POLITICA- Pagina 671

Piazza San Carlo, Cassiani (Pd): “Ho chiesto se la Regione intenda costituirsi parte civile per danno di immagine”

“Oggi, in Consiglio regionale, ho presentato un’interrogazione finalizzata a sapere se l’Amministrazione regionale intenda costituirsi parte civile contro gli imputati che verranno ritenuti responsabili dei fatti avvenuti in piazza San Carlo a Torino la sera del 3 giugno 2017, in occasione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid” ha spiegato il Consigliere regionale del Partito Democratico Luca Cassiani.

“Durante la partita, proiettata su due maxischermi collocati nella piazza – ha proseguito Cassiani – si verificarono, infatti, gravi incidenti che causarono la morte di una donna di soli 38 anni e  1500 feriti, alcuni dei quali molto gravi. Questi fatti hanno sconvolto non soltanto Torino, ma anche l’intera comunità piemontese e hanno generato un grave danno di immagine per la Città e per il Piemonte dal momento che la cronaca di quella sera ha trovato spazio non soltanto sui giornali italiani, ma su tutte le maggiori testate internazionali, dal New York Times al The Time, da Le Figaro a Bild”.

“A questo proposito – ha affermato il Consigliere Cassiani – nei giorni scorsi, è stata depositata in Consiglio Comunale, a Torino, una mozione che, se approvata, impegnerebbe la Città di Torino a costituirsi parte civile contro gli imputati che verranno ritenuti responsabili dei fatti, all’Udienza preliminare di oggi, 23 ottobre 2018, ma si apprende che il Comune non avrebbe intenzione di farlo”.

“Poiché la Città di Torino non intende costituirsi per richiedere i danni di immagine e reputazione derivati dai fatti del 3 giugno 2017 – ha concluso Luca Cassiani – è bene che la Regione Piemonte valuti tale possibilità, anche alla luce del rifiuto del Consiglio Comunale di Torino, per rappresentare il punto di vista delle istituzioni territoriali”.

ABORTO, BATZELLA (MLI): “GIUSTO TUTELARE MATERNITA’ MA NON METTERE IN DISCUSSIONE LEGGE 194”

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“La tutela della maternità è prevista dalla #legge194, quella che regola anche le norme sull’aborto, e che nell’ultimo periodo viene contestata da più parti. Tutto l’impianto della legge si basa sull’importanza di sostenere le donne attraverso i servizi socio-sanitari per aiutarle a una maternità consapevole e il più possibile protetta. E’ giusto che sia così e che lo Stato faccia ancora di più per tutelare le donne e i loro figli. Ma non possiamo dimenticare che quella stesse legge garantisce il sacrosanto diritto di scelta, che può essere quello dell’interruzione volontaria di gravidanza. Un diritto conquistato con fatica e anni di lotte e che nessuno, oggi, può permettersi di mettere in discussione”. Lo afferma la consigliera regionale di Movimento Libero Indipendente, Stefania Batzella, in un post su Facebook commentando la notizia che, dopo Verona e Ferrara, anche in consiglio comunale a Roma verrà discussa una mozione sulla legge 194 contro il diritto delle donne all’interruzione volontaria di gravidanza.

IVA, BRAMBILLA: “RIDURLA AL 10% SULLE PRESTAZIONI VETERINARIE, COME PROPONE IL GOVERNO SPAGNOLO”

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“Ho pronto un emendamento, che proporrò di introdurre nella manovra, per abbassare quantomeno al 10 per cento l’Iva sulle prestazioni veterinarie (oggi sottoposte all’aliquota massima)”. Lo dice l’on. Michela Vittoria Brambilla, Fi, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, commentando la decisione del governo spagnolo di ridurre al 10 per cento l’Iva sulle prestazioni veterinarie: la misura produrrà minori entrate per 35 milioni di euro, da compensare con i proventi della tassazione ambientale.“Del ruolo sempre maggiore che il rapporto con gli animali d’affezione ha nella nostra vita quotidiana – avverte l’on. Brambilla – lo Stato purtroppo si ricorda soprattutto quando si tratta di far cassa: alle cure veterinarie si applica l’aliquota Iva massima, mentre le detrazioni previste sono così basse da rasentare l’irrilevanza, praticamente una presa in giro. Già nella scorsa legislatura – prosegue la parlamentare – primi tra tutti avevamo denunciato questo stato di cose, individuando possibili rimedi. La strada maestra, riproposta anche in questa legislatura (AC25), sarebbe a nostro avviso quella dell’esenzione dal pagamento dell’Iva di tutte le spese veterinarie in favore di animali legalmente registrati. La riduzione sostenuta dal governo spagnolo ci incoraggia ad insistere, per vedere attuato concretamente, in prospettiva, il principio dell’ ”one health”, sancito dall’Organizzazione mondiale della sanità, dall’Organizzazione mondiale della sanità animale e dalla FAO: la salute è una sola, umana e animale”.

Alla Leopolda come se nulla fosse accaduto

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Alla Leopolda, luogo nel quale si riunisce da 9 anni la corrente di Renzi ( che controlla il Pd ) si è  discusso come se alle nostre spalle non ci fossero il 4 marzo e  le sconfitte subite alle amministrative e al referendum. Del resto questa è la strategia di Renzi che ha potuto dispiegarsi perché i suoi uomini controllano i ” gangli ” vitali del Partito: le Presidenze del Partito e dei gruppi parlamentari. La strategia di Renzi era chiara: prendere tempo, rinviando il congresso  per annacquare le proprie  responsabilità  e impedire che se ne discutesse . Ci è  riuscito anche per responsabilità dei suoi oppositori interni. L’importante era far calare il sipario sulle scelte compiute in questi anni che sono la causa del disastro, un disastro peraltro largamente annunciato. Alla Leopolda è andato in onda lo stesso film. Se la sono cantata e se la sono suonata. Non sono mancati gli effetti scenici, ma che tristezza e se mi è consentito che arroganza e presunzione. Si è  parlato del governo giallo-verde e del fatto che ci porterà a sbattere, dimenticandosi che è  nato anche perché Renzi  ha impedito che si aprisse un confronto tra pd e 5 Stelle; cosa che ha fatto non già discutendone in qualche organismo di partito, ma ponendo il diktat da Fazio, ospite alla Leopolda. Si è proposta una contromanovra che forse sarebbe spettato al Pd avanzare in occasione del Forum del pd che si svolgerà nei prossimi  giorni; per di più alla presenza di Pier Carlo Padoan, Ministro tecnico indicato da Napolitano e convertitosi al renzismo. Si è proposto da vita ai Comitati di Resistenza Civica che saranno costituiti in tutto il Paese, che risponderanno a Renzi e che i maligni considerano l’embrione di un nuovo Partito che Renzi sarebbe pronto a fondare se perderà il controllo del Pd o se le europee andranno peggio del previsto. Ma soprattutto alla Leopolda si è discusso  come se Renzi avesse deciso di scendere in questo momento nell’agone della politica e si trattasse,  con una coraggiosa proposta di rinnovamento delle idee, del Partito e della leadership, di reagire ad una serie sconfitte e se queste sconfitte non fossero state subite proprio da Renzi. Nessuno tra i presenti che si sia alzato per dire: ” scusate è  tutto giusto quello che dire contro il governo attuale ,  ma perché siamo passati al 18%, perché noi che eravamo al governo e che ci eravamo con Renzi abbiamo perso il referendum  e perché abbiamo perso tutte le elezioni amministrative?” Si é  trattato di Minestra riscaldata o di una operazione di maquillage politico, ma la sostanza non cambia.

Wilmer Ronzani

Inclusione stranieri, Tronzano replica a Gallina

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Dario Gallina, presidente dell’Unione industriale di Torino, ha dichiarato alla Stampa: “Milano ha fatto dell’inclusione degli stranieri una bandiera: dobbiamo farlo anche noi anche per non rischiare di subire il calo demografico che ci sta colpendo”. Le sue parole hanno suscitato la reazione del vicepresidente del gruppo di Forza Italia a Palazzo Lascaris, Andrea Tronzano. “Ci spieghi meglio dottor Gallina: lei ritiene che gli stranieri debbano essere integrati o fatti arrivare in Italia perché contribuiscano al miglioramento della bassa natalità? Se fosse così sono fermamente contrario alla sua dichiarazione e la inserisco in un contesto elettorale (maggio 2019 pro Chiamparino o altre battaglie all’interno dell’associazione di cui lei è membro)”. “Includere con realismo e secondo le esigenze del nostro Paese, – conclude  Tronzano – ma mai e dico mai abdicare alle politiche a favore dei cittadini italiani, della famiglia e della natalità.  Il futuro è nei nostri giovani e non in politiche che surroghino o abdichino o appaltino ad altri il nostro avvenire!”

 

GLI STATI GENERALI DELLA CULTURA DI DESTRA

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Lo scorso Sabato al centro Congressi Cavour di Roma, si è tenuto un importante dibattito promosso da Nazione Futura ” Gli Stati Generali della Cultura di Destra”.

Numerosi i partecipanti provenienti da tutta Italia, testimonianza che un’altra politica è oggi possibile, una politica fatta di dialogo, di incontro e di pensiero. Una politica capace di mettere al centro la cultura, dopo anni di deculturizzazione massiccia Nazione Futura propone una ricetta controtendenza, dare voce ad una politica pensata capace di offrire uno spazio di discussione attorno al quale coagulare idee e progetti. Tanti gli intellettuali ed i pensatori intervenuti  Corrado Ocone, Giovanni Orsina, Marcello De Angelis, Diego Fusaro solo per citarne alcuni. Tanti gli spunti di riflessione e le idee poste in discussione, in primis ci siamo interrogati se esiste o no oggi, uno spazio per le vecchie categorie ideologiche destra e sinistra, categorie che appaiono sempre più superate nei fatti, dal contrapporsi di due visioni del mondo e della società, una sovranista e conservatrice ed una mondialista riformista. Ma ancor di più ci siamo interrogati sull’importanza e la centralità della cultura e in particolare della cultura di destra con i suoi valori e la sua tradizione. Nazione futura cresce sempre più e lo fa con la consapevolezza che il cammino è ancora molto lungo ed impervio, ma forti ed animati da una sana passione e giovanile entusiasmo, di certo non molleremo e proseguiremo con il nostro lavoro culturale a servizio della politica e del nostro Paese. Un grazie va al nostro Presidente il giovanissimo editore Francesco Giubilei e a tutto il Direttivo Nazionale.

Ferrante De Benedictis

Vicepresidente Nazionale Nazione Futura

Molinari (Lega): “Bando Periferie finanziato dal Governo”

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“Altra grande opportunità di investimento per i Comuni piemontesi” 


“Giovedì è stata trovata l’intesa fra Comuni e Governo: tutti i progetti del Bando Periferie saranno finanziati per intero, con l’aggiunta di aver liberato anche 2 miliardi di euro per spese di investimento per tutti i Comuni che hanno avanzi di amministrazione, non solo quelli del bando. Questa è la concretezza della Lega al Governo. Le polemiche sollevate per settimane dal PD in merito al Bando Periferie si sono mostrate assolutamente immotivate: noi lavoriamo concretamente per il nostro territorio, loro sollevano polveroni basati sul nulla”.   Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, nelle scorse settimane ha giocato un ruolo centrale nello ‘sblocco’ delle risorse per i comuni con avanzi di amministrazione, e ha sempre sottolineato che, sul fronte Bando Periferie, sarebbe arrivata presto una soluzione soddisfacente per tutti.  “Così è stato – sottolinea ora -,  e i Comuni italiani avranno a disposizione per intero, nei prossimi due anni, le risorse per far fronte agli investimenti già avviati, e per quelli previsti nel bando. Si tratta, per molti comuni piemontesi, di un’opportunità in più per realizzare opere con importanti ricadute urbanistiche e sociali. I territori sono e saranno al centro del piano di Governo della Lega, dopo essere stati per troppi anni completamente abbandonati”.   

Rifondazione al presidio antifascista

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Sabato 20 ottobre, ore 16, in piazza Palazzo di Città, Torino, Rifondazione Comunista ci sarà raccogliendo l’appello che un nutrito gruppo di partigiani, primo firmatario Gastone Cottino, ha lanciato per un presidio antifascista, antirazzista, di lotta alle discriminazioni e alle ingiustizie, di sostegno a chi come a Riace è impegnato sul fronte della cooperazione e dell’accoglienza. Nel clima odierno di paura e intolleranza i partigiani torinesi invitano a riprendere il cammino della lotta e della speranza assumendo le ragioni del disagio, della ribellione, della rabbia  contro lo stato delle cose presenti e la degenerazione della politica. “Noi in piazza ci saremo – dichiara Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se – esprimendo non solo la nostra ferma opposizione ai rigurgiti fascistoidi, alle politiche discriminatorie, razziste dell’attuale governo Lega-M5S ma la nostra critica e alterità alle politiche neoliberiste, d’impoverimento sociale, di attacco ai valori fondanti della nostra Costituzione dei governi precedenti a guida Pd il cui risultato è stato di ingenerare l’attuale situazione di degrado sociale, politico, culturale. Per sconfiggere i rigurgiti fascisti e razzisti bisogna tornare a combattere le politiche restrittive, della precarietà, dell’insicurezza, delle disuguaglianze sociali foriere di un clima di paura e di intolleranza. Riconquistiamo la dignità di persone, di lavoratori e di cittadini, com’è nel dettato costituzionale, senza esclusione alcuna. Con i partigiani ora e sempre Resistenza!”

                                                      Ufficio Stampa Prc-Se di Torino

SCIOPERO SCUOLA. SINATORA (LEGA): AULA CONDANNI INTIMIDAZIONE CONTRO SALVINI E DI MAIO 

“Il diritto di manifestare non dovrebbe mai implicare l’uso della violenza. Purtroppo, però, a Torino, oltrepassare il limite entro il quale è più che legittimo esprimere il proprio dissenso è una prassi ormai consolidata. Venerdì scorso, quella che doveva essere una pacifica manifestazione studentesca ha decisamente superato il confine del lecito nel momento in cui due attiviste del centro sociale Askatasuna, già  fermate dalle forze dell’ordine, hanno dato alle fiamme due manichini con le sembianze dei ministri dell’Interno e del Lavoro. Il consiglio regionale condanni con fermezza quanto accaduto davanti alla prefettura ed esprima la propria solidarietà a Salvini e Di Maio. Ogni forma di intimidazione va indiscutibilmente stigmatizzata, al di là  dell’appartenenza politica”: così Benito Sinatora, consigliere regionale della Lega, in un ordine del giorno presentato  in consiglio.

GARIGLIO (PD): “MENTRE A PAROLE CI SI ABBANDONA AD INVETTIVE CONTRO LE SOCIETÀ AUTOSTRADALI, SOTTO BANCO SI TRATTA CON LORO”

“Oggi, nella seduta congiunta delle Commissioni Trasporti e Lavori pubblici della Camera, durante l’esame del disegno di legge di conversione del decreto legge “Disposizioni urgenti per la città di Genova”, abbiamo assistito ad un fatto curioso

É stato presentato all’ultimo minuto e, poi, approvato da parte della maggioranza, un emendamento (il n. 1.100) che limita le attività che il Commissario per la ricostruzione, ossia il sindaco di Genova, deve affidare ad operatori economici che non abbiamo partecipazioni in società concessionarie autostradali” ha dichiarato l’onorevole Davide Gariglio (Pd) “In origine era, infatti, previsto che dovessero essere affidati a società diverse da Autostrade per l’Italia i lavori di ricostruzione del ponte, nonché le opere “propedeutiche e connesse”. Poi, con l’emendamento n.1.100, é stata soppressa la parola “propedeutiche”. In questo modo, si affida ad Autostrade per l’Italia il compito di abbattere il ponte, opera propedeutica per la ricostruzione” ha proseguito il deputato piemontese del Partito Democratico. “Non scandalizza la scelta in sé, che può essere dettata da ragioni di urgenza, ma é evidente che, mentre a parole ci si abbandona ad invettive contro le società autostradali, sotto banco si tratta con loro e ci si scambiano favori. Pochi minuti dopo, la maggioranza ha respinto un emendamento (il n. 1.35 di LEU) che prevedeva che, in caso di omesso versamento da parte di Autostrade delle somme necessarie per la ricostruzione del ponte, si potesse procedere alla revoca della concessione. É la doppia morale di Cinquestelle e Lega. Duri nei toni, morbidi nei comportamenti di governo” ha spiegato Davide Gariglio. “All’insegna di questa doppia morale vi é anche un’altra scelta di oggi: quella di respingere gli emendamenti di PD e di tutti gli altri gruppi dell’opposizione per impedire al Commissario di Governo di poter derogare alle norme antimafia – ha concluso l’onorevole Gariglio – Infatti, per la prima volta, col decreto Genova si consente di poter non rispettare tutta la normativa antimafia, fatto al quale il presidente dell’Autorità anticorruzione Cantone ha chiesto di porre rimedio. Proprio il sottosegretario Vito Crimi, che, in passato, ha sempre cavalcato le battaglie antimafia, oggi, seduto sui banchi del Governo, é stato risolutamente contrario ad inserire il rispetto del Codice antimafia tra gli obblighi del Commissario per la ricostruzione. Ma, si sa, con i grillini al Governo e con Salvini Ministro dell’Interno, la mafia non é più un problema”.