PRIMA PAGINA- Pagina 2

Casa, sprint in Piemonte +14% le compravendite nel primo trimestre, a Torino +12%

L’ANALISI DI FIAIP

  • In Piemonte vendute 15.537 case: Cuneo in testa (+38%), Asti giù (-1,5%)
  • Nel torinese 8.200 abitazioni vendute: oltre metà del mercato regionale
  • Aumento del 5% delle vendite nelle zone periferiche
  • Prezzi in aumento tra 1 e 2%

Il mercato immobiliare in Piemonte apre il 2025 con un deciso segnale positivo. Nel primo trimestre dell’anno sono state vendute 15.537 abitazioni su tutto il territorio regionale, registrando un aumento del 14% rispetto allo stesso periodo del 2024 (quando le compravendite erano state 13.630).

Torino si conferma locomotiva del mercato: nella sola provincia si contano 8.191 transazioni (+13,7%), suddivise tra 3.583 immobili venduti nel capoluogo (+12,2%) e 4.608 nel resto dell’area metropolitana (+15%).

L’analisi, condotta da Fiaip Piemonte (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) su dati provvisori dell’Agenzia delle Entrate, mostra un trend positivo in tutte le province piemontesi, ad eccezione della città di Asti, in leggera flessione (-1,5%). Tuttavia, il resto del territorio astigiano ha segnato un’impennata con un +27,4%.

“L’avvio del 2025 segna una ripresa concreta del mercato immobiliare – spiega Marco Pusceddu, presidente di Fiaip Piemonte –. Un trend già in atto sul finire del 2024, che ha beneficiato del calo del costo del denaro da parte della BCE e della conseguente riduzione dei tassi di interesse, con il fisso tornato vantaggioso per chi pianifica investimenti di lungo periodo.”

Nel 2024, il Piemonte aveva chiuso con un incremento dell’1% nelle compravendite. “Un risultato nient’affatto scontato, considerando che il primo semestre aveva segnato un -3,8% – sottolinea -. Grazie alla graduale riduzione dei tassi sui mutui, il secondo semestre ha registrato un rimbalzo del +5,4%”.

“Il 2025 si è aperto con slancio – continua Pusceddue se i tassi rimarranno stabili e il contesto economico non subirà scosse, il mercato potrà tornare davvero promettente.”

TORINO: il cuore del mercato regionale

Con 8.191 transazioni, l’area torinese rappresenta più della metà del mercato regionale. Torino città ha registrato 3.583 vendite nel primo trimestre del 2025 (+12,2%), mentre la provincia si distingue con 4.608 compravendite (+15%).

Un risultato – sia per Torino sia per il Piemonte – che supera la media nazionale, dove l’incremento è stato dell’11,2% con 172mila compravendite concluse nei primi tre mesi dell’anno.

“Il risveglio del mercato è iniziato nella seconda metà del 2024 e ha permesso a Torino di chiudere l’anno con un +1,6%commenta Claudia Gallipoli, presidente di Fiaip Torino –. La stabilità dei tassi ha dato nuova fiducia ai compratori, molti dei quali avevano rinviato l’acquisto per timore di condizioni sfavorevoli.”

“Questi volumi di compravendite raccolgono quindi anche le intenzioni di acquisto di chi ha temporeggiato, spaventato dai continui rialzi dei tassi d’interesse, che avevano caratterizzato il 2023 e buona parte del 2024 – sottolinea la presidente -. In tanti non trovavano conveniente comprare casa, soprattutto se dovevano cambiare la prima casa, rischiando di avere rate del mutuo più care rispetto a quelle che già pagavano”.

Il segmento più dinamico resta quello degli immobili di dimensioni medio-piccole. Il trilocale è il formato più richiesto, con superfici tra i 50 e gli 85 metri quadri. Seguono gli appartamenti fino a 115 mq. Al contrario, le metrature superiori ai 120-140 mq trovano più difficoltà a intercettare la domanda.

“La cautela degli acquirenti è legata, da un lato, al calo del potere d’acquisto, a causa dell’aumento dei prezzi, dall’altro, all’incertezza economica e geopolitica – sottolinea Gallipoli –. Chi compra cerca soluzioni sostenibili, evitando di esporsi troppo con cifre importanti e mutui alti”.

Prezzi e tempi di vendita: il termometro degli agenti.

Un sondaggio tra gli agenti immobiliari aderenti a Fiaip Torino conferma la crescita: il 74% degli intervistati segnala un aumento delle compravendite, mentre l’80% osserva un incremento dei prezzi tra l’1% e il 2% rispetto al 2024.

Per quanto riguarda i tempi di vendita, il 40% indica entro i 90 giorni, mentre il 60% riferisce trattative che si concludono entro sei mesi.

“I tempi restano contenuti solo se il prezzo richiesto è allineato al mercato e allo stato dell’immobile – avverte GallipoliOggi ristrutturare costa molto, questo frena l’interesse per le case da rimettere a nuovo.”

Domanda in crescita in periferia e nei quartieri riqualificati.

Gli agenti immobiliari segnalano un aumento del 5% delle vendite nelle zone periferiche della città. Le aree più richieste sono Lingotto, Mirafiori, Parella-Aeronautica, Borgo Vittoria, Parco Dora e Valdocco, tutte interessate da recenti interventi di riqualificazione urbana.

Rinnovato interesse anche per l’area nord-est di Barriera di Milano, in particolare tra piazza Respighi e via Porpora, grazie alla presenza di immobili ristrutturati. Restano penalizzate meno attrattive invece le aree verso corso Vercelli e corso Novara, fino al quartiere Aurora. Alcune perplessità sono state espresse dagli abitanti sul progetto della nuova Moschea.

Grande attenzione anche alla rigenerazione dell’ex Manifattura Tabacchi, destinata a ospitare un nuovo polo universitario e il tracciato della futura Metro 2. Vivacità anche per l’area attorno al nuovo centro commerciale ToDream, lungo corso Romania, e per i quartieri limitrofi da Barca e Bertolla fino a Settimo Torinese.

LE PROVINCE: tutte in crescita, spicca il Cuneese.

Nel dettaglio provinciale, tutte le aree del Piemonte registrano un aumento delle compravendite:

Cuneo: +25% con 1.991 case vendute (Cuneo città +38%, provincia +24%)

Asti: +15,8% e 730 vendite (Asti città -1,5%, provincia +27,4%)

Torino: +13,7% e 8.191 vendite (Torino città +12,2%, provincia +15%)

Novara: +12,1% e 1.250 vendite (Novara +22,9%, fuori porta +8,4%)

Verbano-Cusio-Ossola: +11,9% e 623 vendite (Verbania +1,3%, resto provincia +14,2%)

Alessandria: +11% e 1.545 vendite (Alessandria città +22,3%, provincia +7,8%)

Vercelli: +7,3% e 557 vendite (Vercelli città +7,2%, provincia +7,4%)

Biella: +4,4% e 650 vendite (Biella città +11,1%, provincia +1,4%)

Imprese piemontesi più internazionali e competitive con il “Voucher Certificazioni”

È stato pubblicato il bando “Voucher certificazioni PMI per competitività e sostenibilità”, disponibile al seguente link: https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/voucher-certificazioni-pmi-competitivita-sostenibilita.

Si tratta di una misura strategica promossa dalla Regione Piemonte e gestita da Unioncamere Piemonte, che mette a disposizione 8,4 milioni di euro – di cui 8 milioni provenienti dal Programma Regionale FESR 2021–2027 e 400.000 euro dal sistema camerale piemontese – per sostenere le micro, piccole e medie imprese nell’ottenimento di certificazioni volontarie in ambito tecnologico, ambientale e di innovazione sostenibile.

L’iniziativa mira ad accompagnare il sistema produttivo piemontese in un percorso di crescita orientato alla qualità, alla transizione ecologica e all’apertura verso nuovi mercati.

“Con questo bando – affermano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano – rafforziamo concretamente il nostro sostegno alla crescita delle imprese, incentivando i percorsi di certificazione come strumento strategico per la competitività, l’internazionalizzazione e la sostenibilità. Il nostro impegno è rendere sempre più qualificato e riconosciuto il tessuto produttivo piemontese, pronto ad affrontare le sfide ambientali e tecnologiche grazie alle opportunità offerte dalla transizione verde e digitale”.

Il bando prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto e sarà attivo dal 15 ottobre 2025 alle ore 11:00 fino al 30 ottobre 2026 alle ore 16:00.

“L’introduzione dei ‘Voucher certificazioni PMI’ rappresenta un passaggio chiave per migliorare la competitività delle nostre imprese – sottolinea il presidente di Unioncamere Piemonte Gian Paolo Coscia –. Sosteniamo con convinzione questa misura, che accelera l’adozione di standard riconosciuti e facilita l’ingresso nei mercati. Le certificazioni volontarie nei campi tecnologico, ambientale e dell’innovazione sostenibile sono strumenti essenziali per la riconversione verso settori ad alto valore aggiunto. In particolare, l’attenzione verso le certificazioni ambientali ed ESG è cruciale per promuovere un modello produttivo più green, un impegno che il sistema camerale piemontese continua a perseguire con determinazione. Invitiamo pertanto tutte le PMI a cogliere questa importante opportunità per rafforzare il proprio sviluppo e posizionamento competitivo”.

Per presentare la misura è stato organizzato un webinar informativo gratuito che si terrà giovedì 24 luglio 2025 alle ore 11. Per partecipare è obbligatorio iscriversi al link https://piemontedesk.pie.camcom.it/scheda-webinar

Nel mese di settembre inoltre si terrà un ciclo di incontri territoriali informativi in diverse province piemontesi. Questo il calendario delle riunioni:

  • Cuneo – 17 settembre 2025, ore 11:00
    Camera di Commercio di Cuneo, Via Emanuele Filiberto 3

  • Biella – 18 settembre 2025, ore 11:00
    Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, Via Aldo Moro 15

  • Torino – 23 settembre 2025, ore 09:30
    Fondazione Circolo dei Lettori, Via Bogino 9

  • Alessandria – 3 ottobre 2025, ore 11:00
    Camera di Commercio Alessandria-Asti, Via Vochieri 58

Arrestato un uomo per l’omicidio e occultamento di cadavere di un imprenditore nel 2016

/

Nella mattinata del 22 luglio, a Torino, i Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno fermato ed arrestato un sessantaduenne di origine serba, già noto alle forze dell’ordine, residente stabilmente nel capoluogo piemontese, gravemente indiziato del reato di “omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e occultamento di cadavere” di Momcilo BAKAL, piccolo imprenditore di origine bosniaca residente a Leinì (TO), scomparso nel luglio del 2016 in circostanze misteriose, con la sua autovettura, senza lasciare tracce in Italia o nei paesi dell’ex Jugoslavia da cui proveniva.
Le ricerche, effettuate a largo raggio nelle zone limitrofe – a suo tempo vennero impiegati vigili del fuoco, cani da ricerca e sommozzatori per le aree lacustri e fluviali – non sortirono esiti tangibili. La svolta si ebbe dopo il 2023, grazie all’utilizzo di nuovi apparati tecnologici e a dei riscontri della banca dati DNA per altri reati che, in qualche modo portarono gli investigatori a focalizzare ulteriormente l’attenzione sull’indagato.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ivrea, alla luce dei nuovi elementi hanno permesso ai militari dell’Arma di ricostruire i movimenti della vittima – e del suo presunto assassino – su di un ipotetico percorso che portava in un terreno in Località Villaretto, non lontano dal luogo di lavoro e dall’abitazione dello scomparso, confutando alcune testimonianze contrastanti rilasciate dall’indagato: qui, dopo una lunga e articolata attività di scavi e ricerche, nell’estate del 2024, è stato trovato il corpo di BAKAL.


Dagli accertamenti tecnico-scientifici incrociati con i pregressi riscontri investigativi, è stato possibile ricostruire gli eventi, riconducibili ad un avvelenamento messo in atto dall’indagato, che avrebbe poi occultato il corpo della vittima, simulando l’allontanamento volontario e facendone sparire anche l’autovettura. Il movente sarebbe da ricondurre a questioni economiche e disaccordi fra i due tali da indurre l’uomo a commettere l’omicidio.
L’uomo è stato arrestato previa notifica di Ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Ivrea (TO) su richiesta della stessa Procura della Repubblica e condotto presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.

Design, tessile, food: “giovani cervelli” protagonisti grazie alle Città creative Unesco

 AL VIA IL PIANO DELLA REGIONE PIEMONTE «GIOVANI, CREATIVITA’ E INNOVAZIONE» RIVOLTO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI

L’assessore Chiarelli: «Un progetto che valorizza il protagonismo delle nuove generazioni»

Le Città Creative UNESCO del Piemonte – Torino, Alba e Biella – coinvolgeranno gli studenti delle scuole superiori in mini start-up, con l’obiettivo di sviluppare progetti innovativi che si sfideranno in un contest finale che decreterà le idee migliori. È questo il cuore del progetto «Giovani, creatività, innovazione: un processo di capacity building in Piemonte»approvato ieri dalla giunta regionale su proposta dell’assessore alla Cultura e alle Politiche giovanili del Piemonte Marina Chiarelli.

Il percorso è partito sotto l’impulso della Regione, che ha invitato le tre città riconosciute dall’Unesco a unire le forze, per sviluppare un progetto condiviso, con impatto diretto sul territorio. Dopo una fase di lavoro e confronto, il piano è stato riformulato in tre tappe principali: una prima fase di formazione nelle scuole (maggio-settembre 2025), la creazione delle mini start-up a scopo educativo (dicembre 2025-maggio 2026), e un contest conclusivo che premierà i tre progetti migliori, con la successiva rendicontazione delle attività (giugno-dicembre 2026).

Ogni città svilupperà un percorso legato al proprio settore di eccellenza:

  • Torino, con il progetto «La creatività si fa strada», coinvolgerà le classi del triennio degli istituti tecnici/professionali legati al design.
  • Alba si concentrerà sull’enogastronomia, in collaborazione con gli istituti specializzati in enologia e arte culinaria.
  • Biella, con «Creatività & futuro», punterà sull’ambito tessile, coinvolgendo gli studenti del terzo e quarto anno delle scuole superiori locali.

«Con questo progetto vogliamo dare ai giovani del Piemonte un’occasione concreta per mettersi in gioco e sviluppare la loro creatività culturale, partendo dai settori identitari e d’eccellenza del nostro territorio, per cui siamo riconosciuti in tutto il mondo – dichiarano l’assessore Chiarelli, il presidente del Piemonte Alberto Cirio e il vicepresidente della Regione Elena Chiorino –. Le Città creative Unesco del Piemonte uniranno forze e competenze per accompagnare gli studenti in un percorso concreto e stimolante, che mette insieme formazione, idee e territori. La cultura diventa così un motore reale di crescita e partecipazione attiva per le nuove generazioni».

Musei Reali, un cantiere di cultura. Investiti oltre 28 milioni per i restauri

INTERVENTI DI  RIQUALIFICAZIONE, ACCESSIBILITÀ E INNOVAZIONE

Presentato lo stato di avanzamento dei cantieri 

Nel Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale si è svolto un incontro dedicato all’aggiornamento sullo stato di avanzamento dei numerosi cantieri attivi e in fase di avvio all’interno dei Musei Reali. Gli interventi spaziano dal restauro e dalla messa in sicurezza degli edifici storici alla riqualificazione degli spazi esterni, includendo la cancellata di Piazzetta Reale, la Corte d’Onore, la facciata nord di Palazzo Reale, il Bastion Verde nei Giardini Reali, le volte del Teatro Romano e le sale di rappresentanza della residenza sabauda.

I lavori, sostenuti da un investimento complessivo superiore a 28 milioni di euro, sono finanziati dal Ministero della Cultura, dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), da fondazioni bancarie e da iniziative Art Bonus.

Mario Turetta, Direttore delegato dei Musei Reali di Torino, ha dichiarato:
“Questi interventi non rappresentano solo un investimento nel patrimonio culturale, ma un impegno verso la comunità, l’accessibilità, la sostenibilità e l’innovazione. Il 2025 è un anno di grande trasformazione per i Musei Reali, con cantieri visibili e partecipati, all’insegna della trasparenza e del coinvolgimento del pubblico. Grazie alla sinergia tra fondi pubblici e sostegno privato, restituiamo alla città e al Paese uno dei complessi museali più estesi e significativi d’Europa, pronto ad accogliere cittadini, turisti e nuove generazioni”.

Restauri e riqualificazioni in corso

Gli interventi interessano quasi l’intero complesso museale, dal Palazzo Reale ai Giardini, seguendo un itinerario che include spazi esterni, aree di accoglienza e percorsi di visita.

Il punto di partenza ideale è la storica cancellata di Pelagio Palagi, oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria da 400.000 euro, con rilievo tridimensionale, diagnosi dello stato di conservazione, consolidamento e restauro delle statue equestri dei Dioscuri.

La Corte d’Onore è oggetto di lavori da oltre 800.000 euro per la chiusura del porticato e la riqualificazione delle aree di accesso. Gli interventi, ispirati ai disegni ottocenteschi delle vetrate oggi scomparse, migliorano il comfort e l’accoglienza dei visitatori. L’area è coinvolta anche in un ampio progetto che ha già riguardato biglietteria, bookshop e servizi.

La facciata nord di Palazzo Reale, rivolta verso il Giardino Ducale, ha beneficiato di un primo intervento da oltre 1 milione di euro. I nuovi fondi (oltre 1 milione) permetteranno il completamento del restauro dei torrioni laterali.

Nei Giardini Reali è in programma la rifunzionalizzazione del Bastion Verde, un’antica struttura cinquecentesca. Finanziato da più enti, l’intervento prevede il restauro, l’adeguamento per l’accessibilità e la destinazione dell’edificio a centro informativo, spazio per eventi, laboratori e bookshop a tema giardini.

Biblioteca Reale, Armeria, Galleria Sabauda e Appartamenti Reali

Alla Biblioteca Reale, i lavori (500.000 euro dal PNRR) sono volti all’accessibilità, con l’eliminazione delle barriere architettoniche e un nuovo accesso ai caveaux sotterranei che custodiscono, tra gli altri, i disegni di Leonardo da Vinci. Parte dei fondi è destinata alla digitalizzazione del patrimonio librario (oltre 90.000 immagini).

Il rifacimento del sistema fognario nei depositi e la sistemazione esterna nel Giardino di Levante sono sostenuti da ulteriori finanziamenti, completando l’intervento con il ripristino delle scaffalature.

L’Armeria Reale, grazie a 900.000 euro del PNRR, è interessata da un progetto di efficientamento energetico, miglioramento climatico e valorizzazione dell’illuminazione. Due locali nella Torre Ormea ospiteranno parte della collezione in deposito, con arredi specializzati per una migliore conservazione.

Nella Sala degli Staffieri dell’Appartamento di rappresentanza, a partire dall’autunno inizierà un intervento integrale finanziato dalla Legge 190/2014: restauro di soffitti, fregi, arredi, parati e del lampadario centrale. Gli arazzi raffiguranti le “Storie di Enea” saranno restaurati in un cantiere aperto al pubblico.

Grazie al progetto “Adotta un ritratto”, si sono conclusi i lavori su pavimenti e lampadari della Galleria del Daniel. Il programma “Take Care” ha invece interessato gli appartamenti nobiliari con interventi conservativi su decorazioni, lampadari e marmi della terrazza Birago. Proseguiranno i lavori su Bastioni, Giardini Bassi, Scalone d’Onore e Cappella Regia.

Alla Galleria Sabauda si stanno completando i riallestimenti iniziati nel 2023, con nuove didascalie e restauri. In occasione del quattrocentesimo anniversario della morte del Moncalvo, saranno esposte due sue grandi tele acquisite nel 2025 con fondi ministeriali.

Area Archeologica e Serre Reali

Il grande successo di pubblico seguito all’apertura dell’area archeologica della Basilica del Salvatore ha motivato l’avvio di un nuovo progetto: collegare con un percorso museale continuo i resti del Teatro Romano alla Manica Nuova, trasformando ambienti sotterranei finora inaccessibili in spazi visitabili con impiantistica moderna e allestimenti dedicati, incluso un omaggio ad Alfredo D’Andrade.

È inoltre in corso il ripristino parziale della copertura del Padiglione Territorio del Museo di Antichità (55.000 euro) e si sta valutando un piano di efficientamento energetico.

Con un investimento ministeriale straordinario da 1.450.000 euro, sono partiti lavori su impianti elettrici, informatici, antincendio e videosorveglianza, con la razionalizzazione delle sale controllo.

Le Serre Reali: un nuovo polo per servizi e cultura

Tra le operazioni più strategiche spicca il cantiere delle Serre Reali. I padiglioni dei Giardini Reali inferiori, un tempo sede del Museo di Antichità, saranno trasformati in un nuovo centro polifunzionale per il pubblico e le attività interne. Grazie ai fondi CIPE (12 milioni) e al contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo (880.000 euro), le Serre saranno rinnovate architettonicamente e tecnologicamente, per ospitare spazi espositivi, depositi climatizzati, laboratori, sale eventi, aule didattiche e aree dedicate al verde.

foto di copertina Giuliano Berti

Il 28 luglio apre la seconda canna del Frejus

Il 28 luglio sarà attiva  la seconda canna del traforo del Fréjus di 12,87 km. Grazie alla galleria il flusso e la sicurezza del traffico tra Italia e Francia saranno sicuramente migliori. L’opera si rivela ancora più utile con la chiusura del traforo del Monte Bianco dal 1° settembre per  ben 15 settimane. La galleria favorita una circolazione separata tra le direzioni di marcia, evitando gli incroci tra i veicoli e aumentando così la sicurezza

Sette nuovi poli per Torino città del lavoro

/

Sette nuovi poli per l’occupabilità andranno aggiungersi a quello di via Braccini, mettendo così a disposizione di ogni circoscrizione cittadino uno sportello dedicato alle persone in cerca di occupazione e alle imprese. Entro l’autunno, grazie ad un investimento di oltre 4milioni di euro, partiranno cantieri di lavoro per l’inserimento di 417 persone disoccupate, mentre all’inizio del prossimo anno, con un investimento di quasi 2milioni, apriranno incubatori per l’inclusione dedicati a giovani fino a 35 anni in condizioni di svantaggio. Le micro e piccole imprese sociali hanno tempo fino ad ottobre per partecipare ad un bando che mette a disposizione 2milioni e mezzo di euro per il sostegno a progetti di innovazione legati all’efficientamento energetico e alla riduzione di emissioni Co². È in corso un servizio dedicato all’incontro tra domanda e offerta di lavoro per persone destinatarie di misure penali alternative alla detenzione mentre con l’anno scolastico si è chiusa l’attività di formazione di quasi 3mila studenti degli istituti superiori sulla sicurezza sul lavoro.

Sono alcuni dei progetti che la Città di Torino mette in campo nell’ambito delle politiche per il lavoro con l’obiettivo di favorire l’occupazione, in modo particolare per persone e categorie svantaggiate. Ma l’amministrazione è al lavoro anche su una più ampia piattaforma di contenuti, per costruire insieme a tutte le istituzioni e i portatori di interesse coinvolti uno strumento strategico per affrontare le sfide del mondo del lavoro e dell’occupazione con azioni concrete e coordinate.

Se ne è discusso ieri pomeriggio al Polo del ‘900 nel corso del seminario “Torino Città del Lavoro. Prospettive e strategie condivise per costruire un futuro e uno sviluppo giusto” promosso dall’assessorato al Lavoro dell’amministrazione comunale. Dopo una prima sessione istituzionale che ha visto gli interventi del sindaco Stefano Lo Russo, dell’assessore alle Attività Produttive della Regione Piemonte Andrea Tronzano, del presidente della Camera di commercio di Torino Massimiliano Cipolletta, della consigliera con delega alle Attività Produttive della Città Metropolitana Sonia Cambursano, degli assessori all’Innovazione e al Commercio della Città Chiara Foglietta e Paolo Chiavarino e l’illustrazione dei contenuti della piattaforma da parte della vicesindaca con delega al Lavoro Michela Favaro. Gli spunti sono stati articolati su cinque linee di intervento tematiche ovvero “La città del lavoro giusto, dignitoso, sicuro”; La città del lavoro adatto a tutte e tutti”; “La città del saper fare”; “La città che attrae”; “La città del capitale umano”.

“Nel corso degli ultimi mesi – spiega Favaro –, su impulso della mozione approvata dal Consiglio Comunale lo scorso mese di marzo, abbiamo avviato un confronto partecipato con stakeholder istituzionali, economici, sociali e formativi del territorio che ci ha consentito di raccogliere analisi, istanze e contributi sui temi dello sviluppo, del lavoro e dell’occupazione, favorendo la costruzione di un quadro condiviso delle principali criticità e delle opportunità emergenti. E da questa analisi che vogliamo partire, con il supporto dei dati dell’Osservatorio sul Mercato del Lavoro Torino (OMLT), per individuare nuove azioni concrete per affrontare le crisi occupazionali e industriali con strumenti integrati, promuovere un lavoro dignitoso, sicuro e inclusivo, valorizzare il capitale umano, potenziare il tessuto economico e imprenditoriale al fine di indirizzare l’orientamento scolastico e formativo verso le professionalità più richieste, attrarre investimenti e rafforzare la competitività del territorio. Vogliamo costruire un linguaggio comune per una Torino città del lavoro”.

Dopo la presentazione dei contenuti si sono aperti i tavoli con i portatori di interesse intervenuti (rappresentanti del mondo delle istituzioni, delle imprese, delle organizzazioni sindacali e datoriali) per il workshop dal titolo “Produrre Città. Gli spazi per il lavoro nella Torino che verrà” organizzato nell’ambito della campagna di ascolto per la redazione del nuovo piano regolatore generale “Voci di Quartiere” con lo scopo di approfondire problemi e questioni che legano i cambiamenti del mondo del lavoro al disegno della Torino di domani.

TORINO CLICK

Crisi della moda artigiana in Piemonte: “Un’intera filiera a rischio scomparsa”

Il settore dell’artigianato moda in Piemonte è in forte difficoltà. Negli ultimi sei anni, il comparto ha visto la chiusura di 229 imprese: al 31 marzo 2019 erano 2.458, mentre al 31 marzo 2025 ne restano solo 2.229 (fonte: Unioncamere Piemonte). Un calo che solleva forti preoccupazioni sulla sopravvivenza di un’intera filiera produttiva, composta in larga parte da microimprese a conduzione familiare.

Il comparto dell’artigianato moda in Piemonte – che comprende tessile, abbigliamento, pelletteria, cuoio e calzature – continua a registrare segnali di sofferenza. Una crisi che non riguarda solo il contesto regionale, ma si riflette su scala nazionale, rendendo urgente un’attenta analisi delle dinamiche di mercato per individuare strategie di sostegno efficaci e concrete.

Le imprese del settore sono in gran parte realtà familiari, spesso tramandate da generazioni, e oggi si trovano in seria difficoltà. Il rischio concreto è la scomparsa di un’intera filiera produttiva artigianale, simbolo del saper fare italiano.

Secondo i dati di Unioncamere Piemonte, al 31 marzo 2019 – prima della pandemia – le imprese artigiane della moda attive in regione erano 2.458. Sei anni dopo, al 31 marzo 2025, ne restano 2.229: 229 aziende hanno cessato l’attività. Un segnale chiaro del progressivo indebolimento del comparto.

In Italia, la moda artigiana rappresenta una componente strategica dell’economia, con circa 60.000 imprese manifatturiere e oltre 600.000 addetti. Per questo motivo, diventa sempre più urgente un intervento mirato da parte del Ministero per contrastare la crisi in atto.

“La qualità delle nostre produzioni sono riconosciute in tutto il mondo e riteniamo che sia arrivato il momento di garantire una maggiore stabilità ad un marchio di alto valore come il Made in Italy – afferma Samantha Panza, Presidente Abbigliamento di Confartigianato Imprese Piemonte. Il settore ha retto il periodo pandemico, ma altre situazioni geopolitiche internazionali e le nuove misure imposte a livello europeo, anche sulla sostenibilità, stanno mettendo a dura prova la sua resilienza. Il Governo ha riconosciuto lo stato di crisi del settore, prova ne è la convocazione del Tavolo di Crisi del Sistema Moda convocato per il 6 agosto, ma la sfida è alta”.

Un appello forte arriva anche da Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte: “Al Ministero chiediamo, tra le altre, misure ad hoc per la salvaguardia dei livelli occupazionali, una politica mirata di sostegno al credito e disposizioni normative per agevolare l’implementazione di nuove tecnologie e strumenti digitali. Se vogliamo che il Made in Italy continui ad essere il fiore all’occhiello della produzione del nostro Paese ed un’eccellenza da esportare in tutto il mondo – dichiara Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – è necessario valorizzare e sostenere le aziende, soprattutto quelle di medie e piccole dimensioni, che garantiscono qualità, professionalità e l’artigianalità che tutti ricercano”.

Il sistema moda non è composto solo da grandi marchi. Come dimostra la realtà locale, esiste una rete capillare di piccoli artigiani che seguono l’intero processo creativo, dal disegno al taglio, realizzando capi unici. Creatività e qualità sono da sempre le leve vincenti per distinguersi, soprattutto di fronte alla concorrenza di aziende che sfruttano impropriamente il termine “artigianale” per prodotti importati o industriali, spesso realizzati senza il rispetto delle normative che vincolano invece i laboratori regolari.

Confartigianato ha portato al tavolo di confronto ministeriale una serie di osservazioni che evidenziano la natura strutturale della crisi. La rapida crescita dell’e-commerce ha penalizzato le imprese meno digitalizzate; l’inflazione e l’adeguamento delle condizioni di lavoro hanno inciso pesantemente sui costi; e l’accesso al credito rimane difficile per molte microimprese, che non soddisfano i requisiti richiesti dagli istituti bancari.

A ciò si aggiunge la concorrenza internazionale, in particolare quella proveniente da Paesi a basso costo del lavoro, che mette sotto pressione i produttori italiani. Le mutate abitudini dei consumatori, sempre più orientati verso l’abbigliamento casual e sportivo, stanno riducendo la domanda per capi tradizionali e di alta gamma, mentre cresce la diffusione del fast fashion, più accessibile ma meno sostenibile.

Nel contesto nazionale permangono inoltre sacche di illegalità, con laboratori clandestini che impiegano personale sottopagato e privo di tutele, generando una concorrenza sleale nei confronti di chi opera nel rispetto delle regole.

Infine, le normative europee sempre più stringenti in materia di sostenibilità e trasparenza impongono alle aziende adeguamenti onerosi, spingendo al contempo il mercato verso produzioni più etiche e green. Anche l’internazionalizzazione, pur rappresentando un’opportunità, richiede competenze e risorse che non tutte le realtà artigiane sono in grado di sostenere.

Una risposta istituzionale tempestiva e strutturata è oggi fondamentale per salvaguardare un patrimonio economico, culturale e occupazionale che rischia di essere irrimediabilmente compromesso.

Inchiesta Rear: indagati Laus, Grippo e Carretta

/

Con il deputato Pd coinvolte anche le due figure istituzionali di Palazzo Civico. La difesa: “I profili di indagine non riguardano l’attività politica”

Sono otto gli avvisi di garanzia  nell’inchiesta sulla cooperativa Rear di Grugliasco che ha come socio il deputato pd Mauro Laus. Con lui sono indagati anche l’assessore comunale di Torino ai Grandi eventi, Mimmo Carretta e la presidente del Consiglio comunale, Maria Grazia Grippo, politicamente legati a Laus. Altri indagati alcuni  dirigenti della Rear. Le ipotesi di accusa riguardano a vario titolo, infedeltà patrimoniale e malversazione di erogazioni pubbliche. Il difensore dei tre esponenti politici, l’avv. Maurizio Riverditi ha dichiarato ai giornali:  “I profili di indagine non hanno alcun collegamento con l’attività politica svolta dai miei assistiti, né attengono in alcun modo agli appalti aggiudicati dalla società”.

Crollo controsoffitti, Procura indaga sulla sicurezza degli ospedali: allarmi strutturali alle Molinette

/

Interessati anche  altri presidi della Città della Salute

Troppi casi di cedimenti di controsoffitti, locali allagati, infiltrazioni e strutture vecchissime e cadenti: così la Procura di Torino  ha deciso di aprire un’indagine sulla sicurezza degli ospedali della Città della Salute, in particolare il complesso delle Molinette, il San Lazzaro, il Cto e il Sant’Anna.

L’ospedale più critico sembra essere le Molinette, il più grande del Piemonte e uno dei più importanti d’Italia. Qui negli ultimi giorni si sono verificati due episodi gravi: il 24 giugno il cedimento improvviso del controsoffitto nel Laboratorio Analisi e il 5 luglio il crollo nella Radiologia del Pronto Soccorso, nella zona di attesa barelle. Non vi sono stati feriti, poiché in quel momento la zona era vuota.

Ma non basta. C’è da segnalare anche l’allagamento del Day Hospital del San Lazzaro e altri episodi analoghi al Cto e al Sant’Anna, tutti accomunati da un problema strutturale: edifici stravecchi  e assolutamente da rimodernare.

In una relazione inviata ai sindacati e alla Regione, il commissario della Città della Salute, Thomas Schael, ha stimato in quasi 600 milioni di euro la cifra necessaria  per mettere in sicurezza tutti i presidi coinvolti.

L’inchiesta parte da una segnalazione dello Spresal, il Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’Asl, che ha definito i recenti episodi come “seriali” e ha trasmesso un’informativa alla magistratura. A seguito di vari esposti, sono partiti i primi sopralluoghi.