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Pioggia e qualche fiocco di neve in pianura, nevicate in montagna

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Una nuova e vigorosa perturbazione di origine atlantica è in arrivo sul Nord-Ovest italiano e darà avvio a un periodo prolungato di tempo instabile.

A partire da domenica 21, le precipitazioni tenderanno ad estendersi progressivamente a gran parte del territorio, aumentando d’intensità. Le piogge continueranno anche tra lunedì e martedì, quando potranno risultare localmente forti su Cuneese, Torinese e Canavese.

Nei prossimi giorni il maltempo interesserà in modo diffuso la regione, con precipitazioni frequenti e localmente intense soprattutto sui settori occidentali, accompagnate da nevicate abbondanti sulle aree alpine.

Il limite delle nevicate resterà inizialmente oltre i 1.200 metri nella giornata di domenica; nel corso di lunedì la quota neve scenderà fino a circa 500 metri nel Cuneese, tra 700 e 1.000 metri nel Torinese e tra 1.000 e 1.200 metri sull’alto Piemonte. Martedì è previsto un nuovo rialzo della quota neve, che tornerà a posizionarsi oltre i 1.200-1.400 metri su tutta la regione.

Imprese piemontesi ottimiste sul 2026: investimenti in crescita nonostante le incertezze

L’indagine trimestrale basata sulle previsioni di circa 1.200 aziende piemontesi fotografa un clima di fiducia complessivamente positivo. A trainare le performance migliori sono commercio, turismo, ICT, alimentare e trasporti, mentre il manifatturiero continua a mostrare segnali di difficoltà.

Le imprese piemontesi guardano al primo trimestre 2026 con un atteggiamento nel complesso ottimistico, in continuità con la precedente rilevazione. Un segnale della solidità del sistema economico regionale e della sua capacità di resistere a una fase prolungata di incertezza. Dietro al dato aggregato si conferma però una dinamica divergente tra manifatturiero e terziario, ormai evidente da oltre due anni.

Il comparto manifatturiero risente in modo particolare della crisi della metalmeccanica e del tessile-abbigliamento, registrando indicatori negativi su produzione, ordini, redditività ed export. Di segno opposto l’andamento del terziario che, dopo la fase più critica del Covid, ha saputo riorganizzarsi e ripartire, mostrando da allora segnali di crescita costante. È quanto emerge dall’indagine congiunturale condotta a dicembre dal Centro Studi dell’Unione Industriali Torino su un campione di circa 1.200 imprese manifatturiere e dei servizi del sistema confindustriale piemontese.

“Le imprese piemontesi approcciano il 2026 confermando la volontà di investire per far crescere e sviluppare le proprie imprese. Non è una scommessa, ma un vero grande gesto di fiducia che va colto e valorizzato da tutti coloro che compongono il nostro tessuto economico. Quello che ci aspetta sarà un altro anno molto sfidante proprio come il 2025 che dopo molti, forse troppi, timori ha invece registrato un andamento più sostenuto del previsto negli ultimi mesi. Un risultato ottenuto grazie alla capacità delle nostre imprese di sapersi adattate velocemente al mercato, sia come sbocchi commerciali che come offerta di prodotti, processi e tecnologia. Chi guarda al Piemonte sa di poter trovare in questo territorio risposte efficenti e avanzate, una qualità che ci riconoscono partner italiani e stranieri, in maniera trasversale ai settori e alle filiere”, commenta Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte.

Nel dettaglio, le attese risultano complessivamente positive per occupazione (saldo ottimisti/pessimisti pari a +6,0%), produzione (+3,2%) e ordini totali. Rimangono invece negativi i consuntivi relativi a export (-5,3%) e redditività (-1,0%). Cresce di 3,1 punti percentuali la propensione a investire, che coinvolge il 77,1% delle imprese rispondenti; il 25,3% ha inoltre programmato l’acquisto di nuovi impianti, in aumento di 1,8 punti rispetto a settembre. Stabile al 77% il tasso di utilizzo di impianti e risorse, mentre varia poco il ricorso alla CIG, attivata dal 10,9% del campione. Nel manifatturiero la percentuale sale al 14,9%, in lieve calo (-0,4 punti) rispetto alla precedente rilevazione.

Il quadro settoriale piemontese resta fortemente differenziato. Il manifatturiero, che rappresenta circa due terzi del campione, continua a segnare saldi negativi su tutti i principali indicatori: produzione (-3,9%), nuovi ordini (-4,5%), redditività (-6,8%) ed export (-6,0%). Particolarmente in difficoltà il comparto metalmeccanico, dove il saldo sulla produzione è negativo da dieci trimestri consecutivi (-7,5%), soprattutto nei settori automotive e metallurgia. Segno meno anche per le manifatture varie, come gioielli e giocattoli (-24,0%), e per il cartario-grafico (4,8%). Appaiono prudenti le attese del tessile-abbigliamento (0,0%), mentre risultano più fiduciosi i comparti gomma-plastica (+2,3%), alimentare (+11,9%), edilizia (+4,5%) e impiantisti (+16,7%).

Il terziario conferma invece un clima di fiducia stabilmente espansivo, favorito da una minore esposizione alle oscillazioni dei mercati esteri. Tutti i comparti esprimono aspettative positive, seppur con intensità diverse. Spiccano in particolare commercio e turismo (+30%), servizi alle imprese (+24,2%), ICT (+10,0%) e trasporto di merci e persone (+8,7%).

In un contesto internazionale complesso, la positività delle attese risulta inversamente proporzionale al peso dell’export sul fatturato. Le aziende meno orientate ai mercati esteri mostrano le aspettative più ottimistiche sulla produzione (+8,9% per chi esporta meno del 10% del fatturato). In equilibrio le attese delle imprese con una quota di export compresa tra il 10 e il 30% (saldo pari a 0,0%), mentre diventano negative per le fasce successive: -5,6% per le aziende che esportano tra il 30 e il 60% e -3,9% per quelle oltre il 60%.

Piemonte, prodotti agroalimentari di qualità alla conquista dell’Europa

«6,7 milioni per la promozione Ue dei prodotti piemontesi Dop, Igp, Doc e Docg. Apre il nuovo bando con una dotazione record da 700mila euro in più del 2024»

Ammonta a 6,7 milioni di euro, con un incremento di quasi 700mila euro rispetto al 2024, la dotazione stanziata dalla Regione Piemonte per la promozione dei prodotti agroalimentari di qualità. Le risorse sono state messe a disposizione dall’assessore regionale al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-olimpico, Caccia e Pesca, Parchi, Paolo Bongioanni, e saranno destinate alle attività promozionali in Italia e nell’Unione Europea.

I fondi, assegnati tramite bando, serviranno a sostenere i consorzi di tutela e le associazioni di produttori impegnati nella valorizzazione delle eccellenze piemontesi: 13 Dop, 9 Igp, 41 vini Doc, 19 Docg e 4 bevande spiritose, oltre ai prodotti del biologico, del Sistema Qualità Nazionale Zootecnica e dell’agricoltura integrata.

Spiega l’assessore Bongioanni: «Dall’ultima edizione del bando, lo scorso anno, sono intervenuti cambiamenti epocali nella promozione del nostro agroalimentare d’eccellenza e per la crescita della sua redditività. Abbiamo lanciato il brand “Piemonte Is – Eccellenza Piemonte” di cui potranno fregiarsi i prodotti agroalimentari di qualità certificata, e che accompagna tutte le azioni di promozione nazionale e internazionale dove è presente la Regione. La cucina italiana ha appena ottenuto il riconoscimento Unesco di Patrimonio mondiale dell’Umanità, e quella piemontese, con i suoi prodotti certificati a livello internazionale che da soli costituiscono un quarto del totale italiano, deve conquistare il posto che le spetta. Dazi e mutamenti economici, d’altra parte, ci incoraggiano a esplorare e approcciare con fiducia mercati sempre nuovi. Per la prima volta abbiamo lanciato una grande campagna nazionale di spot televisivi che racconta i nostri straordinari cibi e il loro grande potenziale turistico».

«Per questo – prosegue Bongioanni – ho voluto aumentare di quasi 700mila euro la dotazione del bando 2025 portandola a 6,7 milioni di euro. Grazie ad essa il Piemonte potrà essere presente in modo ancora più incisivo ai grandi eventi promozionali in Italia e nell’Unione Europea come Vinitaly, Fruit Logistica a Berlino e molti altri. Il Piemonte, come non mi stanco di ripetere, deve recuperare un gap di riconoscibilità che lo renda immediatamente percepibile e gli dia finalmente il posto che merita sui mercati e presso i pubblici italiani e internazionali».

Il bando resterà aperto fino al 12 marzo 2026. I contributi previsti vanno da 50mila a 500mila euro e coprono fino al 70% delle spese ammissibili. L’intervento è rivolto ai consorzi di tutela e alle associazioni di produttori piemontesi per la realizzazione, in Italia e nei Paesi dell’Unione Europea, di iniziative di informazione e promozione dei prodotti vitivinicoli e agroalimentari di qualità.

Tra le attività finanziabili rientrano la partecipazione a fiere e manifestazioni di rilievo — come Fruit Logistica di Berlino e Fruit Attraction di Madrid per la frutta di qualità, Wine Paris, Vinitaly di Verona e Prowein di Düsseldorf per il settore vitivinicolo, il Salone del Gusto di Torino, oltre a fiere nazionali come quelle del Tartufo di Alba e del Bue grasso di Carrù — nonché l’organizzazione di presentazioni e degustazioni, campagne pubblicitarie, spot radiofonici, televisivi e web, la realizzazione di siti internet, iniziative promozionali mirate ed educational rivolti alla stampa specializzata.

Askatasuna, scontri con la polizia: 11 agenti feriti. Barricate in fiamme

Nel corso del corteo a favore di Askatasuna, al quale hanno preso parte pacificamente anche centinaia di residenti del quartiere di Vanchiglia erano presenti manifestanti provenienti da fuori Torino. Durante la sfilata sono stati dati alle fiamme cassonetti nel mezzo di corso Regina Margherita, vicino alla sede del centro sociale sgomberato. Si sono registrati scontri con le forze dell’ordine contro cui sono stati lanciati pietre e petardi. Ci sono state cariche con manganellate da parte delle forze dell’ordine che hanno usato anche gli idranti e bastonate da parte dei manifestanti. Durante gli scontri alcuni partecipanti  con il volto nascosto dà passamontagna hanno lanciato bombe carta per cercare di sfondare il cordone delle forze dell’ordine a pochi metri dalla palazzina che era occupata da Askatasuna. Il corteo partito da Palazzo Nuovo era aperto dallo striscione: “Torino partigiana que viva Askatasuna”. Alcuni manifestanti sono rimasti feriti, così come 11 agenti di polizia. Unanime lo sdegno delle forze politiche di centrodestra, per il Pd il Governo ha sbagliato a sgomberare il centro sociale sotto Natale, alimentando la tensione.

 

Il successo del turismo a Torino: boom negli hotel e nuovi record per eventi internazionali

Nel corso del 2025 l’occupazione media delle camere alberghiere ha raggiunto il 70%, confermando e rafforzando i risultati positivi degli ultimi due anni. Parallelamente si registra una lieve ma costante crescita dei turisti stranieri, che sempre più spesso abbinano al soggiorno in città la visita ad altre mete piemontesi di eccellenza.

Rispetto al 2024, i mesi che hanno evidenziato i maggiori incrementi sono gennaio, con un’occupazione prossima al 60%, luglio oltre il 65% e agosto sopra il 55%. Dati che testimoniano il successo delle politiche di destagionalizzazione, sostenute dalla scelta di programmare grandi eventi anche nei periodi tradizionalmente considerati di bassa stagione. In particolare, il mese di agosto ha beneficiato della presenza di importanti manifestazioni internazionali, come i Mondiali di Twirling e la Vuelta. Maggio e ottobre hanno registrato tassi di occupazione vicini all’80%, mentre novembre si conferma uno dei mesi di punta della destinazione, con valori compresi tra l’80% e l’85%.

Torino si afferma così come una destinazione sempre più trasversale, capace di intercettare tutte le principali tipologie di turismo – leisure, business, sportivo, congressuale e fieristico – beneficiando anche della significativa crescita del comparto MICE, che nel 2024 ha fatto registrare un aumento del 12,83% degli eventi rispetto all’anno precedente (fonte: Turismo Torino).

Secondo Federalberghi Torino, questi risultati rendono il territorio sempre più attrattivo per nuovi investimenti. Per consolidare ulteriormente il posizionamento della destinazione e attivare un circuito virtuoso anche sul piano occupazionale e sociale, l’Associazione auspica un deciso rafforzamento del segmento MICE, attraverso lo sblocco di progetti strategici rimasti a lungo in sospeso. In questo contesto viene accolta positivamente l’apertura di SET – Scalo Eventi Torino, struttura polivalente capace di ospitare eventi di diversa natura. Si avverte inoltre la necessità di istituire una cabina di regia snella ma rappresentativa, affidata a professionisti del settore, in grado di promuovere e commercializzare la destinazione, anticipare le candidature ai grandi eventi internazionali e offrire servizi dedicati a organizzatori e visitatori, aumentando l’attrattività complessiva del territorio anche oltre la dimensione turistica.

L’incremento del turismo internazionale e l’attrazione di eventi di alto profilo richiedono servizi moderni e competitivi: in quest’ottica appare prioritario superare le criticità normative legate all’apertura dei servizi interni agli hotel, in particolare bar e ristoranti, anche alla clientela non alloggiata.

Sul tema della tassa di soggiorno, Federalberghi Torino ribadisce la propria contrarietà, ritenendola una misura fortemente iniqua, chiedendo al contempo che le risorse raccolte vengano destinate in modo mirato al rafforzamento del posizionamento competitivo della destinazione. L’Associazione invita inoltre il Comune a una riflessione approfondita sulle strategie di promozione della città, sui canali di comunicazione, sulla qualità delle campagne, sui messaggi veicolati e sui mercati e target di riferimento.

«Il turismo è un settore trasversale, capace di generare benefici diffusi, favorire la coesione sociale e attrarre investimenti anche in altri comparti – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino –. Torino consolida i risultati degli ultimi anni, rafforzando il proprio posizionamento nel mercato turistico e confermandosi tra le principali destinazioni per eventi nazionali e internazionali. Il turismo rappresenta un asset strategico per il tessuto economico e sociale del territorio, al di là di sterili contrapposizioni con altri settori produttivi. Le nostre destinazioni sono cresciute, ma possono compiere un ulteriore salto di qualità affrontando e risolvendo alcune criticità storiche. Apprezziamo il lavoro svolto da Regione, Comune e Camera di Commercio, ma ora è il momento di osare: massimizzare l’eredità dei grandi eventi, rafforzare il comparto fieristico-congressuale, coinvolgere maggiormente i professionisti del settore nella governance del turismo, risolvere il tema dei servizi agli esterni, riconoscere pienamente il settore nel PRGC e istituire uno sportello unico per le attività turistico-ricettive. Solo così sarà possibile rispondere alle evoluzioni del mercato, aumentare la competitività delle imprese e migliorare in modo duraturo l’esperienza del visitatore e l’attrattività delle nostre destinazioni».

Manifestanti in piazza per Askatasuna, Torino blindata

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I manifestanti si sono dati appuntamento alle 14,30 davanti a Palazzo Nuovo, storica sede delle facoltà umanistiche dell’università. Il corteo, aperto dallo striscione “Torino Partigiana que viva Askatasuna”cercherà di raggiungere la questura, la prefettura e Palazzo Civico. La  manifestazione vede la partecipazione di rappresentanti antagonisti provenienti da Genova e Bologna, dalla Lombardia e dal Veneto. Imponente lo schieramento delle forze dell’ordine con centinaia di agenti in tenuta antisommossa.

Vasta operazione antidroga della Polizia: 384 arresti e 655 denunce, coinvolto anche il territorio torinese

La Polizia di Stato, con l’impegno degli investigatori delle Squadre Mobili presenti su tutto il territorio nazionale, coordinati dal Servizio Centrale Operativo, ha concluso una vasta operazione nazionale ad alto impatto investigativo finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, talvolta anche attraverso i c.d. cannabis shop, e dei connessi reati di c.d. criminalità diffusa.

Le condotte criminose contrastate sono state quelle riconducibili ai c.d. “regolamenti di conti”, ad alcune tipologie di reati contro il patrimonio, al porto illegale di armi e, più in generale, agli episodi di violenza.

In tale contesto, inoltre, hanno assunto una particolare rilevanza le nuove modalità di approvvigionamento e utilizzo delle sostanze stupefacenti, come peraltro chiaramente emerso nella recente relazione della Direzione centrale per i servizi antidroga.

L’attività degli investigatori, con il supporto di equipaggi del Reparto Prevenzione crimine e di altri uffici delle Questure, ha consentito di:

  • identificare 95.164 persone sospette, di cui 16.701 stranieri e 10.848 minorenni, soprattutto in aree di spaccio o di c.d. “mala-movida”, su un migliaio delle quali sono in corso di valutazione eventuali provvedimenti amministrativi di prevenzione;
  • arrestare 384 soggetti, di cui 166 stranieri e 6 minorenni, e indagarne in stato di libertà 655, di cui 256 stranieri e 39 minorenni, soprattutto per reati contro la persona e il patrimonio nonché per spaccio di sostanze stupefacenti e porto illegale di armi;
  • sequestrare kg 35 di cocaina, 1.370 di cannabinoidi e 1 di eroina;
  • sequestrare 41 armi da fuoco e 80 armi bianche nonché oltre 300.000 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio;
  • elevare 565 sanzioni amministrative di diversa natura, la maggior parte delle quali per uso di sostanze stupefacenti e somministrazione illegale di bevande alcoliche;
  • individuare diversi profili social sui quali sono in corso verifiche sui contenuti, apparentemente riconducibili ai fenomeni criminali in questione, per l’eventuale segnalazione alle competenti Autorità giudiziarie ai fini dell’oscuramento.

Nel medesimo ambito, sono stati altresì svolti mirati controlli per verificare l’applicazione del nuovo quadro normativo introdotto con il decreto legge 48/2025, convertito in legge n. 80/2025, inerente anche alla vendita di prodotti a base di canapa nei c.d. cannabis shop. I controlli specifici hanno consentito di:

  • sequestrare 5 cannabis shop, in 3 diverse città;
  • arrestare 3 soggetti e denunciarne in stato di libertà 141, titolari o gestori di cannabis shop;
  • controllare 312 cannabis shop;
  • sequestrare kg 296 di cannabinoidi risultati, dalle prime analisi, avere le caratteristiche di stupefacenti.

   Nella provincia torinese, la Squadra Mobile ha condotto attività di investigazione con interventi diretti nelle principali piazze di spaccio e svolto verifiche sull’adeguamento dei c.d. “Cannabis shop” alle recenti modifiche normative.

   In tale ambito, sono stati predisposti servizi di controllo straordinari del territorio, ad alto impatto, con il coinvolgimento e la partecipazione dei commissariati di P.S. competenti per territorio, di personale dell’UPGSP e del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte”. Ai servizi hanno concorso anche il Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica e l’Ufficio Immigrazione, per quanto di competenza.

L  l’attività ha consentito di arrestare 8 persone e denunciarne 3, a vario titolo responsabili della violazione della normativa in materia di stupefacenti.Sono stati sequestrati oltre 7 kg di cannabinoidi oltre 500 grammi di cocaina e 890 pastiglie di un farmaco oppioide.

In particolare, una delle attività è avvenuta a Bussoleno (TO), dove le donne e gli uomini della Questura di Torino hanno arrestato un cittadino italiano di 32 anni che aveva adibito una parte della sua abitazione a serra indoor professionale con tubi di areazione, ventilatori, sistema di irrigazione automatizzato, centralina per la regolazione della temperatura e dell’umidità oltre a un impianto di illuminazione per accelerare l’accrescimento delle piante.

Nel corso della conseguente perquisizione, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato: 3 chili e 700 grammi di inflorescenza essiccata risultata essere marijuana; 17 buste contenenti 1 chilo e 300 grammi della stessa sostanza; 200 piante di marijuana; 13 panetti contenenti hashish per un peso complessivo superiore a un chilo e 200 grammi; il materiale necessario al confezionamento delle dosi. L’uomo è risultato avere nella disponibilità un altro immobile, a Sant’Antonino di Susa (TO), dove gli agenti hanno scovato altri 300 grammi di marijuana.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto.

Il Il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari, pertanto, vige la presunzione di non colpevolezza a favore dell’indagato sino alla sentenza definitiva.

Il confine tra dissenso e illegalità

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Pier Franco Quaglieni

Da Pasquino a Barbero, alla Cgil,  a pezzi del Pd,  per non parlare di Verdi e sinistra italiana, a partire dal piccolo leader locale Grimaldi e’ apparsa un’area estesa di gente che di fatto dissente dallo sgombero del centro sociale Askatasuna. Dicono che non bisogna reprimere il dissenso, ma fingono di dimenticare che l’edificio è occupato illegalmente da trent’anni ed è un covo della sovversione violenta a Torino e in valle di Susa a sostegno dei No Tav che autorevoli magistrati di sinistra ritengono eversivi. Non sono dei Ghandi, sono dei professionisti della eversione e del vandalismo.  Difendere Askatasuna significa difendere l’indifendibile e schierarsi come conniventi di gente che commette gravi reati a danno della società.  C’è addirittura chi ha parlato di fascismo da parte del governo, tesi delirante che ci riporta a Lotta continua, all’assassinio di Calabresi,  alle Brigate Rosse. Alcuni stanno raccattando dalla spazzatura le tesi di Tony Negri e dei suoi compagni. Chi continua a vedere in Askatasuna un interlocutore va denunciato come nemico della democrazia. Non c’è spazio per sottilizzare alla maniera di Pasquino, così come non si può dimenticare che Barbero e’ stato più volte un “compagno di merende”, ospite come oratore, in quel centro di corso Regina Senza mai trascurare l’aggressione alla “ Stampa”, un giornale che non ha mai denunciato le illegalità di quel covo. Uso proprio la parola covo,  come faceva Carlo Casalegno. Sullo sgombero non ci sono mezze misure, ma una sola: quella di tutelare, sia pure in ritardo di trent’anni, la legalità repubblicana, come diceva Casalegno. Il ritorno ai compagni che sbagliano, anzi alla loro difesa codarda è un campanello di allarme che dovrebbe scuotere le coscienze democratiche,  superando i piccoli interessi dei “politicanti di quartiere” come Grimaldi.

Semaforo antismog: da sabato 20 dicembre scatta il livello 1 (arancio)

 

Da  sabato 20 dicembre, e fino a lunedì 22 dicembre 2025 compreso (prossimo giorno di controllo), le misure di limitazione del traffico passeranno al livello 1 (arancio).

I dati previsionali forniti  da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Alle limitazioni strutturali in vigore, per il trasporto persone si aggiungerà il blocco dei veicoli diesel con omologazione Euro 5 valido tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19, mentre il blocco dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 si prolungherà alle giornate di sabato e domenica, sempre dalle ore 8 alle 19. Stessa regola anche per i veicoli adibiti al trasporto merci, che vedranno il divieto di circolazione estendersi ai diesel con omologazione Euro 3, Euro 4 ed Euro 5 su tutti i giorni (festivi compresi), sempre con orario 8-19.

Con l’attivazione del livello arancio si fermeranno anche tutti i veicoli dotati di dispositivo “Move In”, in quanto comunque soggetti alle limitazioni temporanee della circolazione veicolare conseguenti alle previsioni di perdurante accumulo degli inquinanti nell’aria.

Si ricorda infine che eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e dei percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/schede-informative/misure-antismog-tutela-della-salute.

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Il sindaco su Askatasuna: “Percorso di dialogo ma condanna di ogni violenza”

Pubblichiamo integralmente l’intervento pubblicato sui social dal sindaco di Torino Lo Russo sul caso Askatasuna 

La nostra amministrazione, sul patto di collaborazione di corso Regina 47, si è fatta interprete di una linea di dialogo con la società e con i movimenti sociali che è da sempre nelle corde di una città come la nostra, profondamente democratica e antifascista.

La Città, con una delibera coraggiosa e lungimirante, ha voluto dare una prospettiva a uno spazio così importante non solo per il quartiere di Vanchiglia.
Penso fosse dovere di questa amministrazione provare a risolvere una questione rimasta ferma per ventinove anni, che nessuno prima aveva saputo o voluto affrontare. Far finta di niente, dal nostro punto di vista, avrebbe significato rinunciare alla responsabilità di governo e alla cura di un bene comune della città.

Mentre i procedimenti giudiziari faranno sempre e comunque il loro corso, la tutela di un bene comune risponde ad altre logiche: politiche e amministrative. Ci siamo assunti consapevolmente la responsabilità di tentare un percorso che sapevamo non sarebbe stato facile, nel quale crediamo ancora oggi, perché fondato sul dialogo, sulla partecipazione e sulla responsabilità collettiva, nel solco dei valori della Costituzione della Repubblica, che riconosce e promuove l’autonomia delle comunità e la funzione sociale dei beni.

Sento il dovere di essere chiaro nel condannare con fermezza ogni episodio di violenza e di aggressione avvenuto durante o a margine dei cortei di questi mesi, e in modo particolare gli attacchi alle sedi di giornali e organi di informazione, presìdi fondamentali di democrazia e libertà. Nulla può giustificare la violenza, né sul piano politico né su quello civile.
Le responsabilità penali sono e restano sempre personali e in capo ai singoli individui: questo è un principio cardine della democrazia liberale e dello Stato di diritto, che rifiuta ogni forma di responsabilità collettiva e ogni generalizzazione.

Noi crediamo nella coesione, nella cura del bene comune e nella partecipazione, e non accettiamo strumentalizzazioni che alimentano tensioni e paure, allontanando le persone invece di unirle.

La vera sfida delle città oggi è saper gestire una convivenza civile, unire e non dividere, mediare e non radicalizzare.

Da Sindaco di una città Medaglia d’Oro della Resistenza e fortemente impegnata nella tutela dei diritti, voglio ribadire che Torino dissente profondamente dalle scelte e dall’impostazione culturale di questo Governo. Proprio per questo, l’amministrazione che rappresento non intende modificare le proprie priorità né cambiare approccio: continueremo a lavorare per promuovere il confronto e la solidarietà, affrontando sempre la critica e il dissenso con maturità democratica, nel rispetto dei diritti costituzionali, della legalità e della dignità di tutte e di tutti.

Lo faremo anche guardando al futuro di corso Regina 47, con l’obiettivo di mantenere nella città uno spazio a piena vocazione sociale e pubblica: un luogo di inclusione, di servizi di prossimità, di attività culturali e formative, aperto al quartiere, alle famiglie, ai giovani e a chi oggi fatica a trovare risposte.

Stefano Lo Russo