POLITICA- Pagina 387

Volt si candida alle comunali di Torino

 Volt Torino incontra volontari e simpatizzanti online 

Torino – Volt, il Partito Paneuropeo, incontra simpatizzanti e curiosi in diretta FB il 27 maggio  alle ore 21.00 (https://meet.google.com/exs-chfi-aoa) per raccontarsi e condividere il suo programma per Torino

 

Volt conferma la propria candidatura alle prossime elezioni comunali a Torino e programma una serie di incontri online e nelle piazze per per parlare con le cittadine e i cittadini delle necessità della città e di come intende realizzarle. Si potranno conoscere le nostre proposte e discuterle insieme.

Nei prossimi giorni Volt comunicherà gli appuntamenti per i banchetti per la raccolta delle firme.

Altre informazioni:

https://volttorino.org/

https://www.instagram.com/volttorino/?hl=en

https://www.facebook.com/VoltTorino

Programma Elettorale per Torino 2021

Fondi alluvione in ritardo, Lega: “Aspettiamo i soldi da Roma”

“Il governo Conte bis è responsabile dei ritardi, ora c’è stata l’accelerazione di Draghi grazie al pressing della Lega che coinvolgerà anche i suoi parlamentari: sembra che ci siamo quasi, ma tutto dipende sempre da Roma.

L’assessore competente Gabusi mi ha riferito che entro una decina di giorni i 77 milioni delle somme urgenze dovrebbero arrivare sulla contabilità speciale della Regione. Una volta lì, nel volgere di poco li erogheremo”. Lo dichiara il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni, facendo nuovamente il punto della situazione sugli stanziamenti statali relativi all’alluvione dell’ottobre 2020. E nel corso dell’ultima seduta a Palazzo Lascaris è stato approvato un ordine del giorno, primo firmatario lo stesso Preioni, che “impegna la giunta e gli assessori competenti a farsi portavoce presso il governo affinché siano stanziate ulteriori risorse sufficienti e necessarie alla copertura dei danni, con particolare riferimento a quelli subiti dai privati e dalle imprese”.

“Il danno del Piemonte in relazione alla calamità naturale che è stata riconosciuta per le alluvioni del 2019 e del 2020 – dice Preioni – ammonta complessivamente a un miliardo e 350 milioni di euro per infrastrutture, aziende e privati. Vale ricordare che il compito della Regione, pienamente assolto nei tempi e nei modi, è stato quello di raggruppare i vari dati che i Comuni avevano raccolto dai loro cittadini e dalle imprese e stimare poi i danni, sia delle somme urgenze per la ricostruzione sia dei rimborsi. Il presidente Cirio è commissario straordinario con poteri ordinari e senza portafogli, per cui il ruolo dell’amministrazione piemontese è finito lì: chi deve mettere le risorse in occasioni di emergenze come queste è il governo. Ad oggi – continua Preioni – lo Stato ha messo 15 milioni di euro per le somme urgenze, pari al poco più dello 0,10 per cento dei danni complessivi che si sono verificati. All’epoca il Conte bis ci aveva assicurato che entro marzo ci avrebbero dato i 77 milioni delle somme urgenze, in realtà ne ha stanziati solo 100 per tutto il Paese. Oltre a ciò servono 200 milioni di euro per il piano di ricostruzione e 700 per i danni a privati e aziende. Dovrebbero arrivare anche questi e ricordo poi che i Comuni piemontesi colpiti dall’alluvione del 2019, Alessandria in particolare, stanno ancora aspettando 100 milioni. Cirio e Gabusi – prosegue Preioni – hanno scritto una lettera al premier e ai parlamentari del territorio perché è indispensabile che a Roma rimpinguino in maniera importante – con centinaia di milioni di euro – il capitolo delle calamità naturali-Protezione civile. Senza questo passaggio non sarà possibile dare risposte concrete a cittadini e imprese, ma è logico che non si possa più aspettare e per questo il presidente Cirio e l’assessore Gabusi sono intervenuti, per far sì che i tempi siano accorciati”.

Nella nota Preioni sottolinea come “8,5 milioni di euro siano stati messi dalla Regione per l’alluvione 2020 in relazione agli 88 casi di danni strutturali alla prima casa. Soldi aggiuntivi erogati per nostra buona volontà, mentre per quanto riguarda i 7 casi delle famiglie che in tutto il Piemonte la casa l’hanno persa in maniera purtroppo definitiva, è stato stimato che servono 2,5 milioni di euro di risarcimenti. Nei loro confronti è stato deciso che si interverrà con un altro bando ad hoc, così come per auto, moto, bici, elettrodomestici, mobili che hanno subito danni. Chi oggi vuol far credere il contrario di quanto ho ricostruito, dati alla mano, lo fa in cattiva fede. Al posto di pontificare da Roma e sollevare inutili polveroni mediatici, invitiamo il deputato Pd Enrico Borghi a mettersi a collaborare per il bene del territorio. Se esiste del pressapochismo quello abita nella Capitale e non certo tra le stanze di palazzo Lascaris, dove da buoni piemontesi siamo abituati a rimboccarci le maniche e a lavorare a testa bassa. Io, il gruppo Lega e i parlamentari leghisti dei nostri territori – conclude Preioni – proseguiamo a Torino e a Roma il nostro impegno per il territorio e, dopo aver consegnato al Vco la legge sui canoni idrici, la nostra attenzione va ora alla riorganizzazione dell’assetto sanitario provinciale”.

Catanzaro (Pd): ” Personale dimezzato in Circoscrizione 1″

«Il Comune preveda nuove assunzioni per garantire i servizi ai cittadini»

E’ stata approvata l’interpellanza del consigliere Pd, Angelo Catanzaro, in merito al calo del personale in Circoscrizione 1. «Quasi il 60% dei dipendenti è andato in pensione e la sindaca Appendino non ha previsto nuove assunzioni – spiega Catanzaro -, con i pensionamenti il numero di persone negli uffici tecnici e amministrativi (cantieri, verde, patrimonio, suolo pubblico e ausiliari del traffico) si è più che dimezzato e di conseguenza la mole di lavoro è aumentata. La “decrescita” non accenna a diminuire neppure quest’anno: andranno in pensione altre tre persone che non verranno sostituite. Nelle settimane passate la sindaca ha comunicato che saranno assunte molte persone con competenze tecniche. Auspico che l’amministrazione prenda al più presto provvedimenti per colmare le gravi carenze di personale circoscrizionale e preveda entro l’anno nuove assunzioni in ambito tecnico e amministrativo».

Embraco, Grimaldi (LUV): Serve un’alternativa se non si troverà investitore privato

“La proroga degli ammortizzatori, ora confermata, è di sicuro una buona notizia, ma significherà solo temporeggiare se non sarà finalizzata alla rioccupazione e quindi alla realizzazione del progetto Italcomp.

Ora il Governo sembrerebbe disposto ad aumentare l’investimento pubblico del 70%, tuttavia il Ministro Giorgetti continua a ripetere che l’investitore privato per il restante 30% non si trova. Che cosa si pensa di fare? Serve un’alternativa credibile, in grado di mettere in sicurezza i lavoratori di Riva di Chieri e Belluno” -è la dichiarazione del Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi.

Il ruolo delle donne nei comuni

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IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Sembra che in ottobre ci sarà uno scontro tutto al maschile nelle elezioni amministrative  per la scelta dei sindaci delle grandi città 

Il maschilismo sta tornando proprio in un contesto in cui alcune donne occupano posti di grande responsabilità e la proposta di legge Zan divide, non senza ragioni, il fronte femminista storico. Si sta dimenticando che le donne sono la maggioranza del Paese e devono avere il riconoscimento sancito dall’articolo 3 della Costituzione. La decrescita anagrafica e la denatalità che condannano l’Italia ad una marginalità destinata ad aumentare, dovrebbero imporre all’attenziome il ruolo femminile che è l’unica prospettiva di futuro per un Paese in declino. Almeno questa constatazione elementare dovrebbe essere compresa da tutti, anche i più grossolani.
Andrebbero potenziati i diritti delle donne alla maternità che assume una chiarissima funzione sociale. Asili nido, assistenze sociali di ogni genere dovrebbero garantire alle donne di avere figli e di avere una famiglia come prevede la Costituzione.
Invece poco si fa in questa direzione, ma nel campo politico vige addirittura la calma piatta. Salvo alcuni esempi mirabili nell’area metropolitana come Moncalieri dove ci sono donne eccezionali come Laura Pompeo che potrebbero aspirare a ben altri ruoli, la politica si avvita nel maschilismo più inconcludente, fondato su personalismi che allontanano i cittadini dalla politica. Appare ridicolo che a fare da donna di scorta del centro – sinistra sia un’oscura esponente dei Moderati. A destra finora non ci sono donne di rilievo impegnate in modo adeguato. C’è una consigliera figlia di un politico saltafossi che telefona alle persone, annunciandosi come futura assessora, una prospettiva deludente che indurrebbe a non votare quello schieramento che pure ha un candidato sindaco di valore come Damilano. È  mai possibile che nel centro – destra e nel centro – sinistra non ci siano candidate di valore? Io non sono così pessimista. Occorre reagire.

Buona Destra: “Siamo l’alternativa”

Caro direttore, iniziano ad essere pubblicati i primi sondaggi riguardanti le intenzioni di voto per le prossime Amministrative di Torino. Sondaggi da cui traspare la sempre più evidente deriva populista in cui potrebbe nuovamente ricadere la nostra Città.

 

Nel centrodestra dominano i partiti sovranisti, con la lista civica di connotazione liberale del candidato sindaco Damilano, schiacciata dalla supremazia di Lega e FDI. Sul fronte opposto appare sempre più necessario un accordo con chi in questi ultimi 5 anni ha amministrato in modo approssimativo e dannoso il nostro Comune, con un’alleanza che sarà fatta al primo o al secondo turno e che causerebbe la permanenza dei populisti grillini al timone di Torino.

Una polarizzazione politica che porta quasi il 50% dei torinesi a dichiararsi ancora oggi indecisi, in difficoltà a scegliere tra un’alleanza con i populisti che hanno guidato l’ultima Giunta con pessimi risultati o un fronte di destra a chiara trazione estremista.

All’interno di questo quadro incerto sembrano non riuscire a giocare un ruolo decisivo le forze liberali e riformiste, sparite poco a poco dallo scenario politico, che a causa della propria mancanza di coraggio rischiano così di non dare alcun contributo al futuro della città.

Torino è la Capitale del pensiero liberale ed in un frangente così incerto, con il rischio che altri 5 anni di populismo possano non far altro che peggiorare ulteriormente il contesto socio economico della nostra Città, le forze di quest’area non possono non vedere la situazione che si è venuta a creare e non possono perdere l’occasione di recitare un ruolo da protagonisti nella corsa elettorale ormai prossima per incidere sulle scelte riguardanti il futuro di Torino.

Come Buona Destra vogliamo farci promotori della creazione di un’alternativa reale, tangibile e concreta ai due schieramenti filo populisti che si stanno spartendo il futuro della Città, richiamando tutte le forze politiche e sociali ad una presa di coscienza e ad una decisione che possa ridare fiato ed ossigeno alle politiche territoriali, riportando Torino a recitare un ruolo da protagonista nel futuro del Paese.

Un’area liberale che si presenti alle prossime elezioni in modo compatto, con un programma ricco di proposte concrete e condivise e con personalità in grado di dare, con coerenza e credibilità, un’accelerata alla ripresa della nostra Città.

Per il futuro di Torino servono idee, responsabilità, concretezza doti che i populisti di qualsiasi colore hanno già dimostrato a più riprese di non possedere e che solo un fronte liberale compatto e coeso può assicurare. Serve coraggio da parte di tutti coloro che tengono e credono nel futuro della nostra Città, un coraggio da dimostrare ora per non doversi poi ritrovare a lamentarsi sterilmente dei danni provocati da chi guiderà Torino per i prossimi 5 anni.

I torinesi non possono più aspettare logiche di spartizione degli incarichi, baruffe da cortile e pavidità nell’affrontare il proprio ruolo rappresentativo, ai nostri concittadini bisogna offrire un’alternativa valida in grado di rappresentarne le istanze.

Le forze politiche e sociali di quest’area possono e devono trovare la giusta sintesi per offrire questa alternativa alla Città. Buona Destra sta portando avanti questo progetto da tempo e stiamo parlando con diverse realtà di quest’area, tutte concordi nel sottolineare la necessità di una proposta diversa, di una terza via lontana da qualsiasi populismo.

Ora è necessario trovare il coraggio di affrontare l’ultimo passo: creare un’alternativa per Torino.

 

Claudio Desirò

Coordinatore Regionale Buona Destra Piemonte

Valle (Pd): infermieri da eroi a dimenticati

Oggi con un minuto di silenzio gli infermieri in piazza castello hanno ricordato le oltre 11.000 vittime piemontesi di covid e lo stato precario della sanità piemontese.

Il personale infermieristico ha vissuto sulla propria pelle le carenze organizzative della sanità piemontese e vive tuttora una grave deficit di assunzioni, a fronte delle progressive aperture di nuove sale e reparti c.d. Arcuri. Si consideri che ora, alle attività ordinarie in ripresa e al periodo delle ferie, si affiancano le attività covid e quelle legate ai vaccini.

Risulta che in occasione dello stress test sui vaccini il sistema piemontese abbia raggiunto la quota assegnata solo grazie alla sospensione di buona parte dell’attività chirurgica e delle attività ambulatoriali e diagnostiche (e consideriamo che ci si sta ancora attrezzando per riprendere le attività ordinarie). Un espediente per recuperare personale che si può utilizzare una volta, ma non può diventare strutturale.

Rimane senza prospettive chiare la riapertura del Valentino almeno come centro vaccinale. Ora gli infermieri dell’ASL che garantivano l’assistenza ai medici militari allo Stadium, sono stati spostati al Lingotto. Se per aprire il Valentino si sposteranno nuovamente infermieri e personale – i primi sondaggi risultano già in corso – dal Lingotto al Valentino, non avremo implementato di nulla nostra capacità. In compenso saremmo arrivati alla terza inaugurazione di fila.

A oggi, rispetto alle dosi ricevute, il Piemonte è DODICESIMO per somministrazioni (88,9%), sotto la media nazionale. Rispetto alla popolazione, i dati Gimbe collocano il Piemonte diciassettesimo fra le regioni, considerando prime somministrazioni e cicli completati.

Un dato che colloca la nostra regione sotto la metà classifica per capacità, ma che apre a preoccupazioni in vista dell’allargamento della campagna. Quando avremo più dosi, riusciremo a tenere il ritmo? Continueremo a spostare infermieri e medici di qua e di là, coprendo il buco del giorno, senza una vera politica assunzionale?

Daniele Valle – Coordinatore del Gruppo di lavoro Covid

 

Transizione energetica, Avetta (Pd): “Dare sostanza al Recovery plan”

 “IL 30 GIUGNO SI SVOLGERANNO GLI STATI GENERALI”

Alberto Avetta (Pd): “Un’importante occasione per riempire di contenuti il documento predisposto dalla Giunta sul Recovery Plan e per rendere protagonisti i territori

 

«Finalmente una buona notizia: l’assessore Matteo Marnati, rispondendo in Aula ad un mio Question Time, ha annunciato che il 30 giugno si svolgeranno gli Stati Generali della transizione energetica, con la partecipazione del ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. Il mio auspicio è che non si risolva tutto in una scontata passerella ma si sfrutti questo importante evento per rendere protagonisti i nostri territori, per fare il punto sulle numerose iniziative delle aziende che oggi investono su questo settore, e per dare sostanza al documento predisposto dalla Giunta sul Recovery Plan, che necessita di essere riempito di contenuti concreti. L’appuntamento di fine giusto deve servire proprio a questo». Lo afferma il Consigliere regionale Alberto AVETTA (Pd),  in occasione della discussione a Palazzo Lascaris del Question Time con cui si chiedeva alla Giunta regionale quando si sarebbero convocati gli Stati Generali della transizione energetica. «Il Piemonte ha previsto nei prossimi anni un grande investimento infrastrutturale per migliorare l’efficienza energetica, puntando sull’indipendenza della produzione e sulle fonti di energia rinnovabile, come solare ed idroelettrico, senza trascurare l’utilizzo di nuove soluzioni tecnologiche con l’intento di tutelare l’ambiente. In Piemonte l’energia prodotta da fonti rinnovabili nel 2020 ha subito un incremento del 13,3% rispetto al 2015 e raggiungerà il 26,2% entro il 2030. L’adozione di politiche ecosostenibili ridurrà le emissioni di 494 tonnellate entro il 2030. L’efficientamento energetico, grazie alla sostituzione degli impianti di illuminazione e di produzione di calore, inciderà per il 6,2%, con una riduzione dell’impiego di combustibili fossili calcolata in 653 tonnellate nel 2020 e 1.960 tonnellate entro il 2030. La nostra Regione deve attuare la Strategia Regionale sul Cambiamento Climatico e la Strategia d’azione Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile, attraverso azioni capaci di incidere sia sulle cause sia sugli effetti del cambiamento climatico. Gli Stati Generali, pertanto, devono essere l’occasione per dare concretezza a questi importati propositi».

Insegnanti, Grimaldi (LUV): Il vincolo quinquennale va abolito

“Centinaia di mail in questi giorni hanno raccontato la difficoltà dei tantissimi docenti che, assunti lontano da casa, sarebbero costretti a viaggiare quotidianamente e percorrere in alcuni casi anche più di 200 km per raggiungere il luogo di lavoro, o a mantenere due alloggi con doppie utenze, con uno stipendio tra i più bassi in Europa.
In tutto questo che ne è della continuità didattica e del diritto alla mobilità sancito costituzionalmente?” – dichiara Marco Grimaldi, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, in merito alla protesta degli insegnanti immessi in ruolo nell’anno scolastico 2020/2021 cui il Decreto legge n. 126 del 29 ottobre 2019 impedisce di ottenere trasferimento, assegnazione provvisoria o impiego su altre classi di concorso, vincolando per cinque anni al luogo di lavoro assegnato al momento del concorso.
“Per alcuni la scelta potrebbe addirittura essere quella di rinunciare a un ruolo ottenuto dopo anni di precariato, per restare accanto alla propria famiglia, o addirittura a parenti non autosufficienti, o perché in prima persona bisognosi di assistenza e immobilizzati” – prosegue Grimaldi. – “Il Governo accolga urgentemente la loro richiesta di aiuto e approvi un decreto d’urgenza perchè sia loro concessa la mobilità straordinaria con assegnazione provvisoria, nell’attesa dell’abolizione da parte del Ministero del vincolo quinquennale”.

Primarie: Lavolta, il candidato della sinistra ambientalista che turba i sonni del PD torinese

ENZO LAVOLTA: “PER TORINO CI VUOLE CORAGGIO. SOGNO UNA CITTÀ DALLE 5 A”

Enzo Lavolta 42 anni consulente del lavoro e vicepresidente del consiglio comunale, già proposto dai VERDI torinesi alla coalizione di centrosinistra come candidato ideale, è fiducioso di raggiungere il traguardo delle 7000 firme che devono essere raccolte entro il 23 maggio per partecipare alle primarie che il 12 e 13 giugno sceglieranno il candidato Sindaco del centrosinistra.

Ad oggi sono già state raccolte più di 4000 firme, che fanno di Lavolta il più agguerrito competitor di Stefano Lo Russo, che appare sempre più come il candidato dell’apparato del Pd, forte dell’appoggio degli ex Sindaci Chiamparino e Fassino e del Senatore Mauro Laus e della sua potente filiera.

“Le primarie sono una grande opportunità per riallacciare i rapporti con una città che purtroppo percepisco lontana dalla politica e dai partiti”, così commenta Enzo Lavolta. Torinese, vice Presidente del Consiglio comunale e già assessore all’Ambiente e all’Innovazione nella Giunta Fassino, avrebbe potuto evitare le “forche caudine” delle firme, accettando la candidatura offerta dai Verdi. “Ringrazio i Verdi, sono una forza politica con tanti giovani che hanno voglia di futuro, ed è motivo di orgoglio il fatto che vedano in me un interlocutore e un interprete dei loro ideali. Ma ho preferito affrontare la raccolta delle firme, certo di riuscirci, perché le primarie devono essere non solo per il Pd ma per tutto il centrosinistra un’occasione per uscire dai soliti luoghi chiusi della politica partitica. Oggi il Pd a Torino ha poco più di 1600 iscritti, quando mi sono iscritto io, i numeri erano ben altri. Qualcosa non funziona nel rapporto con la città. Raccogliere le firme è un buon pretesto per andare a stanare competenze e disponibilità di chi ha voglia di dire la sua sul futuro di questa città”.
Quale il primo punto nella sua agenda di candidato Sindaco?
“È necessario un piano industriale che deve essere definito da 5 assets strategici: l’areo spazio, l’automotive, l’agroalimentare e la logistica connessa, l’ambiente e la transizione ecologica, l’automazione. Molti trascurano cosa succederà nel futuro immediato: a Torino, ad esempio, è già una realtà la robotica collaborativa, domani utilizzeremo i robot come oggi usiamo le applicazioni. In questi cinque ambiti abbiamo eccellenze che sono riconosciute a livello nazionale ed internazionale. Mi piacerebbe che, partendo da queste 5 A, si siglasse un “patto per il lavoro”, nel quale si riconoscessero tutte quelle forze politiche responsabili che, invece di soffiare sul fuoco della paura e della crisi economica, si vogliono rimboccare le mani ed impegnarsi a costruire il futuro del nostro territorio”.
Per una Torino green, non si può prescindere dalla mobilità sostenibile…
“Quando ero assessore all’Ambiente ho redatto un documento di pianificazione sulla ciclabilità, il BiciPlan. A Torino eravamo molto indietro ma una città che vuole essere europea non può non considerare quello della mobilità come un elemento fondamentale nella vita quotidiana dei cittadini, e non può non cercare di favorire alternative all’uso del mezzo privato prevalente, ovvero l’auto. Il BiciPlan era un documento ambizioso e sono contento che la Sindaca Appendino vi abbia destinato importanti risorse. Su ambiente e mobilità non credo nelle contrapposizioni caricaturali. Compito dell’amministrazione è cercare di caricare tutti i cittadini a bordo di una strategia green, non demonizzare chi non è convinto ma provare a convincerli”.
Che cosa manca a Torino per essere una città davvero europea?
A Torino non manca niente, piuttosto si tratta di mettere insieme dei tasselli di un mosaico e di favorire delle connessioni. Ma quanti sono i torinesi consapevoli che gli astronauti mangiano cibo confezionato nel nostro territorio? O che la IA non è una cosa del futuro ma è già una realtà ed è qui che si stanno studiando gli algoritmi che consentiranno una trasmissione di dati efficiente nella missione spaziale su Marte? Penso alle competenze del settore dell’automotive, dove il soggetto pubblico può favorire il convergere di queste nel Maufacturing Center. Compito del pubblico è mantenere sul territorio l’investimento in capitale umano fatto nei due poli di eccellenza che sono il Politecnico e l’Università. Abbiamo decine di migliaia di studenti che arrivano a studiare qui da tutta Italia e da tutto il mondo. Perché non rimangono a Torino? Non solo perché mancano le opportunità di lavoro ma soprattutto perché non c’è un sistema produttivo ed economico, anche accompagnato da una consapevolezza pubblica, capace di intercettarle e valorizzarle subito quelle giovani competenze. Gli strumenti amministrativi ci sono, sono concreti, penso ai “contratti di insediamento” per favorire gli insediamenti produttivi incentivandoli. Ciò che serve a Torino è una maggior collaborazione tra pubblico e privato. Mi interessano soprattutto le innovazioni sociali, quelle che possono davvero migliorare la vita ai cittadini, a cominciare da una rinnovata formazione e qualificazione professionale. Sono stufo di vedere nei carnets delle opportunità formative i corsi per parrucchiere ed estetista. Viva i parrucchieri e viva le estetiste, ma dobbiamo interrogarci su che tipo di formazione professionale vogliamo incentivare in una prospettiva di medio e lungo periodo. C’è una domanda fortissima, diversa da quella tradizionale, che non riusciamo ad intercettare ed è questa la sfida da cogliere”.
Spesso si parla delle “due” Torino, soprattutto i quartieri periferici, invocati durante tutte le campagne elettorali ma dove si sta peggio rispetto a 5 anni fa…
“Non si può negare che a Torino vi siano zone diventate davvero invivibili e la politica ha l’obbligo di aprire gli occhi su queste situazioni, senza esasperarle ma affrontandole con responsabilità e parlando di legalità prima che di sicurezza. La legalità deve essere il punto di partenza. Sappiamo che vi sono quartieri più attrattivi anche per la criminalità organizzata, perché costa meno affittare case e locali, perché i contratti spesso sono irregolari, e l’amministrazione è chiamata a cogliere queste contraddizioni. Sono stato nei giorni scorsi in piazza Foroni, e confesso che farei fatica a viverci. Eppure ho raccolto tante testimonianze di residenti e commercianti che sono orgogliosi del quartiere in cui sono cresciuti e dove vivono, non voglio arrendersi, non vogliono mollare e meritano l’attenzione totale da parte di chi governa la città”.
Un appello per chi è incerto tra i vari candidati alle primarie?
“Il futuro del nostro territorio non può prescindere da uno sforzo e da un’assunzione di responsabilità da parte di ciascuno di noi. Questo è l’appello che voglio fare. Usciremo da questa crisi economica e sociale, usciremo dalla pandemia, solo se sapremo prenderci per mano, perché nessuno si salva da solo. Vorrei che mia figlia potesse vivere in una città dove, con lo sforzo di tutti, si riesca a stare tutti un po’ meglio”.

Il programma e la candidatura: https://sechi648.wixsite.com/my-site-2