L’appello del presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia
“Chiedo che venga sospesa la pena capitale del ricercatore irano-svedese in Medicina dei disastri Ahmadreza Djalali – afferma Allasia – e che si disponga il suo rilascio. Nessuna ragione di Stato giustifica l’uccisione di un uomo. Sono rimaste solo poche ore per bloccare l’esecuzione di Djalali, non possiamo permettere che un uomo venga giustiziato senza la possibilità di un giusto processo. Mi appello al governo iraniano affinché fermi la condanna a morte e chiedo agli Stati della comunità internazionale di intervenire attraverso le loro ambasciate a Teheran”.
Il Consiglio, con la costituzione del Comitato diritti umani, ha voluto promuoverne la salvaguardia e operare a fianco delle associazioni che si riconoscono nei principi di solidarietà internazionale e che si occupano della salvaguardia di tali basilari diritti.
Secondo quanto riportato ad Amnesty International da Vida, il ricercatore, che ha lavorato anche all’Università del Piemonte Orientale di Novara, è stato trasferito in isolamento nella prigione di Raja’i Shahr a Karaj e sarà presto eseguita la sentenza capitale a cui è stato condannato.
Ahmadreza Djalali è stato condannato in via definitiva a morte da un tribunale iraniano con l’accusa di “spionaggio”.
FRECCIATE
Una struttura tentacolare destinata a bloccare ogni iniziativa per la semplice ragione che la realizzazione di qualsivoglia programma finirà stritolata nel conflitto di competenze. Ma è anche la peggiore soluzione per intavolare quel dialogo con l’opposizione auspicato dal presidente Mattarella e condiviso, a parole ma senza seguito concreto, dal presidente Conte. Quei soldi vengono concessi all’Italia e la loro gestione riguarda questo e i futuri governi. Il buon senso dovrebbe allora suggerire, a questa maggioranza e a quelle che verranno dopo, di stringere da subito un accordo per riportare a un organismo parlamentare le decisioni politiche sull’impiego di quelle risorse. Inutile nascondere che un Paese come la Germania ha un vantaggio competitivo enorme potendo contare su un governo di grande coalizione, e dunque sulla condivisione piena di ogni decisione perché sostenuta da un’ampia maggioranza.