POLITICA- Pagina 479

Locatelli: “oscena l’euforia del Pd per la bocciatura dell’acqua pubblica”

“A dir poco oscena l’euforia del Pd per la bocciatura della trasformazione di Smat (l’azienda metropolitana delle acque di Torino) da spa a azienda speciale consortile” dichiara Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino. Una trasformazione che avrebbe riportato la gestione dell’acqua in mano pubblica.

La maggioranza dei sindaci dell’area metropolitana, sia del Pd che di centrodestra, in barba al pronunciamento referendario dei cittadini del 2011 per una gestione dell’acqua totalmente pubblica, ha infatti deciso che la gestione e la fornitura dell’acqua deve rimanere nelle mani di un’azienda di natura privatistica. “Una decisione scandalosa continua Locatelli – che considera l’acqua non più bene comune, elemento vitale, diritto intangibile ma bene da sottoporre alle leggi di mercato, con cui fare profitti. All’indomani di una crisi sanitaria che ha detto ancora una volta di quanto sia importante difendere la sanità pubblica e i beni comuni la maggioranza dei sindaci facenti riferimento al centrodestra e la centrosinistra non ha trovato di meglio che dire no all’acqua pubblica. Dopo i disastri combinati dai processi di liberalizzazione e di privatizzazione dei beni pubblici  non c’è da parte nostra nessuna intenzione di fermarci. Ieri abbiamo manifestato per l’acqua pubblica in contemporanea con l’assemblea di Smat. In ogni caso, più che mai, la battaglia per la difesa dei beni comuni continua”.

Quando il vecchio Pci mi processò per una giovane compagna

Ciò che non ho mai sopportato nel PCI era la disciplina ferrea. Talmente ferrea che c’erano i tribunali interni. Dalle sezioni al comitato federale, alla direzione nazionale venivano eletti i probiviri.

Affiancato al  comitato federale c’era il comitato federale di controllo. Insieme al Comitato centrale veniva eletto dal congresso nazionale il Comitato Centrale di controllo. Generalmente questi comitati erano presieduti da ex partigiani di specchiata e limpida moralità.

Comitati che giudicavano anche sulla morale individuale dei compagni. Mio padre, operaio alla Grandi Motori, nel 1955 doveva partire per l’Unione Sovietica per frequentare la Scuola di Marxismo e Leninismo. Tre  anni che avrebbero determinato un salto anche sociale. Si doveva licenziare dalla Fiat intraprendendo la carriera del rivoluzionario di professione. Non più con le pistole, ma con il convincimento. Anche per questo la formazione ideologica era indispensabile. Fu convocato da Pietro Comollo, presidente del comitato di controllo. Pietro Comollo a scapito del suo aspetto bonario l’aveva fatta la rivoluzione:  Guardia Rossa durante l’occupazione delle fabbriche nel 1919. E capo del servizio d’ordine al giornale Ordine Nuovo. Li conosceva tutti,  da Antonio Gramsci a Palmiro Torgliatti ed Umberto Terracini, anche lui radiato dal PCI perchè contrario a Stalin e dopo il confino rientrato grazie a Palmiro Togliatti. Pietro Comollo comunicò a mio padre che non andava più in Urss e doveva sposare Mariuccia visto che erano ben due anni che si parlavano. Il perché era molto semplice, persino, direi, elementare: mio padre era un capopopolo e doveva dare il buon esempio essendo lui davvero un buon esempio. Comollo aveva ragione sul fatto che Nando (mio padre) era un capopopolo. Segretario della 9^ sezione. Sede  in piazza Crispi con oltre 2000 iscritti. Basso fabbricato a due piani, costruzione in legno. Casa del popolo annessa. Al pian terreno sala biliardo e mescita di vino. Al secondo gli uffici e il salone per le riunioni. Tutto uno scricchiolio. Nella stanzetta in fondo la sede dei Pionieri e di Arci Uisp. Dalla culla allo sport e cultura. Mio padre ebbe la forza di contraddire Comollo: non posso sposarmi perché mi sono lasciato con Mariuccia. “Dove sta il problema, basta che le parli e tutto si sistema”.

Nel mentre si fissa la data. Non è dato sapere la loro reazione. Ma dopo due anni nacqui io e presumo che accondiscendettero. Il partito docet. Non penso che si sposarono perché lo diceva il partito, ma sicuramente diede una spinta e nascendo, in qualche modo debbo qualcosa a quel partito, o a quella idea di partito. Sedici  anni dopo toccò  a me. Venni “processato” ed assolto. L’ accusa:  essermi introdotto nottetempo in sezione, civico 35 di via Baltea con una donna. Ero stato visto da una compagna di provata fede. Precisamente erano le 7 del mattino, avevo le chiavi perché segretario del locale circolo. Vero, ero in compagnia, ma il nostro scopo era legalissimo, prendere i volantini stampati la sera prima e distribuirli nelle scuole di Barriera. Non fui condannato, anche perché il fatto non sussisteva, ma i probiviri fecero due raccomandazioni. Dovevo restituire le chiavi e soprassedere alla mia nomina a responsabile degli studenti di Barriera di Milano. Perché? Non si sa mai, e poi si forgia anche così la dedizione e il senso dell’attaccamento al Partito. Capisco che oggi è difficile se non impossibile capire. Tant’è che non capii neppure io. Ero furibondo e considerato il tutto decisi di buttare la spugna e dimettermi da quel mondo. Uscito dal liceo mi aspettava il vecchio compagno Giacu da anni in pensione, che dedicava tutte le mattine a rassettare i locali della sezione. Comprava l’Unità che esponeva nella bacheca.

“Ciao, ciao che ci fai qui. Pensavo che avessi le palle come tuo padre ma mi sbagliavo”. Aveva colpito nel segno del mio amor proprio. Risposi : “se non mi vogliono meglio che me me vada”. e lui: “Vedi, non ce l’hanno con te. È una logica che li ha formati durante la guerra. Una logica alla quale neppure Palmiro Togliatti poteva sfuggire. Ci furono assemblee in tutta Italia per giudicare la sua relazione con Nilde Jotti”. Stralunai: ” scusa? Sono passati più di 20 anni e poi io non sono né Togliatti né mio padre ed ho solo 16 anni”. Sorridendo mi rispose: “vero ma sei entrato in una comunità, con le sue regole, che possono anche cambiare, ma basta essere d’accordo nel cambiarle”. Mi convinse. Dopo un anno mi ridiedero le chiavi e diventai responsabile di zona. Dopo anni, nella segreteria provinciale. Tra chi mi promosse Livia Turco, segretaria provinciale. Lei esempio di quello che il compagno Giacu voleva dirmi: se vuoi arrivare fin là meglio avere il supporto del Partito. Livia è diventata Ministro per la sua intelligenza ed ha affinato la sua competenza nel Partito, appunto. Ci vogliamo bene da tanto. Scherzando mi ha sempre ricordato che ero sempre fuori linea. Tradotto non ero sempre d’accordo con la maggioranza. Quasi un bastian cuntrari, a cui non va bene mai nulla. Che ci posso fare se la mia indole è quella. Magari un individualista che però sa apprezzare l’ insieme con i suoi contro ma pure tanti pro.

Patrizio Tosetto

Il Comune che multa chi getta a terra le mascherine usate

Dal Piemonte/ Saranno multe salate per chi abbandona a terra guanti e mascherine usati.

Lo ha deciso la giunta comunale di Borgosesia (Vercelli), con una apposita ordinanza valida fino al 31 luglio: chi abbandona sul suolo, a bordo strada o nei parchi  i dispositivi di protezione individuale, senza gettarli negli appositi contenitori, rischia una multa di 300 euro. I controlli saranno affidati alla la polizia municipale. Nell’ordinanza si fa riferimento alla normativa che prevede che guanti, mascherine, fazzoletti usati debbano essere gettati nei rifiuti indifferenziati.

Avetta (PD): “Trasporto pubblico, dalle parole ai fatti”

Palazzo Lascaris approva un Ordine del giorno presentato dal consigliere regionale Alberto AVETTA (Pd), che chiede di incentivare i mezzi individuali a basse o zero immissioni e l’acquisto di autovetture elettriche.

“Nella Fase3 bisogna scongiurare l’abbandono da parte dei cittadini del trasporto pubblico locale e il conseguente ritorno all’uso dell’auto privata, compromettendo così i risultati ottenuti in questi anni in termini ambientali. Occorre adottare tutte le misure idonee a garantire la sicurezza degli utenti del TPL; sostenere i progetti delle aziende che riorganizzano gli orari di lavoro in ingresso/uscita dei dipendenti che utilizzano i mezzi pubblici; favorire la mobilità sostenibile anche attraverso incentivi economici per l’acquisto di autovetture elettriche o veicoli a basso impatto ambientale. Ma tutto questo deve andare di pari passo con la tenuta economica e finanziaria delle aziende di trasporto pubblico locale che investono nella qualità del servizio e danno lavoro a 7mila piemontesi”: con queste parole il Consigliere regionale Alberto AVETTA (Pd) commenta l’approvazione all’unanimità da parte dell’Aula di Palazzo Lascaris dell’Ordine del giorno a sostegno del trasporto pubblico locale e della mobilità sostenibile. “COVID-19, flessione domanda di TPL durante la FASE 2 e tutela dell’ambiente”.

“Tutti, almeno a parole, abbiamo a cuore la qualità dell’aria che respiriamo e la salvaguardia delle migliaia di posti di lavoro delle nostre aziende di TPL, sia pubbliche sia private – aggiunge il consigliere Alberto AVETTA – Ora, però, si deve passare dalle parole ai fatti. Dobbiamo valorizzare quanto ci sta insegnando l’emergenza sanitaria del Covid-19 per favorire un nuovo modello di trasporto che deve tenere insieme la salvaguardia dell’occupazione nel settore del TPL, la tutela degli operatori e dei passeggeri (quindi treni e autobus sicuri, puliti, in orario e con un numero di corse adeguate), l’adozione di misure integrative e innovative per favorire la mobilità privata sostenibile”. “L’Inail ha classificato il TPL come a rischio contagio da covid-19 medio-alto, in particolare nelle aree metropolitane ad alta urbanizzazione: per questo è prevedibile un ritorno massivo all’auto privata. Il tema al momento non è avvertito come urgente perché le scuole sono chiuse e molti  ricorrono al lavoro agile. Ma bisogna attrezzarsi per settembre. Per questo è importante da un lato intervenire sulla riorganizzazione degli orari di lavoro delle aziende e degli orari delle scuole, dall’altro favorire la mobilità a basso impatto ambientale sia attraverso la diffusione di mezzi individuali a bassissime e/o zero immissioni (biciclette elettriche, monopattini elettrici, scooter e/o auto elettriche), sia incentivando l’acquisto di autovetture elettriche o a basso impatto ambientale”.

Sanità, Icardi: “Al fianco di chi svolge le indagini”

«Ho appreso dagli organi di informazione delle indagini della Guardia di Finanza sugli appalti nelle Asl che vedono 19 indagati.

Concordo con il consigliere regionale Rossi che ci vogliono più anticorpi contro la corruzione, che sottrae risorse economiche alle cure dei piemontesi. Infatti, abbiamo previsto nella Direzione Sanità uno specifico settore Anticorruzione e Vigilanza che, a breve, sarà attivato proprio a contrasto di questi fenomeni. Nel merito di oggi, è del tutto prematuro esprimere valutazioni, se non ringraziare chi conduce le indagini che hanno come obiettivo far emergere eventuali episodi criminosi: esprimo la mia più ferma condanna rispetto a reati, come la turbativa d’asta e la corruzione, particolarmente gravi».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in merito alle notizie sulle indagini della Guardia di Finanza relative ad appalti in alcune Asl del Piemonte.

Per non dimenticare mai Piazza Tiananmen

Un centinaio di persone hanno manifestato ieri in Piazza Castello per ricordare il massacro di Piazza Tiananmen nel suo 31° anniversario. La manifestazione ha visto molti interventi coordinati dalla segretaria dei Radicali Italiani, Patrizia De Grazia.

De Grazia – con molto vigore e passione – ha sottolineato il rischio che a Hong Kong si verifichi un’altra specie di Tianamen, magari diluita nel tempo e meno sanguinosa, ma con la stessa volontà annientatrice di ogni libertà che caratterizza il Partito Comunista e il governo Cinese.

Quindi è stata molto critica nei confronti del nostro Ministro degli Esteri Di Majo, ed ah invitato alla massima unità di tutte le forze politiche culturali e sociali per difendere i manifestanti pro democrazia di Hong Kong, le minoranze etniche e religiose cinesi e tutti coloro che chiedono il rispetto dei diritti umani in Cina.  In risposta a queste richieste vi sono stati diversi interventi, fra i quali quello dell’assessore Maurizio Marrone, in rappresentanza del Presidente Cirio e di Giampiero Leo – portavoce del Coordinamento interconfessionale del Piemonte e già vice Presidente del Comitato diritti umani del Consiglio Regionale, che ha portato anche i più calorosi saluti del Presidente del Consiglio e del Comitato dei diritti umani, Stefano Allasia. Entrambi hanno assicurato che i manifestanti di Hong Kong e i democratici cinesi non verranno abbandonati al loro destino dalla Regione Piemonte e da molte realtà di solidarietà presenti sul nostro territorio. Ogni pressione possibile verrà esercitata anche sul governo nazionale e sull’Unione Europea, perché comprendano bene quello che rischiano tanto i cinesi amanti della democrazia – a partire dagli abitanti di Hong Kong – quanto i Paesi, le istituzioni, i princìpi e i cittadini democratici di tutto il mondo. A fronte delle forte adesione della Regione Piemonte e di molte realtà politiche, non è invece pervenuto alcun cenno di interesse né dal Comune di Torino né dal Movimento 5 stelle.

La ragazza cinese ritratta nella foto in alto, è una profuga di Hong Kong. Ha commosso tutti, perchè durante la sua testimonianza personale è scoppiata più volte in lacrime, sia per il dolore per la situazione che vivono lei e le sue amiche e amici, sia per l’emozione di essersi sentita accolta, amata e “protetta”

Fridays For Future lancia le sue proposte: “per un vero Ritorno al Futuro!”

Il 24 aprile, in occasione del Global Digital Strike, abbiamo lanciato Ritorno al Futuro, la nostra campagna per chiedere che la ripartenza dopo il Coronavirus non sia un ritorno alla normalità, ma un salto verso un mondo nuovo.

Chiediamo un grande piano di investimenti pubblici in grado di salvare non solo l’economia, ma l’intera umanità dal collasso climatico e sociale; il nostro appello e i nostri 7 punti, in cui delineiamo il nostro progetto, sono stati sottoscritti da oltre 300 scienziati, da migliaia di cittadini e decine di associazioni, tra cui Greenpeace, WWF, Legambiente, Terra!, Stop TTIP, Libera, CGIL, Slow Food e molte altre.

Oggi facciamo un ulteriore passo avanti: nella giornata mondiale dell’ambiente, pubblichiamo un “allegato” alla lettera con cui abbiamo lanciato la campagna: un documento, redatto con l’aiuto degli esperti e delle associazioni che ci hanno sostenuto, contenente nel dettaglio i principi e le misure che proponiamo alle istituzioni per mettere in atto la rinascita post-coronavirus.

Fra le richieste – che si aggiungono alle rivendicazioni storiche che FFF ha portato avanti in questi mesi – la riduzione delle emissioni di almeno il 7,6% l’anno, la ripubblicizzazione dell’acqua, la chiusura degli allevamenti intensivi, il trasporto pubblico diffuso, il rifinanziamento del sistema sanitario, la moratoria su trivellazioni e accordi commerciali, la riconversione delle imprese inquinanti e un abbandono dei mercati del carbonio in favore di misure più incisive. Il tutto dovrà avvenire grazie a un rinnovato impegno dello Stato nell’economia, possibile solo superando il paradigma dell’austerità e la trappola del debito. Vogliamo una transizione ecologica e giusta, che sostenga i lavoratori durante questo passaggio con un’espansione del welfare sostenuta ad esempio dai proventi di una carbon tax.

Le nostre proposte sono parte di un piano ambizioso, forse senza precedenti nella storia dell’Italia. Ma abbiamo la certezza – confermata da illustri economisti come il premio Nobel J. Stiglitz e da istituzioni  come il Fondo monetario internazionale – che non esiste un’altra strada per risollevarci da questa crisi sanitaria senza con ciò spianare la strada ad una serie di nuove catastrofi climatiche, sanitarie, umanitarie.

Vogliamo che il governo e il parlamento utilizzino le enormi risorse che vengono mosse in questo momento, in particolare grazie al Recovery Fund europeo, vincolando gli investimenti ad un reale piano di riconversione ecologica dell’economia. Negli scorsi giorni alcuni esponenti della politica italiana ci hanno dichiarato la loro gratitudine e il loro sostegno. E’ il momento che a queste parole corrispondano i fatti.

La giornata di oggi segna anche il ritorno di FFF nelle città d’Italia. Dopo essere stati costretti in casa a causa della crisi sanitaria, oggi in oltre 30 città italiane gli attivisti e le attiviste per il clima riprenderanno a manifestare, rispettando le disposizioni di sicurezza del Ministero della Salute. Nonostante le apparenze, la crisi climatica non si è fermata in questi mesi, ma anzi ogni giorno nel mondo causa nuovi disastri, come ad esempio l’invasione di locuste che abbiamo vissuto anche in Sardegna.

“Non possiamo permetterci di sprecare questo momento. Una simile occasione per cambiare rotta non si ripresenterà per anni. E in gioco non c’è ‘l’ambiente’. Ci sono le nostre vite, la nostra salute, la nostra economia, il nostro futuro.”

Petrarulo porta in commissione le “scale immobili”

Riceviamo e pubblichiamo / Venerdì 5 giugno  in commissione consiliare congiunta  verrà finalmente trattato, dopo un’attesa di mesi, un importante argomento  che il Capogruppo Petrarulo del Gruppo Consiliare Lista Civica Sicurezza e Legalità aveva sollevato con la mozione mecc. 2020 00657/002 avente ad oggetto “SCALE IMMOBILI: MA NON DOVREBBERO ESSERE MOBILI?”presentata in data 13 febbraio 2020.
Con questa mozione il Capogruppo Petrarulo chiede che il Consiglio Comunale impegni la Sindaca e la Giunta ad intervenire con urgenza per risanare la condizione delle scale mobili della metropolitana di Torino laddove questa sia danneggiata: ai tempi del deposito della mozione risultavano inagibili undici di esse. Chiede inoltre che si verifichi il contratto di assistenza e manutenzione e propone di considerare l’idea di cercare sponsorizzazioni da parte di aziende private che potrebbero godere dei benefici della pubblicità derivante  dal posizionamento dei banner sulle arcate trasparenti delle coperture e nel contempo la Città si vedrebbe sgravate dei costi da sostenere.

Scuole, Pd: “Occasione per metterle in sicurezza”

ODG Votato all’unanimità sugli interventi di edilizia scolastica durante la sospensione da Covid 19. Sarno-Rossi (PD): “Le scuole vuote sono l’occasione per metterle in sicurezza”

La situazione di “salute” degli edifici scolastici in Piemonte ad oggi non può e non dev’essere sottovalutata: gli edifici sono vetusti, la necessità di manutenzione straordinaria e anche ordinaria è sempre una questione attuale.

E’ per questo motivo che i Consiglieri PD Diego Sarno e Domenico Rossi hanno interrogato la maggioranza regionale chiedendo di utilizzare questi mesi di chiusura delle scuole per avviare un piano di ristrutturazioni e manutenzioni straordinarie degli edifici, a partire dai progetti già stilati e presenti nell’anagrafe dell’edilizia scolastica. L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale. “Siamo soddisfatti dalla risposta della maggioranza. Si è perso il treno della Fase 1 per adempiere a questi obblighi, non facciamoci scappare anche la Fase 2 e 3 e facciamo tutto ciò che è nelle nostre competenze per predisporre gli edifici scolastici alla ripartenza di Settembre” aggiungono i Consiglieri.
Il Consiglio regionale si è preso altresì l’impegno di sollecitare il Governo nazionale affinchè adotti i decreti attuativi necessari al proseguimento dei lavori. “Un ringraziamento è dovuto alle associazioni promotrici dell’appello “Scuole chiuse-cantieri aperti”” concludono i Consiglieri Dem “Ossia la Fondazione Benvenuti in Italia, Get Up (Udine), L’egalitè Sarzana (SP), MOVI, RIME (Trieste), Sermais (Novara) e 21 Marzo (Verbania)” e ACMOS (Torino).

Torino ricorda Tienanmen

Riceviamo e pubblichiamo / Anche l’Associazione radicale Adelaide Aglietta aderisce alla mobilitazione nazionale di Radicali Italiani per il 31° anniversario del massacro di Piazza Tiananmen.
A Torino scenderemo in piazza Castello domani (giovedì 4 Giugno) alle ore 17:30, con 155 cartelli che riporteranno i nomi di alcune delle vittime identificate di quella strage. Alla manifestazione hanno aderito ufficialmente Azione, +Europa, il Partito Democratico, il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito e l’associazione Marco Pannella, il coordinamento interconfessionale, attraverso la voce di Giampiero Leo, AiresVen (Movimento di Appoggio alla Resistenza del Venezuela), la Chiesa cinese di Dio Onnipotente, ADHRRF (Associazione per la difesa dei diritti umani e religiosi), Partito Liberale per il Piemonte. Speriamo inoltre nella partecipazione di alcuni Onorevoli di Forza Italia, compatibilmente agli impegni parlamentari”, lo dichiarano i coordinatori dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta, Daniele Degiorgis e Patrizia De Grazia, insieme al Presidente di Radicali Italiani, Igor Boni. “Le repressioni del governo Cinese non sono mai finite. In 31 anni la situazione del rispetto dei diritto umani da parte del regime della Repubblica Popolare non è migliorata affatto. Lo dimostra quanto accade ad Hong Kong, il cui movimento pro-democrazia viene soffocato da una legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino. Domani potrebbe essere il turno di Taiwan, mentre i cittadini cinesi, i credenti, gli scrittori, gli insegnanti, i giornalisti, vivono quotidianamente nella paura del proprio stesso governo. Ci auguriamo che la manifestazione di domani veda partecipi quante più voci diverse, politiche e non. Perché indipendentemente dalle nostre rispettive differenze su molti temi, la democrazia e la libertà sono ciò che tiene in piedi il nostro Stato di Diritto e che ognuno di noi, a proprio modo, è chiamato a difendere.”

Giampiero Leo, portavoce del coordinamento interconfessionale Noi siamo con voi, ha dichiarato: “ In Italia abbiamo appena celebrato la festa della nostra Repubblica, basata su una Costituzione che tutela rigorosamente i diritti e le libertà fondamentali dell’essere umano. Se in questo momento storico tutti noi non fossimo realmente e attivamente solidali con la popolazione di Hong Kong e con tutti coloro che chiedono una pur minima democrazia in Cina, tradiremmo non solo queste coraggiose, eroiche persone, ma gli stessi principi che abbiamo appena celebrato.”