Fratelli d’Italia Rivoli, ecco il nuovo direttivo
Parte una nuova fase per il circolo cittadino
Lo scorso 22 febbraio 2025 si è formalmente insediato il nuovo direttivo del circolo di Fratelli d’Italia di Rivoli. Si apre così una fase di lavoro intensa, orientata alla crescita organizzativa e politica del circolo, in coerenza con il ruolo assunto da Fratelli d’Italia a livello nazionale.
«Ho sempre pensato che i circoli rappresentino le foglie di un albero, il cui tronco è il partito. Senza le foglie, l’albero non vive. Senza il tronco, le foglie non crescono. È una relazione vitale, fondata sulla reciprocità», ha dichiarato il nuovo coordinatore cittadino Nicola Carlone. «Il nostro compito sarà proprio questo: alimentare la vita del partito attraverso la diffusione delle sue idee, la realizzazione di iniziative utili al territorio e la costruzione di un consenso concreto, consapevole e radicato».
Tra le linee guida del nuovo direttivo, il richiamo alla responsabilità, alla valorizzazione delle competenze e alla partecipazione attiva degli iscritti. «La credibilità si costruisce con il merito, con l’impegno costante, e con risposte concrete ai problemi del territorio. Vogliamo costruire un circolo forte, coeso e orientato da una visione politica chiara: quella di Fratelli d’Italia. Il confronto è sempre utile, anche con chi proviene da percorsi diversi, ma la direzione spetta a chi ne condivide profondamente valori e obiettivi. Non esistono gerarchie precostituite: ogni contributo è importante nella misura in cui concorre a formare una squadra capace di affrontare le sfide e di vincerle, con preparazione e spirito di militanza.»
Sul piano politico, è chiara la linea che verrà adottata nei confronti dell’amministrazione cittadina: «Faremo un’opposizione seria, responsabile ma senza sconti. Rivoli merita un’alternativa politica che sia solida, preparata e pronta a offrire soluzioni concrete ai bisogni dei cittadini. Questo sarà il nostro orizzonte».
«Siamo già al lavoro nel pieno rispetto del regolamento del partito, che rappresenta per noi il quadro di riferimento per ogni attività. In questa fase è attivo il tesseramento: chi condivide i nostri valori può contattarci per conoscere il circolo, partecipare agli incontri, contribuire alla crescita di Fratelli d’Italia a Rivoli. Abbiamo anche una sezione giovanile vivace e determinata, che sarà presto pronta a rappresentare al meglio le istanze delle nuove generazioni.
Per ogni informazione o per prendere contatto, è possibile scrivere all’indirizzo info@fdirivoli.it oppure visitare il sito, attualmente in costruzione, all’indirizzo www.fdirivoli.it, da cui sono accessibili tutti i nostri canali di comunicazione.»
CS
“Dopo nemmeno un mese, un’altra notte di tensione e preoccupazione al CPR di Torino. A quanto ho appreso venerdì sera un ragazzo si è ferito cadendo da un’altezza di un paio di metri, speriamo questa volta ci sia maggiore chiarezza sulle sue condizioni. Di nuovo, un continuo via vai di forze dell’ordine, che sicuramente avrebbero compiti più utili per la città (e anche meno rischiosi) da svolgere che “difendere” le gabbie di corso Brunelleschi – dichiara Alice Ravinale, capogruppo AVS, che si è recata in corso Brunelleschi ieri notte – Come abbiamo raccontato, nel nostro sopralluogo di lunedì abbiamo incontrato tante persone fragili e disperate a causa delle condizioni di detenzione, non mi stupisce che sia di nuovo esplosa la protesta. Il CPR va chiuso, le persone con problemi di salute mentale che oggi sono lì recluse devono essere immediatamente rilasciate: è un posto che mette a rischio l’incolumità di tutti. Questa settimana sarà il quarto anniversario della morte di Moussa Balde: possibile che la sua drammatica vicenda, per cui è in corso un processo, non abbia insegnato nulla alle istituzioni di questo paese? Possibile che la propaganda anti-immigrazione del Governo conti più del rischio, concreto, che ci possano essere altre vittime?”
cs
Torna il cattolicesimo sociale?
LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo
Papa Leone XIV. È bastato ascoltare il nome papale di Leone per far ritornare in mente, e con un legame immediato ed istintivo, la dottrina sociale della Chiesa, la questione sociale e la pesante ingiustizia sociale del mondo contemporaneo. E questo per la semplice ragione la Rerum Novarum, l’enciclica scritta da Leone XIII nel 1891, ha segnato concretamente l’ingresso di tutto ciò che è riconducibile alla categoria del “sociale” nel dibattito della e nella Chiesa cattolica.
Certo, i tempi sono profondamente cambiati e non è possibile tracciare confronti impropri e anche fuori luogo. Ma è indubbio che i temi sociali, ieri come oggi, risuonano nella predicazione della chiesa e richiamano l’attenzione di tutti attorno ad una questione che, purtroppo, è ancora pesantemente irrisolta nella società contemporanea creando forti disuguaglianze, fratture generazionali, emarginazione crescente e tangibile e anche, e soprattutto, povertà sempre più diffusa e strisciante. Ed è proprio alla luce di questa situazione, concreta e non banalmente aggirabile, che il nome di Leone XIV assume una importanza straordinaria e che sarà carica di novità e di significati. Religiosi, culturali, sociali e antropologici che non potranno non avere una ricaduta anche nel dibattito politico.
Su questo versante è altrettanto vero che lo storico filone di pensiero del cattolicesimo sociale è destinato, bene o male, a ritornare ad essere al centro del dibattito. E non solo nel mondo cattolico italiano. Ma anche, forse, nella concreta dialettica politica italiana ed auspicabilmente europea. Del resto, e per fermarsi alla sola vicenda italiana, il cattolicesimo sociale a cominciare dalla fine dell’800 e per tutto il ‘900 ha giocato un ruolo non indifferente nelle dinamiche dell’impegno concreto dei cattolici nella vita politica nazionale. Già sin dai primi del ‘900 e sino all’irruzione del fascismo per poi riprendere la sua normale navigazione dal secondo dopoguerra in poi, il pensiero cattolico sociale ha, comunque sia, contribuito a condizionare l’evoluzione stessa della politica italiana. Prima all’interno del Partito Popolare italiano di don Sturzo e poi, e a maggior ragione e in modo più significativo, con l’avvento della Democrazia Cristiana e sia in alcuni partiti che sono succeduti alla stessa Dc. Seppur con minor vigore ed incisività. Ma, comunque sia, anche il ritorno simbolico ed emotivo del nome papale di Leone ha immediatamente innescato nell’area cattolica italiana, ma non solo italiana, quasi un risveglio di una tradizione e di una corrente di pensiero che proprio oggi ritorna di grande attualità di fronte alle dinamiche che caratterizzano la nostra società.
Si tratta di capire, d’ora in poi – e in attesa dell’azione e dei messaggi del nuovo Pontefice – se nel laicato cattolico organizzato del nostro paese i valori e il progetto di un nuovo e rinnovato cattolicesimo sociale torneranno ad essere decisivi e determinanti nella costruzione di un progetto politico e di governo. Laicamente, ma con la consapevolezza che una cultura politica, quella cultura politica, può ancora una volta essere un valore aggiunto per affrontare nodi e problemi che sono drammaticamente sul tappeto della nostra società. Al di là del trionfalismo sui risultati raggiunti da parte dell’attuale Governo e della denuncia strumentale e del tutto propagandistica alimentata dalla sinistra radicale e populista. Ancora una volta, dunque, proprio dal pensiero e dalla tradizione del cattolicesimo sociale sociale può arrivare una risposta, ed un contributo, ad un dramma che attraversa pericolosamente il nostro vivere quotidiano.
Giorgio Merlo
“Oggi ad Asti si è tenuto il Direttivo Regionale di Azione Piemonte. Alla presenza dei segretari provinciali e del presidente di Azione Piemonte, Giovanni Barosini, abbiamo definito le linee strategiche in vista delle prossime elezioni amministrative a Torino e nei principali comuni dell’area metropolitana”.
Lo ha dichiarato Daniela Ruffino, segretaria regionale di Azione Piemonte in occasione del Direttivo Regionale.
“Nel corso della riunione – ha proseguito – ho nominato Sergio Bartoli, consigliere regionale di Azione e presidente della Commissione Ambiente del Consiglio regionale del Piemonte, Commissario di Azione per la città di Torino.
Abbiamo inoltre inserito nel Direttivo Regionale di Azione Claudia De Cicco, esperta in tematiche ambientali, che porterà un contributo qualificato su questioni fondamentali per il futuro del territorio”.
Ruffino si è rivelata “soddisfatta della giornata di lavoro e del clima propositivo che ha caratterizzato l’incontro. La nomina di Sergio Bartoli rappresenta un passo importante per rafforzare la presenza e l’azione politica del nostro movimento a Torino. La sua esperienza e il suo impegno sui temi ambientali saranno fondamentali per affrontare le sfide amministrative che ci attendono. Stiamo costruendo una squadra solida, preparata e radicata, in grado di offrire ai cittadini un’alternativa seria e concreta.”
Il neo commissario di Azione a Torino Sergio Bartoli ha dichiarato:
“Ringrazio per la fiducia ricevuta. Torino merita un progetto politico serio, pragmatico e orientato alle soluzioni. Lavorerò con determinazione per costruire una squadra forte e radicata sul territorio, capace di dare voce alle esigenze reali dei cittadini.”
“No alla deregolamentazione UE sui nuovi OGM”
Le consigliere regionali di AVS Alice Ravinale e Giulia Marro intervengono nel dibattito, di livello europeo e i cui negoziati sono stati avviati il 6 maggio, sulla deregolamentazione delle nuove tecniche genetiche in agricoltura (NGT), presentando un ordine del giorno in Consiglio regionale per chiedere alla giunta di tutelare gli interessi degli agricoltori e dei consumatori piemontesi, e non quello di poche multinazionali, rappresentando al Governo e alle istituzioni europee le loro preoccupazioni.
Il Piemonte è direttamente coinvolto nella questione: proprio nella nostra regione – a Manta, in provincia di Cuneo, territorio di origine della consigliera Marro – è stato ipotizzato il primo campo sperimentale piemontese per i nuovi OGM/NGT, segnando un precedente preoccupante. L’Italia è tra i Paesi europei che stanno accelerando maggiormente sullo sviluppo e la sperimentazione in pieno campo di queste tecnologie, spesso su iniziativa di enti legati all’agricoltura industriale e alle multinazionali agrochimiche e sementiere, i cui interessi difficilmente coincidono con quelli della sostenibilità ambientale e della sovranità alimentare.
Le consigliere si sono fatte portavoce delle associazioni, tra cui ASCE e Pro Natura,che si occupano di tematiche agricole, con l’obiettivo di stimolare un confronto serio e partecipato in ambito regionale.
Alice Ravinale, prima firmataria dell’ordine del giorno presentato, dichiara: “Facciamo nostre le posizioni espresse nella Dichiarazione congiunta sulla deregolamentazione dei Nuovi OGM organismi geneticamente modificati – “Proteggere le piccole e medie aziende sementiere, gli agricoltori e dei settori bio e OGM free nell’Unione Europea”, sottoscritta da oltre 200 agricoltori, piccoli e medi selezionatori (breeders) europei, ONG e organizzazioni internazionali attive in particolare nel settore delle politiche del cibo e della tutela dell’ambiente, tra cui anche Slow Food: la proposta di regolamento della Commissione Europea oggi in discussione sarebbe dannosa, posto che elimina tutte le valutazioni di rischio sui nuovi OGM e non ne prevede l’etichettatura e la tracciabilità. In un momento in cui agricoltori, consumatori e comunità locali chiedono maggiore trasparenza e controllo democratico sul cibo che producono e consumano, l’Europa sembra cedere il passo a logiche industriali e brevettuali che minano biodiversità e diritti di chi lavora la terra. Il Piemonte, coinvolto direttamente con i test a Manta, deve opporsi con forza, anche in difesa del comparto bio e delle tante filiere di qualità Doc/Dop e Igt. Difendere il nostro territorio significa difendere chi ogni giorno se ne prende cura con pratiche agricole sostenibili e libere da vincoli brevettuali.”
In linea con questa iniziativa istituzionale, Giulia Marro ha sostenuto la richiesta di audizione avanzata da numerose realtà del territorio – tra cui ARCI Cuneo Asti, Legambiente, Ecoresistenze, Ultima Generazione, Collettivo Terra, Collettivo Statale 590 e altre – affinché possano portare un contributo competente alla discussione in Commissione, che segue l’audizione dell’Associazione Rurale Italiana già svolta il 30 aprile.
Per approfondire il tema, il 25 maggio presso il salone municipale di Valgrana (Via Roma, 38) si terrà un incontro-dibattito dal titolo “Le nuove tecniche genetiche in agricoltura: cosa mettiamo nel campo e nel piatto”. Un incontro pubblico per informare i cittadini e accendere i riflettori su un tema che riguarda direttamente la qualità del cibo, la salute collettiva e il futuro dell’agricoltura. Con il cambiamento climatico che colpisce sempre più duramente l’agricoltura, è fondamentale che le persone partecipino attivamente al dibattito e si mobilitino per difendere un modello agricolo sostenibile, equo e libero da logiche brevettuali. Per questo è importante partecipare a questo incontro: solo con una cittadinanza informata e partecipe è possibile garantire il diritto al cibo e sostenere chi lavora la terra tutelando ambiente, territorio e biodiversità.
Politici alla ricerca di sè stessi
«Quanto accaduto ieri all’Università di Torino e al Salone del Libro rappresenta una brutta pagina per la nostra città: non si può accettare che si impedisca lo svolgimento di un convegno o che si debba arrivare a rinunciare alla presentazione di un libro. In tutta questa vicenda l’irrinunciabile solidarietà al popolo pastinese e l’indiscutibile condanna ai crimini di guerra dello Stato di Israele non c’entrano nulla. E non possiamo limitarci a indignazioni di circostanza. C’è una minoranza fanatica che pensa di poter tenere in ostaggio luoghi di libero pensiero come l’Università e il Salone del Libro. Alla comunità ebraica di Torino, che ricordo essere uno dei membri del Comitato Resistenza e Costituzione, va la mia piena solidarietà e vicinanza».
Domenico RAVETTI
Vicepresidente Consiglio regionale del Piemonte
Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte