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La Fondazione Bloomberg da New York a Torino per ridisegnare la città

Entrano nel vivo gli appuntamenti di “Torino cambia: un piano per la città” la due giorni di tavoli tematici nella sede di Urban Lab per  portatori d’interesse e addetti ai lavori, all’opera in un confronto di idee e visioni per la costruzione del nuovo piano regolatore della città.

 

Ospite d’eccezione della prima giornata è stata Amanda Burden della Fondazione newyorkese Bloomberg, che nei prossimi tre anni avrà il compito di analizzare Torino per aiutare l’amministrazione comunale a disegnarne il futuro. Urbanista e tra i massimi esponenti della fondazione filantropica, fondata da colui che sarebbe poi diventato Sindaco di New York, la Burden è stata direttrice del Department of City Planning dal 2002 al 2013, subito dopo la perdita di un simbolo come le Torri gemelle, guidando una delle più grandi operazioni di pianificazione della città.

“Il mio lavoro – ha raccontato – comincia camminando per le città. Anche a Torino camminerò molto, parlerò con il Sindaco e ascolterò il maggior numero di persone possibili, andando nelle circoscrizioni e nei quartieri. Torino e New York hanno molte differenze ma una cosa in comune: sono città fatte di un grande centro e di più aree periferiche, che bisogna trovare il modo di riconnettere. E per far funzionare i progetti bisogna parlare con le persone: a New York ho fatto così, andando a mostrare le proposte e i progetti ai cittadini direttamente nei quartieri dove vivevano”. Di Torino ha visto ancora poco, racconta, ma “è una città unica, con grandi risorse, a partire dai suoi quattro fiumi, che dovrebbe valorizzare”. Una valorizzazione che nella sua visione non può prescindere dalla bellezza, ma a portata di tutti: “quello che so è che uno spazio pubblico aperto, magico può davvero trasformare il modo in cui i cittadini vedono la loro città in modo esponenziale”.

I Distretti del cibo, un’opportunità per promuovere i territori del Piemonte

Le potenzialità dei distretti del cibo in Piemonte e le strategie di sviluppo per i territori sono stati i temi del convegno che si è tenuto oggi a Torino, al Mercato Centrale, organizzato dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte.

Hanno preso parte gli assessori regionali Marco Protopapa e Vittoria Poggio, Angelo Barone presidente della Consulta Nazionale Distretti del cibo, i rappresentanti degli enti locali, delle organizzazioni agricole, del CREA Rete rurale – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria,, docenti e ricercatori universitari esperti di problematiche distrettuali.

Dal 2020 la Regione Piemonte ha voluto valorizzare i territori insieme alle produzioni agroalimentari tipiche attraverso l’approvazione del Regolamento regionale dei Distretti del cibo che permette di ottenere un riconoscimento ufficiale e poter essere iscritti all’Albo nazionale dei distretti del cibo.

Il Chierese – Carmagnolese è stato il primo distretto del cibo nato con il nuovo regolamento regionale e a seguire sono stati ufficializzati il distretto del cibo del Roero; delcibo e del vino Langhe-Monferrato; del Monregalese – Cebano a indirizzo biologico. Sono in fase di costituzione il distretto del cibo della frutta e il distretto del Mombaronedella Serra Morenica e del Naviglio di Ivrea.

Il convegno è stato l’occasione per un confronto tra i rappresentanti dei distretti già esistenti e per portare le esperienze utili per i futuri soggetti costituenti di altri distretti piemontesi.

L’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa ha sottolineato: “I distretti del cibo sono una grande scommessa per i nostri territori, intesi come strumenti di investimento che la Regione ha fortemente voluto e sostiene i promotori nel percorso della loro costituzione, soprattutto nelle difficoltà legate alla burocrazia. Il distretto rappresenta infatti l’opportunità di mettere insieme le nostre produzioni piemontesi e i nostri tesori ma non deve essere una competizione e una sovrapposizione di territori ma un’opportunità omogenea e diffusa tra tutti, lavorando sul prodotto e sulla promozione”.

Credo nell’importanza dei distretti del cibo per lo sviluppo delle attività economiche del territorio al pari dei distretti del commercio che abbiamo attivato come Regione partendo dalle realtà locali, in questo caso dalla filiera agricola con altre attività produttive – ha precisatol’assessore alla Cultura, Turismo, Commercio della Regione Piemonte Vittoria Poggio – I distretti generano crescita economica e promuovono i nostri territori anche per quanto riguarda l’offerta turistica. Un risultato che si raggiunge partendo dal basso, grazie ai soggetti presenti sul territorio locale che lavorano in sinergia e alla progettualità tra pubblico e privato, come è avvenuto per la nascita dei distretti del commercio piemontesi”.

Tentativo di rapina: donna presa a schiaffi in pieno centro a Torino

Una signora di mezza età, come riportano le cronache locali di Repubblica, aveva appena parcheggiato l’auto vicino al suo palazzo in centro a e in pieno giorno a Torino , in via Madama Cristina. Mentre stava entrando nel portone con le borse della spesa, ha notato un uomo che si stava avvicinando alla macchina con l’intenzione di rubare la borsa posizionata sul sedile. Pensando che un grido potesse fare scappare il ladro, la donna si è avvicinata, ma invece l’uomo l’ha attaccata e colpita con uno schiaffo. Fortunatamente passava una pattuglia della polizia che ha arrestato l’aggressore.

(Foto archivio)

In Piemonte il mercato dell’Intelligenza artificiale supera i 43 milioni

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CON UNA CRESCITA PREVISTA FINO A 72,9 MILIONI DI EURO NEL 2024.

A TORINO QUINTA TAPPA DEL ROADSHOW DI PICCOLA INDUSTRIA E ANITEC-ASSINFORM

 

Nel 2022 il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Piemonte ha superato i 43 milioni di euro, con un’importante prospettiva di crescita fino 72,9 milioni di euro nel 2024. Il mercato digitale della regione ha raggiunto i 5,9 miliardi di euro nel 2022, con una crescita del 1,1 % rispetto al 2021. Mentre in Val D’Aosta il digitale ha toccato circa 152 milioni di euro nel 2022, con una crescita dell’1,2% rispetto al 2021.

La percentuale di imprese piemontesi con almeno un livello base di digitalizzazione è cresciuta attestandosi al 74,8% nel 2022 rispetto al 61,8% del 2021, con un incremento di 13 punti percentuali. Quelle valdostane sono invece il 62% nel 2022 rispetto al 60% del 2021, con una crescita di due punti percentuali.

Ancora poche le imprese italiane che utilizzano sistemi di Intelligenza artificiale ma il mercato è in forte sviluppo: la percentuale delle piccole imprese italiane si attesta oggi al 5,3%, contro il 24,3% delle grandi imprese, ma gli ultimi dati ISTAT disponibili si riferiscono al 2021.

 

Torino, 6 giugno 2023 – Quinta tappa a Torino, con Piccola Industria Confindustria Piemonte, Piccola Industria Confindustria Valle d’Aosta, Piccola Industria Unione Industriali Torino, il Gruppo Information Communication Technology dell’Unione Industriali di Torino e il Digital Innovation Hub Piemonte per il ciclo di incontri “Intelligenza artificiale e PMI: esperienze da un futuro presente”, organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub, con la partnership di Audi e la media partnership de L’Imprenditore. Si tratta di un roadshow che in due anni toccherà tutte le regioni italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare le piccole imprese associate a Confindustria sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Sono le stesse imprese a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’IA in azienda, grazie alla presentazione di casi concreti e al confronto diretto con i partecipanti.

 

L’intelligenza artificiale, di cui si discute da oltre 70 anni, è oggi al centro del dibattito politico-economico. Big data, elevate capacità computazionali e algoritmi più performanti ne permettono un impiego diffuso, capace di incidere nella vita quotidiana di imprese e individui in maniera ancora più profonda rispetto alle innovazioni precedenti. Tuttavia, nonostante le sue potenzialità, l’IA rimane ancora scarsamente utilizzata dalle imprese italiane, in particolare quelle di minori dimensioni: secondo dati Istat del 2021, solo il 6,2% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea. In particolare, la percentuale di piccole imprese italiane si attesta al 5,3%, contro il 24,3% delle grandi imprese. Un gap da colmare, perché numerose ricerche certificano un crescente divario nell’incremento della produttività dovuto alla digitalizzazione tra le poche imprese di frontiera e le molte più in ritardo.

Nuovo record di passeggeri per l’aeroporto di Torino

NEI PRIMI 5 MESI DEL 2023 REGISTRATO
IL MIGLIOR RISULTATO DEL PERIODO

Tra le ragioni del boom la ripresa del traffico neve nel primo quadrimestre

e i crescenti flussi turistici sul territorio nei ponti primaverili

Caselle Torinese, giugno 2023 – Un nuovo record per il traffico di Torino Airport nei primi 5 mesi del 2023. Con 1.859.610 passeggeri movimentati nel periodo gennaio-maggio, in crescita del +23,4% sui primi 5 mesi del 2022 (1.507.311 passeggeri) e in aumento del +10% sullo stesso periodo del 2019, ultimo anno pre-Covid (1.684.264 passeggeri), lo scalo supera ogni primato sinora stabilito, segnando un +7% anche sul precedente miglior risultato risalente al 2017 (1.740.231 passeggeri).

Quello del 2023 si conferma come il miglior mese di maggio nella storia dell’aeroporto di Torino, con 393.118 passeggeri: viene superato del +4% il dato registrato a maggio 2022 (378.361 passeggeri), con un incremento del +26% rispetto a maggio 2019 (313.028 passeggeri).

Tale risultato è stato raggiunto grazie anche all’ottimo andamento del traffico neve registrato nel primo quadrimestre del 2023 da parte degli sciatori del Nord Europa e ai crescenti flussi turistici incoming sul territorio piemontese legati ai ponti di primavera.

Napoli, Catania e Roma Fiumicino si confermano le destinazioni più trafficate in assoluto in questi primi 5 mesi del 2023; per quel che riguarda le destinazioni internazionali il podio è invece occupato da Londra Gatwick, Barcellona e Parigi Charles de Gaulle.

Il risultato raggiunto nel periodo gennaio-maggio arriva dopo un primo quadrimestre già ottimo rispetto al trend nazionale del sistema aeroportuale: se nel periodo gennaio-aprile, infatti, gli aeroporti italiani registrano ancora un -2,4% rispetto al traffico registrato nel 2019 (dati Assaeroporti), l’aeroporto di Torino ha fatto segnare un +7% rispetto al periodo pre-pandemico.

Anche le novità lanciate con l’avvio della stagione estiva 2023 hanno contribuito a generare tali volumi di traffico. Sono 7 i nuovi voli che si sono aggiunti al network dell’aeroporto di Torino: Alicante (dal 1° maggio), Stoccolma e Vilnius serviti da Ryanair; Parigi Orly (dal 26 maggio) servito da Volotea; Foggia, servito da Lumiwings, a cui si è aggiunto il volo per Porto (dal 2 giugno). Un’ulteriore novità assoluta prenderà il via dal 10 giugno: una catena charter da Stoccolma dedicata ai turisti svedesi amanti della montagna estiva, che sarà operata ogni sabato fino al 12 agosto e offrirà il pacchetto completo di volo, trasferimenti e hotel, per rendere ancora più agevole anche d’estate la vacanza sulle montagne del nostro territorio, storicamente apprezzate durante i mesi invernali.

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti delle performance registrate dal nostro scalo in questi primi 5 mesi del 2023, grazie alla spinta generata dal traffico neve della stagione winter e dall’incremento dei flussi incoming verso il nostro territorio facilitato anche dai ponti primaverili. I nuovi voli internazionali, come ad esempio il Vilnius e lo Stoccolma, hanno registrato tassi di riempimento molto elevati, confermando l’aumento dell’interesse dall’estero per il Piemonte: nei primi 5 mesi del 2023 la componente internazionale è pari al 52%, 6 punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo del 2022”.

Eredità Agnelli, il tribunale sospende la causa di Margherita accogliendo la richiesta degli Elkann

Il Tribunale di Torino ha sospeso la causa successoria promossa da Margherita Agnelli contro i suoi figli, John, Lapo e Ginevra Elkann, in attesa di giudizio sulle cause svizzere pendenti a Ginevra e Thun. Innanzitutto, sembra che le autorità svizzere stiano discutendo la validità degli accordi del 2004. Non appena si farà chiarezza su queste cause, si potrà decidere se la causa successoria italiana dovrà essere ripresa o meno.

Un nuovo piano regolatore per Torino. Le linee guida approvate dalla Giunta comunale

Con oltre 300 interventi al via grazie ai 600milioni di fondi Pnrr e ai 148milioni di risorse Pn metro plus e l’avvio della progettazione per la metro 2, la Città di Torino entra in una nuova importante fase di trasformazione, tra grandi opere e manutenzioni. Torino cambia e, per accompagnare adeguatamente questo cambiamento e progettare la città del futuro, la giunta comunale ha approvato  le linee guida per dotarsi di un nuovo piano regolatore generale.

 

Il Piano è il principale strumento dell’Amministrazione per governare l’assetto del territorio comunale: detta regole, stabilisce limiti e indica, progettandolo, il futuro della città, tanto nelle sue aree di sviluppo quanto nella trasformazione del tessuto urbano consolidato. Quello ad oggi in vigore fu adottato nel lontano 1991 e approvato nel 1995, opera di Vittorio Gregotti e Augusto Cagnardi.
La delibera approvata definisce gli obiettivi per la predisposizione del Progetto Preliminare del Nuovo Piano, declinati secondo le vocazioni strategiche della Città.

“L’ultimo piano regolatore che Torino ha avuto– spiega l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni– ha consentito negli anni la trasformazione di molte sue parti, contribuendo in modo determinante a liberarla dalla rappresentazione monoculturale di città-fabbrica. È evidente tuttavia che oggi uno strumento pensato negli anni ‘90 non risponde più alle esigenze delle città. Serve un nuovo piano, costruito a partire dai temi che caratterizzano la specificità del tessuto urbano ma anche da una oggettiva esigenza di contemporaneità, ovvero di un atteggiamento capace di trattare, al tempo stesso, la consistenza dei luoghi da trasformare, la transizione energetica e ambientale, l’aspetto demografico. Ci sono tutti i presupposti per auspicare il rilancio dell’architettura cittadina e nuovi bei progetti urbanistici, che faranno di Torino una città sempre più attrattiva”.

Tra le linee di indirizzo nel documento spiccano, tra le altre, la valorizzazione dei quartieri e la loro centralità come elemento di riequilibrio territoriale, a partire dal ruolo delle Circoscrizioni, con il sostegno al commercio e all’economia di vicinato, valorizzando i mercati anche come occasione di presidio del territorio. Prioritario il tema della riduzione dell’impatto ambientale per la lotta al cambiamento climatico. In particolare, ai fini del contenimento del consumo di suolo libero, il nuovo piano dovrà incrementare gli elementi dell’ambiente naturale che forniscono servizi ecosistemici, privilegiando trasformazioni di aree con suolo già consumato, favorendo la rigenerazione di nuovo suolo libero e permeabile, promuovendo opere di mitigazione del rischio idrogeologico e di riduzione dell’effetto isola di calore, salvaguardando le aree agricole, prevedendo un sistema naturale di valenza metropolitana. Grande attenzione anche alla mobilità: il nuovo piano regolatore dovrà prendere atto di una rete di Trasporto Pubblico Locale su ferro che includa le due linee di metropolitana e il Sistema Ferroviario Metropolitano, prevedendo modalità efficaci di prolungamento degli assi esistenti e di connessione con gli altri servizi di trasporto pubblico al fine di servire la più alta percentuale di territorio comunale. Dal 1995, poi, Torino ha diversificato attivamente la sua economia. Il nuovo strumento dovrà quindi accompagnare lo sviluppo della città promuovendo l’utilizzo di tecnologie specializzate per affrontare questioni legate alla società, all’ecologia e alla morfologia. Uno dei passaggi chiave sarà quello di accogliere la tecnologia dell’Urban Digital Twin, un “gemello digitale” per consentire analisi urbane più avanzate, simulazioni di trasformazione del territorio, facilitare l’accesso a informazioni georeferenziate da parte di professionisti e cittadini, implementare dati raccolti in tempi e modi differenti.
Il nuovo piano dovrà accrescere le potenzialità della metodologia di valutazione dell’impatto sociale che l’Amministrazione sta già sviluppando, necessaria nel riportare con efficacia le trasformazioni urbane alla loro capacità rigenerativa e, nella peculiarità di una città che si trova oggi con un numero di abitanti di molto inferiore a quanto previsto alla fine del secolo scorso, dovrà mettere in campo strumenti e strategie per riallineare offerta e domanda di abitazioni e per costruire un sistema residenziale – pubblico e privato – adeguato agli studenti e ai giovani lavoratori, costruendo le condizioni perché possano rimanere in città. Sarà un piano connesso con la crescita e il governo della Torino Metropolitana, che incentivi la cooperazione tra gli attori e gli enti della prima e seconda cintura. Dovrà incoraggiare lo sviluppo ad uso misto, che combini destinazioni residenziali, commerciali, terziarie e per la produzione evoluta rendendo possibile la coesistenza delle funzioni nelle diverse parti di città, al fine di aiutare a creare quartieri vivaci ed economicamente diversificati che attraggano una vasta gamma di abitanti e di imprese. L’Amministrazione ha già attivato una precisa politica volta a favorire usi temporanei degli spazi dismessi per attività culturali, sociali e ricreative e il nuovo piano regolatore generale avrà l’obiettivo di consolidare e sistematizzare questa fase prodromica delle trasformazioni.

Il processo di redazione del nuovo piano regolatore sarà corale, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate e della società civile nel suo insieme: portatori di interesse sociale ed economico, abitanti e utenti della città, associazioni e corpi intermedi, enti pubblici ed esperti.

Il lavoro partirà già da domani. Mercoledì 7 e giovedì 8 giugno, infatti, la sede di Urban Lab in piazza Palazzo di Città 8f ospiterà “Torino cambia: un piano per la città” (programma in allegato). Due giorni di tavoli tematici non aperti al pubblico ma riservati a portatori d’interesse e addetti ai lavori, che potranno suggerire traiettorie di lavoro per la costruzione del nuovo piano. Insieme a questi gruppi di confronto sono in programma momenti di racconto della città attraverso le prospettive e le esperienze di esperti e realtà associative del territorio.

Tre degli appuntamenti in programma saranno aperti alla stampa: mercoledì 7 alle 18.30 a raccontare la sua visione di Torino sarà Amanda Burden di Bloomberg, urbanista e direttrice del Department of City Planning della città di New York dal 2002 al 2013, dove ha guidato una delle più grandi operazioni di pianificazione della città. Giovedì 8 giugno alle ore 12.30 il punto di vista sul futuro della città sarà quello dell’architetto e urban designer Cino Zucchi.
I lavori si chiuderanno ufficialmente giovedì 8 alle 18.30 in piazza Palazzo di Città quando il Sindaco Stefano Lo Russo e l’assessore Paolo Mazzoleni presenteranno i primi esiti di questa attività di ascolto e confronto ai partecipanti e ai giornalisti.

A Torino protesi bioniche per quattro soldati ucraini

Grazie alla collaborazione tra Superhumans Center e Officina Ortopedica Maria Adelaide, i soldati ospitati nella Sala delle Colonne della Città di Torino hanno ricevuto gli ausili tecnologici di ultima generazione

Torino, 6 giugno 2023 Questa mattina, nella Sala delle Colonne di Palazzo Civico, si è tenuta la conferenza stampa dedicata alla storia di Roman, Mykola, Ruslan e Mykhailo, i quattro soldati ucraini ai quali sono state applicate protesi bioniche di ultima generazione dopo le gravi lesioni subite nel conflitto ancora in corso.

La Città di Torino ha accolto i soldati e ospitato l’incontroche ha visto la partecipazione della Fondazione Superhumans Center e dell’Officina Ortopedica Maria Adelaide, le due realtà che hanno collaborato intensamenteper la realizzazione e l’applicazione degli ausili. Il 14 aprile, dopo soli otto mesi di lavori, è stato inaugurato il primo centro protesico Superhumans a Leopoli, alla presenza della first lady Olena Zelenska, e in quella occasione è nata la collaborazione con l’Officina Ortopedica di Torino, unica azienda italiana a partecipare alle partnership d’eccellenza che Superhumans Center ha attivato con i migliori specialisti del mondo per lavorare e consultarsi su interventi chirurgici di grande complessità.

Durante la conferenza stampa, alla presenza dei quattro militari, sono state raccontate le loro storie e mostrate le protesi tecnologiche messe loro a disposizione. Nello specifico, per Roman Kiyanets sono state realizzate due protesi: una meccanica per lavori pesanti ed una mioelettrica con la ricostruzione di tre dita; a Mykola Efimenko sono state applicate una protesi mioelettrica per il braccio con mano multiarticolata Covvi e una mano meccanica con la ricostruzione del pollice sinistro; a Ruslan Petrov è stata applicata una protesi meccanica con la ricostruzione delle cinque dita per lavori pesanti; per Mykhailo Bartoshik è stata realizzata una protesi mioelettrica con controllo attraverso i muscoli pettorali e dorsali, con la ricostruzione di tutti i livelli articolari (spalla, gomito, polso, dita) e con la mano multiarticolata Covvi.

Dichiara il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo: Sono orgoglioso di dare il benvenuto a Torino a nome della Città e di tutti i torinesi a questi soldati, rimasti feriti nel terribile conflitto che da molti mesi mette a dura prova l’Ucraina e il suo popolo. Una guerra che avviene nel cuore dell’Europa e che la riguarda tutta. Oggi siamo qui per raccontare un esempio di eccellenza sanitaria della nostra Città e il sostegno che la nostra comunità è capace di offrire a chi si trova in difficoltà e combatte per garantire anche al nostro futuro libertà, prosperità e democrazia”.

Roberto Ariagno, Direttore Officina Ortopedica Maria Adelaide: Il viaggio a Leopoli è stata un’esperienza molto profonda e importante sotto il profilo professionale ed umano. È motivo di grande orgoglio sapere che il nostro know-how è conosciuto e richiesto all’estero e sarà utile ai pazienti di un Paese così duramente colpito. Ringraziotanto gli amici di Superhumans Center per questa incredibile esperienza e opportunità. Abbiamo fatto del nostro meglio e continueremo a farlo”.

Olga Rudnieva, CEO Superhumans Center: Il centro Superhumans sta attirando la migliore esperienza internazionale in Ucraina. Purtroppo, ci mancano le competenze nelle protesi degli arti superiori e dobbiamo formare i nostri specialisti e trovare la soluzione migliore per i nostri pazienti. Avere tali partner ci consentirà di raggiungere entrambi gli obiettivi: accumulare le competenze necessarie e restituire la mobilità alle persone ferite dalla guerra”.

Al via Cinemambiente, il potente linguaggio del cinema al servizio dei temi ambientali

Si è inaugurata ieri sera al Cinema Massimo e continuerà fino all’11 giugno la 26esima edizione del Festival CinemAmbiente, fondato e diretto da Gaetano Capizzi: il potente linguaggio del cinema al servizio della sensibilizzazione dei temi ambientali. A scuotere le coscienze ci pensa subito Luca Mercalli in apertura di serata con il suo consueto report in cui ha delineato, con autorevoli infografiche e cartine tematiche da quelle della NASA a quelle di Copernicus, lo stato di salute del Pianeta. Al centro della sua analisi le cosiddette “frustate del clima”, cioè il passaggio repentino da prolungati periodi secchi a fenomeni temporaleschi estremi, con rimandi alle recenti alluvioni catastrofiche che hanno colpito l’Italia. A seguire l’intervento dell’arcivescovo di Torino Roberto Repole, in dialogo con il giornalista Luca Rolandi a introdurre il film d’apertura The Letter: a Message for Our Earth, diretto dal regista inglese Nicolas Brown e ispirato alla “Laudatosi’” di Papa Francesco.

Il Monsignor Repole ha ribadito come la questione ecologica sia prima di tutto una questione culturale e come nella nostra società consumista e individualista sia così difficile andare incontro ad un’alleanza tra i popoli che sia focalizzata sul benessere ambientale di ciascuno. Il film, girato anni dopo l’enciclica del pontefice del 2015, ovvero la “lettera” indirizzata a tutti gli abitanti del Pianeta sul tema dell’impatto sempre più allarmante dell’uomo sulla Terra, ha dato voce alle persone rimaste escluse nelle grandi conferenze sulla crisi globale. The Letter segue infatti le storie e il viaggio a Roma, su invito del Papa, di cinque persone simbolo delle vittime della crisi ambientale: un rifugiato climatico del Senegal, un leader indio dell’Amazzonia, una giovanissima attivista indiana, una coppia di scienziati statunitensi.

Dal loro dialogo con il Pontefice e dalle loro testimonianze emerge il quadro vivido della crisi planetaria e della sofferenza della Terra” con un’intensità nelle enunciazioni papali che rendono ogni giorno più impellente il suo appello a prenderci cura della nostra casa comune.

Prima dell’anteprima nazionale a Torino, il film è stato proiettato alla COP 27, al World Economic Forum di Davos, in svariati festival internazionali e in oltre 800 comunità in ogni angolo del Pianeta, e sostenuto da personaggi del mondo dello spettacolo come Leonardo Di Caprio e Arnold Schwarzenegger.. “Anche noi vogliamo contribuire alla massima diffusione di un film che ovunque ha dimostrato di avere un enorme potenziale nello scuotere le coscienze, riuscendo, in molti casi, in tanti luoghi a rischio, a innescare concrete iniziative a lungo termine in difesa dell’ambiente” ha sottolineato il direttore del Festival Gaetano Capizzi.

GIULIANA PRESTIPINO

Informazioni

L’ingresso e l’accesso a tutti gli eventi del Festival sono gratuiti. Sedi delle proiezioni e iniziative: Torino: Cinema Massimo – Museo Nazionale del Cinema, via Giuseppe Verdi 18, tel. 011 8138574; Mole Antonelliana, via Montebello 20; Palazzo del Rettorato dell’Università di Torino, via Po 17; Piazzetta Real

Case popolari, dopo 20 anni sbloccati i fondi

 I PRIMI 18 MILIONI DEI FONDI EX GESCAL
LA NOTA DELLA REGIONE – Grazie al lavoro dell’assessore regionale alla Casa, Chiara Caucino, e grazie alla  struttura la Regione è riuscita laddove altri in più di 20 anni avevano fallito: le risorse immediatamente disponibili sono oltre 10 milioni suddivisi sulle tre Atc. Di questo importo il 20% minimo dovrà essere per legge riservato a interventi su alloggi di risulta al momento non assegnabili per gravi carenze manutentive. Il resto verrà assegnato per interventi di recupero e riqualificazione di interi fabbricati per far fronte alle note necessità dovute all’emergere delle nuove povertà. I restanti 8 milioni rappresentano gli accantonamenti che potranno essere utilizzati dalle Atc previa dichiarazione dei rispettivi Cda.
Un risultato storico, prezioso, più che mai utile in un momento come questo, dove l’aumento delle nuove povertà ha portato a un innalzamento del fabbisogno di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Un risultato ottenuto grazie alla caparbietà dell’assessore regionale Chiara Caucino – che ha lavorato anni per arrivare ad oggi – e di tutta la struttura regionale che si occupa di casa, chiamata dall’assessore a uno sforzo per arrivare dove nessuno, dal 2001, era riuscito: sbloccare la prima tranche dei fondi «ex Gescal» per il Piemonte, che giacevano nei «forzieri» della Cassa Depositi e Prestiti.
In totale, la prima tranche che oggi la giunta, su proposta di Caucino, ha sbloccato, è di più di 18milioni di euro.
Le risorse immediatamente disponibili ammontano esattamente a 10.155.054,11 di euro, da ripartite nell’ambito territoriale di riferimento sulla base del numero degli alloggi di edilizia sociale in regime di edilizia sovvenzionata di proprietà delle Atc, ovvero: Piemonte Nord, 8.257 alloggi, Piemonte Centrale, 17.659 alloggi e Piemonte Sud: 9.246 alloggi.
Le risorse seguiranno due linee di interventi: la prima riguarda l’efficientamento energetico, la messa in sicurezza statica, la manutenzione straordinaria, la realizzazione, il rinnovo, la sostituzione o l’adeguamento degli impianti a servizio delle unità abitative e il  recupero e la riqualificazione di interi fabbricati a prevalenza abitativa.
Nel caso di interventi di recupero e riqualificazione di interi fabbricati per concorrere al raggiungimento degli obiettivi nazionali e comunitari è richiesto un incremento minimo di due classi energetiche e comunque un livello prestazione energetica a fine lavori pari almeno alla classe C per ogni intero edificio oggetto di riqualificazione proposto a finanziamento, da dimostrare mediante Attestato di Prestazione Energetica (APE) ante e post intervento.
Non è richiesto il raggiungimento della prestazione energetica migliorativa minima sopra indicata per gli interventi di messa in sicurezza statica, la realizzazione o il rinnovo o la sostituzione o l’adeguamento degli impianti a servizio delle unità abitative, l’eliminazione delle barriere architettoniche degli edifici.
E’ poi prevista anche una seconda linea di intervento che riguarderà interventi di manutenzione straordinaria di singoli alloggi «di risulta», attualmente non assegnabili per gravi carenze manutentive.
Queste risorse sono state pertanto ripartite tra i tre ambiti come segue: Piemonte Nord: 2.384.684,65 euro, Piemonte Centrale 5.100.054,05 euro e Piemonte Sud 2.670.315,41 euro.
Una riserva minima pari al 20% delle risorse disponibili a livello di singolo ambito è resa disponibile destinata alla «linea 2». Possono presentare richieste di finanziamento per le due linee di intervento esclusivamente le Atc: l’elenco delle richieste, in ordine di priorità, deve essere approvato con deliberazione dei rispettivi Cda.
A questi 10milioni 155mila 054,11 euro, si aggiungono inoltre ulteriori 7 milioni 968mila e 147,03 euro: si tratta di accantonamenti delle tre Atc, utilizzabili solo previa dichiarazione dei Consigli di Amministrazione degli Enti stessi ed esclusivamente per interventi attinenti alla «linea1»: in totale le risorse ammontano a 4.886.743,35 milioni per Atc Centro, 2.650.912.23 milioni per Atc Nord e 430.496,45 mila euro per Atc Sud.
Fondamentale sarà il rispetto del cronoprogramma: entro 2 mesi affidamento della progettazione degli interventi; entro 7 mesi approvazione progetto esecutivo; entro 9 mesi pubblicazione dei bandi di gara; entro un anno aggiudicazione definitiva dell’appalto (atto di efficacia dell’aggiudicazione); entro 15 mesi consegna e avvio dei lavori ed entro due anni la realizzazione di almeno il 50 per cento degli stessi.
Per gli interventi di manutenzione straordinaria di alloggi «di risulta» non assegnabili per gravi carenze manutentive, gli interventi ammessi al finanziamento devono giungere a conclusione dei lavori entro e non oltre 120 giorni dalla data di assunzione del provvedimento dirigenziale di concessione del finanziamento da parte della Regione.
L’assessorato regionale alla Casa si farà carico di una rigorosa azione di monitoraggio per verificare il rigoroso rispetto di regole e tempi.
«Nell’annunciare questa notizia – spiega Caucino – non posso negare di provare una soddisfazione immensa in quanto, grazie alla collaborazione di tutta la mia struttura siamo riusciti davvero a realizzare un’impresa che pareva al limite dell’impossibile». «Dietro a questo risultato – prosegue Caucino – ci sono anni di lavoro da parte mia e della struttura. Il tutto in un momento socialmente molto delicato, dove l’emergere delle nuove povertà, dovute agli effetti a lungo termine delle due grandi crisi economiche, ai disastri causati dalla pandemia da Covid19 e alle nefaste conseguenze della guerra in Ucraina hanno fatto aumentare in misura significativa le persone che necessitano di una casa popolare. In tale contesto, queste risorse rappresentano una grande possibilità per riqualificare il nostro patrimonio ed è mia intenzione vigilare affinché vengano spese correttamente e rispettando rigorosamente il cronoprogramma». «Ancora una volta – conclude Caucino – questa giunta ha mantenuto la promessa che è stata fatta fin dal primo giorno: lavorare, fare tutto il possibile affinché nessuno venga lasciato indietro o, peggio, da solo».