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Tornano fino al 14 gennaio 2024 le Luci d’artista a Torino

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Tornano dal 27 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024  le Luci d’artista a Torino nella loro 26esima edizione, trasformando il suo cielo in un museo di arte contemporanea a cielo aperto e regalando alla città una nuova opera

LUCI D’ARTISTA TORINO 26A EDIZIONE

Museo a cielo aperto 27 ottobre 2023 — 14 gennaio 2024

L’evoluzione del progetto, il nuovo curatore e una nuova installazione luminosa firmata dal grande maestro Giovanni Anselmo

Prende il via la ventiseiesima edizione di Luci d’ArtistaVenerdì 27 ottobre dalle ore 18.30, con la prima accensione in piazza Carlo Alberto, Torino torna a illuminarsi e trasforma ancora una volta il suo cielo in un vero e proprio Museo a cielo aperto fatto di installazioni luminose di grandi artisti pensate per lo spazio pubblico.

Dallo scorso anno la Città di Torino, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio di Luci d’Artista, il suo progetto più longevo e rappresentativo del ruolo dell’arte contemporanea per l’identità e la vita culturale della città, ha fortemente voluto che fosse la Fondazione Torino Musei, nell’ambito della sua missione istituzionale, a operare per la sua valorizzazione, rilancio e realizzazione.

Luci d’Artista è diventata quindi, nell’ambito del nuovo Piano strategico della Fondazione Torino Musei, la quinta linea culturale (insieme a GAM, MAO, Palazzo Madama e Artissima) con l’obiettivo di trasformare la manifestazione in una vera istituzione di ricerca artistica permanente, un Museo a cielo aperto, diffuso, che possa allargare i suoi classici confini invernali e natalizi e sia dotata di una programmazione attiva tutto l’anno, di un archivio storico, di un sito internet ricco e dettagliato, di una comunicazione continuativa e di una rete di collaborazioni nazionali e internazionali ramificata. Il tutto per valorizzare una collezione unica e straordinaria, e arrivare ad una sua visibilità nazionale e internazionale stabile, rendendo la manifestazione ancora più inclusiva ed ecologicamente sostenibile.

Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi è stata prevista, al pari delle altre linee culturali, una guida stabile del progetto e per la prima volta è stato chiamato un curatore, Antonio Grulli, con il compito di sviluppare e valorizzare la manifestazione portandola a un processo di completa evoluzione, immaginando un percorso che le permetterà di trasformarsi secondo le linee guida definite.

Luci d’Artista nasce nel 1998 per volontà della Città di Torino con la convinzione che l’arte dovesse contribuire al bene comune e abitare le vie, le piazze e i palazzi. Un percorso espositivo d’arte contemporanea inedito e a quel tempo innovativo, imitato in seguito da altre città italiane e straniere. Negli anni hanno contribuito alcuni dei più grandi artisti italiani e internazionali capaci di realizzare interventi entrati nell’immaginario collettivo, integrati alla perfezione nel tessuto urbano della città, della quale sono ormai un simbolo. Installazioni luminose capaci di arrivare a un grande pubblico di non addetti ai lavori. Ma non solo: nel momento in cui – verso la fine degli anni novanta – Torino ha avuto la necessità di ripensare la propria identità, proponendosi come la Città del Contemporaneo, le Luci d’Artista ne sono diventate naturalmente l’immagine in grado di veicolare con immediatezza il messaggio.

La manifestazione è progetto e patrimonio della Città di Torino, ed è affidata alla realizzazione di Fondazione Torino Musei con il sostegno di Fondazione Compagnia di San PaoloFondazione CRT e Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino. Main sponsor IREN S.p.A. con il supporto del Mercato Centrale Torino.

Le installazioni luminose – 27 luci delle quali 18 allestite nel centro città e 9 in altre Circoscrizioni –  saranno visibili dal 27 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024.

 

LA NUOVA INSTALLAZIONE LUMINOSA

Orizzonti di Giovanni Anselmo in piazza Carlo Alberto

Luci d’Artista si arricchisce di una nuova installazione luminosa firmata da un grande maestro, invitato da Carolyn Christov-Bakargiev e Riccardo Passoni rispettivamente direttori del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea e della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, che entra a far parte del patrimonio cittadino.

Orizzonti è il titolo della Luce ideata dal Maestro Giovanni Anselmo per la ventiseiesima edizione di Luci d’Artista. Nelle sue opere Anselmo presenta direttamente, esponendole e non rappresentandole, le energie del cosmo e della vita, e riflette su concetti come la gravità, l’equilibrio e le forze della natura. Per questa installazione luminosa, indicando i punti cardinali a partire dall’effettivo punto centrale di Piazza Carlo Alberto, l’artista mette in relazione un luogo di Torino con uno spazio più ampio, globale, geografico e infine cosmico, superando gli orizzonti stessi della città. Un intervento che nelle intenzioni dell’artista permetterà allo spettatore, così come al passante casuale, di andare “oltre” il mero dato spaziale in cui si trova a vivere in quel momento. L’installazione si compone di 4 luci di colore blu che rappresentano le parole Nord, Est, Sud e Ovest, i 4 punti cardinali. Le luci sono visibili contemporaneamente dal centro della piazza, così da permettere a chiunque passi di orientarsi, cercando la propria direzione nello spazio. L’installazione interagisce inoltre con la pianta ortogonale della città, riposizionandola in base ai punti cardinali.

 

LE LUCI. COLLOCAZIONI E RICOLLOCAZIONI

Le 27 luci si riaccendono tra le vie e le piazze di Torino e i cittadini e i turisti potranno alzare gli occhi e ritrovare le opere luminose nelle loro classiche location, oppure andare alla ricerca delle nuove collocazioni.

Torna in Piazza Palazzo di Città, completamente restaurata, Tappeto volante di Daniel Buren. Le altre nuove collocazioni riguardano le Vele di Natale di Vasco Are in Piazza Bodoni; Ancora una volta di Valerio Berruti in via Monferrato; Volo su… di Francesco Casorati in via Garibaldi; Azzurrogiallo di Giorgio Griffa ai Giardini Sambuy di Piazza Carlo Felice; My Noon di Tobias Rehberger in piazza Arbarello; Ice Cream Light di Vanessa Safavi in via Borgo Dora. Cultura=Capitale di Alfredo Jaar si sposta sulla facciata del Museo della Resistenza, mentre Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi trova nuovo spazio lungo via Lagrange.

Una grande novità di quest’anno è la nuova illuminazione di Parco Michelotti, di fronte alla Biblioteca Geisser appena riaperta, con L’amore non fa rumore di Luca Pannoli.

Noi di Luigi Stoisa prende invece il posto, in via Po, di Palomar di Giulio Paolini, che quest’anno rientra all’interno di una prestigiosa collaborazione con le Scuderie del Quirinale a Roma, partecipando alla straordinaria mostra dedicata a Italo Calvino e portando in questo modo le Luci d’Artista di fronte alla sede della Presidenza della Repubblica Italiana.

Restano nelle collocazioni precedenti Mario Airò, Cosmometrie in Piazza Carignano; Nicola De MariaRegno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime in piazza Carlo Emanuele II (piazza Carlina); Marco GastiniL’energia che unisce si espande nel blu in Galleria Umberto I; Carmelo GiammelloPlanetario in via Roma; Piero Gilardi, Migrazione (Climate Change) nella Galleria San Federico; Jeppe HeinIlluminated Benches in piazza Risorgimento; Rebecca HornPiccoli spiriti blu sul Monte dei Cappuccini; Joseph KosuthDoppio Passaggio (Torino) sul ponte Vittorio Emanuele I; Renato LeottaIo, sono nato qui. in corso Spezia 70, tetto dell’Ospedale Sant’Anna; Mario MolinariConcerto di parole in Piazza Polonia; Luigi NervoVento solare in Piazzetta Mollino; Michelangelo PistolettoAmare le differenze in piazza della Repubblica (facciata Tettoia Orologio); Grazia Toderi, “…?…” in cima alla cupola della Basilica Mauriziana (visibile da Piazza della Repubblica) e Gilberto ZorioLuce Fontana Ruota sul laghetto di Italia ’61 (corso Unità d’Italia).

La Mole Antonelliana rimane la sede permanente del Volo dei numeri, un’opera divenuta “manifesto” della città dell’arte contemporanea, ideata da Mario Merz, grande maestro di rilievo internazionale di cui ricorre quest’anno il ventennale dalla morte.

 

INAUGURAZIONE DELLA NUOVA OPERA E ACCENSIONE DELLE LUCI

L’inaugurazione di Luci d’Artista 2023 sarà venerdì 27 ottobre dalle ore 18:30 con appuntamento in piazza Carlo Alberto per l’accensione della nuova luce Orizzonti di Giovanni Anselmo, con l’accompagnamento della Banda musicale del Corpo di Polizia Locale della Città di Torino. Dopo aver illuminato la prima installazione, si proseguirà alle ore 20 al Parco Michelotti, di fronte alla Biblioteca Geisser di Corso Casale 5, dove si accenderà L’amore non fa rumore di Luca Pannoli. All’inaugurazione parteciperanno le autorità cittadine, gli sponsor, i sostenitori e i partner che collaborano alla realizzazione della manifestazione.

 

UNA NUOVA IMMAGINE

Il nuovo percorso di Luci d’Artista sarà accompagnato da un’immagine e da una grafica coordinata nuova e accattivante, in grado di comunicare l’evoluzione di questo grande evento che la porterà a diventare un’istituzione di Arte Contemporanea vera e propria, la quinta linea culturale della Fondazione Torino Musei, la linea votata interamente all’arte pubblica. La nuova immagine coordinata, creata insieme a Studio Fludd (studiofludd.com), giovane studio di grafica torinese, trasmette immediatamente l’idea di una luce pura, cruda, che si materializza e prende corpo, fino a inoltrarsi nello spazio urbano, aprendo varchi, e diventando veicolo puro di comunicazione. È il dettaglio di una luce che potrebbe essere un neon, o un tubo led, e che riesce a farsi strada nella nostra città creando nuove possibilità e nuovi spazi per l’immaginazione.

 

IL SITO INTERNET DI LUCI D’ARTISTA

Nasce con questa edizione anche un nuovo sito di Luci d’Artista: lucidartistatorino.org

Un sito che dal 2024 diventerà la “casa” di Luci d’Artista, il luogo che terrà assieme questo inedito Museo a cielo aperto, e in cui sarà possibile consultare l’archivio storico della manifestazione con tutti i materiali (bozzetti, disegni, fotografie, video, corrispondenze, maquette) legati alle luci, di cui è iniziata la raccolta.

ACCADEMIA DELLA LUCE. Il nuovo Public Program di Luci d’Artista

novembre 2023 – giugno 2024

Il Public Program è una delle attività fondamentali di Luci d’Artista. Nato nel 2018 come programma didattico e di eventi volto alla cittadinanza torinese con lo scopo di rafforzare l’inclusività e allargare la platea dei fruitori, da questa edizione prende il titolo di Accademia della Luce. Nasce dalla necessità di un maggiore coinvolgimento dei torinesi, soprattutto degli abitanti delle circoscrizioni periferiche, sia rispetto a Luci d’Artista, sia nei confronti dell’arte contemporanea. Sono state per questo messe in campo con grande partecipazione una serie di attività educative curate dai Dipartimenti Educazione delle principali istituzioni torinesi dedicate all’arte contemporanea in collaborazione con Luci d’Artista. Sono sempre sei i musei torinesi coinvolti: Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Fondazione MerzFondazione Sandretto Re RebaudengoGAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e PAV Parco Arte Vivente – che grazie ai loro Dipartimenti Educazione promuovono occasioni di dibattito e azioni con le scuole del territorio cittadino, con le famiglie e con tutti gli abitanti delle circoscrizioni periferiche, proponendo progetti che prendono avvio  con l’accensione delle Luci e proseguono nei mesi successivi.

Ma da quest’anno il Public Program riveste un ruolo ancora più importante per Luci d’Artista. L’Accademia della Luce è infatti il suo primo grande strumento di evoluzione.

Il primo atto è quello di offrire una linea curatoriale che permetta di tenere insieme le stesse attività educative, che seguiranno un tema specifico; per l’edizione XXVI il tema individuato è “Luce e parola poetica”, intorno al quale ruoteranno tutte le diverse attività.

Oltre alle proposte educative, a partire da questa edizione, anche gli eventi aperti a tutto il pubblico saranno coordinati con una precisa visione curatoriale.

Una delle necessità di Luci d’Artista, presentandosi come Museo a cielo aperto, è il superamento dei suoi classici confini invernali e natalizi. In questo modo Luci d’Artista potrà espandere i propri confini, le proprie sfere di azione, e far maturare le potenzialità presenti nella propria anima. Il concetto di “luce” non si applica solo alla luce elettrica e alla dimensione notturna, così come nel nostro calendario i momenti della tradizione volti a celebrare la luce non sono limitati al periodo del solstizio invernale. Anche il sole emana luce, escludere quindi questa fonte dalla possibile ricerca artistica di oggi equivale a privarsi di una gran parte di suggestioni e concetti. Mentre l’evento invernale è definito da una dimensione notturna (luce elettrica, presenza di opere fisicamente imponenti), l’evento estivo sarà definito da concetti diametralmente opposti, legati a una dimensione diurna (luce solare, interventi il più possibile effimeri e immateriali come possono essere le performance poetiche). Questa concentrazione degli eventi del Public Program in giugno permetterà a Luci d’Artista di diventare un’istituzione ancora più ecologica e soprattutto viva tutto l’anno.

Si è pensato quindi di concentrare gli eventi pubblici nei giorni attorno al 21 (solstizio d’estate) e al 24 giugno 2024 (San Giovanni Battista, patrono della Città di Torino). Si tratta di un momento speculare al Natale, legato a una serie di festività e celebrazioni religiose e pagane dedicate alla luce, al sole e al fuoco. In questa occasione saranno coinvolti un gruppo di sei poeti, italiani e stranieri, di differenti generazioni, invitati a lavorare sul tema della luce attraverso performance, readings, incontri. I sei poeti saranno: Francesco Balsamo e Mariagiorgia Ulbar, Allison Grimaldi Donahue (USA, vive a Bologna), Valerio Magrelli, Poesie per la Dora, Antonio Poppe (Portogallo), Patrizia Valduga.

Ma l’avvio delle attività sarà dato già nel mese di dicembre 2023, con una conferenza di taglio scientifico sull’opera e il lavoro di Giovanni Anselmo negli spazi della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Saranno coinvolti critici, storici dell’arte, artisti e galleristi che hanno incrociato la vita del maestro dell’Arte Povera.

Anche quest’anno, grazie alla collaborazione di City Sightseeing Torino, saranno realizzate iniziative speciali dedicate alle famiglie per scoprire la collezione di luci d’artista e favorire il senso di appartenenza alla Città e, in particolare, al proprio territorio, favorendo una maggiore fruibilità del patrimonio artistico collocato nello spazio pubblico.

Per la prima volta quest’anno vengono proposti, in collaborazione con Metrotrail4 itinerari di trekking urbano che abbinano Natura e Luci d’Artista 2023, per un Public Program sempre più ecologico e sostenibile. Una guida escursionistica ambientale accompagnerà i visitatori a scoprire ambienti ecologicamente rilevanti a Torino – come fiumi, parchi, giardini e semplici aiuole – percorrendo impensabili sentieri urbani verdi, punteggiati dalle installazioni di Luci d’Artista. La silente fauna notturna dei fiumi farà da contrasto con le luci stesse e la vita della città; alberi monumentali e giardini segreti segneranno la riscossa della Natura sulla metropoli.

Le camminate saranno lunghe indicativamente dai 6 ai 7 chilometri e dureranno circa 2 ore e mezza. Sono previste sabato 4 (ore 17:30); venerdì 10 (ore 20:30) e domenica 19 novembre (ore 17:30); sabato 2 (ore 17:30), mercoledì 6 (ore 20:30); mercoledì 27 dicembre (ore 20:30) e venerdì 12 gennaio 2024 (ore 20:30)

Per costi, itinerari e modalità di prenotazione: lucidartistatorino.org e www.metrotrail.it/luci-dartista

 

FISU World University Games Winter

Oltre al Public Program e alle collaborazioni con le istituzioni per l’Arte Contemporanea della città, Luci d’Artista è in grado di instaurare importanti rapporti con le principali realtà di Torino, soprattutto in occasione dei grandi eventi culturali e sportivi che la città, per sua vocazione, ospita ogni anno. In quest’ottica, prende vita una importante sinergia di lungo periodo con gli organizzatori dei Giochi Mondiali Universitari invernali di Torino 2025, manifestazione sportiva multidisciplinare un tempo conosciuta come Universiade. Si tratta di una manifestazione che è il corrispettivo dei Giochi Olimpici, ma è dedicata agli studenti universitari che eccellono anche nello sport: la prima edizione, fortemente voluta dall’allora presidente del CUS Torino Primo Nebiolo, si tenne nel 1959 proprio nel capoluogo piemontese. Un lascito imperituro perché Torino è da quel momento sede della Fiamma del Sapere e, ogni Paese che organizza i Giochi Mondiali Universitari, estivi o invernali, viene ad accendere la propria fiaccola nel cortile del Rettorato dell’Università di Torino. Mancano 455 giorni e nel Road TO2025 si inserisce la 26a edizione di Luci d’Artista, che si aggiunge alle numerose attività del Comitato organizzatore di Torino 2025 insieme alle scuole della Regione Piemonte e della Città di Torino: un percorso che porterà nell’ottobre 2024 a una partecipazione dei Giochi Mondiali Universitari alla realizzazione di una Luce d’Artista che andrà a posizionarsi su una delle sedi delle gare sportive, per poi entrare a far parte negli anni successivi della collezione delle Luci della Città. Un’ulteriore eredità che Torino 2025 lascerà al territorio.

 

RECUPERO E RESTAURO DELLE LUCI

 

Continua senza sosta l’attività di recupero, restauro e ammodernamento delle Luci d’Artista. Il patrimonio di installazioni luminose è quanto di più fragile e delicato, per le loro stesse caratteristiche e per il loro posizionamento. Per questo ogni anno viene messo in campo un grande impegno al restauro e recupero delle luci, che permette, tra le altre cose, di renderle sempre più ecologiche e moderne.

Quest’anno, grazie al contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, è possibile presentare il restauro di una luce permanente, complessa e articolata quale è L’energia che unisce si espande nel blu di Marco Gastini, il cui recupero permette al tempo stesso di dare nuova vita e nuova luce anche alla sua location: la Galleria Umberto I nei pressi di Porta Palazzo.

 

COSTELLAZIONE – LE LUCI OSPITI

 

Anche la sezione in passato denominata “Torino omaggia Luci d’Artista”, che comprende ogni anno le luci ospiti di Luci d’Artista, cambia pelle e prende il nome di Costellazione. Si tratta di una sezione che nella nuova visione curatoriale di Luci d’Artista avrà sempre più importanza e si configurerà come un vero e proprio programma collaterale di installazioni luminose affiancate alle Luci d’Artista ufficiali, diventando uno dei punti di forza della manifestazione e uno dei principali strumenti di espansione ed evoluzione. Nelle prossime edizioni si coinvolgeranno le principali istituzioni pubbliche e private della Città, chiamate a partecipare alla sezione Costellazione con luci pensate appositamente. Ma già da quest’anno un primo gruppo di istituzioni, che partecipano al Public Program, affianca le luci degli anni passati e ancora presenti in città offrendo un omaggio a Luci d’Artista: le nuove istituzioni di quest’anno sono la Fondazione Merz, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, e il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino; riconferma la sua partecipazione anche il PAV – Parco d’Arte Vivente.

Costellazione. Le nuove Luci ospiti

MOSADEQH di Shadi Harouni

MAO – Museo d’Arte Orientale, via San Domenico, 11

IN THIS ISSUE: STATEMENT CONCERNING THE INSTITUTIONAL HISTORY OF THE MUSEUM

di Khalil Rabah

Fondazione Merz, via Limone, 24

VISUAL PERSUASION di Paulina Olowska

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, via Modane, 16

GUIZZO BALENO di Mario Airò

Via Baltea, 3

STICKY EYES di Arthur Duff

Spazio alle Arti in Cavallerizza, Via Fratelli Vasco

MATER di Alessandro Bulgini

Ex Istituto per l’Infanzia della Provincia di Torino / Flashback Habitat Ecosistema per le Culture Contemporanee, Corso Lanza, 75

MIRAFLORA di Emanuela Ascari

Teatro della Parrocchia della Visitazione di Maria Vergine e S. Barnaba. Str. Castello di Mirafiori, 40

INTERNET VITTORIANO di David Reimondo

Corte Palazzo Cisterna, via Maria Vittoria, 12

Costellazione. Le Luci ospiti che si riconfermano

L’ALBERO DEL PAV di Piero Gilardi

Parco Arte Vivente, via Giordano Bruno 31

SINTESI ‘59 di Armando Testa

Piazza XVIII Dicembre (Stazione di Porta Susa)

α-CROMACTIVE di Migliore+Servetto

Grattacielo Intesa Sanpaolo, corso Inghilterra 3

LUCE IN CATTEDRA di Polito in Light

Castello del Valentino, Corte d’Onore, viale Pier Andrea Mattioli 39

1706 di Luigi Nervo

Incrocio tra via Pianezza e via Foglizzo

ANATOMIA UMANA di Salvatore Astore

Corso Galileo Ferraris, Mastio della Cittadella, fronte via Cernaia

FLAMMARION di Oliviero Rinaldi

Italgas, largo Regio Parco e corso Palermo

L’ALBERO ORIZZONTALE DI PIAZZA MONTALE di Tavolo Vallette

Piazza Eugenio Montale

GIARDINO BAROCCO VERTICALE di Richi Ferrero

The Number 6 / Via Alfieri, 6

Al Politecnico di Torino fondi per 227 proposte di ricerca: oltre 17 milioni di euro dai bandi 

Pubblicate le valutazioni per i Progetti di Rilevante Interesse Nazionale: al Politecnico saranno finanziate 227 proposte di ricerca di eccellenza

 

Il Politecnico di Torino è fortemente impegnato nel campo della ricerca di base di eccellenza e per la creazione di una sempre maggiore connessione tra gli organismi di ricerca italiani.

Lo dimostra la grande partecipazione dei gruppi di ricerca dell’Ateneo ai bandi per i Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN e PRIN PNRR 2022), emanati dal Ministero dell’Università e della Ricerca e finanziati appunto anche con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Lo testimonia poi l’ottimo risultato ottenuto, con più di 17 milioni di finanziamento ottenuti dal Politecnico di Torino, nello specifico 11,7 dal bando PRIN e 5,4 dal PRIN PNRR.

In totale, 227 delle ambiziose proposte di team di ricercatori di eccellenza in cui è coinvolto il Politecnico saranno finanziate, più del 40% delle proposte presentate; di queste, 91 sono guidate dall’Ateneo. Ulteriore ottimo segnale per la ricerca svolta dal Politecnico è il grande successo dei giovani ricercatori e ricercatrici, leader di circa il 40% dei progetti finanziati all’Ateneo.

Obiettivo dei Bandi è infatti la promozione del sistema nazionale della ricerca e la collaborazione tra università e centri di ricerca, in linea con gli obiettivi del PNRR. Il supporto è dedicato a progetti di ricerca che spaziano nell’ambito dei tre macrosettori individuati dallo European Research Council della Commissione EuropeaScienze Fisiche e Ingegneria, Scienze della Vita, Scienze Sociali e Umanistiche. Date le specializzazioni del Politecnico di Torino, l’Ateneo collabora a 170 progetti del primo settore ERC, a 19 di Scienza della Vita e 38 di Scienze Sociali e Umanistiche.

“La ricerca al Politecnico di Torino mantiene il suo livello di eccellenza, sia a livello quantitativo che qualitativo – sottolinea il professor Matteo Sonza Reorda, Vice Rettore alla Ricerca del Politecnico di Torino – Lo conferma l’ottimo risultato conseguito dai nostri team di ricercatori e ricercatrici nella partecipazione ai bandi PRIN, per questa tornata sostenuti anche dal PNRR. I progetti presentati da ricercatori e ricercatrici dell’Ateneo hanno avuto un elevato tasso di successo, a conferma della qualità della nostra ricerca e della nostra capacità di elaborare proposte di grande qualità per nuove attività di ricerca. Anche grazie ai progetti PRIN continuiamo a esplorare nuovi ambiti e individuare nuove soluzioni, che spesso diventano con il tempo il punto di partenza per attività di ricerca a carattere più applicativo. In questo modo il Politecnico di Torino continua a coniugare ai massimi livelli ricerca di base e ricerca applicata.”

Conto alla rovescia per CioccolaTò la manifestazione più dolce dell’autunno torinese

Manca sempre meno all’inizio di CioccolaTò, la manifestazione più dolce dell’autunno, ricco di spettacoli, eventi, visite guidate, showcooking e, ovviamente, tanto, tantissimo cioccolato!

Tutti pronti quindi per venerdì 27 ottobre alle ore 11 con l’inaugurazione della manifestazione a Casa Cioccolatò in piazza San Carlo alla quale interverranno anche Domenico Carretta, Assessore al Turismo e ai Grandi Eventi della Città di Torino e Paolo Chiavarino, Assessore al Commercio della Città.

Si continua poi nel pomeriggio di venerdì sempre a Casa Cioccolatò, cuore pulsante della manifestazione, con il laboratorio di degustazione di CONPAIT (Confederazione Pasticceri Italiani) e con i due CioccoLaboratori a cura delle pasticcerie “Il Dolcino” de La Loggia alle ore 16 e “La Perla” di Torino in collaborazione DelMago Drinks alle ore  17. Alle ore 18 EDIT Torino propone un laboratorio di degustazione Birra & Cioccolato. Alle ore 20 primo appuntamento con Dolci Letture, il format letterario di Cioccolatò, con l’autore Francesco della Rocca che, insieme alla bookblogger Stefania Soma (@petuiniaollister) presenta e legge Le Perifantaferieun esperimento audace e creativo che racconta le periferie torinesi in un viaggio alla riscoperta della bellezza sorprendente che si nasconde per la città.

Tutti gli appuntamenti a Casa Cioccolatò sono gratuiti fino ad esaurimento posti. Gli oltre 100 stand sono aperti dalle 10 alle 23 tutti i giorni dal 27 ottobre al 5 novembre.

Gli eventi continuano poi nel fine settimana, ecco il programma del weekend a Casa Cioccolatò:

SABATO 28 OTTOBRE

Ore 11: Laboratorio Degustazione CONPAIT (Confederazione Pasticceri Italiani) Masterclass con Maicol Vitellozzi – Pastry Chef prima presso il Ristorante del Cambio, ora nella Pasticceria Tiri – che realizzerà il Cioccolato al cubo e il Pan Suisse extra dark.

Ore 12: CioccolaToRadio Toradio, diretta da Piazza San Carlo del programma Enogastrofonico “ApparecchiaTo”.

Ore 14: Cioccolato di Modica IGP Maestro Federico Di Rosa di Sfizi Golosi.

Ore 15: Laboratorio Racconti e Degustazione, Cioccolato I segreti della Provincia – Cuneo a cura di Paola Gula Giornalista, Scrittrice Food Lovers.

Ore 16: Imprenditrici e imprenditori del Cioccolato, A raccontare la storia della famiglia Massari sarà Debora Massari, la figlia del Maestro Iginio che, dopo aver creato l’e-commerce, i social e aver sviluppato il brand Iginio Massari, oggi si occupa di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti

sostenendo il Made in Italy.

Ore 17.30: Il glamour della tavola natalizia tendenze 2023 curato da Event Creator Willy Ghia DeaBambina Events ispirato al Grande Gatsby con le delizie e prelibatezze firmate dal Maestro Massari.

Ore 18.30: Dolci letture, Stefano Marando fondatore di @30politico, la pagina Instagram più amata dagli studenti, presenta il libro “Il periodo di m*rda più bello della mia vita”.

DOMENICA 29 OTTOBRE

Ore 11: Torino a Colazione – Oropuro Caffè Day Laboratorio Racconto Degustazione con Messineo Roberto Maestro Torrefattore Caffè San Domenico e già ambasciatore del Caffè all’Expo di Milano per conto di Slow Food e Rai Expo.

Ore 12: CioccolaToRadio Toradio, diretta da Piazza San Carlo del programma Enogastrofonico “ApparecchiaTo”.

Ore 14: Presentazione gioco “Stivaletto” la maschera d’Italia e degli italiani in collaborazione con N.I.D.A. Nazionale Italiana dell’Amicizia.

Ore 15: Laboratorio Degustazione CONPAIT (Confederazione Pasticceri Italiani) con Antonio Raimondo

Ore 16: Imprenditrici e imprenditori del Cioccolato. Valentina Arzilli, Managing Director di La Perla di Torino, racconterà la storia familiare

della sua azienda: un brand sinonimo di eccellenza del cioccolato italiano che, grazie a un solido progetto imprenditoriale, ha saputo trasformarsi negli anni da realtà artigianale radicata sul territorio in un’azienda strutturata, altamente competitiva e votata all’innovazione.

Ore 17: CioccoLaboratorio Masterclass con Chiara Petracchini Ristorante La Credenza di San Maurizio Canavese.

Ore 18: Dolci letture, Sarah Scaparone, Giorgio Pugnetti e Federica Giuliani presentano il libro “Dalla bagna cauda al sushi”.

Ore 19: CioccoLaboratorio – ShowCooking. Le ricette della pasta fresca al cacao con Pasta Girardi, realtà artigianale piemontese specializzata nella produzione giornaliera di pasta fresca e gastronomia di alta qualità.

www.cioccola-to.events

Inquinamento atmosferico, monitoraggio civico: da cinque anni a Torino tira una brutta aria

I DATI DEL COMITATO “TORINO RESPIRA” – Dal 2020, l’aria è cambiata poco. Nel 2023 il 14% dei siti misurati ha superato i limiti di legge. Tutti i siti avevano valori superiori ai limiti raccomandati da OMS. 

A 5 anni dalla prima edizione della campagna di monitoraggio civico della qualità dell’aria, il Comitato Torino Respira ha presentato i dati emersi dal rilevamento del febbraio scorso con una comparazione con i dati degli anni precedenti. Il 10% delle scuole ha valori di NO2 superiori al limite di legge, tutte hanno rilevato valori sopra i criteri dell’OMS.

Mappa dei dati 2023

Presentazione dei dati

Mercoledì 25 ottobre 2023, in un evento aperto a cittadine e cittadini in ViaBaltea 3, occasione per lanciare il tesseramento per il 2024, il Comitato Torino Respira ha presentato l’analisi di cinque anni di monitoraggio civico della qualità dell’aria svolta con la campagna “Che aria tira?”.

“Che aria tira?” nel corso dei cinque anni ha coinvolto oltre un migliaio di cittadine e cittadini, decine di scuole e di associazioni e organizzazioni di volontariato della Città Metropolitana e di altre province del Piemonte. Ha contribuito ad aumentare la conoscenza sullo stato di qualità dell’aria e la consapevolezza sulle sue cause e i suoi effetti.

L’edizione 2023, in cui si è monitorato il mese di febbraio, ha potuto contare su 546 risultati utili, che includono indirizzi privati a Torino (tra cui 6 provette installate in corrispondenza delle centraline Arpa per validazione dei risultati), scuole a Torino (tra dell’infanzia, primarie secondarie ed università), in altri comuni della Regione, tra i quali Cuneo, Carmagnola, Alba, Pianezza, Settimo ed altri e un progetto specifico sulla Val di Susa condotto dal Politecnico di Torino.

I dati raccolti,  attraverso i campionatori passivi, riguardano il biossido di azoto, un inquinante importante in quanto è di per sé pericoloso per la salute umana ed è un precursore del particolato fine (PM10 e PM2,5) e dell’ozono, gli altri due inquinanti per i quali l’aria a Torino è spesso fuorilegge.

I dati risultano in genere sottostimati rispetto ai dati rilevati dalle centraline ARPA nello stesso periodo.

Cosa è successo in 5 anni

Il 2019 è stato un anno terribile per la qualità dell’aria a Torino e, se l’anno successivo ha rilevato una diminuzione drastica, gli ultimi 4 anni – dal 2020 al 2023 – la situazione è rimasta stabile con miglioramenti ancora molto limitati.

Il periodo 2020-2021 mostra le conseguenze dell’effetto dei blocchi del traffico dovuti al Covid-19. Nel 2022-2023, quando si sono concluse le limitazioni sanitarie, la situazione si è stabilizzata su valori inferiori a quelli tra 2019 e 2020.

Nel 2023, il 14% dei siti misurati hanno rilevato valori sopra i limiti di legge (ossia superano i 40 µg/m3), valore che è quattro volte superiore a quelli raccomandati dall’Oms (10 µg/m3).

Tutti i siti misurati superano il valore raccomandato dall’Oms.

Osservando le carte di distribuzione dell’inquinamento, che il Comitato ha realizzato per la prima volta quest’anno, si vedono solo 3 aree con valori di NO2 al di sotto dei 10 µg/m3, limite al di sopra del quale l’OMS indica effetti negativi sulla salute.

Le aree più esposte, come si vede dalle mappe, continuano ad essere quelle anche più esposte a problemi economici e sociali: la periferia nord della città e la periferia sud agli ingressi in città.

Come stanno le scuole

L’analisi della qualità dell’aria è iniziata in maniera sistematica nel 2020, quindi si ha una valutazione degli ultimi 4 anni.

Il 10% delle scuole ha valori di NO2 superiori al limite di legge, tutte hanno rilevato valori sopra i criteri dell’OMS.

Nell’area di alcune scuole si conferma persistere una situazione di alto inquinamento.

Sono state 26 le scuole che nei 4 anni di rilevamento sono state nella “top 10” delle scuole più inquinate, con valori abbondantemente sopra i limiti di legge: ad esempio le scuole Danilo Dolci di via Reis Romoli – nel 2020 la più inquinata, De Panis di via Ala Di Stura, con alti valori di inquinamento 3 anni su 4, o la scuola Chagall di via Cecchi, tra le prime 10 più inquinate per 3 anni su 4.

Analizzando la media dei valori delle 10 scuole più inquinate nei vari anni, la media dei valori tende leggermente a migliorare nel tempo, ma resta critica.

“Il quadro che abbiamo presentato conferma come il miglioramento della qualità dell’aria si sia praticamente fermato negli ultimi quattro anni e come sia necessario passare ad azioni più decise per tutelare la salute dei cittadini e delle cittadine torinesi. Allarma soprattutto la situazione delle scuole, e per questo invitiamo l’Assessora Foglietta ad accelerare la realizzazione di strade scolastiche e di zone libere dalle auto intorno alle scuole, a partire da quelle che abbiamo individuato come le più critiche. Bisogna poi al più presto andare verso la trasformazione di Torino in “Città 30″, così come già fatto da Bologna e migliorare il trasporto pubblico soprattutto nelle periferie che, oltre ai molti altri problemi, soffrono anche dell’aria più inquinata in città”, commenta Roberto Mezzalama, presidente del Comitato Torino Respira.

Torino capitale del Liberty trionfa a palazzo Madama in una grande mostra 

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Liberty Torino Capitale è il titolo della mostra che inaugura l’autunno espositivo a Palazzo Madama, Museo Civico di Arte Antica, nella sala del Senato dal 26 ottobre 2023 fino al 10 giugno 2024.

Curata da Palazzo Madama e dalla SIAT, Società degli Ingegneri e Architetti in Torino, in collaborazione con MondoMostre, l’esposizione raccoglie un centinaio di opere, che evidenziano il ruolo fondamentale che Torino ha avuto nell’affermazIone dello stile Liberty, un’arte che nella capitale sabauda travolse ogni aspetto della vita e della società, definendo un’esperienza tanto artistica, quanto architettonica , destinata a diffondersi con le sue suggestioni in tutto il mondo.

L’allestimento offre una prospettiva inedita sulle manifestazioni artistiche del Liberty e i visitatori avranno l’opportunità di comprendere I meccanismi di creazione architettonica e estetica, percependo il processo creativo di opere che spaziano dall’architettura al design di interni, dalle pitture alle sculture, lavor

rafico alla decorazione, dagli oggetti d’uso ai testi letterari, dalla poesia alla musica.

Tutti questi lavori sono caratterizzati dalla particolarità strutturale della natura, eterna generatrice di forme.

Durante i quaranta anni della Belle Epoque vi fu una fiducia illimitata nella scienza e un mondo senza più confini trovava la sua espressione in un nuovo movimento artistico filosofico capace di connettere ogni aspetto della vita con l’eleganza decorativa. La massima espressione a Torino, che ne diventa capitale, sarà raggiunta dal Parco del Valentino quale cornice ideale per esibire la produzione italiana in campo agricolo, artistico e industriale.

Il concetto sul quale la mostra di palazzo Madama si concentra è quello di metamorfosi, presentando una stagione europea di ricche trasformazione. Il passaggio tra l’Ottocento e il Novecento può essere, infatti, considerato un processo di trasformazione di natura estetica, sociale e geopolitica.

Cinque sono le sezioni in cui si articola la mostra, di cui l’esordio è consacrato all’eterno femminile, vale a dire all’immagine della donna che, al passaggio tra Otto e Novecento, emerge per potenza visiva e assume un nuovo ruolo sociale che l’esposizione ricolloca in una dimensione di eccezionalità. Lo dimostrano le opere di Boldini e Bistolfi, Corcos e Canonica. Da qui si passerà nell’ambiente privato della Casa Moderna, accolti dal bow window della palazzina Turbiglio, dove si potrà apprezzare la novità prorompente dell’elemento architettonico del panorama del Liberty torinese. Si potranno ammirare gli abiti di grande eleganza di un tempo, i complementi di arredo e gli accessori illuminati da un lampadario della Officina Mazzucotelli, prendendo coscienza del ruolo della danza e del movimento grazie a immagini quali il magnifico vaso portafortuna di Leonardo Bistolfi.

Da questo interno si è poi proiettati nelle vie e nei quartieri torinesi, città capace di applicare il Liberty a ogni tipologia edilizia. La Gran Via rappresenta il cuore dell’esposizione Internazionale del 1902, rievocato con opere originali allora esposte e i corrispondenti impianti iconografici, che non soltanto testimoniano i fermenti culturali del tempo, ma soprattutto indicano l’essenza della rivoluzione Liberty torinese.

Solo Torino è in grado di declinare questa storia nell’ambito dell’edificare, poiché il Liberty connota scuole e fabbriche, case popolari e eleganti ville, bagni pubblici e oltre cinquecento capolavori distribuiti su tutto il territorio cittadino

La quarta sezione, che si intitola “Nuovi linguaggi per una nuova società “, concentra la sua attenzione sull’industria dell’arredamento e degli interni e spazia dall’editoria scolastica alla grafica pubblicitaria e alle riviste, in un Liberty che diventa linguaggio unificante di un Paese e di una società, trovando il suo massimo esponente in Leonardo Bistolfi, protagonista assoluto dell’ultima sala intitolata “Dalla Sfinge a Città del Messico” percorso emozionante nel meccanismo della creazione artistica, che permette di seguire il farsi dell’idea dal primo schizzo al disegno, dal bozzetto al modello e al gesso preparatorio, dal marmo al bronzo dell’opera compiuta seguendo lo scultore nella genesi di alcuni suoi grandi capolavori.

Nel quarantennio della cosiddetta Belle Epoque, nei decenni di fiducia sconfinata nel progresso sicuramente diventa simbolo di quest’epoca il parco del Valentino. Con l’Esposizione Generale italiana del 1898 si crea la Fontana dei Mesi, una cascata di oltre 600 litri d’acqua al secondo, con due pennacchi lanciati a 20 metri di altezza. Carlo Ceppi, con una scenografia del tutto sorprendente rispetto al rigore della città sabauda, concepisce una fontana di forma neosettecentesca, in grado di conciliare nostalgie rococò a spunti Liberty, utilizzando il moderno cemento. A essa lavorano Luigi Contratti, Giacomo Cometti, Cesare Reduzzi e Edoardo Rubino, scultori protagonisti della grande stagione del Liberty, di cui Torino diviene la capitale indiscussa, riconosciuta per l’Esposizione Internazionale di Arte Decorativa moderna, che si tenne tra l’aprile e il novembre del 1902, capaci di dare spazio ai massimi protagonisti dell’art nouveau in Italia e in Europa.

Torino sarà anche in grado di innestare sul suo territorio settecentesco una straordinaria avventura urbana e sociale, con l’arte del Liberty che ridefinisce la quotidianità della città.

L’architetto ingegnere Pietro Fenoglio crea capolavori quali Villa Scott, protagonista del film di Dario Argento ‘Profondo Rosso’, e Casa Fenoglio La Fleur ove tutto, dai telai delle finestre ai caloriferi in ghisa, dagli stipiti in legno alle maniglie delle porte, è stato disegnato dall’architetto.

Secondo Rossana Bossaglia “la casa Fenoglio-La Fleur resta per noi forse il più bell’esempio di architettura Liberty in Italia, certo il più puro nel senso di art nouveau”. Fenoglio progettò l’edificio come propria abitazione concedendosi, secondo il gusto francese dell’epoca, di farne una “casa-studio”, favorendo la massima espressione del suo spirito creativo, celando probabilmente l’intenzione di realizzare un vero e proprio modello estetico, nel pieno della gloriosa stagione del Liberty torinese.

Queste costruzioni introducono a un vasto insieme di ville nobiliari e palazzi destinati alla borghesia, che saranno il preludio per esperienze estremamente originali quali la realizzazione del villaggio Leumann, nato nel solco dello spirito del Nord Europa, fino ai caseggiati nei quartieri popolari, operai, artigiani e impiegatizi di Barriera di Milano, San Paolo fino ai bagni pubblici.

Le tecniche, i nuovi materiali quali il litocemento e le forme sinuose si applicano ad ogni contesto con grazia e semplicità. Il sistema decorativo conosce una ridefinizione sia nell’ambito delle dimore private, sia dello spazio urbano. Un esempio su tutti il monumento, esemplare del gusto dell’epoca, ad Amedeo di Savoia duca d’Aosta, posto all’ingresso del parco del Valentino nel 1902, con cui Calandra costruisce un capolavoro del Liberty come lo volle intendere nella rivista ‘L’arte decorativa moderna’, da lui fondata con Leonardo Bistolfi, Enrico Reycend, Enrico Thovez e Giorgio Ceragioli. Una rivista capace di sottolineare con la contemporanea Esposizione torinese, l’affermarsi di un nuovo stile.

La parola chiave intorno alla quale ruota la mostra di Palazzo Madama è metamorfosi. Il passaggio tra Otto e Novecento può essere considerato quale un grande passaggio di transizione estetica, sociale e geopolitica.

La mostra si avvale anche del contributo dato dalla campagna fotografica svolta dall’architetto Pino Dell’Aquila.

Liberty . Torino capitale 26 ottobre 2023- 10 giugno 2024

Palazzo Madama- Museo Civico d’arte Antica. Sala del Senato. Piazza Castello Torino

Mara Martellotta

Nitto Atp Finals, “Torino, it’s a match!”: talk, degustazioni, mostre, visite guidate

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Per ricevere e coinvolgere il pubblico in arrivo per le Nitto ATP Finals di tennis maschile, in calendario al Pala Alpitour di Torino dal 12 al 19 novembre, anche quest’anno Città di Torino, Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e Visit Piemonte, hanno messo a punto un ricchissimo programma di appuntamenti collaterali denominato “Torino, it’s a match!”: dal 9 al 19 novembre si terranno talk, degustazioni, mostre, visite guidate e numerosi eventi, molti dei quali gratuiti.

Il luogo principale delle attività sarà piazza Castello. Sul lato destro di Palazzo Madama verrà allestita la “nuova” Casa Tennis, una grande cupola geodetica in acciaio di 21 metri di diametro e dalla capienza di oltre 150 posti che richiama nella forma una pallina da tennis. Sarà animata da conferenze e interviste, prenotabili sull’app DICE, con ospiti torinesi, italiani e internazionali provenienti dai mondi dello sport, dell’editoria e dello spettacolo. Come già avvenuto lo scorso anno, Palazzo Madama aprirà le sue porte ai giornalisti diventando “Casa Media”, uno spazio di lavoro dedicato, allestito nella scenografica Corte Medievale, dove si potranno incontrare ed intervistare i protagonisti degli eventi ospitati in città e a “Casa Tennis”.

All’Archivio di Stato, ingresso da piazzetta Mollino, si troverà laCasa Gusto”, uno spazio per le degustazioni guidate delle eccellenze enogastronomiche del territorio, organizzate da Camera di commercio di Torino e Regione Piemonte. Anche queste attività – gratuite per i possessori di biglietti Nitto ATP Finals e al costo simbolico di 5 euro per il resto del pubblico (il ricavato sarà devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus) – saranno prenotabili tramite l’app “DICE”.

Tantissimi, inoltre, gli eventi diffusi nel centro di Torino: dal 10 al 19 novembre, dal primo pomeriggio e fino a sera musica, busking, arti acrobatiche e magia, con performance coinvolgenti che stimoleranno la curiosità del pubblico. Sabato 18 novembre in occasione della Notte del Tennis cultura, musica, danza e arte si fonderanno creando fino a mezzanotte un’atmosfera indimenticabile, con numerosi eventi speciali che coinvolgeranno locali e esercizi commerciali.

Tutte le informazioni sugli eventi e gli appuntamenti in programma durante le Nitto ATP Finals, le attività al Fan Village, il palinsesto delle esperienze a Casa Tennis, le degustazioni di Casa Gusto e le visite guidate sono disponibili e aggiornate in una speciale sezione sul sito www.turismotorino.org

Il Piemonte ha la nuova legge su nidi e scuole d’infanzia

DAL CONSIGLIO REGIONALE – Potenziare la qualità dell’assistenza ai bambini da 0 a 6 anni e i servizi a supporto della natalità. È uno degli obiettivi del Ddl sulla “Disciplina dei servizi educativi per l’infanzia e le disposizioni relative al sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino ai sei anni”, presentato dall’assessore Elena Chiorino e approvato dall’aula di Palazzo Lascaris all’unanimità.

Chiorino, durante l’intervento conclusivo, ha spiegato che questo testo porta al centro i bambini e le loro famiglie, puntando sulla qualità di un sistema educativo che vuole essere anche uno strumento a sostegno dell’occupazione femminile, un supporto nella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Il provvedimento di 36 articoli (relatore Federico Perugini – Lega) intende garantire una pluralità e un’equilibrata distribuzione di offerte educative e di istruzione rivolte a questa fascia di età, con l’obiettivo di rispondere in modo adeguato alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie.
Assume un ruolo centrale l’avvicinamento e il consolidamento tra i settori 0-3 e 0-6 anni. Si rafforza poi il ruolo della Regione: alla tradizionale funzione di programmazione e regolazione dell’offerta educativa si aggiungono la promozione qualitativa del sistema integrato, con la formazione innovativa e dedicata degli operatori, i coordinamenti pedagogici territoriali, i poli dell’infanzia, un tavolo inter-istituzionale permanente e una Conferenza regionale del sistema integrato 0-6.
La legge consentirà la valorizzazione del ruolo dei Comuni e un ordinamento dei servizi regionali 0-3 anni, costituito da nidi di infanzia e micronidi (anche aziendali e aperti al territorio), le sezioni primavera e i servizi integrativi, come il nido in famiglia, lo spazio gioco per bambini e il centro per bambini e famiglie.
Soddisfazione per l’approvazione del provvedimento dal capogruppo della Lega Alberto Preioni, che ha chiesto un impegno ulteriore: “arrivare ad avere gli asili nido gratis in Piemonte anche per contrastare la denatalità, come già avviene in altre regioni italiane”.
Per Carlo Riva Vercellotti (Fdi) questa legge è un passo significativo per l’innovazione dei servizi educativi nella fascia 0-6 anni, settore finora disciplinato da una norma di 50 anni fa, che richiedeva un adeguamento non solo rispetto alla sopravvenuta normativa nazionale ma anche alle mutate esigenze della società.
Silvana Accossato (Luv) ha aggiunto che pur riconoscendo il costruttivo lavoro svolto, anche con il contributo delle opposizioni, avrebbe osato ancora di più nel recepire nel testo quelle le sperimentazioni e innovazioni che il territorio ha prodotto in questi anni sul tema. La consigliera ha presentato alcuni emendamenti al testo di cui cinque approvati in aula.
Diego Sarno (Pd) ha affermato che il suo gruppo ha lavorato molto per far riconoscere la priorità nei finanziamenti alle scuole e ai servizi educativi pubblici, a garanzia di un diritto universale e per la gratuità degli asili nidi ha proposto di utilizzare le risorse disponibili del fondo Vita nascente.

 

Un milione e mezzo di euro a Bardonecchia, primo passo per il ristoro dei danni

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile Nello Musumeci, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza dell’eccezionale evento meteorologico verificatosi il giorno 13 agosto a Bardonecchia, con lo stanziamento di 1.510.000 euro.

Ho sentito telefonicamente questa mattina il ministro della protezione civile Nello Musumeci che ho voluto ringraziare per l’attenzione dimostrata nei confronti del Piemonte. Abbiamo ottenuto la dichiarazione dello stato di emergenza per Bardonecchia ed un milione e mezzo di euro: il primo passo per risarcire i tanti danni subiti dalle infrastrutture pubbliche e dai cittadini a causa della colata di fango che si è abbattuta sul paese”- afferma soddisfatto il Presidente Alberto Cirio.

I tecnici regionali, in stretta collaborazione con quello del Dipartimento nazionale di Protezione Civile, hanno effettuato sopralluoghi subito dopo l’evento per circostanziare le misure necessarie al ripristino dei luoghi.
“Il riconoscimento dello stato d’emergenza ci era stato garantito fin dalle prime ore dal capo dipartimento della Protezione Civile Curcio, che ringrazio per la consueta vicinanza. Ora arriva il riconoscimento formale dal parte del Governo. Per la città di Bardonecchia è stato sicuramente un evento difficile che ha condizionato la stagione estiva, ma anche fin da subito il sistema di Protezione civile si è immediatamente mobilitato per prestare la prima assistenza al Comune. Non ci sono state vittime e quando si verificano eventi di questa portata è davvero la cosa più importante”- dichiara l’Assessore alla Protezione Civile, 
Marco Gabusi.
Per quanto riguarda i danni a opere assicurabili, come le auto e i tetti, la Regione ha approvato lunedì scorso una norma che consentirà di riconoscere, in caso di eventi atmosferici di particolare gravità, un rimborso forfettario per i beni danneggiati, anche in assenza di copertura assicurativa.”
“Una buona notizia dopo settimane veramente dure. Ringrazio il Governo tutto per l’impegno dimostrato nei nostri confronti. E ringrazio la Regione Piemonte, il presidente 
Alberto Cirio e l’assessore Marco Gabusi che, fin dalle prime ore dopo gli eventi del 13 agosto, non hanno mai mancato di farci sentire il loro appoggio ed il loro aiuto. Da parte nostra continuiamo a lavorare incessantemente per ripristinare la situazione e portare a termine gli interventi di sicurezza, in modo da essere pronti al meglio ad accogliere la stagione invernale. Stiamo, inoltre, progettando interventi che aiutino a mitigare il rischio residuo e rendano la località sicura per residenti e turisti.” afferma il sindaco di Bardonecchia Chiara Rossetti.

Cirio e Lo Russo credono ancora nel “sogno olimpico”. Al Governo il progetto del bob a Cesana

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco della Città metropolitana di Torino Stefano Lo Russo hanno trasmesso al Governo e al Coni la documentazione necessaria per dimostrare la piena fattibilità del recupero strutturale della pista di Cesana per disputarvi le gare di bob, slittino e skeleton delle Olimpiadi invernali 2026.

Illustrando i contenuti dei documenti, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha evidenziato che “è importante comunicare al mondo che l’opportunità c’è spendendo la metà dei soldi previsti. Ho apprezzato che il Governo abbia deciso di esperire la possibilità di utilizzo del nostro impianto prima di andare fuori dai confini nazionali. Lo studio della Fondazione XX Marzo è molto dettagliato sotto il profilo tecnico-finanziario e il faldone comprende anche una relazione del professor Giuseppe Perro, presidente dell’Ordine Ingegneri di Torino, e un’ipotesi seria, credibile e di prospettiva per l’utilizzo sportivo dell’impianto anche dopo le Olimpiadi, per la quale abbiamo lavorato in queste settimane, Insomma, stiamo, in modo concreto cercando di rimediare a un errore del passato che questo territorio ha fatto, che è stato quello di rinunciare alle Olimpiadi. Fin dal primo giorno del mio insediamento abbiamo lavorato per rimetterci in corsa”,

Il sindaco Lo Russo ha affermato che “i documenti dimostrano la fattibilità tecnica nei tempi necessari con costi inferiori. Sarebbe davvero un peccato se il Governo rinunciasse a riqualificare un impianto italiano per spostare le gare all’estero. Se compatti siamo più forti e aiutiamo a prendere le decisioni giuste. Ma siamo combattivi e tenaci e non ci facciamo scoraggiare”.

Per il presidente della Fondazione XX Marzo Francesco Avato “Cesana ha solo bisogno di essere ammodernato, tutto è in buono stato e facilmente recuperabile. La pista è molto tecnica ed ha continuato l’attività con il pistino di spinta fino all’ultima stagione. Sul piano della sostenibilità energetica ed ambientale abbiamo previsto un parco fotovoltaico grazie alla buona esposizione solare e produrremo il freddo in maniera ecocompatibile”.

Infine, il sindaco di Cesana Roberto Vaglio ha ricordato che “quando il bando di Cortina andò deserto ci dicemmo d’accordo a recuperare l’unico impianto che potrebbe esistere in Italia e abbiamo aderito al progetto con grande entusiasmo”.

A sostenere l’ipotesi di riattrezzare la pista di Cesana anche il direttore tecnico della nazionale bob
e skeleton Maurizio Oioli: “Vorremmo avere un impianto in Italia. L’idea di andare all’estero ci ha
lasciati senza parole. Pensare di gareggiare di nuovo su questa pista sarebbe fantastico e poterci allenare su una pista in casa sarebbe un aiuto anche per far crescere le nostre discipline. Contare su un impianto che proseguirà anche nel post olimpico cambia le prospettive e ci permette di fare progetti a lungo termine”.

I dehors della movida torinese potranno chiudere già alle 22

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Con le modifiche ai Regolamenti 388 e 329 approvate oggi dal Consiglio comunale la Città potrà anticipare gli orari di chiusura dei dehors sino alle ore 22 nelle zone caratterizzate da afflusso rilevante di persone anche in modo differenziato nella stessa area con l’obiettivo di riportare entro la soglia di tollerabilità le emissioni delle fonti rumorose; i titolari degli esercizi dovranno esporre all’ingresso l’indicazione della capienza massima consentita all’interno dei dehors o dei padiglioni.

“Grazie all’approvazione di queste due delibere – ha spiegato l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino – si perfeziona il percorso avviato dalla Città lo scorso maggio nel dare attuazione al piano di governo della notte su cui da mesi lavorano assessorati e settori della città insieme ai comitati, alle associazioni di categoria e alle circoscrizioni. L’obiettivo è sempre lo stesso: limitare i disagi causati dalla vita notturna per individuare un equilibrio tra il diritto al riposo e le necessità di imprenditori e clienti che animano questo settore economico.” 

Per ridurre la rumorosità dei locali di San Salvario, Santa Giulia, Vanchiglia e tra piazza Vittorio e corso Regio Parco i nuovi esercizi che apriranno non potranno avere una superficie interna inferiore a 75 metri quadrati anziché gli attuali 50; la norma non sarà retroattiva e riguarda l’apertura di nuove attività o il trasferimento degli esercizi all’interno delle aree. I locali in queste zone avranno l’obbligo di avvalersi di personale di sala formato e identificabile con pettorine per un’azione di invito a correggere o rivedere determinati comportamenti e fornire informazioni e assistenza alla clientela secondo un protocollo operativo concordato tra la Città e le Associazioni di categoria da stipulare entro novanta giorni con l’obiettivo di salvaguardare gli obblighi di legge in materia di somministrazione di alcolici. 

Gli atti approvati dalla sala Rossa sono stati esaminati dalla Commissione Lavoro a settembre e ottobre in due specifiche sedute dedicate al tema.