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Capodanno da tutto esaurito per il turismo a Torino e in Piemonte

Un 2022 ricco di soddisfazioni, dove numeri parlano chiaro: un turista su due sceglie il Piemonte come meta del proprio viaggio. Un risultato che nasce dalla varietà dell’offerta e che si conferma anche per la pausa natalizia: «Fioccano le prenotazioni – sottolinea Vittoria Poggio, Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte – Le difficoltà dovute prima alla pandemia e poi alla guerra in Ucraina sembrano per fortuna alle spalle. Sui canali online le prenotazioni per l’ultimo dell’anno arrivano fino al 63,6% delle camere e gli alberghi si avviano verso il tutto esaurito, con l’indotto destinato a fare il pieno e un tasso di saturazione più elevato rispetto agli altri giorni di vacanza: 75,8% per i Laghi, 71,5% per le Colline, 68,7% per le Montagne e 56,8% per Torino e prima cintura».

«E’ un risultato di cui andiamo orgogliosiperché è frutto del lavoro di tanti, istituzioni e operatori, unito alla ricchezza della nostra proposta – aggiunge Beppe Carlevaris, Presidente di Visit Piemonte – Tra Alpi, impianti sciistici, colline, laghi e pianure, 94 aree protette e oltre 20mila km di itinerari trekking e ciclo-escursionisti, possiamo soddisfare tutte le esigenze. Senza dimenticare la cultura, lo shopping e la semplice perfezione dell’enogastronomia, fatta di prodotti naturali e di qualità; di una cucina che coniuga i piatti della tradizione con l’innovazione e la creatività, capace di trasmettere le tante anime del Piemonte a tavola. Il turismo e la riscoperta dei borghi muovono il Pil regionale: in Piemonte si contano 82 prodotti DOP e IGP e il settore nel suo complesso genera un impatto economico pari a 1.570 milioni di euro nel 2021 (+15,4% sul 2020) grazie al lavoro di 13.027 operatori che ne fanno la quarta regione in Italia per valore delle filiere DOP e IGP e la seconda per il settore del vino».

Un viaggio dei sapori dove vino, tartufo, prodotti d’eccellenza e ben 45 ristoranti stellati rappresentano veri punti di forza: elemento confermato dal recente studio ENIT svolto da ISNART tra luglio e settembre 2022, che vede il Piemonte regione italiana più presente (seguono Campania e Toscana) nei pacchetti turistici dedicati al food&wine. Le colline enogastronomiche di Langhe, Roero e Monferrato si confermano una meta sempre più internazionale, con una crescita del 5% degli stranieri sugli arrivi e del 7% sui pernottamenti, dove le province di Cuneo, Alessandria ed Asti si posizionano tra le prime 12 della top list italiana. E non è un caso che l’Onu nello scorso mese di settembre abbia scelto Alba come sede del proprio Forum mondiale: un riconoscimento importante che ha permesso di avviare nuove sinergie per ulteriori benefici al territorio, non solo a livello economico ma anche sociale, per lo sviluppo e la valorizzazione dei territori.

Il Piemonte fa del buon bere uno dei suoi punti di forza: 45mila gli ettari di vigneto che si spingono fino alle fasce alpine e prealpine, 20mila aziende vitivinicole e tre milioni di ettolitri di vino prodotti annualmente, derivanti quasi tutti da una ventina di vitigni autoctoni e da cui hanno origine vini DOCG e DOC famosi in tutto il mondo: «Un patrimonio che, per rimanere in tema, va coltivato – conferma l’Assessore PoggioLo abbiamo fatto negli anni difficili, lo faremo con maggiore forza e impegno in questi mesi: convinti che ci siano spazi di occupazione lavorativa importanti, nel 2023 lavoreremo sulla formazione dei nostri giovani. Servono figure professionali con competenze articolate e in evoluzione, dove le conoscenze tecniche siano affiancate dalla capacità di fare marketing e di elaborare un’offerta dagli standard alti e innovativi.Secondo stime recenti, operando in questo senso sarà possibile aumentare il livello occupazionale di circa il 20%, offrendo lavoro stimolante e di grandi prospettive nel segno dell’innovazione e della sostenibilità: concetti che, sviluppati da occhi predisposti alla tecnologia e all’ambiente, garantirebbero un salto di qualità non da poco.

Compito delle istituzioni è agevolare un percorso naturale, ormai tracciato e irrinunciabile».

Molinette, maratona di trapianti a Natale: 24 in cento ore

Una vera e propria maratona di trapianti nelle giornate prenatalizie all’ospedale Molinette di Torino: in  100 ore, tra il 20 e il 24 dicembre, ne sono stati eseguiti 24.

“Il risultato è straordinario – dicono alla Città della Salute –  grazie a uno sforzo senza precedenti del personale infermieristico e soprattutto ai donatori e alle loro famiglie, piemontesi, valdostane e di altre regioni d’Italia, che per Natale hanno compiuto il regalo più grande”.

E’ stato effettuato anche un trapianto di fegato da un 97enne su un 65enne.

Misure antismog. Prosegue fino al 27 dicembre il livello 1 (Arancio)

I dati previsionali forniti dalla da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.
Si ricorda che le limitazioni riguardanti la circolazione veicolare sono automaticamente sospese nei giorni 25, 26 dicembre e 1 gennaio, giornate durante le quali il servizio di TPL è ridotto.
L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Notte di paura per due anziani Il figlio si barrica in casa e minaccia di ucciderli

Questa notte, attorno alle 3, giungeva ai numeri di emergenza la chiamata di una donna anziana in difficoltà con il figlio, un cittadino italiano di 31 anni. La chiamata veniva improvvisamente interrotta dall’intervento di un uomo che parlando con l’operatore proferiva minacce nei confronti dei familiari per poi chiudere la comunicazione.

Gli agenti della Sala Operativa della Questura ricontattavano la richiedente, che passava subito il telefono al figlio che minacciava di uccidere i familiari, dicendo che per prenderlo la Polizia avrebbe dovuto ucciderlo.

Sul luogo giungevano due volanti e il 118. Il soggetto rifiutava di aprire la porta alla Polizia e indicava di essere armato di una pistola calibro 38. Giungevano successivamente altre Volanti coordinate da un funzionario sul posto e dal Dirigente in Sala Radio, ed i Vigili del Fuoco.

Poiché il figlio che tratteneva in casa la madre e il padre, continuava a non essere collaborativo, è stato attivato  l’intervento dell’unità di negoziazione e delle SIC (squadre interventi critici).

Il negoziatore arrivato sul posto, attraverso la porta iniziava un lungo dialogo con l’uomo mantenendosi in costante collegamento videotelefonico con la Sala Radio dell’UPGSP.

Alle  06:30 circa il 31enne dichiarava di aver puntato un coltello alla gola della madre facendo intendere all’operatore di esser disposto a tutto. Il negoziatore riusciva a calmare il soggetto convincendolo a mettere via l’arma.

Poco dopo le 7 il negoziatore, dopo una trattativa condotta per diverse ore, lo convinceva ad aprire la porta: a questo punto il personale operante accedeva all’interno dell’abitazione mettendo in sicurezza il soggetto e appurando che i genitori dell’uomo versavano in buono stato di salute, anche se sotto shock.

L’uomo è stato arrestato per sequestro di persona.

Dal Pnrr un sostegno a biblioteche e musei

Pubblicata la graduatoria del Mic che premia 21 progetti piemontesi su digitale e barriere architettoniche

L’assessore Poggio: «Con questa tranches il Piemonte ha ottenuto 137 milioni di fondi europei dedicati alla Cultura»

Torino, 23 dicembre 2022

Il Ministero della Cultura ha pubblicato la graduatoria dei progetti di aggiornamento digitale e ammodernamento di Musei, Archivi, Biblioteche e luoghi della Cultura pubblici e privati ammessi al finanziamento sulla missione 1 del PNRR. Sono 21 quelli piemontesi ammessi i cui importi sommati tra loro arrivano a 7.094.748 euro.

I progetti comprendono piani di rinnovo dei sistemi di comunicazione ma anche la rimozione di barriere architettoniche, in particolare per non vedenti per i quali sono previsti percorsi tattili, esperienziali e visite guidate. In generale tutti i piani di rigenerazione portano l’impronta digitale per renderli attrattivi soprattutto per i più giovani e per i ricercatori che potranno studiare a distanza reperti e documenti antichi. L’obiettivo è dunque quello di ampliare la platea del pubblico a 360°.

«I progetti sono tutti mirati a incrementare la qualità dell’offerta museale e archivistica che è la vera sfida per renderli più fruibili e accoglienti – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio. È stato premiato il lavoro delle istituzioni pubbliche e private che hanno prodotto un grande risultato frutto di una programmazione mirata ad in tempo i finanziamenti del PNRR. Con questa tranches di finanziamenti grazie ai fondi europei, sono arrivati in Piemonte a 137 milioni, un numero destinato a crescere ancora».

In provincia di Torino, per quest’ultima tranches, sono 16 i progetti vincenti del valore di 5.024.144 di euro.

Sono stati finanziati con 449.962 euro il Museo di Arte Contemporanea di Rivoli e il museo Egizio di Torino con altri 499.767 euro per alcuni interventi di eliminazione delle barriere e aggiornamento dei sistemi digitali; l’Associazione Apriticielo che gestisce il Museo dell’Astronomia di Pino Torinese ha ottenuto più di 246.000 euro; la Fondazione Missione della Consolata ha ricevuto 200.000 euro; la Fondazione Camera – Centro Italiano per la Fotografia ha ricevuto 195.200 euro; al Centro per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali della Venaria Reale sono stati assegnati 492.000 euro; al Museo di Arti Orientali è stato assegnato un contributo di 302.000 euro; la Pinacoteca Francesco Tabusso del Comune di Rubiana riceverà più di 161.000 euro; il Museo Mineralogico della miniera di Traversella riceverà 500.000 euro per renderlo più fruibile; il Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso riceverà 500.000 euro; la Biblioteca Peano del dipartimento di Matematica dell’Università di Torino riceverà 499.000 euro; la Biblioteca G. Ponzio del dipartimento di Chimica dell’Università di Torino riceverà 499.000 euro; la Biblioteca Civica di Chivasso riceverà 499.000 euro; la Biblioteca Civica Arduino di Moncalieri ha ottenuto un finanziamento di 114.757 euro.

In provincia di Alessandria sono tre i progetti finanziati per un importo complessivo di 824.486 euro. La Gipsoteca Giulio Monteverde del Comune di Bistagno ha ottenuto 498.140 euro mentre il Comune di Novi Ligure si è aggiudicato un finanziamento di 233.677 euro per il Museo dei Campionissimi. A questi si aggiunge il Complesso Museale Ebraico Di Casale Monferrato che ha ricevuto un finanziamento di 95.672 euro.

In provincia di Cuneo sono Stati premiati due progetti per un valore complessivo di 906.358 euro di cui 500.000 euro per l’Architrave Lou Lindal e 406.358 euro per la Biblioteca Ferrero di Alba.

In provincia di Novara è stato premiato con 26.514 euro il progetto del Museo Etnografico e Antropologico C.G Fanchini di Oleggio.

In provincia di Vercelli è stato premiato con 310.240 euro il progetto di ammodernamento del Sistema Bibliotecario dell’Università del Piemonte Orientale A. Avogadro.

La città che cambia. Una “fonderia” (inter)culturale alla ex Nebiolo

Con l’approvazione della delibera avvenuta  in Giunta comunale arriva il via libera per la realizzazione di un Centro culturale polifunzionale presso l’edificio ex-Nebiolo, sito in via Bologna 55 a Torino, proposto dalla Fondazione della Confederazione Islamica Italiana (CII).

Un progetto di fattibilità importante e ambizioso, opera dello Studio De Ferrari Architetti, realizzato di concerto con gli assessorati e gli uffici competenti della Città di Torino e in base allo studio sugli scenari di fruizione sviluppati per garantire attenzione alla sostenibilità, tanto dal punto di vista ambientale che socioculturale, elaborato da un gruppo di ricerca del Politecnico di Torino – Dipartimento di Architettura e Design – formato da docenti attivi nell’ambito del design per l’interculturalità, in collaborazione con i giovani del TurinProject CII. Il luogo sarà aperto al pubblico e offrirà servizi ai giovani e con il coinvolgimento del tavolo interfedi per un maggiore inclusione delle diverse provenienze culturali e religiose.

Il gruppo di lavoro nell’insieme ha analizzato la riqualificazione degli spazi del sito della ex-Fonderia Caratteri Nebiolo, attualmente in stato di abbandono, in un’accogliente e creativa “fonderia culturale” in continuità e contiguità con la storia del quartiere e dell’edificio stesso. L’architettura industriale dell’ex Fonderia Nebiolo, una delle più importanti fonderie di caratteri tipografici, nonché fabbrica di macchine per tipografia su scala internazionale, racconta l’anima di un’epoca, di un territorio e della cittadinanza che questi luoghi ha vissuto e contribuito a plasmare: essa sarà dunque accuratamente preservata nelle sue parti caratteristiche, di concerto con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, per definire le nuove identità, siano esse nuove destinazioni d’uso o attività e funzionalità connesse.

Il quest’ottica il Centro culturale polifunzionale si proporrà quale luogo multiculturale aperto alla cittadinanza e non solo – dichiara la vicesindaca Michela Favaro –  rappresentando una novità per la città e un punto di riferimento anche nazionale, oltre che collocarsi in uno scenario di buona pratica a livello internazionale”.

I contenuti culturali delle attività – prosegue l’assessore Gianna Pentenero – verranno svolte all’interno della ex Nebiolo saranno condivisi con il “Comitato Interfedi”, struttura permanente all’interno del Centro Interculturale della Città, nata in occasione dei XX Giochi Olimpici Invernali, che collabora con la Città nella promozione di iniziative volte a mantenere un’atmosfera di proficuo dialogo e confronto tra le diverse culture religiose, per una crescita democratica e culturale della società. In tal modo si favorisce la promozione di un dialogo interreligioso che consenta di fare della ex Nebiolo un luogo inclusivo ed integrante, attraverso una progettualità interculturale”.

In seguito alla riqualificazione – sottolinea la vicesindaca –  la superficie di mq. 5322 sarà destinata per un 60% circa a studentato, comprensivo di residenza, spazi dedicati alla ristorazione, servizi ed annessi, a cui si aggiungeranno la biblioteca con sala studio. Poiché si tratta di un progetto educativo rivolto a studenti/esse iscritti/e a percorsi formativi universitari e post universitari con carriera attiva meritevoli, il 70% dei posti letto sarà messo a disposizione di studenti utilmente inseriti nelle graduatorie EDISU, secondo l’ordine di merito. Il 17% circa della superficie del Centro culturale polifunzionale sarà messo a disposizione della Città e della Circoscrizione con servizi di pubblica utilità aperti alla cittadinanza, come la sala mostre, la sala congressi e spazi d’incontro per lo svolgimento di eventi culturali, manifestazioni, conferenze, corsi e altre attività che andranno così ad aggiungersi al sistema di servizi pubblici e privati offerti dalla Città. Circa il 16% sarà destinato a luogo di culto, cui si aggiungeranno spazi multifunzionali e per servizi annessi”.

La Fondazione CII ha formulato inoltre la richiesta di affidamento in cura degli adiacenti giardini, da poco intitolati a Giorgio Cardetti, come ulteriore assunzione tangibile di responsabilità e dimostrazione di desiderio di condivisione benefica col quartiere: lo spazio verde – che resterà pienamente agibile a tutti i cittadini – sarà riqualificato e valorizzato, anche con attività di giardinaggio e orticoltura, a beneficio non solo degli studenti alloggiati ma anche dagli abitanti della Circoscrizione.

Il percorso avviato grazie alla preziosa collaborazione del Politecnico di Torino e all’interesse della Città – Presidente Hajraoui Mustapha della Fondazione CII – ci ha permesso di definire a Torino il progetto di fattibilità di un centro che declinerà nella molteplicità dei suoi spazi la coltura e la cultura dei valori universali della pace, del dialogo interculturale e interreligioso”.

“Dal primo momento in cui con la Confederazione Islamica si è parlato di un futuro Centro Culturale a Torino – spiega la prof.ssa De Giorgi, Vice Rettrice per la Qualità, il Welfare e le Pari Opportunità del Politecnico di Torino – ho pensato che il Politecnico potesse e dovesse cogliere questa opportunità di co-progettazione mettendo in campo capacità di visione e competenze per supportare la Confederazione nella definizione di obiettivi “alti”, di medio e lungo termine. Tra le finalità del progetto, il rilancio in chiave consapevole, evoluta e internazionale della sfida dell’inclusione, del dialogo e della pace nella nostra Città. Un intento dall’alto valore sociale e culturale, pienamente in linea con la mission del Politecnico di Torino”.

L’Ex Fonderia Caratteri Nebiolo è un patrimonio storico della Città di Torino. Per questo – sottolinea il progettista dello Studio De Ferrari Architetti Vittorio Jacomussi – il progetto di fattibilità nell’affrontare i numerosi problemi della riqualificazione ha operato nel massimo rispetto del linguaggio architettonico, mantenendo la sua espressività attraverso il trattamento delle superfici e l’utilizzo di arredi poco invasivi, l’inserimento di nuovi ambienti nel rispetto dell’architettura storica, della luce naturale come degli spazi verdi, della multifunzionalità per gli ampi spazi interni”.

Il Contesto

L’area in cui si colloca il compendio ex Nebiolo, nel quartiere Aurora, è stata oggetto negli ultimi anni di significativi interventi di riqualificazione – tra cui il nuovo centro direzionale Lavazza con il suo museo, la sede dello IAAD, il “Camplus” Regio Parco di via Perugia, il recupero ad attività di servizi del cosiddetto “Sigaro” presso l’ex sede del Toroc ed un punto vendita della GDO- volti alla rigenerazione urbana di un tessuto in passato prevalentemente  industriale, ma situato a pochi passi dal centro città, interventi che saranno anche favoriti dalla realizzazione di un’apposita fermata della linea 2 della metro. La progettualità della APS si colloca in questo programma di ridisegno complessivo, in grado di iniettare nuova vitalità a un distretto che, tramontati gli insediamenti industriali che ne facevano una periferia, è destinato a trasformarsi completamente dal punto di vista urbanistico, sociale e culturale.

Torino e il Piemonte protagonisti del Tour de France 2024

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La tappa del 1° luglio passerà da Tortona nel ricordo del grande Fausto Coppi, poi attraverso le colline Unesco di Monferrato, Langhe e Roero si concluderà a Torino.  Per il ritorno in Francia del 2 luglio  la partenza da Pinerolo è una candidatura più che concreta.

Nel Tour de France 2024 Torino e il Piemonte ricopriranno un ruolo da protagonista: il 1° luglio i corridori partiti da Piacenza taglieranno il traguardo nella città della Mole. Per la tappa successiva del 2 luglio, di ritorno in Francia, la partenza da Pinerolo rappresenta una candidatura più che concreta.

 

La presentazione è avvenuta questa mattina nella Sala Grande di Palazzo Madama a Torino, alla presenza del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, del sindaco di Torino Stefano Lo Russo e del direttore generale del Tour de France Christian Prudhomme.

In una sala gremita presenti anche molte autorità e sindaci dei territori interessati, il presidente del del Comitato regionale Piemonte della Federazione ciclistica italiana, Massimo Rosso, il patron della candidatura per la tappa di Pinerolo Elvio Chiatellino, oltre a Faustino Coppi, figlio del grande Fausto Coppi, e i campioni Davide Cassani Franco Balmamion. 

Presenti anche il vicepresidente della Regione Fabio Carosso e gli assessori regionali allo Sport Fabrizio Ricca, al Turismo Vittoria Poggio e all’Agricoltura Marco Protopapa, insieme all’assessore allo Sport, Turismo e Grandi eventi del Comune di Torino Mimmo Carretta. Con loro anche il già presidente della Regione Piemonte ed ex presidente della Lega del Ciclismo Professionistico Enzo Ghigo.

È stato così ufficializzato un percorso che vedrà la corsa ciclistica più importante del mondo per la prima volta iniziare dall’Italia, con la tappa piemontese anticipata dalla Firenze-Rimini e dalla Cesenatico-Bologna.

Nel dettaglio, la carovana passerà da Tortona, con un Gran Premio della Montagna sulla salita del Castello denominata “Cote de Tortone – Fausto Coppi” nel ricordo del grande campione piemontese, poi Alessandria, Nizza Monferrato, Barbaresco, Alba, Sommariva Perno, Carmagnola, Moncalieri e infine Torino.

I velocisti avranno la loro prima possibilità di mettersi in luce lungo un tracciato senza grandi asperità, caratterizzato dalla traversata delle colline di Monferrato Langhe e Roero, con i loro prelibati tartufi e il paesaggio vitivinicolo classificato come patrimonio mondiale dell’Unesco, alcune strade prese in prestito dalla Milano-Sanremo e molto altro ancora. Lo scenario sarà senz’altro superbo, ma le eventuali fughe avranno difficoltà a stare lontane ed evitare uno sprint di gruppo.

È un evento storico – ha affermato il presidente Cirio – a cui Comune e Regione hanno lavorato insieme fin dall’inizio e che è nato dalla volontà di dimostrare che Torino e il Piemonte amano gli eventi sportivi e che gli eventi sportivi sono un valore, perché creano posti di lavoro e rappresentano una ricchezza sul piano economico e comunicativo. Ma il Tour viene in Italia soprattutto per le persone, per celebrare un grande campione come Fausto Coppi che sarà ricordato nella sua Tortona, e attraverserà terre d’eccezione come le nostre colline Unesco. Un risultato che premia ancora una volta la capacità di lavorare insieme fra istituzioni e fra pubblico e privato e di fare in modo che non sia un evento solo di un giorno”.

La prima volta in Italia del Tour de France è una grande opportunità di promozione di Torino e del Piemonte – ha sostenuto il sindaco Lo Russo – Un risultato reso possibile dalla collaborazione tra istituzioni e privati, perché non è solo una manifestazione sportiva, il nostro territorio sarà lo sfondo straordinario alla manifestazione sportiva tra le più viste e partecipate al mondo. La Città di Torino, così come con le ATP, organizzerà eventi di avvicinamento al Tour cercando il più ampio coinvolgimento dei torinesi. I grandi eventi sono anche sviluppo del territorio e avvicinamento allo sport”.

Il direttore generale del Tour del France Prudhomme ha quindi rivelato che “è un sogno che si realizza partire dall’Italia, luogo di paesaggi magnifici, ma anche terra di campioni che hanno fatto la leggenda del ciclismo, che è uno sport che guarda davanti a sé l’avvenire, ma che rispetta la sua storia e i suoi campioni. Per questo siamo qui, perché le nostre radici sono comuni e perché lo sport e il ciclismo avvicinano le persone. C’è un grande legame di sport fra Italia e Francia, fra Piemonte e Francia, fra Torino e Francia, un legame che ora si rinnova e rafforza”.

Corsa all’ultimo acquisto di Natale per sei consumatori su dieci

La storia diventa spettacolo con le proiezioni sui palazzi di piazza San Carlo

Si inaugura venerdì 23 dicembre alle ore 18.00 in piazza San Carlo la prima edizione di Torino Città Dinamica.

Emblema della rigorosa eleganza sabauda, la piazza, una tra le più belle e importanti del capoluogo piemontese, ospita fino all’8 gennaio 2023 un video percorso narrativo proiettato sulle facciate dei palazzi del lato ovest.

Un’iniziativa culturale che animerà la città con contenuti visivi provenienti dalla storia dell’arte moderna e contemporanea. Visibili, sugli edifici della piazza, circa 70 immagini di opere pittoriche, grafiche e fotografiche conservate in alcune tra le collezioni museali cittadine.

Torino Città Dinamica – progetto del Comune di Torino realizzato da Fondazione per la Cultura Torino e 24 ORE Cultura, main partner Intesa Sanpaolo, con il sostegno di Fondazione CRT, in collaborazione con Fondazione Torino Musei, GAM, Palazzo Madama, Fondazione De Fornaris, Museo Nazionale del Risorgimento, Gallerie d’Italia – Torino e Fondazione Contrada Torino – ha l’obiettivo di promuovere la cultura torinese in modo innovativo e sostenibile. Le immagini saranno proiettate sulle superfici degli edifici ottenendo spettacolari effetti visivi. Il visitatore sarà così coinvolto emotivamente in un video racconto d’arte.

Il progetto Città Dinamica rappresenta un punto di incontro ideale tra cultura e innovazione. Cittadini e turisti saranno accompagnati in una visita virtuale delle collezioni dei musei della città. Attraverso la tecnica del videomapping si proietteranno i contenuti d’arte arricchiti dall’elemento di animazione in grado di raccontare il nostro patrimonio artistico in un inedito viaggio di immagini, colori e suoni”, dichiara Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino.

L’obiettivo che 24 ORE Cultura si è prefissato di raggiungere con questo progetto di videomapping è quello di ‘estroflettere’ l’arte, dalla parete di un museo al muro di una piazza, simbolo per eccellenza della vita cittadina. E questo è possibile grazie al linguaggio universale delle immagini, della bellezza; un linguaggio che arriva a tutti, senza bisogno della mediazione delle parole”, afferma Federico Silvestri, amministratore delegato di 24 ORE Cultura.

Il videomapping – regia e art direction di Karmachina (www.karmachina.it)è composto da 1 prologo e 3 atti e segue idealmente il processo di trasformazione della città di Torino raccontando per immagini il passaggio dalla società aristocratica a quella tecnica.

PROLOGO – LA PIAZZA E L’INDIPENDENZA

Sound design composto elaborando suggestioni e figure musicali provenienti dal repertorio dell’epoca.

Il prologo si apre con delle immagini sul luogo stesso in cui è visibile il videomapping: piazza San Carlo. Sulla facciata saranno proiettate le architetture dipinte da Giovanni Michele Graneri, pittore di scene di genere, capaci di restituire il clima di un’intera epoca con un sapore vivace e vernacolare di un Settecento popolare e insieme aristocratico.

La piazza, che dalla metà del ‘600 è di fatto ‘il Salotto di Torino’, si riconosce nei particolari delle architetture di Carlo di Castellamonte, concepita come una ‘platea barocca’, luogo magico in cui la vita si rispecchia e si rappresenta.

Il racconto prosegue sui campi di battaglia dove si è fatta l’Unità d’Italia a opera di anonimi soldati e ‘padri della Patria’, negli anni dell’epopea risorgimentale, eroi che gli artisti hanno ritratto seguendo i canoni di un’estetica legata al mito di fondazione, soldati e condottieri, politici e generali, nobili e plebei nei volti dei quali si legge l’orgoglio dell’impresa.

PRIMO ATTO – LA FORMA UMANA E IL VOLTO

La colonna sonora attinge, elaborandole, dalle melodie della grande stagione del melodramma.

Il primo atto si apre con una galleria di ritratti della seconda metà dell’800 conservati alla GAM di Torino. Indagando la trasformazione e le mutazioni avvenute nell’occhio e nella mente dei pittori, in questo atto si vede come i volti raffigurati diventino, progressivamente, più espressivi eludendo pian piano i canoni del realismo pittorico. Il confronto è visibile attraverso i ritratti fotografici di Mario Gabinio provenienti dall’Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei che mettono bene in luce un passaggio di testimone, dal ritratto che interpreta lo sguardo all’obiettivo della macchina fotografica che cattura il vero in uno scatto. La rottura del codice della rappresentazione è ormai chiara e insanabile e il Futurismo ne interpreta lo spirito.

SECONDO ATTO – FORME IN MOVIMENTO

Il sound prende le mosse dai momenti di rottura dell’armonia classica di inizio Novecento.

Il secondo atto mette in scena le opere e gli autori del Futurismo e, in particolare, della stagione torinese (anni Venti) che si esprime attraverso un’estetica più giocosa rispetto alla precedente. Le forme e i colori non sono più il martello con cui spezzare la percezione, ma rispondono piuttosto a un gioco combinatorio di geometrie e colori. Filippo Tommaso Marinetti, fondatore della corrente, viene raffigurato da Enrico Prampolini secondo i canoni dell’estetica proclamata e propagandata nei Manifesti delle Arti futuriste dove il segno grafico e tipografico concorrono all’affermazione di un’idea dirompente di progresso.

TERZO ATTO – ASTRATTISMO POLIFONICO

Il sound si ispira al minimalismo armonico e ripetitivo di Steve Reich 

I rapporti tra colori, forme e profondità del campo percettivo danno luogo a composizioni polifoniche di linee, superfici e colori. Figure astratte che catturano e affascinano lo sguardo di chi osserva. Le opere di Giacomo Balla rappresentano alla perfezione questa grande tendenza artistica e forniscono lo spunto ideale per l’epilogo di uno spettacolo concepito come un percorso che guarda al passato con gli occhi di un presente artistico e tecnologico.

Per ‘Torino Città Dinamica’ l’Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei ha selezionato e fornito 238 immagini che si suddividono in 159 riproduzioni di opere della GAM e della Fondazione De Fornaris, 76 scatti provenienti dai fondi storici, 3 fotografie di opere di Palazzo Madama. In seguito a un’accurata ricerca, 53 immagini sono state utilizzate per la versione definitiva del videomapping e per gli approfondimenti che saranno disponibili sui totem in piazza San Carlo.

Sono invece tredici i quadri conservati al Museo Nazionale del Risorgimento – di cui alcuni in deposito grazie a un accordo con la GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino – visibili nelle suggestive proiezioni in piazza San Carlo.

La ‘Battaglia di Guastalla’ di Jan Peeter Verdussen (1743-1745) proviene dal patrimonio artistico di Intesa Sanpaolo ed esposto alle Gallerie d’Italia – Torino, mentre le restanti immagini da riviste e manifesti d’epoca.

Si ringrazia per la gentile disponibilità e collaborazione: GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, Gallerie d’Italia – Torino, museo di Intesa Sanpaolo e Fondazione CRT .

 

TORINO CITTÀ DINAMICA

Video Percorsi Narrativi – Due secoli d’arte in città

23 dicembre 2022 – 8 gennaio 2023

dalle ore 18 alle ore 23 – piazza San Carlo – Torino

Regia e art direction – Karmachina

Sceneggiatura e content design – Giuliano Corti

Postproduzione video e compositing – Francesca Macciò, Filippo Marta

Musica e sound design – Alberto Modignani

A Torino case popolari troppo vecchie Occupati abusivamente 230 appartamenti

Il problema maggiore che le tre Agenzie Territoriali per la Casa del Piemonte devono affrontare nella gestione degli alloggi è l’età degli edifici e quindi la loro necessità di manutenzione o di adeguamento. 

Questo il dato principale emerso in Consiglio regionale  dall’audizione in Commissione Urbanistica, presieduta da Valter Marin, dei tre presidenti delle Atc: Emilio Bolla (Piemonte centrale), Marco Marchioni (Piemonte nord), Paolo Caviglia (Piemonte sud).

I numeri più alti sono ovviamente riferiti all’Atc di Torino e provincia nei cui alloggi popolari vivono circa 60 mila persone, 15 mila delle quali hanno oltre 65 anni e 4.500 superano gli 80 anni. La morosità (colpevole e incolpevole) si attesta al 30%. Gli alloggi occupati abusivamente sono 230 e si trovano quasi tutti a Torino (soprattutto nelle Circoscrizioni 2, 5 e 6). Il pagamento delle utenze (e dei relativi conguagli) costituisce il problema maggiore per gli inquilini, per questo le Atc hanno dilazionato il pagamento in un maggior numero di rate.

Dalle parole dei presidenti si evince che i problemi legati alla manutenzione degli alloggi e al pagamento delle utenze sono simili – anche se proporzionati al territorio – nelle altre due Atc.
Numerose le richieste di chiarimenti avanzate dai consiglieri: Monica Canalis (Pd) che ha richiesto l’audizione, Silvio Magliano(Moderati), Sean Sacco (M5s), Davide Nicco (FdI), Alessandra Biletta (Fi). Data la vastità dell’argomento il presidente Marin ha proposto di proseguire l’audizione durante una prossima seduta di Commissione.