POLITICA- Pagina 596

La politica torinese e la variabile tav

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
La realtà supera ogni immaginazione: la Città metropolitana vota una mozione pro tav, 167 a favore, 1 contrario e 8 astenuti. Chiara Appendino sindaca metropolitana non partecipa alla votazione. Avete letto benissimo, 1 contrario e i sindaci no tav non hanno partecipato al voto. E ovviamente i pentastellati già dicono che la votazione non vale perché i sindaci sono truppe cammellate. Ricapitoliamo: quando il  vice sindaco di Torino sfila con i no Tav è democrazia e quando la Città metropolitana guidata dal sindaco di Torino vota quasi all’unanimità, la votazione è falsa. Gli epigoni del Marchese del Grillo sono fatti così. Vietano agli altri ciò che per loro è consentito. Direi di più: loro fanno ciò che hanno contestato agli altri, giacchè  sono il popolo. Come non rammentare le roboanti affermazione di Giggino: rivoluzione del popolo. E forse non è un caso che Giggino sia in qualche modo un Masaniello  partenopeo e il  sindaco De Magistris il vero leviatano di Potere al Popolo, non quei quattro ragazzotti che ogni tanto si vedono in televisione. Ma come è possibile che chi rappresenta il popolo della provincia di Torino sia andato sotto? Ed è andato sotto di brutto. 1 a 167, e ‘ un ko alla prima ripresa a 10 secondi dal gong iniziale. Primo: chi ha perso allora non rappresenta il popolo. Anzi ne ha di fatto paura visto che, viceversa, indicherebbe il referendum consultivo. Ma c’ è dell’altro. Il Pd ha forse ricominciato a fare politica. Non che tutti i 167 siano del Pd. Si riconosce però ad Avetta e Barrera di aver lavorato bene per costruire questo fronte.  Tutti e due in quota PD. Se poi si fa un calcolo veloce anche dei votanti e residenti in Val di Susa emerge l’elementare considerazione che i no Tav sono un minoranza anche dalle nostre parti. Pd che rincorre la piazza? Fosse vero . Magari dall’inevitabile sfracello pentastellato ne potrebbe ricavare giovamento.
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Chi proprio non capisce – e a questo punto mi domando il perché – sono gli industriali e gli affini pro Tav. Sembrano il coniglietto della duracell che con la carica in corpo continua a sbattere contro il muro. Persino Chiampa li ammonisce. Da questo governo diviso su tutto non solo non ci sono risposte definitive. Non ci sono risposte e basta. Persino Mauro Marino (forse) segretario del Pd piemontese sostiene che si può correre con liste civiche senza simbolo dem. Insomma, monetizzare i propri candidati. Vinca chi avrà più preferenze. Con buona pace di Mimmo Carretta che lo voleva evitare. E la  famiglia Gallo e Mauro Laus ne sono specialisti.  Ovviamente sotto le bandiere del Chiampa. Il Chiampa che ha individuato come sua punta di diamante il  filone pro Tav. O si fa la Tav o si muore.  Proprio vero, il nostro ha proprio una visione nazionale e non solo piemontese e sprona gli amici a favore della Torino-Lione nel cambiare rotta politica ed interlocutoria. Tanto Chiara Appendino prima o poi mollerà, per ora ha sostenuto che non si ricandiderà, per ora non ha partecipato al voto in consiglio comunale. Per ora non ha partecipato alla manifestazione No Tav.  Ha sostenuto di aver sempre detto: è un’ opera obsoleta (non è vero visto che tre anni fa rassicurava gli industriali piemontesi). Per ora ha presieduto un’ assemblea che all’unanimità la sconfessa. Chiara non si sente in dovere di dimettersi. Chiara non c’ è, dimostrando di essere Sindachessa per caso.

REFERENDUM TAV, MONTARULI (FDI): “ORA SALVINI VENGA A PRENDERSI I MODULI”

“Oltre 3.000 sono le firme già raccolte da Fratelli d’Italia per il referendum sulla TAV, ci auspichiamo che gli amici della Lega da oggi, in accordo con le parole di Salvini, sostengano attivamente l’ iniziativa riempiendo i moduli necessari che provvederemo a fargli avere” dichiara in una nota l’onorevole Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia “Siamo contenti che Salvini si sia ricreduto sul referendum. Ora, come da lui asserito, si passi dalle parole ai fatti: si raccolgano le firme per dare la parola ai Torinesi su quest’ importante opera”.

Politica senza bussola. Tutto è perduto fuorché l’onore

Tutto è perduto fuorché l’onore. Bisognerà capire chi ha avuto e dunque difenderà il proprio onore. O chi non l’ha mai avuto e allora non avrà nulla da difendere. Per ora sappiamo che un po’ tutti hanno letteralmente perso la bussola. Le forze politiche vagano dicendo e sostenendo che tutto é sotto controllo, ma in realtà nulla ma proprio nulla lo è. I più da sponde opposte sostengono di parlare in nome del popolo diventato Spirito uno ed indivisibile. Così Matteo Salvini pro Tav da Roma si autonomina rappresentante di rutto il popolo. E il Marchese del Grillo (più prosaicamente il Beppe nazionale) benedice i no Tav. A loro Silvio Berlusconi gli fa un baffo. Lui al massimo è unto dal Signore.  Ma c’ è sempre uno più bravo di tutti: Marco Travaglio grande fustigatore dell incoerenza di Matteo Renzi. Lui giovane liberale, giovane montanelliano teorico ed amico del Marchese del Grillo non si accontenta più. Ora con il Fatto Quotidiano si erge ad organo di partito, il partito dei no Tav. Fa i conti giusto per essere preciso e sostiene che la manifestazione di Torino vale il doppio di quella di Roma. Vale il doppio perché ci sono stati il doppio dei partecipanti. Ineccepibile. Conclusione : la maggioranza non c’ è più. Ma no? Manco per idea. Il Pd ha voluto mettere insieme il diavolo e l’acqua santa. Eccoli i risultati, e secondo qualcuno dovrebbero durare cinque anni a palazzo Chigi. Ne dubito fortemente. E la commedia continua. Domenica caffè con Matteo Salvini. Il dopo sarà moderatamente positivo? Nel sentire la dichiarazione del presidente  di Confindustria non si direbbe. Sintesi: con i ritardi le imprese coinvolte falliscono e riprendere sarà impossibile. Più che pessimista direi che è realista. E a Giggino non è bastato un primo incontro. Martedì esame di riparazione per la Banda Bassotti ( Conte Toninelli Di Maio e forse Castelli). Castelli e Toninelli assolutamente non capiscono. Dunque è del tutto inutile.  Conte non si sarà impegnato con il fioretto in Europa. Giggino dira’:  nel contratto di governo abbiamo deciso un approfondimento. Poi decideremo. Ci impegniamo a fine anno nel rendere pubbliche le conclusioni. Ergo, continuano a perdere tempo e francamente continuo nel non capire queste organizzazioni sindacali, perché anche loro perdono tempo. Il vero ed unico obbiettivo di tutto il governo è arrivare alle elezioni europee. Vedere cosa succede e poi decidere. Non c è nulla da decidere. Anche gli industriali e i sindacati hanno perso la bussola. Non capiscono quale direzione prendere. Con una complicanza: rischiare di essere complici dell’ignavia  pentastellata. Sicuramente non è facile. Anche il Pd annaspa ripiegato su se stesso, in attesa che Matteo Renzi decida una volta  per tutte e fondi il suo partito. In questo modo prenderebbe due piccioni con una fava.  Formalmente libero di volare dove vuole e soprattutto con chi vuole e lasciare gli ingenti debiti del PD a quelli che rimangono nel PD.  Renzi ci aveva provato a mettere le mani sul patrimonio dei Democratici di Sinistra che avevano ereditato dal PCI. Ma sulla sua strada ha trovato Ugo Sposetti, uno degli ultimi comunisti . Quelli veri veri. Non gli sbrindellati rifondaroli. Talmente comunista che al suo settantesimo compleanno  ha invitato tutti i capataz comunisti, da Napolitano a Dalema. Tranne Fausto Bertinotti che andando con i gruppettari non poteva essere considerato del PCI. E Ugo Sposetti ha fatto costituire mille fondazioni per la gestione del patrimonio rimasto . E non solo: mille biblioteche e mille sale dove i vecchi comunisti continuano a fare politica. Magari da cosa nasce cosa.  Una speranza dobbiamo avercela anche noi. Speranza che qualcosa cambi in questa nostra martoriata Italia. Per ora tutto è perduto tranne l’onore di chi l’onore ha avuto e magari avrà.
Patrizio Tosetto

Verdi in piazza a Milano e Torino

I Verdi di Grugliasco l’8 dicembre hanno partecipato al Flash Mob Onda Verde organizzata dalla federazione nazionale dei Verdi, con la partecipazione dei Co- portavoce nazionali Elena Grandi e Matteo Badiali e dai Verdi di Milano, al fine di sensibilizzare l’agenda politica sul tema del cambiamento climatico sfilando per le vie del centro di Milano, sorreggendo una bandiera di colore verde di 9 m x 20 simboleggiante l’onda ecologista della sostenibilità ambientale.  “Vogliamo far sapere che l’onda verde che attraversa il pianeta dall’ Islanda all’Australia c’è,  ed è la vera novità politica che è arrivata anche in Italia” afferma la consigliera federale nazionale dei Verdi Tiziana Mossa.  I Verdi di Grugliasco con il portavoce Verdicchio Vincenzo hanno aderito contemporaneamente all’appello No Tav svoltasi a Torino ” bisogna avviare un confronto sincero con le associazioni e i comitati che si occupano da anni della vicenda con una conversione ecologica della nostra realtà e con investimenti che devono essere orientati verso la manutenzione ferroviaria esistente”.  Noi Verdi siamo fortemente convinti che è una vera svolta Green e sostenibile farebbe raddoppiare la ricchezza mondiale generando nuovi posti di lavoro è la ricchezza globale aumenterebbe. 

Il Responsabile comunicazione esterna dei Verdi Grugliasco Giuseppe Pepe

 

FLASH-MOB DI +EUROPA E RADICALI ITALIANI PER DIRE “SI TAV – SI REFERENDUM”

SABATO  MATTINA DI FRONTE AL COMUNE DI TORINO
I manifestanti hanno indossato la fascia tricolore per contestare la presenza al corteo NO TAV del vice-Sindaco Montanari con la fascia tricolore del Comune.
Boni: “Cari 5Stelle il referendum non lo volete perché avete paura di perderlo!”

 
Dichiarazione di Igor Boni (Coordinatore del Gruppo +Europa Torino)
“Abbiamo indossato tutti la fascia tricolore per contestare il vice-Sindaco di Torino Montanari che oggi ha sfilato con la fascia tricolore della Città. Nessuno chiede che non manifesti, ci mancherebbe; ma quel simbolo rappresenta tutti e oggi certamente una gran parte dei cittadini di Torino, del Piemonte, dell’Italia si sono sentiti oltraggiati da questa scelta. Noi ribadiamo il nostro Sì agli investimenti sulle infrastrutture di trasporto e in particolare sul Tav che è uno dei principali provvedimenti ambientalisti da prendere per ridurre drasticamente il trasporto su gomma e quindi l’inquinamento. Possiamo proseguire a confrontarci sulle piazze o, come chiediamo da mesi, indire un referendum consultivo tra i torinesi. Il problema, cari amici dei 5 Stelle, è che avete paura di perderlo questo referendum altrimenti sareste con noi a chiedere che la parola venga data ai cittadini. Della filastrocca sulla partecipazione siamo stufi; noi la democrazia diretta la vogliamo e la proponiamo, sempre e comunque, voi parlate e basta”.

La Sinistra Italiana al corteo no Tav di Torino

On. Nicola Fratoianni – Marco Grimaldi: “C’è più voglia di futuro in un km di questo corteo che in tutto il tunnel di un’opera che è inutile”
“Oltre 70mila persone per le strade  e le piazze di Torino per chiedere un mondo diverso e un modo diverso di investire le poche risorse pubbliche di questo Paese” Lo affermano il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e il segretario regionale di SI Marco Grimaldi parlando con i cronisti a margine del corteo per le vie del capoluogo piemontese. “Ma quale decrescita infelice? – proseguono gli esponenti della sinistra – Basta vedere i volti delle migliaia di ragazzi e ragazze presenti nelle strade di Torino, e fermarsi ad ascoltare le loro parole.” “C’è più voglia di futuro in un chilometro quadrato di questa manifestazione – concludono Fratoianni e Grimaldi – che in tutto il tunnel di base.”

La sfilata dell’orgoglio No Tav

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A migliaia (I promotori dicono 70 mila) i no tav sono scesi dalla Valle di Susa e giunti da altre regioni d’Italia nel capoluogo piemontese per la sfilata  contro la Torino-Lione. Numerosi gli striscioni e  le bandiere con il logo “No Tav”. Presenti assessori e consiglieri comunali di Torino di M5S, sindaci della valle, i sindacati di base, esponenti dei partiti Potere al Popolo e Sinistra anticapitalista, dei gilet gialli francesi (una decina), dei centri sociali antagonisti torinesi. Il percorso del corteo si snoda da piazza Statuto a piazza Castello.  L’altoparlante dice: “È’ la giornata dell’orgoglio no Tav,. È’ un grande popolo che non si è mai fatto intimidire: ora è sempre no tav”.

TAV: OSVALDO NAPOLI: “IL GOVERNO SFIDA L’EUROPA E GLI ITALIANI PAGANO IL CONTO”

Un governo di incoscienti e di incapaci, con un ministro delle Infrastrutture che nuota nel ridicolo come un pesce nell’acqua, rischia di aggravare le già traballanti condizioni economiche dell’Italia per il solo gusto di impedire la costruzione della Tav e sventolare questo trofeo davanti ai loro elettori. L’Europa ci ha ricordato ancora una volta che se l’Italia continua a rinviare la realizzazione della Torino-Lione potrebbe dover restituire i finanziamenti alla Ue. L’ineffabile Toninelli ripete, come un disco rotto, che tutto sarà deciso al termine dell’analisi costi-benefici. Un’affermazione falsa e ipocrita, assolutamente in linea con la natura del Movimento Cinquestelle, perché di analisi costi-benefici ne sono state fatte almeno 7 dal lontano 1991. È il caso di chiarire che realizzare o bloccare la Tav è una decisione la cui responsabilità politica ricade sul governo e sulla sua maggioranza, senza distinzione. Se la Lega ha deciso di far durare questo governo ancora a lungo, è evidente che la Tav sarà bloccata. Per realizzare l’opera è necessario mandare a casa il governo più disastroso nella storia della Repubblica.

 

 

Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia al Comune di Torino

Volantino di cattivo gusto su Buonanno, il leghista scomparso nel 2016

“Gira in queste ore un finto volantino su facebook, di una volgarità e cattiveria raccapriccianti: non si tratta di satira, o di battaglia politica: è puro sciacallaggio, spazzatura da social che dovrebbe far vergognare chi lo ha prodotto, diffuso e condiviso”. 

L’on. della Lega Paolo Tiramani, sindaco ma ancora prima cittadino di Borgosesia, esprime il proprio disgusto commentando quella frase ingiuriosa, “Lui non ci sarà”, con il volto dell’ex sindaco di Borgosesia, ed europarlamentare, Gianluca Buonanno, prematuramente scomparso nel 2016. 

“Il riferimento naturalmente è alla grande manifestazione della Lega sabato a Roma: ma speculare così su per persone scomparse fa semplicemente orrore. In piazza del Popolo saremo tantissimi, determinati e pacifici, come nel dna della Lega. E con noi ci sarà anche il ricordo della figura di Gianluca Bonanno, che tanto ha dato al nostro movimento”.

Così è se vi pare. La classe dirigente pirandelliana

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Sono stati “cattivelli” Confindustria e  il mondo cooperativo ed imprenditoriale nel non volere invitare i politici alla assise pro Tav di Torino.  Dicono che non vogliono essere strumentalizzati dal sistema dei partiti.  E intanto Toninelli conferma la sua politica dilatoria per giocarsi politicamente e soprattutto elettoralmente la carta dell’almeno aver interrotto l’opera. Costerà un sacco di soldi a noi italiani. Per lui un dettaglio, visto che sta cercando con Giggino di salvare il salvabile di un rapporto totalmente incrinato tra il Nord produttivo e i pentastellati. Con i più che continuano a dirgli che senza Nord produttivo è difficile se non impossibile pagare al Sud il reddito di cittadinanza. Tant’è.  I ” cattivelli “, almeno quelli torinesi, il peccatuccio di aver appoggiato l’Appendino non lo possono cancellare. Rimane il dubbio se si tratti di rimpianti o rimorso. Bartolomeo Giachino crede ancora nella politica. Fieramente presenta le firme raccolte al Ministro Matteo Salvini. Chi si ferma è perduto. Anche se mi sembra una commedia pirandelliana. Solo che (appunto) è una commedia e non una compagine governativa che dispone di  miliardi di euro e posti di lavoro. L’attesa  è verso la manifestazione No Tav dell’8 dicembre no Tav. Non che aggiunga qualcosa . Anche lei si inserisce nella commedia pirandelliana. Sperando che rimanga all’interno della legalità. Sono dubbioso ma non voglio fare l’uccello del malaugurio. Gli anarcoidi alla testa del corteo non sono un buon auspicio. Leghisti sotto pressione e Forza Italia che arrancante urlacchia: ti prego, Matteo Salvini, rinsavisci se no qui salta tutto. Pentastellati in cerca di un autore. Sembrerebbe sia ritornato il tempo del PD.  Ma nulla da fare. Il loro masochismo è oramai acclarato e al congresso nazionale si è materializzata  la concreta possibilità del ritiro di Marco Minniti.  Che figuraccia. Ha retto e contrastato il Massimo D’Alema. E’ stato tra i più apprezzati ministri degli interni, ma il Fiorentino proprio non riesce a sopportarlo. Matteo Renzi che in nome della rottamazione candida Marino.  Ma si sa,  la coerenza ultimamente non è apprezzata da molti. Almeno dai più del PD. Almeno qui in Piemonte. Ma una sparuta pattuglia non ci sta. Poi staremo a vedere se sarà sparuta. Candidatura della sinistra: Paolo Furia da Biella, laureato in filosofia e soprattutto giovane. Giovanissimo per l’ età media dei politici di sinistra. Ex segretario del Pd di Biella. Come diceva mia madre: ha studiato ed è borsista all’ Università. Cosa non da poco in questa valle desolante di dilagante ignoranza. Pure giovane ma con decennale esperienza politica. Sembra un miracolo tirato fuori dal cilindro da Anna Rossomando e Andrea Giorgis, sopravvissuti alle purghe renziane. Da sempre e per sempre progressisti e di sinistra. Mi ripeto  che magari ce la può fare. La diaspora dei Fassiniani potrebbe portare qualcosa. Così Paola Bragantini è molto ma molto arrabbiata con Matteo Renzi che le ha imposto una candidatura nella sua zona preferendo altri o altre con Piero Fassino che si voltava da un altra parte. Poi (magari) fare la taxista è un altro modo per fare politica. Persino Nadia Conticelli  parla del suo vecchio e superato amore politico per Piero Fassino.  Quel Piero Fassino che si porterà dietro la responsabilità di aver salvato il Matteo Renzi.  Responsabile di aver nobilitato Gallo e Laus fino ad alcuni anni fa presenti ma sicuramente non centrali come ora. Loro non scherzano, hanno voti consensi ed iscritti. Cosa non da poco quando si vota. Famiglia Gallo sicuramente stizzita della non candidatura di un Junior Gallo.  Garantisce Mauro Laus. E loro se ne faranno una ragione. Una ragione contrattata. Sono nel giro e nel giro rimarranno. Se poi Renzi se ne andrà da qualche altra parte lo seguiranno.  Vinceranno comunque e vinceranno in tutto il Piemonte che era del PD. Vincere le elezioni è altra cosa. Le organizzazioni imprenditoriali piemontesi sono rimaste profondamente deluse dall’incontro con il governo.  Che cosa si aspettassero dalla banda dei quattro. Conte – Di Maio Toninelli – Castelli? L’hanno detto in mille modi . Loro la Tav non la vogliono. Capisco, sono andati a farsi una gita a Roma. In fondo nella capitale si continua a mangiare bene. Città caotica ma pur sempre bella. Ma se volevano portare qualcosa a casa il giro lo dovevano fare a Bruxelles. Città meno bella di Roma dove non si mangia bene come nella nostra capitale. Città dove si è deciso di fare quest’ opera nel lontano 1993. Il non volere essere strumentalizzati e chiedere qualcosa a qualcuno che non sa e non vuole rispondere non ha funzionato. Dunque gli imprenditori locali hanno toppato. Ed anche di brutto. Hanno chiesto a chi non vuole fare, quando intende ripartire . Matteo Salvini esorta: calmi vi assicuro, dopo le europee e le amministrative sbocchiamo tutto. Con le buone o le cattive. Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Bisogna muoversi a livello di Regione Piemonte. Bisogna muoversi a livello di centro Nord. Una cosa sarà  allora chiara. Emilia Romagna, Liguria ,Lombardia e Piemonte vogliono la Tav .E sicuramente le maggioranze in queste regioni saranno pro Tav. I pentastellati hanno raggiunto i loro obbiettivi. Dopo la mini riforma sul mercato del lavoro l’occupazione diminuisce e diminuirà ulteriormente. A Torino siamo alla canna del gas.  Cara classe dirigente – tutta la classe dirigente –  non potete più sbagliare. Ad essere allegri si passa per velleitari. I pentastellati sono totalmente inadeguati, i leghisti sull’orlo di una crisi di nervi. Forzisti senza leghisti non hanno la bussola per sapere  dove andare. Sinistra sbrindellata con il Pd nel marasma più totale. Imprenditori che vagano alla ricerca di Diogene. Con i sindacati dei lavoratori divisi su tutto. Mala tempora currunt.