POLITICA- Pagina 680

VIGNALE (MNS): “LA REGIONE CON IL NUOVO REGOLAMENTO VUOLE IMBRIGLIARE 6000 ATTIVITA’ EXTRALBERGHIERE”

“A RISCHIO LA RICETTIVITA’ TURISTICA DI INTERE AREE DEL PIEMONTE”

 

“Il regolamento sulle attività extra alberghiere che il centro sinistra ha approvato oggi in III Commissione rappresenta l’ennesimo errore di un’amministrazione incapace a cui bisognerà in futuro porre rimedio” lo dichiara il presidente del gruppo regionale del Movimento Nazionale per la Sovranità, Gian Luca Vignale.

“Il testo praticamente imposto dalla giunta Chiamparino e dall’intero Pd – prosegue Vignale – pone nuove limitazioni, aumenta gli oneri burocratici e amministrativi e innalza i costi di gestione al punto tale da mettere a rischio le strutture extralberghiere piemontesi”.

” L’extra alberghiero – tuona – in Piemonte conta oltre 6000 attività e l’anno scorso ha ospitato oltre 1,3 milioni di turisti, garantendo l’offerta turistica anche in piccole e medie realtà collinari e montane che altrimenti non avrebbero alcuna ricettività. Si tratta quindi di un settore che andrebbe difeso e potenziato e non certo limitato e imbrigliato”.

” Il Piemonte ha un numero di posti letto e quindi una capacità ricettiva e turistica inferiore rispetto ad altre regioni simili – attacca il capogruppo – . Poiché il turismo garantisce entrate economiche, nuovi posti di lavoro e quindi ricchezza al Piemonte, una giunta lungimirante dovrebbe incentivare l’offerta ricettiva regionale, alberghiera e extralberghiera, agevolandola e promuovendola il più possibile. Chiamparino e il centro sinistra invece fanno l’esatto opposto”.

Tra le misure più criticate da Vignale il numero di giorni di apertura inizialmente previsti in 180, l’obbligo di superamento delle barriere architettoniche, il dover rispettare il regolamento europeo sull’HACCP, l’obbligo di profilassi per la legionellosi, l’imposizione di volumetrie e altezze (18 metri quadri per stanza alta almeno 270 cm) che escluderanno gran parte del patrimonio abitativo montano da queste attività.

“Nei lavori in Commissione – continua Vignale – siamo riusciti, con grande fatica, a migliorare un po’ il testo, portando i giorni di apertura da 180 a 240, evitando che fino a 6 camere si fosse obbligati al superamento delle barriere architettoniche, evitando l’imposizione della tv in ogni camera da letto e levando tutta una parte di nuova burocrazia. Ma la verità è che questo testo dovrebbe essere completamente cambiato, perché penalizza un settore che l’hanno scorso ha garantito 5,6 milioni di notti, coprendo circa il 30% dell’offerta turistica regionale”.

“Continueremo – conclude Vignale – a lavorare per difendere le attività extralberghiere piemontesi, per dare nuova vitalità alle nostre vallate e garantire un’offerta turistica adeguata alla nostra regione. Ciò sarà possibile solo cambiando radicalmente un Regolamento vecchio, sbagliato, pieno di nuova burocrazia e di nuovi costi. Se i piemontesi l’anno prossimo ci faranno governare la nostra regione sarà un provvedimento a cui mettere subito mano”.

 

Nasce “Rete Bianca” anche a Torino

LA LETTERA “Anche a Torino e in Piemonte nasce “Rete Bianca”, il movimento politico e culturale decollato recentemente a livello nazionale che ha come obiettivo principale quello di favorire la “ricomposizione” di movimenti di base, gruppi organizzati e associazioni del mondo cattolico democratico, cattolico popolare e cattolico sociale disseminati in tutto il paese e rilanciare, al contempo, l’impegno politico dei cattolici. Una iniziativa, ovviamente laica, che nasce dopo la presa d’atto della sostanziale irrilevanza politica dei cattolici democratici e popolari nella società contemporanea. In particolare nel dibattito politico. Una carenza di iniziativa, di ruolo e di presenza politica denunciata recentemente anche dal Presidente della Cei, cardinal Bassetti, che ha invitato i laici cattolici italiani ad intraprendere la strada dell’impegno politico senza titubanze e senza rassegnazione. Ma è l’intero associazionismo che chiede adesso un impegno politico diretto, abbandonando la tradizionale riservatezza. Nessuna riproposizione comunque della Dc o, peggio ancora, di un partito vagamente confessionale ma l’assunzione di una iniziativa che non potrà non avere una ricaduta politica concreta nei prossimi mesi. Aperta a tutti, come ovvio, ma partendo dalla cultura di quel “cattolicesimo politico” che adesso non può più assentarsi dalla dialettica politica italiana. Rete Bianca e’ nata con questo preciso obiettivo. A livello nazionale come a livello locale. A cominciare da Torino e dal Piemonte dove è necessario assumere una iniziativa politica e culturale che da troppo tempo e’ sbiadita ed appannata. Dalle prossime settimane saranno attivate iniziative di base per illustrare questo progetto politico e culturale. A Torino e in Piemonte”.

Giorgio Merlo

Mauro Carmagnola

Giampiero Leo

Contrordine: (forse) non si vota più

Crisi di governo. Mentre si attende che resusciti il governo gialloverde -potrebbe andare proprio così –  ecco le reazioni della politica e dei politici torinesi. I più defilati i leghisti. I più sornioni i berlusconiani.I più arrabbiati quelli del Pd. I più smarriti i pentastellati.I più assenti la sinistra estrema.In fondo, tutto come da copione. Con tutti ma proprio tutti convinti che il Salvini un po’ abbia  preso di mezzo il Giggino che come gli autisti impantanati accelerano invece di aspettare il carro attrezzi. Personalmente non sono così convinto che si voterà subito. Staremo a vedere.  Con la certezza che il Chiampa non vuole ripresentarsi e probabilmente i pentastellati e i leghisti si guardano in cagnesco. Qui entra in gioco Mimmo Portas. Solerte dichiara: sto comprando le azioni Pd. Costano poco  perché hanno perso in borsa… ma se Chiampa mi ascolta ripresentandosi vinciamo e le azioni vanno alle stelle. E Boccuzzi sodale del senatore Esposito non ha dubbi: alle regionali mi presento con i Moderati. Con una personale domanda: se i Moderati sono una corrente del Pd perché fanno sempre liste autonome? Ma questi, ammettiamolo, sono dettagli.  Difendiamo la costituzione e il Presidente Mattarella. Ritrovata una ragione d’essere la piazza è del Pd. Tra le altre cose nulla da dire sui cento pentastellati che hanno manifestato davanti alla prefettura domenica sera.Qualche dubbio sul disertare il consiglio comunale da parte della Sindaca e Gruppo M5s viceversa l’abbiamo. Nulla di polemico ma una domanda mi viene spontanea. Avete studiato educazione civica alle elementari? Osvaldo Napoli sornione dichiara : l’Appendino sbaglia nel confondere i problemi di Torino con i problemi di Roma. Ed intanto anche Calenda prende tempo. Sembra sempre che non ci sia una schiarita definitiva. Ora : elezioni a luglio. La vedo dura ma oramai tutto è possibile. La vedo dura non tanto per tecnicismi istituzionali di cui sono totalmente inesperto, ma perché tutti hanno bisogno di tempo. Il Pd per trovare un leader diverso da Renzi. Se sceglie Gentiloni guarda a sinistra. Se sceglie Calenda guarda a Forza Italia. Elettoralmente parlando. Salvini quattro cose deve chiarire con Belscusa ora ricandidabile, e i  5 stelle spiegare al loro popolo che cosa è successo. Tutti parlano di voto subito, ma poi tanto convinti non sono.La nostra solita doppiezza italica è interpretazione nostrana di Guicciardini e Machiavelli. E qui in Piemonte e a  Torino si complicano le cose, con le elezioni europee e quelle regionali in vista. Alleanze locali? Il buio incombe. E non so se si sta giocando a scacchi o più modestamente a dama. L’incertezza regna sovrana. Leu cosa farà col Pd? A Roma come a Torino. Berlusca come accoglierà il figliol prodigo Matteo? A Milano come a Torino. I cinque stelle quanto tempo hanno  bisogno nello spiegare al loro popolo cosa è successo. Tutti a parole vogliono elezioni subito. Ma io ho l impressione solo a parole. Perdiamo colpi. Non c è proprio altro da dire. La patria di Guicciardini e Machiavelli perde colpi. Ammesso e non concesso che la media dei politici italiani attuali li conosca. Ora tutti sono filo europeisti. Non sembrava fino a qualche giorno fa. Ma i  miracoli avvengono all’improvviso. Se no non si chiamerebbero miracoli. Noi continuano ad essere diffidenti verso queste folgorazioni sulla via di Damasco e francamente continuiamo nello stupirci . Ci vorrebbe coesione delle forze politiche almeno sulle regole. Una volta nella ” famigerata ” prima Repubblica si parlava di arco costituzionale. Ora a torino come a Roma si bisticcia su tutto e tutti. E non è un bel servizio che si fanno i cittadini sia qui, sia nella capitale.
Patrizio Tosetto

Luca Cassiani (Pd): “Appoggio e solidarietà al Presidente Boeti che si è schierato in difesa delle Istituzioni”

“Voglio esprimere il mio appoggio e la mia solidarietà al Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Nino Boeti duramente attaccato da alcuni esponenti del M5S, sui giornali e durante la seduta del Consiglio regionale, semplicemente per aver difeso l’operato responsabile del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella che ha assunto il ruolo di garante delle Istituzioni democratiche e della nostra Costituzione” ha dichiarato il Consigliere regionale del Gruppo Pd Luca Cassiani
 
“Il Presidente Boeti – ha proseguito il Consigliere Cassiani – ha correttamente affermato che avere aperto uno scontro istituzionale con tanto di richiesta di impeachment, come hanno fatto il M5S e la Lega Nord, rappresenta un atto gravissimo che mina la credibilità dell’Italia sulla scena europea e dimostra come queste due forze politiche si siano comportate in modo antidemocratico e credo che questa affermazione trovi conferma nei fatti e, in particolare, nella risposta dei mercati alla grave instabilità che il nostro Paese sta vivendo”. 
 
“L’attacco al Presidente Mattarella – ha concluso Luca Cassiani – rappresenta un atto gravissimo ed è dovere del Presidente del Consiglio regionale difendere le istituzioni repubblicane”

Sicurezza e altri problemi: quale futuro per Torino?

“Delle tante innovazioni tecnologiche che la Città di Torino avrebbe bisogno – afferma Silvio Magliano, capogruppo dei Moderati in Consiglio comunale – sicuramente quella dell’introduzione dei droni per la festa di San Giovanni mi appare la meno adatta sia per i costi assai elevati sia per il fatto che questo evento, che rischia di non essere attuabile in caso di pioggia ed anche semplicemente di vento, rappresenta una rottura rispetto alla radicata tradizione torinese dei fuochi di San Giovanni. Sono ora ancora più preoccupato dopo le risposte ricevute da parte dell’assessore Pisano in Consiglio comunale alla mia interpellanza. Le risposte della giunta sono state, infatti, molto superficiali. Secondo l’assessore Pagano “San Giovanni è una festa le cui origini sono pagane”. Sul campo, invece, persistono, secondo me, quattro urgenti problematiche: le inadeguate garanzie di sicurezza ( la piazza dove si raduneranno i torinesi non sarà .più piazza Vittorio Veneto, come in passato, ma piazza Castello), i tempi necessari per le autorizzazioni Enac, la variabile meteo ed i costi non esattamente quantificati, ma stratosferici (tanto che si parla di una cifra dieci volte superiore a quella messa a bilancio negli ultimi anni per i tradizionali fuochi di San Giovanni). Sull’autorizzazione Enac l’assessore Pisano garantisce che arriverà “entro novanta giorni dalla richiesta”, ma peccato che tra novanta giorni saremo a fine agosto, ben oltre la data di San Giovanni del 24 giugno “.

***

“È stata comunque molto positiva – aggiunge Silvio Magliano – la votazione all’unanimità da parte dei consiglieri della maggioranza e della minoranza della mozione che ho presentato relativa al patrocinio da parte del Comune ai soli eventi accessibili anche alle persone con disabilità motoria. Le conseguenze dell’approvazione della mia mozione saranno anche pratiche. Gli eventi culturali, sportivi e di spettacolo che non saranno in grado di garantire l’assenza totale di barriere architettoniche, non potranno usufruire né di convenzioni né di contributi comunali. Non si dovranno più ripetere casi come quello del Salone dell’Auto dell’estate scorsa, quando questo principio non venne applicato. E spero possa presto essere identificato un Disability Manager, che a Torino manca da troppo tempo”.

***

“Torino purtroppo – osserva il capogruppo Magliano – sta anche conoscendo forme di illegalità sempre più dilagante, a partire dai piccoli mini market, che si stanno diffondendo in molti quartieri cittadini, quali San Salvario ed altri, diventando non soltanto centro di commercio di prodotti di dubbia provenienza, ma anche veri e propri punti di concentrazione di malavita e di spaccio. Un altro problema che affligge la nostra Città riguarda la nuova collocazione del Barattolo, a proposito della quale ho presentato una seconda interpellanza consecutiva, a cui l’assessore Giusta non ha ancora dato risposta. In questo momento il mercato di libero scambio sta continuando in regime di proroga di bando, consentendo ad un unico soggetto, ViviBalon, di fare business. Il regime di illegalità sta dilagando anche nei mercati cittadini; un esempio è quello del mercato di corso Racconigi, nel tratto compreso tra via Foresto e corso Vittorio Emanuele, dove compaiono numerosi venditori abusivi”.

***

“Insoddisfacenti – aggiunge  Magliano – sono anche le risposte in Commissione da parte dell’amministrazione comunale in Commissione a proposito del problema della sicurezza nella Spina Reale, dove i tempi per ottenere l’installazione delle telecamere sembrano molto lunghi. Ironicamente ho proposto di usare i droni di San Giovanni per garantire la sicurezza in questa area della città”.

 

Mara Martellotta

 

Mattarella, i cattolici democratici e la Costituzione

di Giorgio Merlo

Ancora una volta le ragioni costituzionali, cioè i valori e i principi della nostra Costituzione, sono al centro del dibattito politico ed istituzionale del nostro paese. Certo, mai avremmo immaginato di trovarci in una situazione del genere. Come mai avremmo pensato che la figura del Presidente della Repubblica diventasse l’oggetto della divisione verticale, e violenta, nella politica italiana. E, nello specifico, proprio la figura di Sergio Mattarella. Ora, senza ergersi a paladini del Quirinale e senza esercitarsi nella difesa d’ufficio di Mattarella, non possiamo non dire che l’attuale Capo dello Stato ha dimostrato, in tutti i tornanti decisivi del suo alto magistero – a cominciare dal come ha affrontato concretamente la difficile situazione politica che si è venuta a creare dopo il voto del 4 marzo – una feconda e rispettosa fedeltà alla prassi e al dettato legislativo scolpiti nella Costituzione. Nessuna deroga, nessuna forzatura e, soprattutto, nessun privilegio politico o di schieramento. Anzi, rispetto rigoroso e puntuale del pluralismo e delle indicazioni provenienti dal corpo elettorale. E sempre nella cornice del quadro costituzionale. Ma, in secondo luogo, quello che mi preme sottolineare in questo frangente delicato e complesso per la nostra vita pubblica, e’ che il rigoroso rispetto dei principi costituzionali – favorito dal comportamento istituzionale ineccepibile dell’attuale Presidente della Repubblica – e’ la cornice e la ragione essenziale per un rinnovato impegno politico dei cattolici italiani. Del resto, il recente appello del Presidente della Cei, cardinale Bassetti ad uscire dal letargo e dall’afasia per intraprendere e rilanciare un nuovo cammino politico dei cattolici, si intreccia anche con la necessità di far rivivere quel “cattolicesimo politico” che trova proprio nella difesa e nella promozione della Costituzione uno dei suoi principali obiettivi. Ecco perché nell’alto magistero istituzionale, concreto e quotidiano, del Presidente Mattarella noi ritroviamo anche le ragioni politiche e culturali per la riscoperta di una tradizione che è sempre stata decisiva in tutte le fasi storiche del nostro paese. Un rinnovato impegno che, adesso, non può più avere alibi per giustificare il distacco dalla vita pubblica.

Governo, Molinari (Lega): “Democrazia demolita. Pronti a governare con ministri che tutelino italiani”

“Siamo di fronte ad una vera e propria demolizione della democrazia. Il voto dei cittadini, così, non ha più senso. Siamo indignati e sconvolti per quello che sta accadendo nel nostro Paese. La Lega è pronta a governare e a scegliere ministri  che facciano il bene e gli interessi dell’Italia e degli italiani e non di qualche altro paese europeo”. Così Riccardo Molinari, vicepresidente dei deputati della Lega e segretario del Piemonte del Carroccio.

Io sto con Mattarella

Io sto con il Presidente della Repubblica. Sta solo facendo il suo dovere e come si dice sta solo realizzando le prerogative del Capo dello Stato. Qualcuno a Di Maio e Salvini ha spiegato cos’è una Repubblica italiana democratica? Ma loro rispondono: noi abbiamo vinto le elezioni. Appunto, avete vinto, non state  occupando i posti di potere dello Stato. Che poi nel pensarci bene non avete vinto un bel niente .Semplicemente vi siete conquistati una posizione “privilegiata” per formulare una proposta al Presidente della Repubblica. Il presidente incaricato in accordo con il Mattarella  formulerà una proposta alle Camere. Eppure dovrebbero conoscere la nostra Costituzione. Fieramente hanno votato no al referendum proprio per difenderla dal piano renziano. Anche se il sospetto che l’abbiano fatto per contrarietà e che non l’abbiano mai letta c’è tutto. Personalmente preferisco la cultura idealista di Benedetto Croce che il revanscismo neoborbonico.  Preferisco un Matteo Salvini che si autodefinisce comunista padano che scimmiottare i fascisti di Casa Pound. Sono preferenze, opinioni e giudizi, come tali opinabili. Discutere e mettere in discussione le proprie certezze è il sale della democrazia. Si possono cambiare le regole. Ma a bocce ferme. Tant’è che Matteo Renzi … per la prima volta mi è simpatico. Lui voleva cambiare le regole, ma a bocce ferme .Non ha ottenuto i  due terzi dei consensi in parlamento, ha indetto il referendum. Per  intanto si gioca con queste regole. È Gigino insiste: 12 milioni d italiani ci hanno votato per il cambiamento. Cosa c’entra?  Attenti  a non contrabbandare l’eventuale richiesta di cambiamento con la legittimità di stravolgere le regole del gioco mentre il gioco è in corso. C’è dell altro? Spero di no. Vedo troppi fascismi addentrarsi sull’ accordo giallo verde. Ma spero di sbagliarmi e che la causa di tutto sia solo ignoranza, anche se soprattutto per chi vuole governare l’ ignoranza è una colpa imperdonabile.  Continuano nel confidare nel Presidente della Repubblica.  In questi mesi ha avuto nervi saldi .Il compito era tutt’ altro che semplice e lo sta realizzando con competenza. Sarà iniziata la terza repubblica ma la nazione continua ad affidarsi a uomini politici formati nella prima Repubblica. Con un mio personale invito a Gigino e Matteo – ora leader non solo del Nord – di leggere il filosofo tedesco idealista Fitche. Sulle dissertazioni e diversità tra Stato e nazione. Con una ultima raccomandazione: se volete ascoltare un consiglio per una volta – almeno per una volta – non attaccatevi al computer ma entrate in una libreria o in una biblioteca. Lì potrete sentire l’odore dei libri, del sapere e del conoscere. Ne
avete bisogno.
Patrizio Tosetto

Il Pd di Venaria sulla questione vaccini

“Il Sindaco è il responsabile della condizione di SALUTE della popolazione del suo territorio. Il Consiglio Comunale condivide questa responsabilità.”

VENARIA REALE – Si apprende dagli organi di stampa che a circa 20 giorni dalla fine dell’anno scolastico si riscontrano ancora, presso gli istituti scolastici cittadini, dei casi di ingiustificata inadempienza rispetto agli obblighi previsti dalla legge in materia di vaccinazioni obbligatorie, ci domandiamo come mai l’Autorità Sanitaria Locale, cioè il Sindaco, abbia potuto permettere una cosa simile. Non è possibile non esprimere preoccupazione rispetto a una situazione che evidentemente, fino a prova contraria, può potenzialmente pregiudicare la salute di tutti i bambini e i ragazzi, a prescindere da qualunque altra considerazione. Le recenti polemiche rispetto all’interpretazione di norme nazionali o regionali relative all’obbligatorietà dei vaccini, francamente poco interessano, sembrano più che altro un colorito tentativo di scaricare su altri le proprie colpevoli inadempienze; se l’obiettivo è quello di garantire la sicurezza sanitaria di tutti anziché innescare una una sterile discussione di tipo amministrativo-burocratico sarebbe stato più costruttivo capire come mai alcuni bambini ancora non erano in regola con le vaccinazioni ed adoperarsi presso le strutture preposte o magari, ma forse soprattutto, presso le famiglie interessate, al fine di risolvere il problema. Questa amministrazione invece, a partire dall’Autorità Sanitaria Locale, cioè il Sindaco, non ha fatto altro che polemizzare strumentalmente contro i provvedimenti nazionali e regionali senza fare alcunchè per svolgere il ruolo che invece le spetta ovvero “vigilare sulle condizioni di salute della popolazione”. Le polemiche pseudo-politiche fuorviano dal reale problema: per un intero anno scolastico alcuni bambini hanno frequentato le scuole senza adeguata copertura vaccinale esponendo a dei potenziali rischi sanitari in primis loro stessi, ma allo stesso tempo tutti gli altri. Magari esistono dei validi e giustificati motivi per cui dei bambini non possono essere vaccinati, e le leggi vigenti in materia prevedono anche questi casi, ma un conto è non vaccinarsi perché questa è l’indicazione delle strutture sanitarie in seguito a verifiche effettuate da medici competenti e operanti all’interno del sistema sanitario, un conto è permettere l’interpretazione personale delle leggi sulla base di qualche convinzione fai-da-te maturata su qualche blog improvvisato su internet. Questo è il risultato di una posizione ambigua e confusionaria della maggioranza che guida la Città, che con lo scopo evidente di intercettare un certo consenso politico, ha scelto di mettere in discussione un tema di una delicatezza e di una importanza fondamentale: la salute dei nostri figli e la sicurezza dei nostri istituti scolastici. Se il Sindaco, i Consiglieri che sostengono la maggioranza e i rappresentanti del movimento, ritengono che vaccinarsi sia opzionale o discrezionale, o che si possa tollerare con leggerezza che alcuni non rispettino le regole, mettendo in discussione protocolli e procedure sanitarie applicate a livello mondiale, europeo, nazionale ed elaborate da medici specialisti e professionisti che in tutto il mondo attraverso decine di anni di studi, ricerche e sperimentazioni hanno ritenuto valide e degne di applicazione ne prendiamo atto con timore e preoccupazione. Timore e preoccupazione per la salute dei nostri figli e della nostra comunità, unita alla non minore preoccupazione che un eventuale critica alle procedure di vaccinazione che come ripetiamo sono il frutto del lavoro di centinaia di specialisti, non venga dalla comunità scientifica, dai medici, dagli epidemiologi ma emerga da una minoranza politica abile ad utilizzare un paio di articoli scientifici magari decontestualizzandoli e alterandoli ad arte al solo fine di canalizzare il consenso per raggiungere posizioni di potere.Questa amministrazione si assume la responsabilità morale dell’aver anteposto ai propri doveri istituzionali, che ancora vi ricordiamo: “”Il Sindaco è il responsabile della condizione di SALUTE della popolazione del suo territorio. Il Consiglio Comunale condivide questa responsabilità.” delle misere polemiche da campagna elettorale anziché provvedere alla risoluzione del problema. Ci auguriamo, per il bene di tutti i bambini di Venaria che a seguito di queste leggerezze e del pressapochismo con cui si è affrontato questo problema, non si verifichino, ne oggi ne mai, delle emergenze sanitarie ai danni dei nostri figli, perché in quel caso non sarà di certo invocando un’interpretazione burocratica di un provvedimento a far venir meno il significato di un ben preciso dovere istituzionale del Sindaco, che per la terza volta ricordiamo: “Il Sindaco è il responsabile della condizione di SALUTE della popolazione del suo territorio. Il Consiglio Comunale condivide questa responsabilità.”

IL CIRCOLO PD DI VENARIA REALE