Disagio anche all’aeroporto di Caselle per un guasto ad un radar Enav che nella serata di ieri ha causato la cancellazione di alcuni voli. Enav poco prima della mezzanotte ha comunicato che il problema era risolto. La problematica di trasmissione dati e connettività ha coinvolto il Centro di Controllo d’Area di Milano e ha messo in difficoltà il traffico aereo nell’area del Nord Ovest a partire dalle 21 con il blocco, poi risolto, degli aeroporti di Milano, Bergamo Torino e Genova.
In questi giorni i torinesi dovranno fare i conti con una forte ondata di caldo. Le previsioni meteo annunciano un rapido aumento delle temperature: sabato 28 giugno raggiungeranno picchi di 37 gradi. Un leggero calo termico potrebbe verificarsi tra domenica 29 e lunedì 30 giugno, dovuto a un breve peggioramento del tempo. Sarà però solo una breve pausa.
Il mese prossimo porterà un nuovo peggioramento della situazione. Infatti mercoledì 1° luglio le temperature potrebbero toccare i 39 gradi, mentre giovedì 2 luglio si sfioreranno i 40 gradi, segnando uno dei picchi più alti dell’estate.
Arpa Piemonte prevede che l’ondata di calore non si esaurirà in pochi giorni: proseguirà anche nelle settimane successive, con un’estate che si prospetta più calda della norma. La stagione sarà caratterizzata da temperature costantemente elevate e piogge scarse. Luglio sarà il mese più critico, con un caldo umido e persistente che aumenterà il rischio di disagio per le persone, in particolare per chi lavora all’aperto.
I sindacati hanno lanciato un appello per l’introduzione di fasce orarie lavorative più sicure (come avvenuto in Sicilia) e per la distribuzione gratuita di acqua ai lavoratori esposti alla calura estrema. Le condizioni attuali rendono difficile e pericoloso svolgere attività fisica prolungata all’esterno.
A Torino oggi sfila il Disability Pride. L’evento mette al centro le persone con disabilità chiedendo una società realmente accessibile e libera dall’abilismo. Il Disability Pride Torino valorizza le diversità contro gli stereotipi.
Un Pride è, prima di tutto, un momento di rottura simbolica dello stigma, è l’affermazione della propria identità in uno spazio condiviso, politico, gioioso, in cui la disabilità smette di essere qualcosa da nascondere o sopportare, diventando parte legittima del tessuto sociale.
Promosso dal Coordinamento Disability Pride Torino, rete di associazioni, fondazioni, start up del territorio, la manifestazione gode del patrocinio della Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Città di Torino, Politecnico di Torino e Università degli Studi di Torino. Si tratta si un importante riconoscimento istituzionale che testimonia l’interesse crescente verso i diritti delle persone con disabilità, non solo come destinatari di servizi, ma soprattutto come cittadine e cittadini attive,portatrici di competenze, desideri, progettualità.
Il Disability Pride, nato negli Stati Uniti negli anni Novanta, è approdato in Italia nel 2015 grazie all’attività di Carmelo Comisi, pioniere del movimento nel nostro Paese, che ha dato vita a una rete di eventi che pongono al centro l’orgoglio della propria identità e la visibilità pubblica delle persone con disabilità. In dieci anni il movimento ha toccato molte città italiane e dal 2023 Torino.
Oggi il Disability Pride rappresenta una delle principali piattaforme di attivismo e confronto sui diritti, i bisogni, le aspirazioni delle persone con disabilità.
Attraverso parate, manifestazioni artistiche e momenti di riflessione politica, il Pride promuove una cultura alternativa a quella dell’assistenzialismo e della compassione e nasce per superare la discriminazione di chi non rientra negli standard fisici, sensoriali o mentali dominanti .
Il corteo torinese propone uno sguardo intersezionale sulla disabilità e i fatti, attraversa e incontra temi complessi più che mai attuali, come l’identità di genere, gli orientamenti di sessualità, le origini etniche, le condizioni socio-economiche, venendo soggetta a multiple oppressioni che vanno riconosciute e combattute collettivamente.
Una visione sostenuta anche dal crescente interesse verso i Disability Studies, ambito accademico multidisciplinare che analizza la disabilità non solo in chiave medica, ma soprattutto come costruzione sociale e politica. Il Disability Pride Torino si pone come spazio di rivendicazione, ma anche di educazione collettiva, per contribuire ad arginare stereotipi, paternalismi e narrazioni di abilità ancora troppo diffuse. Insomma una normalità che ancora troppo spesso discrimina.
Le foto di Lori Barozzino
“I cimiteri sono luoghi del commiato e del ricordo, fondamentali per la comunità cittadina e accolgono ogni giorno centinaia di persone che rendono omaggio ai propri cari. Per questo siamo convinti che meritino grande attenzione e, d’intesa con AFC, stiamo lavorando ad un programma di riqualificazione generale, con l’obiettivo di un migliorarne fruibilità e accoglienza. L’inaugurazione della sala del commiato rappresenta un importante tassello di questa strategia” commenta il sindaco Stefano Lo Russo.
“L’apertura della nuova sala offre la possibilità di un ultimo saluto al proprio caro defunto e di un momento di raccoglimento in un passaggio molto doloroso che è quello del distacco con cerimonie per le quali occorrono spazi dedicati come quello inaugurato oggi. In questa sala ognuno può sentirsi a casa e portare i propri elementi distintivi” sottolinea l’assessora ai Servizi Cimiteriali Chiara Foglietta.
“È la prima sala di commiato pubblica in Città rivolta a tutti coloro che desiderano dare un ultimo saluto a chi non c’è più, rivolgendosi sia a chi crede, di ogni fede religiosa, sia a quanti vogliono dedicare un commiato laico. Un segnale importante per il rispetto della pluralità di convinzioni” ricorda il presidente di AFC Andrea Araldi.
“A seguito di attente valutazioni – spiega l’amministratore delegato di AFC Carlo Tango – si è scelto di ristrutturare un edificio già esistente all’interno del cimitero che aveva funzione di camera mortuaria per tre ragioni: velocizzare i tempi, ridurre i costi e non utilizzare spazio verde per nuove costruzioni”
Il nuovo spazio è stato realizzato grazie alla ristrutturazione dell’edificio in passato adibito a camera mortuaria dove è stata allestita una sala di circa 90 mq con una trentina di posti a sedere, arredi e un leggio. La sala è dotata di impianto di riproduzione audio e video, di impianto di condizionamento e riscaldamento e nell’edificio sono stati ricavati locali per servizi igienici. L’accesso è stato adeguato anche per persone con disabilità, l’area esterna è stata delimitata con barriere in legno e una siepe alta 3 metri.
La spesa per i lavori, iniziati a novembre dello scorso e terminati a marzo, è stata di circa 110mila euro.
Arte, Design e partecipazione attiva per “rigenerare”. Mente organizzativa lo “IAAD” di via Pisa
Un progetto di rigenerazione urbana e ricerca interdisciplinare che sapientemente va a coinvolgere “arte”, “design” e “partecipazione attiva”. La firma e l’idea sono di “IAAD. – Istituto d’Arte Applicata e Design” di via Pisa, a Torino, e il Progetto, non per nulla, prende il nome di “ArDe – Arte e Design”. Obiettivo: costruire una nuova, più vivibile identità al “Parco Peccei” (27mila mq di prato, costruito come primo Parco ecosostenibile d’Italia e cuore verde di “Barriera di Milano”) sorto sull’area ex-industriale “Spina 4”, vicino al complesso “Docks Dora” e a via Cigna. Come? Per ora sono tre gli interventi emblematici individuati: “Machia”, un’installazione di arte pubblica partecipativa realizzata in marmo bianco dall’artista cuneese Fabio Viale (scultore di fama internazionale, noto per la sua capacità di trasformare il marmo in opere sorprendenti “che ridefiniscono il rapporto fra arte classica e contemporanea”) che coinvolge direttamente i cittadini nel processo creativo; “Laicos” , un “social table” progettato dagli studenti IAAD. per favorire l’incontro tra persone e generazioni attraverso il gioco; la “trasformazione del campo da basket” in un’opera di arte urbana che unisce “sport” e “cultura visiva”, firmata dagli artisti Riccardo Corn79 Lanfranco (membro del Collettivo torinese “Il Cerchio e le Gocce”, dal 2001 fra i principali promotori della “Street Art” in Italia) ed Edoardo Bansone, che con un personalissimo linguaggio distintivo nel “graffiti-writing” porta un approccio dinamico e personale alla riqualificazione dello spazio urbano.
Il Progetto coinvolge attivamente circa venti studenti “IAAD.” dei corsi specifici di “Social Innovation Design”, “Interior Design” e “Comunicazione Design”. Proprio a loro si devono interessanti e partecipati micro-progetti autonomi (che si aggiungono ai tre interventi principali, di cui sopra), dal recupero dei tombini all’ideazione di servizi urbani – come bagni pubblici, nuove segnaletiche e strumenti di divulgazione culturale – fino alla creazione di un brand per valorizzare storie e identità di un quartiere fra i meno “facili” e più problematici di Torino. A coordinare il tutto è Lucrezia Nardi (project manager del progetto, nonché storica dell’arte e curatrice) con il supporto di Gianluca Bocchetta (designer e fondatore di “Velvet Studio”), ma il Progetto commissionato da “IAAD.”, in collaborazione con l’Associazione “Barriera Design District” , coinvolge una complessa rete di enti locali e nazionali, come l’“Accademia di Belle Arti di Napoli” e il “Conservatorio di Matera”, entrambi impegnati sui temi della riqualificazione, della mappatura e delle ricadute sociali degli interventi artistici.
“Cultura, arte e bellezza – ha commentato, all’inaugurazione dei nuovi interventi, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo – sono da sempre importanti veicoli di rigenerazione urbana. Per questo siamo particolarmente contenti oggi di inaugurare gli interventi del progetto ‘ArDe’ che daranno un nuovo volto al ‘Parco Peccei’, nel cuore di Barriera di Milano. Un territorio di cui conosciamo le difficoltà e dove come Amministrazione stiamo lavorando per potenziare gli investimenti, in particolare sulla rigenerazione urbana e comunità sociali”.
“ArDe – ha ricordato da parte sua la project manager Lucrezia Nardi – è il frutto di un approccio radicalmente transdisciplinare che unisce arte, design e innovazione sociale. In questo progetto, ‘IAAD.’ si conferma come uno spazio di ricerca viva, capace di uscire dalle aule per incidere sul territorio. Come comunità di ricerca e insegnamento, crediamo nel valore formativo e trasformativo di esperienze come questa, in cui l’immaginazione progettuale si traduce in pratiche concrete di rigenerazione urbana e relazione. ‘ArDe’ si inserisce nel percorso di ricerca e sperimentazione che ho ideato e sviluppato attraverso ‘P+Arts’ e ‘Barriera Design District’: un dialogo tra progettualità, contesto e trasformazione condivisa”.
A partire dall’opera “Machia” di Fabio Viale, utilizzata come “case studies” dagli studenti di “Social Innovation Design” che hanno sviluppato un piano di raccolta dati (con interviste, osservazioni e “paper” accademici) proprio analizzando le reazioni della comunità all’opera. Concepita come installazione sperimentale, “Machia” sarà posizionata in un luogo ben preciso e strategico del “Parco Peccei”, scelto proprio in base al suo potenziale di attivazione e integrazione con i cittadini che lì interagiscono. Domanda, più che lecita: l’opera sarà preservata o vandalizzata? Per inciso, si badi che le creazioni di Viale (fra cui “Ah-galla”, una barca interamente in marmo in grado di galleggiare, esposta e varata da Venezia a San Pietroburgo e a Mosca) sono state esposte nei più importanti Musei e Gallerie d’arte del mondo, da New York a Basilea, da Londra a Milano. Eppure, chissà perché?, al “Parco” la domanda su esposta viene da farsi. La risposta degli organizzatori: “Dal punto di vista curatoriale, l’intervento rompe con la logica monumentale tradizionale: l’artista mantiene l’anonimato, rinunciando al controllo autoriale per lasciare che sia la comunità ad appropriarsene, a riscriverla e a trasformarla. Un’azione di artivismo urbano che ridefinisce la partecipazione attiva e fa dell’arte un dispositivo sociale e rigenerativo, capace di produrre memoria, identità e relazioni”. Nel migliore dei casi. Quanto si spera avvenga al “Parco Peccei”.
Per info. www.iaad.it
Gianni Milani
Nelle foto: Fabio Viale “Machia”(Credit IAAD); Progetto “ArDe”, il sindaco Stefano Lo Russo all’inaugurazione (Credit IAAD); immagini Progetto (Credit IAAD)
A causa di una perdita di tensione questa mattina molte scale mobili della metropolitana torinese erano ferme. Per il calo elettrico sono entrati in funzione i sistemi di sicurezza che hanno arrestato automaticamente il funzionamento di alcuni impianti, spiega GTT.
Il meccanismo di sicurezza si attiva su tutte le scale mobili. Solo alcune possono essere riavviate da remoto, e per queste non c’è stata ripercussione sul servizio, mentre altre richiedono l’intervento diretto degli operatori. Le squadre di manutenzione sono intervenute tempestivamente.
È stata approvata dal Consiglio Regionale, dopo un lungo iter, la Legge di Riordino (ddl 73) che aveva come relatore l’Assessore ai Rapporti con il Consiglio, Gian Luca Vignale. Molte le tematiche fondamentali trattate dalla Legge:
dall’Osservatorio sui PFAS, alla modifica della legge sugli Usi Civici, agli articoli sulla valorizzazione del patrimonio regionale, a quelli sull’ urbanistica e la sicurezza. Centinaia gli emendamenti esaminati nelle varie giornate di discussione che hanno portato alla stesura di un testo di vitale importanza per enti pubblici, imprese e, in generale, di interesse per i cittadini piemontesi. Approvate modifiche attese per rilanciare le attività e snellire procedure regionali.
<L’approvazione, attesa, di questa legge di riordino – dichiara l’Assessore Vignale – che come dice il nome stesso, ha permesso di intervenire per sistemare e aggiornare norme esistenti, ma non solo. Il Consiglio ha deliberato -spesso all’unanimità- su tematiche di grande rilevanza per la vita dei piemontesi. In alcuni casi, si trattava di modifiche attese da tempo, in altri permetteranno di rilanciare attività ed interventi sia in ambito pubblico che privato. Si è trattato di un lavoro importante per il quale ci siamo impegnati, come governo della Regione, per rispondere con efficacia e celerità alle necessità di enti, cittadini e imprese>.
Una donna di 54 anni è stata trovata senza vita nel pomeriggio di oggi in un’abitazione di Rivalta, nel Torinese. Il compagno, di un anno più anziano, è stato trovato annegato questa mattina nel lago di Avigliana. Secondo alcuni testimoni si sarebbe suicidato.
A fare la tragica scoperta sarebbe stato il fratello dell’uomo. Dopo essere stato rintracciato dai carabinieri e informato della morte del fratello, si è recato nell’abitazione della coppia per avvisare la donna. Una volta arrivato, l’ha trovata priva di vita.
Lo studio di Confartigianato
Il 22,7% delle imprese piemontesi con addetti utilizza l’intelligenza artificiale per ottimizzare i processi aziendali, realizzare prodotti migliori e offrire servizi più adeguati, quindi per sicurezza informatica, relazioni con clienti e fornitori, videosorveglianza, elaborazione immagini, gestione robot, analisi dati e sistemi previsionali, automazione di processo e trattamento linguaggio macchina.
Delle 11.724 realtà che sfruttano questa nuova tecnologia, 2.663 sono artigiane con dipendenti.
A livello territoriale, a Torino 6.301 imprese utilizzano l’intelligenza artificiale, di cui 1.274 sono artigiane (20,2%).
E’ questo ciò che emerge dallo studio “I pionieri dell’IA” realizzato dell’Ufficio Studi di Confartigianato che ha analizzato i dati di UnionCamere, Ministero del Lavoro, Sistema Excelsior e Istat.
Lo studio evidenzia inoltre che le applicazioni più diffuse nelle MPI artigiane riguardano la gestione economico-finanziaria (46%), il marketing e l’e-commerce (34,8%) seguite a distanza da gestione dei clienti con il 18,8%, gestione dei servizi e della produzione con il 18,5% e la sicurezza informatica (18,3%).
I settori maggiormente interessati sono le attività di servizi, le costruzioni, il manifatturiero, il trasporto e magazzinaggio; a seguire i servizi alle imprese, la gestione di rifiuti e acqua, alloggio e ristorazione, informazione e comunicazione.
“Questi dati dimostrano come il tessuto imprenditoriale torinese e piemontese non sia solo reattivo, ma anche coraggioso nell’innovare – afferma Dino De Santis Presidente di Confartigianato Imprese Torino – un segnale che parla di futuro, innovazione e capacità di adattamento del nostro saper fare, La cosiddetta “intelligenza artigiana” si rivela un fattore strategico per affrontare la transizione digitale, senza perdere l’anima del nostro lavoro: creatività, manualità e legame con il territorio. Il nostro compito è quello di accompagnare le imprese affinché non restino indietro, ma
bisogna aver ben chiaro che l’IA non sostituisce l’uomo, lo potenzia: la sfida è saperla governare”.
L’analisi, al contrario, dimostra anche come rimanga alta la quota di imprese che dichiara di non sapere come introdurre l’IA nei propri processi: ben il 69,5%.
Dall’analisi emerge anche che le imprese piemontesi hanno previsto l’entrata di oltre 48mila lavoratori con elevate competenze digitali avanzate pari al 13,0% del totale delle entrate annuali. Di questi, oltre 27mila addetti sono difficili da trovare, con una percentuale equivalente del 56,5%.
Confartigianato ha voluto anche indagare sulle motivazioni che portano ancora troppe realtà a non usare tecnologie legate all’IA.
Dall’analisi dell’Ufficio Studi emerge infatti come il 69,9% delle imprese (7 su 10) non sappia come introdurre soluzioni di IA nei processi produttivi o di servizio mentre il 15,6% pensa che il proprio business aziendale non possa beneficiare dell’uso delle tecnologie legate all’IA.
“I dati ci dicono che si deve agire su diversi fronti – conclude De Santis– il primo è sicuramente la formazione attraverso un maggior impegno in fase di orientamento e dei rapporti con le istituzioni formative per arrivare ad avere figure e competenze adeguate alle necessità delle imprese. Emerge inoltre, la necessità di aumentare le conoscenze delle imprese sulle applicazioni dell’IA con investimenti mirati”.
A livello nazionale due terzi (66%) degli imprenditori e lavoratori autonomi italiani hanno un’opinione positiva sull’utilizzo di intelligenza artificiale (IA) e robot nei luoghi di lavoro.
In Italia nel 2024 sono 181.652 imprese con dipendenti le pioniere che hanno adottato tecnologie legate all’IA, pari all’11,4% delle imprese con dipendenti, con una maggiore diffusione nei Servizi (12,6%) rispetto al Manifatturiero (8,8%) e alle Costruzioni (7,7%).
Le regioni leader per pionieri dell’IA sono Lombardia con 32.080 imprese (17,7% del totale), Lazio con 17.669 imprese, Campania con 17.221 imprese, Veneto con 15.507 imprese ed Emilia-Romagna con 13.649 imprese. Sono 177.887 le Micro e Piccole Imprese (MPI), utilizzatrici di IA mentre 34.997 sono le imprese artigiane. Le imprese artigiane pioniere dell’IA sono il 19,3% delle imprese utilizzatrici di IA, con una maggiore incidenza nelle Marche con 27,5%, Veneto con 24,0%, Sardegna con 23,4%, Provincia Autonoma di Bolzano con 23,3% ed Emilia-Romagna e Toscana, entrambe con 23,1%.
Maggiore uso dell’IA per cybersicurezza e management.
Il 13,1% delle imprese ha già assunto o intende assumere personale per la gestione delle tecnologie IA. Le imprese prevedono l’entrata di 686mila lavoratori con elevata richiesta di competenze digitali avanzate, che includono l’intelligenza artificiale, oltre a cloud computing, Industrial Internet
of Things (IIoT), data analytics e big data, realtà virtuale e aumentata e blockchain, pari al 12,4% del totale delle entrate. La carenza di competenze digitali avanzate rappresenta un ulteriore vincolo alla diffusione dell’IA: il 53,5% dei profili richiesti è di difficile reperimento, in particolare in Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Toscana.
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
