POLITICA- Pagina 599

Placido: “Con Articolo Uno i delusi dalla pseudo-sinistra renziana”

Gradevole cornice con il sole e via Garibaldi ai tavolini di un bar. Un po’ di fresco in questo strano aprile. Non è una intervista ma una amabile e cortese chiacchierata. 

 

Roberto Placido finisce e sornionamente dice: “caro Patrizio ne vedremo delle belle”. 

 

Dal canto mio gli chiedo  subito : Roberto ma non  sarà troppo tardi per la rottura che avete prodotto nel PD?

 

-Forse ma non è semplice rompere con ciò che hai contribuito a fondare. Come quando con la moglie non va più ma fai di tutto per metterci un pezza sopra. Ma la pazienza  e la sopportazione erano un vaso troppo colmo. Gli attuali dirigenti del PD hanno esagerato. E così nasce Articolo 1.

 

Roberto Placido è un politico di vecchio corso. 14 anni in consiglio regionale tra i primi eletti e nove anni di vicepresidente dell’Assemblea. Un anno sabbatico e poi il ritorno. Partito dalla gavetta.  Iscritto al Pci, via via fino nel diventare responsabile di zona di Borgo Vittoria, una delle Stalingrado della nostra città. Insomma, convintamente di sinistra.

 

Renzi ha spostato il PD troppo al centro?

 

– Fin troppo, facendolo scivolare fino a destra. Ma io non è con lui che ce l’ l ho. E’ un discorso politico. 

 

Chi contesti?

 

–  Sai di Petrolini contestato dal pubblico del loggione?

 

No. 

 

Ai pochi fischi rispondeva: non ce l’ ho con chi fischia.  Ma con chi gli sta vicino e apprezzandomi non li butta giù. 

 

Renzi è tenuto su per opportunismo di chi vuole solo salvarsi la cadrega?

-Proprio così. Non vedo in questo corso renziano altre politiche che non il carrierismo .

Indubbiamente c è stato un complessivo impoverimento della classe politica.

 

Ma non ti sembra che D’Alema sia datato?

 

– Articolo 1 non è datato! Forse come supponevi tu un po’ in ritardo. Su chi critica Massimo…stendiamo un velo pietoso. Ripeto: come ho contribuito a fondare il PD ora sono tra i fondatori del nuovo movimento. Non è  questione personale ma politica.  Anche se…come tutti sanno mi hanno fatto molto torti personali. 

 

Perché?

 

– Ho disturbato. Ero scomodo e non ero  né sono un signor sì. 

 

E Adesso? Qual è il potenziale elettorale?

 

– I delusi da questa pseudo sinistra. Sono tanti tra chi non vota o ha votato 5 stelle. 

 

Ma Renzi ha fatto cappotto.

 

– Una Vittoria di Pirro. Ma il tutto non mi riguarda io sono di un altro raggruppamento politico.

Questo vorrei dire alle compagne e compagni che non sono più iscritti al PD: pensiamo a ciò che noi vogliamo fare. Tutto dipenderà dai risultati che otterremo. 

 

Insomma Roberto Placido non molla. Appunto, ne vedremo delle belle. 

Patrizio Tosetto

Molinari, Lega Nord: “Il Tar e la doppia morale del Pd”

Firme False: il Tar del Piemonte respinge il ricorso e la Giunta Chiamparino si salva per un cavillo. Molinari: “Prendiamo atto della decisione, diametralmente opposta rispetto a quella presa quando c’era una giunta di centrodestra. Continueremo la nostra battaglia politica, e saranno i cittadini piemontesi a giudicare la doppia morale del PD” Il Tar del Piemonte respinge il ricorso sulle irregolarità nella raccolta di firme a sostegno della lista PD di Torino alle ultime elezioni regionali: non sarà possibile assumere nel procedimento amministrativo le risultanze del processo penale Una decisione che suscita qualche perplessità, e che invita ad una riflessione su quanto avvenuto quando, in una simile situazione, si trovava la Giunta Cota. Salva la legislatura regionale – almeno per il momento – nonostante il patteggiamento di alcuni imputati nel procedimento penale per la falsificazione delle firme. “Prendiamo atto della decisione del TAR – commenta Riccardo Molinari, segretario nazionale Lega Nord Piemont – rilevando, in attesa di leggere le motivazioni, che la scelta è stata da un punto di vista tecnico esattamente opposta rispetto a quando al governo della Regione vi era la giunta di centrodestra, nella passata legislatura”. “Resta il dato politico – prosegue – il Partito Democratico ha alzato la bandiera della morale e ha condotto una battaglia lunga quattro anni, sia in sede giudiziaria sia in sede politica sulla questione delle firme false, salvo oggi ritrovarsi ancora al governo della Regione, salvato da un cavillo, nonostante i patteggiamenti nel processo penale lascino dedurre la fondatezza delle denunce sulla falsità delle firme raccolte a sostegno della lista PD. La Lega Nord continuerà la propria battaglia politica contro l’immobilismo di questa giunta regionale, di cui si sono completamente perse le tracce, se non per la notizia della chiusura di qualche ospedale o per qualche iniziativa volta a portare sempre più immigrati richiedenti asilo sul territorio piemontese. Sulla doppia morale del Partito Democratico – conclude Molinari – saranno i cittadini piemontesi a trarre le proprie conclusioni”.

TAR, PICHETTO (FI): ACCLARATE LE FIRME FALSE DEL PD

Questa sentenza dà per acclarata la falsità delle firme raccolte dal Partito Democratico eppure ci troviamo ancora a commentare una sentenza che sposta di mesi una decisione nel merito. Per cultura rispetto il lavoro della magistratura, mi permetto però di sottolineare che ai cittadini piemontesi non interessano i cavilli giuridici  e chiedono che di fronte ad un illecito accertato ci sia una sanzione chiara e repentina da parte degli organi dello Stato“. A sottolinearlo il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte, Gilberto PichettoPichetto conclude: “Aspettiamo di leggere nel dettaglio le motivazioni della sentenza, credo tuttavia  sia necessario ricordare che in un passato molto recente é stata dichiarata, ai fini del giudizio amministrativo, l’equiparazione tra sentenze civili e penali. La sensazione è che ci sia una difformità di metri di giudizio che non può che lasciare tutti perplessi“.

(foto: il Torinese)

Bossi incontra i torinesi

Umberto Bossi, questa sera, giovedì,  alle 21, al Caffè Torino in piazza San Carlo,  incontrerà amici e simpatizzanti della lega Nord. Con lui l’ex presidente della Regione Roberto Cota, il candidato al congresso del movimento Gianni Fava, l’ex consigliere leghista Antonello Angeleri. Un’occasione per salutare di persona il “senatur” , storico fondatore della Lega Nord.

Attacchi alla polizia: no da Comune e Regione

Poliziotti-fantoccio a corteo e disordini primo maggio. La ferma condanna della sindaca Appendino  e dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale

 “La violenza è sempre sbagliata e va condannata”. Lo afferma la sindaca di Torino, Chiara Appendino, che condanna in Consiglio comunale gli scontri tra antagonisti e forze di polizia durante il corteo del Primo Maggio. “L’atteggiamento di pochi ha rovinato la festa dei tutti i lavoratori”. La Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari a Palazzo Lascaris e l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, nel pieno rispetto della libertà di espressione e manifestazione, esprimono all’unanimità una ferma condanna di quanto accaduto lo scorso 30 aprile a Torino durante il “Cannabis Parade 2017”, quando alcuni fantocci raffiguranti esponenti delle forze dell’ordine sono stati incollati alla parte anteriore di un furgone come fossero travolti. I capigruppo e i membri dell’Ufficio di presidenza esprimono piena solidarietà alle forze dell’ordine, condannando ogni forma di istigazione alla violenza.

(foto: il Torinese)

 

CANNABIS PARADE. BOETI (PD): “NON UNA GOLIARDATA MA UN’OFFESA ALLE FORZE DELL’ORDINE E ALLE ISTITUZIONI”

Sono tra coloro che ritengono che la cannabis vada liberalizzata e in Consiglio regionale ho lavorato a sostegno di questa posizione anti-proibizionista. Andare in prigione per una canna non solo è inutile ma anche stupido e dannoso per la società e il sistema giudiziario. Ma manifestare per la liberalizzazione della cannabis, e a sostegno delle tesi anti-proibizioniste, cosa ha a che vedere con la polizia? Fin quando un comportamento è reato, le forze dell’ordine applicano la legge. I due fantocci con su scritto ‘Polizia’ appesi sul cofano di un furgone antagonista, non è semplicemente una goliardata di cattivo gusto, ma un’offesa alle forze dell’ordine e alle istituzioni tutte. Se si vuole compromettere una battaglia giusta, il modo migliore è proprio quello di denigrare le forze dell’ordine e istigare al teppismo e alla violenza.

 

Nino BOETI

Vice Presidente Consiglio Regionale del Piemonte

Presidente Comitato Resistenza e Costituzione

FEMMINICIDIO. LEGA NORD: ISTITUIRE FONDO PER I FIGLI DELLE VITTIME

“Il femminicidio è ormai, purtroppo, un fenomeno sociale ampiamente radicato. Oggi più che mai, quindi, è opportuno che la Regione si doti di un apposito fondo che assicuri agli orfani un sostegno economico per le spese relative all’assistenza psicologica, agli studi e alle cure mediche ed odontoiatriche. La nostra proposta di legge prevede di istituire il suddetto fondo di solidarietà, non espressamente previsto dalla normativa regionale vigente”: così il gruppo regionale della Lega Nord Piemont introduce la propria proposta di legge depositata in consiglio.

 “I numeri sono impressionanti. In Italia, negli ultimi cinque anni, le donne vittime di femminicidio sono state più di 1600 – sottolineano Gianna Gancia e Alessandro Benvenuto – e sono almeno una sessantina i casi dal gennaio 2016. Alla drammaticità di tutto ciò si deve aggiungere che più del 40% dei figli delle vittime ha assistito agli omicidi, più del 50% di essi non riceve alcun sostegno psicologico e il 33% non ha alcun tipo di aiuto economico”.

 “Le famiglie che accolgono i figli delle vittime  – concludono i due leghisti – devono logicamente affrontare numerose difficoltà nella gestione dei minori. Noi crediamo che i parenti debbano poter contare su un contributo che consenta loro di prendersi cura al meglio dei soggetti loro affidati”.  

Per Macron Presidente. Manifestazione a Torino

 
 In occasione del secondo turno delle elezioni presidenziali francesi, che si svolgeranno nella giornata di domenica 7 maggio, il comitato En Marche! Turin, Radicali italiani,Associazione radicale Adelaide Aglietta e ALDE Party IM, ha organizzato un presidio sabato 29 aprile a sostegno del candidato europeista e liberale Emmanuel Macron, a Torino, in piazza Castello e via Garibaldi. Gli elettori francesi all’estero, al primo turno, hanno premiato il candidato Macron con il 40% dei voti (in Italia il 41,93%, a Torino – dove i francesi iscritti nelle liste elettorali sono circa 4000 – oltre il 42%). Presenti Igor Boni e Silvja Manzi, della direzione nazionale Radicali italiani, e Laura Botti, coordinatrice Associazione radicale Adelaide Aglietta. Alexandre Pieri, coordinatore del comitato En Marche ! Turin (il primo nato in Italia) e referente per En Marche ! in Italia, ha commentato«Con Radicali Italiani condividiamo lo stesso concetto di libertà: libertà di intraprendere, libertà di emancipazione e libertà di scegliere la propria vita.  En Marche ! promuove una laicità tollerante e di libera espressione dell’appartenenza religiosa, sempre nel rispetto delle leggi della Repubblica. Ci opponiamo fortemente al concetto di una laicità vendicatrice, che mirerebbe a ridurre al nulla i vari monoteismi e a fare della repubblica laica una religione in sé.  Con i radicali condividiamo lo stesso desiderio di superare le divisioni ideologiche che compongono il paesaggio politico attuale. Crediamo che soltanto una dinamica nuova, civica, progressista potrà rispondere ai neo-conservatorismi e ai nazionalismi.  Infine, condividiamo lo stesso ideale europeo. Pensiamo che l’Unione europea debba essere rifondata per diventare più democratica, più potente e più attenta ai propri cittadini. Abbiamo la convinzione intima che il futuro dei nostri rispettivi Paesi passi attraverso più Europa, non meno Europa.Coerentemente con i nostri valori, En Marche ! Turin si felicita del sostegno di Radicali italiani alla candidatura di Emmanuel Macron al ballottaggio del 7 Maggio 2017.»

Morano: “Sul bilancio il Collegio dei revisori conferma i miei rilievi”

Il consigliere di opposizione Alberto Morano torna a fare le pulci al bilancio comunale, attraverso un post pubblicato su Facebook. “Il Collegio dei Revisori aderendo sostanzialmente ed integralmente ai rilievi formulati dal sottoscritto nel corso dell’audizione  avvenuta in Commissione Controllo di Gestione il 18 Aprile – scrive Morano – ha evidenziato come le scelte della Giunta Appendino in tema di Bilancio di Previsione contrastino con le norme di legge e ha richiesto alla Città di modificare il Bilancio di Previsione”. 

 

  1. Che il debito di Euro 5.000.0000 verso Ream venga iscritto nel Bilancio di Previsione 2017/2019;
  2. Che i debiti della Città derivanti dalla convenzione con Infra.To vengano iscritti a Bilancio;
  3. Che i proventi della vendita del Carlo Alberto pari a Euro 14.500.000 non siano utilizzati per finanziare il debito Infra.To, ma siano destinati a finanziare attività socio-assistenziali.

 

Il consigliere – notaio osserva che “iI parere dei Revisori apre una voragine nei Conti del Comune di Torino, soprattutto ove si consideri che i Revisori concludono il loro parere affermando testualmente: “Si riafferma il parere favorevole al Bilancio di Previsione 2017/20119, contestualmente evidenziando le riserve e le prescrizioni prima esposte e che le stesse unite a quelle già contenute nel Parere del 11 Aprile 2017 sono condizionanti la natura e il tenore del parere espresso.”

 

“Ciò significa che qualora la Giunta non dovesse rispettare quanto richiesto dal Collegio dei Revisori, il Parere al Bilancio di Previsione 2017/2019 diventerà negativo. In sede di discussione del Bilancio di Previsione  – conclude Morano – illustrerò in dettaglio le conseguenze del parere, alcuni ulteriori profili di criticità e credo emergeranno ulteriori sorprese”.

 

ZANONI (PD): DEF, MISURE POSITIVE CHE FANNO BEN SPERARE

“Il Def in esame fa ben sperare poiché dimostra che alcuni obiettivi previsti in passato sono stati raggiunti, come la crescita dei consumi e il disavanzo in calo, ma c’è ancora della strada da fare”. Lo ha detto la senatrice del Pd Magda Zanoni intervenendo oggi in aula durante la discussione sul Def. “Probabilmente – ha spiegato Zanoni – i cittadini non riescono a cogliere pienamente l’impatto delle misure intraprese perché su tutto grava la lotta per il mantenimento in ordine dei conti pubblici, quindici miliardi per evitare l’aumento dell’Iva sottratte alla spesa. Eppure nel Documento c’è molto di buono a partire dal forte sostegno all’occupazione dei giovani e delle donne, così come il recupero dell’evasione che è fondamentale, anche se da attuare in un clima collaborativo con i contribuenti. Per quanto riguarda le privatizzazioni, lo sforzo va perseguito ma nell’ambito di un pieno disegno industriale”. “Per gli enti locali – ha proseguito la parlamentare dem – molto si è fatto, con il superamento del patto di stabilità che favorisce il pareggio di bilancio da parte degli enti. Il Def prevede, inoltre, misure per favorire gli enti virtuosi, anche se resta il problema delle province che viene però affrontato dal decreto sulla manovra. Infine, positiva l’applicazione degli indicatori di benessere equo e sostenibile, un modo innovativo per affrontare le nuove sfide, che l’Italia ha per prima adottato in Europa, che evidenzia l’aumento del reddito medio disponibile a fronte – ha concluso Zanoni – di un indice di disuguaglianza in calo”.