POLITICA- Pagina 492

Radicali: “Le bonifiche si fanno prima di costruire il grattacielo”

Riceviamo e pubblichiamo

Grattacielo Regione/Manfredi (radicali): “La Regione ha affidato incarico per redazione Piano Operativo di Bonifica (POB Fase 2) per area ex Fiat Avio. Ma anche i bambini sanno che le bonifiche di suolo e acqua si fanno prima di costruire il grattacielo, non dopo. Assessore Tronzano, il POB è stato presentato al Comune di Torino entro il 30 settembre scorso?”

Sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 40 del 3 ottobre 2019 è stata pubblicata la determinazione dirigenziale 29 luglio 2019, n. 643 con cui è stato affidato all’Ing. Tina Corleto l’incarico di redigere il Piano Operativo di Bonifica (POB Fase 2) relativo all’area ex Fiat Avio, circostante il grattacielo in costruzione della Sede Unica della Regione Piemonte.

Giulio Manfredi (Radicali Italiani), commenta: “Come appurato da noi radicali con una richiesta di accesso civico generalizzato, il Comune di Torino, con Determinazione Dirigenziale n. 43 del 12/02/2019, non aveva approvato il “Progetto di bonifica della falda – fase II” ed aveva richiesto alla Regione Piemonte di ricevere un nuovo progetto entro il 30 settembre 2019. La Regione ha affidato l’incarico di redigere la nuova versione del POB all’arch. Corleto per una spesa complessiva di euro 12.053,60.

Chiediamo, innanzitutto, all’Assessore Tronzano se la Regione ha presentato entro il 30 settembre il POB al Comune di Torino; in caso affermativo, di rendere disponibile a tutti quel documento pubblicandolo sulla pagina dedicata alla Sede Unica sul sito istituzionale della Regione Piemonte.

Ma è doverosa una riflessione più generale sullo stato delle bonifiche i acqua e suolo attorno al grattacielo, costruito per il 90%. Nella premessa della determinazione n. 643/2019 è scritto “… omissis … sulla base degli impegni assunti con l’Accordo di Programma sottoscritto in data 05/11/2009 … omissis … la Regione Piemonte è tenuta ad eseguire le attività connesse alla bonifica delle aree di proprietà comprese nel comprensorio ex Fiat-Avio… omissis …”.

Dal 5 novembre 2009 sono passati dieci anni, quattro governatori regionali, tre sindaci di Torino e siamo ancora qui ad affidare nuovi incarichi per predisporre nuovi documenti per poi, in un futuro incerto, fare le doverose bonifiche.

Abbiamo bisogno che venga Greta in Piemonte a dirci che le bonifiche di acqua e suolo andavano fatte prima di costruire il grattacielo, non dopo?!”

 

Con il Rojava contro l’aggressione dell’esercito turco e degli islamisti

Sabato 12 Ottobre alle 17: 30

Manifestazione in piazza Castello a Torino

E’ in corso l’aggressione dell’esercito turco e delle forze islamiste del cosiddetto Esercito Libero Siriano contro il Nord-Est della Siria. Su quest’area, chiamata in kurdo Rojava, un’oasi di autentica democrazia e di pacifica coesistenza etnico-religiosa, che ospita profughi e feriti da ogni parte della Siria, sta per abbattersi un disastro umanitario di proporzioni terribili e sta per ritornare la disumana dominazione dell’Isis.

Le Forze Democratiche Siriane (SDF) formate dalle donne e dagli uomini che popolano e amministrano il Rojava  hanno combattuto e sconfitto l’Isis con l’appoggio della coalizione occidentale, pagando l’altissimo tributo di oltre 11 mila caduti e 22 mila feriti.

L’invasione turca pone le basi per una rinascita dell’ ISIS che oggi ha come obiettivo prioritario la cancellazione dell’amministrazione autonoma democratica del Rojava e l’imposizione del suo “Stato Islamico” mediante  stragi su base religiosa e etnica e con la riduzione in schiavitù delle donne. Vittime dell’Isis non sono soltanto i kurdi, ma anche tutti  gli altri gruppi etnici e religiosi della regione, come arabi, cristiani ( armeni, assiri, caldei e siriaci ),  turkmeni, ceceni, aleviti e yazidi.

Inoltre, 70.000 prigionieri dell’ISIS si trovano attualmente sotto la custodia delle autorità dell’ amministrazione autonoma del Rojava e la Turchia chiede che le  vengano consegnati. E’ noto che molti di questi combattenti provengono dalla Turchia e vi sono prove inoppugnabili del sostegno loro fornito dallo stato turco. La liberazione degli jihadisti e la loro consegna alla Turchia rappresenta un immediato rischio per la sicurezza a livello regionale e internazionale.

Infine: da quando è stata istituita l’ amministrazione autonoma democratica del Rojava, il confine tra Turchia e Siria settentrionale e orientale è stato fortemente messo in sicurezza e nessuna azione armata contro la Turchia ha mai avuto origine da questo territorio. È chiaro che le accuse dello stato turco relative alle minacce sui suoi confini non sono veritiere e che l’unico scopo del presidente Erdogan è di “spazzare via i Kurdi utilizzando un  esercito di 65 mila uomini”, come aveva chiarito al presidente degli Stati Uniti Trump e al resto del mondo nel giugno 2019 in una conferenza stampa a seguito della conclusione del vertice del G20 a Osaka.

L’aggressione da parte del regime autoritario di Erdogan a uno stato estero – la Siria – mira unicamente a distruggere la regione del Rojava, democraticamente amministrata, che promuove la parità di genere e la coesistenza pacifica di tutti i popoli e di tutte le religioni e  permetterà  all’ISIS di riorganizzarsi e commettere nuovi crimini contro l’umanità.

Le forze democratiche del Rojava hanno combattuto e vinto anche per noi la sanguinosa guerra contro l’Isis, pagando un altissimo prezzo in vite umane e in devastazioni del territorio, e   hanno saputo organizzarsi nel  confederalismo democratico, esempio di coesistenza pacifica, valorizzazione femminile e coscienza ecologica.

Non possiamo e non dobbiamo lasciare solo il Rojava.

RETEKURDISTAN-Torino

***

Di fronte alla nuova tragedia che investe il popolo Kurdo abbiamo deciso di promuovere una forte manifestazione di sostegno al popolo Kurdo per sabato 12 ottobre, alle h 17.30 in Piazza Castello a Torino. Riteniamo importante sottolineare che la mobilitazione è voluta e sostenuta in maniera assolutamente pluralista: da cittadine e cittadini, da movimenti per la pace e coordinamenti di realtà religiose,da partiti e organizzazioni dei lavoratori, da istituzioni, movimenti giovanili ecc. Grazie a chi parteciperà al comune sforzo di mobilitare l’opinione pubblica per fermare un ulteriore crimine contro l’umanità e la giustizia.
Giampiero Leo

Gli incompetenti in politica sono specchio della società

Riduzione dei parlamentari ? Bufala palese.

Nessuno ci crede e tutti la votano
dicendo dopo che sono stati costretti a votarla.
Tanto, diciamola tutta, è palesemente anticostituzionale.
Qualcun altro ci penserà a svelare la bufala. Per i
pentastellati la faccia è salva. Almeno per ora. Se si
campa così almeno per altri tre anni un lauto stipendio
è assicurato per ministri e sottosegretari. E’ stupendo  vedere il
confronto tra leghisti e pdini.
Tutta colpa dell’ altro: eravate al governo, cavolo
volete? Appunto, eravamo. E ora nel masticare amaro
ci siete voi. Intanto Giggino scende in piazza e con
tricche e tracche balla la tammurriata nera.
Prima ha abolito la povertà. Ora Robespierre è una
pallida controfigura nel rappresentare i cittadini.
Dubitiamo che Di Maio sappia la differenza tra
sudditi e cittadini. Per lui basta aprire il computer,

Casaleggio gli manda le veline ed il gioco è fatto.
Chi sta prendendo il posto di Toninelli al governo
è Bonafede. Vuole fare il sorteggio per scegliere i
membri del CSM. Magari con la lotteria di Capodanno.
Poi abrogare la prescrizione ed abbreviare i processi.
Parole in libertà.
Chi fa tenerezza sono quelli del PD, sperano nel
secondo tempo di recuperare  il
gol subito. Zingaretti sorride sempre.
Intanto l’Europa, anzi gli stati europei, sulla
immigrazione scherzavano. Bel pacco hanno
confezionato. Altro che i confini d’ Europa. Gongola
Salvini. Visto?
Per Torino le piccole cose di pessimo gusto. Luca
Pasquaretta inguaiato per estorsione alla
Sindaca. Innocente? Colpevole? Boh. Una cosa è
sicura: qualche telefonata un po’ “osé” l’ ha fatta alla
Chiara e poi è stato passato alla Laura
Castelli, viceministro per tutte le stagioni governative. Entrambe
seguaci di Giggino. Tutti incollati alla sedia. Se poi l’ anagrafe di
Torino va letteralmente in tilt non c’ è problema. Subito
un premio al principale responsabile: da assessore a
Ministro.
Ultimamente le cose vanno così.
Si va sempre avanti. Il 97 % dei costituenti era
laureato. Ora per essere ministro bisogna aver solo
fatto il venditore di bibite allo Stadio di Napoli.
Se no che democrazia sarebbe. Al più un bel
referendum su una piattaforma inventata da
Casaleggio. Se no che democrazia sarebbe. Un
anno e mezzo fa Grillo e soci hanno chiesto il voto
dicendo che non sapevano e proprio per questo erano
candidamente pronti per governare.
Arrendetivi tutti ! Apriamo il Parlamento come una
scatoletta. Poi per governare non basta urlare. Bisogna
sapere essere formati. Chi sostiene che solo i laureati
possono essere eletti vuole un democrazia per censo.
Ma chi sostiene che è sufficiente essere eletti dice una
bestialità. Una volta ci pensavano i partiti.
Ora non ci sono neppure più i partiti.
Anche la società civile zoppica. Mia figlia Sara sta
preparando l’ esame: Diritto costituzionale comparato.
Dopo la seconda lezione il Docente chiede ai suoi 200
studenti chi conosce la data di promulgazione della
Costituzione Italiana.
Silenzio totale. Lei ed il suo amico Lorenzo lo sanno
ma indugiano. Non vogliono apparire secchioni. Poi
alzano la mano rispondendo 1 gennaio 1948.
Non ci siamo proprio. Il Sapere non è come il passo
in montagna. Il ritmo lo fa il più lento. Esattamente l’
opposto, il più lento deve raggiungere il più veloce.
Questo si chiama selezione meritocratica.
Obbietteranno gli egualitaristi che tutti devono nascere
con le uguali possibilità.
Verissimo e giustissimo. Poi c’ è chi studierà di più
e chi studierà di meno e chi proprio non studierà.
Determinando tre diverse velocità. Francamente
non so bene come risolvere questo impoverimento
culturale. Gli studenti universitari che non hanno
risposto non hanno studiato. Può essere giustificabile
con un artigiano. Per loro è semplicemente
drammatico. Con la curiosità di conoscere quel cretino
che ha abolito l’ educazione civica nelle elementari.
Anche se io che l’ ho studiata quasi 60 anni fa avevo
una fortuna che gli alunni d oggi non hanno. Manco
sapevo cosa erano i telefonini. Manco sapevo che
qualcuno come Casaleggio voleva sostituire il
Parlamento con il web.
Parole al vento. Parole decisamente pericolose. Tanto
quanto un solo uomo al comando. Un solo uomo con
pieni poteri.

 

Patrizio Tosetto

Una proposta in Regione per aiutare i “boulajour”

RUZZOLA (FI): PRESENTATO ORDINE DEL GIORNO 
“Ho depositato un ordine del giorno per tutelare i boulajour, cercatori di funghi, che a causa delle Legge di Bilancio 2019/2021 si vedono obbligati a pagare un nuovo balzello di 100 euro. Si tratta dell’ennesimo esempio di un Governo che tenta di far cassa su qualsiasi cosa, anche su una attività che è centrale per la vitalità dei nostri comuni montani e per il controllo e la pulizia dei boschi. Con questo ordine del giorno impegnamo la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo per abrogare questa nuova imposta che rischia di far scomparire una figura tradizionale nelle. nostre valli. I boulajour già oggi pagano un titolo per la raccolta funghi, soldi che vengono incassati dalle unioni montane o dai Comuni e che poi però vengono reinvestite sul territorio, una netta differenza rispetto ai soldi della nuova tassa che finirebbe ad ingrassare le casse dell’erario centrale spendaccione. Sono certo che la Giunta regionale di centrodestra farà di tutto per difendere una attività che si passa di padre in figlio da decenni in Piemonte e che non può essere tartassata visto che spesso è svolta a livello puramente amatoriale”. Ad annunciarlo in una nota il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Paolo Ruzzola.

Un piano per le politiche giovanili

Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico

Il Consiglio comunale invita la Giunta di Palazzo civico a presentare un documento di analisi e un piano di attività sul tema della ‘vocazione’ universitaria di Torino. Una mozione presentata dalla consigliera Eleonora Artesio (Torino in Comune – la sinistra) è stata approvata  all’unanimità dalla Sala Rossa.

Il provvedimento ricorda come in controtendenza al processo di invecchiamento, la città sia abitata e vissuta da giovani non autoctoni: la popolazione universitaria che gravita intorno ai due Atenei cittadini.

Il piano dovrà articolarsi lungo tre punti di riferimento:
• Un offerta di mobilità a basso impatto ambientale, specie in bicicletta e con i mezzi pubblici, prevedendo tariffe agevolate e specifiche modalità di trasferimento;
• Un ampliamento dell’offerta di residenza agli universitari, indirizzata ad allargare le opportunità in modo omogeneo nel territorio cittadino;
• Maggiore accessibilità alle opportunità di fruizione del tempo libero degli studenti, riconoscendo il valore economico di questa clientela e la necessità di renderla visibile nella definizione degli orari degli esercizi e dei locali pubblici.

 

(Foto: Roberto Barranca)

In Consiglio regionale nasce la Commissione legalità

A Palazzo Lascaris nasce una nuova Commissione permanente: il Consiglio regionale ha votato all’unanimità la proposta di deliberazione che istituisce la “Commissione permanente in materia di legalità e contrasto ai fenomeni mafiosi”.
“La legalità è un valore fondamentale per la quotidiana convivenza civile, per questo l’Aula ha voluto creare una Commissione dedicata. È un tema che non si esaurisce in un arco temporale, è quindi indispensabile che diventi un caposaldo all’interno dell’assemblea legislativa, perché la legalità è un principio senza tempo”, è il commento del presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia.
Il nuovo organismo avrà il compito di monitorare e vigilare sul fenomeno della corruzione e delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’attività pubblica e sul rispetto delle procedure di assegnazione degli appalti pubblici. Potrà, inoltre, elaborare interventi normativi e amministrativi per il contrasto di tali fenomeni, promuovere appositi protocolli con le prefetture e le forze dell’ordine, e diffondere la cultura della legalità, in collaborazione con le scuole.
“Una giornata importante, in cui abbiamo portato a termine un percorso iniziato nelle scorse settimane e che oggi ha visto, appunto, il suo compimento”, queste le parole del capogruppo della Lega, Alberto Preioni. “Un segnale politico forte – continua – di contrasto alla criminalità organizzata, reso ancor più vigoroso dalla trasversalità tra i vari gruppi politici. La presidenza sarà data all’opposizione in virtù del ruolo di garanzia che dovrà avere”.
“Il Piemonte manda un segnale forte alle mafie – è la posizione del capogruppo Pd, Domenico Ravetti –  alla piena condivisione dell’aula, ora, deve seguire l’impegno nel rendere la Commissione più efficace possibile affinché non venga mai meno l’attenzione su temi tanto importanti per i cittadini”.
Per Paolo Ruzzola, capogruppo Forza Italia, siamo di fronte a “una vittoria per tutti i piemontesi. Si tratta di una battaglia di civiltà imprescindibile in un Paese dove la corruzione, le minacce, le infiltrazioni mafiose continuano a sottrarre importanti punti di Pil alla nostra economia”.
Di “grave ritardo” parla la capogruppo del Movimento 5 Stelle, Francesca Frediani, “ il via libera e è slittato di una settimana per l’ostruzionismo della Lega. In questa settimana ci sarebbe stato tempo sufficiente per insediare e rendere subito operativa la Commissione. Il risultato raggiunto oggi è il frutto di un lungo lavoro del Movimento che per primo ha proposto la deliberazione che istituisce in modo permanente la Commissione”.
Per il capogruppo di Fratelli d’Italia, Maurizio Marrone, “con la destra al governo della Regione la commissione anti mafia diventa finalmente permanente. Annunciamo il nostro impegno a fare luce in quella sede sul fenomeno finora sottaciuto delle mafie straniere, a partire da quella nigeriana”.
“La mafia, proprio qui al Nord, è un ‘socio occulto’ che spesso inquina la politica e la pubblica amministrazione, stravolge il mercato e vampirizza cooperative e imprese grazie a una strategia di aiuti, relazioni e finanziamenti – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi –  ecco perché auspicavamo da tempo un organo di vigilanza regionale che restituisse a pieno titolo alla politica un ruolo virtuoso di contrasto alla mafia”.
“Un ulteriore strumento di lotta alla mafia, ma soprattutto di educazione nei confronti dei giovani verso i quali dobbiamo trasmettere la cultura della legalità, fondamento di ogni società civile. Vigilanza da una parte e diffusione della cultura dall’altra”, sottolinea Mario Giaccone, capogruppo Chiamparino per il Piemonte – Monviso.
“Oggi affermiamo un principio, cioè che occuparsi del contrasto dei fenomeni mafiosi e delle loro infiltrazioni sul nostro territorio è un compito e un dovere della politica, così come la promozione di una cultura legalitaria, utile alla difesa di chi fa impresa, delle realtà associative e in generale di tutti i soggetti della nostra società”, conclude il capogruppo dei Moderati, Silvio Magliano.

La discussione, che era stata avviata con l’illustrazione di Giorgio Bertola (M5s) a nome dell’Udp nella seduta dell’1 ottobre, è stata completata nella seduta odierna dagli interventi di: Alberto Preioni e Federico Perugini (Lega), Paolo Ruzzola e Carlo Riva Vercellotti (Fi), Domenico Rossi e Diego Sarno (Pd), Francesca Frediani (M5s), Marco Grimaldi (Luv), Silvio Magliano (Moderati) e Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte).

 

“Disastro Anagrafe specchio di un’Amministrazione allo sbando”

“L’ex Assessora Pisano a Roma in veste di Ministra, l’Assessore Rolando che eredita a Torino la patata bollente, i cittadini in coda dalle ore piccole della notte che si organizzano con una distribuzione fai-da-te dei numeri d’ordine: fino a quando andremo avanti con questo caos? Presto in Sala Rossa una mia interpellanza sul tema”

Le sole risposte della Giunta ai problemi dell’Anagrafe cittadina, delle code che cominciano a formarsi alle ore piccole della notte, sono i poco convincenti tentativi dell’Assessore Rolando di spiegarci che è tutto sotto controllo e il suo ancor meno convincente intervento in Sala Rossa. Ma sia chiaro che l’Assessore Rolando è l’ultimo dei colpevoli, essendosi trovato a gestire una situazione esplosiva e un sistema al collasso. È questa Amministrazione nel suo insieme che non sa gestire l’ordinario, a partire dalle cose più banali. La precedente Assessora è ora a Roma, addirittura in veste di Ministra, dopo aver lasciato Torino nel caos. Dal nuovo Assessore mi aspetto che affronti il problema con una minore dose di retorica sull’“innovazione al servizio del cittadino” e con una maggiore dose di concretezza ed efficacia. Presenterò al più presto un’interpellanza per chiedere conto alla Giunta della situazione, per sapere se per la Giunta è normale quanto si sta verificando ormai quotidianamente in via della Consolata e in quali contromisure possiamo sperare dal nuovo Assessore.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino

Prc: “Segregazione per il mercato dei poveri?”

“Decisione dissennata”

Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino, dichiara:

“La decisione di Chiara Appendino di smantellare con la forza il mercato del Barattolo suscita sdegno e riprovazione. Un’operazione che sa molto di ghettizzazione. Si è deciso di espellere dal Balon, storico mercato delle pulci di Torino, i venditori più poveri, quelli che campano della vendita di oggetti usati, di poco valore, raccattati nei cassonetti o nella pulizia delle soffitte o scantinati. Oggetti che peraltro raccolgono l’interesse di un considerevole fetta di pubblico. Lo si è fatto in una maniera violenta, col posizionamento di barriere di cemento, l’impiego di forze di polizia. Obbiettivo del comune nascondere il più possibile i venditori poveri, relegarli in zona periferica, dietro al cimitero della città. Il che significa togliere loro la possibilità di lavorare, di incontrare persone, di potere usufruire di un reddito minimo. La decisione del Comune va rigettata in quanto foriera di problemi più che di soluzioni in una città attanagliata dalla crisi e da fenomeni di impoverimento sociale. Le criticità che ci sono relativamente a fenomeni di microillegalità o a problematicità di convivenza col quartiere che finora ha ospitato il Barattolo non si risolvono con il pugno di ferro,con  espulsioni ma con scelte politiche di integrazione e garanzia di sussistenza a una fascia considerevole di persone che vivono di lavori precari e umili. No a politiche di segregazione!”.

Giorgis, un torinese al governo

Emozionante entrare con il professore e Sottosegretario Andrea Giorgis al Ministero. Finalmente il ritorno di un torinese al governo. E che Ministero. Ancora più emozionante visto che Andrea arriva da Barriera di Milano e si è diplomato al liceo Scientifico Albert Einstein. Dove modestamente mi sono diplomato anche io.
Quando gli chiedo dei suoi genitori si percepisce l’orgoglio: “Mio padre ha lavorato 43 anni in Fiat e i miei vivono ancora in Barriera”. Effettivamente dalla Barriera al Ministero ne ha fatta di strada. Prima ordinario a Giurisprudenza si Diritto Costituzionale. Cominciando col laurearsi con 110 e lode. Prima dottorando a Milano e poi ricercatore Torino.
Prima professore e poi in politica?
Ovviamente. Insieme a fortunati incontri.
“I compagni di zona centro che mi proposero di candidarmi e poi l’incarico di capogruppo in Comune”. Insegni ancora? “No, non potrei e comunque se vuoi fare bene uno dei due mestieri devi scegliere. A suo tempo Chiamparino Sindaco mi propose di fare l’assessore. Lusingato non accettai anche per continuare ad insegnare. Mi è sempre piaciuto studiare e insegnare” L’ l’abitudine alla studio ora torna utile ?
“Studiare e cercare di essere preparato è importante”
I tempi della politica? “ impegnativi. Ieri fino alle 23 30 riunione di maggioranza sulla riforma. Accordo su molti aspetti, anche se non su tutto. Temi caldi la prescrizione e i criteri di scelta dei membri CSM”. Contento d essere sottosegretario alla Giustizia.? “È un incarico difficile e di responsabilità, spero di riuscire a fare bene, o perlomeno non troppo male ”. Come quella bella commedia di Eduardo De Filippo. Gli esami non finiscono mai. Impegnativo come carichi di lavoro. Durerà questo governo? “Noi del PD ce la mettiamo tutta.
E questo Pd risorgerà dalle ceneri? Anche qui ce la
mettiamo tutta? “Personalmente ogni fine settimana ritorno a Torino per dare il mio contributo lavorando sul territorio”. Su cosa deve lavorare il Pd? “Coniugare sviluppo con equità sociale. La disuguaglianza non è solo ingiusta, è anche inefficiente. Escludere qualcuno dal diritto all’istruzione ad esempio significa rinunciare a possibili talenti e a vantaggi per l’intera collettività. Lo stesso vale per il diritto al lavoro o alla salute” Difficile convincere Zingaretti all’inizio contrario al governo rossoverde…
“Zingaretti è un bravo segretario capace di ascoltare. Il suo stile di non “urlare” mi piace. Il nostro Paese è lacerato e diviso. L’intolleranza e la paura sono cresciute con Matteo Salvini. Ecco un altro nostro compito: ripristinare una convivenza civile e politica. In tutto il mondo non
ci capivano più. Ora, forse, stiamo invertendo la rotta anche nei rapporti con gli altri stati”.
Maggiore gratificazione e maggiore delusione?
Gentile e lapidario: “Permettimi di non risponderti”. Facciamo un giro per gli uffici. “Li stiamo predisponendo, sai sei il primo giornalista”. Qui il capo di gabinetto. Sicuramente un Magistrato.
Andrea sei stato iscritto al Pci ? Come ti definisci? Perché fai politica?
“No. Prima tessera Pds. Sempre progressista, mi definisco un socialdemocratico”. Finita la chiacchierata mi accompagna sotto. Militari che scattano sull attenti e il finale caffè che si trasforma in una spremuta…. e il colloquio continua. “Ammetto,  delusioni ce ne sono state. Quando nonostante le perplessità miei e di molti altri (che venimmo sostituiti in commissione) il governo pose la fiducia e il pd votò l’Italicum.Poi, nonostante la sconfitta elettorale sono stato rieletto conquistando i voti uno per uno in zona centro. Possibilità ce n’erano, il collegio era contendibile”. Una elezione che vale due volte?  “ Vale una grande responsabilità verso gli elettori ”. Vivi questo prestigioso incarico
con senso rivalsa? “No. Perché mai? Piuttosto come un’occasione per mettere a disposizione le mie conoscenze. Importante ora è lavorare per questo nostro Paese che ne ha bisogno, molto bisogno”. Buon lavoro,  prof. Andrea Giorgis. Giro per il quartiere Ebraico. Questo governo è sicuramente un azzardo. Ma dopo questa chiacchierata sono decisamente più ottimista.

Patrizio Tosetto

Patrizio Tosetto

Il Presidente del Senato apre l’anno accademico del Pannunzio

LECTIO MAGISTRALIS  di Maria Elisabetta Alberti Casellati

”DONNE E POLITICA”

Venerdì 11 ottobre, alle ore 16.45 nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino (via Verdi, 8), Maria Elisabetta ALBERTI CASELLATI, Presidente del Senato della Repubblica, aprirà il 52° Anno Accademico del Centro “Pannunzio” con una Lectio Magistralis sul tema “DONNE E POLITICA”. Porterà un saluto il Rettore dell’Università di Torino prof. Stefano GEUNA.

La Presidente Casellati è il terzo Presidente del Senato a venire al Centro “Pannunzio” dopo Giovanni Spadolini e Marcello Pera.

L’ingresso sarà consentito entro e non oltre le 16.45.

E’ gradita la prenotazione scrivendo ainfo@centropannunzio.it