POLITICA- Pagina 97

Merlo: Piemonte, da Meloni e Cirio risorse per la crescita e lo sviluppo

Merlo: Piemonte, giornata importante e decisiva per i nostri territori. Da Meloni e Cirio risorse per

la crescita e lo sviluppo. Ottime notizie per Pragelato.

“Sono molto grato al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Presidente della Regione

Piemonte Alberto Cirio per il massiccio e qualificato stanziamento indirizzato allo sviluppo dei

nostri territori presentato ad Asti. Un miliardo e 265 milioni finalizzati a settori, in particolare il

capitolo della sanità, che rappresentano un volano straordinario per la crescita della intera

Regione. Basti pensare, per fermarsi alla sanità, che si stratta di interventi che toccano tutti gli

ospedali del torinese e del Piemonte, con lavori di ristrutturazione e ammodernamento tecnologico. Oltre ai

settore altrettanto importanti e decisivi delle infrastrutture, dell’ambiente, della qualità dell’aria e,

soprattutto, dell’assetto ideologico.

E, per quanto riguarda gli eventi internazionali, non possiamo non evidenziare il massiccio

intervento per le opere connesse legate alle Universiadi del 2025. Un finanziamento, questo, che

vede proprio Pragelato al centro dell’attenzione come ha evidenziato lo stesso Presidente del

Consiglio nel suo lucido ed apprezzato intervento ad Asti. 7,5 milioni di euro, insieme a

Bardonecchia, che rappresentano uno stanziamento decisivo per lo sviluppo futuro della ‘capitale

del fondo’. E, sotto questo versante, l’impegno e la coerenza del Presidente Cirio sono stati

determinanti.

Ecco perchè, a fronte di questi massicci stanziamenti per l’intero Piemonte, e anche e soprattutto

per i nostri territori, si tratta di una giornata positiva per la Regione. E l’unica riflessione che non si

doveva fare è quella di scambiare l’annuncio di questo massiccio investimento come una

semplice ‘passerella’ politica come hanno detto alcune sigle sindacali. Ma quando il pregiudizio

politico supera qualsiasi altra considerazione si corre il serio rischio di non riuscire più a

distinguere la legittima propaganda politica dall’azione concreta e positiva delle istituzioni. E

quella di Asti, con Meloni e Cirio, è stata una giornata che è destinata a restare nella storia di

questa legislatura regionale”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.

Stellantis, AVS: passa odg per automotive elettrico Made in Italy

Ora il Governo si impegni seriamente.

Roma – “Passa il nostro ordine del giorno collegato alla pdl sul Made in Italy, che impegna il Governo ad assumere un ruolo centrale nel rilancio dell’automotive e della produzione di auto in Italia, in coerenza con la transizione ecologica e con gli impegni in ambito UE, a favorire il passaggio dalla produzione dell’auto endotermica alla produzione nazionale dei veicoli elettrici, anche sostenendo i necessari investimenti in ricerca e sviluppo, a garanzia dei livelli occupazionali e della filiera della componentistica, ad avviare iniziative per incentivare la collocazione in Italia di altri produttori di autoveicoli elettrici. Servivano parole chiare in vista del tavolo di crisi, perché in gioco ci sono vite umane, non numeri. Non sono arrivate e non c’è certezza di nuovi modelli. Stellantis invita i fornitori della componentistica a trasferire l’80 per cento della produzione in Paesi low cost dell’Asia, offrendo la buonuscita a 15 mila dipendenti in Europa, di cui 5 mila solo in Italia. A questo punto il Governo scelga da che parte stare. Noi vogliamo che le auto del futuro siano ancora Made in Italy”. Lo dichiara Marco Grimaldi, primo firmatario, insieme a Luana Zanella, Angelo Bonelli e Franco Mari, dell’ordine del giorno collegato al dl Made in Italy.

Il PDF solidale con Mons. Repole

“Dopo l’interruzione della Celebrazione nella Cattedrale di Torino ad opera di eco-agitatori”

Carlo Bravi (PdF):
La narrativa emergenziale climatica non può invadere anche la Messa”

“La narrativa emergenziale climatica non può invadere anche la Messa – ha dichiarato Carlo Bravi, del Popolo della Famiglia (PdF) di Torino – come è accaduto nel Duomo del Capoluogo Sabaudo la scorsa domenica 3 dicembre 2023 ad opera di eco-agitatori che hanno interrotto la Celebrazione svolta dall’ArciVescovo Mons. Repole. Tale gesto d’intromissione catastrofista ci appare altamente inopportuno su vari piani, a cominciare dalla scelta del contesto – quello appunto della Santa Messa – la cui natura supera in modo irriducibile la dimensione di assemblea comunitaria (per quanto solenne), pur presente. La Santa Messa riveste per i Cattolici il significato di ripetizione attualizzata del Sacrificio di Gesù Cristo sulla Croce e non si concilia con quel genere di interventi fuori luogo, fuori tema oltreché non concordati con il Celebrante – pur assai sensibile e disponibile sull’argomento – a cui si è assistito Domenica scorsa”.

“La manifestazione degli eco-agitatori è inopportuna – ha proseguito Bravi – anche nella scelta del destinatario delle esortazioni, perché davvero negli ultimi decenni la Chiesa Cattolica ha compiuto scelte assai forti in favore dell’attenzione all’ambiente ed alle problematiche collegate con i cambiamenti climatici, e dispone d’altra parte di limitati poteri di intervento al riguardo”.

“Il Popolo della Famiglia di Torino – ha concluso Bravi – esprime quindi censura per il gesto provocatorio degli eco-agitatori, mentre manifesta solidarietà e vicinanza al Vescovo Mons. Repole che con cortese fermezza ha gestito l’episodio. Il PdF auspica che rivendicazioni come quelle rumorosamente avanzate domenica scorsa possano trovare contesti adeguati di espressione e discussione; e soprattutto possano restare immuni da derive ideologiche oggi incombenti”.

“Salario minimo, colpito e affondato!”

Affondato o meglio neanche preso in causa, dura e triste realtà quella dell’ultima notizia di ieri dalla Camera: il nostro Paese dovrà dire definitivamente addio al Salario minimo, almeno fino a quando questa maggioranza sarà al Governo.

Un’ opposizione schierata contro questa scelta, con i vari partiti che in aula hanno dimostrato la loro amarezza stracciando il disegno di legge e voltando le spalle ai colleghi presenti; Azione e Italia Viva astenuti al voto, hanno comunque messo agli atti la loro preoccupazione per la situazione.    

Tecnicamente cosa è successo nella giornata di ieri, la maggioranza anziché bocciare o presentarne uno emendamento soppressivo nei confronti dell’opposizione,ha sostituito la proposta delle opposizioni delegando il Governo a legiferare sul tema, portando così il testo al Senato.

Consapevoli che la maggioranza si è opposta sin da subito alla questione Salario minimo, tanto da interpellare il CNEL, il quale ha sostenuto il punto di vista della maggioranza affermando con studi appositi che in Italia non si ha bisogno di questa legge, piuttosto si dovrebbe rafforzare la contrattazione collettiva. Ora quali sono i problemi, li si può risolvere con il rafforzamento della stessa? Ci sono milioni di lavoratori che si trovano fuori da questa contrattazione o che si imbattono in contratti come COCOCO o finte partite iva e via dicendo, scaturendo cosi la nascita di sindacati “pirata” che facendo firmare dei contratti poco onesti, seppur in percentualeminima, comprimono il potere rappresentativo delle sigle sindacali.

Il salario minimo non è certo una bacchetta magica, non è del tutto risolutivo e basti pensare al lavoro in nero, perché ovviamente se un datore di lavoro ad oggi non ripeta le normative non rispetterebbe nemmeno il minimo salariale, il “ma” sulla questione è il seguente : studi riportano che nei paesi in cui è stato applicato il salario minimo si hanno avuto riscontri positivi sia in termini di salari, ovvero che salgono, sia in termini di occupazione, 21 Paesi su 27 lo hanno applicato in Europa e, negli Stati come Danimarca o Austria che non hanno legiferato pro salario minimo hanno comunque paghe di base più alte che nel nostro Paese .

Per l’inconfutabile validità di queste ragioni tutta l’opposizione si è mostrata «capace di un atteggiamento costruttivo e di un grande impegno parlamentare» così secondo Matteo Ricchetti di Azione, che ha aggiunto « il governo Meloni ha via via dimostrato quello che oggi appare lampante: nei confronti del lavoro povero, della condizione di milioni di italiani, non c’è alcun interessi». Dello stesso avviso Daniela Ruffino, deputata piemontese di Azione, che ha dichiarato « A Meloni è mancato il coraggio di dire no a un istituto presente in quasi tutti i Paesi europei con rare eccezioni. Ha scelto di ignorare la condizione di umiliante sfruttamento a cui sono costretti oltre 3,5 milioni di italiani. Il governo aveva tutto il diritto di eccepire sull’entità monetaria della proposta (9 euro) e confrontarsi con le opposizioni. Ha preferito girarsi dall’altra parte salvo leggere agenzie irridenti in cui lamaggioranza si dice “a fianco dei lavoratori».

Sarebbe un parametro oggettivo il salario minimo poichè permetterebbe al lavoratore: in primis di constatare se si trovi davanti un contratto irregolare, dato il minimo stimatosui 9 euro lordi orari e in secondo luogo fungerebbe d’ aiuto ai vari ispettorati del lavoro per verificare con semplicità le condizioni lavorative.

Insomma una cosa è certa‘ Italia ha bisogno di leggi chiare ed oggettive dove l’ interpretazione venga meno; disturberebbe qualcuno avere un parametro chiaro sul quale basarsi per non cadere in varie truffe? Evidentemente si. Vedremo ora il Governo cosa si inventerà per risolvere il problema, sempre se vuole risolverlo… a me francamente non sembra.

Federico Audero (Azione Piemonte)

   

La Regione: “Il grattacielo farà risparmiare 18 milioni l’anno”

Finire un’opera incompiuta era un dovere verso i cittadini piemontesi

Pubblichiamo di seguito la nota della Regione Piemonte, dopo il sopralluogo dei capogruppo di opposizione al Grattacielo regionale

 

Finire il grattacielo della Regione, opera incompiuta da oltre 10 anni e lasciata tale anche dalla precedente amministrazione, è un impegno serio e preciso che ci eravamo presi con i cittadini. E che abbiamo rispettato. Un’operazione portata avanti nei tempi previsti con i dipendenti trasferiti in modo graduale, con un preciso piano che in sette mesi ha portato gli oltre 2000 dipendenti a prendere possesso degli uffici in Piazza Piemonte. Ricordiamo inoltre che questa operazione ha consentito alla Regione, e di conseguenza ai cittadini, di poter risparmiare 18 milioni all’anno che diversamente erano utilizzati per affitto e gestioni di tutte le altre sedi decentrate.

In merito alla potabilità dell’acqua, durante il corso dell’anno sono state svolte diverse analisi: le prime a cura di SMAT S.p.a., poi dall’ASL Città di Torino, attraverso il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN), e nel mese di ottobre a cura di un laboratorio esterno accreditato per ottenere la verifica della qualità dell’acqua presso il Grattacielo Piemonte, ai sensi del recente D.Lgs. 23 febbraio 2023, n. 18.  Tutte le analisi effettuate attestano che i parametri di cui al D.Lgs 18/2023 rientrano in quelli previsti dalla legge.

Per quanto riguarda la gestione del traffico ascensori, si premette che i 12 ascensori attivi presso la torre svolgono in media 92000 viaggi a settimana; tale dato, se proiettato sull’anno, supera i 4,4 milioni di corse. Al fine di velocizzare i tempi di attesa, soprattutto nell’orario più critico, relativo alla pausa pranzo, è stato analizzato il traffico dei dipendenti in ingresso e uscita e modificato il software di gestione degli ascensori che garantisce l’ottimizzazione dell’utilizzo e dei tempi di attesa. Inoltre, periodicamente, viene effettuata verifica con l’operatore Schindler addetto alla manutenzione sull’uso degli ascensori ma non risultano blocchi.

C’è uno spazio, adibito a parcheggio gratuito, vigilato con ingresso da Via Passo Buole, che può contenere fino a 400 posti auto destinati ai dipendenti (circa 200), ai visitatori esterni (circa 90) e alle auto di servizio (circa 110). Sono compresi anche 12 posti auto per disabili. Detti stalli non sono però mai stati occupati completamente. Inoltre sono state installate anche le rastrelliere per biciclette e monopattini destinati a ospiti e dipendenti

E’ in corso la progettazione di un intervento di adeguamento degli ingressi finalizzato a ridurre l’impatto del vento nell’accesso al Palazzo, dovuto allo sbalzo termico tra interno ed esterno.

Sopralluogo delle opposizioni al Grattacielo regionale: “Ancora tante criticità”

“MODIFICARE L’ACCORDO SUL LAVORO AGILE”

 

Questa mattina i Presidenti dei gruppi di opposizione Silvana Accossato (Liberi Uguali Verdi), Giorgio Bertola (Gruppo Misto Europa Verde), Francesca Frediani (Gruppo Misto M40 Unione Popolare), Raffaele Gallo (PD) e Sarah Disabato e Sean Sacco (MoVimento 5 Stelle) e il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle hanno effettuato un sopralluogo al grattacielo della Regione Piemonte unitamente ad alcuni rappresentanti sindacali. «Abbiamo voluto toccare con mano la situazione in cui lavorano i dipendenti regionali, constatando come permangano diverse criticità dovute al fatto che per mere ragioni elettorali si è voluto inaugurare una struttura non ancora pronta e finita, sacrificando così la qualità del loro lavoro. Oggi ci sono ancora locali in cui si gela, porte che non funzionano, aree non ancora aperte e che devono essere sottoposte a Scia, code all’entrata e all’uscita per il malfunzionamento degli ascensori. Inoltre, non abbiamo ancora avuto risposta sulla questione della legionella nell’impianto idraulico e alcune questioni legate all’accessibilita dei disabili sono da migliorare. Nell’occasione abbiamo manifestato la nostra solidarietà a Giulio Manfredi, dei Radicali e dipendente della Regione Piemonte, che aveva criticato la prova di evacuazione di qualche settimana fa in quanto non avvenuta in condizioni di sicurezza (dipendenti non avvisati, nessun annuncio su Intranet, nessuna comunicazione per mail e neppure messaggi tramite gli altoparlanti forse perché non funzionanti, quindi il tutto è avvenuto solo tramite passaparola). Manfredi è stato sanzionato senza che sia stata contestata la veridicità delle sue affermazioni, peraltro confermata dai sindacati, e gli è stata decurtata un’ora di stipendio per avere leso l’onorabilità dell’Ente, onorabilità che viene lesa solo se si dichiara il falso e non il vero. Infine, la Regione Piemonte ha un contratto sul lavoro agile che giudichiamo insufficiente, e la nostra proposta è di modificarlo conformandolo a quello del Consiglio regionale che è più avanzato e tutelante per i lavoratori e che potrebbe risolvere non poche criticità del grattacielo, diminuendo l’affollamento e quindi migliorando la qualità e la sicurezza. Proprio ieri l’analisi sul lavoro del Consiglio regionale ha dimostrato che grazie ad un buon accordo sul lavoro agile si è migliorata la produttività ed è diminuita sensibilmente l’assenza per malattia».

COP28, oggi pomeriggio in piazza anche Sinistra Ecologista

“Oggi pomeriggio saremo anche noi in piazza Castello per l’iniziativa promossa da CGIL, Legambiente e Fridays For Future Torino”, dichiarano i portavoce di Sinistra Ecologista, Alice Ravinale ed Emanuele Busconi. “La COP28 che si sta tenendo a Dubai rischia di tradire le aspettative e riportarci all’era fossile”.

“La conferenza è ospitata da uno dei principali paesi produttori di combustibili fossili, che da un lato, grazie alla sua sistematica violazione dei diritti umani, impedisce la piena partecipazione di attori della società civile portatori di manifestazioni di dissenso e dall’altro vuole utilizzare questa occasione per svolgere incontri nei quali discutere di ulteriori progetti di estrazione di idrocarburi”, affermano i portavoce della lista rossoverde.

“Anche l’azione del governo italiano durante la conferenza non va nella direzione di chiedere maggiori impegni per una rapida decarbonizzazione dell’economia mondiale e per una cessazione immediata dello sfruttamento di nuove risorse di combustibili fossili, condizione assolutamente necessaria per evitare una catastrofe climatica planetaria. Al contrario – sottolineano Ravinale e Busconi – i progetti del governo italiano nel settore dell’energia vanno nella direzione opposta, quella di fare dell’Italia un hub del gas anziché un modello per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico, per il quale l’Italia avrebbe tutte le condizioni per avere successo”.

“Lo scandaloso sconto di centinaia di milioni di Euro sulle tasse sugli extraprofitti delle compagnie energetiche che fanno ricorso al fossile disposto dal governo in queste ore ne è un’ulteriore dimostrazione”, denuncia Sinistra Ecologista.

“Per questo oggi saremo in piazza al fianco di chi richiama ad agire con urgenza, ben consapevoli che il contrasto alla crisi climatica passa anche dalle Città”, concludono Ravinale e Busconi. “Come testimonia la presenza del sindaco Stefano Lo Russo al Local Climate Action Summit tenutosi nell’ambito della COP28, la nostra amministrazione può diventare quella che mette la Città di Torino nella traiettoria di una vera transizione ecologica, giusta e solidale, e l’impegno per arrivare alla neutralità carbonica entro il 2030 assunto dalla Città di Torino deve essere perseguito con determinazione e portato come esempio e come impegno di fronte alla comunità internazionale”.

Case popolari, la proposta del Pd per le assegnazioni

Dopo il Disegno di legge della Giunta regionale presentato dall’assessore Chiara Caucino nella scorsa seduta, il presidente della seconda Commissione Valter Marin ha aperto la discussione generale sulla Pdl 253 che anch’esso modifica le norme in materia di edilizia sociale.
Monica Canalis (Pd), prima firmataria del progetto di legge, ha illustrato i punti salienti del suo documento. È partita dai requisiti di residenza necessari per l’assegnazione delle case popolari, chiedendo che il termine sia riportato a tre anni (oggi sono cinque). Su questo punto il presidente Marin ha ricordato che la Commissione è in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale.
La consigliera ha parlato poi della difficoltà – soprattutto per gli stranieri – di reperire il certificato di mancata proprietà di altri immobili, chiedendo di poter far valere una autocertificazione e di limitarlo allo stato estero di nazionalità.
Per valutare le decadenze delle assegnazioni degli alloggi popolari, Canalis ha proposto di istituire formalmente in ogni Atc un’apposita commissione e di avere un unico regolamento su tutto il territorio regionale.
Per fronteggiare le difficoltà economiche di sempre più famiglie assegnatarie, la consigliera ha chiesto di valutare i casi in base all’Isee del nucleo famigliare e di aumentare il Fondo sociale con cui vengono coperti i casi di morosità incolpevole, pesando così meno sui singoli Comuni di residenza.  Al termine della sua illustrazione la consigliera ha chiesto di stanziare 10 milioni di euro di risorse regionali per gli anni 2024-2026 per l’edilizia sociale.
Silvana Accossato (Luv) nel suo intervento ha ribadito le proposte di Canalis sottolineando le difficoltà per le famiglie non tanto di pagare l’affitto, ma di far fronte alle bollette.
La discussione generale sulla Pdl 253, con l’intervento di Francesca Frediani (M4o-Up), proseguirà nella prossima seduta.

Salario minimo, Grimaldi (Verdi Sinistra): “Avete affossato la proposta”

”Non nel nostro nome”. Le opposizioni fermano l’aula.
“Il Governo è scappato per mesi senza avere nemmeno il coraggio di votare contro. Senza vergogna ha trasformato la proposta delle opposizioni in una ‘delega pirata’ per sè. Noi vogliamo togliere dalla povertà un esercito di lavoratori e lavoratrici invisibili, vogliamo che non siano i tribunali a dover dire che sotto 9 euro l’ora è sfruttamento. Questa volta il Paese non è con il Governo, sono minoranza e non ci fermeranno” – così il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi, che insieme a tutte le opposizioni ieri ha occupato l’aula per fermare i lavori prima del voto finale, con cartelli recanti le scritte: “Non nel nostro nome, salario minimo negato, sfruttamento legalizzato”.

Il Piemonte all’Assemblea nazionale del Popolo della Famiglia

Cristina Zaccanti, coordinatore regionale: “L’Assemblea Nazionale del 2/3 dicembre 2023 a Pomezia ha confermato la vitalità del nostro partito”

“L’Assemblea Nazionale del 2/3 dicembre a Pomezia, cui ha partecipato una folta rappresentanza piemontese, ha confermato la vitalità del nostro partito”.

“Il PdF ha testimoniato in Piemonte nel corso degli anni e, in particolare nel 2023- dichiara Cristina Zaccanti-  l’incisività della cultura della vita e la centralità della famiglia costantemente oggetto di attacchi che vorrebbero distruggerla. I fatti di cronaca, uno per tutti l’omicidio della giovane Giulia, gravissimi in sé, vengono strumentalmente utilizzati per criminalizzare la figura maschile, svuotare il ruolo determinante dell’autorevolezza paterna, denigrare il ruolo tipicamente femminile estrinsecato in particolare nella maternità.”

“Non ci lasciamo intimidire dagli attacchi ossessivi esercitati dalla prepotenza del pensiero unico”.

“Noi continuiamo a rappresentare un baluardo culturale e siamo l’unico partito che si oppone alle leggi mortifere che esaltano come fosse un diritto la morte dei bambini indifesi (175 bambini vengono abortiti ogni giorno in Italia), mentre si tenta di imporre alla nostra regione la legittimità del suicidio assistito.”

“Continueremo a sostenere i principi non negoziabili, la difesa dei fragili e dei sofferenti affinché nei comuni che andranno al voto nel 2024, nella regione e in Europa la nostra voce sia ascoltata e restituisca fiducia e speranza in particolare ai nostri giovani”.

Cristina Zaccanti, coordinatore regionale