POLITICA- Pagina 619

I “partiti plurali” sono al capolinea?

di Giorgio Merlo

La stagione dei “partiti plurali” e’ gia’ arrivata al capolinea? In effetti pare proprio di si’. E questo per una semplice ragione: i partiti “personali”, tanto per per citare Ilvo Diamanti, sono di fatto incompatibili con la pluralita’ culturale interna che dovrebbe caratterizzare, almeno formalmente, quei soggetti politici. Nei partiti del “capo”, del resto, il dissenso non e’ previsto. E nelle poche volte in cui si manifesta viene giustamente bollato dai dirigenti come un atteggiamento negativo e anche nocivo per il buon funzionamento di quel partito. Dopodiche’ ci sono modalita’ diverse su come regolamentare e disciplinare il dissenso interno. Chi procede direttamente attraverso le espulsioni, chi con l’invito ad andarsene, chi con la non tollerabilita’ dei suddetti e chi con la delegittimazione crescente del dissenziente. Ma un filo rosso accomuna tutti questi atteggiamenti: l’insopportazione verso chi dissente. E questo, di norma anche se non sempre, e’ anche e soprattutto il frutto della pluralita’ culturale ed ideale che caratterizza i singoli partiti. Democratici o meno che siano al loro interno. Anche se ci sono politici di estrazione culturale diversa che, con il tempo, si limitano ad applaudire sempre e solo il “capo” partito per ragioni facilmente comprensibili. Certo, il ritorno al sistema proporzionale inesorabilmente si trascina dietro una maggior identita’ di partito. Identita’ non culturale visto e considerato che i partiti italiani sono ormai cartelli elettorali permanenti che prescindono da un “pensiero” organico e da una robusta e visibile cultura politica. Ma il dato di fondo che puo’ far saltare i vecchi equilibri e modificare in profondita’ lo stesso sistema politico italiano e’, appunto, la scomparsa dei “partiti plurali”. E questo non solo perche’ si ridefinisce l’identita’ dei partiti ma soprattutto perche’ questo processo puo’ dar vita a nuovi soggetti fortemente caratterizzati sotto il profilo identitario. C’e’ un unico rimedio a questo epilogo. Ed e’ quello che i partiti recuperino quel pluralismo culturale ed ideale che resta alla base dei “partiti plurali”. E che, soprattutto, ci sia un vero riconoscimento della dialettica democratica interna ai partiti. Un elemento che resta, pero’, decisivo anche per poter ancora garantire la democrazia interna ai partiti. Giorgio Merlo

In piazza contro l’atomica e con uno sguardo al Venezuela

In piazza Carignano il 5 agosto con  la presenza un centinaio di partecipanti attivi e molti passanti che si sono fermati a chiedere spiegazioni si è tenuta la manifestazione promossa da “Casa umanista”, insieme al “coordinamento di cittadini, associazioni ed enti contro l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi” e con il patrocinio del Comitato per i diritti umani della Regione Piemonte. Fra le personalità pubbliche presenti hanno anche preso la parola Silvio Magliano, capo gruppo dei Moderati in Comune, Fabio Gosetto, consigliere comunale dei 5 stelle, Mauro Carmagnola presidente del Movimento Cristiano Lavoratori e Marco Brunazzi del centro studi Salvemini. A seguire persone in rappresentanza di associazioni o singole.Dopo i saluti del Presidente della Regione Piemonte Chiamparino, tramite Giorgio Ardito e del Presidente del Consiglio Regionale Mauro Laus attraverso Gian Piero Leo (che ha portato, in maniera più informale ma sempre pubblica, i saluti e l’adesione di Davide Gariglio, del sen. Mauro Marino, dell’on. Osvaldo Napoli e del consigliere regionale 5 stelle Andrissi), a nome del Presidente Laus e dello stesso coordinamento di cittadini contro l’atomica lo stesso Leo ha  annunciato i prossimi due appuntamenti ufficiali: nella seconda metà di settembre un incontro in consiglio regionale con tutti i parlamentari (senatori e deputati) Piemontesi, su invito ufficiale del succitato coordinamento e del Presidente Laus. Poi l’inaugurazione, il 2 ottobre della grande mostra “Senzatomica” realizzata dalla Soka Gakai, condivisa e promossa dal movimento interconfessionale “Noi siamo con voi” e approvata ufficialmente e sostenuta (anche economicamente) dal comitato per i diritti umani della Regione Piemonte. “Tutta la manifestazione è durata circa un’ora e mezza – spiega Leo, vicepresidente del Comitato regionale Diritti Umani – e si è svolta in un clima di grande serenità, tolleranza, rispetto e simpatia. Anche due o tre interventi un po’ più estremi (uno di Rifondazione Comunista, che chiedeva l’uscita dalla Nato e dal nucleare; altri due di cittadini uno storico e un ingegnere – contrari al disarmo atomico e, ovviamente favorevoli alle centrali nucleari) sono stati accolti e ascoltati con attenzione e senza alcuna manifestazione di dissenso”. All’appello contro le atomiche si è aggiunto, su proposta di Mauro Carmagnola e di Leo, anche un altrettanto forte appello a favore del popolo Venezuelano e contro la dittatura di Maduro, richiamando, in particolare l’appello del Santo Padre.

Smog: “Un confronto tra Torino, Milano e Genova”

E’ quanto propone Daniela Ruffino (FI), vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte

“Un confronto costante tra Torino, Milano e Genova per individuare strategie comuni nella lotta all’inquinamento atmosferico”. 

E’ quanto propone Daniela Ruffino (FI), vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, anche in relazione alla recente notizia dell’acquisizione, da parte della procura della Repubblica di Torino,  per il reato di inquinamento ambientale, delle procedure della Commissione europea nei confronti dell’Italia sugli sforamenti delle polveri sottili Pm 10 nelle regioni del Nord.

“E’ fondamentale il raffronto  già esistente tra le Regioni della pianura padana, grazie all’Accordo di bacino padano, per far fronte alle problematiche dello smog, ma i tre grandi capoluoghi di Piemonte, Liguria e Lombardia rappresentano certamente punti cruciali nella produzione di polveri sottili nei territori delle rispettive aree metropolitane. Per questo motivo – osserva la vicepresidente dell’Assemblea piemontese – sarebbe opportuno che la sindaca Appendino, che ha già visto  in passato il sindaco di Milano e nei giorni scorsi quello di Genova – si facesse promotrice di nuovi  incontri per discutere in particolare della questione ambientale”.

“Il problema dello smog va infatti affrontato su larga scala territoriale – conclude Ruffino – e la collaborazione tra le tre città metropolitane potrebbe dare positivi riscontri, anche attraverso un confronto sulle misure adottate nelle singole realtà urbane sulla limitazione al traffico. Al di là di quanto previsto dall’Accordo tra Regioni, sarà infatti interessante verificare gli effetti delle misure antismog e mettere a confronto le esperienze delle tre città per ottimizzare i risultati”.

TRASPORTI, PD: VIA AD ABBONAMENTO TRENI UNDER 26 SCONTATI

Partono da ottobre le riduzioni del 10 per cento sugli abbonamenti ferroviari annuali per gli under 26. La sperimentazione è stata introdotta nel bilancio regionale da un emendamento presentato dai consiglieri del Pd, Raffaele Gallo e Antonio Ferrentino, che ha consentito la  necessaria copertura finanziaria.“Il trasporto pubblico – dichiarano i consiglieri Pd –  va sostenuto con azioni concrete e l’incentivo attraverso uno sconto diretto vuole andare in questa direzione. Per ora – continuano – rimane una sperimentazione ma ci auguriamo che produca un incremento dell’utilizzo del treno tale da rendere permanente l’agevolazione”. L’offerta sarà valida ai soli minori di 26 anni, non compiuti alla data dell’acquisto, residenti in Piemonte. Le agevolazioni si applicheranno sugli abbonamenti annuali sui treni Regionali e Regionali Veloci nel solo ambito dei confini tariffari del Piemonte. “La Regione – sottolineano Ferrentino e Gallo – vuole sostenere le esigenze dei giovani che per lavoro o per studio usufruiscono del trasporto pubblico locale; l’impegno – concludono –per il prossimo anno sarà quello di lavorare alla rateizzazione dell’abbonamento annuale e all’ inserimento degli abbonamenti trimestrali tra quelli scontati”. 

 

DANIELA RUFFINO: LE MIE POSIZIONI SUL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE

“La Regione non ha saputo dare voce al valore e alle specificità dei Comuni. Questo Piano Paesaggistico nasce per tutelare l’ambiente ma i sindaci ci sono già arrivati tempo fa a tutelare il proprio territorio dall’utilizzo indiscriminato del consumo del suolo. Arriviamo dopo e ci arriviamo male. Le regole comporteranno maggiori costi per gli Enti locali e non verranno accompagnati nel percorso di adeguamento della norma in modo adeguato. Vi ricordate i tempi per attuare il Pai? Succederà lo stesso perché i Comuni sono però privi non solo delle risorse finanziarie ma anche di quelle umane. In un contesto del genere avremmo il blocco dei piani regolatori, con gli investitori che fuggiranno, avremo maggiori costi per i Comuni e i Cittadini e qualche tassa locale in più a causa dell’ingessamento del settore edilizio e dei ricavi ad esso legato. E tutto questo senza aver tutelato l’ambiente in alcun modo”.

Valmaggia: “L’impegno della Regione per l’ambiente”

L’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia, sostiene che “la Relazione sullo stato dell’ambiente è un punto di partenza per orientare le nostre politiche future ma anche l’occasione per fare il punto su quelle già avviate, nel solco tracciato dall’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. L’impegno per garantire una migliore qualità dell’aria e per contrastare l’inquinamento atmosferico ha visto quest’anno la Regione Piemonte, oltre ad approvare il Piano regionale sulla qualità dell’aria, firmare un nuovo accordo con le altre Regioni del bacino padano, perché solo con un approccio condiviso è possibile affrontare i problemi che investono aree sempre più vaste”.

“Sul tema delle bonifiche – aggiunge Valmaggia – stiamo procedendo con l’attuazione del Piano regionale amianto, altro tassello fondamentale per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Quanto al consumo di suolo, la Regione sta lavorando alla proposta di un documento legislativo per il governo sostenibile del territorio in cui un nuovo modello di sviluppo si coniughi con l’obiettivo della conservazione delle risorse naturali. Da ricordare anche il grande impegno profuso dalla Regione, dalla Protezione civile e dai volontari nell’affrontare le emergenze, come l’evento alluvionale del novembre scorso. Un gioco di squadra di grande importanza in uno scenario sempre più condizionato dal cambiamento climatico”.

Merlo: dal Presidente della Cei un appello condivisibile

“Il Presidente della Cei, Cardinale Gualtiero Bassetti, coglie nel segno. L’area cattolica italiana, seppur composita e variegata, richiede una nuova rappresentanza politica. Pur senza nessuna deriva confessionale o clericale, non si puo’ non rilevare che a sinistra crescono in modo smisurato nuovi partiti e nuovi movimenti; nel centro destra le sigle partitiche ormai non si contano piu’ e prosperano nel frattempo anche i movimenti populisti. E’ del tutto singolare che in un contesto del genere non possa decollare un movimento politico di ispirazione cristiana, seppur laico e ovviamente autonomo rispetto alla gerarchia ecclesiastica. Il monito del Presidente della Cei, pertanto, non puo’ e non deve lasciare indifferenti i cattolici democratici e i cattolici popolari. E’ arrivato il momento che battano un colpo”. Lo dice Giorgio Merlo, Direzione Nazionale Pd.

REGIONE, AMBIENTE; ROSTAGNO (PD): PIANO PAESAGGISTICO DOPO ANNI DI ATTESA ARRIVA IN AULA

Il consiglio regionale del Piemonte ha avviato la discussione sul Piano paesaggistico regionale. “Dopo una lunghissimo lavoro  – ha dichiarato  Elvio Rostagno, vice capogruppo del PD – questo importante documento è quasi giunto alla fine del suo percorso. In nove anni ci hanno lavorato diverse maggioranze, i relativi assessori, le Commissioni consiliari Urbanistica e Ambiente e sono stati ascoltati i numerosissimi soggetti coinvolti. Siamo consapevoli del fatto che il Piano paesaggistico regionale pone dei vincoli ai Comuni del Piemonte, che in alcuni casi dovranno adeguare i propri Piani regolatori, ma lo scopo comune è quello di tutelare e valorizzare il nostro territorio”.Oltre 2060 fra cascate, ville, chiese, torri, fortificazioni, cascine, borgate e vestigia storiche del territorio come le residenze sabaude, i Sacri monti, i palazzi e i castelli. E ancora 370 singoli beni paesaggistici e numerose aree tra cui 199 laghi, 1837 fiumi e corsi d’acqua, 109 aree protette, 94 zone di interesse archeologico, per una superficie tutelata pari al 61% del totale del territorio.  “Il Ppr – prosegue Rostagno – realizza una lettura reale delle caratteristiche del territorio piemontese, definendo le politiche per la tutela e la valorizzazione del paesaggio con la collaborazione dei Comuni. Inoltre – rimarca – nel piano si prevede l’adeguamento degli strumenti tecnici cartografici, oggi risalenti a diverse decine di anni fa.  Rappresenta – sottolinea – un testo strategico per le politiche del Piemonte che sempre più sono incardinate nella valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale in sinergia con le politiche comunitarie e di sviluppo sostenibile della nostra regione. Il Piano paesaggistico – conclude – completa il quadro normativo della pianificazione regionale, affiancandosi al Piano territoriale regionale (Ptr), in vigore dal 2011, rendendo quindi il Piemonte una regione all’avanguardia sulla valorizzazione e la tutela del territorio”.

M5S: applicare in Regione la legge sui vitalizi

“Speriamo che la legge sui vitalizi sia una priorità per Chiamparino e Laus”: così il consigliere regionale del M5S Davide Bono che ha presentato con il deputato Alberto Airola, la deputata Laura Castelli,i consiglieri Giorgio Bertola e Francesca Frediani, l’iniziativa grillina di recepire in Piemonte la stessa legge passata dalla Camera,  risparmio stimato oltre il 50%. “Si può ancora fare molto per ridurre i costi della politica, noi Consiglieri regionali M5S lo facciamo da sempre, restituendo parte della nostra retribuzione, con cui abbiamo finanziato il microcredito regionale e l’edilizia scolastica”, devolvendo in circa due anni e mezzo oltre 750mila euro.”

VITALIZI. BOETI (PD): “DAI GRILLINI SOLO PROPAGANDA

“CI ATTIVEREMO PER APPLICARE LE NUOVE REGOLE NON APPENA DIVERRANNO LEGGE”

 

Le leggi dello Stato si rispettano e quando il provvedimento sui vitalizi, presentato dal Partito Democratico, verrà approvato anche dal Senato, mi attiverò affinché il Consiglio regionale del Piemonte si adegui alla nuova normativa.

L’iniziativa del M5S è la solita azione di mera propaganda: affronteremo in maggioranza la questione del recepimento delle nuove norme nazionali e confrontandoci con l’associazione che raggruppa gli ex consiglieri regionali.

 

Nino BOETI

Vice Presidente Consiglio Regionale del Piemonte