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il Sindaco di Fiumicino Mario Baccini hanno dato il benvenuto alla delegazione italiana proveniente da Atene: il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, il Presidente del LETR Executive Council Final Leg Planning Committee Mark McCorkle, la Presidente e il Direttore Generale del Comitato Organizzatore Locale Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Mauro Di Gennaro. Un passaggio di consegne, insieme agli atleti e allo staff di Special Olympics, che ha segnato l’accoglienza in Italia della fiamma dei Giochi.

 

Ieri la delegazione è stata accolta in Vaticano, per una speciale benedizione della Fiamma della Speranza da parte di Monsignor Orazio Pepe, segretario della Fabbrica di San Pietro. La torcia è quindi ripartita con un treno speciale alla volta di Torino, dove ieri sera è stata accolta in una cerimonia ufficiale presso la stazione di Porta Nuova. Ad attenderla, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, la mascotte Moly e tanti atleti, famigliari, sostenitori di Special Olympics, che hanno reso questo arrivo una vera festa, segnando l’inizio di una staffetta imperdibile: un percorso che attraverserà il territorio piemontese, toccando città e comunità, per diffondere un messaggio universale. La luce della fiamma, simbolo di speranza e determinazione, rappresenta l’impegno di un’Italia che crede nel potere trasformativo dello sport.

 

A partire dal 1° marzo, infatti, la Fiamma attraverserà numerosi Comuni del Piemonte, portando con sé il messaggio di inclusione e speranza che caratterizza gli Special Olympics. Il percorso prevede tappe significative, partendo dalle località di gara Bardonecchia, Sestriere, Pragelato e Torino, per poi toccare tutti i capoluoghi: Novara, Vercelli, Cuneo, Asti, Alessandria, Verbania e Biella.

 

Questo percorso simbolico non è soltanto il tragitto della torcia, ma l’incarnazione di un impegno comune per costruire una società più inclusiva, dove il talento di ogni atleta diventa il simbolo di una cultura aperta e dinamica. L’8 marzo, dopo questo viaggio che coinvolgerà atleti, istituzioni, scuole e comunità locali, la Fiamma della Speranza giungerà all’Inalpi Arena di Torino, dove illuminerà la cerimonia di apertura degli Special Olympics World Winter Games Turin 2025. Sarà il culmine di un percorso che, partito dalla Grecia, ha attraversato l’Italia per accendere nei cuori di tutti la passione per lo sport e i suoi valori universali.

 

Il percorso della Torcia

Dopo l’arrivo a Torino, la Fiamma della Speranza inizierà il suo viaggio attraverso il Piemonte, toccando alcune delle località più significative della regione. Questo percorso non solo celebra il valore dello sport, ma vuole coinvolgere direttamente le comunità locali, rendendole parte integrante di un evento dal forte impatto sociale.

 

Sabato 1° marzo, la Torcia della Speranza inizierà il suo percorso a Bardonecchia, una delle sedi di gara, per poi spostarsi nel pomeriggio a Pragelato, sede storica delle gare di sci nordico.

 

Domenica 2 marzo, in mattinata, la torcia attraverserà Torino, città ospitante dei Giochi, in un percorso che si snoderà dai Giardini Reali alla Scuola Ufficiali dell’Esercito (via Minzoni).

 

A partire dal 3 marzo, la Torcia riprenderà il suo viaggio, toccando le montagne olimpiche, le principali città piemontesi e alcuni luoghi iconici. Nella mattinata di lunedì raggiungerà Sestriere, una località simbolo delle Olimpiadi Invernali del 2006, per poi spostarsi nel pomeriggio all’Allianz Stadium, uno dei templi dello sport internazionale.

 

Martedì 4 marzo passerà quindi nelle province orientali del Piemonte, a Novara al mattino e a Vercelli nel pomeriggio.

 

Mercoledì 5 marzo la Fiamma si dirigerà quindi verso sud, passando per Cuneo in mattinata e giungendo ad Asti nel pomeriggio.

 

Il viaggio continuerà giovedì 6 marzo in direzione est, con tappe ad Alessandria e a Verbania, città che esemplificano la bellezza del territorio piemontese.

 

Infine, venerdì 7 marzo, la torcia raggiungerà Biella al mattino e concluderà la giornata presso lo stabilimento Coca Cola, importante sponsor dei Giochi.

 

Infine, sabato 8 marzo, la Fiamma della Speranza entrerà trionfalmente a Torino, dove sarà protagonista della Cerimonia di Apertura degli Special Olympics World Winter Games Turin 2025, in programma all’Inalpi Arena.

Questo percorso rappresenta non solo una staffetta simbolica, ma anche un’opportunità per le città piemontesi di accogliere un evento che porta con sé un messaggio di inclusione e di partecipazione. Ogni tappa sarà accompagnata da eventi di celebrazione e coinvolgerà atleti, cittadini e istituzioni in un momento di festa e condivisione.

 

Maggiori dettagli su tappe e percorso della torcia sono disponibili sul sito: http://turin2025.org/it/vieni-ai-giochi/torch-run 

Proseguono le ricerche di Mara Favro nei boschi lungo la Dora Riparia

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Nelle giornate del 27 e del 28 febbraio, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Torino, i Carabinieri del Nucleo Investigativo, con il supporto delle unità specializzate del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, effettueranno attività di ricerca in zona boschiva e impervia lungo la Dora Riparia, nel territorio di Gravere (TO), in alta Valsusa. Le operazioni si rendono necessarie a causa del prossimo innalzamento del livello del fiume per le probabili piogge del fine settimana, lo scioglimento delle nevi e il rilascio d’acqua dalla Diga del Gorge.
I resti ossei rinvenuti nel corso delle precedenti ricerche sono ancora in fase di valutazione medico legale, al fine di stabilirne l’origine e l’appartenenza.
Ogni notizia non proveniente dalla competente Procura della Repubblica è da ritenersi priva di ufficialità e, allo stato, di attendibilità, comunicano i carabinieri.

Approvato il Bilancio regionale di previsione finanziaria ’25-’27, opposizioni critiche

Approvato il Bilancio di previsione finanziaria 25-27

“Abbiamo scelto di concentrare le risorse su sanità, lavoro, energia e formazione”  ha  detto l’assessore Andrea Tronzano

Approvato dall’Aula, presieduta da Davide Nicco il Bilancio di previsione finanziario 2025-2027, con 28 sì e 10 no.

Il presidente Alberto Cirio ha sottolineato che normalmente “i bilanci regionali si approvano verso aprile, quindi è un buon risultato riuscire ad approvarlo in questi primi mesi dell’anno, come ci eravamo impegnati a fare con la Corte dei conti. Lo facciamo avendo presente il Piemonte reale, quello delle persone normali, dei lavoratori, delle lavoratrici, delle associazioni: posso dire che questo bilancio è rivolto a loro. Questo è un bilancio vero, che fa i conti con le risorse reali, che continua sulla strada virtuosa che paga i debiti del passato, senza mettere le mani nelle tasche dei piemontesi. Non siamo in grado di stampare moneta, abbiamo cercato di ridurre le spese che non hanno dato grandi risultati, utilizzando quei soldi per nuovi investimenti, confermando le nostre priorità: salute, lavoro, formazione, sostegno alla crescita e tutela delle persone fragili”.

“Abbiamo scelto di concentrare le risorse su sanità, lavoro, energia e formazione – ha aggiunto l’assessore Andrea Tronzano – garantendo al contempo l’efficienza della macchina regionale e il rispetto delle norme di finanza pubblica”. La sanità rimane un settore centrale e, anche quest’anno, chiuderà in pareggio. “Per noi la sanità deve restare pubblica e accessibile a tutti – ha ribadito l’assessore – ma non ignoriamo il ruolo complementare del privato, che può contribuire a migliorare l’offerta dei servizi”.

Significativo l’impegno per l’edilizia sanitaria, con circa 4,5 miliardi di euro destinati alla modernizzazione delle strutture, provenienti da una pluralità di fonti: 2 miliardi da INAIL, 1 miliardo da fondi statali, 703 milioni da risorse private, 445 milioni dal PNRR, 192 milioni da fondi regionali, 112 milioni dall’Unione Europea e 16 milioni dalle aziende sanitarie. “È un investimento imponente – ha sottolineato Tronzano – che migliorerà la qualità delle cure e l’efficienza del sistema sanitario regionale”. In un contesto finanziario complicato non aumentare le tasse è stato uno sforzo importante – ha aggiunto l’assessore – ma che abbiamo difeso in coerenza con i nostri principi. È facile far quadrare i conti incrementando le imposte, ma abbiamo scelto di non farlo perché crediamo nella tutela dei cittadini e nella competitività del nostro sistema produttivo”.

Le dichiarazioni di voto sono state svolte dai capigruppo.

Carlo Riva Vercellotti (Fdi) ha ringraziato “l’assessore Tronzano, i consiglieri per le 41 ore di lavoro in Aula sul Bilancio e il presidente Cirio. Così come chi ha svolto un ruolo doveroso di opposizione”.

“Questo bilancio – ha aggiunto – prosegue un discorso che ha come faro le nostre imprese, la salute, i lavoratori, il sociale e il nostro mondo associativo. Perseguiamo questi obiettivi, diversamente da altre regioni governate dal centrosinistra, senza aumentare le tasse e riducendo l’indebitamento”.

Vittoria Nallo (Sue), annunciando voto negativo, ha sottolineato “le lunghe liste d’attesa in Sanità e la mancanza di azioni concrete su tutte le azioni enunciate. Quando è a Roma, chieda al ministro Schillaci di estendere gli screening neonatali”.

Fabrizio Ricca (Lega), dopo i ringraziamenti, ha denunciato “atteggiamenti infantili della minoranza. Una sinistra che non propone nulla, non accetta proposte di buon senso ed è capace solo nella critica. Chi ha bloccato lo sviluppo del Piemonte, mentre gli altri andavano avanti? Voi. Chi ha impedito di avere di nuovo le Olimpiadi invernali in Piemonte? I 5stelle”.

Alberto Unia (M5s) ha chiesto al presidente Cirio interventi “per sostenere le famiglie che devono aiutare congiunti in difficoltà croniche di salute e che vivono un forte disagio psicologico, unito a quello pratico”.

Silvio Magliano (Lista Cirio) ha sottolineato il lavoro dei componenti del suo gruppo. “Accogliamo con forza l’intervento del consigliere Unia, perché il tema della cronicità è fondamentale: il Piano socio sanitario dovrà stare vicino a chi fa fatica, non solo alla persona malata ma anche ai familiari. Bisogna contrastare l’idea di individualismo”.

Voto negativo per Alice Ravinale (Avs) che ha ringraziato tutti per il lavoro, “ma non mi pare – ha detto – che questo bilancio disegni il migliore dei mondi possibili, tutt’altro. Avete un bilancio che corrisponde alla vostra idea, che lascia indietro tante persone, gli anziani, i non autosufficienti, gli stranieri, le persone in povertà. Il rilancio del turismo è positivo, ma non possiamo illuderci che sia sufficiente a rimpiazzare la manifattura, specie l’automotive”.

Voto favorevole per Forza Italia, come dichiarato da Paolo Ruzzola, “poiché questo Bilancio attua il programma per cui i cittadini ci hanno votato. Senza entrare nel merito delle responsabilità pregresse per il debito, noi abbiamo la certezza che nella scorsa legislatura e in questa, abbiamo drasticamente ridotto questo debito. Quanto alla Sanità, sappiamo perfettamente che c’è molto da fare, ma ritengo che abbiamo ricercato e trovato diversi miliardi per i nuovi ospedali e far partire le progettazioni”.

cs

Torino, parte la campagna per il corretto deposito dei rifiuti e il rispetto dell’ambiente

“Oggi butta bene!” è il claim della nuova campagna di comunicazione che Città di Torino, in collaborazione con Amiat e GTT, lancia per sensibilizzare la cittadinanza sull’adozione di comportamenti corretti nel conferimento dei rifiuti e per il rispetto dell’ambiente.

Saranno oltre mille i nuovi manifesti, previsti con due grafiche e in formato 100×140, che da oggi faranno progressivamente la loro comparsa con affissioni e tramite comunicazione sui mezzi di trasporto pubblico di GTT.

Il focus della campagna in particolare porterà l’attenzione su due tipologie di rifiuti, ingombranti e deiezioni canine, e su come piccoli gesti da parte di tutti possono concretamente fare la differenza nel prendersi cura del territorio e migliorare al tempo stesso il servizio che Amiat rende alla città.

La campagna di questi giorni è la prima parte di una più articolata che, quest’estate, vedrà una seconda ondata di affissioni focalizzate su altre due tipologie di rifiuti, ancora in fase di definizione.

Con i manifesti che vengono affissi da oggi avviamo una campagna di comunicazione in più step per sensibilizzare le persone verso la cura della Città, attraverso piccoli gesti quotidiani – dichiara l’assessora alle Politiche per l’Ambiente Chiara Foglietta –. Torino è di tutti e tutte noi e ognuno può fare la propria parte per garantire il decoro e la pulizia. Attraverso il lavoro e l’impegno quotidiano, l’amministrazione comunale fa la sua parte ma giova ricordare, come tutti noi possiamo fare la differenza”.

Repetita iuvant, dicevano i latini: ed in effetti è bene ribadire che certi comportamenti vanno evitati – commenta Paola Bragantini, Presidente Amiat Gruppo Iren -. Gli sforzi per garantire il decoro della città e una sempre miglior raccolta differenziata, infatti, necessitano della fattiva collaborazione dei cittadini: invitiamo tutte e tutti a rendere Torino una città sempre più bella e sostenibile”.

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Il cinema di James Cameron, la visionarietà sui banchi della scuola

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Sino al 15 giugno (per ora) nello spazio della Mole

 

James Cameron ha dei ricordi – “da bambino, nella città canadese in cui vivevo, disegnavo su carta con penna, matita e pastelli, molto prima di mettere mano alla mia prima cinepresa” oppure “il film “Quando i mondi si scontrano”, del 1951, ha esercitato una profonda influenza su di me, ne feci un adattamento in fumetti durante l’ultimo anno di superiori, senza tuttavia riuscire a completarlo, gli esami finali si avvicinavano e mi trovai improvvisamente a corto di tempo e talento” – e delle ferree certezze, delle leggi personali – “un personaggio non è mai soltanto uno schizzo ma dev’essere uno schizzo molto convincente”.

Oggi James Cameron, con tutto il suo mondo di regista visionario – “il luogo della Mole è perfetto per la mostra, architettura e arte cinematografica s’incontrano e sottolineano quello sguardo verso il futuro che già Antonelli ebbe, come il regista ha, avrebbero molte cose da dirsi se si incontrassero”, dice Carlo Chatrian, direttore del Museo del Cinema. Mentre il presidente Enzo Ghigo riprende “è qui e oggi la vera risposta a quanti continuano a chiederci ma Cameron c’è o non c’è? Oggi all’interno della Mole c’è tanto di quel Cameron che la sua presenza finisce col passare in secondo piano”. Ma Cameron verrà, un po’ più in là (si vocifera a fine marzo?), durante il periodo lungo di questa mostra che nei programmi scorre sino a metà giugno ma che qualcuno già sussurra di dover essere prolungata sino a dopo l’estate (un investimento di oltre un milione di euro, ma, assicura lo staff del Museo, si è guardato ben oltre la mostra dal momento che un certo materiale rimarrà al Museo oltre la chiusura): oggi Cameron è in Nuova Zelanda, impegnato nella postproduzione di “Avatar 3.

 

Fuoco e cenere (uscita sugli schermi di tutto il mondo il 19 dicembre, il regista ne parla già come “il più emozionante e forse migliore dei tre finora”), lo ha promesso, magari in compagnia di qualche stella di prima grandezza scelta dal cilindro magico di una filmografia che in poco più di quarant’anni, ha “soltanto” superato i dieci titoli, con l’esclusione di documentari e sceneggiature. Dopo le tempeste (non propriamente in un bicchiere) organizzative di alcuni mesi fa con la Cinémathèque francese capitanata da Costa-Gavras e qui rappresentata da Agathe Moroval e già ospite della mostra in onore del “pioniere” – o se volete di “una” mostra, dal momento che a Torino ha una sua propria e indiscussa veste, non per nulla si sottolinea più volte l’impronta della “nuova e inedita dimensione”, la nostra città può essere considerata la seconda tappa, altre seguiranno nei prossimi anni -, oggi circolano sorrisi e foto di rito che inquadrano altresì le più strette collaboratrici del regista, Kim Butts e Maria Wilhelm, della Avatar Alliance Foundation, “per la loro disponibilità e sostegno nell’adattamento della mostra per il Museo”, come si legge alla voce ringraziamenti che sta al fondo del ricco volume edito da SilvanaEditoriale in occasione di “The Arts of James Cameron”, pronte loro a ricordare “il rigore e la disciplina” trovati durante l’intera collaborazione, ampliando le parole a quella che suona “perfezione”.

Senza nascondere che la mostra, durante la permanenza torinese, s’arricchirà di altri materiali, non ultima l’intervista al regista da parte di Chatrian, durata quattro giorni e realizzata in 3D. Mentre s’ammira al centro della grande Aula la struttura cilindrica di “tripoline” che cade dall’alto e su cui vengono proiettati immagini e momenti di alcune opere del regista, si prende a salire la passerella elicoidale: per incontrare le primissime esperienze di un giovanissimo Jim, di un tredicenne (siamo nel 1967) che con i pastelli a olio disegna un paio di aerei, di un ragazzo che l’anno successivo a Niagara Falls vince il concorso annuale, per Halloween, e ancora nei due anni dopo, indetto dalla banca Lincoln Trust and Savings, un metro quadrato sulle proprie vetrine, ed è la nascita di un primo mostro che ha per viso una zucca intagliata, dell’adolescente che ama le storie di Conan e tratteggia e colora e deve assoldare un amico grande e grosso per impedire a quelli impallinati con il solo sport di bullizzarlo, solo perché lui possa continuare a disegnare in santa pace. Che nel 1971, a diciassette anni, ha appena visto “L’uomo che fuggì dal futuro” di Lucas o legge “1984” di Orwell o “Il mondo nuovo” di Huxley e ne trae idee e impulsi, che stampa 500 esemplari di un manifesto di sua invenzione: ne venderà quattro o cinque al massimo, i rimasti gli serviranno per anni come carta su cui schizzare. Guarda a Dalì e a Magritte e al simbolismo tutto (“molte delle mie illustrazioni di questo periodo sono fatte su carta a righe perché le abbozzavo nei quaderni di scuola, per non farmi scoprire dagli insegnanti.

Ero lì per imparare, ma della scuola mi interessavano solo quelle sei o otto ore in cui disegnavo. Insomma, perché avrei dovuto limitarmi a farlo nelle lezioni di arte?”), alla metafora e a Platone con la sua caverna, riflette ed esplora, a poco a poco si fa “costruttore di visioni” come titola il proprio intervento nel volume il critico Frédéric Strauss. Cameron inventa oggetti e strutture e mondi, è artista completo, affronta “i confini estremi della conoscenza scientifica” e segue le precise orme di quella realtà, “nel suo epico progetto di fantascienza mai realizzato, “Xenogenesis”, l’astronave Cosmos Kindred rappresenta la sintesi di anni di teorizzazioni sulla funzionalità di un tale veicolo, come per “Aliens – Scontro finale” co-progetta la navicella futuristica Dropship, simile a un elicottero d’assalto, basandosi sui principi dell’aerodinamica”. Non soltanto il futuro con le proprie scommesse, anche il passato è per lui un punto d’orgoglio, con la necessità di garantire la maggiore fedeltà storica possibile. Sono ben quattordici le immersioni subacquee che Cameron e la sua squadra effettuano durante la preparazione di “Titanic”, con macchine sottomarine comandate a distanza, lo scopo è la reinvenzione storica degli ambienti per l’esecuzione di una esatta scenografia.

Schizzi allora, eccezionali, la preparazione di quel futuro generatore di grande cinema che avremmo visto realizzato sullo schermo: “si tratta di bozzetti che ho realizzato e che mostrano alcune stanze della nave affondata, si basano sulle mie osservazioni reali durante la mia spedizione al relitto del Titanic nel 1995”. Studi e scommesse e re-invenzioni che hanno modo di divenire sprazzi di una felicità senza confini. Lo pensiamo felice e stupefatto insieme come un bambino, Cameron: “il mio disegno esplora fondamentalmente ciò che ho immaginato fosse il risultato di decenni di immersione sul fondale oceanico. Il legno della cabina è un po’ consumato, ma è sopravvissuto abbastanza bene e l’intarsio in oro è ancora intatto. Al centro a sinistra c’è un’applique capovolta, rimasta sospesa per i cavi. Durante una successiva spedizione al Titanic nel 2005 sono riuscito a far entrare uno dei bot in una vera cabina del ponte C e indovinate un po’ cosa abbiamo scoperto? L’intarsio d’oro era ancora lì, proprio come nel mio disegno. Inoltre, due applique erano state strappate dal muro e penzolavano, capovolte, appese per i cavi, una a ciascun lato della porta. L’unica differenza rispetto al disegno era che queste lampade erano in ottone placcato oro e poiché l’ottone diventa verde quando si corrode, presentavano bugnature verdi”. Non soltanto gli ambienti, Cameron corre a definire le mani dei suoi personaggi, le posture e i volti – non sfuggono nemmeno le creature immerse nella natura, mostruose e no, non ultima quel Xenogenesis che non ha mai visto la luce, una sorta di cavalletta alata che si regge a un piccolo ramo: “l’ho vista in sogno quando avevo diciannove anni, sognai una foresta bioluminescente popolata da lucertole volanti le cui ali erano composte da segmenti disposti a ventaglio, parecchio tempo dopo avrei rispolverato le idee delle lucertole e della foresta per ‘Avatar’” -, accennando, approfondendo, offrendo particolari che definiranno completamente.

Schizzi e bozzetti per arrivare a un risultato che pareva “generico”. Poi con l’impegno e la ricerca di ogni giorno è arrivato il ritratto di Rose/Kate Winslet, gli occhi e lo sguardo, la mano posata sul lato della fronte e il pollice rientrato, il gomito poggiato sull’elegante cuscino, il “cuore dell’oceano” posato sul petto. Non è Jake Dawson ad averlo seguito, è la mano di Cameron (“ho fatto la controfigura di Di Caprio”), precisa e sognatrice ancora una volta. Un’ultima nota per chi visiterà la mostra. Non fermatevi al nero nastro che sale verso l’alto, tra disegni e fotografie e filmati, addentratevi nelle salette laterali alla grande Sala per non perdervi quegli angoli che ancora di più vi sveleranno i mostri di “Alien” o la realizzazione di “Titanic” o le sembianze del “terminator” Schwarzenegger: per godervi appieno il regista che ha saputo unire arte e i migliori incassi della storia cinematografica.

Elio Rabbione

Nelle immagini: angoli dell’allestimento della mostra; e – tutte Avatar Alliance Foudation © James Cameron – “Schizzo del ritratto di Neytiri”, “Studio su Terminator” (prima del casting di Arnold Schwarzenegger), “Ritratto di Rose” e “Il pianeta Mesa di Xenogenesis” (metà anni ’80).

Aviazione sostenibile, cieli più puliti grazie (anche) al Piemonte

La collaborazione tra Regione e partenariato europeo Clean Aviation per quanto riguarda l’aviazione sostenibile e le relative opportunità di finanziamento per le imprese del settore è stata al centro di un evento svoltosi nel Grattacielo Piemonte.

“La partnership con Clean Aviation consolida il ruolo del Piemonte nell’industria aerospaziale e apre nuove prospettive per una transizione sostenibile e tecnologicamente avanzata dell’aviazione – ha affermato Andrea Tronzano, assessore regionale allo Sviluppo delle Attività produttive, nel suo intervento introduttivo – La nostra priorità è sostenere l’ecosistema con investimenti mirati, stimolando l’innovazione e la collaborazione tra imprese e centri di ricerca, tenendo presente che il Piemonte è uno dei territori europei più avanzati nel settore aerospaziale, con oltre 35.000 addetti e un fatturato di 8 miliardi di euro”.

L’iniziativa ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, imprese, centri di ricerca e portatori di interesse del settore aerospaziale, riuniti per confrontarsi sulle opportunità offerte dal programma europeo e sulle sinergie con le politiche regionali di sostegno all’innovazione.

L’incontro si è inserito nel percorso avviato con la firma del Memorandum of Cooperation (MoC) tra la Regione Piemonte e CAJU, avvenuta il 28 novembre 2023 durante gli Aerospace & Defense Meetings a Torino; l’accordo punta a creare un ecosistema integrato in cui fondi europei e programmi regionali lavorino in sinergia per accelerare l’innovazione, favorire la formazione di nuove competenze e garantire alle imprese piemontesi un ruolo da protagoniste nella sfida verso un’aviazione a emissioni zero.

 

I relatori dell'evento

Gli obiettivi

Clean Aviation, sostenuto da Horizon Europe e da importanti attori del settore, si inserisce nella strategia europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Un obiettivo ambizioso, considerata la previsione di un triplicarsi della domanda di voli nello stesso arco temporale e il rischio, senza interventi mirati, di un raddoppio delle emissioni del trasporto aereo.

Ad illustrare nel dettaglio strategie e linee d’azione è stato Daniele Violato, responsabile della cooperazione strategica tra tale ente e le Regioni europee con attività nel settore aeronautico, che ha evidenziato come la sfida della transizione verso un’aviazione sostenibile richieda uno sforzo congiunto e coordinato a livello europeo, nazionale e regionale.

Passi necessari per affrontare questa sfida sono l’entrata in servizio entro il 2035 di velivoli con una riduzione del 30% delle emissioni di gas serra rispetto a quelli di ultima generazione, e rinnovare oltre il 75% della flotta aerea attuale entro il 2050. Un processo che non rappresenta solo un’esigenza ambientale, ma anche un’enorme opportunità economica, con ricadute significative sull’occupazione e sulla competitività dell’industria europea.

Il programma si concentra infatti sull’esplorazione e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche all’avanguardia, spaziando dai sistemi di propulsione ibrida ed elettrica per i velivoli regionali alla realizzazione di aeromobili caratterizzati da architetture ultra-efficienti e innovative. Particolare attenzione è rivolta all’utilizzo dell’idrogeno come fonte di alimentazione, con l’obiettivo di portare nei cieli aerei a zero emissioni entro la metà del prossimo decennio. Questa nuova fase di ricerca si fonda sulle solide basi dei precedenti programmi europei Clean Sky 1 e Clean Sky 2, che hanno già permesso lo sviluppo di oltre mille tecnologie e la realizzazione di numerosi dimostratori, grazie all’impegno congiunto di più di 5.000 scienziati e ingegneri di 30 Paesi.

In questo ambito la Regione può intervenire a sostegno delle imprese piemontesi con l’attuale programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr 2021-2027).

A rafforzare questo impegno contribuisce il Progetto integrato di filiera Aerospazio 2023-2025, promosso dalla Regione Piemonte e realizzato in collaborazione con Ceipiemonte, che sostiene le pmi nella loro internazionalizzazione offrendo strumenti concreti per affermarsi sui mercati globali attraverso la partecipazione a fiere internazionali, workshop e incontri b2b.

Gli interventi

Fulvia Quagliotti, presidente del Distretto Aerospaziale Piemonte, ha evidenziato il valore di una filiera che conta oltre 450 piccole e medie imprese, perfettamente integrate in un sistema che vede la collaborazione tra grandi player, centri di ricerca e università.

Proprio Leonardo e Avio Aero, rappresentate rispettivamente da Marco Protti ed Enrico Casale, hanno presentato le strategie per lo sviluppo di velivoli a basse o zero emissioni, illustrando i progressi nella propulsione a idrogeno, nell’utilizzo dei carburanti sostenibili (SAF) e nella realizzazione di aerostrutture sempre più leggere ed efficienti.

Il prorettore del Politecnico di Torino Candido Fabrizio Pirri ha portato la positiva esperienza della partecipazione a programmi collaborativi di ricerca e sviluppo finanziati con fondi FESR, confermando l’importanza della collaborazione tra ricerca e industria. In quest’ottica Lorenzo Gusman, direttore operativo di Torino Airport, ha spiegato come lo scalo torinese stia diventando un hub per la sperimentazione di nuove tecnologie, mettendo a disposizione infrastrutture in grado di supportare la transizione verso sistemi di rifornimento e ricarica di nuova generazione.