POLITICA- Pagina 461

Parco della Salute, Salizzoni: “Bene la cabina di regia”

Il vice Presidente del Consiglio regionale: “Fondamentale garantire rispetto del cronoprogramma.”

 

L’istituzione dalla cabina di monitoraggio annunciata dalla Regione Piemonte è una buona notizia, che va nella direzione che ho personalmente sempre auspicato, ovvero la necessità di non perdere ulteriore tempo per dotare Torino e il Piemonte di un’infrastruttura sanitaria all’avanguardia”: così il vice Presidente del Consiglio regionale Mauro SALIZZONI commenta l’istituzione della cabina di monitoraggio del Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino (PSRI). “È fondamentale garantire il rispetto del cronoprogramma, procedere con le bonifiche dell’area ex Fiat Avio e portare a termine il dialogo competitivo. Non stiamo parlando semplicemente di rifare altrove le Molinette ma di realizzare un polo che oltre alla cura farà ricerca e innovazione, un’opera che cambierà il volto urbanistico dell’intera area Sud della città, e che ci consentirà di ridisegnare la rete sanitaria ospedaliera e territoriale”.

Preferenze a Moncalieri

Lettera al giornale / Caro direttore, essendo quella di Moncalieri una storia importante anche per i suoi esimi personaggi ed una città dalla politica molto complessa come le cronache giudiziarie informano in questi giorni, ma che già avevano dato notizia pur poi silenziata per una intera campagna elettorale, mi permetto di intervenire su un pezzo scritto dal prof. Quaglieni dal titolo “Laura Pompeo miss preferenze”.

Non desidero addentrarmi sulla gestione delle politiche culturali della città che hanno visto l’assessora chiudere un’ eccellenza cittadina come la Scuola Civica Musicale per poi fare un bando andato deserto, disperdendo grandi professionalità e approvare in giunta le linee guida per la riqualificazione da 5 milioni di euro del Teatro civico Matteotti documento in cui appare la parola “iconoclastico” rispetto ad un’opera architettonica del razionalismo italiano degli architetti Perona e Passanti che verrebbe stravolta (dai comunicati stampa non si capisce la necessità di farci un ristorante). Mi preme concentrarmi sulle preferenze messe al centro del suo panegirico dall’esimio professore. Ad un certo punto egli afferma “Non ci sono precedenti, nessun candidato al Comune di Moncalieri, per quanto autorevole, ha mai avuto un consenso così alto. Neppure Calleri di Sala che era stato sindaco di Moncalieri ed era presidente della Crt e candidato presidente in Regione, ebbe un consenso superiore a quello di Laura Pompeo…”: la cosa è assolutamente errata. Certo 900 preferenze in tempi di preferenza unica e di cittadini che statisticamente da venti anni scrivono poche preferenze sono una enormità, buona per essere eletta al comune di Torino, un caso di studio e analisi (che potrebbero interessare enti che vogliano prendere questo caso in esame) come per buona parte dei candidati della sua lista, tutte portate per fare rieleggere con ampio margine Paolo Montagna che hanno deciso di sostenere e di seguirne le sorti politiche. Però, in tempo di legge con preferenza unica le elezioni comunali del 2002 hanno visto, caso unico per quasi due decenni, Modesto Pucci, dei Democratici di Sinistra raccoglierne 1108 e Ugo Micheletti, Forza Italia 1151. Risalendo alla legge elettorale precedente con le quattro preferenze, come fa Quaglieni, citando il Conte Calleri di Sala la situazione, naturalmente cambia: alle elezioni del 1964 il conte, democristiano, eletto sindaco per un breve periodo, prese 1752 preferenze. Fino alle elezioni del 1990 sono diversi i capilista che hanno superato abbondantemente le 1000 preferenze. Come detto molto cambia con la diversa norma elettorale dalla tornata del 1993. Una piccola precisazione anche per puntualizzare un aspetto che fa parte della storia politica della Città di Moncalieri, quinta, per numeri di abitanti, della Regione Piemonte. Cordialmente

Giancarlo Chiapello

Segretario dei Popolari di Moncalieri

Valle (Pd): “Cinema e teatri realtà diverse”

” IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA RIFERISCA AL CONSIGLIO SUL CONFRONTO CON I RAPPRESENTANTI DEL SETTORE”

“Dopo l’incontro del Presidente della Giunta regionale con i rappresentanti del settore delle sale cinematografiche di venerdì scorso ci aspettiamo un’informativa sugli esiti e su eventuali sviluppi di quel confronto. Infatti l’ordinanza annunciata dal Presidente della Giunta per aumentare il pubblico ammesso nei cinema e nei teatri, fermo oggi a 200 posti, con un distanziamento di 1,5 metri rischia di peggiorare la situazione di un comparto che ha subito gli effetti più duri della pandemia” spiega il Vice Presidente della Commissione Cultura del Consiglio regionale Daniele Valle (Pd)

“Ci chiediamo innanzitutto: è corretto assimilare teatri e cinema? Si tratta di due realtà diverse, con un pubblico differente e con capienze differenti. Mettere un simile distanziamento all’interno di un cinema di 250 posti significa costringerlo ad aprire per venti persone o piuttosto a chiudere per sempre o almeno fino a quando non sarà superata la pandemia” precisa il Consigliere regionale dem.

“Non si può intervenire genericamente su questi comparti, ma si devono valutare le esigenze. Auspico che il Presidente della Giunta l’abbia compreso. Dobbiamo sostenere questi settori in tutti i modi possibili, non condannarli al declino con ordinanze che non tengono conto delle vere esigenze” conclude il Vice Presidente della Commissione Cultura.

Trino, Locatelli (Prc-Se): “il rischio di una Chernobyl piemontese? No grazie”

“Soltanto una visione perversa  può portare  un  sindaco a legare lo sviluppo del proprio territorio alla realizzazione di un deposito nazionale di scorie nucleari” dichiara Ezio Locatelli della direzione nazionale nonché segretario provinciale di Torino Prc-Se. E’ quello che sta capitando  a Trino Vercellese, il primo comune a ospitare una centrale elettronucleare poi chiusa nel 1990.

Il sindaco di questo comune, esponente di centrodestra, vicino a Fratelli d’Italia,  candida il proprio comune a diventare deposito nazionale delle scorie radioattive con la motivazione che <dopo anni di spopolamento questo può essere per noi una grande occasione di rilancio del territorio>.  “Idea a dir poco assurda”, continua Locatelli. “Non si può nel bel mezzo di un territorio conosciuto per le sue risaie,  a poca distanza dal fiume Po’, realizzare un deposito grande come due campi di calcio ad altissimo rischio ambientale. Un territorio, va ricordato,  che è stato in soli sette anni, per la precisione nel ’93, ’94, 2000, teatro di alluvioni  catastrofiche che misero a repentaglio la sicurezza ambientale in presenza di decine di barre di combustibile  radioattive residuate dalla stagione nucleare e del rischio di esondazioni di acque contaminate. Allora si parlò di una Chernobyl piemontese mancata per un soffio.  Questo rischio di contaminazione rimane inalterato.  Che adesso ci sia un sindaco che dica che <solo con i soldi derivanti dalla realizzazione di un deposito di rifiuti nucleari possiamo a vedere un futuro> è semplicemente intollerabile. Tanto più che i soldi dovrebbero essere quelli del recovery fund. Questi ci vogliono portare al disastro ambientale. Fermiamoli”.

Canoni idrici, Pd: “Sull’ambiente non possiamo permetterci errori”

Raffaele Gallo (Pd): “Una legge che lascia alla Giunta il potere di decidere tutto” Alberto Avetta (Pd): “Gli impianti devono poter svolgere la doppia funzione, produrre energia e garantire ai Piemontesi acqua potabile gratuita nei periodi di crisi idrica”

 

“A parole siamo tutti ambientalisti ma poi emergono le contraddizioni. Siamo in presenza di una proposta di legge che dispiegherà i suoi effetti per i prossimi 40 anni in un ambito strategico per il futuro di tutti: il cuore di questo provvedimento non può essere esclusivamente di natura economica ma deve garantire la massima attenzione ai profili ambientali. In particolare dobbiamo farci trovare pronti qualora dovessimo affrontare una crisi idrica nei prossimi anni: per questo, in tema di prelievo di acqua dagli invasi, le esigenze di approvvigionamento ad uso potabile debbono essere considerate e dichiarate prioritarie. Sull’ambiente non ci possiamo permettere di commettere errori, soprattutto quando facciamo leggi che impattano sui prossimi decenni e quindi sul futuro e sulla qualità di vita di tutti i piemontesi, anche di quelli che vivono in città e che pensano di essere estranei a questi temi. E invece non è così”. Lo affermano il Capogruppo Raffaele GALLO (PD) e il Consigliere regionale Alberto AVETTA (PD), relatore del disegno di legge che norma le “assegnazioni delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico”.

“In attesa che il Governo nazionale dia corso alla più volte annunciata armonizzazione della materia, in Commissione Ambiente abbiamo svolto un importante lavoro emendativo, correggendo una proposta di legge che aveva molti punti critici. Ma non basta, perché normare le concessioni idroelettriche non vuol dire solo adeguarsi alle regole nazionali ed europee in materia di concorrenza; significa trovare un punto di mediazione tra le esigenze di sviluppo economico e quelle di tutela ambientale. Con i nostri emendamenti, ad oggi non accolti, avremmo rafforzato il ruolo del Consiglio regionale rispetto alla Giunta garantendo la massima condivisione e trasparenza nelle scelte; invece questa legge affida alla Giunta il potere di decidere tutto, peraltro esponendo al rischio di ricorsi amministrativi. In Consiglio proveremo a correggere quel che ancora non funziona e lo faremo nell’interesse di tutti i Piemontesi e dell’ambiente straordinario in cui viviamo”

“Anche per quanto riguarda la possibilità di assegnare le concessioni a società miste create ad hoc occorre scongiurare l’eventualità che nascano tante piccole società territoriali e tocca alla Regione svolgere, da protagonista, il ruolo di coordinamento per evitare che ciò accada.

Inoltre, è fondamentale garantire in via prioritaria il prelievo ad uso idropotabile di acqua dagli invasi e su questo riteniamo che la legge non sia adeguata: abbiamo la necessità che gli impianti siano in grado di svolgere la doppia funzione, ovvero poter fornire gratuitamente acqua ad uso potabile nei periodi di crisi senza compromettere la funzione di produzione idroelettrica. Infine, bisogna coinvolgere appieno i territori interessati definendo d’intesa con loro le compensazioni che non possono essere solo economiche ma devono essere soprattutto ambientali. La Giunta, al contrario, ha scelto la via più semplice, quella della monetizzazione”

Forza Italia: “Il Parlamento giudichi l’operato del presidente INPS”

“Torneró a chiedere a Conte di rimuovere il direttore dell’Inps dal suo incarico. Il presidente Tridico ha inanellato una serie di comportamenti talmente gravi che non si puó continuare a non sottoporre al giudizio del Parlamento il suo operato.
Dal collasso del sito dell’Inps e della farsa dell’attacco hacker, ai ritardi nel pagamento delle indennità per 30mila cassaintegrati fino ad arrivare alle veline date ai quotidiani sui Bonus percepiti recepiti da politici a fini pro referendum. L’aumento retroattivo del suo stipendio costituisce solo la goccia che fa traboccare un vaso che già tracimava. Una goccia peró che lancia un messaggio devastante ai cittadini: la nuova casta, quella degli amici di Conte, Di Maio e Zingaretti possono tutto anche aumentare ai propri amici lo stipendio retroattivamente. Alla faccia dei messaggi social di M5s e Pd che ululano alla luna la propria vittoria al referendum sul taglio dei costi della politica. Per noi le competenze si pagano ma ad oggi Tridico non solo non dovrebbe avere un aumento di stipendio, visti gli insuccessi collezionati, ma se avesse un briciolo di dignità dovrebbe restituire con le sue dimissioni anche lo stipendio fino ad oggi percepito”. Ad affermarlo in una nota Paolo Zangrillo, coordinatore regionale FI Piemonte e capogruppo in Commissione Lavoro degli azzurri a Montecitorio

La ripartenza è in salita

Il buontempone Beppe Grillo propone che in democrazia il voto sia sul web e i parlamentari vengano scelti sorteggiando.

Se l‘avesse detto in un suo spettacolo verrebbe pure voglia di ridere. Peccato che lo abbia detto in una riunione con il presidente del Parlamento Europeo e viene solo voglia di piangere pensando alla nostra figura barbina come italiani. Povero Nicola Zingaretti che appena vinte le elezioni deve vedere simile ed angosciante spettacolo. Matteo Salvini comincia a riflettere e comunica ai suoi che è stanco di fare comizi in giro per l‘Italia. Sono più di tre anni e c‘è un limite a tutto. Emblematico il caso della Valle d’Aosta. Lega partito maggiormente votato in Regione, non va al ballottaggio ad Aosta.
Sintesi: vittoria di Pirro. Anche il clima in Regione Piemonte non cambia. Al Governatore Cirio tutti (politicamente) tirano la giacchetta e lui non sa che pesci prendere diviso tra leghisti, in discesa, e Fratelli d’Italia in ascesa. Mi sa Che è come i buoi che tirando da parti oppose  lacerano chi è stato preso in mezzo. Comunque l’albese Cirio, forse ha salvato l‘aeroporto di Levaldigi  con l’accordo con i tedeschi. Buon per loro basti, che non lo facciano a scapito di Caselle e di una boccheggiante Torino. Mizzica, la Fiat riprende a produrre. Non più cassa e superati i contratti di solidarietà. Auto elettrica a Mirafiori e 20 apprendisti assunti.

Ogni tanto qualche buona notizia. Poco ma cerchiamo (con difficoltà) di essere ottimisti.
Subito controbilanciata dai fatti assolutamente negativi: le infrastrutture ferme e la De Michelis Ministra non propone nessun commissario Tav. Mamma mia, 13 di mesi di questo governo passati per nulla e la Castelli? Lei pensa a Roma e alla rielezione della Raggi con l’appoggio del PD. Altra fregnaccia. Mai come quella del suo capo Grillo. Diciamola cosi. Si attesta al secondo posto. Non credo che Di Maio e   Toninelli la possono raggiungere. E la nostra Chiaretta? Si dice in giro che vorrebbe fare la Ministra. Mi sa che tra il dire il fare c’è di mezzo il mare. Ci sarebbero due possibilità.  Rimpasto molto difficile ed elezioni anticipate, direi fortemente da escludere.

Nei pentastellati tutto si è squagliato tranne che i gruppi delle Camere. Se si votasse il 95 % dovrebbe trovarsi un altro lavoro. Durissimo per tutti e  in particolare per loro. La Casaleggio Associati è già  in crisi perché molti non versano più il mensile. Concretamente si terranno tutti i soldi possibili per affrontare tempi più bui.  La ripartenza è in salita. Politicamente, socialmente ed economicamente. In alto mare la riforma elettorale. Frenano sulla modifica dei Decreti Sicurezza. Sul Mes  manco vogliono sentirne parlare.  Sta cominciando, più precisamente ricominciando, il gioco di  equilibrio per galleggiare. Il Presidente Conte rincuora  tutti con lunghe interviste dove parla tanto e dice poco. Fa invidia ai dorotei di antica memoria.

Del resto la scuola levantina si riconosce subito. Niente da dire, per Nicola Zingaretti dura come il ferro. Ci si mette anche l’ Europa con il cosiddetto superamento del Trattato di Dublino sull’immigrazione. Anche qui tante parole e fatti nessuno. In via teorica sarebbe facile. Una volta sbarcati i profughi vengono ricollocati sulla base di parametri ben precisi. Gli Stati che si oppongono non hanno più i contributi europei. Ma si sa  che semplicità e logica non fanno più parte delle nostre vite.
Concretamente a Torino come a Roma e come in Europa si continua nel navigare a vista.

Patrizio Tosetto

La Festa in rosso fa tappa a Bussoleno

Domenica 27 settembre a Bussoleno terza iniziativa della Festa in Rosso itinerante. Dibattito + pranzo sociale

Riceviamo e pubblichiamo / “Alle ore 10,00 presso piazza del Mulino Varesio a Bussoleno ( in Credenza in caso di tempo avverso) incontro pubblico ” A che punto è la lotta No Tav” sarà l’occasione per fare il punto sull’avanzamento dei lavori del cantiere e organizzare prossimi momenti di lotta. Invece che investire in sanità, istruzione e trasporto pubblici, nella tutela del territorio e dell’ ambiente, si sprecano montagne di soldi in un’opera  che risponde unicamente ad interessi speculativi. Chi osa contrastare tutto questo è vittima di ingiusta repressione così come accaduto pochi giorni fa a Dana”.

Interverranno:
– Mario Cavargna (presidente Pro Natura Piemonte)
– Maurizio Poletto (responsabile CGIL Valsusa)
– Valentina Cancelli (Gruppo Clima Valsusa)
– Emanuele D’Amico (avvocato, LegalTeam NoTav)
– Massimo Zucchetti (docente universitario)
– Paolo Ferrero (vicepresidente sinistra europea)
COORDINA:
Ezio Locatelli (segretario provinciale Prc-Se Torino)

Ruffino (Fi): “In Forza Italia è mancato il territorio”

Quando Forza Italia sapeva ascoltare il territorio e valorizzare le energie nuove che si facevano largo, il risultato elettorale arrivava, puntualmente.

Non è accaduto alle regionali dell’altro giorno e ora, smaltita la delusione per quella che con un eufemismo viene chiamata battuta d’arresto, dobbiamo chiederci, al netto degli errori di linea politica, che cosa è mancato.

È mancato prima di tutto il territorio, sono cioè mancate quelle forze giovani costrette, dopo anni di frustrante attesa, a cercare miglior fortuna in altri lidi. Perché l’emorragia di consensi è il risultato, prima di tutto, della liquefazione della classe politica sul piano locale.

Forza Italia è stato un grande partito, per oltre un ventennio è stato la biografia di questo Paese grazie alle intuizioni politiche del presidente Berlusconi. Ridotte le sue energie, stanno ora emergendo i limiti vistosi di chi avrebbe dovuto amministrare un patrimonio di consensi e di credibilità che evaporano, invece, fra un’elezione e l’altra. Ripeto: una forza politica, per essere credibile e autorevole, deve sapere dove stanno le sue radici, coltivarle e curarle ogni giorno. Senza il retroterra del territorio, qualunque partito, e Forza Italia non sfugge alla regola, è destinato all’estinzione. Impariamo tutti a coltivare il sentimento dell’umiltà e a tirarci su le maniche per costruire quella forza moderata, liberale e riformista indispensabile non solo al centrodestra ma all’Italia.

on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

 

Gallo (Pd): “Cirio usa due pesi e due misure”

“Leggiamo le dichiarazioni entusiaste del Presidente della Giunta regionale sul giudizio della Corte dei Conti e rileviamo che continua a utilizzare due pesi e le due misure nelle sue analisi: quando un fatto è positivo, come la parificazione di Bilancio di oggi, il merito va al suo Governo, mentre quando si accumulano errori su errori, come nell’affrontare la pandemia la colpa deve essere attribuita al precedente Governo di centrosinistra, reo di tutte le storture, dato che il Governo di centrodestra è appena arrivato” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo

“Rileviamo che la Corte dei Conti ha certificato un disavanzo di 50 milioni sulla sanità. Finalmente è stata fatta chiarezza: nessun buco allarmante come, invece, aveva annunciato l’Assessore alla sanità lo scorso anno. Inoltre, ci sono 50 milioni in più di costo del lavoro che certificano l’assunzione di mille persone portata avanti dalla precedente amministrazione. Deludente è l’aspetto degli investimenti: la spesa si è attestata intorno al 3,4% e nella sanità non ha raggiunto l’1%, a dimostrazione del blocco reale del piano di investimenti, in particolare in sanità, già definito nella precedente legislatura” commenta il Presidente del Gruppo Pd.

“Sottolineo – precisa il Vice Presidente della Commissione Sanità (Pd) – che sono stati messi in luce rallentamenti su una serie di opere strategiche in ambito sanitario. Occorre procedere con rapidità per i poli più importanti come il Parco della Salute di Torino e come la Città della Salute di Novara, ma anche sbloccare le altre opere su cui l’attuale maggioranza ha imposto freni e ripensamenti come Moncalieri e Verbania. Rallentarli significa fare un pessimo servizio ai cittadini e al territorio. Così come occorre continuare ad assumere, come nella scorsa legislatura, dopo anni di blocco.”

“Il Presidente della Giunta ci informa poi che, grazie a loro, abbiamo fatto pulizia delle partecipate, uscendo dalle aziende in crisi. Ma dove sono gli atti che lo dimostrano? Tutto lavoro degli anni precedenti. Attendiamo invece che si concretizzino gli annunci di questi 12 mesi di cui non vediamo traccia!” conclude il Presidente del Gruppo Pd.