Una grande festa diffusa trasformerà i quartieri torinesi in palcoscenici di incontri, laboratori, musica e spettacolo. Sono le feste di fine estate del progetto La cultura dietro l’angolo, promosso dalla Città di Torino e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, in collaborazione con la Fondazione per la Cultura Torino, da giovedì 25 settembre a sabato 27 settembre.
Dopo le feste, il palinsesto principale della terza edizione de La cultura dietro l’angolo proseguirà fino a gennaio 2026 con un ricco calendario di appuntamenti.
IL PROGRAMMA
GIOVEDÌ 25 SETTEMBRE DALLE ORE 16.30
Biblioteca civica Passerin d’Entrèves (Mirafiori Nord), con Museo Egizio e Orchestra Filarmonica di Torino
La festa prende il via alle 16.30 con giochi e quiz a tema egizio e musicale. Dopo i saluti istituzionali, si entra nel vivo con lo spettacolo “Sotto il cielo di Nut. Il suono delle stelle”: un viaggio tra mito, astronomia e musica dal vivo ispirata ai colori del cielo egizio. La serata si chiude con un aperitivo conviviale.
Biblioteca civica Don Lorenzo Milani (Falchera), con TPE – Teatro Piemonte Europa
Dalle 16.30, l’accoglienza lascia spazio ai saluti e alla presentazione del progetto. Poi, con il recital “Comizi di vita” di Gianluca Bottoni, il pubblico rifletterà su identità e amore attraverso le parole di Pier Paolo Pasolini. L’incontro si conclude alle 18.30 con un aperitivo offerto dalla biblioteca.
Più SpazioQuattro (San Donato), con CAMERA – Centro Italiano per la fotografia
Qui la festa si tinge di fotografia e musica: dalle 16.30 un set fotografico accoglierà i partecipanti, che potranno farsi ritrarre da un fotografo di Camera. Dopo i saluti, alle 17.30 prende avvio un laboratorio creativo di fanzine, per sperimentare la rivista autoprodotta. Dalle 18.30 la piazza si trasforma in una pista da ballo con aperitivo e DJ set anni ’80.
Casa del Quartiere di San Salvario, con Fondazione Circolo dei Lettori
Dalle 17.00 il pubblico viene accolto e registrato. A seguire, il divertente quiz letterario con musica “Che pacco! Il quiz delle storie” invita a scoprire aneddoti di scrittori e scrittrici. Dopo l’aperitivo, la serata esplode con le danze popolari del Sud Italia accompagnate da musica dal vivo della Paranza del Geco.
Officine Caos (Vallette), con CentroScienza Onlus
Qui la festa parte alle 17.30 con un aperitivo di benvenuto e la presentazione del progetto. Poi, spazio alla scienza con la divertente “Tombola della Chimica”, curata da CentroScienza Onlus e dal Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino. L’incontro si conclude con un rinfresco conviviale.
Fabbrica delle E / Binaria (San Paolo), con Teatro Stabile di Torino
A partire dalle 17.00, il benvenuto è dolce e multiculturale, con pasticceria internazionale e thè marocchino. Dopo i saluti, il Teatro Stabile di Torino propone il laboratorio di danza “Piccole grandi danze”, pensato per tutte e tutti. La festa prosegue in allegria con un lungo aperitivo fino alle 20.30.
VENERDÌ 26 SETTEMBRE DALLE ORE 17
Centro Interculturale della Città di Torino (Regio Parco), con Fondazione TRG Museo A come Ambiente
Dopo l’accoglienza e i saluti istituzionali, il pubblico è coinvolto in attività teatrali originali: prima il laboratorio esperienziale “Teatro dell’Acqua”, proposto dal Museo A come Ambiente, e poi la performance comica “Street Art Comedy” dell’attore Francesco Giorda con il Teatro Ragazzi e Giovani. La serata si conclude con un aperitivo che favorisce l’incontro tra culture
Casa nel Parco (Mirafiori Sud), con Polo del ‘900
Con il titolo “Musica, cibo e parole. Un viaggio tra Somalia, Eritrea ed Etiopia”, la festa parte dall’accoglienza e dalla presentazione del palinsesto. Il cuore dell’evento è la performance “La signora meraviglia” dell’artista Saba Anglana, seguita da uno show cooking e un buffet a cura di Casa nel Parco, Polo del ’900 e Associazione Renken. La serata si chiude con danze e canzoni del Corno d’Africa, che trasformano l’incontro in un viaggio multiculturale.
beeozanam (Madonna di Campagna) con Unione Musicale
Il pomeriggio prende avvio con mini interviste dedicate a lingue e culture, seguite dai saluti dello staff. Alle 17.30, il pubblico parte per un viaggio musicale intercontinentale con il concerto “Sentieri Sonori” del Duo Maleta e Barbara Sartorio. Dopo l’aperitivo offerto da Fonderie Ozanam, la festa si chiude in allegria con balli di coppia e balli in linea guidati da Lino e Miss Criss.
Bagni Pubblici di via Agliè (Barriera di Milano), con Gallerie D’Italia – Torino
La serata inizierà con i saluti e la presentazione del progetto, per poi proseguire con l’iniziativa artistica Bagni di luce. Non mancheranno momenti conviviali, come l’aperitivo offerto dal Bistrò di Karibu Open, e musica dal vivo con il DJ set di Luciano Contino. Una festa aperta a tutti, gratuita, per salutare insieme l’estate con cultura, arte e buona compagnia.
SABATO 27 SETTEMBRE DALLE ORE 9.30
Biblioteca civica Italo Calvino (Aurora), con GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
La giornata inizia alle 9.30 con una colazione di benvenuto per i partecipanti, seguita dai saluti e dalla presentazione del progetto. Poi, spazio alla lettura ad alta voce di brani di Italo Calvino e al workshop “Notti in Calvino”, curato dal Dipartimento Educazione della GAM. La mattinata culmina in un concerto swing con i The Mooners, che invitano anche al ballo. Infine, il pranzo condiviso dei vicini trasforma la festa in un momento di socialità conviviale
IL PROGETTO
La cultura dietro l’angolo nasce nel 2022 da un’idea della Fondazione Compagnia di San Paolo, grazie alla collaborazione inedita tra alcuni dei più importanti enti culturali della città e dieci presidi civici. Oggi è un programma promosso dalla Città di Torino e dalla Compagnia di San Paolo, in collaborazione con la Fondazione per la Cultura Torino, con l’obiettivo di portare la cultura a poca distanza da casa, ovunque si abiti, creando nuove occasioni di relazione, condivisione, aggregazione e partecipazione nelle case del quartiere, nelle biblioteche e negli spazi pubblici.
La cultura dietro l’angolo si articola in feste, veri e propri momenti di incontro e convivialità in cui scoprire l’intero programma di eventi, e in una serie di attività che si svolgono in ogni presidio con cadenza settimanale. Da marzo a gennaio 2026, le circoscrizioni torinesi si animeranno con concerti, spettacoli teatrali, performance artistiche, visite ai musei, giochi, appuntamenti di divulgazione scientifica e molto altro ancora.
Gli enti coinvolti nel biennio 2025-2026
Per le edizioni 2025 e 2026 il progetto coinvolge dieci presidi territoriali e tredici istituzioni culturali. I presidi comprendono Casa nel Parco, Fabbrica delle E / Binaria, Più SpazioQuattro, Officine Caos – Casa del Quartiere Vallette, Beeozanam community hub, Bagni Pubblici di via Agliè, Casa del Quartiere di San Salvario, le Biblioteche civiche Passerin d’Entrèves e Italo Calvino e il Centro Interculturale della Città di Torino, ai quali si unisce anche la Biblioteca Don Milani come presidio sperimentale.
Le istituzioni culturali partner sono l’Associazione CentroScienza Onlus, la Fondazione Unione Musicale, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, l’Orchestra Filarmonica di Torino, la Fondazione Circolo dei Lettori, la Fondazione TRG, il Museo A come Ambiente, la Fondazione TPE – Teatro Piemonte Europa, il Museo Egizio di Torino, le Gallerie d’Italia – Torino, il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e il Polo del ’900.













Giustificare la violenza fa tornare indietro l’Italia al biennio rosso e alle violenze fasciste. La violenza è illegittima quando si rispettano le regole della Costituzione che garantiscono i diritti di tutti i cittadini . Protestare in Italia per la Palestina, ricorrendo alla violenza è cosa da rifiutare sempre. Anche perché si rivela assolutamente inutile per affermare una qualsiasi causa, anche la migliore. Il migliore dei fini non giustifica il mezzo violento perché ad un certo punto bisogna porsi la domanda non solo per giustificare i fini, ma anche i mezzi. Un tema molto caro a Bobbio,oggi dimenticato da molti. Un giornalista ha semplificato le cose, dicendo che i violenti in piazza sono delinquenti comuni. Questa affermazione depotenzia la denuncia contro l’uso della violenza per fini politici e finisce di ridurre un grave fenomeno politico in una esibizione di teppismo . Chi ha vissuto Il ‘68 ricorda che il ricorso alla violenza è stato l’anticamera del terrorismo individuale e di gruppo . I Centri sociali non sono formati da ragazzi scaprestati, ma da gente che ritiene normale ricorrere alla violenza quasi a livello professionale. Ci sono pagine di Lenin che spiegano i rivoluzionari di mestiere. Bloccare una città, paralizzare i porti, le stazioni, le autostrade non può essere un fatto normale, perché in democrazia la protesta non può imporre ai cittadini la paralisi della città . La democrazia oppone alla piazza il Parlamento. Chi pretende che tutti “partecipino” allo sciopero, subendo dei limiti inaccettabili alle proprie libertà, allineandosi con gli scioperanti, è un nemico della democrazia. Impedire a chi ha bisogno, ad esempio ,di un soccorso sanitario urgente di accedervi perché le strade bloccate lo impediscono non può essere giustificato per nessun valido motivo. E’ la fine della libertà e della civiltà. E’il ritorno all’ homo homini lupus di Hobbes. Ciò che accade a Gaza non può essere combattuto con manifestazioni violente che danneggiano la vita civile. La violenza di Gaza non si può combattere con la violenza in Italia, danneggiando gravemente i cittadini. Lo sciopero politico è un vecchio arnese del sindacalismo rivoluzionario che sfociò nel fascismo. Questa è la verità che troppi dimenticano. E non si può non considerare che storicamente la violenza genera sempre altra violenza. La pace non si può imporre con la violenza di piazza. La pace è un valore in totale contrasto con la violenza. Pannella digiunava per protestare , rischiando la propria vita. Chi incendia e distrugge non produce mai effetti positivi. Il dissenso va totalmente disgiunto dal ricordo alla violenza. Giustificarla magari anche solo sotto voce appare un gravissimo errore che determina odio incendiario con effetti solo ed esclusivamente negativi. Di fronte alla delinquenza politica, per assurdo, potrei capire, senza giustificarla, la delinquenza comune, ma rifiuto una qualsivoglia indulgenza per quella di matrice politica e ideologica perchè essa lede la società nel suo insieme e non dei singoli danneggiati nei loro averi o nella loro incolumità. Stiamo attenti perché ieri siamo entrati in un clima che può uccidere la convivenza civile garantita dalla Costituzione.