POLITICA- Pagina 59

Lo stile democristiano, cioè lo stile centrista

LO SCENARIO POLITICO Di Giorgio Merlo

Lo stile conta in politica? Sì, eccome se conta. Perchè lo stile non è solo forma ma è anche, e soprattutto, sostanza. Certo, se confrontiamo lo stile dei populisti con tutti quelli che sono estranei ed esterni a qualsiasi deriva populista e anti politica, non è necessario neanche un supplemento di riflessione per coglierne la differenza strutturale. La realtà evidenzia, in modo persin plastico, la diversità quasi antropologica tra i due campi.
Ora, per non rifugiarsi nel genericismo, è abbastanza evidente che c’è uno stile che caratterizza la buona politica. O meglio, una politica che non ama gli attacchi personali, la criminalizzazione politica degli avversari/nemici, la delegittimazione morale, gli insulti e ogni sorta di contumelie nei confronti di chi non la pensa come te. Uno stile che, come ovvio a tutti, non appartiene a coloro che praticano quotidianamente la radicalizzazione della lotta politica da un lato e la scientifica demolizione personale e morale degli avversari/nemici dall’altro. E, al riguardo, c’è una categoria di persone – come cifra politica e culturale – che erano e restano alternativi e sostanzialmente estranei a quello stile. Ed è lo stile che comunemente viene definito come “democristiano”. Che dagli storici detrattori della sinistra ex e post comunista e da tutto il circo mediatico e giornalistico che storicamente li sostiene, viene interpretato come un comportamento alla ricerca della sola mediazione al ribasso, un po’ tartufesco e un po’ ipocrita, nonchè viscido. Insomma, secondo questi incalliti e strutturali detrattori, lo stile democristiano non è altro che una versione macchiettistica o vagamente goliardica da rispettare, oggi che non c’è più la Dc, ma nulla più.
Eppure, al di là di questa categoria ideologica e moralistica, cresce la domanda trasversale nella pubblica opinione di chi vuole una classe dirigente politica che si caratterizzi anche attraverso lo stile. Che non va confuso, come ovvio, con un tratto moralistico o perbenista ma, semmai, con un modo d’essere che restituisce serietà, credibilità e trasparenza alla politica, anche attraverso quella che un tempo un grande storico cattolico, Pietro Scoppola, definiva come “cultura del comportamento”.
Penso, per fare due soli esempi concreti e al di là anche delle riflessioni che di volta in volta vengono avanzate, allo stile di Dario Franceschini e di Pier Ferdinando Casini. Due esponenti politici che, ieri come oggi, sono stimati e rispettati – per citarne solo due, come ovvio – per come espongono le loro argomentazioni, per il comportamento concreto con cui declinano il confronto con gli altri interlocutori politici amici e avversari e, in ultimo, per una concezione della politica che non è mai ispirata e caratterizzata da massimalismi, radicalismi, radicalizzazione, giudizi morali e men che meno attacchi personali.
Insomma, quando si parla della rimpianta e sempre più evocata classe dirigente del passato – soprattutto e specificatamente quella democristiana – non c’è solo il ricordo di una cultura politica ma anche, e soprattutto, di un modo d’essere in politica che è destinato a restare sempre attuale contro ogni forma di maldestra e presunta modernità. Perchè, appunto, lo stile non è mai solo forma ma è sempre vera e propria sostanza. Politica e culturale.

Salvini a Torino: “Vinceremo perché abbiamo governato bene”

Oggi a Torino il ministro Salvini, leader della Lega. “La Lega e centrodestra il  vinceranno in Piemonte non per le inchieste sul Pd ma perché hanno governato bene”. Salvini ha parlato al convegno “Autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario” svoltosi al Museo dell’Automobile di Torino.

Sotto la mole i governatori del nord, ministri parlamentari, assessori e consiglieri regionali illustrano ad amministratori e società civile a che punto è il disegno di legge sull’autonomia differenziata che arriverà a breve alla Camera dei Deputati.


Sicuramente un argomento che incuriosisce molti perché l’auditorium del museo dell’Automobile non era abbastanza capiente  da accoglierli tutti. Tanto che è stato necessario aprire una seconda sala e non tutti hanno potuto accedervi. Due ministri 4 Governatori, 5 regioni rappresentate dal massimo della cariche per fare il punto. Voluto dal capogruppo della Lega alla Camera un incontro in cui si è fatto il punto dell’autonomia nella discussione politica,dopo il licenziamento al Senato entro fine mese approderà alla Camera.”Salvini, l’Autonomia è un passo avanti per l’Italia
Leader leghista: ‘Ci siamo quasi, grande opportunità per tutte le regioni italiane” Ha commentato Matteo Salvini, che ha portato il suo contributo a Torino prima di partire per Bari a presentare i candidati pugliesi.

GD

M5S punta su Disabato alle Regionali

È stata scelta oggi dal Movimento 5 Stelle: Sarah Disabato sarà candidata alla presidenza della Regione Piemonte e sfiderà Cirio del Centrodestra e Pentenero del Centrosinistra. La capogruppo pentastellata in Consiglio regionale e coordinatrice piemontese del Movimento è sempre stata contraria all’alleanza con il Pd. L’annuncio della candidatura è arrivato durante una conferenza stampa alla quale è presente anche la vicepresidente nazionale M5s, l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino. (foto Facebook)

Infiltrazioni mafiose nelle autostrade e intrecci di potere scuotono la politica torinese

/

L’inchiesta sull’ infiltrazione della ‘Ndrangheta negli appalti di manutenzione delle autostrade torinesi che ha portato a nove arresti nel capoluogo e a Brandizzo sta scuotendo la politica torinese.

Agli arresti domiciliari c’è anche l’ex dirigente della società autostradale Sitalfa Roberto Fantini, eletto in quota PD nell’Orecol, l’ente del Consiglio regionale cui spetta la vigilanza sulla trasparenza e legalità negli appalti.

Gli stessi segretari provinciali e regionale del Pd  Marcello Mazzù e Domenico Rossi hanno chiesto la revoca della nomina  di Fantini. Revoca accolta dal presidente della Giunta Alberto Cirio e da quello dell’Assemblea regionale Stefano Allasia.  Martedì  è  convocato il Consiglio Regionale e all’ordine del giorno è già stata inserita la “disdetta” dell’incarico.

Ad imbarazzare i dem torinesi è anche il coinvolgimento nell’inchiesta di Salvatore Gallo, 83enne ex esponente del Psi da anni vicino al Pd e in passato manager di Sitaf, l’autostrada Torino -Bardonecchia, indagato per peculato per presunti indebiti rimborsi spese da parte dell’azienda e per presunte pressioni e favori a conoscenti al fine di votare candidati Pd  alle ultime Comunali di Torino. Da precisare che non è indagato per mafia.

Ma l’imbarazzo è legato soprattutto  al figlio di Gallo, Raffaele, estraneo all’inchiesta, però capogruppo regionale dem e fino ad oggi probabile capolista alle  Regionali. Mettono le mani avanti Mazzù e Rossi: “verificheremo  con rigore le situazioni che stanno emergendo e le carte processuali, acquisendo ogni informazione disponibile”.


La Lega, che oggi attende Salvini a Torino per una manifestazione elettorale va all’attacco con una nota del Gruppo regionale: “Siamo  garantisti, non ci ergiamo a giudici del componente dell’Orecol, di nomina Pd, che è agli arresti domiciliari con l’accusa di aver agevolato le cosche mafiose nell’ottenimento di appalti milionari. Si tratta tuttavia di una fattispecie molto grave”.

“Per questo motivo ci pare surreale la presa di posizione del Pd del Piemonte, – aggiungono i leghisti – che si definisce come forza politica che conosce molto bene le infiltrazioni mafiose nel nostro territorio e paladina della lotta alla mafia. Forse, questa volta, sarebbe stato il caso di scusarsi con i piemontesi assumendosi la responsabilità per il possibile errore commesso”.

Piccoli Comuni, Pd: “Il Governo ripristini le risorse tagliate”

I consiglieri regionali Alberto Avetta e Monica Canalis (Pd): “Si accolga l’appello UNCEM e si tutelino le aree periferiche con fatti e non solo a parole: anche la Regione Piemonte deve incrementare le risorse”.

 

La Regione Piemonte deve attivarsi nei confronti del Governo nazionale e del Parlamento, affinché siano ripristinate le risorse per i piccoli Comuni sotto i 1.000 abitanti, tagliate di quarantaquattro milioni dalla legge di Bilancio, e a prevedere nel prossimo assestamento di bilancio regionale un adeguato incremento di risorse finanziarie a compensazione e/o in aggiunta a quelle nazionali: è quanto previsto dall’Ordine del giorno presentato dal Partito democratico (prima firmataria la consigliera Monica Canalis) e approvato dal Consiglio regionale del Piemonte nella sua ultima seduta. Commentano i consiglieri Alberto Avetta e Monica Canalis (Pd): «L’ultima legge di Bilancio ha ridotto le risorse destinate ai piccoli Comuni con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti di 44 milioni di euro per l’anno 2024 (e di 14 milioni di euro sul 2025 e di 26 milioni di euro sul 2027). Si tratta di risorse importanti perché destinate a investimenti che riguardano la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale, per l’abbattimento delle barriere architettoniche, nonché per gli interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile. Sui piccoli Comuni e sull’importanza di salvaguardarli si fanno tante parole, poi smentite dai fatti. La decisione del Governo Meloni è grave, e lo è ancor di più per una Regione come il Piemonte che ha caratteristiche peculiari, essendo quella che conta in Italia il maggior numero di piccoli Comuni con meno di mille abitanti  (595 su 1180 Comuni). Ringraziamo il Consiglio regionale del Piemonte che in modo bi-partisan ha accolto l’allarme lanciato dai territori e dall’UNCEM, chiedendo al Governo Meloni il ripristino delle risorse tagliate e alla Giunta regionale un incremento nel prossimo assestamento di bilancio. Le aree montane e collinari e i territori periferici meritano ben altro trattamento, se si vuole davvero contrastare lo spopolamento e renderli attrattivi anche e soprattutto per le nuove generazioni».

Alberto AVETTA, Consigliere regionale Pd

Monica CANALIS, Consigliera regionale Pd

Comba e Giachino (fdi): “Infrastrutture per il rilancio del Piemonte”

Nella Sala delle Idee degli Artigianelli Fabrizio Comba segretario regionale di FDI ha introdotto l’incontro organizzato di Mino Giachino che sarà candidato per FDI alle elezioni regionali.
“Dobbiamo andare a votare per migliorare sia l’Europa che il Piemonte” –  ha aperto Comba – e Giachino, politico attivissimo e’ una “fucina di idee” che arricchisce la proposta di FDI”.
Comba e Giachino hanno contestato con forza la tesi del Presidente Iren secondo il quale l’auto è un settore finito e occorre puntare  sul riciclo. Il settore auto in Piemonte vale da solo quasi un quinto del PIL con decine di migliaia di occupati. “Solo chi non ha sensibilità umana e sociale può definire il settore auto superato. Prima che il riciclo occupi tutta la gente che lavora attorno al settore auto ci vorranno decenni… E’ lo stesso modo di ragionare di chi negli anni 90 punto’ tutto sul turismo e sulla cultura senza accorgersi che in questo modo Torino iniziava a crescere meno della media nazionale”.
“Per fortuna oggi il Ministro Urso e la Meloni si sono posti l’obiettivo di ritornare a produrrà un milione di auto l’anno rispetto alle 450.000 prodotte lo scorso anno. Questo vorrebbe dire dare di nuovo spazio a Mirafiori e questo vorrebbe dire rilanciare Torino” ha commentato Giachino.
Secondo i relatori  “la manifestazione del 12 aprile non dovrà essere una protesta generica o fine a se stessa ma dovrà  appoggiare il Piano Urso sull’auto.
Nel programma di Giachino per Torino e Piemonte 2033 si parla di accelerare la costruzione della TAV , di migliorare la rete autostradale verso la Liguria , della linea 2 della Metro, del Centro per la IA, di rilanciare il Centro Congressi e Fieristico, di sbloccare la tangenziale, di migliorare i collegamenti per i pendolari che oggi sono sovente pessimi . Così come occorre migliorare la viabilità provinciale del Canavese, del Pinerolese , del Chivassese e del Chierese.

Finti manifesti per Ilaria Salis candidata

Nella serata di ieri i militanti del movimento “La Barriera Torino” hanno affisso, davanti a varie sedi del Partito Democratico e in altri luoghi della città, finti manifesti elettorali raffiguranti Ilaria Salis come candidata alle elezioni europee del Partito Democratico, accompagnati da altri manifesti raffiguranti, si legge in una nota  “il volto tumefatto di una delle vittime dei pestaggi dell’attivista antifascista italiana e della “Hammerbande”, l’organizzazione terroristica internazionale di cui lei è parte”.

Edilizia sociale, Pd: “Residenzialità prima del bisogno”

SARNO – CANALIS (PD): “STRAVOLGE IL CONCETTO DI CASA POPOLARE: AVEVAMO RAGIONE!”

4 aprile 2024 – La II Commissione del Consiglio regionale è stata chiamata a esprimere il parere sulle modifiche al “Regolamento dei punteggi in attuazione dell’articolo 8, comma 1, della legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 Norme in materia di edilizia sociale” a seguito dell’approvazione della nuova legge sull’edilizia sociale.

“Viene confermato, totalmente discriminatorio, il nuovo Regolamento per l’assegnazione delle case popolari. E la stessa denuncia è stata avanzata dai sindacati degli inquilini delle case popolari. La Giunta Cirio, infatti, dà più valore agli anni di residenza che alle fragilità sociali. Richiedenti titolari di pensioni o assegno sociale ricevono 1 punto, mentre chi risiede nel territorio regionale da almeno 15 anni ne riceve 3. Per non parlare dei nuclei monogenitoriali con presenza di figli minori che si vedono assegnare 3 punti e sopravanzare da chi risiede in Piemonte da 20 anni e 25 anni rispettivamente con 4 e 5 punti! Legare punteggi così alti al periodo di residenza e non al reale bisogno è una vergogna. È un affronto a chi vive in situazioni di difficoltà.” dichiarano i Consiglieri regionali del Partito Democratico Diego Sarno e Monica Canalis.

“Durante la discussione della nuova legge sull’edilizia sociale – affermano gli esponenti dem – avevamo denunciato più volte che il provvedimento avrebbe sovvertito il concetto di base per il quale sono state create le case popolari: il bisogno, il sostegno alle fragilità. Questo Regolamento non fa che confermare i nostri timori. Il Presidente Cirio ha voluto una legge profondamente sbagliata, che creerà un vulnus profondo nelle assegnazioni, trasformando, in molti casi, il bisogno in un elemento secondario. Continueremo a denunciarlo in tutte le sedi possibili e una volta tornati al governo del Piemonte aboliremo questo abominio”.

Nasce la lista Piemonte Ambientalista e Solidale per Pentenero

“Un progetto civico, plurale, solidale, ambientalista, femminile, europeo a sostegno di Gianna Pentenero”

Democrazia Solidale – DEMOSAVEC – Alleanza Verde e Civica, il Consigliere regionale Giorgio Bertola ed attivisti per l’ambiente ed il clima avviano oggi un nuovo progetto civico e politico per il Piemonte a sostegno di Gianna Pentenero con l’obiettivo di lavorare a un nuovo equilibrio territoriale, umano e ambientale in una prospettiva ecologica integrale, nel quale possano convergere forze politiche ed esperienze civiche territoriali.

Un progetto civico e politico nuovo, che metta al centro la cura e tenga insieme la centralità della persona e dell’ambiente in cui vive, in una prospettiva ecologica integrale.

Un progetto volto a rappresentare i territori, da quello metropolitano alle aree montane e interne, non ideologico, che sappia leggere il presente con concretezza ma anche visione di contesto e di lungo periodo.

Una proposta che valorizzi le buone esperienze di governo delle città, del civismo, del mondo delle associazioni, del terzo settore, del volontariato e del mondo imprenditoriale.

Che dia voce alle donne, ai nuovi cittadini, in una prospettiva femminile e plurale, attenta alle persone più fragili.

Un progetto che ci auguriamo possa proseguire e consolidarsi in una prospettiva che sia locale, ma insieme europea e internazionale, lontano da populismi e sovranismi.

(CS)

Vignale: “Nella lista civica per sostenere Cirio”

“Dopo questi ultimi cinque anni in cui ho svolto il ruolo di Capo di Gabinetto del Presidente Alberto Cirio, torno alla politica attiva per sostenerlo nelle prossime elezioni regionali dell’8 e 9 giugno”. Così Gian Luca Vignale, rappresentante di Piemonte nel Cuore nella LISTA CIVICA CIRIO PRESIDENTE.
“L’impegno profuso in tutti questi anni – dichiara Vignale – a partire dall’esperienza fatta con Piemonte nel Cuore, unica lista civica a sostegno del Presidente alle elezioni del 2019 e l’attività di Capo di Gabinetto, sarà una solida base dalla quale partire per dare continuità all’attività di buon governo intrapresa con successo da questa amministrazione regionale”.
Per il rappresentante della lista civica “Piemonte nel Cuore “sono stati anni molto complicati, di grande impegno e condivisi a fianco del Presidente e della sua squadra, anni estremamente importanti, che mi hanno consentito di fare un’attività a cavallo fra un ruolo tecnico e uno politico, esperienze che hanno aumentato la conoscenza della ‘macchina regionale’ e del territorio piemontese”.
“L’impegno che ho cercato di profondere – aggiunge poi Vignale – prima all’Unità di crisi e poi al DIRMEI nel periodo della pandemia, mi ha consentito di essere vicino al mondo della sanità e delle politiche socio-sanitarie. Condividendo con centinaia di professionisti un momento estremamente complesso è stato possibile mettere in luce la capacità dell’organizzazione regionale per ottenere risultati lavorando in sinergia. Ho cercato poi di svolgere il ruolo di Capo di Gabinetto con lo spirito di Piemonte nel Cuore: difendere le piccole e medie comunità piemontesi, i territori montani, agricoli e rurali, le piccole e medie imprese”.
Questi i principali motivi del sostegno diretto di Gian Luca Vignale alla Lista Cirio. “Credo di doverlo a lui – conclude il candidato – per aver avuto fiducia in me, alla sua squadra e ai tanti collaboratori che ci sono stati a fianco in questi anni”.