PRIMA PAGINA- Pagina 23

Luci d’Artista, in arrivo la 27^ edizione. Ecco le novità

Siamo a settembre e si avvicina la ventisettesima edizione di Luci d’Artista.

Venerdì 25 ottobre dalle ore 18:30, con la prima accensione, Torino torna a illuminarsi e trasforma ancora una volta il suo cielo con installazioni luminose di grandi artisti pensate per lo spazio pubblico.

Anche per questa edizione la Fondazione Torino Musei è stata incaricata dalla Città di Torino, nell’ambito della sua missione istituzionale, a operare per la valorizzazione e realizzazione di quello che è il suo progetto più longevo e rappresentativo del ruolo dell’arte contemporanea per l’identità e la vita culturale della città.

Luci d’Artista è, nell’ambito del nuovo Piano strategico della Fondazione Torino Musei, la quinta linea culturale (insieme a GAM, MAO, Palazzo Madama e Artissima) e ha l’obiettivo di trasformare la manifestazione in una vera istituzione di ricerca artistica permanente.

In questa nuova edizione, vista anche la grande accoglienza del pubblico, saranno confermate e ulteriormente implementate le linee guida di indirizzo stabilite già nella 26° edizione: insieme al curatore Antonio Grulli, saranno ancor più rafforzate tutte le iniziative di superamento dei confini invernali della manifestazione, la creazione di una programmazione attiva tutto l’anno e la ridefinizione delle varie sezioni di Luci d’Artista. Il tutto per valorizzare una collezione unica e straordinaria e raggiungere una visibilità nazionale e internazionale stabile, rendendo la manifestazione ancora più inclusiva ed ecologicamente sostenibile.

La sezione Costellazione tornerà ancora più ricca e si avvarrà di nuove collaborazioni istituzionali come quelle con Consulta per la Valorizzazione Beni Artistici e Culturali di Torino e Unione Industriali Torino insieme ad Artissima, con il MAUTO Museo Nazionale dell’Automobile, con la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, e con il MAO – Museo d’Arte Orientale, confermandosi come la principale leva di espansione e arricchimento di Luci d’Artista, non solo in chiave cittadina.

Accademia della Luce, il Public Program, è forse la sezione che maggiormente ha beneficiato della nuova linea curatoriale, permettendo a Luci d’Artista di collaborare attivamente con i Dipartimenti Educazione dei musei e delle fondazioni per l’arte contemporanea della città e di vivere tutto l’anno, raggiungendo un grande successo nei suoi due importanti appuntamenti rivolti al pubblico: la conferenza dedicata a Giovanni Anselmo e la giornata realizzata per il Solstizio d’Estate, entrambe negli spazi della GAM. I due momenti saranno riconfermati anche in questa edizione, rinnovati nei contenuti e nelle tematiche.

Continua anche il processo di aggiornamento tecnologico delle Luci, che saranno ancora più sostenibili e a basso impatto ecologico. Questo obiettivo di cruciale importanza, realizzato grazie all’impegno del Gruppo Iren che da oltre vent’anni è al fianco di Luci d’Artista, si sviluppa di pari passo con il delicatissimo processo di restauro, recupero e rifacimento delle Luci della collezione, per le quali anche quest’anno sarà fondamentale il contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e di Unione Industriali Torino.

La presenza delle due istituzioni torinesi, da anni a sostegno di Luci d’Artista, permetterà di restaurare quella che probabilmente nell’immaginario collettivo è divenuta uno dei simboli di Torino, ovvero Il volo dei numeri di Mario Merz posizionata sulla Mole Antonelliana. Una collaborazione che si basa sulla continuità di dialogo, che negli anni ha permesso di portare importanti benefici per il recupero del patrimonio della Città e della digitalizzazione dei suoi spazi pubblici.

Tutto questo sarà accompagnato da una nuova comunicazione, attiva tutto l’anno, rafforzata nel suo indirizzo nazionale e internazionale, sempre più vivace e fresca nell’utilizzo dei social network.

Dopo il successo della 26° edizione, è sempre il torinese Studio Fludd a creare non solo l’identità visiva di questa edizione, ma anche la grafica di quelle che sono le due grandi novità di Luci d’Artista: il nuovo sito internet (sviluppato da un’altra realtà torinese, Wedoo) e soprattutto il primo logo di Luci d’Artista: un nuovo segno grafico che negli anni accompagnerà la manifestazione.

Luci d’Artista nasce nel 1998 per volontà della Città di Torino con la convinzione che l’arte dovesse contribuire al bene comune e abitare le vie, le piazze e i palazzi. Un percorso espositivo d’arte contemporanea inedito e a quel tempo innovativo, imitato in seguito da altre città italiane e straniere. Negli anni hanno contribuito alcuni dei più grandi artisti italiani e internazionali capaci di realizzare interventi entrati nell’immaginario collettivo, integrati alla perfezione nel tessuto urbano della città, della quale sono ormai un simbolo. Installazioni luminose capaci di arrivare a un grande pubblico di non addetti ai lavori. Ma non solo: nel momento in cui – verso la fine degli anni Novanta – Torino ha avuto la necessità di ripensare la propria identità, proponendosi come la Città del Contemporaneo, le Luci d’Artista ne sono diventate naturalmente l’immagine in grado di veicolare con immediatezza il messaggio.

Luci d’Artista è progetto e patrimonio della Città di Torino, realizzato da Fondazione Torino Musei con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, Unione Industriali Torino e Torino 2025 FISU Games Winter. Main sponsor: Gruppo Iren.

 

Le installazioni luminose saranno visibili dal 25 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025.

 

LE DUE NUOVE INSTALLAZIONI LUMINOSE

Scia’Mano di Luigi Ontani

VR Man di Andreas Angelidakis

Per la 27° edizione, Luci d’Artista si arricchisce di due nuove installazioni luminose firmate da grandi artisti selezionati dal Comitato Scientifico di Luci d’Artista, che in quest’ultimo anno si è completamente rinnovato ed è oggi composto da Chiara Bertola e Francesco Manacorda, rispettivamente direttori della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, ai quali si aggiunge Antonio Grulli, curatore di Luci d’Artista.

La selezione dei due nuovi artisti di Luci d’Artista 27 si è raggiunta in seguito a una serie di incontri tra i membri del Comitato scientifico, durante i quali si è deciso di affiancare un grande maestro indiscusso con una stella dell’arte globale. I nomi sono quelli di Luigi Ontani e di Andreas Angelidakis con le rispettive luci Scia’Mano e VR Man.

 

L’opera Scia’Mano del Maestro Luigi Ontani è, come dichiarato dal titolo, legata alla figura dello Sciamano ed è connesso al lavoro su figure, immagini e concetti universali su cui Ontani ha sempre lavorato. Ma il soggetto è anche un tributo alla dimensione magica e letteraria a cui la città di Torino è sempre stata accostata.

 

Luigi Ontani, (1943), vive a Roma e Riola di Vergato. Figura iconica, è uno dei più influenti e riconosciuti artisti italiani nel mondo, con una carriera eclettica che spazia dalla pittura alla performance, dalla fotografia alla scultura. Negli anni Sessanta inizia a dedicarsi alla fotografia e al video rivoluzionandone i linguaggi, e nel 1969 realizza il suo primo Tableau Vivant, Ange Infidèle, con cui apporta innovazioni radicali all’arte della performance. I Tableaux Vivants di Luigi Ontani sono dei veri e propri “dipinti” viventi, delle performance firmate o fotografate in cui l’artista è il protagonista della scena, travestito da personaggio storico, letterario o mitologico – da Pinocchio a Dante, da San Sebastiano a Bacco – personificando temi storici, mitologici, letterari e popolari. Le sue radici affondano nelle tradizioni culturali italiane, ma la sua opera si apre a una visione globale, abbracciando l’Oriente e l’esotico. Alla fine del 1974 affronta il primo viaggio in India per arrivare, in seguito, anche in Indonesia dove rimane affascinato dall’arte e dalla cultura dell’isola di Bali. Tra le numerose mostre, ha esposto alla Biennale di Venezia nel 1972, 1978, 1984, 1986, 1995, 2003; Identité Italienne: Art en Italie depuis 1959, Centre Pompidou Paris 1981; Italian Art Now: An American Perspective, Guggenheim Museum New York, 1982; Manifesta 2008; A bigger Splash: Painting after Performance, TATE Modern London, 2012. Tra le mostre personali, si segnala Ganesham USA 1965-2001, MoMA PS1 Contemporary Art Centre, New York; Auroboruserpentine Map Marathon, The Serpentine Gallery, Londra; Rivoltartealtrove, Castello di Rivoli, Torino, 2012.

L’opera VR Man di Andreas Angelidakis, realizzata in occasione e con il supporto di Torino 2025 FISU Games Winter è ripresa dall’iconografia classica della scultura greca e romana, immaginario su cui l’artista lavora da molti anni. La nuova opera si riferisce alla pratica atletica come fondamento dei giochi olimpici ma anche come disciplina indissolubile dall’attività intellettuale e spirituale, così come era vista durante il periodo classico greco.

 

Andreas Angelidakis (Atene, 1968), vive e lavora ad Atene. Si definisce un architetto che non costruisce, ma che contempla l’architettura come una pratica per indagare la psicologia di un luogo e degli elementi che lo costituiscono e lo abitano, esaminando l’idea di rovina, sia delle società antiche che di quelle contemporanee. Le sue opere indagano lo spazio dove arte e architettura si sovrappongono e in cui le nuove tecnologie influenzano l’architettura e il modo di vivere, creando opere che riflettono sulla sociologia e la storia del modernismo nell’architettura, nella cultura urbana e nei media digitali. Nel suo lavoro presenta riconsiderazioni delle rovine greche sotto forma di video digitale, sculture morbide, e mobili, dando vita a una interpretazione giocosa che offre un’esperienza fisica diretta al visitatore. Ha partecipato come artista a diverse mostre internazionali, tra cui: The State of the Art of Architecture alla prima Biennale di Architettura di Chicago, la 12° Triennale del Baltico al Centro d’Arte Contemporanea di Vilnius e Super Superstudio al PAC Milano nel 2015, oltre a documenta14 ad Atene e a Kassel nel 2017. Nel 2019 ha partecipato a Bergen Assembly, contribuendo con un sistema di sedute sociali multifunzionali al Parlamento dei corpi di Paul B. Preciado per documenta14, nonché alla Biennale dell’Immagine in Movimento alle OGR di Torino. Nel 2022 ha realizzato la grande mostra POST-RUIN Bentivoglio a Palazzo Bentivoglio a cura di Antonio Grulli e nello stesso anno Center for the Critical Appreciation of Antiquity l’opera d’arte più ambiziosa mai realizzata, commissionata da Audemars Piguet Contemporary a Parigi. Tra le mostre che l’artista ha curato ricordiamo The System of Objects alla Deste Foundation di Atene, Super Superstudio al PAC di Milano, Fin de Siècle allo Swiss Institute di New York, Period Rooms al Het Nieuwe Instituut di Rotterdam e OOO Object Oriented Ontology alla Kunsthalle di Basilea.

 

 

IL NUOVO LOGO DI LUCI D’ARTISTA

 

Per la prima volta Luci d’Artista adotta un logo, un segno identitario della manifestazione, che la richiami al di là delle singole declinazioni grafiche annuali, nell’ottica di renderla sempre più riconoscibile quale istituzione culturale di livello non solo nazionale, ma anche internazionale. Si è quindi deciso di coinvolgere lo Studio Fludd, gruppo di giovani grafici torinesi che ha realizzato l’identità visiva dello scorso anno e che ha rappresentato al meglio il connubio tra contemporaneità e immagine della luce che trascende il solo evento tradizionale invernale. Un logo quindi che rappresenta il rapporto tra le arti e la luce, un nuovo segno che vuole essere trasversale alle tante attività annuali comprese oggi in Luci d’Artista.

Il nuovo logo è stato sviluppato in continuità con l’identità visiva della 26ª edizione, con l’intento di richiamare il tema della materialità della luce attraverso un bagliore che ne anima la superficie. È stato elaborato un carattere tipografico chiaro e moderno, capace di conferire al logotipo un’identità unica ed evocativa, caratterizzata da un impatto visivo forte e una spiccata riconoscibilità. Per ampliare la versatilità e l’immediatezza dell’immagine coordinata, l’identità di Luci d’Artista è arricchita da un monogramma coerente con il design complessivo.

 

TORINO 2025 FISU GAMES WINTER

 

Luci d’Artista è in grado di instaurare importanti rapporti con le principali realtà di Torino, soprattutto in occasione dei grandi eventi culturali e sportivi che la città, per sua vocazione, ospita ogni anno. In quest’ottica, prende vita una importante sinergia con il Comitato Organizzatore dei Giochi Mondiali Universitari invernali di Torino 2025, manifestazione sportiva multidisciplinare un tempo conosciuta come Universiade. Mancano solo 125 giorni all’inizio dei Giochi – che si terranno a Torino e in altri 5 comuni delle Valli Olimpiche dal 13 al 23 gennaio 2025 – e nel Road TO2025 si inserisce la 27° edizione di Luci d’Artista, in aggiunta alle numerose attività organizzate dal Comitato organizzatore di Torino 2025 insieme alle scuole della Regione Piemonte e della Città di Torino: un percorso che porterà nell’ottobre 2024 a una partecipazione dei Giochi Mondiali Universitari alla realizzazione di una Luce d’Artista fortemente simbolica, evocativa dell’unione indissolubile tra Sport e Sapere, della pratica atletica che è contemporaneamente fondamento dei Giochi ed elemento fondante dell’elevazione intellettuale e spirituale umana. Questa nuova installazione entrerà a far parte negli anni successivi della collezione delle Luci della Città, come ulteriore eredità lasciata dai Torino 2025 FISU Games Winter al territorio.

 

 

OMAGGIO A REBECCA HORN

 

In questa occasione così importante per Luci d’Artista ricordiamo con grande commozione Rebecca Horn, da poco scomparsa, con l’accensione straordinaria della Luce da lei ideata per il Monte dei Cappuccini nel 1999, da lunedì 9 fino a domenica 15 settembre.

Rebecca Horn (Michelstadt, 24 marzo 1944 – Bad König, 6 settembre 2024) è stata un grande Maestro dell’arte il cui lavoro, fondato sulla tematica del corpo e sulle possibilità di ampliamento e superamento dello stesso, ha anticipato molte questioni oggi cruciali. La sua opera Piccoli Spiriti Blu (1999), restaurata nel 2022 grazie al contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, è una delle Luci più amate, incantevoli e spettacolari. Da anni domina la città di Torino, e ne è diventata uno dei simboli, dall’alto del Monte dei Cappuccini. Dobbiamo essere grati per questo capolavoro a Ida Gianelli, Pier Giovanni Castagnoli e Riccardo Passoni che ebbero l’intuizione, circa 25 anni fa, di coinvolgere questa grande artista nella nostra manifestazione, donando alla città un monumento in grado di illuminarla per sempre. (Antonio Grulli)

 

 

ANTONIO GRULLI

 

Antonio Grulli (La Spezia, 1979), è critico d’arte, curatore, e collabora regolarmente con il quotidiano La Stampa per cui tiene la rubrica “Lampi Critici”. È il curatore del Padiglione Albanese alla 60 Biennale di Venezia in corso al momento. Negli anni si è occupato della collezione e delle attività legate all’arte contemporanea di Palazzo Bentivoglio (Bologna, palazzobentivoglio.org), ha fatto parte del board di Viafarini (Milano, viafarini.org), e ha dato vita a una serie di progetti espositivi, progettuali ed editoriali in collaborazione con colleghi curatori, artisti e collezionisti. Per il Museo MAMbo di Bologna ha ideato (con il curatore Davide Ferri) Sentimiento Nuevo, una ricerca sullo stato della critica d’arte fatta di incontri, conferenze, lecture e performance. Cura due spazi espositivi senza fine di lucro: Lucerna, a Milano, assieme a Federico Pepe, e lo spazio FBI nello studio dell’artista Jacopo Benassi a La Spezia. Negli anni ha curato mostre per spazi pubblici e istituzionali quali: Ala Scaligera della Rocca di Angera (Varese), Fondazione Carispezia (La Spezia), Fondazione del Monte (Bologna), Le Dictateur (Milano), Match Gallery (Lubliana), MAMbo (Bologna), Museo di Castelvecchio (Verona); i no profit C21 (Reggio Emilia), Codalunga (Vittorio Veneto), Hamlet (Zurigo), Neon Campobase (Bologna), Viafarini (Milano). Ha collaborato, tra le altre, con le testate Arte e Critica, Arte Mondadori, Artribune, ATP Diary, Boite, Cura Magazine, Exibart, Flash Art, Le Dictateur, Mousse Magazine, Studio Magazine.

Sanità, salari, autonomia differenziata: Elly a tutto campo alla Festa Pd di Torino

/

Ieri sera in Piazza d’Armi a Torino si è svolta la serata centrale dell’edizione 2024 del “Festival dell’Unità” del Partito Democratico che ha avuto come ospite d’eccellenza la Segreteria Nazionale del PD Elly Schlein.

In carica dal 2023, la Schlein è la prima donna, nonché la più giovane, alla guida del partito.

Già ospite ieri a Bologna, la Segretaria è arrivata in serata a Torino dove ha ripercorso sul palco del festival le cinque priorità fondamentali per il  partito: dalla sanità pubblica, all’istruzione e ricerca, lavoro e salari, politica industriale per la conversione ecologica, diritti sociali e civili fino a termine con tematiche di risvolto internazionale.

Partendo dalla sanità la Schlein ha ribadito la contrarietà alle attuale scelte messe in campo dal governo  di centro destra ed ha espresso la necessità di una “poltica pubblica e un sistema sanitario Nazionale che si prenda cura veramente delle persone”.
È proprio su questo tema che la Segretaria ha espresso preoccupazione per il crescente fenomeno delle emigrazione dei professionisti sanitari in altri Stati economicamente più competitivi e ha sottolineato come sia fondamentale dare “priorità all’aumento del personale e alle risorse per incentivare i professionisti a rimanere a lavorare nel nostro Paese”.

Ancora sul tema ha espresso “la necessità di una legge sui car giver, fondamentale affinché l’idea dell’avere cura del malato non sia solo rimessa alle singole famiglie ma diventi una presa di coscienza nazionale”.

Poi ha sottolineato “l’eccessiva differenza tra la sanità del nord e quella del sud che obbliga intere famiglie a costi sproporzionati e trasferimenti. Tale discrepanza risulta ulteriormente aggravata dalla legge sull’autonomia differenziata che permetterà di stabilire costi diverse ” a seconda delle risorse della singola regione.
Ha evidenziato  poi la necessità di puntare sulla ricerca senza la quale è impossibile pensare ad un progresso medico di alcun tipo.

Sulla scuola ha messo in luce la necessità di garantire uguaglianza di trattamento educativo a tutti i bambini e ragazzi a prescindere da origini e paesi di provenienza.

Sul lavoro, tematica da sempre molto cara alla Segreteria, ha ribadito come prioritaria l’ “introduzione di un salario minimo di almeno 9 euro all’ora che garantisca dignità ai lavoratori” e “la totale abolizione dei contratti di lavoro a tempo determinato la cui precarietà ed incertezza mettono a disagio intere generazioni e non permettono di costruire un vero futuro”. Importantissima anche la salute psicologica e la tutela dei diritti delle donne e “della libertà di scelte sul loro corpo le quali devono sempre essere libere e personali”.

 

La Segretaria è passata, in conclusione, alle tematiche internazionali ribadendo con fermezza la contrarietà alla guerra sostenendo che quello che sta vivendo il “popolo palestinese sia una punizione collettiva e di come sia sempre più incombente la necessità il riconoscimento da parte europea dello Stato di Palestina”.

La Schlein chiude la kermesse ricordando l’impegno costante e crescente del Partito Democratico sul tali priorità cardine su cui “si continuerà a lavorare e sulle quali si fonderanno alleanze, sociali ancora prima che con le altre forze politiche”.

VALERIA ROMBOLA’

Una città più attenta a ciechi e ipovedenti, arriva il sistema Letismart

/

Facile da utilizzare e capace di di rendere le città più inclusive, migliorando a la vita quotidiana di tutte le persone con gravi problemi alla vista consentendo loro di muoversi autonomamente nelle strade, utilizzare i mezzi di trasporto e raggiungere gli uffici pubblici: è il sistema Letismart che arriva a Torino con una prima installazione sperimentale all’interno dei semafori sonori di 5 incroci nevralgici del centro cittadino, grazie alla collaborazione tra Città di Torino, SCEN, Iren Smart Solutions e Italdesign.

“Letismart è una soluzione elettronica integrata nel bastone bianco – spiega il suo ideatore Marino Attini – che permette in maniera molto semplice con due semplici pulsantini di individuare un punto preciso di destinazione identificato con un radiofaro che suona e mi permette, ascoltando questo suono, di raggiungerlo”

Presentato nella sede della sezione territoriale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, questo strumento – realizzato dalla ditta Scen, in partenariato con UICI e I.Ri.Fo.R. (Istituto per la Ricerca, la Formazione, la Riabilitazione) – è in grado di guidare la persona non vedente, fornendo tutta una serie di informazioni su specifici punti di interesse (ad esempio, attraversamenti dotati di semaforo sonoro, fermate dei mezzi pubblici, sedi istituzionali, scuole e ospedali, esercizi commerciali), che vengono riconosciuti e annunciati con un messaggio vocale. Non solo. Usando il sistema Letismart, l’utente ha la possibilità di interagire con lo spazio: può attivare dei segnalatori acustici (presenti nei punti di interesse) che letteralmente lo “chiamano” finché non ha raggiunto il luogo desiderato; può avvisare con anticipo della propria presenza il conducente di un bus o di un tram, prima che il mezzo arrivi in fermata; può attivare un semaforo sonoro, senza bisogno di azionare manualmente il pulsante presente sulla palina.

Per funzionare, però, Letismart ha bisogno di interagire con una rete di radiofari (piccoli emettitori di radiofrequenze) che devono essere collocati sul territorio, in corrispondenza dei punti di interesse. Proprio per questo motivo è necessario individuarli con attenzione, in modo che siano efficaci e utili a tutti. L’idea di iniziare il lavoro dai semafori sonori del centro, posizionando anche un segnalatore all’ingresso della sede dell’Unione Ciechi, va proprio in questa direzione.

“L’inclusione si costruisce anche con gli strumenti giusti e la tecnologia, creando le condizioni per il raggiungimento di una maggiore autonomia, può essere il miglior alleato delle persone con disabilità, permettendo loro di esprimere le proprie potenzialità andando oltre le barriere e ambire a progetti di vita più ricchi di opportunità, di partecipazione e di integrazione – commenta l’assessora all’Innovazione Chiara Foglietta -. Con questa convinzione abbiamo deciso di ospitare a Torino la sperimentazione di una progettualità innovativa come il sistema Letismart, che continuiamo a seguire con attenzione, certi che le nuove soluzioni tecnologiche possano consentire alle persone con disabilità, e non solo a loro, di vivere meglio, con più autonomia e autodeterminazione”.

«Siamo felici che una tecnologia così promettente stia prendendo piede anche nella nostra città –commenta il presidente provinciale UICI Torino, Giovanni Laiolo – La nostra gratitudine va a tutte le persone e realtà imprenditoriali che hanno scelto di sostenere il progetto, sia economicamente, sia attraverso la propria professionalità. È importante, inoltre, che l’amministrazione cittadina abbia riconosciuto il valore e le potenzialità del sistema Letismart. Ora ci auguriamo che, grazie anche al supporto delle istituzioni, la rete infrastrutturale necessaria al funzionamento di questo strumento venga progressivamente ampliata. Il prossimo traguardo potrebbe essere il posizionamento dei radiofari nelle stazioni della metropolitana. Sarebbe un prezioso passo avanti verso una città più inclusiva e più attenta alle esigenze di tutti».

TORINO  CLICK

Torino – Lione, Salvini: “L’Italia rispetta i tempi, primo treno nel 2032”

/
La realizzazione della Tav Torino-Lione va avanti secondo i piani per quanto riguarda almeno la parte italiana. Lo afferma a Cernobbio il ministro di Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini.

“Se tutto procede secondo i piani nel 2032 ci sarà il primo treno che prenderà servizio lungo la Torino-Lione, 65 chilometri di tracciato in condivisione Italia-Francia”.  Così Salvini nel suo intervento al Forum TEHA a Villa d’Este.

“Al momento posso dire con orgoglio che noi stiamo rispettando pienamente i tempi, non sempre i partner riescono a fare altrettanto”, ha concluso.

Un piano da 25 milioni per trasformare Aurora e Barriera di Milano

/

25 milioni di euro per cambiare il volto di Aurora e Barriera di Milano e renderli più belli, inclusivi e sostenibili grazie a un progetto partecipato.

Il Programma Nazionale Metro Plus 2021-2027, che a Torino assegna una dotazione complessiva di risorse pari a 148,8 milioni di euro, richiede ai comuni capoluogo delle Città metropolitane di individuare un Progetto di Territorio (PdT) per la rigenerazione urbana di un’area target. Quella individuata dalla Città di Torino è costituita dai quartieri Aurora e Barriera di Milano e gli ambiti di intervento sono la qualità delle strade e degli spazi pubblici, la popolazione giovanile e le infrastrutture socio-culturali, l’identità e l’immagine dei due quartieri, con un investimento previsto di 25,8 milioni di euro.

La prima azione del PdT è il progetto ‘Sostenibilità, bellezza, inclusione nelle strade e negli spazi pubblici’ che, a partire dai tre concetti chiave della New European Bauhaus, si propone di migliorare la qualità e la sostenibilità ambientale; aumentare la resilienza urbana, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici; rafforzare la mobilità sostenibile; migliorare le condizioni di vita degli abitanti (relazioni, sicurezza, salute) e l’immagine dei quartieri; contrastare la desertificazione dei piani terreni commerciali.

Si tratta di un ampio intervento di importanza strategica che non prevede solo la semplice realizzazione di lavori pubblici, ma bensì necessita della definizione di un processo di studio e progettazione aperto e partecipato che veda il coinvolgimento degli stakeholder e che riguardi lo sviluppo della mobilità e dei trasporti, anche in scala metropolitana, l’individuazione delle priorità progettuali, la rilevazione dei dati utili alla quantificazione degli indicatori, il rapporto con le altre progettualità attive.

L’Amministrazione conferma quindi il proprio impegno a fare di Torino una città più aperta e partecipata, con interventi che non solo mirano a migliorare lo spazio pubblico, ma coinvolgano anche il territorio in toto, dalla cittadinanza alle istituzioni in tutte le sue articolazioni.

A tal fine la Giunta Comunale, su proposta dell’assessora alle Periferie e progetti di rigenerazione urbana Carlotta Salerno, ha deliberato l’atto di indirizzo per affidare alla società in house Infra.to s.r.l. la predisposizione di un masterplan. Il documento – coerente con il Piano Operativo del programma nazionale ‘PN Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027’ approvato dalla Giunta il 30 maggio 2023 – dovrà indicare nel dettaglio le linee di indirizzo per le azioni di rigenerazione urbana nei quartieri Aurora e Barriera di Milano attraverso un approccio multidisciplinare in grado di coniugare competenze urbanistiche, architettoniche, edilizie, economico finanziarie e procedurali, di facilitazione di processi partecipativi concentrandosi, in particolare, sulla trasformazione degli spazi pubblici in rapporto alle strategie di riassetto della viabilità e dei trasporti.

Con l’atto appena approvato parte una progettazione di grande importanza su due quartieri al centro dell’attenzione della Giunta e dell’Amministrazione tutta fin da inizio mandato. Si tratta di un lavoro di ampio respiro, che vogliamo dia nuovo impulso all’intera area. Il percorso sarà corale, in sinergia con gli altri assessorati coinvolti, con un’attenzione capillare al territorio, ai cittadini, a tutte le realtà che vi operano e a tutti gli attori istituzionali che quotidianamente lavorano nei due quartieri. Avviamo oggi dunque una nuova fase di progettazione e condivisione per Aurora e Barriera”, dichiara l’assessora Carlotta Salerno.

TORINO CLICK

Metropolitana e sicurezza, il sindaco si “confessa” alla Festa de l’Unita’

/

Ieri il sindaco di Torino Stefano Lo Russo nel corso di una lunga intervista alla Festa de l’Unita’ condotta dal caporedattore del Corriere Torino Carmine Festa ha parlato dei temi scottanti che riguardano la città. “E’ scandaloso: dopo un mese di chiusura la metropolitana non funzioni, questo non ha scusanti e non ne deve avere”. Così ha detto a proposito dei malfunzionamenti degli ascensori e delle scale mobili dopo un mese di chiusura per lavoro. “Non ci possono essere scuse –  punta il dito sui vertici di GTT per le scale mobili che non funzionano: è colpa di qualcuno“.

Poi Lo Russo ha parlato di grandi e piccoli progetti: “La mia Giunta ha lavorato in condizioni proibitive fronteggiando difficili eredità di bilancio e la crisi energetica. È però stata capace di avviare una stagione di trasformazione. I cittadini hanno diritto ad avere una amministrazione che realizzi i grandi obiettivi ma anche i piccoli problemi come  il taglio dell’erba e il riempimento delle buche stradali”. 

Grande tema quello della sicurezza: “Non nego che in alcunea zone della città ci sia un problema di sicurezza ma non  è il sindaco che può risolverlo. Come Comune possiamo agire sulla rigenerazione urbana, che ha un impatto nel miglioramento del tessuto cittadino. La ricetta è quella di lavorare insieme”, ha detto il sindaco.

In piazza San Carlo le note di Ludovico Einaudi risuonano per MiTo

//

 

Le note di Ludovico Einaudi risuoneranno in piazza San Carlo domenica 8 settembre per Mito Settembre Musica

Sabato 7 settembre al teatro Carignano alle ore 17 si è tenuto per Mito Settembre Musica “Drink Jazz Suite, una mitologia alcoolicaMartini & Rossi, di e con Stefano Massini, accompagnato da Emanuele Cisi al sassofono, Eleonora Strino  alla chitarra, Marco Micheli al contrabbasso e Enzo Zirilli alle percussioni. Stefano Massini, scrittore, drammaturgo e narratore,  è l’unico autore italiano ad aver vinto un Tony Award, premio Oscar del teatro americano. i suoi testi sono tradotti in più  di trenta lingue e sono messi in scena dalla Cina alla Corea, dal Sud Africa al Cile, l’Iran, l’Austria. Lo spettatore italiano lo ha scoperto in TV a Piazzapulita e in altri programmi televisivi come Ricomincio daRai tre, che ha condotto  per due stagioni sulla RAI. Emanuele Cisi, nato a Torino nel 1994, è stato al primo posto nella categoria “Nuovi talenti” nella top Jazz di Musica Jazz, Eleonora Strino è membro dei quartetti di Dado Moroni e Emanuele Cisi, del trio di Greg Cohen e del gruppo The Great Guitarist con Ulf Wakenius e Martin Taylor. Mentre Marco Micheli si è diplomato in contrabbasso al Conservatorio di Lucca, Enzo Zirilli, nato a Torino, studia pianoforte e percussioni nel conservatorio subalpino, ma il suo percorso inizia  con il jazzofonista Larry Nocella.

Importante appuntamento domenica sera, alle ore 21, in piazza San Carlo, con “ In a time reimagened” con Ludovico Einaudi al pianoforte.

“Ho pensato in a Time Lapse – spiega Ludovico Einaudi- un po’ per il decennale1994ena festeggiato e un po’ perché credo sia un progetto ancora molto attuale, con diversi brani diventati miei classici, come “Experience” che suono spesso. A seconda dell’organico con cui scelgo di suonare, lo ricucio e lo reinventoogni volta “ afferma il compositore.

Suonare in piazza San Carlo assumerà un  significato particolare per Ludovico Einaudi perché questa piazza fa parte della storia del suo rapporto con Torino. È una delle sue piazze preferite per quanto riguarda l’architettura pulita e lo stile. Ludovico Einaudi è  un artista fra i più pop di Mito Settembre Musica,  ma ha sempre mantenuto ottimi rapporti con la musica classica, in particolare barocca e non è  da escludere che un suo prossimo progetto sia quello di suonare lungo le rive del Po.

Mara Martellotta

Dodicenne investito su monopattino è grave con femore rotto e trauma vertebrale

Grave incidente oggi a Torino all’incrocio tra largo Brescia a corso Palermo dove un furgone Fiat Doblò e un monopattino elettrico su cui viaggiava un bambino  cinese di 12 anni si sono scontrati. Il ragazzino è stato portato in ambulanza all’ospedale Maria Vittoria. Ha subito la frattura del femore sinistro e un trauma vertebrale ma non sarebbe in pericolo di vita.