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La violenza non si giustifica mai. In democrazia non può trovare attenuanti

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Giustificare la violenza fa tornare indietro l’Italia al biennio rosso e alle violenze fasciste. La violenza è illegittima quando si rispettano le regole della Costituzione che garantiscono i diritti di tutti i cittadini . Protestare in Italia per la Palestina, ricorrendo  alla violenza  è cosa  da rifiutare sempre.   Anche perché si rivela assolutamente inutile per affermare una qualsiasi causa, anche la migliore. Il migliore  dei fini non giustifica il mezzo violento perché ad un certo punto bisogna porsi la domanda non solo per giustificare i fini, ma anche i mezzi. Un tema molto caro a Bobbio,oggi dimenticato da molti. Un giornalista ha semplificato le cose, dicendo che i violenti in piazza sono delinquenti comuni. Questa affermazione depotenzia la denuncia contro l’uso della violenza per fini politici e finisce di ridurre un grave fenomeno politico in una  esibizione di teppismo . Chi ha vissuto Il ‘68 ricorda che il ricorso alla violenza è stato l’anticamera  del terrorismo individuale e di gruppo  . I Centri sociali non sono formati da ragazzi scaprestati, ma da gente che ritiene normale ricorrere alla violenza quasi a livello professionale. Ci sono pagine di Lenin che spiegano i rivoluzionari di mestiere. Bloccare una città, paralizzare  i porti, le stazioni, le autostrade non può essere un fatto normale, perché in democrazia la protesta non può imporre ai cittadini la paralisi della città . La democrazia oppone alla piazza il Parlamento. Chi pretende che tutti “partecipino” allo sciopero, subendo dei limiti inaccettabili alle proprie libertà, allineandosi con gli scioperanti, è un nemico della democrazia. Impedire a chi ha bisogno, ad esempio ,di un soccorso sanitario urgente  di accedervi perché le strade bloccate lo impediscono non può essere giustificato per nessun valido  motivo. E’ la fine della libertà e della civiltà. E’il ritorno all’ homo homini lupus di Hobbes. Ciò che accade a Gaza non può essere combattuto con manifestazioni  violente che danneggiano la vita civile. La violenza di Gaza non si può combattere con la violenza in Italia, danneggiando gravemente i cittadini. Lo sciopero politico è un vecchio arnese del sindacalismo rivoluzionario che sfociò nel fascismo. Questa è la verità che troppi dimenticano. E non si può non considerare che storicamente la violenza genera  sempre altra violenza. La pace non si può imporre con la violenza di piazza. La pace è un valore  in totale contrasto con la violenza. Pannella digiunava per protestare , rischiando la propria vita. Chi incendia e distrugge non produce mai effetti  positivi. Il dissenso va totalmente disgiunto dal ricordo alla violenza. Giustificarla magari anche solo sotto voce appare un gravissimo errore che determina odio incendiario con effetti solo ed esclusivamente negativi. Di fronte alla delinquenza politica, per assurdo, potrei capire, senza  giustificarla, la delinquenza comune, ma  rifiuto una qualsivoglia indulgenza per quella di matrice politica e ideologica perchè essa lede la società nel suo insieme e non dei singoli danneggiati nei loro averi o nella loro incolumità. Stiamo attenti perché ieri siamo entrati in un clima che può uccidere la convivenza civile garantita dalla Costituzione.

In copertina foto archivio

Chiuso il traforo del Bianco e disagi sulla Torino-Savona: i trasportatori chiedono aiuto

“Chiediamo un sostegno, dei ristori e la possibilità di non pagare i transiti nei tratti cantierizzati”

Con la fine dell’estate si riaccende l’autunno caldo per le autostrade e gli autotrasportatori.

Ad attendere al varco il comparto dell’autotrasporto sono i tre mesi di chiusura, fino all’inizio di dicembre, per il traforo del Monte Bianco, per consentire interventi di manutenzione straordinaria. Una situazione che potrebbe impattare pesantemente  su chi spedisce o riceve merci dalla Francia e dal Centro Europa.

A questa situazione di criticità, si aggiunge la ripresa dei lavori sulla A6 dopo la pausa estiva, con l’aggiunta di due maxi cantieri all’altezza di Savona.

“Anche se abbiamo un passaggio secondario con il valico stradale del Frejus – commenta Giovanni Rosso, Presidente autotrasporto di Confartigianato Imprese Piemonte – l’impatto per gli autotrasportatori è negativo per il rallentamento e gli ingorghi che inevitabilmente scaturiscono da una situazione logistica al collasso. Per non parlare degli extra costi e una dilatazione dei tempi di percorrenza.”

“Per quanto riguarda la situazione della Torino-Savona – continua Rosso – i disagi e i rallentamenti rendono faticosa e sincopata la percorrenza di molti tratti.  Queste criticità rappresentano un danno importante per il mondo produttivo, per non parlare del maggiore inquinamento per l’ambiente”.

“Sia chiaro: la manutenzione deve essere fatta, ma non possiamo, per questo, penalizzare ulteriormente il comparto dell’autotrasporto sul quale gravano difficoltà ormai ataviche come la carenza di personale, gli extracosti di percorrenza e il ridimensionamento del volume d’affari dovuto anche alla situazione geopolitica in atto. Voglio ricordare che alcuni nostri committenti sono delle multinazionali che esportano in tutta l’EU e in questo momento procedono, giocoforza, a rilento. Per affrontare queste criticità chiediamo un sostegno, dei ristori e la possibilità di non pagare i transiti nei tratti cantierizzati”.

Da Torino a Roma con un triciclo a pedalata assistita: Angelo Catanzaro “Oltre i limiti”

Ottocento km in triciclo a pedalata assistita da Torino a Roma, per accendere i riflettori sui diritti delle persone con disabilità. E’ l’impresa portata a termine da Angelo Catanzaro, consigliere comunale torinese e attivista per i diritti delle persone con disabilità, affetto da paralisi spastica, che ha scelto di trasformare la fatica di un viaggio in una testimonianza di inclusione e coraggio.

L’iniziativa, sostenuta da Uil Pensionati Piemonte, Uil del Canavese, Ada Piemonte, Weelo e Loom, è stata ribattezzata “Oltre i Limiti”: non solo un percorso fisico, ma una dichiarazione di intenti un invito ad abbattere le barriere non solo fisiche, ma anche culturali, sociali e lavorative.

Partito domenica 7 settembre da Torino, Catanzaro ha pedalato per circa 100 chilometri al giorno, lungo strade secondarie e tratti della via Francigena, accompagnato da un team di amici e sostenitori. Ad ogni tappa non solo fatica fisica, ma anche incontri, talk e momenti di confronto con le comunità locali, per portare avanti il messaggio dell’inclusione.

Per celebrare la sua impresa, ieri l’assessore allo Sport Domenico Carretta ha consegnato a Catanzaro un riconoscimento a nome della Città di Torino: “In questa sala siamo abituati a celebrare storie che meritano di essere raccontate e condivise. Quella di Angelo è una di queste: un’impresa nata come sfida individuale ma che, fin dalla partenza, si è trasformata in un’esperienza collettiva, capace di entusiasmare e coinvolgere tutti. Non è stato un viaggio facile: c’è stato impegno fisico, emotivo, fatica e passione. Ma soprattutto c’è stata la volontà di lanciare un messaggio forte e chiaro, scegliendo la strada più difficile per renderlo ancora più autentico. A nome della Città di Torino voglio esprimere il nostro orgoglio e la nostra gratitudine: questa è una storia che va raccontata, e noi saremo sempre in prima fila ad emozionarci insieme a chi sa dare voce e forza a valori che ci uniscono”.

“Sono davvero contento di essere qui, oggi, con tutte le persone che mi hanno supportato nel viaggio e che sono diventate una vera e propria famiglia allargata”, ha commentato Catanzaro al momento della premiazione in assessorato.

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Salone dell’Auto: test drive e supercar nel cuore della città dal 26 al 28 settembre

Dal 26 al 28 settembre 2025 Torino tornerà a essere la capitale italiana dei motori con la seconda edizione del Salone dell’Automobile, manifestazione gratuita che animerà il cuore della città tra piazza Castello, piazzetta Reale e i Giardini dei Musei Reali. Dopo il successo del debutto, quando centinaia di migliaia di visitatori hanno invaso il centro storico, gli organizzatori si preparano ad accogliere fino a mezzo milione di persone con un programma ancora più ricco. Oltre cinquanta marchi, dalle case storiche come Ferrari, Maserati, Lamborghini, BMW e Mercedes fino ai nuovi protagonisti asiatici come BYD, Omoda e Leapmotor, porteranno in anteprima modelli di serie, supercar e concept destinati a raccontare il futuro della mobilità. Accanto alle esposizioni statiche non mancheranno le esperienze dinamiche: i test drive partiranno da piazza Castello e permetteranno al pubblico di provare su strada vetture elettriche e ibride di ultima generazione, mentre sabato 27 settembre la Reggia di Venaria sarà il punto di partenza per il Supercar Meeting, con un centinaio di equipaggi che attraverseranno i luoghi più iconici della città prima di rientrare in centro. La domenica sarà invece la volta del Festival Car a Revigliasco, un concorso d’eleganza che riunirà oltre ottanta modelli d’epoca e youngtimer. Tra le novità più attese c’è il debutto del Torino Automotive Design Award, un riconoscimento internazionale che premierà l’innovazione stilistica e la capacità di interpretare le nuove sfide di sostenibilità e centralità dell’utente. L’apertura ufficiale è prevista venerdì 26 settembre alle 10 con Andrea Levy, presidente della manifestazione, e la giornalista Federica Masolin come madrina, mentre per tutta la durata dell’evento il pubblico potrà usufruire del Free Pass, che oltre a garantire l’ingresso agli spazi espositivi darà accesso a sconti su hotel, trasporti e musei, inclusi i Musei Reali e Palazzo Madama. In particolare, la sera di sabato 27, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, alcune sezioni dei Musei Reali saranno visitabili al prezzo simbolico di un euro. L’attesa è alta: Torino si prepara ad accogliere visitatori da tutta Italia e dall’estero, confermando la propria vocazione di città dell’automobile e puntando a consolidare il Salone come punto di riferimento nazionale ed europeo per industria, istituzioni e appassionati, in un connubio unico tra storia, design e innovazione.

Lo Russo incontra l’Ambasciatrice indiana: “Torino pronta al dialogo con Tata per il futuro di Iveco”

 

Industria e alta formazione universitaria sono stati i principali temi al centro dell’incontro avvenuto questa mattina a Palazzo Civico tra il sindaco Stefano Lo Russo e l’ambasciatrice dell’India in Italia Vani Rao. All’incontro hanno preso parte anche il console generale d’India a Milano, Lavanya Kumar, e il console per gli Affari Comunitari d’India a Milano, Atul Chauhan.

Alla luce della recente acquisizione di Iveco da parte del gruppo indiano Tata, il Sindaco ha sottolineato l’attenzione della Città su questo tema, ribadendo il desiderio di incontrare al più presto i vertici dell’azienda. “Torino e la sua area metropolitana – ha evidenziato Lo Russo – hanno una forte tradizione industriale che lavoriamo per tutelare e rilanciare. Seguiamo con la massima attenzione gli sviluppi di questa operazione e ci faremo parte attiva in tutte le sedi istituzionali per verificare strategie industriali orientate al futuro, che possano garantire la continuità dei livelli occupazionali, la salvaguardia delle competenze, l’innovazione e le ricadute positive sull’indotto e sul tessuto produttivo locale”.

L’Ambasciatrice ha confermato la volontà dell’azienda indiana di investire in una strategia di sviluppo che coinvolga il territorio e, a fronte della richiesta del Sindaco di un incontro con i vertici Tata, si è detta disponibile a lavorare attivamente per favorirne la realizzazione.

Nel corso del confronto è stato inoltre ricordato il ruolo della comunità indiana presente a Torino, con una significativa rappresentanza di studenti universitari, molto soddisfatti del loro percorso accademico. La discussione si è così concentrata anche sull’importanza dell’alta formazione nelle strategie di sviluppo e sul ruolo crescente di Torino come città universitaria. “Come Città – ha spiegato il Sindaco – stiamo supportando la strategia di internazionalizzazione dell’Università e del Politecnico di Torino, con l’obiettivo di rafforzare la vocazione universitaria della nostra città e di promuovere progetti accademici di sviluppo condiviso. In questo quadro i rapporti con l’India assumono un valore sempre più rilevante e, anche alla luce dei recenti fatti industriali, il loro rafforzamento sarà ancora più importante per il futuro. Torino e la sua area metropolitana, le sue imprese, i suoi atenei e il suo sistema culturale possono davvero rappresentare un valore aggiunto a livello internazionale”.

In occasione della sua visita in Italia, l’Ambasciatrice, dopo l’incontro istituzionale con il Sindaco, è stata ospite di Confindustria Piemonte e Unione Industriali Torino per un evento di approfondimento su nuove opportunità di investimento delle aziende italiane in India.

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I pro Pal bloccano l’ingresso della Torino – Milano

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A Torino è stata bloccata l’attività del Campus universitario Einaudi e spezzoni del corteo studentesco hanno fermato il traffico in alcune arterie del centro. In serata un gruppo di manifestanti ha ostruito il passaggio dei veicoli all’imbocco della A4 Torino Milano.

Oggi l’Italia è paralizzata da uno sciopero generale indetto dalle sigle di base USB, Cub, SGB, Usi-CIT per chiedere la fine del conflitto a Gaza e sostenere la popolazione palestinese, una mobilitazione che coinvolge trasporti, scuole, logistica e numerosi servizi pubblici. A Torino il trasporto pubblico GTT è fermo per 24 ore ma con alcune fasce protette: bus, tram e metropolitana circolano dalle 6:00 alle 9:00 e dalle 12:00 alle 15:00, mentre le linee extraurbane e la ferrovia Torino–Ceres garantiscono servizio da inizio servizio fino alle 8:00 e dalle 14:30 alle 17:30, con la possibilità di completare le corse partite all’interno di questi intervalli anche se l’arrivo avviene dopo la fine della fascia. Il settore ferroviario è interessato da un blocco di 24 ore iniziato alle 21:00 di domenica 21 settembre e in vigore fino alle 20:59 di oggi, con treni regionali garantiti nelle fasce 6:00–9:00 e 18:00–21:00 e con un elenco minimo di collegamenti assicurati per Intercity e Alta Velocità.

A complicare ulteriormente la situazione a Torino sono previste iniziative di protesta pro Palestina con blocchi stradali annunciati a partire dalle 11:00 in diversi punti della città, un presidio in Piazza Carlo Felice davanti alla stazione di Porta Nuova in mattinata e un corteo che partirà da Piazza Castello alle 18:00, eventi che si aggiungono alle interruzioni del trasporto pubblico e che renderanno particolarmente difficili gli spostamenti per l’intera giornata.

Foto: Giuliana Prestipino

Studenti gratis sui mezzi pubblici: già 40mila le richieste di adesione a Piemove

A un mese dall’avvio sono 40.000 le richieste di adesione a Piemove, la tessera che consente agli studenti universitari under26 di viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici nei capoluoghi piemontesi, tutto l’anno e su tutti gli itinerari.

La tessera consente infatti viaggi illimitati su tutta la rete urbana di Torino, Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e nelle ultime settimane anche di Verbania (Tutte le info e le faq su Piemove sono su https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/aria/tessera-piemove-piemonte-viaggia-studia).

Nel dettaglio, da quando il 18 agosto è stata aperta la piattaforma le richieste di adesione hanno raggiunto quota 39.449. A trainare sono gli studenti dell’Università di Torino con 25.272 adesioni, seguiti da quelli del Politecnico di Torino con 12.592 e dell’Università del Piemonte Orientale, che ne ha registrate finora 1.585 anche perché ha iniziato la raccolta di adesioni a settembre.
Il quadro operativo registra 39.167 pratiche concluse, 11.258 tessere in fase di stampa, oltre 23.000 titoli già caricati sulla carta Bip e altri 4.723 in attesa di attivazione. Sul fronte delle spedizioni, Torino pesa per il 52,87% con 6.024 tessere, seguono Cuneo con 1.240 (10,88%) e Asti con 580 (5,09%).

È da sottolineare come Piemove sia entrata a pieno titolo nel “kit” di chi scegliere di studiare in Piemonte. Un dato che colpisce, infatti, è la distribuzione geografica delle spedizioni: su oltre 22.000 tessere già inviate, circa 4.000 sono state recapitate a indirizzi di altre regioni, destinate quindi ai cosiddetti fuorisede, confermando il ruolo della tessera anche come potenziale strumento di attrazione di nuovi iscritti.

«I numeri che stiamo registrando ci dicono che la misura funziona e che abbiamo compiuto un’operazione innovativa, davvero capace di aggiungere un tassello importante per saldare insieme diritto allo studio, politiche giovanili e tutela dell’ambiente – dichiarano il presidente della Regione Alberto Cirio, il vicepresidente con delega al Diritto allo studio universitario Elena Chiorino e gli assessori ai Trasporti Marco Gabusi e all’Ambiente Matteo Marnati – Con Piemove il Piemonte e i suoi atenei diventano sempre di più attrattivi e accoglienti per chi li sceglie per il proprio percorso accademico e formativo».

Soddisfazione per il successo di Piemove è stata espressa anche dai tre rettori Stefano Geuna, Stefano Corgnati e Menico Rizzi, unitamente ai presidenti di Fondazione Compagnia di Sanpaolo e Fondazione Crt Marco Gilli e Anna Maria Poggi.

cs

L’estate sta finendo. Pioggia in arrivo e temperature in calo

A partire da domenica 21 settembre il tempo a Torino e in gran parte del Piemonte mostrerà segnali sempre più evidenti di cambiamento, segnando probabilmente la conclusione della lunga parentesi estiva. La giornata inizia con sprazzi di sole e temperature miti o anche calde, ma nel corso delle ore le nubi tenderanno ad aumentare e nel pomeriggio non si esclude il passaggio di rovesci e qualche temporale, più probabili sui rilievi e in successiva estensione verso le zone di pianura. Le massime si manterranno ancora relativamente alte, attorno ai 25 gradi, mentre le minime resteranno su valori dolci, intorno ai 17-18 gradi. Già nella notte e nella mattinata di lunedì l’atmosfera diventerà più instabile, con cielo spesso coperto e precipitazioni diffuse che potranno risultare localmente moderate o a tratti intense, specie sulle aree occidentali e settentrionali della regione. Le temperature inizieranno a scendere in modo sensibile, con valori diurni che faticheranno a superare i 20-22 gradi. Nei giorni successivi la situazione rimarrà variabile e a tratti perturbata, con alternanza di schiarite e nuovi episodi di pioggia o brevi temporali e un ulteriore calo termico che porterà le minime notturne a sfiorare i 10-12 gradi nelle zone interne e collinari. L’arrivo di correnti più fresche di origine atlantica determinerà così un cambio d’aria deciso, facendo percepire a tutti la fine della stagione estiva e l’inizio di un autunno che si annuncia più fresco e umido, con valori termici sotto la media del periodo e un’atmosfera più tipicamente settembrina.

Indagine Doxa – Paideia: genitori con figli con disabilità, uno su due ha vissuto discriminazioni

Sono stati presentati  nell’ambito di Insieme – il festival sul tema della disabilità e dell’inclusione sociale organizzato a Torino da Fondazione Paideia – i risultati dell’indagine, condotta da Doxa e dalla fondazione, che esplora l’impatto della disabilità sul sistema familiare.

 

Tra i genitori con figli con disabilità, uno su due ha vissuto una esperienza di discriminazione sul luogo di lavoro e il 36% delle madri dichiara che l’essere genitore ha condizionato “moltissimo” gli avanzamenti di carriera. Più di 6 famiglie su 10 hanno dichiarato di aver dovuto acquistare prestazioni sanitarie o riabilitative private per il figlio o la figlia con disabilità nell’ultimo anno (dato doppio rispetto al campione senza disabilità). Il 24% delle famiglie con bambini con disabilità dichiara che il figlio o la figlia non frequenta “mai” amici al di fuori della scuola, contro il 3% del campione di bambini che non hanno disabilità. Un bambino su tre con disabilità non viene “mai” o “raramente” invitato alle feste di compleanno degli amici o compagni di scuola. Il 39% delle famiglie con bambini o ragazzi con disabilità ha sperimentato l’impossibilità di partecipare a una gita scolastica negli ultimi due anni, dato che sale al 50% al Sud e Isole.

 

Sono alcuni dei risultati emersi dall’indagine condotta attraverso interviste a più di mille famiglie italiane, di cui la metà con figli con disabilità. L’indagine, ove possibile, ha posto quindi a confronto le evidenze provenienti dai due campioni: famiglie in cui è presente e famiglie in cui non è presente un bambino o ragazzo con disabilità. La rilevazione, in particolare, si è concentrata su alcuni ambiti di interesse emersi in seguito a focus group preliminari che hanno coinvolto operatori sociali, professionisti sanitari e familiari di bambini con disabilità: rete e percezione di aiuto, siblings, scuola, servizi socio-sanitari, tempo libero, lavoro e futuro dei figli.

 

ALCUNI RISULTATI

Rete e percezione di aiuto

Le famiglie con figli con disabilità dedicano significativamente molto tempo all’accudimento: oltre 8 ore nei giorni feriali e fino a 14 ore al giorno nel weekend, soprattutto quando il figlio ha meno di 6 anni. In particolare, risulta evidente una differenza di genere, con le madri dei figli con disabilità che risultano impegnate nella cura per 14 ore al giorno nei fine settimana (9 ore e mezza per i padri), contro le 12 ore delle madri di figli senza disabilità (8 ore e mezza per i padri). Si conferma l’elevato carico di cura, spesso invisibile, che incide sulla qualità della vita familiare.

Principali criticità – Le principali criticità che condizionano il benessere familiare indicate dai genitori sono la mancanza di tempo per sé (70% nel caso delle famiglie con bambini con disabilità), lo stress da accudimento (64% nello stesso campione) e le difficoltà nella conciliazione tra lavoro e vita privata (sostanzialmente sugli stessi valori nei due campioni, 57%-58%). Lo stress da accudimento dei figli risulta la voce più distante tra i due campioni (criticità indicata dal 64% delle famiglie con bambini con disabilità vs 41% nel caso delle famiglie che non hanno bambini con disabilità).

 

Siblings

Una parte dell’indagine è stata dedicata all’approfondimento del tema dei siblings, fratelli e sorelle di persone con disabilità. Rilevante il dato che riguarda la partecipazione a percorsi dedicati ai siblings: il 67% delle famiglie con bambini o ragazzi con disabilità ha dichiarato di non aver mai partecipato a queste iniziative (dato che sale al 78% al Centro Italia). Il 45% di questi ha motivato la risposta con il fatto di “non essere a conoscenza di questa possibilità” o con la “non disponibilità di percorsi nella zona in cui vive” (25%). L’86% di chi ha partecipato ai percorsi ha dichiarato di averlo ritenuto “molto utile” o “abbastanza utile” per il fratello o la sorella partecipante.

 

Scuola e partecipazione

L’indagine dedica una sezione specifica al mondo scolastico, con l’obiettivo di esplorare il ruolo della scuola nel favorire la partecipazione dei bambini con disabilità. Tra i genitori di figli con disabilità, il 71% valuta positivamente l’efficacia della scuola nel favorire lo sviluppo di una maggiore autonomia, rispetto all’85% dichiarato dai genitori di figli senza disabilità. Di contro, il 29% delle famiglie con bambini con disabilità ritiene che la scuola aiuti “poco” o “per nulla” il/la figlio/a a sviluppare una maggiore autonomia. Anche per quanto riguarda la capacità della scuola di incoraggiare la socializzazione, le risposte fornite dai genitori di figli con disabilità sono inferiori (74%) rispetto all’altro campione (88%).

Partecipazione alle gite scolastiche – Il 39% delle famiglie con bambini o ragazzi con disabilità ha sperimentato l’impossibilità di partecipare a una gita scolastica negli ultimi due anni. Questo dato, se si guarda al sotto-campione che risiede al Sud e Isole, sale a 50%, quindi un bambino su due. Le ragioni più frequenti per la rinuncia alla gita scolastica da parte dei bambini con disabilità sono la mancanza di personale dedicato (13%) o l’assenza di assistenza notturna nelle gite su più giorni (11%). Solo il 6% delle famiglie che hanno bambini con disabilità indica come fattore ostativo i motivi economici.

Impatto della presenza di bambini con disabilità a scuola – Secondo l’80% delle famiglie italiane, la presenza a scuola di bambini con disabilità favorisce nuove forme di apprendimento e migliora il clima in classe (75%). Tuttavia, per il 41% delle famiglie che non hanno bambini con disabilità, la presenza in classe di un bambino o una bambina con disabilità rallenta “molto” o “abbastanza” la didattica.

 

Servizi socio-sanitari

Il 45% delle famiglie che hanno bambini con disabilità dichiara di usufruire di servizi sanitari in ambito pubblico per i propri figli “quotidianamente” o “settimanalmente”, contro il 18% delle famiglie in cui non sono presenti bambini o bambine con disabilità. Il dato si conferma anche sul fronte dei servizi socio-assistenziali (42% per le famiglie con bambini con disabilità vs 12%).

Acquisto prestazioni sanitarie o riabilitative private – Più di 6 famiglie su 10 hanno dichiarato di aver acquistato prestazioni sanitarie o riabilitative private per il figlio o la figlia con disabilità nell’ultimo anno (dato doppio rispetto al 31% del campione senza disabilità). Tra questi il 14% ha dichiarato di aver speso tra 1.000 e 2.000 euro, mentre per il 16% la spesa è stata superiore ai 2.000 euro. Quest’ultimo dato è nettamente più alto se confrontato con il campione di famiglie che non hanno bambini con disabilità, in cui solo l’1% dichiara di aver speso oltre 2.000 euro nell’anno.

Motivazioni dell’acquisto di prestazioni private – Le famiglie si rivolgono al privato soprattutto perché garantisce tempi di attesa inferiori (38% per le famiglie che non hanno bambini con disabilità, 36% per le famiglie con bambini con disabilità), ma queste ultime acquistano prestazioni sanitarie o riabilitative private soprattutto per integrare quanto offerto dal Servizio Sanitario Nazionale (32% vs 16%) o perché il privato garantisce un maggior numero o una maggiore frequenza di prestazioni (31% vs 14%).

 

Tempo libero

Il 24% delle famiglie con bambini con disabilità dichiara che il figlio o la figlia non frequenta “mai” amici al di fuori della scuola, contro il 3% del campione di bambini che non hanno disabilità. Anche tra chi li frequenta, però, si rileva una differenza tra i due campioni, perché solo il 43% dei bambini con disabilità li incontra almeno una volta alla settimana contro il 76% del campione senza disabilità.

Inviti alle feste da parte di amici o compagni di scuola – Il 35% dei bambini o ragazzi con disabilità non viene “mai” o “raramente” invitato alle feste di compleanno degli amici o compagni di scuola, contro il 14% dei bambini senza disabilità. Il dato peggiora con l’avanzare dell’età dei bambini/ragazzi con disabilità: se nella fascia 0-5 anni la risposta “raramente” o “mai” è pari al 26%, nella fascia 6-18 anni sale al 38%.

Occasioni di svago e tempo libero – Alla domanda “Quanto spesso riesce a dedicarsi una serata libera o un altro momento di svago come adulto, senza bambini?”, il 18% delle famiglie in cui è presente un figlio con disabilità dichiara “mai”, contro il 14% dell’altro campione. In entrambi i campioni si rileva una differenza di genere: il 21% delle donne in entrambi i casi dichiara “mai”, contro il 14% dei padri di bambini con disabilità e il 6% dei padri di bambini che non hanno disabilità.

 

Lavoro e genitorialità

Essere genitori comporta spesso una riorganizzazione della vita lavorativa. Per le famiglie con figli con disabilità, questo impatto è ancora più evidente: il 48% ha dichiarato di aver richiesto la riduzione dell’orario di lavoro, contro il 31% del campione di famiglie con figli senza disabilità.

Avanzamenti di carriera e discriminazione – Il 28% dei genitori di bambini con disabilità dichiara che l’essere genitore ha condizionato “moltissimo” i propri avanzamenti di carriera (valore che si dimezza quando riferito all’altro campione), con un dato molto più alto per le madri (36%) rispetto ai padri (17%). Un rispondente su due del campione di genitori con figli con disabilità ha vissuto una esperienza di discriminazione sul luogo di lavoro, con il 19% che ha dichiarato di essersi sentito discriminato o penalizzato “moltissime volte”. Anche in questo caso il dato che riguarda le madri di figli con disabilità (22%) è ampiamente superiore a quello dei padri (15%).

Quali sono i motivi per cui i rispondenti non lavorano o non hanno mai lavorato? Per il 38%  dei genitori che hanno figli con disabilità (il 42% delle madri) “il carico familiare non permette di avere tempo per un lavoro”; questo valore è invece pari a meno di un terzo (12%) per i genitori di figli che non hanno disabilità.

 

Preoccupazione per il futuro dei figli

La sezione finale dell’intervista è stata dedicata al tema della preoccupazione per il futuro dei figli: più di un rispondente su due (54%) tra le famiglie in cui è presente un minore con disabilità si dichiara “molto preoccupato” rispetto al 35% riferito alle famiglie in cui non è presente un figlio con disabilità.

Le preoccupazioni maggiori per le famiglie in cui sono presenti minori con disabilità riguardano in primis la capacità dei figli di sopravvivere ai genitori, anche quando questi non ci saranno più (66%), voce che si ferma al 29% per il campione delle famiglie in cui non sono presenti minori con disabilità. A seguire, per i genitori di bambini con disabilità, si registrano le voci riferite alla salute (60%), alle relazioni amicali e sentimentali (52%) e all’indipendenza economica dai genitori (49%). Nell’altro campione invece prevalgono le preoccupazioni per il lavoro (57%), la salute (47%) e la violenza di genere (46%).

 

Sciopero generale, lunedì di passione: difficoltà per chi usa i mezzi pubblici

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Lunedì 22 settembre si preannuncia una giornata complicata,  è previsto uno sciopero nazionale di 24 ore  indetto dall’Organizzazione Sindacale USB per tematiche politico – sociali.

Tutti i lavoratori dei settori pubblici e privati possono scioperare per l’intera giornata. Difficoltà per chi utilizzerà i mezzi pubblici.

Dalle 21:00 di domenica 21 settembre fino alle 21:00 del giorno successivo è stato infatti proclamato uno sciopero nazionale che coinvolgerà il Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord.

Durante le 24 ore di agitazione, la circolazione ferroviaria potrà subire cancellazioni e modifiche.

Per quanto riguarda il servizio regionale di Trenitalia e Trenitalia Tper, saranno comunque garantite le fasce orarie di tutela previste nei giorni feriali: dalle 6:00 alle 9:00 e dalle 18:00 alle 21:00.

Gli orari dei treni assicurati sono disponibili sull’orario ufficiale di Trenitalia e sui rispettivi siti: www.trenitalia.com, www.trenord.it e www.trenitaliatper.it.

Gtt: IL SERVIZIO SARÀ GARANTITO NELLE SEGUENTI FASCE ORARIE:

  • Servizio URBANOSUBURBANO, METROPOLITANA, CENTRI SERVIZIO AL CLIENTE: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00
  • Servizio EXTRAURBANO, Servizio bus cooperativo Linea 3971 (tratta Ciriè – Ceres): da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.