POLITICA- Pagina 86

Preioni (Lega): Politiche green sbandano a danno delle nostre imprese. Serve più cautela

“Fa bene il governo a battersi in Europa per avere una transizione più graduale all’auto elettrica. La svolta green non può essere fatta sulle spalle del nostro ceto medio e della manifattura. Bisogna cambiare rotta”. Lo ha dichiarato Alberto Preioni, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, nel suo intervento all’assemblea aperta sui temi della crisi in Piemonte, riunita presso la Città Metropolitana.

“Siamo consapevoli del cambiamento climatico in atto – ha sottolineato il capogruppo Lega – io vengo dalle montagne e vedo l’arretramento dei ghiacciai, ma una conversione all’elettrico così repentina è assolutamente da rivedere. Alcune scelte europee sono ideologiche, strumentali, e si scontrano con la realtà: lo stop al motore endotermico entro il 2035, significa fare un danno irreversibile alle nostre aziende. Inoltre occorre ancora rispondere anche alla domanda su dove reperire tutta l’energia necessaria per alimentare le auto elettriche, soprattutto in un Paese come il nostro in cui non c’è il nucleare. E la risposta non può essere quella di metterci totalmente nelle mani di Cina e India, che sono i Paesi dalle maggiori emissioni climalteranti, facendo andare in crisi le nostre aziende”.

“Il governo deve fare in modo che certe decisioni vengano ridiscusse. Le politiche green sbandano e noi non possiamo permettere che le piccole e medie imprese del settore muoiano. Poche aziende potranno convertirsi”, ha puntualizzato Preioni.

Per il consigliere della Lega “il Piemonte sta facendo il possibile per aiutare le aziende, ma la strada è quella della semplificazione e della riduzione delle tasse. Altrimenti gli imprenditori sceglieranno i Paesi più attrattivi, dove si pagano meno tasse. La politica deve creare le condizioni perché le imprese investano qui. Per fortuna – ha concluso Preioni – non governa più chi diceva no a tutto, alle Olimpiadi, all’acciaio, all’auto, con i no non si arriva da nessuna parte”.

 

Sfm, Gallo (Pd): “Accelerare collegamenti Valli olimpiche”

17 gennaio 2024 – “Il Sfm così come pensato tanti anni fa prende forma. Ora serve accelerare gli interventi per collegare le Valli olimpiche, attivare la linea Sfm8 per Ivrea e Settimo e migliorare il servizio della linea Sfm1 altrimenti ci troveremo di fronte a una rivoluzione solo a metà. Parallelamente si deve intervenire per garantire un servizio efficiente che consenta a lavoratori e studenti di raggiungere senza problemi la propria destinazione, dando così una risposta seria ai tanti pendolari, come quelli della Rivarolo-Chieri che, ormai quotidianamente, segnalano disservizi, ritardi e cancellazioni. Queste sono le priorità per il Partito Democratico. Martedì prossimo presenterò in Consiglio regionale una Question Time proprio su questo argomento” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Dal 20 gennaio prossimo il sistema ferroviario metropolitano compirà un’altra evoluzione, rivoluzionando i trasporti della città metropolitana di Torino, accorciando le distanze tra i territori e collegando il nostro aeroporto di Caselle in modo rapido, veloce e diretto con Torino e le Valli di Lanzo. Da oggi l’obiettivo del Pd per i prossimi anni sarà quello di seguire con attenzione i tempi di realizzazione degli interventi infrastrutturali necessari al potenziamento del nodo di Torino per collegare nel più breve tempo possibile le Valli olimpiche a questa infrastruttura” prosegue l’esponente dem.

“Tutti questi interventi sono già finanziati da anni e adesso fanno parte del PNRR. Devono essere portati a termine per dotare, finalmente, il territorio metropolitano di una linea efficiente e capillare di trasporti pubblici che consenta spostamenti agevoli tra le diverse aree” conclude Gallo.

 

“La Chiesa torinese ha risvegliato la Città ma il lavoro per uscire dal declino è lungo”

Caro Direttore,
Teatro S. Giuseppe strapieno come ai vecchi tempi della DC che qui teneva molti  dei suoi convegni. La richiesta forte dell’Arcivescovo Repole a Stellantis di chiedere i suoi programmi su Torino, l’intervista dell’Arcivescovo che parla dell’impoverimento del lavoro, quello precario o quello a tempo parziale hanno consentito a La Voce e il Tempo, il settimanale diocesano, di fare ciò che nessun giornale soprattutto quelli cosiddetti autorevoli avevano mai fatto, parlare di Torino partendo da alcuni dati reali della Torino di oggi. Alcuni dati sono impressionanti e in qualsiasi azienda privata avrebbero portato al licenziamento degli amministratori.
A Torino 3 giovani su 4 sono precari. La quota di Torino dentro Stellantis è poco più dell’1% , gli stabilimenti italiani valgono il 15% della intera Stellantis. Dopo 30 anni di scelta sul turismo Torino e’ l’ultima tra le citta’  per occupati nel settore. Oltre alla forte disoccupazione giovanile grosso e’ il problema per i cinquantenni che vengono messi in mobilità dalle aziende.
Ero al centro della sala tra Parroci, medici, pensionati e forte è stato  lo sconcerto di fronte a questi dati perché lo si capiva dagli applausi almeno 3/4 della sala han sempre votato per le Amministrazioni di sinistra che governano la Città dal 1993. Lo si vede anche dai commenti giornalistici, la parola declino (che denunciai per primo nel 2008) è relegata a un piccolo riquadro. Ma d’altronde i giornali di proprietà della azienda hanno sempre dato largo spazio e giudizi largamente positivi sulla trasformazione urbana portata avanti dalla intellighentia di sinistra.
Se Mons. Repole nel suo primo intervento ha colpito  tutti in particolare quando ha detto che dietro i dati occorre immedesimarsi in chi soffre ed è in difficoltà riprendendo di fatto la famosa omelia di Mons. Nosiglia quando diceva che a Torino la metà della Città che sta bene (tra cui molti giornalisti) non si accorge della metà della Città che sta male. Bravo Cirio a spiegare il lavoro svolto e a far capire la svolta sul settore auto. Dallaccordo sulla Mirafiori riciclo alla richiesta di un secondo produttore di auto per rilanciare lavoro e occupazione. Detto per inciso questo discorso è possibile solo perché oggi il Ministro URSO ha a disposizione un tesoretto di 6,5 miliardi da usare per incentivare in qualche modo l’arrivo di un secondo produttore. Ma quel fondo nasce dalla mia iniziativa del 29.12.2021 confluita nella Mozione Molinari che portò al fondo Giorgetti.
Lorusso ha spiegato che il rilancio dei quartieri più dimenticati come Barriera di Milano arriverà dalla costruzione della Linea 2 della Metro ma allora non si capisce perché non sia stata messa in pista o dieci anni fa  e per avere solo il progetto ci sono voluti 10 anni.
Il discorso sul rilancio è ancora lungo però e lo si capisce dal fatto che non si sia parlato di TAV, l’opera più importante , perché da un lato è ancora forte la critica di un’ala cattolica e di una parte del PD , a partire dai Sindaci Notav della VALSUSA.
Pensate se a fronte dei dati pesanti forniti da Davico aggiunti a quelli di Banca d’Italia sulla perdita di quasi 20 punti di PIL, noi non avessimo salvato la TAV, l’opera che rimettendo Torino nel circuito economico europeo ci consentirà di attrarre turisti, merci e investimenti esteri.
Ma quello di ieri sera non può essere che un primo momento . D’altronde se Torino deve tantissimo alla FIAT , deve tantissimo a Sindaci cattolici come Peyron e come Grosso e molto  a politici sempre di area cattolica come Donat-Cattin, CALLERI, Botta e Porcellana. Ecco perché le prossime elezioni regionali saranno importanti se in Regione arriveranno esponenti torinesi competenti e grintosi come l’albese Cirio.

Mino GIACHINO
Responsabile piemontese trasporti e logistica di FDI

Rivarolo-Chieri, Avetta (Pd): “Situazione inaccettabile”

 “LA REGIONE PIEMONTE TUTELI I PENDOLARI E CHIEDA CONTO A RFI”

 

«Il passaggio della tratta Rivarolo-Chieri da Gtt a Trenitalia e Rfi aveva suscitato grandi aspettative. Oggi dobbiamo purtroppo rilevare che il servizio sulla linea Sfm1 è peggiorato drasticamente e i pendolari segnalano disservizi, guasti, ritardi e cancellazione di corse ogni giorno, a fronte di un costo degli abbonamenti assai elevato (abbonamenti che minacciano di disdire in segno di protesta). Una situazione divenuta insostenibile per lavoratori e studenti che non possono fare affidamento su una linea fondamentale del trasporto pubblico locale che unisce il Canavese con il capoluogo, passando per le stazioni Stura, Susa e Lingotto, e collegando comuni dell’area metropolitana importanti come Rivarolo, Volpiano, Settimo, Moncalieri, Trofarello e Chieri. In particolare i cantieri in corso tra Rivarolo e Settimo si ripercuotono sul resto della linea, causando ritardi, con la conseguenza che spesso i convogli si fermano a Trofarello senza proseguire fino a Chieri proprio a causa dell’eccessivo ritardo accumulato. La Regione Piemonte deve intervenire e chiedere conto a Rfi di quanto sta accadendo, per questo ho presentato un’Interrogazione in Consiglio regionale. Collegando il Canavese con la collina torinese la linea Sfm1 avrebbe grandi potenzialità, anche turistiche, invece, ora come ora, non si riesce neppure a garantire agli studenti di arrivare in tempo per le lezioni e ai lavoratori di non dover ricorrere a continui permessi. Alla fine la morale è solo una: la Giunta Cirio non ha investito a sufficienza sulla rete ferroviaria regionale. E i piemontesi se ne stanno accorgendo». 

 

Alberto AVETTA

Consigliere regionale PD

Vice Presidente II Commissione

Ambrogio (Fdi): “Operazione ‘Alto impatto’ esempio virtuoso”

“Procedono a ritmo serrato le ‘operazioni ad alto impatto’ anche nella città di Torino. Particolarmente attenzionata l’area vicino alla stazione di Porta Nuova, punto nevralgico e sensibile ad eventi di microcriminalità”. “Grazie alle operazioni – svolte grazie al concerto tra Ministero dell’Interno, Prefettura e Comitato provinciale per l’Ordine e Sicurezza pubblica – uomini e donne in divisa hanno identificato 114 persone, arrestato due soggetti e denunciati altri 7. Numeri che certificano l’impegno e l’attenzione del Governo verso il tema della sicurezza nei punti più sensibili delle città italiane”, dichiara Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.

“Il Governo ha contribuito a costruire un vero e proprio modello per la sicurezza cittadina”, aggiunge Roberto Ravello, dirigente regionale di Fratelli d’Italia in Piemonte, “In una Città dove il tema della sicurezza è troppo spesso passato in secondo piano, finalmente possiamo parlare di risultati. Dobbiamo andarne fieri e ringraziare le Forze dell’Ordine e oggi, in particolare, il personale della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza. Dopo anni di lassismo nell’affrontare il tema della sicurezza, finalmente il Governo Meloni adotta norme a tutela dei cittadini e fornisce alle Forze dell’Ordine strumenti per contrastare l’illegalità”, conclude l’esponente di Fratelli d’Italia.

Stellantis, Grimaldi (Verdi Sinistra): Ancora cassa e nessun nuovo modello

Marceremo per il clima e per il lavoro.

“La Giunta Cirio parla di un Piemonte in crescita? Oggi ci svegliamo con un nuovo stop a Mirafiori: i lavoratori e le lavoratrici rientrano solo per tornare in cassa per altre tre settimane. Una cassa che dura a singhiozzo da 17 anni. La 500 elettrica non decolla? A Mirafiori servono nuovi modelli e un progetto vero. L’hub dell’economia circolare non basta nemmeno a ricollocare tutti gli attuali dipendenti, altro che nuova occupazione. Il 24 febbraio cammineremo attorno a quei quasi 3 milioni di metri quadrati, per metà vuoti, in una simbolica marcia per il clima e per il lavoro: invitiamo tutti i parlamentari piemontesi a unirsi a noi. Mirafiori e Torino non meritano di spegnersi così e lo dobbiamo rivendicare tutti” – lo dichiara il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi.

Disturbi alimentari. Ruffino (Az). Fondo va reso strutturale, emendamento a Milleproroghe

“Il fondo per il contrasto ai disturbi dell’alimentazione non solo va rifinanziato, ma va anche reso strutturale, con risorse certe. Presenterò un emendamento al decreto Milleproroghe in tal senso, perché si tratta di garantire tutto il supporto possibile alle quasi quattro milioni di persone, per lo più ragazzi in età adolescenziale e preadolescenziale, che combattono contro anoressia bulimia, bigoressia, binge eating”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “La scelta del governo di non rifinanziare con l’ultima legge di bilancio il fondo da 25 milioni istituito dal governo Draghi si commenta da sola. E’ stato uno schiaffo inaccettabile ai più fragili e alle loro famiglie, una scelta grave, destinata a bloccare progetti già avviati e a determinare la chiusura di molti ambulatori specializzati, lasciando così pazienti e famiglie senza punti di riferimento. Io sarò in piazza sabato a Torino, insieme alle tante associazioni che in tutta Italia si sono mobilitate per chiedere l’immediato ripristino dei fondi. Il governo ammetta l’errore e rimedi, trovando una soluzione strutturale. Un Paese civile – conclude – non lascia soli i più deboli”.

Radicali Italiani: Il ministro dice no alla scritta Tav =mafie

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Dopo anni nei quali la scritta TAV=MAFIE è rimasta illegalmente sulle pendici del Monte Musinè, ben visibile da chiunque percorra la Valle di Susa, il 24 agosto 2023 il Presidente di Radicali Italiani Igor Boni ha effettuato un sopralluogo sulla pietraia che ospita la scritta.

Nei giorni successivi lo stesso Igor Boni ha presentato via PEC una istanza secondo lo statuto, al Sindaco del Comune di Almese, proprietario del terreno che ospita l’installazione, chiedendo che venisse rimossa.

La sindaca Ombretta Bertolo in risposta all’istanza scrive che secondo gli uffici comunali la scritta non viola il Codice della strada e che in ogni caso il Comune non ha personale qualificato per la rimozione.

il 25 ottobre Igor Boni con il supporto dell’Avvocato Roberto Guarino, presentano un esposto alla Polizia metropolitana, ai vigili di Almese, al Ministero dei Trasporti e alla Sitaf denunciano l’illegale presenza della scritta.

in risposta a tale esposto il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con posta certificata scrive che: “l’installazione sul territorio comunale è in vista della S.P. 186, della S.S. 25 del Moncenisio e dell’Autostrada A32 Torino-Bardonecchia”. Scrive inoltre che “Il manufatto contiene un messaggio di natura propagandistica ed è pertanto regolamentato dall’articolo 47; viola, dunque, le disposizioni dell’art. 23 del Codice della strada”.

In conclusione si intima al Comune di Almese “di attivarsi in conformità alle prescrizioni dell’art. 23 del Codice della Strada adottando, al fine di garantire la sicurezza della circolazione stradale, le misure necessarie all’occorrenza per la rimozione dell’installazione”.

“Per anni le Istituzioni e la politica-dichiara Igor Boni-Presidente Radicali Italiani- hanno fatto finta di nulla di fronte a una palese illegalità. Si può essere contro o a favore della TAV, non è questo il problema; noi, lo ribadisco, siamo a favore e lo rivendichiamo da un quindicennio. Il problema è che quella scritta, posta su suolo pubblico e conosciuta e visibile da tutti, è fuorilegge, è infamante e contiene accuse infondate e gravissime. Non è ammissibile che un Comune consenta che ciò avvenga sul suo territorio. Lo abbiamo chiesto con una istanza popolare alla quale bastava dare seguito senza dover giungere a questo epilogo.

Dato che, per quanto ci riguarda il confronto tra le idee non può essere inquinato da palesi violazioni e da accuse infondate e false scritte come una gigantografia su una montagna oggi aspettiamo con ansia che il Comune provveda alla eliminazione della famigerata scritta, come indicato dal Ministero”.

Declino di Torino, Giachino: “Arcivescovo aiutaci tu”

 

L’appello di uno che da 15 anni si batte contro il declino economico di Torino. (contributo al confronto tra l’Arcivescovo REPOLE ,  Lorusso e Cirio)
 
Su iniziativa dell’Arcivescovo di Torino preoccupato per la situazione economica e sociale della Città stasera ci sarà per la prima volta un confronto tra la Chiesa , Sindaco e Presidente della Regione. Questo confronto arriva dopo la richiesta dell’Arcivescovo a Stellantis di dare risposte sulla sua presenza a Torino. La iniziativa della Chiesa torinese non deve sfuggire neanche alla attenzione del Governo.
Paradossalmente di Torino e del suo futuro se ne occupano di più a Roma il Ministro URSO con il suo Piano auto che volendo rialzare la produzione scesa a 420.000 unità a 1.000.000 può dare una mano anche a Mirafiori , e a Torino se ne occupa la Chiesa con l’intervento del giovane Arcivescovo Repole. Le risposte di Stellantis sin qui sono insoddisfacenti se pensiamo al nuovo periodo di cig comunicato ieri e soprattutto alla decisione di far costruire la Oanda in Serbia , la 600 in Polonia o in Marocco.
Avendo per primo denunciato la bassa crescita di Torino dal 2008 e avendo fatto battaglie per portare a Torino la Autorità dei Trasporti (2013) la grande battaglia per la TAV (2018-2019) è da ultimo la iniziativa che ha portato al fondo Giorgetti , il tesoretto di cui dispone oggi URSO per il suo Piano auto, capite che sono molto contento della iniziativa dell’Arcivescovo .
Per rilanciare Torino occorre dichiarare la malattia come fanno i Medici seri.
Non può essere lo O,1% in più di quest’anno a farci gioire. Come ha detto a giugno Banca d’Italia la economia torinese (Torino e l’area Metropolitana) , che vale oltre la metà della economia piemontese , fa da zavorra alla economia piemontese che da venticinque anni cresce meno della media nazionale.
Le conseguenze della bassa crescita degli ultimi sono il forte aumento  da un lato di poveri, precari, disoccupati,  emarginazione delle periferie e l’impoverimento dei salari e dall’altro la fuga all’estero di tanti giovani neolaureati.
Nel 2003 (l’anno della scomparsa di Gianni Agnelli) il PIL procapite del Piemonte era 120 su 100 della media delle regioni europee. Oggi è sceso a 100. Non aver difeso l’industria torinese e in particolare l’auto che dal 2000 ha visto scendere la produzione annua a Torino da quasi 500.000 a meno di centomila ha impoverito e ampliato la metà della Città che sta male come disse l’Arcivescovo Nosiglia nell’agosto 2012 . L’Arcivescovo Nosiglia non venne ascoltato dalla politica salvo qualche piccola  eccezione , tra le quali il sottoscritto , e neanche dal Sindacato.
La iniziativa dell’Arcivescovo Repole , che prima ha interpellato Stellantis e questa sera interloquirà direttamente con Sindaco e Presidente di Regione questa volta non dovrà’ più cadere nel vuoto nell’interesse di Torino e dei torinesi.
Torino non può più solo puntare sugli eventi ma deve offrire ai centomila studenti universitari che arrivano da ogni parte del mondo opportunità di lavoro nella ricerca, nella industria della mobilità , nell’aerosoazio , nell’ICT , nella logistica , nel turismo e nella cultura e nel Centro per la intelligenza artificiale , una proposta nata proprio dal mondo cattolico torinese, Don Luca Peyron.
Nella grande piazza della TAV chiedemmo a due studenti di parlare dal palco della fuga dei neolaureati da Torino . E’ la prima cosa da fare per fermare il declino demografico.
L’impoverimento della Città e della periferia trova risposte importanti nelle Caritas Parrocchiali, nel SERMIG, nel Cottolengo ma tutto ciò non basta se non si inverte il ciclo economico della Città che deve sconfiggere precarietà e degrado .
Ringrazio di cuore Mons. Repole per questa sua iniziativa e mi auguro che da tutti coloro che sono impegnati nella missione della politica arrivino  risposte vere nell’interesse della Città e dei più deboli.
Mino Giachino

Fdi: “Negozi chiusi a Torino: il Comune faccia la sua parte”

“Il forte calo del numero di negozi storici e di vicinato è sicuramente un dato preoccupante che conferma, ancora una volta, la completa disattenzione da parte dei precedenti esecutivi sul tema. Come governo Meloni abbiamo lavorato sulle macro-condizioni per favorire continuità, in particolare su sicurezza e potere d’acquisto: da un lato l’aumento degli organici delle Forze dell’Ordine, lo stanziamento di un miliardo e mezzo di euro per rinnovare i loro contratti, il potenziamento dell’operazione “Strade sicure” e il riconoscimento di maggiori strumenti ai nostri uomini e alle nostre donne in divisa, dall’altro la conferma di un importante taglio del cuneo fiscale per 14 milioni di lavoratori, la riforma fiscale, la azioni per calmierare l’inflazione e la rivalutazione delle pensioni, che premia quelle più basse, con l’obiettivo di favorire e sostenere i consumi. I dati occupazionali, di crescita e di spesa, insieme al repentino calo dell’inflazione, confermano la bontà delle azioni messe in campo: uno sforzo che, francamente, non si vede da parte del Comune di Torino su azioni puntuali da applicare sul territorio. Per noi nessun commercio elettronico o colosso del web potrà mai sostituire la funzione culturale e sociale che ricoprono i commercianti, gli artigiani e gli esercizi di vicinato, altri invece sembrano tifare per i giganti del commercio”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.
“A Torino – continua Grazia Poggio Sartori, Consigliere di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 1 – il Comune assiste inerte a chiusure e omologazione commerciale: i ripetuti appelli sulla sicurezza sono rimasti inascoltati, così come è stata ignorata l’emergenza caro-affitti, che ha permesso ai grandi marchi di avanzare indisturbati. La riqualificazione urbana avviene grazie agli investimenti della grande distribuzione, scelta che ha permesso il proliferare dei centri commerciali a discapito delle piccole realtà, mentre la valorizzazione del commercio di vicinato avviene solo a colpi di pedonalizzazioni, un’arma a doppio taglio che spesso si rivela esiziale per le imprese. Serve una svolta, nemmeno il Centro è ormai immune da questa deriva”.