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Il lungo ponte della Liberazione premia i musei di Torino

Numerose le presenze nei Musei di Torino nei giorni del ponte del 25 aprile, complice anche l’ingresso gratuito deciso dal Ministero della Cultura nei Musei statali

In particolare al Museo Nazionale del Cinema di Torino sold-out con quasi 20.000 presenze nel ponte del 25 aprile

Un weekend di tutto esaurito alla Mole Antonelliana, che sfiora le 20.000 presenze tra venerdì 21 e martedì 25 aprile. Da diversi giorni non era più possibile acquistare un biglietto online, esaurite anche tutte le visite guidate programmate e si sono formate lunghe file per acquistare i biglietti per il Museo Nazionale del Cinema che non vengono messi in vendita online. 

“È bellissimo vedere la città così viva e piena di turisti – sottolineano Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema. Il museo ha raggiunto la sua capienza massima disponibile, di più non potevano entrarne, e nei giorni di maggior affluenza l’orario di apertura è stato prolungato fino alle 21, in modo da permettere a più persone di visitarlo. L’anno scorso nei 3 giorni (sabato, domenica e lunedì) avevamo avuto oltre 10.000 presenze, quest’anno in 5 giorni abbiamo quasi raddoppiato. Per i prossimi giorni i biglietti sono quasi esauriti mentre il ponte del primo maggio è già sold-out online”.


Il primo lungo ponte di primavera ha segnato un altro record di pubblico per i Musei Reali di Torino, con un aumento del 30% rispetto al 2022.

Dal 21 al 25 aprile 2023, 22.172 persone hanno scelto di dedicare una parte del loro tempo libero ai Musei Reali, visitando le sale di Palazzo Reale ed esplorando le collezioni dell’Armeria, della Galleria Sabauda e del Museo di Antichità. Grande apprezzamento hanno riscosso le due mostre temporanee in corso: Il genio e il suo tempo. A tu per tu con Leonardo, fino al 9 luglio alla Biblioteca Reale, per incontrare l’opera di Leonardo da Vinci con rare testimonianze legate al suo tempo, e la rassegna antologica dedicata alla produzione fotografica e cinematografica di Ruth Orkin, nelle Sale Chiablese fino al 16 luglio.

 

Azioni per la salvaguardia del pianeta hanno popolato i Giardini Reali sabato 22 aprile con Earth Day 2023, la prima grande manifestazione torinese dedicata all’ambiente e alla sostenibilità, in occasione della Giornata Mondiale della Terra. Organizzata da Club Silencio e AWorld con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, ha accolto gratuitamente oltre 25.000 partecipanti a workshop, talk, performance musicali e attività educative. Tra gli eventi, anche la piantumazione di un ippocastano nel Boschetto dei Giardini Reali, il primo di 11.000 alberi del progetto di riforestazione nazionale sostenuto da Conad, alla presenza del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, del Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, della cantante Elisa, dei vertici delle organizzazioni coinvolte e della Direttrice dei Musei Reali Enrica Pagella.

 

Per la Festa della Liberazione, martedì 25 aprile, come tutti i musei e gli istituti del Ministero della Cultura, anche i Musei Reali hanno accolto gratuitamente numerosi turisti e residenti. Durante la giornata si è svolta anche l’iniziativa I Palazzi delle Istituzioni si aprono alla città, primo dei tre appuntamenti dedicati allo speciale percorso di visita che coinvolge le sedi storiche di alcune istituzioni torinesi, dal Palazzo di Città al Palazzo Reale con l’Armeria, dalla Prefettura all’Archivio di Stato attraverso la sala del Consiglio della Città metropolitana di Torino; visite guidate gratuite, condotte da giovani studenti e volontari, hanno valorizzato la collaborazione istituzionale rivolta a pubblici diversificati, per far  conoscere la storia degli spazi che ospitano istituzioni di cultura e di governo al servizio della comunità, lungo un itinerario urbano unico al mondo.

 

Per un museo ogni giorno di festa – dichiara Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali –  è un giorno speciale, che mette alla prova l’utilità e la validità del servizio culturale che si offre alla cittadinanza; ancora più speciale nella Festa della Liberazione, che richiama per tutti i valori di democrazia, di inclusione e di partecipazione su cui si fonda anche il codice etico delle istituzioni pubbliche. Avere accolto così tante visitatrici e visitatori, di tutte le età e di tante provenienze, è per i Musei Reali un grandissimo dono, un segno di fiducia che ci impegna a proseguire nel lavoro quotidiano di studio, di cura e di valorizzazione del nostro grande patrimonio di storia e di bellezza”.

 

 

Ottimo risultato anche per il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile: da venerdì 21 aprile a martedì 25 aprile i visitatori sono stati 10.600

Molto  elevata è stata la percentuale di visitatori stranieri, provenienti in prevalenza dal nord Europa (Belgio, Olanda, Germania, Svizzera, Francia).

Grande apprezzamento per le tante e varie visite guidate organizzate dal Museo, sia quelle alla collezione permanente che quelle alle mostre temporanee attualmente in corso: The Golden Age of Rally – la grande retrospettiva dedicata agli anni d’oro delle competizioni rallystiche; L’Iso avventura –che racconta la straordinaria vicenda industriale del marchio Iso; e Arte di boita: l’arte torinese di trasformare la sostanza – una performance che mette in scena la creazione unica di una vettura e rende omaggio alla creatività e alla tecnica degli atelier torinesi degli anni ’50 e ’60, le boite appunto.

Sono invece  oltre 13.000 le persone che hanno visitato, tra venerdì 21 e martedì 25 aprile 2023, le collezioni permanenti e le mostre in corso alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, al MAO Museo d’Arte Orientale e a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

In particolare, sono stati 3.065 i visitatori della GAM, 3.675 quelli del MAO e 6.330 quelli di Palazzo Madama.

Il giorno di maggior affluenza è stato oggi, martedì 25 aprile, con 6.355 presenze.

Le mostre in corso:

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna

VIAGGIO AL TERMINE DELLA STATUARIA. Scultura italiana 1940-1980 dalle Collezioni GAM

OTTOCENTO. Collezioni GAM dall’Unità d’Italia all’alba del Novecento

ALBERTO MORAVIA. Non so perché non ho fatto il pittore

MAO Museo d’Arte Orientale

BUDDHA10

LUSTRO E LUSSO DALLA SPAGNA ISLAMICA

MONOGATARI (t-space X MAO)

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

I COLORI DELLA LIBERTÀ

 

Controlli di polizia a San Salvario: sequestro di stupefacenti e 15 mila euro di sanzioni

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Nell’ambito dei controlli straordinari del territorio ad alto impatto, personale del Commissariato di P.S. Barriera Nizza ha effettuato un servizio nel quartiere San Salvario e nel Parco del Valentino, con la collaborazione di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte e di unità cinofile.

I controlli hanno interessato diverse vie del quartiere: via Nizza, via Berthollet, via Saluzzo, vie Belfiore e via Silvio Pellico. Complessivamente sono state controllate una novantina di persone, più di una decina di veicoli e sequestrati oltre una trentina di grammi di hashish.

Due persone sono state sanzionate amministrativamente perché trovate in possesso di sostanza stupefacente. Due cittadini stranieri, invece, sono stati denunciati in stato di libertà, il primo per non aver ottemperato all’ordine del Questore di Torino di lasciare il territorio nazionale. Il secondo per aver violato il divieto di ritorno nel Comune di Torino.

In via Saluzzo, occultati sotto la struttura di un dehor, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato più di una ventina di grammi di hashish.

Nel corso dell’attività sono stati controllati anche alcuni esercizi commerciali, un esercizio di corso Raffaello è stato sanzionato amministrativamente per oltre 5100 euro.

All’interno del Parco del Valentino, nei pressi dell’ingresso da corso Vittorio Emanuele II, due cittadini stranieri sono stati sorpresi a vendere birra. Entrambi i venditori sono stati sanzionati, ciascuno per oltre 5.100 euro, per la vendita abusiva su area pubblica. La merce in loro possesso, 64 bottiglie, è stata sottoposta a sequestro amministrativo.

Complessivamente, nel corso dell’attività sono state emesse sanzioni per 15.492 euro.

I controlli continueranno con cadenza regolare.

Festa d’aprile per la libertà

Festa d’aprile per la libertà
Il 25 aprile è, in estrema sintesi, anniversario della Liberazione, festa della Resistenza, conclusione di una fase tragica della storia del nostro Paese e premessa necessaria per quella che sarà la Costituzione Repubblicana. Festeggiarlo è importante soprattutto in tempi di revisionismo strisciante. Le incursioni verbali di Ignazio La Russa e il disegno di legge presentato da Fratelli d’Italia con l’equiparazione delle foibe all’Olocausto rappresentano la parte più scoperta di un fenomeno in rapida accelerazione che si muove lungo un’unica
traiettoria disegnata dal nuovo revisionismo della destra. Ci sono ancora persone per le quali la Resistenza diventa un’eredità scomoda da nascondere quanto prima nella soffitta della memoria. Per queste ragioni occorre più che mai impegnarsi per un esercizio corretto della memoria su una delle date fondamentali della nostra storia democratica. L’8 settembre del 1943 vide il dissolvimento dello Stato ancora permeato da quel
fascismo che aveva trascinato colpevolmente e scelleratamente l’Italia nella Seconda Guerra Mondiale, un conflitto che, secondo le idee
hitleriane, avrebbe dovuto piegare l’Europa e il mondo a un’ideologia basata sulla razza e sulla violenza. La Resistenza si organizzò e nei
venti mesi che seguirono rappresentò una prima fase costituente, la premessa e la promessa di una Costituzione democratica, rendendo
possibile il 25 aprile. La Resistenza fu un fatto straordinario che, come disse Nilde Jotti “realizzò una unità veramente eccezionale che andava dagli ufficiali badogliani agli operai comunisti”. Un movimento le cui varie componenti sono state molte e diverse. Dalla Resistenza civile fatta di tante piccole e grandi disobbedienze a quella militare
dell’8 settembre 1943 con la quale, nonostante la pressoché completa assenza di ordini, reparti dell’esercito si opposero ai Tedeschi sia in
Italia che in terra straniera, come a Cefalonia e nelle isole greche, fino al rifiuto di centinaia di migliaia di soldati di venire meno al giuramento fatto al re, con il loro confinamento nei lager e campi di lavoro tedeschi che significò per molti la morte. Gli scioperi operai del 1943 segnarono il primo dissenso di massa, una sfida in campo aperto al regime. Fu Resistenza l’azione delle donne, dapprima infaticabili fiancheggiatrici e soccorritrici dei soldati che, sbandandosi all’8 settembre, cercarono un rifugio e vesti civili, e in seguito diventando
staffette e porta-ordini dei C.L.N. fino a partecipare come partigiane combattenti alla lotta armata. Un’opera preziosa, delicata, difficile vide impegnata tanta parte del clero, non solo per il sostegno al
popolo ma anche nell’impegno diretto nel movimento resistenziale perché la Resistenza segnò una frattura netta, anche generazionale, rispetto al
Fascismo. Se non si considera attentamente tutto ciò, si rischia di smarrire il significato ampio di guerra di popolo che possiamo attribuire alla Resistenza, in cui certamente la punta,
importantissima, dell’iceberg fu quella dell’organizzazione capillare del territorio
attraverso i C.L.N., l’azione delle brigate e delle divisioni partigiane, i GAP (i Gruppi Azione Patriottica) le SAP (Squadre Azione
Patriottica), i gruppi di Difesa della Donna. E il bilancio nazionale di tutto questo fu di quasi 45mila partigiani morti cui vanno aggiunte 150mila vittime civili. Vale la pena, in conclusione, ricordare con le
parole di Norberto Bobbio il senso di tutto ciò: “Dopo venti anni di regime e dopo cinque di guerra, eravamo ridiventati uomini con un volto solo e un’anima sola. Eravamo di nuovo completamente noi stessi. Ci sentivamo di nuovo uomini civili. Da oppressi eravamo ridiventati uomini liberi. Quel giorno, o amici, abbiamo vissuto una tra le esperienze più belle che all’uomo sia dato di provare: il miracolo della libertà”.
Marco Travaglini

25 aprile, in duemila alla fiaccolata della vigilia

Tensioni per le proteste anti Nato

Questa sera più di  duemila persone si sono date appuntamento  a Torino, in piazza Arbarello, per la tradizionale fiaccolata per il 78/o anniversario della Liberazione. Presenti il sindaco Stefano Lo Russo e l’assessore regionale Andrea Tronzano, l’Anpi, i sindacati e numerose associazioni.

Alcuni antagonisti e attivisti della Federazione giovanile comunista hanno cercato di raggiungere le bandiere della Nato che il consigliere comunale Silvio Viale e i Radicali hanno portato alla manifestazione. È intervenuta la polizia.

 

(foto Facebook Cgil)

La risposta alla vaccinazione per COVID-19 è influenzata dal profilo genetico: uno studio delle Molinette

Ecco perché alcuni soggetti risultano più protetti

E’ stato scoperto perchè alcuni soggetti risultano più protetti dopo la vaccinazione per Covid-19. La risposta al vaccino è influenzata dal profilo genetico individuale. Lo studio, effettuato presso l’ospedale Molinette sui dipendenti della stessa Città della Salute, è stato appena pubblicato sulla rivista scientifica HLA.
La pandemia da COVID-19 ha lasciato profonde cicatrici nella nostra vita. Se stiamo uscendo da questa emergenza è anche grazie allo sviluppo di nuovi vaccini che stimolano il nostro sistema immunitario a difendersi dal virus e prevenirne gli effetti dannosi. Ma è anche stato chiarito che ognuno di noi ha una diversa risposta alla vaccinazione, ad un estremo ci sono quelli che sviluppano anticorpi in grande quantità e cellule immunitarie pronte a difenderli, all’altro estremo coloro che nonostante ripetute vaccinazioni risultano ancora indifesi e a rischio di malattia. Sappiamo che sono numerosi i fattori che possono spiegare questa variabilità, quali l’età (i più anziani rispondono di meno), il genere (le donne lo fanno in maniera più vigorosa), la concomitanza di altre malattie, o terapie che riducono la risposta immunitaria, o, ancora, la pregressa COVID-19.
Uno studio appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale HLA chiarisce che anche i nostri geni sono coinvolti nella risposta al vaccino. Nell’ambito di un grande studio, che ha coinvolto quasi 10.000 dipendenti della Città della Salute di Torino, è stata approfondita l’analisi sui fattori genetici che condizionano maggiormente la risposta ai vaccini con m-RNA. Questo studio, che ha incluso circa 500 dipendenti che si erano sottoposti a vaccinazione nel 2020, è stato reso possibile grazie alla collaborazione di Immunogenetisti (diretti dal professor Antonio Amoroso), Microbiologi (diretti dalla professoressa Rossana Cavallo), Epidemiologi (diretti dal dottor Giovannino Ciccone), con la regia della Direzione Sanitaria (diretta dal dottor Antonio Scarmozzino) ed il supporto della Banca del Piemonte e della Fondazione Ricerca Molinette. L’efficacia della vaccinazione è stata misurata grazie al dosaggio degli anticorpi contro il virus del COVID-19 (SARS-CoV-2) ed all’analisi delle cellule del sistema immunitario che riconoscono il virus. Contemporaneamente sono stati esaminati alcuni geni coinvolti nella regolazione della risposta immunitaria, in particolare quelli HLA o dell’istocompatibilità (gli stessi che sono studiati per gli abbinamenti tra donatore e ricevente di trapianto). È stato così possibile riconoscere che alcuni soggetti che presentano determinate caratteristiche genetiche (come la variante HLA-A3) più facilmente produrranno anticorpi dopo la vaccinazione, diversamente da quelli con altre varianti (come HLA-A24). A seguito della vaccinazione, anche la risposta delle cellule del sistema immunitario contro il virus è diversa a seconda delle caratteristiche HLA, chi ad esempio possiede la variante HLA-DRB15 riesce a difendersi adeguatamente dal virus, fino a 5 volte di più.
“La ricerca che abbiamo condotto – sottolinea il professor Antonio Amoroso, coordinatore dello studio – dimostra che tra i fattori che spiegano la diversa risposta al vaccino per il COVID-19, ve ne sono alcuni legati alle nostre caratteristiche genetiche che da sole possono predire in maniera importante quali soggetti saranno maggiormente protetti dalla vaccinazione. Queste evidenze potranno essere utili per personalizzare meglio la strategia vaccinale”.
Il Direttore generale della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle, puntualizza: “E’ proprio una ricerca tutta fatta in casa: i dipendenti di questo ospedale non solo hanno realizzato una ricerca importante in relazione alla risposta alla vaccinazione contro la COVID-19, ma sono anche quelli che si sono messi a disposizione per lo studio, donando un proprio campione di sangue per i test microbiologici e genetici. A tutti loro va il mio ringraziamento”.

Metropolitana di Torino, arriva il commissario per la linea 2

Il provvedimento di nomina del Commissario per la linea 2 della metropolitana torinese è stato pubblicato sullaGazzetta ufficiale. Nel testo della legge 41/2023 è scritto che “al fine di garantire la realizzazione della Linea 2 della metropolitana della città di Torino, con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, è nominato un Commissario straordinario”. Il commissario entro novanta giorni dall’atto di nomina, provvede all’espletamento delle attività di progettazione, di affidamento e di esecuzione e assume tutte le iniziative necessarie per assicurare la realizzazione degli interventi e la messa in esercizio dell’impianto”. Il sindaco Lo Russo afferma che la nomina servirà ad accelerare i tempi di realizzazione dell’opera.

Movida torinese, 56 mila euro di multe ai locali in una sola notte

Nella scorsa notte hanno avuto luogo, come di consueto, i controlli congiunti della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia – Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale –  nelle aree cittadine interessate dal fenomeno della “movida”.

L’attività, iniziata alle ore 20 del sabato sera, si è concentrata in Piazza Vittorio Veneto e vie limitrofe, quali via Matteo Pescatore, via Bava, via Balbo, via Guastalla, via Vanchiglia, via Giulia di Barolo, estendendosi fino a Piazza Santa Giulia e nell’omonima via, oltre che al quartiere San Salvario e al quadrilatero romano.

Complessivamente, sono stati sottoposti a controllo 187 persone e 9 locali pubblici, 7 dei quali sono stati sanzionati amministrativamente per le violazioni appurate. In due esercizi, entrambi ubicati nel quartiere Vanchiglia, è stata riscontrata la presenza di lavoratori irregolari, due in un caso e quattro in un altro. Un minimarket ubicato a San Salvario verrà segnalato, a cura della Polizia Municipale, alla Sezione Commercio del Comune di Torino per la sospensione della licenza.

Complessivamente sono state contestate sanzioni per 56.180 euro, 44.400 delle quali per i lavoratori “in nero”.

I servizi di polizia nelle aree sopra menzionate continueranno con cadenza regolare.

Anche Torino ha celebrato l’Earth Day 2023

20 mila passaggi nella giornata,  4 mila la capienza nei giardini reali

Il 22 aprile in tutto il mondo si celebra giorno della terra. Torino l’ha celebrato con una giornata ricca di appuntamenti alla Cavallerizza e ai giardini reali.
Tra panel, dibattiti e una lunga maratona di musica, 20 mila persone hanno presenziato all’evento organizzato da Club Silencio.
Sul palco principale, tra gli altri, Elisa, i cuneesi Marlene Kunz ed Ensi che gioca in casa, arrivando da Alpignano.
L’obiettivo è stato quello di trascorrere una giornata insieme e riflettere su come ridurre le emissioni, smaltire i rifiuti, consumare meno e meglio, proteggere il nostro pianeta.

Lori Barozzino

Musica nei mercati rionali, il Torino Jazz Festival scende in piazza

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Musica nei mercati rionali cittadini per l’undicesima edizione del Torino Jazz Festival.

La rassegna diretta da Stefano Zenni, ha aperto ieri i battenti portando la musica nei mercati rionali e nelle strade del centro, come le marching band per le strade di New Orleans e delle città culle del jazz primordiale.

Protagonista il grande mercato di Porta Palazzo, con la JST Jazz Parade, accompagnata dall’animazione Lindy Hop a cura de ‘La Bicicleta’ .

Extinction Rebellion benda il Duca d’Aosta

Questa mattina  a Torino diversi attivisti climatici e rappresentanti della società civile, hanno bendato gli occhi della statua del Duca d’Aosta in piazza Castello, e la statua di Mazzini in corso Andrea Doria. La protesta è in solidarietà con Mattia, 21enne denunciato dalla Questura di Vercelli la scorsa settimana per aver compiuto lo stesso gesto.