POLITICA- Pagina 619

DOMENICA ELETTORALE: PIU’ DI 30 GARANTI IN CARCERE PER MONITORARE IL DIRITTO DI VOTO

Domenica 4 marzo, giornata di elezioni politiche generali, il Coordinamento nazionale dei Garanti regionali e territoriali delle persone detenute ha proposto ed organizzato la presenza il più possibile capillare negli istituti di pena per monitorare le operazioni di voto e fare il punto sulla riforma dell’ordinamento penitenziario.

 

Nella mattinata di domenica i Garanti comunali, metropolitani, provinciali o regionali entreranno in circa 30 dei 190 istituti penitenziari attivi nel nostro Paese per verificare direttamente la concreta possibilità del diritto di partecipazione di elettorato passivo al voto, nei seggi speciali allestiti per norma in ciascun carcere.

Nelle settimane scorse i Garanti hanno sollecitato le Direzioni e gli Uffici elettorali comunali ad attivare la complicata e complessa procedura che permette al cittadino recluso che non abbia temporaneamente perso il diritto di voto a causa della condanna inflitta, di poter regolarmente esprimere o meno la propria responsabilità di elettore.

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Hanno aderito:

Franco Corleone, (Regione Toscana – Coordinatore nazionale); Bruno Mellano (Regione Piemonte) Stefano Anastasia (Regione Lazio e Regione Umbria); Samuele Ciambriello (Regione Campania); Enrico Formento Dojot (Regione Valle d’Aosta); Carlo Lio (Regione Lombardia); Mirella Gallinaro (Garante Regione Veneto); Piero Rossi (Regione Puglia); Agostino Siviglia (Città metropolitana di Reggio Calabria); Stefania Carnevale (Città di Ferrara); Ilaria Pruccoli (Città di Rimini); Alessandra Naldi (Città di Milano); Monica Cristina Gallo (Città di Torino), Luisa Ravagnani (Città di Brescia); Gabriella Stramaccioni (Città di Roma); Elisabetta Burla (Città di Trieste); Alberto Di Martino (Città di Pisa); Margherita Forestan (Città di Verona); Giovanni De Peppo (Città di Livorno) Sonia Caronni (Città di Biella); don Dino Campiotti (Città di Novara); Roswitha Flaibani (Città di Vercelli); Alessandro Prandi (Città di Alba – Cn); Armando Michelizza (Città di Ivrea – To); Bruna Chiotti (Città di Saluzzo – Cn); Paolo Mocci (Città di Oristano); Antonia Menghini (Città di Trento); Franca Berti (Città di Bolzano); Sergio Steffenoni (Città di Venezia); Nunzio Marotti (Città di Porto Azzurro – Li).

I Garanti, a seguito delle attività di monitoraggio effettuato nelle settimane scorse e nella giornata del voto, riferiranno agli organi di stampa le valutazioni emerse e le eventuali violazioni riscontrate nella tutela del diritto all’elettorato dei cittadini ristretti.

I Garanti all’uscita dal carcere porranno l’attenzione sul difficile percorso dell’approvazione della riforma dell’Ordinamento Penitenziario che ha provocato grande delusione nella comunità penitenziaria.

I Garanti Regionali e Territoriali ribadiranno con forza la richiesta che il Governo emani entro il 23 marzo l’unico decreto delegato (legge 103 del 22 giugno 2017) già esaminato dalle Commissioni Giustizia di Camera e Senato, dalla Conferenza Unificata delle Regioni e dal Consiglio superiore della Magistratura.

Chiederanno anche al Parlamento di avviare immediatamente l’esame degli altri tre schemi di decreti approvati dal Consiglio dei Ministri il 22 febbraio scorso, sul lavoro penitenziario, sull’Ordinamento minorile e sulla giustizia ripartiva.

Istruzioni per l’uso a chi vuole andare a votare

Se non volete che il vostro voto sia annullato la croce è meglio farla solo sul partito. E mi raccomando, non scrivete preferenze. In questo caso l’annullamento é certo. Una delle bellezze della democrazia é la semplicità, la chiarezza . Ma questa legge elettorale non è semplice né chiara. Lo stanno testimoniando i vari comitati elettorali delle prefetture, molto preoccupate per la quantità di probabili schede nulle. Lasciamo stare i conteggi per determinare le varie attribuzioni. Esempio. La coalizione deve superare il 5 %. Se il singolo partito non supera il 3 non ha eletti. Ma se supera  l’1 i voti sono regalati al partito di maggioranza relativa della singola coalizione. A meno che non si riesca a raggiungere la soglia dell’1, e in questo caso i voti si “buttano via”. Ecco un regalo dell’ accordo tra il Berlusca e  Renzi che ora dice che questa legge non gli piace e che non si candida a presidente del Consiglio ancorché é segretari del Pd. Menti “perverse ” hanno concepito tutto ciò per controllare  candidati ed eletti in primis. Nel 1975 sono diventato maggiorenne e nominato scrutatore. Il presidente di seggio prima dello spoglio ci ha informato: si deve interpretare la volontà dell’elettore. Cosi bastava dare una preferenza al candidato per votare la lista. Dopo, con il ballottaggio per il sindaco,  é stato previsto il voto disgiunto. Poter scegliere tra lista e sindaco.
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Ora non é dato. E abbiamo assistito a mistificazioni. Salvini che sostiene : io premier? Me la gioco col Berlusca. Berlusca dice: sarà Tajani.  E la Meloni : ci sono anche io.  Renzi farà un passo indietro a favore di Gentiloni. Con il massimo raggiunto da Di Maio che ha già scelto i ministri imbarazzando il Presidente della Repubblica che ricorda di essere lui a proporre dopo aver consultato i partiti. Questa é la Costituzione, e la Costituzione é la base della democrazia. Basterebbe aver un po’ studiato. Comunque – e la parola comunque ha un suo preciso significato – caro cittadino, il voto è uno dei tuoi diritti-doveri .Attualmente siamo una democrazia zoppicante con una legge altrettanto claudicante e confusa. Ma vale sempre la pena uscire di casa per andare a votare, con la convinzione che ” le cose” dovranno cambiare per i cittadini e  per i partiti o presunti tali, oltre che per questa immatura democrazia che è l’ unica attualmente disponibile Qualcuno tanti anni fa diceva: ogni nazione si merita i governanti che ha.
Patrizio Tosetto

A TORINO 14 CANDIDATI ADERISCONO ALLA CAMPAGNA DI RIPARTE IL FUTURO

TRA I LEADER NAZIONALI DI MAIO, GRASSO, MELONI OTTENGONO IL BRACCIALETTO BIANCO SIMBOLO DELL’INIZIATIVA. OLTRE 45.000 CITTADINI FIRMANO LA PETIZIONE PER CHIEDERE AL FUTURO PARLAMENTO UNA LEGGE SULLA TRASPARENZA DELLE CANDIDATURE

 Riceviamo e pubblichiamo

Torino, 2 marzo 2018 – Sono 375 i candidati che hanno aderito fino ad ora alla campagna di Riparte il futuro #CandidatiTrasparenti. Nei collegi di Torino e provincia sono stati 14, in tutto il Piemonte 31 ponendo così la regione in una posizione tra le più alte in Italia per numero di aderenti alla campagna. Tra gli aderenti a livello nazionale, i leader Luigi Di Maio (M5S), Pietro Grasso (LeU), Giorgia Meloni (FdI) ma anche – per citarne alcuni- Laura Boldrini (LeU), Vito Crimi (M5S), Deborah Serracchiani (PD), Riccardo Illy (PD), Marianna Madia (PD), Roberto Giachetti (PD), Giuseppe Civati (LeU), Miguel Gotor (LeU), Laura Castelli (M5S).

Sulla piattaforma, i/le candidati/e appartenenti a tutte le forze politiche stanno fornendo (e potranno farlo fino a questa sera, venerdì 2 marzo) dati e informazioni che Riparte il futuro ritiene indici fondamentali di trasparenza per chi si candida a rappresentare i cittadini in Parlamento. In particolare viene chiesto a ogni candidato/a di rendere pubblici:

  • curriculum vitae
  • status giudiziario
  • autodichiarazione su potenziali conflitti di interessi
  • situazione patrimoniale e reddituale
  • dichiarazione sulle fonti di finanziamento della campagna elettorale

Inoltre – affinché l’adesione alla campagna “Candidati Trasparenti” venga perfezionata – il/la candidato/a è invitato/a a sottoscrivere l’impegno a sostenere in Parlamento, qualora venga eletto/a, entro 100 giorni dalla formazione del governo, una legge sulla trasparenza delle candidature. Gli elettori possono consultare sul portale le schede dei candidati di tutte le liste del proprio collegio. Sono queste informazioni preziose che permettono di votare consapevolmente. Gli elettori possono dunque leggere le informazioni rese dagli aderenti e chiedere ai non aderenti di unirsi all’iniziativa mediante gli strumenti di contatto presenti sullo stesso portale. Sono stati più di 43.000 i cittadini che hanno sottoscritto la petizione di Riparte il futuro a sostegno dell’iniziativa.

“Un buon risultato ma inferiore a quello del 2013 quando gli aderenti con il braccialetto bianco – simbolo della campagna anche nel 2018 – furono 878 – spiega Federico Anghelé, responsabile relazioni istituzionali di Riparte il futuro. Come ha rilevato Raffaele Cantone, la lotta alla corruzione non è stata certo un argomento caldo in questa campagna elettorale. Anzi, sembra proprio che sia uscita dai radar dei programmi e del dibattito di questi giorni, come se non rappresentasse una vera e propria emergenza e non fosse una delle principali preoccupazioni dei cittadini che si apprestano a votare. La pubblicazione, qualche giorno fa, del nuovo Indice di percezione della corruzione di Transparency International, ha mostrato segnali di miglioramento per l’Italia, indicando però che la strada da percorrere è ancora molto lunga prima di raggiungere valori simili a quelli dei nostri competitor europei. Anche per questo non è il momento di tirare i remi in barca credendo che il più sia stato fatto. Ringraziamo tutti quei candidati che hanno scelto di aderire alla campagna, dando prova di considerare la trasparenza una priorità, proprio perché grazie alla trasparenza è possibile prevenire corruzione e illegalità. Non saremo noi a giudicare i loro cv, le competenze, e quanto hanno dichiarato in materia di potenziali conflitti di interessi e di status giudiziario: Riparte il futuro è del tutto neutrale e vuol solo mettere nelle mani dei cittadini uno strumento di trasparenza per conoscere meglio chi si candida. Conoscere per deliberare insegnava Luigi Einaudi. Noi cerchiamo di applicare questo insegnamento del grande statista per porre al centro il cittadino decisore con il suo voto”, conclude Anghelé.

DATI REGIONALI

Per quanto riguarda le regioni, la Lombardia totalizza il maggior numero di candidati trasparenti, ma è pur sempre quella con il maggior numero di aspiranti parlamentari. Al sud si distingue la Campania, che ha avuto un gran numero di adesioni soprattutto negli ultimi giorni di campagna.

La parte del leone la fa ancora l’Italia settentrionale, che ha un numero di adesioni molto superiore alla somma di centro e meridione.

MARCO FRANCIA CHIUDE LA CAMPAGNA ELETTORALE AL PATIO CLUB

 

COMUNICAZIONE 

In vista delle prossime elezioni politiche il quotidiano “il Torinese” pubblica gratuitamente in questo spazio interventi, comunicati e notizie inviatici da candidati, segreterie o esponenti politici di tutti i movimenti e partiti. Scrivere a: edizionibest@libero.it

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Marco Francia -candidato per la coalizione di centrodestra al collegio uninominale per la Camera dei Deputati “TORINO 1”- concluderà la sua campagna elettorale con una serata conviviale ad ingresso libero cui parteciperanno i volontari, gli amici, e gli elettori interessati a seguire il suo impegno per rappresentare Torino come “deputato del collegio”. L’appuntamento è per venerdì 2 marzo dalle ore 19.30 al PATIO CLUB in corso Moncalieri 346 a Torino. Si prevede nel corso della serata la presenza dei candidati a Camera e Senato che si presentano nella coalizione di centrodestra in rappresentanza di tutte le liste alleate (FORZA ITALIA, LEGA, FRATELLI D’ITALIA, NOI PER L’ITALIA).

“+EUROPA CON EMMA BONINO” APPRODA ANCHE AD IVREA

L’INCONTRO PUBBLICO “+EUROPA, +AGRICOLTURA, +INNOVAZIONE”
Più Europa con Emma Bonino approda anche ad Ivrea. Lo fa giovedì 1 marzo alle ore 21, allo ZAC (Zone Attive di Cittadinanza) in via Dora Baltea 40b, con Igor Boni e Carmelo Palma (candidati rispettivamente alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica), Miruna Brocco Loris Caretto, che si confronteranno con gli elettori eporediesi durante l’incontro dal titolo: “+EUROPA, +AGRICOLTURA, +INNOVAZIONE“. L’agricoltura è un settore fondamentale per lo sviluppo e per la crescita di un Paese. Il sistema agricolo italiano è caratterizzato da una troppo bassa redditività delle imprese, frutto di una eccessiva frammentazione fondiaria e di una scarsa aggregazione di offerta. Per questo è necessario favorire l’accorpamento fondiario e riformulare il sistema di erogazione degli aiuti diretti della Politica Agricola Comune. È altresì indispensabile dare ascolto alle richieste degli agricoltori e consentire loro l’accesso a tutte le più moderne tecnologie disponibili.
Durante l’incontro +Europa presenterà al pubblico le proposte programmatiche.

Elezioni, dopo il 4 marzo torna la politica?

Non tutto vien sempre per nuocere. Chi detesta i partiti personali, i partiti del capo, la politica spettacolarizzata e del tutto avulsa dalle culture e dai grandi filoni ideali del passato, forse dopo il 4 marzo può ritornare a giocare un ruolo protagonistico e di primo piano. Lo dico a ragion veduta. Se, come ormai dicono tutti i sondaggi, non ci sarà una maggioranza politica coerente e coesa in grado di governare il paese, sarà gioco forza avviare un processo politico di forte scomposizione e ricomposizione dell’attuale quadro politico. È’ noto a quasi tutti, infatti, che nel centro destra le frizioni e le prospettive politiche diverse, e se non alternative dei vari partiti, sono persin plateali. E se non c’è un risultato dalle urne che ne sancisce la vittoria schiacciante quella finta coalizione e’ destinata, prima o poi, ad andare in mille frantumi. L’attuale centro sinistra non è una coalizione. Regge sul partito personale di Renzi, l’ormai famoso “Pdr”, 2 liste inventate a tavolino e uno strano connubio tra l’ex Dc Tabacci e i radicali della Bonino. Ovvero, una non coalizione. Per quando riguarda i 5 stelle nessuno sa, ad oggi, quale sarà la prospettiva politica di questo partito. Anche perché cambia prospettiva rapidamente e quindi da quelle parti tutto e’ possibile e tutto è riformabile nell’arco di pochi giorni: dalle alleanze alla proposta di governo, dalla selezione dei gruppi dirigenti alle priorità programmatiche. Ecco perché l’intera politica italiana è destinata a cambiare profondamente dopo il voto del 4 marzo. E, all’interno di questo cambiamento, saranno proprio le culture politiche a ritornare a giocare un ruolo. Anche e soprattutto di natura politica. A cominciare da quella cattolico democratica e cattolico popolare che difficilmente potrà continuare ad essere, di fatto, assente dalla competizione politica se non limitarsi a giocare un ruolo puramente ornamentale e del tutto irrilevante nei vari partiti e schieramenti in campo. Certo, non mancano gli sforzi e le presenze di questo filone ideale anche in questa triste e povera campagna elettorale. Ma sono presenze, appunto, destinate a non incidere nella concreta dinamica politica italiana. Ora, nessuno pensa, come ovvio, a far rinascere partiti e movimenti che nel passato hanno saputo, comunque sia, declinare un progetto politico rivolto a tutti e frutto di una precisa cultura politica. Ma un fatto è certo: la tradizione e la cultura dei cattolici democratici e dei cattolici popolari e’ destinata ad uscire dalle sabbie mobili e a declinare una proposta politica vera e percepibile dalla pubblica opinione. Forse siamo arrivati alla vigilia di una stagione dove continuare a fare gli spettatori a bordo campo sarà solo un semplice ricordo del passato.

 

Giorgio Merlo

Salvini a Torino mercoledì 28 febbraio per la chiusura della campagna

Il candidato premier della Lega, Matteo Salvini, chiude la campagna elettorale a Torino, mercoledì 28 febbraio. L’incontro con i cittadini piemontesi è alle ore 21 al Teatro Nuovo in corso Massimo d’Azeglio 17a.  Insieme con Salvini, che torna per la terza volta in Piemonte, saliranno sul palco Riccardo Molinari, segretario della Lega del Piemonte, Alessandro Benvenuto, segretario provinciale di Torino e tutti i candidati.

SECONDA LINEA METRO: MERCOLEDI’ FLASH-MOB DI +EUROPA

IN LARGO GIULIO CESARE PER CHIEDERE DI ANDARE AVANTI
Si svolgerà mercoledì 28 febbraio alle ore 11:30 il Flash-Mob di “+EUROPA CON EMMA BONINO” in L.go Giulio Cesare per sollecitare le Istituzioni – il Comune di Torino in primis – ad attivarsi immediatamente per la realizzazione della seconda linea della metropolitana, senza tentennamenti. Saranno presenti all’iniziativa i militanti e i candidati di +Europa alle prossime elezioni politiche. Tra questi Silvja Manzi, candidata per il Centrosinistra nel Collegio uninominale di Torino 2 che ha dichiarato:”Sono anni che sentiamo parole sullo sviluppo di Torino nord. Il primo provvedimento da realizzare è proprio la seconda linea della metropolitana. Un’opera che darebbe la spinta necessaria a questa parte di città per crescere da tutti i punti di vista. La metropolitana, come dimostra la linea 1, crea sviluppo dove passa, con un aumento del prezzo delle case, un aumento dei redditi per chi fa commercio, un aumento della qualità della vita per chi ci abita e un ricongiungimento delle due Torino che da anni abbiamo individuato, grazie al lavoro fatto da ‘Idee per Torino’ guidata da Valentino Castellani. La metropolitana è una cerniera che unisce; Torino ha perso decenni sulla questione dei trasporti e deve recuperare il terreno perduto.

SALA ROSSA: CONDANNA DEGLI INCIDENTI E SOLIDARIETA’ PER GLI AGENTI FERITI

In apertura del Consiglio Comunale di oggi, il presidente della Sala Rossa Fabio Versaci, ha dato lettura di un messaggio, concordato con la conferenza dei capigruppo di Palazzo civico, nel quale si esprime la ferma condanna nei confronti di coloro che si sono resi responsabili degli incidenti di giovedì scorso, a seguito del lancio di bombe carta, e la solidarietà agli agenti feriti. “Essere Medaglia d’oro della Resistenza, per questa Città, – afferma la nota letta in Aula –  ha significato e significa tutt’oggi credere fermamente che la vocazione storica e politica dell’antifascismo sia il pacifico argine a tutte le violenze, e a qualsiasi deriva di intolleranza e di odio”.

Il Chiampa in soccorso di Matteo per gli “ultimi 250 metri”

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Veramente un Matteo Renzi molto simpatico e in gran forma. Probabilmente non sarà sufficiente per l’affermazione elettorale del Pd, ma é già qualcosa per il partito di cui Renzi é segretario. Vuole essere al tal punto empatico che ha arruolato Toto’ per dire che gli avversari politici  sono inaffidabili.  Si, ha ammesso qualche errore, l’ ha fatto…che poi come dice il vecchio adagio chi non fa non sbaglia.  Gli altri? Blaterano solo. Ovviamente per il nostro Matteo nazionale. In particolare se la prende con il Berlusca. Sarcastico, sottolinea che è l’unico uomo che con l’età aumenta la crescita di capelli e che soprattutto continua nel firmare contratti che non onorerà  mai. Forse prepara il terreno per un possibile e successivo accordo. Ma il meglio del nostro arriva quando dice perentorio: anche a me questa legge elettorale non piace. Possibile rumoreggiamento della platea? Assolutamente no, anzi, lungo applauso. Rincuorato continua: molti collegi sono in forse. Bastava che D’Alema e soci non si mettessero in mezzo ed era fatta. Si governava senza senza ma per altri 5 anni. Non mi sembra, ma, come si diceva, contenti loro contenti tutti.
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Il passaggio smarcante l’ha realizzato Sergio Chiamparino che é passato dal non so per chi votare ad un indispensabile votare pd per “mantenere aperta una prospettiva di sinistra”. Una via italiana alle riforme. Il Chiampa ( ui possiamo dirlo ad alta voce)  ha fatto un altro assist a Renzi. Parlare e convincere chi, sfiduciato, non ci vota più. In questo caso ha avuto meno fortuna e forse non sarà ascoltato nelle urne. Lui non demorde e continua a studiare da segretario nazionale del pd sempre più partito di centro con pochissima sinistra. Testimone Mimmo Caretta, segretario provinciale e lausiano della primissima ora, che trova una metafora sportiva: recuperare gli ultimi 250 metri vincendo le elezioni.
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Si riferiva all’ultimo oro vinto dai fratelli Abbagnale, che hanno vinto tutto e non più giovani erano tra gli sfavoriti per il primo posto. Ma negli ultimi 250 metri allungano e sorprendono.  Cosi dopo Totò anche gli Abbagnale vengono in soccorso alla traballante filosofia politica dem. Con un Renzi che ripete: noi abbiamo fatto, gli altri solo parlato.. anzi straparlato. E raccogliendo un applauso: “basta vedere come i pasticci nei bilanci dell’Appendino hanno contribuito al buio in cui vive la vostra città”. Il 5 marzo forse capiremo di che morte morire. Con l’ Europa attenta nel ricordarci che la stabilità economica dipende anche dalla stabilità politica con governi eletti. E che nuove elezioni sono solo dannose.