POLITICA- Pagina 492

Verdi-Europa Verde: “Sanità, situazione critica in Piemonte”

La situazione negli ospedali in Piemonte resta una delle più critiche d’Italia, con oltre il 94% di saturazione dei posti letto ordinari e con oltre il 50% delle terapie intensive occupate.

Ci sembra paradossale ciò che è stato messo in luce dalla trasmissione televisiva Report, secondo la quale negli ospedali torinesi ci sono aree attrezzate per accogliere i pazienti, ma vuote a causa di una grave carenza di personale.

Infatti i bandi per il reclutamento di personale a 12 e 36 mesi sono stati predisposti a novembre, ad emergenza ormai inoltrata.
Inoltre in alcuni reparti il personale sanitario non è stato attrezzato di mascherine FFP2, con la conseguenza di oltre 1000 nuovi infetti fra medici, infermieri ed oss.

Alla luce di questi dati noi Verdi-Europa Verde Piemonte, riteniamo che ci siano state delle evidenti falle nel sistema piemontese di prevenzione , ci aspettiamo un atto di responsabilità dal Commissario straordinario Zulian e dall’assessore Regionale alla sanità Icardi, crediamo che le dimissioni sarebbero un atto opportuno.
Ci aspettiamo inoltre interventi urgenti per mettere in sicurezza le ‘zone grigie’ che ospitano i pazienti in attesa di tampone, affinché non si trasformino in luoghi di contagio.

Così in una nota dichiarano i Portavoce Regionali dei Verdi-Europa Verde Piemonte Tiziana Mossa e Alessandro Pizzi.

Dopo il forfait di Saracco la palla passa al Pd

Una cosa è certa: il centrosinistra a Torino non si può permettere di perdere un’altra volta…

Torino, una roccaforte della sinistra rischia di diventare la Vandea del PD. Dipendera’ anche, se non soprattutto, dalla scelta del candidato a Sindaco. Ed è brutto segno il forfait del Rettore Saracco. Strano,  ha fatto il diavolo a quattro per essere candidato. Proprio ora che sembrava in pol position butta all’ortica i vari appoggi altolocati che aveva. Prima di tutto Sergio Chiamoarino, anche Anna Rossomando non aveva fatto mancare il suo sostegno con la Pentenero che addirittura aveva annunciato il suo appoggio in una conferenza stampa appositamente convocata. Che è successo?
Probabilmente non si fidava più. Forse non si è mai fidato e stava solo aspettando l’evolversi degli eventi. Altra cosa, sono decisamente timide le liste (cosiddette) civiche e contrario il corpaccione del PD.  Un partito diviso in mille ricoli e con diversi candidati. In qualche modo una vittoria di Mimmo Carretta e , diciamo così, non contraddetta dal segretario regionale il giovane filosofo Furia da Biella. Un professore con un avvenire davanti a sé appunto come Filosofo e professore. Ottengono un risultato:  primarie o non primarie, è il PD torinese che decide. In che modo? Si vedrà.
Sembrerebbe che Mauro Salizzoni stia diventando l’ultima spiaggia. E se non dovesse accettare? Vero che mesi fa aveva dato la sua disponibilità. Ma come dimostra il Professore Saracco tra il dire ed il fare c’è di mezzo ….il Po. Ammettiamo  che ci stia. Certamente con buone possibilità di essere vincente, ma le tensioni nel centro sinistra si sposteranno su come si formerà  la squadra di governo. In altre parole come verranno divisi i vari assessorati . Manuale Cencelli? Lottizzazione? Chiamatela come volete. Mi limito nel sottolineare che qualcosa è successo e sta succedendo. Intanto i candidati per le primarie non mollano. “Noi vogliamo le primarie e le primarie si devono fare coronavirus o non coronavirus”. Ed ora sento profumo dell’usato ma decisamente garantito Sergio Chiamparino. Anche qui nulla è detto di definitivo. Tutto rimane in movimento.
Conclusione: dialettica democratica o confusione? Personalmente propenderei per la seconda opzione. Ma si sa, sono il solito pessimista. Con la certezza che non ci sono più i partiti di una volta. Pazienza,  ma qualcuno il Sindaco a Torino lo deve pur fare.
Non vedo altro modo di scelta che quello di votarlo.

Patrizio Tosetto

Comunali, Saracco dice no e Boni conferma il sì

ELEZIONI 2021 TORINO: DOPO IL NO DI SARACCO BONI CONFERMA PROPRIA INTENZIONE DI ANDARE AVANTI
 “Entro il 30 novembre, congelamento o meno, consegnerò alla coalizione il mio programma per Torino. Le mie parole chiave sono ALLEANZA e FARE SQUADRA”
Commenta Boni Igor Boni: “L’annuncio del Rettore del Politecnico conferma che lo strumento che ci eravamo dati e sul quale eravamo TUTTI d’accordo, le primarie, è l’unico strumento credibile per costruire la Torino del futuro. Entro il 30 novembre, congelamento o meno delle consultazioni, consegnerò il mio programma per Torino come candidato alle primarie del Centrosinistra. Come da regolamento. Io credo che dovremmo smettere di parlare di questo e confrontarci serenamente e, se serve, duramente, su come far uscire la Città dalla più grave crisi economica e sociale del dopoguerra. Perché di questo dobbiamo parlare. Sono convinto che la prima parola chiave debba essere ALLEANZA: alleanza tra Torino e le grandi città dell’area metropolitana; Alleanza con Milano; alleanza con l’Europa; alleanza tra livelli istituzionali differenti al di là del colore politico; alleanza tra centro e periferie.
Ai Torinesi dobbiamo dire la verità senza paura. Dobbiamo guardarli in faccia e avere il coraggio di cambiare rotta, dopo anni di chiusura e di ‘no’ e dopo che le forze populiste hanno costruito il proprio consenso su menzogne, su illusioni, sulla continua ricerca di nemici. Ne usciremo insieme, facendo squadra, senza delegare tutto a chi governa, a chi farà il Sindaco, alla Giunta, ma con la responsabilità di ognuno di fare la propria parte”.

Interpellanza di Petrarulo sugli arretrati dell’anagrafe

Era di fine giugno la notizia degli arretrati accumulati dagli Uffici anagrafici pari ad un totale di circa 300mila documenti complice, senza dubbio, la chiusura causa Covid, di molte sedi anagrafiche decentrate.

Con un’interpellanza presentata a fine giugno, il Capogruppo della Lista Civica Sicurezza e Legalità Raffaele Petrarulo aveva già sollevato questa problematica, nello specifico per le anagrafi della Circoscrizione 6, senza ricevere risposte confortanti. Poiché la riapertura delle anagrafi decentrate sta andando molto a rilento, causando non pochi problemi a coloro che devono usufruire di tali servizi, e di esse probabilmente alcune non verranno mai più riaperte, Petrarulo ha presentato un’altra interpellanza per sapere “quale sia la situazione attuale in merito alle pratiche arretrate, quali siano le intenzioni dell’Amministrazione viste le numerose sedi decentrate ancora chiuse o solo parzialmente aperte e se nel programma di riapertura delle sedi decentrate si pensi di tenere in considerazione anche la grandezza dei territori delle varie Circoscrizioni e la necessità di non creare disagio ai cittadini, soprattutto anziani, che devono recarsi presso gli uffici  comunale per tali pratiche”.

Covid, Ruffino (Fi): “Misure sanitarie severe per lo sci”

Il presidente del Veneto Luca Zaia richiama giustamente alla necessità di trovare una linea di comportamento omogenea fra i Paesi alpini sull’imminente stagione sciistica.

Avendo sollevato  questo profilo di un problema che è di importanza capitale per il turismo invernale e con un impatto notevole sul Pil, osservo che Paesi dell’Unione europea come Francia, Austria e Slovenia, e, fuori dalla Ue, la Svizzera, hanno già deciso in piena autonomia di aprire le piste da sci e dunque gli impianti e quant’altro. Il governo italiano è davanti a un bivio complicato e difficile per decidere quale strada prendere: adeguarsi alla concorrenza dei Paesi Alpini, e consentire l’apertura di tutti gli impianti? Oppure bloccare la stagione sciistica mandando gambe all’aria migliaia di imprese e lasciando sul lastrico decine di migliaia di lavoratori?

Esiste una terza via, che mi permetto di suggerire al presidente Conte e al ministro Spadafora: adottare misure molto restrittive sul piano sanitario, evitare gli assembramenti dell’ “après ski” nei pub o nelle discoteche per non ripetere i disastri ferragostani, e con questo favorire la stagione sciistica. Trovo che sarebbe un modo intelligente per evitare il collasso economico del settore ma anche per reggere la competizione con i Paesi alpini. Anzi, sono convinta che un sistema di ferree regole sanitarie potrebbe attirare turisti di altri Paesi. Agli operatori turistici un suggerimento: perché non includere nel pacchetto vacanze un test antigienico all’arrivo e uno alla partenza per ogni ospite?

on. Daniela Ruffino, deputata piemontese di Forza Italia

Recovery Fund, Grimaldi (LUV): “il Piemonte ascolti la sua Next Gen”

 “E lasci nei cassetti i sogni della gioventù paninara”

“La commissione regionale è stata l’ennesima messinscena, è persino imbarazzante discutere in poche ore un impianto progettuale che dispone di oltre un miliardo di euro, ma lo è ancora di più se, come ci hanno detto gli Assessori Marrone e Tronzano, quei progetti sono il loro libro dei desideri o un elenco di sogni nel cassetto: significa che la Giunta piemontese non fa sogni da un po’ di tempo, metà sono scopiazzati male e l’altra sono sogni di una gioventù che non esiste più. Noi quando sogniamo lo facciamo talmente forte che ci sanguina il naso” – è il commento di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi a margine della discussione in prima commissione regionale che ha discusso i piani della Giunta per il Recovery Fund.

“La Giunta regionale ha detto agli uffici di tirare fuori dai cassetti tutti i progetti che là giacevano ma alcune cose era meglio se ci rimanevano: il lavoro di sintesi manca totalmente di una visione del futuro della nostra regione, è un groviglio di progetti venuti per la metà fuori dagli anni ’90 con un buon numero di marchette territoriali mal distribuite, coperti da un inglese “Smart” copia e incolla. Non esiste una sola soluzione ai problemi dei nostri tempi – commenta Grimaldi – siamo uno dei territori più inquinati d’Europa e la Capitale della disoccupazione giovanile eppure di queste sfide epocali non c’è traccia nel piano della Giunta”.

“Là fuori ci sono giovani donne e giovani uomini che ci chiedono risposte vere ai loro problemi, ci sono tante cose che possiamo fare per noi e per loro: possiamo risolvere il problema delle abitazioni per il diritto allo studio e per le fasce più povere di piemontesi per i prossimi 25/30 anni; possiamo rivoluzionare completamente la mobilità del capoluogo attraverso 10 flotte per 10 linee leggere di superficie; possiamo sfruttare le linee del Governo per abbattere i costi energetici di tutto il patrimonio pubblico regionale a partire dalla sanità e dalla cultura, riconvertendo in senso ecologico l’economia piemontese; possiamo far diventare gli Atenei della nostra Regione un’attrazione internazionale senza pari. Possiamo sognare in grande – conclude Grimaldi – spero davvero che avremo il coraggio di ripensare i progetti scoraggianti che ci sono stati presentati oggi dai paninari, e spero che potremo farlo insieme alla vera Next Gen, che è già in strada a pretendere un futuro che non puzzi di questo tempo”.

Canalis (Pd): “Dalla Regione giunga supporto per i tamponi”

«La DGR 1-2253 dell’11 novembre 2020 traccia le linee di indirizzo per le strutture residenziali e semi residenziali per disabili, minori, anziani, area dipendenze, area contrasto alla violenza, nella fase 4 dell’emergenza da COVID-19. Vi si prevede che, prima dell’inserimento di un nuovo ospite, deve essere disponibile, nelle 48-72 ore precedenti, l’esito negativo di un tampone molecolare nasofaringeo per la ricerca di Covid-19. 

Nel caso di esito negativo del tampone, la persona può essere ammessa in struttura prevedendo 14 giorni di isolamento e al termine tampone antigenico (rapido) di controllo. La Giunta regionale ha previsto uno screening periodico ogni 15 giorni nelle RSA per anziani e ogni 30 giorni nelle altre strutture. Ha inoltre fornito gratuitamente i test rapidi a molte strutture (non tutte). Tuttavia, per i tamponi da fare in caso di nuovo inserimento o di comparsa dei sintomi in un momento diverso da quello dello screening periodico, ogni struttura deve organizzarsi in autonomia. La Giunta, infatti, non ha dato un preciso mandato alle ASL o alle USCA. Accade pertanto che le RSA riescano a fare i tamponi rapidi avendo degli infermieri in struttura, mentre le residenze per disabili, minori o per le dipendenze si trovano scoperte, pur essendo anche queste realtà molto vulnerabili al contagio. Alle richieste di aiuto delle residenze le ASL rispondono in modo eterogenero, col risultato che nei casi di urgenza le residenze pagano di tasca propria il tampone in regime privatistico. L’assenza di un mandato chiaro alle ASL in merito all’assistenza da fornire a queste strutture genera pertanto pericolosi ritardi e disomogeneità territoriale, anche all’interno della stessa ASL. Purtroppo-nel rispondere  al mio Question Time-l’assessore Icardi ha ribadito che ogni struttura deve organizzarsi in autonomia, dimenticando che si tratta di organismi accreditati, cioè concessionari di pubblico servizio, per di più ad alto rischio contagio. Chiediamo alla Regione di garantire anche a queste strutture prive di personale sanitario il necessario supporto per eseguire i tamponi senza ritardi. Icardi dice che si farà parte diligente, ma non spiega come. È un “Ponzio Pilato diligente”?».

 

Monica CANALIS – vice Segretaria Pd Piemonte e consigliera regionale

Ruzzola (Fi): “Stagione sciistica in sicurezza”

“La conferenza Stato-Regioni ha tracciato la rotta sugli impianti sciistici, approvando all’unanimità delle linee guida per la loro riapertura in sicurezza

Non è praticabile pensare di stoppare il secondo settore per fatturato in Piemonte non considerandolo essenziale. Non esiste una quantificazione economica per ristorare i danni che subirebbe questo comparto che rischia veramente di collassare se venisse fermato per tutti i mesi invernali, dopo aver già subito ingenti danni lo scorso inverno. Lancio un appello al Governo affinché riveda l’ipotesi di chiusura degli impianti che pare più improntata ad una visione ideologica della montagna, come luoghi di vacanza di una piccola minoranza di privilegiati e ricchi. La montagna è economia culturale, turistica, produttiva e molto altro ancora, se il Governo dovesse non prendere in considerazione il nostro appello di apertura degli impianti in sicurezza rischia di buttare al macero anni di politiche a favore del ripopolamento delle aree marginali italiane”. Ad affermarlo in una nota il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Paolo Ruzzola.

A Giaveno nasce la Buona Destra

Riceviamo e pubblichiamo / Buona Destra Piemonte, nell’ottica di una sempre maggiore radicazione nel territorio, annuncia la nascita di un nuovo Comitato Locale: Buona Destra Giaveno.

Con la nascita di questo comitato, la Buona Destra punta ad instaurare un maggior contatto e confronto con i cittadini di una zona fondamentale sia dal punto di vista economico che culturale, per rappresentarne al meglio le problematiche e le istanze in sede istituzionale.

In un momento di grossa crisi economica e sociale, come quello che stiamo attraversando ora, e che influirà sul futuro prossimo del nostro paese, Buona Destra si prefigge l’obiettivo di progettare proposte politiche concrete, lontane dalla politica degli slogan urlati e dall’imperversante populismo attuale.

Anche sul territorio di Giaveno, Buona Destra punterà a rappresentare i valori liberali, laici ed europeisti che ne contraddistinguono il manifesto politico, dando voce a tutti coloro che si riconoscono in questi principi.

Il grandissimo interesse suscitato verso il nostro ambizioso progetto politico, e le tante adesioni di questi giorni, ci fanno capire quanto si senta la necessità di un ritorno ad una politica progettuale, programmatica, moderata e che fondi, la propria comunicazione, sulla condivisione e non sulla ricerca continua dello scontro.

Senza elenchi di problemi, senza puntare il dito contro il nemico del momento, Buona Destra attuerà una politica propositiva volta ad immaginare e concretizzare soluzioni per il futuro del paese, sia a livello nazionale che locale.

Attraverso una classe dirigente nuova, competente e preparata, Buona Destra riporterà concretezza e responsabilità all’interno della dialettica politica contemporanea.

Il paese, i comuni, ed i cittadini tutti, necessitano di un riferimento politico serio ed affidabile nel quale riconoscersi ed al quale affidarsi e la Buona Destra, attraverso la nascita di questo nuovo Comitato, si prefigge di raggiungere questo obiettivo.

Buona Destra Piemonte ed i suoi comitati territoriali locali, rimangono a disposizione di tutti coloro che sentono l’esigenza di avvicinarsi e ritrovare una casa politica che li possa rappresentare, contribuendo alla ripresa del paese sia dal punto di vista economico che culturale.

 Popolo della Famiglia: “La vita e la professionalità degli infermieri valgono una brioche al giorno?”

Riceviamo e pubblichiamo / “Quando l’ho ascoltata pensavo fosse uno scherzo”: queste le parole di Mario Campanella, Coordinatore regionale del Popolo della Famiglia, medico ed ex infermiere, alla notizia dell’inserimento nella nuova manovra di bilancio dell’indennità giornaliera per gli infermieri.

“So per esperienza personale cosa vuol dire fare l’infermiere: un mestiere bellissimo ed impegnativo, sempre a contatto con i pazienti in ascolto dei loro bisogni. Proprio per questa vicinanza in molti hanno pagato addirittura con la vita il loro impegno contro il virus. Ora forse l’esecutivo li “premia” con un’indennità di specificità infermieristica, quale parte del trattamento economico fondamentale, stanziando “ben” 335 milioni, da suddividere per 278000 infermieri e infermieri pediatrici che operano in Italia nel settore pubblico. Un aumento lordo annuo in busta paga di 1205 euro, che spalmati su 13 mensilità equivalgono a circa 90 euro mensili lordi (62 euro di incremento netto al mese): un netto giornaliero in più di appena 2 euro. Una cifra ridicola, davanti alla fatica e all’esposizione di questi lavoratori, in prima linea nei reparti Covid e sul territorio”.

“Una notizia mortificante per tutta la categoria, soprattutto per l’enorme squilibrio esistente con gli aumenti previsti per la dirigenza, che avrebbe dovuto creare migliori condizioni di lavoro per una categoria ormai allo stremo delle forze: perché non sono stati previsti per esempio turni più brevi, perché non sono stati concessi più giorni di ferie o recupero, perché non sono stati assunti tutti gli infermieri necessari (ne mancano in Italia oltre 50.000), perché non viene controllato frequentemente il loro stato immunitario?”

“Come Popolo della Famiglia – conclude Campanella – siamo vicini a tutta la categoria e chiediamo più attenzione alle loro esigenze professionali ed un aumento salariale consono al grande servizio che offrono alla nazione. Non è possibile che la professionalità e la vita di un infermiere valgano come una brioche al giorno”